POF 2015-16 - Scuola Fava Mascalucia

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Transcript POF 2015-16 - Scuola Fava Mascalucia

Circolo Didattico “Giuseppe Fava” – Via Timparello, 47 – 95030 Mascalucia – a. s. .- 2015/2016
Circolo Didattico "Giuseppe Fava"
Via Timparello, 47- 95030 MASCALUCIA (CT)
telefono: 0957277486 – fax 0957277486
e-mail scuola: [email protected]
Pec: [email protected]
Sito Web: http://www.cdgfava.gov.it/
Piano dell'Offerta Formativa
Anno Scolastico 2015/2016
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Circolo Didattico “Giuseppe Fava” – Via Timparello, 47 – 95030 Mascalucia – a. s. .- 2015/2016
Una scuola attenta alla persona nella sua dimensione culturale, sociale, emotivoaffettiva;
Una scuola che si impegna a rimuovere le disuguaglianze e nel contempo a
valorizzare le diversità, considerate come stimolo per l’arricchimento della comunità;
Una scuola aperta al territorio, che prepara l’alunno ad essere cittadino del mondo.
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GIUSEPPE FAVA
La nostra Istituzione Scolastica è stata intitolata allo scrittore e giornalista Giuseppe Fava che dedicò la sua
vita alla lotta contro la mafia.
«A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare?»
Pippo Fava
Giuseppe Fava, detto Pippo [Palazzolo Acreide (SR), 15 settembre 1925 – Catania, 5 gennaio 1984] è stato
uno scrittore, giornalista e drammaturgo italiano, oltre che saggista e sceneggiatore. I suoi genitori Giuseppe
ed Elena erano maestri di scuola elementare, i suoi nonni contadini. Nel 1943 si trasferì a Catania e si laureò
in giurisprudenza.
Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalità e il modo di vivere
semplice.
È stato direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani, primo vero giornale antimafia in
Sicilia; il film Palermo or Wolfsburg, di cui ha curato la sceneggiatura, ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino
1980.
È stato ucciso nel gennaio 1984 e per il delitto sono stati condannati dei membri del clan mafioso dei
Santapaola. È considerato il primo intellettuale ucciso da “Cosa nostra”.
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ORGANIGRAMMA a. s. 2015/2016
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1 Sommario
2 PREMESSA
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2.1 CARATTERI DEL P.O.F.
2.2 PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITA’
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3 AREA IDENTIFICATIVA
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3.1 ANALISI DEL TERRITORIO: IDENTITÀ SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE E RISORSE
3.2 ANALISI DELLA SITUAZIONE SCOLASTICA E DEI BISOGNI FORMATIVI EDUCATIVI DEGLI ALUNNI
3.3 LA SCUOLA
3.3.1 STRUTTURAZIONE DEI PLESSI
3.3.2 ORGANICO SCUOLA PRIMARIA E DELL’INFANZIA
3.3.3 IDENTITÀ E ORGANIZZAZIONE DELLE CLASSI
3.3.4 DIREZIONE E SEGRETERIA
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14
4 AREA EDUCATIVA E DIDATTICA
16
4.1 CURRICOLO NAZIONALE (O ISTITUZIONALE) OBBLIGATORIO
16
4.2 TRAGUARDI DI SVILUPPO E OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
16
4.3 PROGETTAZIONE CURRICOLARE NELLA SCUOLA PRIMARIA
16
4.3.1 CONTENUTI CULTURALI ED EDUCATIVI
17
4.3.2 FLESSIBILITÀ
18
18
4.4 CONTINUITÀ EDUCATIVA E DIDATTICA
4.4.1 CONTINUITÀ VERTICALE
18
4.4.2 CONTINUITÀ ORIZZONTALE
19
4.4.3 PERCORSO CONTINUITÀ SCUOLA DELL'INFANZIA/PRIMARIA DEL CIRCOLO
19
4.4.4 PERCORSO CONTINUITÀ SCUOLA PRIMARIA /SECONDARIA DI PRIMO GRADO
20
4.5 ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP (DIVERSAMENTE ABILI) E/O SVANTAGGIATI
20
4.6 PIANO D’ISTITUTO PER I D.S.A. E PER I B.E.S.
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4.7 PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
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4.8 REGOLAMENTO DISCIPLINARE SCUOLA PRIMARIA
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4.9 ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA
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4.9.1 PROGETTO LABORATORIO INFORMATICA
27
4.10 PROGETTO “BIBLIOTECA SCOLASTICA”
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4.11 SCUOLA DELL’INFANZIA
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4.11.1 CAMPI DI ESPERIENZA
29
5 AREA GESTIONALE E ORGANIZZATIVA
31
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
31
31
32
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36
GESTIONE FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
ORGANI DI GESTIONE DELLA SCUOLA
RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
RISORSE STRUTTURALI
RISORSE STRUMENTALI
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6 ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
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6.1 CALENDARIO ANNUALE ANNO SCOLASTICO REGIONALE 2015/16
18-05-2015 D.A. N.2476 DELL'11/05/2015
6.2 TEMPO SCUOLA
6.2.1 TEMPO DI FUNZIONAMENTO DIDATTICO DELLA SCUOLA
6.3 CALENDARIO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ SCUOLA DELL’INFANZIA
6.4 CALENDARIO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ SCUOLA PRIMARIA
6.5 ORARI DI APERTURA E DI RICEVIMENTO DELL’UFFICIO DI SEGRETERIA
6.6 SUPPORTO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA
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40
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7 AREA PREVENZIONE E PROTEZIONE
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7.1 SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEGLI ALUNNI (DECRETO LEGISLATIVO 81 DEL 2008)
7.2 LA CULTURA DELLA SICUREZZA
43
43
8 AREA VERIFICA E VALUTAZIONE
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8.1 MONITORAGGIO DEL PIANO DELL' OFFERTA FORMATIVA
8.2 FATTORI DI QUALITÀ DEL SERVIZIO SCOLASTICO
8.2.1 IL CONTROLLO DELLA QUALITÀ
8.3 CRITERI, MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
8.3.1 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
8.3.2 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
8.4 MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
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44
44
44
44
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9 REGOLAMENTO D’ISTITUTO
48
9.1 PREMESSA
48
9.2 ART.1 ORARIO SCOLASTICO
48
9.3 ART.2 VIGILANZA SUGLI ALUNNI
48
9.4 ART.3 COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI
49
9.5 ART.4 USO DEI LOCALI SCOLASTICI
50
9.6 ART.5 CONSERVAZIONE DI STRUTTURE E DOTAZIONI
51
9.7 ART.6 COMUNICAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA
51
9.8 ART.7 FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI
51
9.9 ART.8 MODALITÀ DI CONVOCAZIONE E DI SVOLGIMENTO DELLE ASSEMBLEE DI CLASSE, DEI CONSIGLI D’INTERSEZIONE,
D’INTERCLASSE
52
9.10 ART.9 INGRESSO PERSONE ESTRANEE
53
9.11 ART.10 SICUREZZA DEI LOCALI SCOLASTICI
53
9.12 ART.11 USCITE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
53
9.13 ART.12 INTERVENTI DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO NELLE ATTIVITÀ NEGOZIALI
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10 PROGETTI CURRICULARI ED EXTRACURRICULARI
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2 PREMESSA
2.1 CARATTERI DEL P.O.F.
Il Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.), previsto dal vigente Regolamento dell'autonomia scolastica (D.P.R. n.
275/1999, che attua e concretizza i principi e i criteri fissati nell’art. 21 della legge 59/1997), è il documento che
definisce le linee programmatiche generali del servizio offerto dalla Scuola e sul quale si fonda l'impegno educativo
- didattico della comunità scolastica.
Il P.O.F. è quindi un documento di:
Identità dell'Istituto che si inserisce nel quadro delle finalità educative e di istruzione del sistema
scolastico nazionale;
Programmazione delle scelte culturali, formative e didattiche;
Progettazione di attività curricolari ed extra curricolari con progetti che mirino ad ampliare ed arricchire
l'offerta formativa aprendo la comunità scolastica alle famiglie e alle realtà istituzionali del territorio;
Riferimento che regola la vita interna dell'Istituto ed al suo interno organizza risorse di organici,
attrezzature e spazi;
Impegno di cui l'Istituto si fa carico nei riguardi del personale, delle famiglie e del territorio;
Mediazione tra le prescrizioni a livello nazionale, le risorse della scuola e la realtà locale.
Il P.O.F. Da un punto di vista “tecnico”:
E’ un documento programmatorio e fa riferimento alla successione delle annualità proprie dei singoli
ordini di scuola (3 anni per la Scuola dell’Infanzia e 5 anni per la Scuola Primaria);
Delinea il curricolo che riguarda un intero corso di studi, a garanzia di una continuità negli anni successivi
alla sua elaborazione;
E’ un documento di tipo flessibile: in qualsiasi momento dell’anno scolastico, anche in riferimento a
particolari esigenze, si può procedere ad eventuali adeguamenti su delibera degli OO.CC;
È il documento attraverso cui la scuola rende trasparente e leggibile il proprio progetto educativo,
organizzativo ed operativo;
E’ lo strumento che definisce il contratto formativo che la scuola stipula con l’utenza diretta e con quella
esterna.
E’ integrato dal Regolamento d’Istituto
E’ un vincolo operativo per:
a. Il Collegio dei Docenti che lo elabora sulla base dell’ATTO DI INDIRIZZO del D.S. ;
b. Il Consiglio di Circolo che lo approva
c. I Consigli di Interclasse per l’adeguamento didattico;
d. Il gruppo docente per l’adeguamento della prassi educativa (percorsi disciplinari, strategie, ecc.);
e. Il personale non docente per l’assunzione di uno “stile” dell’Istituto;
f. I genitori a garanzia di condivisione, impegno, coinvolgimento e collaborazione.
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2.2 PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITA’
I DIRITTI DELL’INFANZIA
Gli indirizzi generali della nostra scuola si traducono nell’Offerta Formativa finalizzata alla conoscenza e
riflessione sulla Convenzione dei diritti dell’infanzia.
Finalità
Rendere protagonisti i bambini del proprio processo di apprendimento per la costruzione di un futuro
responsabile.
OBIETTIVI:
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La scuola nel suo insieme va intesa come il luogo fisico e relazionale nel quale i diritti dei bambini sono
concretamente vissuti e dove si realizza un ambiente a loro misura dove tutti possono “star bene”.
La scuola è la prima grande Istituzione da rispettare e da rafforzare, è nella scuola che avviene il passaggio di
consegne tra le generazioni e dove ci si trova a svolgere un ruolo attivo in una comunità.
Per queste ragioni pensiamo che l’istituzione scuola possa essere protagonista nella diffusione della cultura della
legalità e della democrazia, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole e per una società più
giusta.
Inoltre la scuola ha il compito di interagire con l’ente locale e le associazioni territoriali per una condivisione di
obiettivi educativi e proposte operative di conoscenza, rispetto e salvaguardia del patrimonio ambientale locale.
Ciò non significa fare corsi di educazione alla convivenza civile, ma costruire percorsi articolati dove due sono i
protagonisti: le regole e gli alunni.
•
Le regole come strumenti condivisi da tutti ed indispensabili per una civile convivenza e per queste,
soggette a mutamenti, quest’ultimi garantiti da procedimenti trasparenti e democratici.
•
Gli alunni non solo come destinatari passivi delle leggi, ma reali soggetti di diritto e custodi delle regole
fondamentali della nostra Carta Costituzionale ed interpreti della società nella quale le leggi sono
applicate.
•
Alunni capaci di assumere personali responsabilità nei confronti dell’altro.
Solo così si capisce che diritti e doveri non sono due termini che si somigliano, ma rappresentano valori, battaglie,
processi storici e spesso sono lo specchio di culture e di costumi della società.
Infine una società è più giusta se è condiviso un altro principio, quello della responsabilità: responsabilità come
comportamento durante la propria vita, come cemento tra generazioni, come cultura per affermare che diritti e
doveri sono una premessa indispensabile per tutelare gli interessi della collettività.
I docenti, in particolare, sono chiamati a rafforzare conoscenze specifiche e competenze metodologiche sulle
tematiche ambientali, le relazioni scuola/territorio e lo sviluppo sostenibile.
All’interno di questo processo la scuola:
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Da anni la nostra Istituzione Scolastica ha scelto di aderire al Progetto “Scuola Amica” proposto dall’Unicef che
si sviluppa su alcuni principi:
1.
2.
3.
4.
il sapere (conoscenza, saperi fondamentali);
l’etica (valori, saper essere, atteggiamenti, competenze a vivere, criteri di comportamento);
le abilità(capacità di progettualità, operatività);
la territorialità (appartenenza al territorio, integrazione con le istituzioni del territorio, conoscenza del
particolare per poi lavorare sul globale);
5. l’impegno sociale(educazione alla sostenibilità, equità, giustizia, al recupero dei materiali di rifiuto
riciclabili);
6. le relazioni (competenze di comunicazione, atteggiamento verso l'altro inteso come persona, ambiente,
società).
Tali dimensioni formative sono evidentemente comuni a tutte le discipline e perciò intendiamo applicare
all'interno della scuola un curricolo trasversale, cioè intendiamo rivisitare i contenuti, i metodi, gli obiettivi di ogni
campo di esperienza e di ogni singola disciplina sotto la prospettiva della piena attuazione della Convenzione sui
diritti dell’infanzia, per garantire l’ascolto e il soddisfacimento dei bisogni dei bambini […] di fronte all’emergere
di forme di sofferenza, conflitto e talvolta violenza sempre più diffuse […].
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3 AREA IDENTIFICATIVA
3.1 Analisi del territorio: identità socio-economico-culturale e
risorse
Il Comune di Mascalucia, copre complessivamente un'estensione di circa 1642 ettari e rappresenta uno dei paesi
più estesi e popolati dell’hinterland catanese. Ha una popolazione complessiva di circa 30.000 abitanti, occupata
in attività agricole (legate alla presenza di vigneti da cui ancora si producono vini tra i migliori della zona), in
modeste attività industriali (imprese di costruzione e commerciali) e artigianali, nei servizi, che testimoniano lo
sviluppo del terziario, settore proprio dei centri economicamente più dinamici. Vi sono poi, su tutto il territorio,
iniziative commerciali di diverso tipo e piccole imprese che contribuiscono a dare un certo benessere a buona
parte della popolazione. I mestieri tradizionali (fabbri, falegnami, tessitori, ricamatrici) si vanno man mano
perdendo, anche se resistono alcune piccole imprese artigianali di buon livello.
Il paese di Mascalucia (meglio sarebbe dire la “cittadina”, considerato il numero degli abitanti) è in continua
espansione: l’immigrazione dalla vicina città di Catania e da altre località è stata favorita dall’incremento edilizio,
in particolare nell’ultimo decennio, a costi relativamente abbordabili, nonché dalla disponibilità di servizi e di uffici
(es. INPS, supermercati e negozi, ecc.) e ovviamente dalla modesta distanza dalla città. Molti abitanti di Mascalucia
lavorano a Catania o nei dintorni, anche perché, appunto, essi già avevano un lavoro in città e hanno trasferito la
loro residenza; inoltre, le piccole strutture economiche presenti non riescono ad assorbire la “forza – lavoro”
esistente nel paese.
