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savona provincia
IL SECOLO XIX
DATI ARPAL SULL’INQUINAMENTO DA TRAFFICO E IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Polveri sottili, primo allarme
in corso Ricci e a Vado
MERCOLEDÌ
23 DICEMBRE 2015
19
ULTIMO GIORNO LA VIGILIA DI NATALE
Superati diciassette volte nell’ultimo anno i limiti di legge
MICHELE COSTANTINI
INVISIBILI, ma vere nemiche
per la salute dei cittadini. Sono le polveri sottili prodotte
daimotoriascoppio,impianti
di riscaldamento, freni, asfalto e usura dei pneumatici e da
una infinità di altri prodotti
della combustione. I giorni
miti di questo dicembre fuori
stagione, senza pioggia e vento, non hanno fatto altro che
aumentare la presenza dei
prodotti inquinanti, con gravi
ripercussioni sulla salute. Nel
comprensorio di Savona, Vado Ligure e Quiliano, nel corso
del 2015, il limite delle polveri sottili (Pm10), considerato
dannoso per la salute, è già
stato superato 17 volte. Il limite massimo stabilito dalla
legge sull’inquinamento atmosferico è di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, limite che non deve essere superato più di 35 volte nel corso di un anno. In caso di
superamento scattano i provvedimenti drastici da parte
dei Comuni interessati, come
le targhe alterne o addirittura
il blocco del traffico. Condizioni queste che per fortuna
non si sono mai registrate nei
tre comuni in questione.
«Leamministrazionilocali-
La centralina Arpal di corso Ricci
AURELIA TOSSICA
Sull’Aurelia a Vado
la situazione più
critica, con tredici
“superi” nell’arco
di un anno
spiegano i tecnici dell’Arpal sono obbligate a correre ai ripari, quando i superamenti
persistono, sino a raggiungere il limite massimo previsto». Le centraline Arpal prese
in esame sono quelle posizionate in corso Ricci a Savona,
via Aurelia (via Ferraris) a Vado Ligure e al mercato gene-
rale di Quiliano. Tra queste, la
centralina di Vado Ligure è
quella che ha registrato durante l’anno 13 rilevamenti
superiori a 50 microgrammi
per metro cubo d’aria, il più
alto numero di «sforamenti»
rispetto agli altri due comuni.
Non solo. Nella giornata del 5
dicembre scorso, si sono registrati 93 microgrammi di
Pm10, il valore più alto dell’anno, insieme agli 88 microgrammi del 9 novembre e agli
87 del 13 febbraio. Nella centralina di corso Ricci a Savona,
gli sforamenti sono stati due:
il 13 febbraio e il 5 dicembre
scorso, gli stessi valori registrati nei medesimi giorni
nella centralina del mercato
generale di Quiliano.
«I 13 superamenti del limite massimo - spiega l’Arpal registrati sulla via Aurelia a
Vado Ligure, sono dovuti soprattutto al cosiddetto “effetto canyon”, con l’incanalamento dell’aria nella zona per
l’assenza delle correnti d’aria
e la mancanza per troppi giorni della pioggia. Oltre naturalmente alla presenza nella
zona di un semaforo importante, con la sosta prolungata
delle vetture, in attesa del segnale verde».
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
AL PUNTO VENDITA EURONICS DI VIA STALINGRADO
Smartphone rubati, sette denunce
Ex dipendente ed ex promoter nel campo della telefonia gli autori del furto
SAVONA. L’inventario non
quadrava, i conti non tornavano. Nel punto vendita di
Euronics al centro commerciale delle Officine di via Stalingrado erano spariti una
ventina di smartphone di ultima generazione. Iphone,
Samsung, Nokia: i modelli
più costosi. Un mistero. Non
c’erano segni di scasso nel
negozio. Non c’era un indizio
che potesse fare pensare a un
furto. Eppure gli smartphone
mancavano all’appello. Come avevano fatto a sparire? E
chi li aveva portati via?
Lo ha scoperto la polizia
che ieri al termine di un’indagine iniziata nel settembrescorsohadenunciatosette persone. Due per furto e ricettazione: una ex dipendente di Euronics (che non
era impiegata nel settore dei
telefonini, ma in quello degli
elettrodomestici), di 45 anni,
abitanteinprovinciadiSavona e di una ex promoter nel
campo della telefonia, anche
lei di 45 anni, residente nell’Imperiese, che per qualche
mese, fra la primavera e
l’estate scorso, aveva lavorato nel punto di vendita di Savona per conto di Vodafone.
In casa dell’ex dipendente,
che si è licenziata ad agosto,
la polizia ha sequestrato dieci telefonini ancora imballati
e una serie di accessori (chiavette, auricolari bluetooth,
cavi usb) e in quella della ex
promoter altri due smar-
Il punto vendita Euronics alle Officine di corso Ricci
tphone, mentre un terzo, secondoquantoaccertatodagli
agenti della squadra mobile,
era già stato venduto.
Gli altri cinque (tre uomini
e due donne d’età fra i 21 e 45
anni) sono stati denunciati
alla Procura per aver comprato i telefonini rubati: l’ac-
LE INDAGINI
Venti i cellulari
di ultima
generazione
spariti
dal negozio
cusa loro contestata è di incauto acquisto. Gli smartphone spariti dal magazzino e dagli espositori di
Euronics, secondo le indagini della polizia, erano stati
piazzati in parte attraverso
siti internet di compravendita e in parte grazie al passaparola fra amici e conoscenti.