Gli abitanti originari conservano ancora le tradizioni e l’identità culturale del paese. Da parte del Comune e di altre
organizzazioni si registrano varie iniziative culturali, commerciali, ricreative (es. concerti, spettacoli all’aperto,
incontri culturali, mostra dell’antiquariato, ecc.) alle quali, talvolta, partecipa anche la scuola. Si tratta senz’altro
di iniziative positive, che hanno anche lo scopo di coinvolgere cittadini, di dare vitalità al paese e di contrastare
l’appiattimento e la povertà culturale di un ambiente sociale prevalentemente modesto. La stessa Pro-Loco, alcuni
gruppi teatrali e altri sportivi, le palestre private e altre organizzazioni offrono occasioni di aggregazione per i
giovani. Ma non tutti hanno la disponibilità umana o le possibilità economiche o il lavoro per poter fruire
positivamente del tempo libero; vi sono, infatti, anche situazioni di degrado e altre che hanno a che fare con la
criminalità (ogni tanto accadono spiacevoli fatti di cronaca).
Il paese offre i seguenti servizi sociali:
sei farmacie e due parafarmacie;
una guardia medica notturna e festiva;
la U.S.L. N.3;
due parrocchie;
due centri di spiritualità: P.I.M.E (Istituto Pontificio Missionario per l’Estero
e Padri Passionisti);
la Pro-loco;
un mercatino settimanale;
un campo sportivo con annesso Palazzetto dello Sport comunale;
un campo sportivo all’aperto polifunzionale;
una biblioteca comunale
una biblioteca di Massannunziata con sezione per i diversamente abili della vista;
una villa comunale con annessi giochi per bambini;
il parco “Trinità Manenti”, con giochi per bambini;
il parco attrezzato “Monte Ceraulo”, con percorso naturalistico;
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associazioni culturali , sociali e sportive;
il centro sportivo privato “Torre del Grifo”;
gruppi parrocchiali e non impegnati nel sociale (Caritas, Fratres, …)
La nostra scuola, dal punto di vista topografico, è posta nel centro storico di Mascalucia, in una zona ricca di esercizi
commerciali, ma povera di strutture culturali e per il tempo libero e di spazi aperti idonei per i giovani. Pertanto,
questa Istituzione Scolastica, con le sue proposte, intende offrire valide opportunità alle famiglie, attente ai bisogni
fisici e psichici dei loro figli.
Nel periodo estivo si organizzano attività ricreative che coinvolgono i bambini nelle ore antimeridiane con la
collaborazione di gruppi di animazione (in particolare per iniziativa del Comune). La stessa Amministrazione
Comunale offre un servizio di scuolabus che viene anche utilizzato per eventuali escursioni educativo - didattiche
oltre che per il servizio di accompagnamento degli alunni negli orari pre e post- scuola.
Altri servizi di trasporto pubblico, opportunamente organizzati, sono effettuati in modo ordinato per soddisfare le
esigenze dell'intero paese che dispone di altre scuole: due Istituti Comprensivi (in centro e nella frazione di
Massannunziata) e di un Liceo Classico e Scientifico di nuova istituzione.
In sintesi, sono presenti nel territorio: Scuole dell’Infanzia, Scuole Primarie, Scuole Secondarie di primo grado,
Liceo Scientifico e Liceo Classico e Tecnico.
Vicino alla nostra scuola ha sede l'Auditorium, aperto al pubblico e alla scuola ogni volta che la stessa ne fa
richiesta.
Il livello sociale, economico e culturale dei cittadini mascaluciesi è eterogeneo, ma in maggioranza modesto. Però
l'apertura e la disponibilità di essi nei confronti della scuola sono abbastanza buone; negli ultimi anni si è registrata
una maggiore partecipazione della popolazione alle manifestazioni culturali e una maggiore consapevolezza del
valore dell’istruzione.
3.2 Analisi
della situazione
scolastica
formativi educativi degli alunni
e
dei bisogni
I diversi livelli professionali, culturali ed economici delle famiglie producono come effetto una condizione sociale
eterogenea della popolazione che si traduce anche in differenti capacità di base e di comportamenti sociali degli
alunni.
Vanno sottolineati, anche se per un limitato numero di ragazzi, condizioni particolari di precarietà e di disagio
familiare, nonché di scarsa cura educativa da parte delle rispettive famiglie.
Per i suddetti motivi, la nostra scuola è stata considerata dalle Autorità Scolastiche come “scuola ricadente su
territorio a rischio di dispersione scolastica”; negli ultimi anni è stata intensificata l’azione educativa, di
compensazione e di recupero culturale che ha permesso di realizzare progetti educativo - didattici attraverso i
quali sono stati ottenuti risultati soddisfacenti.
La dispersione scolastica è ora un fenomeno che si sta controllando con buoni risultati; esso consiste, soprattutto,
nell’irregolarità della frequenza di una limitata parte di alunni.
Le carenze maggiormente rilevate negli alunni, che qui di seguito vengono sintetizzate, indicano di per sé i
corrispondenti bisogni formativi ed educativi:
• insufficienti competenze linguistiche (povertà lessicale, scarse capacità nell’uso corretto della sintassi e
della grammatica, uso del dialetto, difficoltà nelle abilità strumentali, cioè leggere e scrivere);
• difficoltà nelle operazioni logiche (non solo in campo matematico);
• interiorizzazione delle norme di convivenza civile e sociale;
• scarso impegno nelle attività di apprendimento, dovuto anche all’emergere di nuovi interessi interferenti
(es. video-giochi) e al disinteresse di alcuni genitori per la scuola e per i figli.
L’eterogeneità di livelli di conoscenza e di capacità hanno indotto la nostra Istituzione ad articolare gli interventi
educativo - didattici in modo differenziato, tale da tener conto delle situazioni di partenza di ciascuno e da offrire
una proposta formativa adeguata alle esigenze di ogni singolo alunno in modo da assicurare a tutti la possibilità di
sviluppare al meglio le proprie potenzialità.
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3.3 La Scuola
3.3.1 Strutturazione dei plessi
Plessi
Ufficio
direzione
Uffici
segreteria
Aule
Aule att.
motoria
Laboratori
Sala
docenti
Salone
Area est.
circost.
Tip.
edificio
- -2Informatica
Via
Timparello
(di cui uno anche
linguistico )
-1 Scientifico
-1 Musicale
SI
SI
35
1+1
ludoteca
Via
Reina
NO
NO
15
1
-1 Informatica
-1 Scientifico
-1 Musicale
Via
S. Lucia
NO
NO
3
/
NO
3.3.2 Organico scuola Primaria e dell’Infanzia
DOCENTI DI SCUOLA PRIMARIA N°66, DI CUI :
47 docenti di attività curricolari
11 docenti di sostegno;
3 docenti di L. S. specialiste;
5 docenti di IRC
DOCENTI SCUOLA DELL’INFANZIA N°29, DI CUI:
17 Docenti Scuola Infanzia Statale
1 docente scuola infanzia regionale
11 docenti di sostegno;
1 docente di IRC
13
/
1
Sì
Sì
2 edifici su
2 livelli
1
/
Sì
2 livelli
NO
Sì
1 livello
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3.3.3 Identità e organizzazione delle classi
Questa Istituzione accoglie complessivamente n°1044 alunni e le rispettive famiglie, ed opera nell’ambito dei primi
due segmenti della Scuola di base:
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
La Scuola dell’Infanzia accoglie n°302 alunni dai 2 anni e mezzo ai 5 anni in sezioni (statali e regionali) miste per
età e distribuite in 2 plessi:
Plesso
Via Timparello
Via S. Lucia
Via Timparello
N°sezioni statali
N°alunni
Ad orario normale 8 h (08.00/16.00)
74
Ad orario ridotto 5 h
6
143
( 08.00/13.00)
Ad orario ridotto 5 h
Sezione regionale ad orario ridotto
3
58
1
Totale generale alunni
22
N° 302
La Direzione Didattica espleta anche servizio di vigilanza sulle scuole materne gestite da privati ed esistenti sul
territorio.
La Scuola Primaria accoglie n° 741 alunni dai 6 anni in su, in complessive 35 classi eterogenee per livelli di
apprendimento, distribuiti su due plessi per cinque giorni settimanali.
Il servizio mensa è gestito dall’Ente Locale per la scuola primaria e per la scuola dell’infanzia.
Gli alunni dei plessi Timparello e Reina fruiscono, su richiesta, del servizio comunale scuolabus, pre/post-scuola.
Il plesso di via Santa Lucia usufruisce del pre /post scuola.
3.3.4 Direzione e segreteria
La Direzione Didattica di Mascalucia ha sede presso la Scuola Elementare Statale “ G.
FAVA” sita in via Timparello n. 47.
Gli uffici di segreteria funzionano dalle ore 7:45 alle ore 14:30.
Ricevimento al pubblico è dalle 9:00 alle 11:00 nei giorni di Lunedì, Mercoledì e
venerdì
Dalle ore 15:30 alle 17:30 nei giorni di martedì
Tutto il personale A.T.A. (Assistente Tecnico Amministrativo), dipende dal Direttore dei Servizi Generali e
Amministrativi che ha il compito di coordinare il lavoro esecutivo degli Assistenti Amministrativi, di pulizia e
sorveglianza dei Collaboratori Scolastici. Inoltre, lo stesso Direttore Amministrativo redige i bilanci annuali, il
Programma finanziario annuale (parte contabile) ed il conto consuntivo con relativi allegati, controlla il
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movimento finanziario del Circolo, incassa e liquida tutte le spese dovute per gli acquisti e per le retribuzioni del
personale supplente o dei coordinatori di corsi o di altri collaboratori esterni.
Gli Assistenti Amministrativi ricevono gli utenti (genitori, docenti, alunni) il lunedì,
mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle 12,00
e martedì dalle ore 15,30 alle ore 17,30 .
Elaborano atti amministrativi derivati dalla corrispondenza e dalle richieste dei vari
uffici (Ministero P.I., ATP di Catania e USR per la Sicilia, altri Uffici Provinciali e
Regionali), della Ragioneria Territoriale dello Stato.
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4 AREA EDUCATIVA E DIDATTICA
4.1 Curricolo Nazionale (o istituzionale) obbligatorio
L’azione educativa e formativa delle scuole del Circolo Didattico “G. Fava” ha come
fine generale il pieno sviluppo della persona di ogni alunno e la formazione dell’uomo
e del cittadino.
Tale sviluppo e tale formazione hanno inizio già nei primi anni della crescita del bambino, nel nostro caso vengono
curati dai 3 agli 11 anni d’età.
Il progetto globale della scuola, che concretizza quell’azione dal punto di vista più specificamente didattico, è
costituito in particolare dal suo curricolo, che si rifà alle Indicazioni Ministeriali, le quali costituiscono il Curricolo
Nazionale.
Il Curricolo Nazionale o Istituzionale è obbligatorio, quindi va attuato da tutte le scuole, sia pure con gli
adattamenti alle particolari situazioni concrete, in quanto è definito da norme di legge e ministeriali. Per quanto
riguarda la scuola primaria, al Curricolo Nazionale è destinato l’80% dell’orario scolastico annuale; il restante 20%
è riservato al curricolo locale, o elettivo od opzionale, così detto perché è scelto dalla nostra scuola (su indicazione
della Regione) per soddisfare specifiche e prioritarie esigenze degli alunni. Inoltre, sono previste altre attività
integrative o di ampliamento del curricolo, inserite in appositi progetti, che si svolgono in orario pomeridiano:
queste, non obbligatorie, vengono chiamate attività extracurricolari.
Il curricolo progettato da questa scuola intende garantire non solo la continuità del percorso formativo ed
educativo dai 3 agli 11 anni ma, collegandosi con quello elaborato dalla Scuola Secondaria di primo grado del
nostro territorio, prosegue in una proficua verticalizzazione.
4.2 Traguardi di sviluppo e obiettivi di apprendimento
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo stabiliscono i traguardi per lo sviluppo delle competenze (che riguardano
competenze generali) e, per la scuola primaria, anche gli obiettivi di apprendimento (competenze più specifiche e
particolari): sia i “traguardi” che gli “obiettivi” sono quindi obbligatori e vanno perseguiti affinché siano raggiunti
al termine dell’ultimo anno del rispettivo “ordine” di scuola (infanzia, primaria, secondaria di 1° grado), anche se
a livelli differenti, dipendenti dalle capacità personali di ciascun alunno.
I docenti ne tengono conto nell’elaborare la programmazione didattica, perché essi rappresentano i livelli di
competenza nelle varie discipline, necessari per accedere alla scuola successiva. Gli stessi passeranno le
informazioni ai docenti della secondaria di 1° grado sugli obiettivi raggiunti dai loro alunni al termine della classe
quinta.
4.3 Progettazione curricolare nella scuola primaria
Compito specifico della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado, le quali, insieme, sono chiamate ora
“Primo Ciclo” dell’istruzione, è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei
linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture
con cui conviviamo” (Indicazioni per il curricolo).
Nel rispetto di quanto previsto dalle nuovissime “Indicazioni per il curricolo”, la progettazione curricolare della
nostra scuola si pone come obiettivo generale la prima alfabetizzazione culturale e sociale, consistente
nell’acquisizione, da parte degli alunni, delle strumentalità di base, nella “scoperta” progressiva delle discipline di
studio e nel loro apprendimento graduale: da una originaria comprensione globale e da una forte unitarietà, tale
apprendimento sarà sviluppato per grandi aree disciplinari, che si diversificheranno ulteriormente nello studio di
singole discipline (in modo più evidente nella scuola secondaria di 1° grado).
Nel rispetto del carattere “formativo” della scuola, saranno curate ed educate, oltre alla dimensione cognitiva e
culturale, anche quella corporea,emotiva, affettiva, sociale, etica e religiosa della personalità degli alunni . Oggi
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appare indispensabile, in una società in crisi di valori, far vivere agli alunni esperienze concrete e significative di
cooperazione, di solidarietà e di collaborazione reciproca che li guidino a sviluppare il senso di responsabilità e
l’impegno a fare e ad agire per il miglioramento di se stessi e degli altri.
Le Indicazioni per il curricolo, sottolineando ancora una volta quanto previsto dal Regolamento in materia di
autonomia scolastica (DPR 275/99), sollecitano le scuole a praticare concretamente l’autonomia didattica e di
ricerca: è compito precipuo di ciascuna istituzione definire il curricolo di scuola (ed al suo interno il monte orario
di ciascuna disciplina), in modo autonomo e flessibile, sulla base delle reali esigenze formative degli alunni.
In considerazione dell’esperienza fin qui maturata, si sintetizzano di seguito le aree disciplinari di massima che
costituiscono l’oggetto dell’insegnamento nella scuola primaria, specificando che le discipline sono state
raggruppate nell’organizzazione didattica tenendo conto di criteri equi ed equilibrati di suddivisione dei “carichi
d’impegno”, della vicinanza “epistemologica” e didattica tra discipline diverse nonché delle specifiche competenze
sviluppate dai docenti.
È proprio questa la ragione per la quale le aree non sono vissute come un rigido contenitore, ma plasmate su
alunni e docenti così da poter rappresentare nella loro diversità importanti momenti di ricerca e sperimentazione.
Tempi di massima delle singole discipline
TEMPO PIENO
CL. PRIME
CL.SECONDE
unità orarie di
60 minuti)
unità orarie di
60 minuti
unità orarie di
60 minuti
Italiano
9
8
7
6
Matematica
Motoria
7
2
6
1
6
1
6
1
3+2
4
4
4
Immagine
2
1
1
1
Tecnologia
1
1
1
1
Scienze
Musica
2
2
2
1
2
1
2
1
Irc
2
2
2
2
L2
3
1
2
3
35 + 5 Mensa
27
27
27
Discipline
St-Geo
TOTALE
CL.TERZE,QUARTE
E QUINTE
unità orarie di
60 minuti
Per la realizzazione concreta della progettazione curricolare della Scuola, i docenti elaborano la programmazione
didattica per le rispettive classi (sc. primaria) o sezioni (sc.infanzia): questa costituisce l’adattamento del curricolo
nazionale alla situazione specifica degli alunni della classe o della sezione, e l’articolazione delle attività nel tempo.
La programmazione didattica è concordata e definita per classi parallele; qualora sia necessario poi, nella singola
classe, essa viene calibrata sulle capacità degli alunni, secondo il criterio guida della personalizzazione dei percorsi
di apprendimento.
All’interno della programmazione didattica, tenuti presenti i “traguardi di sviluppo delle competenze” e gli
“obiettivi di apprendimento” stabiliti dalle “Indicazioni Nazionali”, saranno specificati:
•
gli obiettivi formativi
•
i contenuti di studio
•
i metodi
•
l’organizzazione didattica
•
le modalità di verifica e i criteri di valutazione.
4.3.1 Contenuti culturali ed educativi
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Pur essendo stati abbandonati in nome dell’autonomia didattica i vecchi “Programmi ministeriali”, che definivano
in modo prescrittivo e rigido anche i contenuti di studio, permane comunque un nucleo fondamentale relativo ad
essi, omogeneo per tutte le scuole italiane, ricavabile dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, in particolare dagli
“obiettivi di apprendimento”. Tale nucleo, quindi, fa parte del curricolo della scuola (per la quota dell’80%
dell’orario annuale) e va considerato obbligatorio. Se ora la definizione dei contenuti, come elaborazione ed
adattamento di quel nucleo, è lasciata all’autonomia didattica dei docenti, gli stessi contenuti saranno scelti in
modo che siano funzionali al conseguimento degli obiettivi di apprendimento e – su un piano più generale – dei
traguardi di sviluppo delle competenze.
In particolare, la selezione dei contenuti sarà operata affinché essi siano funzionali a far capire e utilizzare agli
alunni:
•
i concetti “chiave” delle discipline
•
i metodi di studio e di ricerca propri di ciascuna di esse;
•
i linguaggi specifici.
I docenti, nell’ambito delle rispettive classi, precisano i contenuti di studio e quelli educativi nelle programmazioni
didattiche per classi parallele, ovviamente adeguandoli alle esigenze degli alunni e cioè alle loro capacità, alle loro
conoscenze ed esperienze, ai loro bisogni educativi e culturali.
4.3.2 Flessibilità
Si ritiene molto utile, per ottenere migliori risultati nell’apprendimento degli alunni, fruire della possibilità offerta
dalle norme sull’autonomia scolastica (D.P.R. 275/1999): ci riferiamo in particolare alla possibilità di regolare in
modo flessibile i tempi d’insegnamento, perché si adattino alle esigenze di studio, al diverso impegno richiesto
dagli argomenti proposti ed alle differenti difficoltà e perché si adeguino agli altrettanto differenti ritmi di
apprendimento degli alunni. Sarà possibile articolare l’orario delle singole discipline con periodi più “intensi” e
altri più “diluiti” (es. l’educazione motoria si può intensificare nella bella stagione, all’aperto), ma anche
nell’ambito della giornata scolastica (secondo le esigenze didattiche dei docenti); ovviamente, queste modalità
andranno concordate tra i docenti del team, fermo restando il rispetto dei tempi complessivi (annuali) stabiliti per
ciascuna disciplina e l’impegno di registrare le variazioni sull’agenda della programmazione.
Analogamente, per quanto riguarda gli alunni, ferma restando l’unità della classe come organizzazione stabile di
riferimento, sarà possibile, in determinati momenti della giornata scolastica, raggruppare gli alunni in modo
flessibile, per favorire l’educazione alla relazionalità e alla collaborazione e l’apprendimento cooperativo, per
condurre lezioni con differenti livelli di difficoltà. Questo tipo di flessibilità è stata, peraltro, sperimentata da tempo
nel contesto della didattica per gruppi, in particolare nei momenti di contemporaneità.
4.4 Continuità educativa e didattica
Tutti gli atti normativi e amministrativi dalla legge 148/90 in avanti, ribadiscono che la continuità del processo
educativo è condizione essenziale per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell’istruzione
obbligatoria.
La stessa struttura delle Indicazioni per il curricolo mette in evidenza il principio della continuità educativa; il
quadro complessivo delle competenze previsto per gli alunni del 1° ciclo di istruzione deve essere letto,
interpretato e agito secondo un’ottica di continuità, pur nella specificità dei diversi livelli di scolarità che richiedono
ovviamente modalità specifiche di intervento in relazione alle diverse caratteristiche psico-evolutive degli alunni.
Le Indicazioni per il curricolo ribadiscono l’ipotesi che la scuola di base debba avere un impianto unitario
superando il salto culturale ed epistemologico che ancora oggi caratterizza il passaggio fra la scuola primaria e la
secondaria di primo grado.
4.4.1 Continuità verticale
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Questa scuola considera un’esigenza fondamentale quella di garantire agli alunni un percorso formativo quanto
più unitario e graduale; a tale scopo sono previste le seguenti forme di raccordo tra i vari livelli della scuola di base
(scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado):
•
incontri tra gruppi di docenti (e/o tra commissioni per la continuità), soprattutto all’inizio dell’anno
scolastico, per conoscere, mettere a confronto le rispettive progettazioni curricolari, in particolare gli
obiettivi di apprendimento, i contenuti di studio, i metodi d’insegnamento, i criteri di valutazione, perché
possano collegarsi in modo compatibile e progressivo.
•
Incontri tra docenti delle classi terminali di una scuola e quelli delle prime classi della scuola del successivo
grado;
•
iniziative varie, in corso d’anno, consistenti nello studio e nella realizzazione di progetti didattici, che
coinvolgano gli alunni delle classi “di Passaggio”, per una migliore conoscenza di questi ultimi e della
nuova scuola che li accoglierà.
4.4.2 Continuità orizzontale
Di grande importanza è ritenuta la collaborazione tra scuola e famiglia e tra scuola e altre Istituzioni del Territorio
(Comune, ASP, Chiesa, altri Enti e Organizzazioni che si occupano di formazione), interessate al miglioramento
della situazione della scuola e degli alunni.
La collaborazione tra scuola e famiglia è da considerare essenziale per un’educazione unitaria, non contraddittoria
ma coerente dei bambini, in quanto scuola e famiglia devono concordare principi e metodi educativi comuni o
quanto meno simili e confrontarsi per conoscere meglio i bambini e i loro problemi.
Si ritiene necessaria una partecipazione quanto più piena alla vita della scuola e della classe (o sezione), non
limitata alle riunioni degli Organi Collegiali, ma aperta a rapporti umani tra docenti e genitori (più intensi proprio
nella scuola dell’infanzia e in quella primaria). Pertanto si organizzeranno vari incontri scuola – famiglia, sia per
gruppi (es. i genitori di una classe), sia a livello individuale, specie per casi problematici (e si cercherà di coinvolgere
anche esperti interni o esterni, es. psicologo e addetto ai Servizi Sociali).
4.4.3 Percorso continuità scuola dell'infanzia/primaria del Circolo
Il Progetto coinvolge gli alunni della scuola dell'infanzia e della scuola primaria del Circolo, e propone percorsi
didattici da realizzarsi con modalità definite insieme dai docenti dei due segmenti scolastici. Inoltre è previsto il
passaggio verbale d’informazioni circa gli alunni da parte degli insegnanti della scuola dell'infanzia agli insegnanti
della scuola primaria e la presentazione dei percorsi curricolari.
Si propone la finalità di:
•
consentire ai bambini della scuola dell’infanzia di conoscere in modo graduale l’ambiente della scuola
primaria;
•
promuovere atteggiamenti positivi di reciprocità e di apertura al cambiamento;
•
stimolare negli alunni della scuola primaria il senso di responsabilità nei confronti dei loro compagni più
piccoli;
•
sviluppare, negli alunni di entrambi gli ordini di scuola, il desiderio di comunicare agli altri le proprie
esperienze e conoscenze;
•
sostenere la motivazione all'apprendimento; rilevare i bisogni e i desideri di apprendimento;
•
porre le basi per la continuità educativa fra le scuole;
•
realizzare fra le insegnanti, uno scambio d’informazioni utili alla conoscenza dei bambini e dei percorsi
didattici da loro effettuati.
Si pone quindi gli obiettivi di:
•
Favorire la conoscenza degli spazi e degli ambienti della scuola primaria;
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•
•
•
•
•
•
Conoscere le insegnanti che probabilmente accoglieranno i bambini della scuola dell’infanzia il prossimo
anno;
Favorire la riflessione personale e collettiva circa le attese nei confronti della scuola primaria;
Favorire l'approccio a modalità didattiche specifiche della scuola primaria;
Favorire un passaggio alla scuola successiva consapevole, motivato e sereno;
Partecipare a progetti comuni al fine di facilitare la crescita del bambino;
Organizzare momenti di socializzazione (attraverso incontri, feste, lavori di gruppo, ecc.).
4.4.4 Percorso continuità scuola primaria /secondaria di primo grado
Il progetto si propone di favorire il passaggio degli alunni dalla scuola primaria alla secondaria di 1° grado
promovendo l'informazione a diversi livelli e la continuità fra le scuole, migliorando l'integrazione e coinvolgendo
nell'azione educativa tutte le componenti preposte. In particolare si vuole porre l'attenzione alle problematiche
relative al passaggio degli alunni segnalati e/o in situazione di disagio.
Il progetto si propone la finalità di:
•
Conoscere le potenzialità, le esperienze pregresse e le realtà di provenienza degli alunni;
•
Sostenere la motivazione all'apprendimento e rilevare i bisogni e i desideri di apprendimento;
•
Promuovere atteggiamenti positivi di reciprocità e di apertura al cambiamento;
•
Favorire e salvaguardare l'identità personale nel nuovo contesto scolastico;
•
Conoscere e condividere gli aspetti formativi della scuola secondaria.
Si pone quindi gli obiettivi di:
•
Consentire agli alunni di quinta di farsi conoscere;
•
Consentire agli alunni di conoscere presenze e ambienti significativi della scuola secondaria, in particolare:
insegnanti, altro personale, laboratori, aule, spazi vari;
•
Favorire il primo ambientamento dell’alunno nella nuova istituzione scolastica ed il passaggio a nuove
figure di riferimento;
•
Consentire agli insegnanti della scuola secondaria di assumere informazioni sugli aspetti comportamentali
e socio- affettivi e sugli stili di apprendimento degli alunni;
•
Permettere agli insegnanti della scuola secondaria di promuovere un clima positivo e di accoglienza verso
la nuova esperienza.
Fasi progettuali:
•
La commissione composta dalle insegnanti dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia- della scuola
Primaria- scuola Secondaria di 1° grado definisce:
•
Un calendario di visite in cui vengono proposte le attività;
•
modalità, d'intervento didattico;
•
calendario di incontri fra insegnanti per realizzare il passaggio delle informazioni;
•
progetta momenti di accoglienza per i bambini.
4.5 Accoglienza e integrazione degli alunni in situazione di
handicap (diversamente abili) e/o svantaggiati
L’inserimento di alunni diversamente abili è finalizzato alla piena integrazione di ognuno, fatta di accettazione da
parte del gruppo e di offerta a tali alunni di ogni possibile attività formativa, adeguata alle potenzialità e alle
capacità di ciascuno.
L’integrazione degli alunni disabili e svantaggiati impegna docenti, alunni e genitori nel difficile percorso di
accettazione e valorizzazione delle diversità e rappresenta un importante momento di crescita personale e umana
per ogni componente della comunità scolastica.
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Finalità educative generali:
•
Favorire l’inserimento;
•
Promuovere l’integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno diversamente abile o in
situazione di svantaggio nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.
•
Per il raggiungimento delle finalità educative è necessario:
•
Favorire una cultura del dialogo, dell’accoglienza e dell’integrazione;
•
Costruire relazioni positive all’interno della comunità scolastica nel rispetto e nell’accettazione della
diversità;
•
Dare ad ogni alunno la possibilità di operare secondo i propri ritmi, le proprie abilità, le proprie
potenzialità;
•
Favorire l’interiorizzazione di regole condivise nella scuola, nella famiglia, nella società;
•
Garantire il diritto allo studio degli alunni in situazione di handicap assicurando loro l’azione educativa
per tutto il tempo della scuola.
4.6 Piano d’Istituto per i D.S.A. e per i B.E.S.
Gli insegnanti del Circolo hanno sempre posto al centro della propria attività di insegnamento la cura di ogni
singolo alunno, in particolar modo di quelli che presentano problemi di apprendimento, cercando di individuare
la presenza di eventuali disturbi e le strategie più adatte a rimuovere ostacoli.
A tal fine sono stati organizzati corsi di formazione ed è stata data la possibilità di partecipare a corsi esterni
organizzati da enti qualificati.
In tale contesto, alla luce della legge 170/2010, che riconosce e definisce come disturbi specifici di apprendimento
la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, il nostro istituto prevede da quest’anno un piano di
intervento mirante all’individuazione di casi sospetti, all’accertamento della presenza del disturbo e alla
predisposizione delle adeguate strategie.
RILEVAZIONE DEI PROGRESSI NELL’APPRENDIMENTO E NELLO SVILUPPO PERSONALE E SOCIALE DELL’ALUNN0
VALUTAZIONE INTERMEDIA
L’alunno partecipa alle attività scolastiche con interesse (1)__________________________________
e si impegna nello studio in modo (2)____________________ Mostra (3)________________disponibilità
a relazionarsi con gli altri nel rispetto delle regole di convivenza.
Dimostra di possedere (4)_______________capacità logiche e (5)______________ capacità
comunicative ed espressive.
(6)_______________la strumentalità di base necessaria alla sua autonomia e l’abilità nel riferire,
rielaborare e produrre.
Pertanto i livelli di competenza conseguiti durante il primo quadrimestre risultano(7)_________________
Frequenza (8)_______________________
(1)notevole, costante, saltuario
(2)eccellente, puntuale, regolare, superficiale, discontinuo, inadeguato
(3)ottima, buona, discreta, adeguata, insufficiente, scarsa
(4) ottime, soddisfacenti buone, discrete, adeguate, insufficienti, scarse
(5) ottime, soddisfacenti buone, discrete, adeguate, insufficienti, scarse
(6) ottima, soddisfacente, buona, discreta, adeguata, insufficiente, scarsa
(7) ottimi, soddisfacenti, buoni,, sufficienti, non sufficienti
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(8) assidua, regolare, saltuaria
VOTO
GIUDIZIO
OBIETTIVI
SINTETICO
LIVELLO DI
PREPARAZIONE
4
scarso
Non raggiunti
Scadente
5
Non sufficiente
Scarsamente raggiunti
Mediocre
6
sufficiente
Appena raggiunti
Adeguato
7
discreto
Raggiunti e assimilati
Più che sufficiente
8
buono
Quasi saldamente raggiunti e assimilati
Soddisfacente
9
distinto
Totalmente raggiunti e assimilati
Più che soddisfacente
10
ottimo
Totalmente raggiunti e assimilati con
capacità di elaborazione personale
eccellente
4.7 Patto di Corresponsabilità Educativa
In base al D.P.R. 235 del 21/11/2007, è stato redatto un contratto formativo che definisce i Diritti e i Doveri del
rapporto di collaborazione tra Collettività scolastica, le famiglie e gli alunni per realizzare il dialogo, la condivisione
di obiettivi educativi e del rispetto delle regole.