«Guarda c’è un mio amico
che ha un Iphone nuovo di
zecca. Glielo hanno regalato.
Ma ne ha già un altro. Lo vende a metà prezzo...». Un affarone. Che ha fatto finire nei
guai gli acquirenti e che sono
stati anche i primi ad essere
individuati dalla polizia. Li
ha traditi l’utilizzo dei cellulari, soprattutto il traffico da-
ti generato navigando su internet. «Dovevano dubitare
di una provenienza illecita
degli smartphone - dicono
ora in questura -. Il prezzo
pagato era troppo basso».
Identificati gli acquirenti,
non è stato difficile per la polizia risalire a chi aveva venduto loro i telefonini. Ma l’indagine, stando a quanto trapelato, non è chiusa. Quello
chevuolecapireoralapolizia
è come sia stato possibile che
Iphone, Nokia, Samsung siano stati portati via dal negozio di Euronics senza che si
attivassero gli allarmi anti
taccheggio.
C.V.
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Giuliano Del Bono nel negozio aperto dai genitori nel 1937
Valleggia, parrucchiere
chiude dopo 78 anni
Del Bono: «È ora di andare in pensione»
QUILIANO. Il «negozio dei
parrucchieri» di Valleggia,
dopo 78 anni, cessa l'attività.
«Il giorno di chiusura - spiega
Giuliano Del Bono, unico testimone ancora al lavoro nel
negozio di via Diaz, dopo la
scomparsa dei genitori e del
fratello Andrea - sarà domani,vigiliadiNatale.E'giuntoil
momento di andare in pensione con mia moglie Luciana
che è stata sempre accanto a
me nel lavoro. Sarà l'occasione per ringraziare tutti i
clientieaugurarebuonefeste
atuttalacomunitàvalleggina
e non solo». Aperto nel 1937
dal papà Bernardo, la vecchia
bottega di «barberia», divenne subito un punto di riferimento per la professionalità
e la ricerca costante di innovazione della famiglia Del
Bono. Nel tempo, la piccola
barberia si trasformò infatti
nel «negozio dei parrucchieri», con la presenza della moglie Maria e poi dei figli Andrea e Giuliano. «Ricordo che
mio papà - racconta Giuliano
- spese 2 mila lire per avviare
il negozio, mille per mobili e
utensili e mille per l'avviamento». E aggiunge:« Negli
anni '50 la "Barberia Bernardin" vide al lavoro anche mia
mamma e mio fratello, con
l'apertura della Sala per Signora, vera novità per l'epoca
a Valleggia. L'idea di mia madre fu vincente, sino a diventare negli anni successivi un
vero punto di riferimento per
le clienti dell'intero comprensorio savonese». Per domani è previsto un semplice
saluto agli affezionati clienti.
SCATTA IL PROGETTO «SAVONA 2.0»
Quaranta negozianti
a scuola d’accoglienza
Forniranno informazioni ai turisti di Costa
SAVONA.Tra gli obiettivi c’era
quello di aprire la strada verso
un cambio di mentalità dei
commercianti savonesi, mettendo finalmente in soffitta il
principio della «torta di riso»,
e sembra che si stiano iniziando a fare i primi passi. Sono
circa una quarantina i gestori
dei negozi che hanno aderito
al progetto della nuova accoglienza turistica «Savona 2.0».
Ideato da Ascom in collaborazione con il Comune, è un
progetto basato sull’accoglienza diffusa. Il progetto
identifica negli esercizi commerciali, non solo in centro
città ma anche nelle immediateperiferie,deipuntipronti ad accogliere i turisti e a indirizzarli verso le parti più interessantidellacittàdalpunto
di vista artistico, culturale o
architettonico.
Non negozianti trasformati
inguideturistichemaingrado
di dare le prime indicazioni a
chi viene a Savona per visitare
la città. La rete sarà resa ben
identificabile anche da appositi pannelli fissati in punti
strategici del comprensorio
cittadino. Il segno di identificazione sarà un logo che indicherà il «punto» dove sarà
possibileavereinformazionie
materiale turistico. Ma il nucleo centrale del progetto è la
preparazione dei commercianti su cosa offre la città. Per
questa parte il progetto com-
prende un programma di formazione articolato in cinque
brevi incontri organizzati in
collaborazione con Comune e
Costa.
Iprimibreviincontriformativi saranno volti a illustrare
loro il potenziale e l’offerta
cittadina dal punto di vista artistico, culturale e turistico,
anche con visite guidate. Ma ci
sarà anche un incontro nel
quale Costa Crociere delineerà il profilo dell’utenza Costa,
le sue caratteristiche ed esigenze. Inoltre i negozianti che
aderiscono avranno all’interno dei propri negozi degli
espositori con materiale informativo sulla città e i suoi
tesori.«Abbiamo
puntato
molto su questo progetto –
spiega il presidente di Ascom,
Fabrizio Cupis – e le prime risposte sono molto positive. E’
un segno che i commercianti
di Savona non sono solo bravi
a mugugnare. C’è una città che
reagisce, che vuole aprirsi e
sfrutta gli strumenti che gli
vengono proposti per farlo».
Per ora il progetto è rivolto
ai commercianti del centro
storico, la parte della città più
visitatadaituristiinparticolare dai passeggeri Costa, ma
Ascom non esclude di estenderlo anche ad altre zone della
città. «Per ora è una sorta di
progettopilota–concludeCupis – che può essere esteso ad
altri quartieri della città ».