Premessa
La scuola, comunità fondata sui valori democratici e costituzionali, è impegnata nella crescita della persona in
tutte le sue dimensioni e, in sinergia con famiglie, Enti locali ed associazioni educative e professionali presenti sul
territorio, opera per garantire la formazione e l’acquisizione di una “cittadinanza” consapevole ed adeguata alle
sfide del XXI secolo. Alla base del raggiungimento di questo traguardo formativo sono le linee generali da seguire
per lo svolgimento delle attività della scuola secondo i seguenti criteri: implementare il successo formativo
favorendo le attività di recupero, consolidamento e potenziamento; ampliare e diversificare l’offerta formativa
potenziando la conoscenza delle lingue, l’utilizzo dell’informatica, la pratica sportiva, la sperimentazione
scientifica, la conoscenza e il rispetto dell’ambiente; creare le condizioni per sviluppare un clima di solidarietà e
tolleranza.
Strumento operativo per il perseguimento di queste alte finalità è, dunque, il “Patto educativo di
corresponsabilità”.
Il PEC – Patto educativo di Corresponsabilità, diviene quindi uno strumento di sostanziale sostegno per garantire
il raggiungimento di questo scopo, invitando le parti che lo siglano, ad aumentare i livelli di attenzione e impegno
intenzionale e responsabile, nella affascinante avventura educativa del promuovere la crescita di nuove
generazioni.
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Fattori comportamentali generali
La scuola si impegna a:
•
fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto
dell’identità di ciascuno studente;
•
offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di
qualità in un ambiente educativo sereno e sicuro, favorendo il processo di formazione di ciascuno
studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
•
offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il
successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito;
•
favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza e
integrazione degli studenti stranieri, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela
della salute degli studenti;
•
mantenere un costante rapporto con le famiglie in relazione all’andamento didattico e disciplinare;
•
creare un clima sereno di lavoro e di comunicazione; informare puntualmente le famiglie sull’andamento
didattico/disciplinare; guidare gli alunni ad assumere comportamenti rispettosi e corretti verso le
persone, i compagni, gli insegnanti e per la struttura stessa che li ospita;
•
sollecitare gli alunni ad assumere un atteggiamento positivo nei confronti del cibo.
La famiglia si impegna a:
•
garantire la frequenza scolastica, la puntualità del figlio/a limitando assenze, ritardi e uscite anticipate
solo alle situazioni di necessità;
•
responsabilizzare il proprio figlio/a verso gli impegni scolastici, garantendo il tempo adeguato allo studio
e allo svolgimento dei compiti;
•
firmare sempre le comunicazioni degli insegnanti, per una fattiva collaborazione scuola-famiglia. Sarà cura
dei genitori giustificare le assenze dei loro figli;
•
valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle scelte
educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti;
•
rendersi disponibile per la collaborazione e per il dialogo educativo nel caso di convocazioni o incontri
richiesti dalla scuola o dalle famiglie stesse;
•
discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con l’Istituzione
scolastica.
Gli alunni si impegnano a:
•
rispettare le consegne dell’insegnante;
•
rispettare i turni di intervento e la partecipazione di tutti i compagni;
•
rispettare il proprio materiale, quello altrui e l’arredo scolastico;
•
rispettare le norme che riguardano l'uso di spazi comuni e le modalità di gioco previste nei momenti di
intervallo;
•
rispettare ordine e puntualità nel lavoro, nell’organizzazione del diario e nella gestione degli avvisi;
spostarsi all’interno della scuola in ordine e in silenzio per non disturbare lo svolgimento dell’attività nelle
altre classi.
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4.8 Regolamento Disciplinare Scuola Primaria
PREMESSA
La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo
della coscienza critica. La scuola è pertanto, una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale volta alla
crescita della persona in tutte le sue dimensioni.
In essa ogni operatore, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, agisce per garantire agli allievi la formazione alla
cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle
situazioni di svantaggio. I due principali compiti assegnati, pertanto alla scuola sono:
•
Consentire l’acquisizione di conoscenze di tipo intellettuale,
•
Creare le condizioni più favorevoli per la socializzazione delle nuove generazioni.
Il secondo compito è strettamente connesso al primo: la socializzazione è una delle condizioni iniziali
dell'apprendimento, perché ne rappresenta la cornice, il sostrato di attecchimento. La competenza sociorelazionale nei bambini di lupa grazie alla collaborazione con la famiglia, con il gruppo dei pari e con la società nel
suo complesso, attraverso i messaggi che la scuola trasmette le norme che stabilisce, più o meno esplicitamente.
Due sono, dunque, le istanze fondamentali che devono muovere l'azione delle due agenzie educative - la famiglia
e la scuola - riconosciute come primarie oltre che dalla teoria pedagogica, anche dalla Costituzione:
•
I contenuti e gli obiettivi della socializzazione, ovvie valori della cultura elaborate fissata nei “programmi”,
nella quale e attraverso la quale la società che si riproduce ;
•
l'azione intenzionale di formazione, che chiama in causa norme di comportamento, il cui rispetto è la
condizione minima necessaria la sopravvivenza della scuola come istituzione.
È di fondamentale importanza, però, che la scuola e la famiglia si pongano in dialogo circa la rispettiva
consapevolezza e corresponsabilità educativa, per individuare nuove forme di "alleanza educativa".
Le finalità educative dichiarate nel Piano dell'Offerta Formativa dell'Istituto ci impegnano quotidianamente ad
elaborare con gli alunni “le coordinate della conoscenza dello star bene insieme”: si acquisiscono i contenuti delle
conoscenze; si apprendono regole comportamenti, ci si misura con possibilità e vincoli, in tal modo, si concorre a
formare soggetti liberi, responsabili, attivamente partecipi nella vita della comunità.
Il seguente “regolamento di disciplina” si pone come documento-cornice che racchiude i vincoli che
accompagnano le possibilità di vivere all'interno della scuola intesa come comunità educante.
Responsabilità dei docenti sarà tenere conto nel lavoro quotidiano con gli alunni, secondo modalità operative
dettate dalla peculiarità delle diverse fasi evolutive.
Corresponsabilità dei genitori sarà condividere le coordinate educative enunciate e coadiuvare docenti nella loro
realizzazione.
MANCANZE DISCIPLINARI
Si configurano come mancanze disciplinari da parte degli alunni della scuola primaria seguenti comportamenti
presentarsi alle elezioni sistematicamente ritardo:
•
presentarsi alle elezioni ripetutamente sprovvisti del materiale scolastico (sarà cura degli insegnanti
verificare con i genitori eventuali responsabilità in merito a tale mancanza),
•
spostarsi senza motivo senza autorizzazione nell'aula nell'edificio,
•
rendersi protagonisti interventi inopportuni durante le attività scolastiche o durante gli spostamenti
nell'edificio e all'esterno, rifiutarsi di eseguire compiti assegnati,
•
portare a scuola oggetti non pertinenti all'attività è l'uso dei telefoni cellulari durante le attività
scolastiche,
•
non osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza contenute nel regolamento d'Istituto,
•
sporcare intenzionalmente, danneggiare locali, gli arredi e gli oggetti personali,
•
utilizzare in modo improprio le attrezzature scolastiche, offendere con parole, gesti o azioni personale
scolastico e compagni.
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PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e non al rafforzamento del senso di responsabilità e ripristino
di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. Premesso che, sarebbe auspicabile, per una serie di
motivi, evitare di ricorrere alla punizione per il controllo del comportamento, tuttavia in presenza di atteggiamenti
gravemente rischiosi e oggettivamente inaccettabili (ad esempio violenza fisica sui compagni, ecc) si rende
necessario adottare dei provvedimenti disciplinari, al fine di proteggere l'ambiente scolastico stesso. Si dovrà in
tal caso fare in modo che le azioni siano il più possibile:
•
Psicologicamente “neutre” ovverosia scevre da attacchi psicologici al bambino,
•
Connesso con il comportamento: recepibili quali “naturali riparazioni” del comportamento inappropriato
( esempio: rompe il vetro, lo paga; aggredisce compagni, lascia il gruppo,ecc),
•
Eque, cioè proporzionata alla gravità del comportamento,
•
facilmente applicabili, per evitare che già in partenza si configurino come semplici “minacce” impossibili
da mantenere.
Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie
ragioni.
Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sul profitto.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate al infrazione disciplinare, ispirate, per quanto possibile, al
principio della riparazione del danno e all'acquisizione di norme di comportamento adeguate e devono tener conto
della situazione personale dell'alunno.
INTERVENTI EDUCATIVI
Interventi educativi graduati, applicati a discrezione degli insegnanti in base alla gravità e/o alla frequenza delle
mancanze:
Interventi educativi
A. Richiamo orale
B. comunicazione scritta alla famiglia
C. convocazione dei genitori
D. comunicazione scritta del Dirigente Scolastico
alla famiglia
E. convocazione dei genitori ad un colloquio con il
dirigente scolastico
Procedure relative al singolo intervento
da parte del docente di classe
da parte del docente/docenti di classe
da parte del team docenti
da parte del Dirigente Scolastico
da parte del Dirigente Scolastico
Gli insegnanti attueranno gli interventi previsti nel rispetto dell'individualità e della personalità del bambino.
L'educazione alla consapevolezza, nelle relazione insegnante-alunno, sarà l'obiettivo di tutti gli interventi
educativi, in particolare, prima di procedere agli interventi educativi, di cui ai punti c), d), e), dovrà essere data
all’alunno la possibilità di esprimere le proprie ragioni.
INTERVENTI EDUCATIVI MIRATI
Interventi educativi mirati
A. Relativamente al punto 1.c:
eventuale assegnazione di un’esercitazione di
rinforzo da eseguirsi a casa inerente l'attività
svolta in classe, al momento della mancanza
disciplinare; tale provvedimento verrà comunicato
per iscritto alla famiglia.
B. Relativamente al punto 1.f:
sequestro del materiale non pertinente
considerato pericoloso: tale materiale verrà
riconsegnato al termine delle lezione genitori.
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Procedure relative al singolo intervento
da parte del docente/docenti di classe
da parte del docente/docenti di classe
Circolo Didattico “Giuseppe Fava” – Via Timparello, 47 – 95030 Mascalucia – a. s. .- 2015/2016
C. Relativamente al punto 1.h:
invito a collaborare, nei limiti del possibile, al
ripristino della situazione antecedente la
mancanza disciplinare, anche con eventuale
risarcimento dei danni.
D. Relativamente al punto 1.j:
invito a presentare le proprie scuse al personale
scolastico o compagni offesi.
E. Relativamente a tutti i punti:
interventi volti a promuovere la riflessione
dell'alunno sui suoi comportamenti nelle modalità
precedentemente concordate con la classe in fase
di definizione di regole e sanzioni( accordi di inizio
anno scolastico)
da parte del docente di classe e del Dirigente
Scolastico
da parte del docente di classe e del Dirigente
Scolastico
da parte del docente/docenti di classe
Anche in questo caso gli interventi previsti saranno attuati nel rispetto dell' individualità e personalità del bambino,
garantendo all’alunno la possibilità di esprimere le proprie ragioni.
SANZIONI DISCIPLINARI
Sanzioni
A. Sospensione da un’attività complementare,
compreso uno o più viaggi di istruzione;
B. Sospensione dalle lezioni per uno o più giorni
:questa sanzione si applica solo in casi di mancanze
molto gravi o reiterate. Lo studente sospeso è
tenuto a svolgere a casa i compiti appositamente
programmati dal team docenti.
Procedure relative al singolo intervento
le sanzioni di cui ai punti A) e B) sono deliberate dal
Consiglio di Interclasse.
In considerazione all'età degli alunni della scuola
primaria è opportuno che, qualora necessario, la
sanzione sia erogata e applicata in tempi ristretti
perché la stessa sia chiaramente percepita in
relazione alla mancanza.
INTERVENTI EDUCATIVI
Contro le sanzioni di cui alla lettera a) e b) è ammesso ricorso da parte dei genitori dell'alunno coinvolto entro 15
giorni dalla notifica del provvedimento disciplinare.
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4.9 Alfabetizzazione informatica
Considerata la rilevanza, nel mondo attuale, della tecnologia e in particolare dell’informatica, l’introduzione alla
conoscenza e all’uso del computer appare essenziale per la formazione degli alunni del sec. XXI.
In effetti, l’informatica è da considerare uno “strumento culturale trans- disciplinare”, in quanto – con la sua
“realtà virtuale” – costituisce una nuova forma di esperienza diretta, di concretezza operativa e rappresentativa,
la quale consente di comprendere meglio i concetti astratti, di conoscere efficacemente i contenuti di tutte le
discipline e – aspetto didattico molto importante – di porre l’alunno in una situazione di apprendimento non
puramente ricettivo e passivo, bensì attivo (o meglio interattivo), in quanto gli si chiede sempre di “fare qualcosa”
in risposta alle sollecitazioni che gli vengono offerte.
Inoltre, per quanto riguarda la formazione mentale dell’alunno, si può certamente affermare che l’informatica
introduce ad un vero e proprio “metodo di pensiero” che trova applicazione in tutte le discipline e in tutte le
attività: infatti, aiuta ad imparare a ragionare secondo un procedimento sequenziale (algoritmo), cioè con una
serie rigorosamente ordinata e successiva di operazioni e di decisioni che conduce ad un determinato risultato
(procedimento simile a quello utilizzato per la soluzione dei problemi matematici); ed ancora, permette di
imparare ad organizzare conoscenze e concetti, a catalogare concetti e “cose”, ad organizzarle secondo criteri
logici.
Per questi motivi, nella nostra scuola l’informatica è stata inserita ormai da anni nel curricolo e in progetti extracurricolari.
4.9.1 Progetto LABORATORIO INFORMATICA
Premessa
Si ritiene indispensabile acquisire competenze nel campo della multimedialità, per migliorare l’offerta formativa
nella scuola primaria, secondo quanto previsto dal Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche e in
coerenza con la linea di rinnovamento del sistema scolastico.
L’informatica è da considerarsi come attività trasversale alle varie discipline; l’esigenza di coinvolgere tutte le
discipline nella sperimentazione didattica delle nuove tecnologie induce a sviluppare esperienze didattiche
alternative alla lezione frontale e di coinvolgere il maggior numero possibile di insegnanti ed alunni nella
conoscenza degli strumenti e dei principali programmi.
Il progetto del laboratorio d’informatica si propone la finalità di:
•
educare gli alunni al nuovo ambiente culturale e sociale nel quale le tecnologie informatiche hanno
assunto un ruolo fondamentale per la comunicazione;
•
utilizzare gli strumenti multimediali per favorire nell'alunno lo sviluppo di capacità logiche ed espressive.
Si pone quindi gli obiettivi di:
•
coinvolgere progressivamente il maggior numero di alunni nella conoscenza degli strumenti e dei
principali programmi di videoscrittura, elaborazione di immagini, creazione di pagine ipertestuali;
•
facilitare i processi di apprendimento degli alunni in difficoltà, attuare programmi differenziati con
tecnologie specifiche per i bambini diversamente abili.
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Gli alunni sono impegnati, a livelli diversificati per le varie classi, attraverso l'utilizzo di programmi di videoscrittura,
di gestione delle immagini, produzione di elaborati multimediali, ecc.
4.10 Progetto “BIBLIOTECA SCOLASTICA”
Premessa
Il Progetto “Biblioteca” nasce dalla consapevolezza dei docenti che amore per la lettura non è un requisito di cui
tutti i bambini sono in possesso, ma un atteggiamento da educare e costruire con cura,anche all’ausilio della
biblioteca scolastica, della quale, sin da piccoli, bisogna imparare ad apprezzarne le potenzialità.
Nell’elaborare tale progetto si tengono presenti le Linee Guida per le biblioteche scolastiche secondo le
quali “ogni membro di ciascuna comunità educativa ha bisogno di un immediato accesso ad una raccolta
organizzata di materiale a stampa e audiovisivo, allo scopo di sviluppare competenze” e di acquisire, così, un senso
critico e consapevole, che gli permetta di saper scegliere ed orientarsi in una società sempre più complessa.
Finalità
•
•
•
Favorire la cultura del libro nella scuola
Guidare gli alunni a diventare capaci di gustare il piacere che la lettura può trasmettere
Sviluppare nei bambini un bagaglio di autonomia personale e di ricchezza culturale che mai più lo
abbandonerà
Obiettivi
•
Trasmettere il desiderio della lettura anche a chi possiede già una buona predisposizione a leggere
•
Sviluppare attenzione alla lettura, concentrazione e curiosità, per aprire le porte alla conoscenza, alla
fantasia e alla creatività.
•
Sviluppare una maggiore capacità di comprensione, di riflessione critica e di pensiero libero e creativo
•
Utilizzare le informazioni del testo per arricchire il proprio mondo di esperienze
•
Conoscere i diversi generi letterari
•
Sviluppare gusti personali ed imparare a scegliere un libro in modo autonomo
Destinatari
Tutti gli alunni del Circolo
Orario biblioteca
L’insegnante responsabile della cura della biblioteca sarà disponibile per gli alunni due giorni la settimana:
Accesso al prestito
Allievi, soli o accompagnati dai docenti, preferibilmente per piccoli gruppi.
Modalità di prestito
Libro in prestito per 20 giorni, con possibilità di proroga
Incremento dei testi
Il progetto prevede la catalogazione aggiornata e la valorizzazione del patrimonio librario esistente; pertanto, nel
valutare nuove proposte d’acquisto, si terrà conto delle varie fasce d’età, dei bisogni e delle aspettativi dell’utenza
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La scuola di un tempo
Sono presenti in biblioteca e in archivio un discreto numero di testi “meno recenti” i quali, assieme ad altri oggetti
antichi da ricercare e recuperare all’interno dell’istituto quali antichi atti istituzionali (registri e pagelle), documenti
didattici (temi e disegni), materiale di scrittura (pennini, calamai, tamponi), foto e tabelloni didattici, potranno
essere utili per ricostruire aspetti della vita scolastica di un tempo dando vita così alla realizzazione di un Museo
permanente della scuola.
4.11 Scuola dell’infanzia
FINALITÀ E INTENZIONALITÀ EDUCATIVO-PEDAGOGICHE
La Scuola dell’Infanzia è chiamata a favorire il raggiungimento di un equilibrato sviluppo psicofisico, intellettuale,
morale e sociale di ogni singolo bambino nel riconoscimento della sua individualità e nella garanzia
dell’eguaglianza delle opportunità; in questa prospettiva e seguendo le nuove “Indicazioni” ministeriali, attraverso
gli obiettivi previsti nei cinque campi di esperienza, avrà cura di promuovere:
•
LO SVILUPPO DELL’IDENTITA’ come presa di coscienza del proprio io sotto il profilo corporeo e
psicodinamico;
•
LO SVILUPPO DELL’AUTONOMIA come rafforzamento di atteggiamenti di sicurezza, di fiducia nelle proprie
capacità nonché a vivere positivamente l’affettività e ad esprimere e controllare emozioni e sentimenti;
•
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE come potenziamento di abilità sensoriali, percettive, motorie,
linguistico-espressive, logico-critico, culturali, cognitive, e come valorizzazione dell’immaginazione e
dell’intelligenza creativa;
•
LO SVILUPPO DEL SENSO DELLA CITTADINANZA inteso come conquista della disponibilità di interagire con
il diverso e il nuovo, come capacità di aiutare, di valutare e di capire i pensieri e sentimenti altrui, come
abilità di elaborare, accettare rispettare regole di convivenza.
4.11.1
Campi di esperienza
Il sé e l’altro
Attraverso questo campo di esperienza il bambino inizia a prendere coscienza delle proprie esigenze, dei propri
sentimenti cercando di controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Si avvia alla conoscenza delle tradizioni della
famiglia, della comunità di appartenenza e alla sua storia personale, alla conoscenza dei temi religiosi e culturali
per raggiungere man mano una prima consapevolezza dei diritti-doveri propri e altrui che determinano il
comportamento conforme ai principi morali del cittadino.
Il corpo e il movimento
È l’area attraverso cui il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, raggiunge l’autonomia personale,
apprende le differenze sessuali, conosce il proprio corpo e le diverse parti che lo compongono imparando a
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controllarlo in situazione di stasi e di movimento, interiorizza le corrette norme d’igiene e di alimentazione per la
cura e la saluta della propria persona.
Linguaggi, Creatività, Espressione
È l’ambito che consente al bambino di comunicare, raccontare ed esprimere emozioni attraverso linguaggi non
verbali, di sviluppare la sensibilità estetica, le capacità percettive, manipolative, di sperimentare tecniche di
esplorazione dei diversi mezzi espressivi, di scegliere i materiali e i mezzi in riferimento al progetto da realizzare.
Permette di acquisire abilità inventive e comunicative nelle diverse espressioni teatrali, di assumere ruoli diversi
e comunicare con linguaggi gestuali, di formulare piani-azione individualmente e in gruppo, di scoprire le prime
sequenze sonoro-musicali e i primi alfabeti riuscendo a codificare e riprodurre suoni e a familiarizzare con
l’esperienza della multimedialità.
I discorsi e le parole
È il campo che favorisce nel bambino lo sviluppo della padronanza della lingua materna, permette di arricchire il
proprio lessico e favorisce la fiducia e la motivazione a comunicare le proprie esperienze e i propri pensieri,
consente di sviluppare le capacità di ascolto, di comprensione, e di descrizione di storie, racconti e situazioni, di
formulare frasi corrette e di senso compiuto, di familiarizzare con la lingua scritta, di ricercare assonanze fonetiche
e rime, di individuare personaggi e luoghi di un testo narrativo, di eseguire scansioni e ricostruzioni di storie in
sequenze.
La conoscenza del mondo
I traguardi educativi di questo campo di esperienza consentono di offrire al bambino una prima formazione di
atteggiamenti e di abilità di tipo scientifico, di sviluppare le capacità di raggruppamento, ordinamento,
quantificazione e misurazione di fatti e fenomeni della realtà, di acquisire la dimensione temporale degli eventi,
di descrivere fatti ed eventi utilizzando un lessico specifico, di accrescere le capacità di esplorazione delle
conoscenze sul mondo della realtà naturale e artificiale, di acquisire le capacità di formulare ipotesi e di verificarle
confrontandole con la realtà, di sviluppare le abilità per interpretare la realtà ed intervenire consapevolmente su
di essa e le capacità per risolvere problemi, di stimolare la curiosità e l’interesse verso gli interventi tecnologici.
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5 AREA GESTIONALE E ORGANIZZATIVA
5.1 Gestione funzionale delle risorse umane e professionali
PERSONALE DIRIGENTE, DOCENTE E A.T.A.
Questa Istituzione Scolastica può fare affidamento su uno staff di personale che, nell'ambito dei diversi ruoli e
delle specifiche professionalità, con l'impulso e la guida del Dirigente Scolastico, opera per l'ascolto dei bisogni
formativi emergenti da parte dell’utenza, per la realizzazione dei progetti educativi e didattici, nonché dei servizi
che le famiglie ritengono importanti per una piena integrazione degli alunni nella scuola e in generale per una più
efficace collaborazione Scuola-Famiglia, al fine di porsi come Comunità Scolastica inserita nel territorio e soggetto
attivo nella promozione e nella realizzazione di modelli didattico-educativi e culturali atti a rendere gli alunni
protagonisti consapevoli del loro futuro, nella società contemporanea in continua evoluzione.
Concorrono al raggiungimento di questi scopi la considerevole stabilità del corpo docente e la ricchezza delle
esperienze professionali maturate nel tempo, con cui la Scuola riesce a far fronte, con opportune strategie, alle
molteplici istanze e alla domanda culturale dell'utenza.
Il personale ATA contribuisce fattivamente alla vita e alle molteplici attività del Circolo rendendosi disponibile alla
flessibilità del servizio necessaria per la realizzazione del complesso Piano dell'Offerta Formativa e dei servizi
all'utenza e quindi all'assunzione dei maggiori oneri amministrativi e materiali che ne derivano.
Il Dirigente Scolastico, al fine di valorizzare le risorse umane e professionali presenti nel Circolo e gestirle in modo
funzionale alla finalità generale di “migliorare la qualità del servizio scolastico”, si adopera per creare le condizioni
organizzative per un lavoro di qualità attraverso:
•
l’assegnazione degli obiettivi da raggiungere e delle scadenze da rispettare;
•
l’ascolto collaborativo e il raccordo con i docenti incaricati di varie funzioni;
•
la richiesta di progetti integrati e condivisi;
•
il monitoraggio periodico e finale dei risultati raggiunti attraverso i progetti e le iniziative intraprese;
•
la promozione di corsi di formazione e aggiornamento per tutto il personale.
5.2 Organi di gestione della scuola
Il Consiglio di Circolo: è costituito da 8 rappresentanti del personale insegnante, 2 del personale non docente, 8
rappresentanti dei genitori e dal Dirigente scolastico. Elabora e adotta gli indirizzi generali dell’Istituto. Ha potere
deliberante per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione delle attività della Scuola, nei limiti della
disponibilità di bilancio.
La Giunta Esecutiva: è costituita dal Dirigente Scolastico, dal Dirigente dei Servizi Amministrativi, da un docente,
un non docente e da due genitori. Ha potere di proposta su tutte le materie demandate alla competenza del
Consiglio ed ha il compito di portare ad esecuzione le delibere del Consiglio.
Il Collegio dei Docenti: individua gli obiettivi didattico-educativi generali, propone ed elabora i progetti per
l’ampliamento dell’offerta formativa. Elabora il sistema di verifica e valutazione del percorso didattico.
Il Consiglio di interclasse e intersezione: è l’organo di programmazione, di controllo e di verifica dell’attività delle
classi e delle sezioni.
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5.3 Risorse umane e professionali
Le risorse umane e professionali sono costituite dal personale dirigente, docente, amministrativo e ausiliare,
secondo il seguente prospetto
PERSONALE
NOME
Dirigente scolastico
Maria Gabriella Capodicasa
FUNZIONI
•
•
•
•
•
•
Direttore dei D.S.G.A.
Stefania Marcellino
•
Personale ATA
(amministrativo)
Anna Maria Beretto
Danilo Fichera
Santi Grasso
Catena Longo
Stefania Nicoletti
Lucia Torrisi
Rita Lucia Marletta
Sebastiana Sammartino
Anna Visco
•
Collaboratori D. S.
Referenti via Reina
Scuola dell’Infanzia
Referente Timparello
Referente via S. Lucia
Poteri autonomi di direzione,
coordinamento e valorizzazione delle
risorse umane
Gestione unitaria dell’istituzione di cui è
legale rappresentante
Gestione delle risorse finanziarie e
strumentali
Responsabilità dei risultati del servizio.
Promozione degli interventi per assicurare la
qualità dei processi formativi.
Adozione dei provvedimenti di gestione
delle risorse e del personale.
Responsabile dei servizi amministrativi e del
personale A.T.A.
•
Amministrazione personale docente e di
segreteria e regionale
Gestione finanziaria
Gestione personale collaboratore scolastico
Gestione alunni
Manutenzione e sicurezza
Docente utilizzata
Coordinamento Docenti Sc. scuola primaria
statale e sc.infanzia statale e regionale
Supporto al lavoro del D. S.
Maria Di Bella
Lucia Mazzullo
•
Coordinamento plesso “Reina”
Felicia Cascasi
•
Coordinamento “Timparello”
Saveria Imperio
•
Coordinamento plesso “ S. Lucia”
•
•
•
•
•
•
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FUNZIONI STRUMENTALI AL P.O.F.
Area 1
Gestione P.O.F.
Caramagno Maria Stella, Imperio Saveria
Area 2
Area 3
Area 4
Sostegno docenti
Inclusione
Spettacoli, visite guidate e viaggi di
istruzione
Sostegno alunni
Auto valutazione Auto Analisi
Guarnera Filippa
Vitale Elena
Fazio Giuseppina,
Area 5
Area 6
Marchese Giovanna, Borzì Eleonora
Messina Francesca
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (SPP)
Responsabile del servizio di
Prevenzione e protezione (RSPP)
Rappresentante dei Lavoratori
Sicurezza (RLS)
Addetti al servizio
Protezione (ASPP)
di
Puglisi D.
per
Prevenzione
la
e
Longo C.
Plesso Timparello Scuola Primaria
Calì L.
Cantone N.
Fazio G.
Gandolfo G.
Marchese G.
Plesso Timparello Scuola Infanzia
Forte A.
Plesso Reina Scuola Primaria
Di Bella M.
Guarnera F.
Mazzullo L.
Plesso Santa Lucia Scuola Infanzia
Coco A.
33
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DOCENTI SPECIALISTI E SPECIALIZZATI
Docenti Specialiste
Lingua 2
Docenti Specialiste Religione
Docenti Specializzate Lingua 2
Contino A. M.
Battiato G.
Longo C.
L. Inglese
Lanzafame S.
Fazio G.
Messina F.
Sironi O.
Religione Cattolica sc. Primaria
Giangreco G.
Religione Cattolica sc. Infanzia
Cantone N.
Di Bella M.
Gandolfo G.
Granata M.
Ialacci A.
Laneri E.
Laneri M.
Mazzullo L.
Russello G.
Zacchia D.
Adornetto A.
L. Inglese
Borzì E
Bugiada M. C.
Caramagno M.S.
Emanuela R.
Franzò L.
La Piana E.
Molino G.
Palermo L.
Passalacqua F.
Strazzeri G.
Visco A.
Sostegno scuola primaria
Docenti per il sostegno
Ardiri E.
Di Gaudio M.
Percipalle V.
Vitale E.
Cristaldi D.
Oliveri C.
Petrosino A.
Puglisi M.C.
Pulvirenti F.
Rapisarda M
Santonocito A.
Sostegno scuola infanzia
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RAPPRESENTAZIONE SINDACALE UNITARIA
R.S.U.
Catena Longo
G. Molino
Ida Roccasalva
CONSIGLIO D’INTERSEZIONE
Presidente
Cascasi Lina
Segretario
Vitali Elena
CONSIGLIO D’INTERCLASSE
Classe
1ª
2ª
3ª
4ª
5ª
Presidente
Visco Anna
Mattei Mena
Di Bella Maria
Adornetto Anastasia
Mammino Rosa
Segretario
Raffaele Rosa
Conti Agata Stella
Di Mauro Maria Carmela
Ialacci Antonella
Gugliuzzo Maria A
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5.4 Risorse strutturali
PLESSO TIMPARELLO
•
Salone delle conferenze - Sala/video
•
Sala docenti
•
Biblioteca
•
Aula d’informatica
•
Laboratorio scientifico
•
Aula multifunzionale per alunni d. a. (progetto E-INCLUSION)
•
Aula attività motoria
•
Ludoteca
PLESSO REINA
•
Aula d’informatica
•
Aula attività motoria
•
Laboratorio Scientifico
•
Sala docenti
5.5 Risorse strumentali
PLESSO TIMPARELLO
•
Biblioteca magistrale:1548 volumi
•
quindici postazioni computer + cinque - progetto E-INCLUSION
•
collegamento internet
•
una stampante colori
•
scanner
•
Mixer
•
Televisori: n. 5
•
Linee telefoniche n. 6
•
Strumenti musicali: piatti, tamburi, maracas, triangoli acuti, tamburelli, nacchere, etc.
•
Lavagna luminosa n. 1
•
Attrezzature varie per attività motoria nel plesso centrale.
•
postazioni mobili con notebook + L.I.M.
•
notebook
PLESSOREINA
•
n. 15 postazioni computer con un collegamento in internet
•
1 fotocopiatrice
•
Televisori: n. 1
•
1 postazioni mobili con notebook + L.I.M.
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6 Organizzazione dell’Istituzione Scolastica
6.1 Calendario annuale anno scolastico regionale 2015/16
18-05-2015 D.A. n.2476 dell'11/05/2015
Inizio delle lezioni/attività nella scuola primaria
14/09/2015
Inizio delle lezioni/attività nella scuola dell’infanzia
14/09/2015
Termine delle lezioni nella scuola elementare
09/06/2016
Tutti i Santi e Commemorazione defunti
01//11/2015
Immacolata Concezione
08/12/2015
Vacanze Natalizie
Dal 22/12/2015 al 06/01/2016
Vacanze Pasquali
Dal 24/03/2016 al 29/03/2016
Anniversario della Liberazione
25/04/2016
Festa del Lavoro
01/05/2016
Festa dell’Autonomia Siciliana
15/05/2016
Festa nazionale della Repubblica
02/06/2016
Festa del Patrono
15/06/2016
6.2 Tempo scuola
Il tempo scuola può essere organizzato in maniera flessibile anche in risposta ai reali bisogni dell’utenza,
compatibilmente con la disponibilità del personale docente in servizio.
L’organizzazione dello stesso può essere diversificata nei vari plessi scolastici anche per motivi oggettivi legati: al
numero degli alunni, ai servizi di trasporto.
6.2.1 Tempo di funzionamento didattico della scuola
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Articolazione del tempo – docenza
SCUOLA DELL’INFANZIA
L’attività d’insegnamento è di 25 ore settimanali distribuite su cinque giorni.
SCUOLA PRIMARIA
L’attività d’insegnamento è di 22 ore settimanali distribuite su cinque giorni più 2 ore settimanali di
programmazione.
Articolazione del tempo curricolare (monte ore annuo delle lezioni)
Il monte ore annuo complessivo della scuola rappresenta la misura temporale del curricolo obbligatorio.
Distribuzione del tempo curricolare nella settimana
La distribuzione del tempo curricolare nella settimana trova giustificazione nei seguenti
CRITERI
•
•
•
•
•
Distribuzione dei carichi orari nella settimana per ambiti disciplinari (ciò risponde meglio all’esigenza di
non formalizzare precocemente una distinzione disciplinare rigida);
Distribuzione paritaria del carico orario tra i vari ambiti (a garanzia di una con titolarità equamente
condivisa dalle docenti sulle classi);
Equa distribuzione del carico orario nelle classi;
Possibilità per ciascun gruppo docente di gestire flessibilmente il monte ore annuo del curricolo locale
obbligatorio;
Possibilità per ciascun docente di gestire flessibilmente il carico orario all’interno del proprio ambito
disciplinare (ciò consente una maggiore adattabilità ai bisogni degli alunni).
La gestione della quota di contemporanea presenza
Il Collegio dei Docenti con delibera n. 5 e 6 della seduta del 09/09/2014 ha stabilito di destinare le ore di
contemporaneità prioritariamente alla sostituzione di docenti assenti per un numero di giorni non superiore a
cinque.
38
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6.3 CALENDARIO
DELL’INFANZIA
ANNUALE
DELLE
ATTIVITA’
SCUOLA
DIREZIONE DIDATTICA STATALE
“GIUSEPPE FAVA”
Via Timparello, 47 - Tel e Fax (095) 7277486
95030 MASCALUCIA (CT)
CALENDARIO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ SCUOLA dell'INFANZIA via Timparello e via Santa Lucia
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
DELIBERA n° 12 DEL COLLEGIO DOCENTI del 05/10/2015
MESE
OTTOBRE
GIORNO
ATTIVITA’
Dalle ore Alle ore
Tot.
Incontro propedeutico scuola famiglia
11.30
12.30
Mercoledì 7
1° Incontro scuola famiglia
16.30
17.30
1
Giovedì 22
Elezioni Consigli Interclasse
nei plessi di appartenenza
16.30
19.30
3
18.30
2
18.30
2
18.30
2
NOVEMBRE
Lunedì 2 Novembre sospensione attività didattica
DICEMBRE
Lunedì 7 dicembre sospensione attività didattica
Martedì 8 Dicembre Festa dell’Immacolata
Mercoledì 9
2° Incontro scuola famiglia
16.30
Festività natalizie dal 22/12/2015 al 6/1/2016
Mercoledì 3
3° Incontro scuola famiglia
16.30
Venerdì 5 Febbraio sospensione attività didattica
Lunedì 8 Febbraio sospensione attività didattica
Festività Pasquali dal 24 al 29 marzo 2016
MARZO
APRILE
Mercoledì 6
GIUGNO
4° Incontro scuola famiglia
16.30
Lunedì 25 Aprile Festa della Liberazione
Giovedì 2 giugno Festa della Repubblica
Venerdì 3 Giugno sospensione attività didattica
GIOVEDÌ 30 GIUGNO FINE ATTIVITA' SCUOLA DELL'INFANZIA
N.B. Le date potranno subire variazioni in base ad esigenze impreviste
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Circolo Didattico “Giuseppe Fava” – Via Timparello, 47 – 95030 Mascalucia – a. s. .- 2015/2016
6.4 CALENDARIO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ SCUOLA PRIMARIA
DIREZIONE DIDATTICA STATALE
“GIUSEPPE FAVA”
Via Timparello, 47 - Tel e Fax (095) 7277486
95030 MASCALUCIA (CT)
CALENDARIO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ SCUOLA PRIMARIA Plesso via TIMPARELLO e via - REINA
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
DELIBERA n° 12__ DEL COLLEGIO DOCENTI del 05 0tt0bre 2015
MESE
SETTEMBRE
GIORNO
Lunedì 28
Martedì 29
ATTIVITA’
1° Incontro scuola famiglia
classi 1ª- 2ª- 3ª anche le classi a T.P.
di Via Timparello
NOVEMBRE
Giovedì 26
DICEMBRE
Alle ore
Tot.
16.30
17.30
1
16.30
17.30
1
16.30
19.30
3
Lunedì 2 Novembre sospensione attività didattica
1° Consiglio di Interclasse
17.30
18.30
1
16.30
18.30
2
16.30
18.30
2
18.30
1
1°Incontro scuola famiglia
classi 4ª- 5ª anche le classi a T.P.
di Via Timparello
1°Incontro scuola famiglia
Via Reina
(plesso di appartenenza)
Giovedì 22
Dalle ore
Elezioni Consigli Interclasse
nei plessi di appartenenza
Lunedì 7 dicembre sospensione attività didattica
Martedì 8 Dicembre Festa dell’Immacolata
Lunedì 14
Martedì 15
2° Incontro scuola famiglia
classi 1ª- 2ª- 3ª - di Via Timparello
2° Incontro scuola famiglia
classi 4ª- 5ª e tutte le classi a T.P.
di Via Timparello
2° Incontro scuola famiglia
Via Reina
(plesso di appartenenza)
Festività natalizie dal 22/12/2015 al 6/1/2016
Giovedì 28
FEBBRAIO
Lunedì 22
Martedì 23
2° Consiglio di Interclasse
17.30
Venerdì 5 Febbraio sospensione attività didattica
Lunedì 8 Febbraio sospensione attività didattica
3° Incontro scuola famiglia
classi 1ª- 2ª- 3ª - di Via Timparello
16.30
(Consegna scheda valutaz. 1° quadrimestre)
di Via Timparello
3° Incontro scuola famiglia
classi 4ª- 5ª e tutte le classi a T.P.
di Via Timparello
(Consegna scheda valutaz. 1° quadrimestre)
16.30
3° Incontro scuola famiglia
(Consegna valutaz. 1° quadrimestre)
(plesso di appartenenza)
40
18.30
18.30
2
2
Circolo Didattico “Giuseppe Fava” – Via Timparello, 47 – 95030 Mascalucia – a. s. .- 2015/2016
MARZO
APRILE
Giovedì 31
Lunedì 4
Martedì 5
Giovedì 28
MAGGIO
GIUGNO
Data da definire
secondo C.M.
3° Consiglio di Interclasse
4° Incontro scuola famiglia
classi 1ª- 2ª- 3ª - di Via Timparello
4° Incontro scuola famiglia
classi 4ª- 5ª e tutte le classi a T.P.
di Via Timparello
4° Incontro scuola famiglia
(plesso di appartenenza)
Lunedì 25 Aprile Festa della Liberazione
4° Consiglio d’Interclasse
17.30
18.30
1
16.30
18.30
2
16.30
18.30
2
17.30
18.30
1
(Solo per le Classi 3ª e 5ª Ulteriore Interclasse
con i genitori rappr. per l’adoz. LIBRI DI TESTO )
Giovedì 2 giugno Festa della Repubblica
Venerdì 3 Giugno sospensione attività didattica
N.B. Le date potranno subire variazioni in base ad esigenze impreviste
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2
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6.5 Orari di apertura e di ricevimento dell’ufficio di segreteria
L’ufficio di segreteria osserva un orario di funzionamento su cinque giorni settimanali articolato anche con
apertura pomeridiana.
Per l’efficienza del servizio l’apertura al pubblico è stata stabilita nella maniera seguente:
ORARIO ANTIMERIDIANO
lunedì – mercoledì - venerdì dalle ore 9,00 alle ore 11,00
ORARIO POMERIDIANO
martedì dalle ore 15,30 alle ore 17,00
In caso di necessità è possibile telefonare o chiedere di essere ricevuti in giorni ed ore diversi.
RILASCIO DOCUMENTI
Il rilascio di documenti, previa richiesta scritta, avverrà entro cinque giorni lavorativi.
INFORMAZIONE
L’informazione verrà assicurata con varie forme tramite i docenti. I documenti fondamentali che riguardano la vita
della scuola saranno affissi all’albo di ogni plesso.
6.6 Supporto dell’attività didattica
Il supporto all’attività didattica è assicurato dall’integrazione delle competenze professionali impegnate nella
scuola (Dirigente scolastico, personale di segreteria, collaboratori scolastici) ciascuna per la parte
contrattualmente regolamentata e nel rispetto dei valori ben delineati nelle disposizioni vigenti.
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7 AREA PREVENZIONE E PROTEZIONE
7.1 Sicurezza dei lavoratori e degli alunni (Decreto legislativo 81
del 2008)
L’istituzione scolastica adegua il documento di valutazione dei rischi della scuola giusto D. L .vo n° 81/2008 (norme
sulla sicurezza dei luoghi di lavoro) che rappresenta un’opportunità per promuovere e diffondere la cultura
dell'autoprotezione nel posto di lavoro, con l’obiettivo della sicurezza nel presente e della sensibilizzazione per il
futuro.
Dall’analisi dei dati disponibili emerge l’esigenza di avvalersi della collaborazione di personale all’uopo
specializzato, ad integrazione del SPP della scuola, per la cura dell’informazione, formazione, aggiornamento ed
addestramento del personale e per l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi e del Piano di
Emergenza, giusto art. 31, comma 3, del D. Lgs. n° 81/2008.
7.2 La cultura della Sicurezza
La cultura della sicurezza e il miglioramento delle condizioni ambientali è uno degli obiettivi primari che la nostra
istituzione scolastica persegue già da alcuni anni. La scuola, infatti,in quanto sede primaria di formazione e di
crescita umana, civile e culturale delle giovani generazioni, ha il delicato compito di predisporre un’offerta
formativa che non si limiti al semplice trasferimento di conoscenze e nozioni, ma consenta anche l’acquisizione di
competenze e capacità, educando i giovani al senso civico, al rispetto delle regole e di tutti quei principi e valori
che sono alla base della convivenza democratica.
L’azione educativa finalizzata alla sicurezza, promossa dal nostro istituto, mira a:
•
un uso funzionale e immediato degli edifici scolastici;
•
una formazione del cittadino in grado di reagire in modo corretto al pericolo;
•
una promozione di uno spirito altruistico e solidale mediante l’acquisizione di incarichi.
La formazione dei bambini è promossa tramite percorsi didattici e prove di evacuazione periodiche, che mirano
all’acquisizione di comportamenti corretti in caso di calamità naturali e di pericoli che possono verificarsi sia
nell’ambito della comunità scolastica che nel più ampio contesto sociale.
In ogni aula dell’istituto è presente un “vademecum” di comportamenti da tenere in caso di pericolo, con
l’indicazione del personale addetto alla prevenzione e protezione (prevenzione incendi e primo soccorso).
Per garantire la sicurezza della scuola, infatti, il nostro circolo si avvale della presenza di un gruppo di insegnanti
che hanno conseguito una formazione specifica, coordinati dal Responsabile del servizio di prevenzione e
protezione.
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8 AREA VERIFICA E VALUTAZIONE
8.1 Monitoraggio del Piano dell' Offerta Formativa
AUTOANALISI E AUTOVALUTAZIONE INTERNA
La scuola, chiamata a rendere conto delle proprie scelte e dei propri esiti, ha il compito di valutare le azioni messe
in atto per assolvere la propria funzione formativa.
In questo processo è indispensabile l'autovalutazione d’istituto tesa a controllare l'efficienza del proprio sistema
formativo e l'efficacia del proprio operato.
Le strategie autovalutative:
• danno un'idea della situazione complessiva della scuola permettendo di individuare punti critici e
predisporre iniziative di miglioramento;
• permettono un controllo sistematico dei risultati;
• sono un'occasione di verifica e di revisione interna.
8.2 Fattori di qualità del servizio scolastico
La qualità del servizio scolastico è perseguita per andare incontro alle esigenze degli alunni e alle attese dei
genitori, i quali scelgono la nostra scuola certi di inserire i propri figli in un contesto in cui confluiscono:
•
le conoscenze, la competenza e l'efficienza di tutti gli operatori scolastici;
•
la collaborazione di tutte le forze della scuola;
•
il rispetto delle diversità;
•
la pratica della continuità educativa e didattica fra i diversi ordini di scuola;
•
il
raccordo
tra
i
docenti per
una
piena garanzia
dell’unitarietà
dell’insegnamento;
•
l’individuazione di traguardi dell’apprendimento comuni e condivisi da tutti;
•
l’unità di criteri di valutazione tendenti ad un adeguamento efficace dell’intervento didattico;
•
il rapporto costante e costruttivo tra scuola e famiglia;
•
la disponibilità dei docenti della scuola all’innovazione didattica e alla formazione in servizio.
•
Pertanto la programmazione educativa e quella didattica contengono tutte le risposte in ordine alla
qualità richiesta e quindi attesa da parte delle famiglie.
8.2.1 Il controllo della qualità
Il controllo della qualità viene effettuato in forma sistematica sia attraverso la valutazione interna degli esiti
raggiunti in relazione agli obiettivi (cognitivi, comportamentali, relazionali), sia attraverso la percezione dell'utenza
liberamente espressa nel corso delle molteplici occasioni di incontro con le famiglie, sia mediante il confronto con
gli standard medi normalmente raggiunti nel territorio nazionale, mediante le prove invalsi.
8.3 Criteri, modalità di verifica e valutazione degli alunni
8.3.1 La valutazione nella scuola dell’infanzia
Finalità della valutazione
La valutazione, momento importante del progetto educativo, non è considerata solo come registrazione e
misurazione delle abilità raggiunte dal bambino rispetto alla soluzione di problemi, ma ha riguardato tutto
l'impianto educativo- didattico.
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La valutazione in itinere
La valutazione, che non può essere considerata un'operazione conclusiva di un processo e non è finalizzata solo
all'informazione per la continuità (nonostante sia un'utile fonte di conoscenze per la scuola primaria), ha
rappresentato, nella scuola dell'infanzia, un momento per confrontarsi con le proprie scelte educative, per
valutare i risultati del proprio operato.
Un altro strumento significativo è l'informazione reciproca tra insegnanti e genitori, che assume un aspetto
rilevante per la raccolta dati per la valutazione e come momento collaborativo.
Osservare per conoscere
L'osservazione sistematica è uno degli strumenti utilizzati per la valutazione.
Ogni bambino è visto nella sua individualità. I bambini sono osservati nei loro stili di apprendimento, nella loro
vita di relazione, nelle loro conquiste e nelle loro difficoltà.
Valutazione informazione-comunicazione
Le Indicazioni dicono che la scuola materna deve consentire al bambino di raggiungere avvertibili (cioè valutabili)
traguardi di sviluppo in ordine all'identità, all’autonomia, alla competenza. Non esiste un documento ministeriale
che consenta alle singole scuole di esprimere se e come questi traguardi sono stati raggiunti.
8.3.2 La valutazione nella scuola primaria
L’Istituzione Scolastica, nell’elaborazione degli strumenti di valutazione, tiene conto degli art. 2 e 3 della legge
169 del 30 ottobre 2008
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI
Art. 2 comma 2 – “A decorrere dall’anno scolastico 2008/2009 la valutazione del comportamento è effettuata
mediante l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi. La votazione sul comportamento degli studenti,
attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina
se inferiore a sei decimi la non ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo.”
I docenti valuteranno il comportamento di ogni studente anche in relazione alla partecipazione alle attività ad agli
interventi educativi realizzati dall’Istituzione Scolastica.
VALUTAZIONE SUL RENDIMENTO SCOLASTICO DEGLI STUDENTI
Art. 3 comma 1 - “Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli
apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuati mediante
l’attribuzione di voti espressi in decimi ed illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione
raggiunta dall’alunno”.
I docenti, all’inizio dell’anno scolastico, procedono all’accertamento dei prerequisiti e all’individuazione dei bisogni
formativi degli alunni.
Le modalità con cui si realizza la valutazione iniziale sono: l’osservazione dell’alunno “in situazione” e
l’accertamento dei livelli di padronanza delle conoscenze e delle abilità, attraverso la somministrazione di prove
d’ingresso comuni per le classi parallele.
Durante il percorso didattico i docenti procedono ad un continuo “monitoraggio” dell’andamento del processo
d’apprendimento finalizzato a stimare l’eventuale scarto tra la programmazione e i progressi dell’apprendimento,
in vista della definizione dei passi successivi dell’intervento didattico.
E’ questa la verifica “in itinere” che svolge una funzione regolativa dell’azione didattica e conduce ad una
eventuale modifica dell’ipotesi programmata.
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La verifica in itinere comporta una continua e sistematica raccolta di informazioni sugli apprendimenti conseguiti
dagli alunni. La rilevazione degli apprendimenti si effettuerà attraverso prove oggettive strutturate e non
strutturate, con criteri di misurazione condivisi dall’intero Circolo.
Alla fine del primo quadrimestre e dell’anno scolastico, i docenti effettuano la valutazione sommativa, mediante
l’attribuzione di voti espressi in decimi ed illustrate con giudizio analitico sui livelli di apprendimento degli alunni
ed è finalizzata a fare il bilancio consuntivo dei risultati raggiunti e quindi del valore formativo dell’intero percorso
didattico, sulla base dei progressi dell’alunno nell’apprendimento e nel suo sviluppo personale e sociale.
Anche la valutazione sommativa svolge una funzione regolativa e mira a regolare non tanto la singola relazione
didattica, quanto il complesso dell’offerta formativa. Essa consente di mettere in relazione i risultati in uscita con
i dati di ingresso, e quindi di verificare l’efficienza e l’efficacia della formazione scolastica.
I docenti utilizzano come strumenti del processo valutativo:
•
L’Agenda della programmazione che documenta le attività delle classi;
•
Il Giornale dell’insegnante che documenta l’attività dei docenti;
•
Il Registro di classe che documenta gli aspetti amministrativi di ciascuna classe;
•
Il Documento di valutazione degli alunni.
IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Il documento permette di esprimere una valutazione in due campi distinti:
1. Rilevazione degli apprendimenti (giudizio per discipline): il livello di apprendimento raggiunto
dall'alunno in ogni disciplina prevista dal curricolo scolastico sarà valutato con un voto espresso in decimi.
Per gli alunni portatori di handicap il giudizio viene formulato tenendo conto della programmazione
individualizzata elaborata dal Consiglio di Classe.
2. Rilevazione dei progressi nell'apprendimento e dello sviluppo personale e sociale dell'alunno (giudizio
globale): gli insegnanti, alla fine di ogni quadrimestre, elaborano un profilo conclusivo, mettendo in
evidenza soprattutto i progressi, rispetto ai livelli di partenza. Il giudizio globale è formulato seguendo
una griglia, predisposta dal Collegio dei docenti, in cui sono riportate delle voci (atteggiamento verso la
scuola, impegno, autonomia, autocontrollo, rispetto delle regole, relazione con i compagni e gli
insegnanti, esecuzione dei compiti a casa, comunicazione orale, uso dei linguaggi disciplinari) e alcuni
possibili livelli.
Il Collegio Docenti ha deliberato la suddivisione dell'anno scolastico in quadrimestri, pertanto il documento di
valutazione è compilato, illustrato e consegnato ai genitori al termine del primo quadrimestre e alla conclusione
dell'anno scolastico.
Sono previsti, inoltre, colloqui informativi con le famiglie con scansione bimestrale come risulta dal piano annuale
delle attività.
La scheda viene quindi compilata in occasione degli scrutini del primo quadrimestre e alla conclusione dell'anno
scolastico.
Inoltre la nostra istituzione scolastica ogni anno partecipa con le classi seconde e quinte della scuola primaria alle
prove INVALSI, i cui dati vengono presi in visione e analizzati per le relative azioni di programmazione atte a
migliorare i processi d’insegnamento e apprendimento.
8.4 Monitoraggio
Formativa
e aggiornamento del
Piano
dell’Offerta
Il monitoraggio viene qui inteso come verifica dell’attività degli operatori della scuola, al fine di assicurare
l’efficacia degli interventi preventivati e la coerenza tra quanto collegialmente deliberato e quanto nell’attività
quotidiana viene realizzato.
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Saranno pertanto individuati gli strumenti e i metodi più idonei per verificare i progressi relativi al conseguimento
degli obiettivi formativi, comportamentali e didattici comuni esplicitati nella prima parte del P.O.F.
Ciò permetterà di apportare correzioni e modifiche nel corso dell’anno scolastico alle programmazioni dei Consigli
di Interclasse per superare eventuali difficoltà sorte nelle singole realtà delle classi.
Similare azione di verifica sarà svolta per controllare l’andamento di tutti i progetti d’Istituto.
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9 REGOLAMENTO D’ISTITUTO
9.1 Premessa
La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, basata sui valori democratici e volta alla
crescita della persona in tutte le sue dimensioni e, in particolare alle dimensione relazionale, presupposto
fondamentale per una crescita equilibrata. La vita della comunità scolastica si fonda sulla libertà di espressione, di
pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono.
9.2 Art.1 Orario scolastico
SCUOLA DELL’INFANZIA
L’orario di funzionamento della scuola dell’infanzia è di 25 ore settimanali, per le sezioni ad orario ridotto,
distribuite in 5 giorni dal lunedì al venerdì con ingresso alle ore 8.00 e uscita alle ore 13.00 e di 40 ore settimanali
per le sezioni ad orario normale con ingresso alle ore 8.00 e uscita alle ore 16.00
SCUOLA PRIMARIA
L’orario dell’attività didattica della scuola primaria è di 27 ore settimanali distribuite su cinque giornate dal lunedì
al giovedi con ingresso alle ore 08.10 ed uscita alle ore 13.40 e venerdi con ingresso alle ore 08.10 ed uscita alle
ore 13.10, e di 40 ore settimanali per le classi a tempo pieno con ingresso alle ore 08.10 ed uscita alle ore 16.10.
PRE SCUOLA / POST SCUOLA
In tutti i plessi l’Amministrazione comunale offre il servizio di pre scuola e post scuola con apposito personale che
garantisce la sorveglianza degli alunni prima dell’inizio e dopo la fine delle lezioni. I genitori accompagnano in
ingresso e prelevano in uscita gli alunni direttamente nelle aule in cui il servizio si svolge.
9.3 Art.2 Vigilanza sugli alunni
Al suono della campana di ingresso gli alunni entrano a scuola e raggiungono le classi, vigilati dai collaboratori
scolastici dislocati all’ingresso ed in ogni piano. I docenti, secondo quanto previsto dal contratto attualmente
vigente, saranno presenti in aula cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni per assicurare l’accoglienza.
In assenza del docente, il contitolare della classe o altro docente disponibile sullo stesso piano o un collaboratore
scolastico, vigilerà fino a quando non sarà predisposta, nel più breve tempo possibile, la sostituzione dell’assente.
Durante l’orario scolastico e nelle attività programmate a scuola al di fuori di esso, gli alunni non saranno lasciati
mai senza sorveglianza. Qualora l’insegnante dovesse allontanarsi dalla classe, affiderà gli alunni ad un
collaboratore scolastico; se questo non è momentaneamente disponibile, affiderà gli alunni al docente della classe
vicina.
Gli insegnanti accompagneranno la classe negli spostamenti dall’aula, saranno responsabili degli alunni loro
affidati, curando sempre che il loro atteggiamento sia confacente al luogo (parlare a bassa voce, non correre, etc.).
All’uscita i docenti accompagnano le classi fino al portone di ingresso. Gli alunni che aspettano i genitori possono
farlo all’interno della struttura scolastica.
La scuola e gli operatori non sono responsabili di quanto possa accadere agli alunni prima e dopo l’orario di inizio
delle attività didattiche: i genitori che lasciano i propri figli a scuola prima dell’orario di ingresso e dopo il suono
della campana di fine lezione non possono addurre alcuna responsabilità alla scuola.
I docenti sono responsabili delle classi loro affidate durante le visite guidate e i viaggi di istruzione; in tali occasioni
potranno essere coadiuvati dai rappresentanti di classe che dichiareranno la loro disponibilità per tale compito.
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I collaboratori scolastici sono responsabili degli alunni nei brevi periodi in cui sono loro affidati dai docenti ed
hanno il compito di controllare i bambini nei corridoi ed effettuare una discreta e costante vigilanza durante l’uso
dei servizi igienici.
Agli alunni non autosufficienti, certificati dal competente servizio sanitario, sono assegnati assistenti igienicosanitari a carico dei Servizi sociali del Comune.
9.4 Art.3 Comportamento degli alunni
DIRITTI DEGLI ALUNNI
1) L’alunno ha diritto ad una formazione culturale attenta agli specifici bisogni formativi, che rispetti e
valorizzi, anche attraverso attività specifiche, l’identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La
scuola garantisce la libertà di apprendimento di tutti e di ciascuno anche attraverso percorsi specifici tesi
a promuovere il successo formativo. Ogni team di insegnanti è responsabile degli apprendimenti degli
alunni.
2) L’alunno ha diritto ad essere ascoltato dai docenti che ne rilevano interessi, risorse e bisogni.
3) L’alunno ha diritto a vedere valorizzate e potenziate le proprie capacità e recuperate le proprie carenze.
4) L’alunno ha diritto al rispetto della propria religione. Per attuare tale principio si darà comunicazione alle
famiglie delle attività che l’istituzione intende svolgere nel caso di espressa volontà di rinuncia
all’insegnamento della religione cattolica.
5) La scuola tutela il diritto dell’alunno alla riservatezza, fatto salvo l’obbligo di mantenere un costante
contatto con i genitori per informazioni sul comportamento e sul profitto.
6) L’alunno ha diritto di vivere l’esperienza scolastica in ambienti sicuri e protetti.
DOVERI DEGLI ALUNNI
1) Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente la scuola ed assolvere assiduamente gli impegni di
studio.
2) Gli alunni sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e rispettoso di sé stessi, dei compagni, di
tutto il personale della scuola.
3) Gli alunni sono tenuti ad utilizzare correttamente i locali scolastici, i sussidi didattici e tutto il materiale
senza arrecare danno al patrimonio della scuola ed avendone cura come importante fattore di qualità
della vita della scuola
4) Ogni alunno dovrà essere corredato del materiale didattico occorrente per le attività scolastiche di routine
(penne, matite, quaderni, libri).
5) Gli alunni durante l’anno verranno a scuola con la tuta blu su cui è impresso il logo della scuola e maglia
bianca, come concordato all’interno di ciascuna interclasse; nei periodi più caldi vestiranno jeans e
maglietta bianca.
6) Qualora uno o più alunni dovessero tenere comportamenti scorretti, i docenti cercheranno, attraverso
interventi educativi specifici, di avviarli verso comportamenti più adeguati avvisando contestualmente le
famiglie con le quali sarà concordato ed intrapreso un itinerario educativo comune.
RITARDI / USCITE ANTICIPATE DEGLI ALUNNI
La scuola ha il dovere di sensibilizzare le famiglie in merito alla necessità di rispettare l’orario delle lezioni, con
particolare riferimento all’orario d’entrata delle classi. Si raccomanda la puntualità all’ingresso e all’uscita.
All’ingresso è concessa una tolleranza di 10’ (08.10/08.20) per tre volte, i ritardi dovranno essere giustificati dai
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genitori. Se si verifica un ritardo per la quarta volta, i genitori dell’alunno dovranno recarsi dal Dirigente Scolastico
per la firma di convalida.
In caso di analisi o di visita medica è concessa l’entrata non oltre le 9.30 con relativa certificazione.
Le uscite anticipate saranno concesse solo per seri motivi giustificati; verrà registrata l’assenza che farà cumulo
con il monte orario annuale e influisce negativamente sull’andamento didattico.
N.B.: si ricorda che per legge se si supera 1/3 del monte orario l’anno scolastico sarà invalidato (D.P.R.
122/2009).
ASSENZE E GIUSTIFICAZIONI
•
•
•
•
Gli alunni che si assentano per motivi di salute per più di cinque giorni, al rientro a scuola, dovranno
consegnare al docente della prima ora la giustificazione ed il certificato medico.
Gli alunni che si assentano per un periodo inferiore o pari a cinque giorni per motivi di famiglia saranno
giustificati dai genitori o da chi ne fa le veci.
Per assenze superiori a cinque giorni per motivi di famiglia, i genitori sono tenuti ad avvisare in tempo
utile gli insegnanti.
Le assenze devono essere giustificate sul libretto.
PROVVEDIMENTI
Uno degli obiettivi condivisi da scuola e famiglia, nell’ottica della corresponsabilità educativa, è educare al rispetto
delle persone, degli ambienti, degli strumenti. Qualora si verificassero durante le attività scolastiche danni a cose
e/o a persone e, in generale, infrazioni alle regole di comportamento, le famiglie verranno informate circa i
provvedimenti decisi dall’Istituzione e adottati con finalità educative e ispirati al principio della riparazione del
danno.
9.5 Art.4 Uso dei locali scolastici
•
•
•
•
•
I locali scolastici e gli spazi interni ed esterni all’edificio saranno utilizzati con precedenza dagli alunni e
dagli insegnanti.
Potranno essere utilizzati anche dai genitori e da associazioni culturali, sportive, ricreative con finalità
educative e senza fini di lucro, fuori dall’orario del servizio scolastico salvo eccezioni per assemblee,
convegni e corsi di aggiornamento.
La richiesta di uso deve essere formulata per iscritto al capo d’istituto almeno cinque giorni prima.
Valutata la richiesta il dirigente concederà o meno il permesso.
Le associazioni che dovessero far uso dei locali della scuola dovranno rispettare gli spazi e le
attrezzature utilizzate e dovranno impegnarsi per la pulizia dei locali.
Sarà data precedenza alle associazioni che si impegnano a far partecipare prioritariamente gli alunni
della scuola e a quelle che operano nel territorio.
LABORATORI
•
•
La scuola dispone di una serie di locali adibiti a laboratori (informatica, scienze, musica, palestra).
Tutte le classi hanno diritto di accedere ai laboratori, secondo turnazioni definite dai docenti e approvate
dal D.S.
50
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•
•
•
I laboratori sono a disposizione dei docenti per l’autoaggiornamento.
Per ciascun laboratorio potrà essere individuato un referente con il compito di organizzare le attività e
fare proposte per l’arricchimento delle attrezzature.
L’utilizzo del laboratorio d’informatica, anche per i collegamenti internet, sarà sempre effettuato sotto la
guida dei docenti soprattutto per la scelta e la selezione di siti didattici adatti ad alunni la cui età va dai 5
ai 10-11 anni.
BIBLIOTECA
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La biblioteca scolastica è un patrimonio per la scuola e la comunità.
Per favorire il suo pieno utilizzo è stato compilato uno schedario per la dotazione libraria disponibile da
aggiornare con i nuovi acquisti.
I libri saranno utilizzati dagli alunni e dal personale della scuola.
Un docente espressamente incaricato offrirà all’utenza un servizio consultazione /prestiti.
La richiesta dei prestiti potrà essere presentata anche dai genitori degli alunni della scuola. In questi ultimi
casi, coloro che prenderanno in prestito uno o più libri saranno identificati attraverso un documento di
riconoscimento i cui dati saranno annotati nell’apposita scheda. Inoltre, sottoscriveranno una
dichiarazione con la quale si impegnino a risarcire la scuola in caso di smarrimento o di deterioramento
del/dei libro/i.
La consultazione e l’utilizzo programmato della biblioteca potrà essere effettuato sulla base dell’orario
predisposto dal docente responsabile.
9.6 Art.5 Conservazione di strutture e dotazioni
Alla conservazione delle strutture e dotazioni concorreranno gli alunni, i genitori, i docenti, il personale A.T.A e
tutti coloro che usufruiscono dei locali, degli arredi scolastici e della strumentazione.
Responsabilità – danneggiamento – risarcimento
Ciascuno è responsabile delle strutture e delle dotazioni a lui affidate.
I responsabili di atti vandalici su strutture e dotazioni, se individuati con certezza, dovranno sostenere le spese per
il ripristino di quanto è stato danneggiato.
Dei danni causati dagli alunni saranno responsabili i genitori.
9.7 Art.6 Comunicazione scuola-famiglia
Gli incontri tra docenti e genitori avverranno, oltre che per la comunicazione dei risultati quadrimestrali e finali,
anche per favorire ulteriormente la comunicazione scuola-famiglia. Bimestralmente sono previsti i Consigli di
interclasse con la partecipazione dei genitori rappresentanti.
Per gravi ed urgenti motivi, i genitori potranno conferire con gli insegnanti, previo accordo con gli stessi e
comunque solo se è assicurata la copertura delle classi.
I docenti, a loro volta, quando lo ritengono necessario, potranno invitare i genitori per conferire con loro.
9.8 Art.7 Funzionamento degli organi collegiali
Il calendario degli incontri degli Organi collegiali viene approvato ogni anno ed è parte integrante del P.O.F. Le
date sono individuate sulla base delle principali “scadenze” scolastiche: apertura dell’ a.s., approvazione del
Programma annuale, consegna delle schede e/o documenti di valutazione, adozioni libri di testo, scrutini, ecc.
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Si terrà conto, inoltre – in fase di calendarizzazione dell’attività degli Organi Collegiali che esercitano competenze
parallele con rilevanza diversa (si pensi, ad esempio, ai vari “passaggi” tra OO.CC. di alcuni deliberati: calendario
scolastico, ampliamento dell’offerta formativa, fondo d’istituto, ecc.). La convocazione degli stessi verrà disposta
con un preavviso non inferiore a 5 giorni dalla data delle riunioni. I verbali di seduta verranno redatti su appositi
registri e firmati dal presidente e dal segretario degli OO.CC.
Consiglio di circolo
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Il Presidente del Consiglio di Circolo può convocare il C. di C. su sua iniziativa.
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In tal caso comunica al Presidente della Giunta, 10 gg prima della data fissata, l’o.d.g. da discutere.
•
Il Presidente del Consiglio di Circolo invia comunicazione scritta ai consiglieri, nella quale sono indicate
l’ora e la data in cui si terrà nonché l’o.d.g.
•
La riunione del C. di C. è pubblicizzata con affissione all’albo.
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Il Presidente convoca il C.di C. per richiesta del capo di Istituto o di 1/3 dei consiglieri per la data
comunicata.
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I richiedenti in tali casi indicheranno l’o.d.g. e la data di convocazione.
•
La richiesta di convocazione deve pervenire negli uffici della scuola che provvederanno ad informare il
Presidente della Giunta
•
Questi convocherà la Giunta per le procedure di sua competenza
•
In caso di urgenza motivata da eventuali scadenze, il Consiglio, su iniziativa del Presidente della Giunta,
può essere convocato per fonogramma senza il rispetto dei termini di 5 gg.
•
Il Consiglio potrà anche autoconvocarsi, in questo caso saranno formalmente convocati soltanto i
consiglieri assenti.
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La documentazione riguardante i punti all’o.d.g. dovrà essere disponibile in visione a partire dal 5°giorno
precedente la riunione, in orario d’ufficio.
Validità delle sedute del Consiglio di Circolo
•
Le deliberazioni del Consiglio di Circolo sono prese a maggioranza di voti con la presenza di almeno la
metà più uno dei consiglieri.
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In seconda convocazione, che potrà essere stabilita dopo mezz’ora dalla prima, le deliberazioni sono
valide qualunque sia il numero degli intervenuti.
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In caso di parità delle votazioni prevale il voto del Presidente
•
Nelle deliberazioni per l’acquisto di sussidi o altro materiale, non potranno prendere parte alla
•
discussione e alla votazione i consiglieri titolari o parenti di titolari delle ditte interessate.
•
Di ogni seduta a cura del segretario è redatto il processo verbale che deve contenere l’oggetto delle
discussioni, i nomi di coloro che hanno partecipato e l’esito di eventuali votazioni. Il verbale viene letto e
sottoscritto.
•
Ogni membro del Consiglio può fare iscrivere precisazioni in merito ai propri interventi.
•
Il processo verbale è firmato dal Presidente e dal segretario.
La pubblicità degli atti del Consiglio avviene mediante affissione, in apposito albo dell’Istituto, della copia integrale
sottoscritta dal segretario del Consiglio. L’affissione avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla redazione
del verbale: la copia rimane affissa per almeno 15 giorni.
I verbali degli organi collegiali sono pubblici per le parti che non riguardino singole persone e comunque per quegli
aspetti che non ricadano sotto il vincolo della riservatezza (L.196/2003).
9.9 Art.8 Modalità di convocazione e di svolgimento delle
assemblee di classe, dei Consigli d’Intersezione, d’Interclasse
Assemblee di classe-convocazione
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•
•
L’Assemblea di classe può essere convocata per gravi motivi dai rappresentanti dei genitori ovvero da
un terzo dei genitori della classe o del modulo, previa comunicazione al capo di Istituto a cui dovrà
essere inoltrata almeno dieci giorni prima della data in cui si svolgerà l’assemblea.
La comunicazione della convocazione straordinaria dell’assemblea avviene mediante affissione all’albo e
ciclostilato o mediante altre modalità.
Il capo di Istituto e i docenti possono partecipare alle assemblee dei genitori e possono prendere la
parola.
Consigli di intersezione e di interclasse
I Consigli di Intersezione e di Interclasse si riuniscono in base ad un calendario da pubblicare
all’albo.
La comunicazione della convocazione sarà consegnata, tramite i figli, ai rappresentanti di classe
almeno cinque giorni prima della data fissata per il Consiglio.
9.10 Art.9 Ingresso persone estranee
I rappresentanti delle case editrici possono, durante la campagna per le adozioni, contattare i
Docenti per far conoscere i testi delle case editrici che rappresentano in conformità ad un calendario predisposto
dalla Direzione o, previa autorizzazione del dirigente, durante i rientri pomeridiani.
Il personale estraneo, se non autorizzato per iscritto dal D.S., non potrà accedere alle classi.
E’ fatto divieto di introdurre nella scuola materiale pubblicitario per essere distribuito ai bambini senza opportuna
autorizzazione
9.11 Art.10 Sicurezza dei locali scolastici
Il servizio di prevenzione e protezione predispone annualmente apposito piano di evacuazione in caso di incendio,
terremoto o altre calamità.
Tale piano sarà verificato periodicamente con esercitazioni che coinvolgeranno gli alunni e tutto il personale della
scuola.
Per consentire una celere evacuazione in caso di pericolo, le porte di ingresso, quando gli alunni sono a scuola,
non dovranno essere chiuse a chiave.
E’ vietato tassativamente ai veicoli il parcheggio nei cortili interni degli edifici scolastici al di fuori delle zone
individuate a tale scopo.
Nel plesso di via Timparello le autovetture del personale potranno essere posteggiate lungo il vialetto di ingresso
e nei due posti riservati davanti l’ingresso della scuola dell’infanzia.
9.12 Art.11 Uscite e viaggi d’istruzione
I viaggi di istruzione e le visite didattiche sono programmati per arricchire l’offerta formativa della scuola, fanno
parte integrante dell’attività didattica e sono organizzati su iniziativa dei docenti dell’Interclasse/Intersezione.
Per consentire agli alunni di partecipare alle uscite programmate, i docenti acquisiranno di volta in volta
l’autorizzazione scritta dei genitori.
Le classi potranno prendere parte alle uscite solo se il numero dei partecipanti è di almeno due terzi.
Le classi che partecipano ai viaggi di istruzione saranno accompagnate dai rispettivi insegnanti.
I docenti di sostegno accompagneranno gli alunni delle classi in cui risultano contitolari.
I genitori rappresentanti di classe e di sezione potranno partecipare, al fine di agevolare l’attuazione.
E’ consentita la partecipazione dei genitori (uno per classe) purché:
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Non comporti oneri per il bilancio scolastico
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Non comporti responsabilità per la scuola per qualunque danno di qualsiasi genere dovesse derivare loro
da detta partecipazione
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si impegnino a partecipare alle attività programmate
•
si assumano compiti di vigilanza, aiutando gli insegnanti
Per i viaggi di istruzione di una intera giornata o più può essere prevista la presenza di un collaboratore
•
9.13 Art.12 Interventi del consiglio di circolo nelle attività negoziali
Ai sensi dell’art. 33 e dell’art. 40 del Decreto Interministeriale n. 44 del 01/02/2001 il Consiglio d’Istituto dà
mandato al Dirigente Scolastico di svolgere le seguenti attività negoziali, secondo i criteri e le limitazioni esplicitate
nell’allegato n.1 al presente articolo:
a) contratti di sponsorizzazione
b) contratti di locazione
c) utilizzazione di locali, beni e siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica da parte di soggetti
terzi
d) convenzioni relative a prestazioni del personale della scuola e degli alunni per conto terzi e alienazione di
beni e servizi prodotti nell’esercizio di attività didattiche o programmate a favore di terzi;
e) acquisto e alienazione di titoli di Stato;
f) partecipazione a progetti internazionali;
g) contratti di prestazione d’opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti.
In quest’ultimo caso, si specifica che la prestazione dell’esperto sarà richiesta per potenziare l’arricchimento
dell’offerta formativa, nonché per realizzare specifiche attività di ricerca e di sperimentazione.
Il reclutamento dell’esperto, ai sensi dell’art.40 del summenzionato D.I., dovrà avvenire sulla base dei seguenti
criteri e delle seguenti procedure:
1. l’esperto dovrà possedere le competenze previste dagli obiettivi dell’attività formativa richiesta;
2. l’Istituto acquisirà più curricula degli esperti che dimostrino l’adeguatezza delle competenze in rapporto
agli obiettivi formativi richiesti;
3. l’Istituto procederà successivamente ad un’analisi comparativa dei curricula degli esperti, privilegiando la
qualità e la quantità dei titoli culturali e professionali posseduti, nonché l’esperienza formativa maturata
nei contesti scolastici;
4. infine, l’Istituto provvederà ad esplicitare le motivazioni della scelta.
Il Regolamento d’Istituto è parte integrante del POF ed è pubblicato sul sito dell’Istituzione per
avere adeguata pubblicità.
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10 Progetti curriculari ed extracurriculari
La possibilità di ampliare l’offerta formativa a campi d’interesse o ad approfondimenti che non rientrano nelle
discipline curricolari è realizzata mediante dei progetti specifici educativo-didattici che possono essere integrati
nelle attività curricolari o extracurricolari, programmati e verificati annualmente dal Collegio dei docenti.
Le attività dei progetti sono attività aggiuntive e non sostitutive del normale impegno scolastico, sono facoltative
per gli alunni e comportano la loro presenza a scuola o esternamente ad essa, anche in orario extracurricolare,
secondo un calendario che viene presentato alle famiglie all’inizio dell’anno scolastico o quantomeno con un
ragionevole anticipo rispetto all’inizio delle attività, per dar tempo ai genitori e agli stessi alunni di aderire alle
proposte e di chiedere l’iscrizione ai corsi.
L’insieme dei progetti, curricolari ed extracurricolari, si prefigge, come obiettivo primario, quello di sviluppare
nell’alunno la motivazione a rendersi protagonista del processo di apprendimento, dando valore alla diffusione
della cultura della legalità e della democrazia, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole e
per una società più giusta dove esista consapevolezza e rispetto per i diritti e i doveri di ciascuno.
Oltre al Collegio dei docenti, che elabora e approva i progetti, anche i consigli d’interclasse – con la presenza dei
genitori – formulano le loro proposte e i loro pareri.
Al termine delle attività (ma anche in itinere), i consigli d’interclasse verificano, sugli alunni, la ricaduta educativa
e didattica delle attività svolte. Infine, gli stessi Consigli d’interclasse e il Collegio docenti esprimeranno una
valutazione complessiva delle attività medesime e dei relativi esiti formativi.
Il testo integrale dei progetti è depositato agli atti della scuola.
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