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AchabMagazine
PRODOTTI - NOVITA' - SOLUZIONI
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AchabMagazine - n.19 - dicembre 2015
Distribuiamo software e serenità
E D I T O R I A L E
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno,
insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita
IN PRIMO PIANO
Datto
Business continuity, l’assicurazione sulla vita dell’azienda firmala con Datto
Autotask Endpoint Management
Gestione degli endpoint dal cloud: efficiente, facile e veloce
I N T E R V I S TA A L C E O
Achab incontra
Mark Cattini di Autotask
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Sommario
AchabMagazine - n.19 - dicembre 2015
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Editoriale / Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per
un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta
la vita
4
In primo piano / Business continuity,
l’assicurazione sulla vita dell’azienda firmala con Datto
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In primo piano / Gestione degli endpoint dal cloud:
efficiente, facile e veloce con AEM
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Strumenti per i rivenditori / Achab Open Forum:
L’anno della luce
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Achab OnePager
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Intervista al CEO / Achab incontra Mark Cattini,
CEO di Autotask
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Case study / C’era una volta il problema
degli archivi di posta
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Case study / Leggerezza, efficacia, praticità:
il cloud sovverte la sicurezza antivirus
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L'angolo dei tecnici
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Direttore
Hanno collaborato
Grafica
Per contattare la redazione
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AchabMagazine
Andrea Veca
Alessio Urban, Cecilia Pirocco, Claudio Panerai,
Daria Trespidi, Elisa Tassoni, Furio Borsi,
Luca Benaglio, Luca Biffi, Marco Gallazzi,
Roberto Arvigo, Valeria Ravani
Paola Rampinini - Achab S.r.l.
[email protected]
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Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno,
insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita
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ai un pesce a un uomo
e lo nutrirai per un
giorno, insegnagli a pescare
e lo nutrirai per tutta la vita”.
Questo recita una massima
confuciana.
Lanciandomi in un’ardita
metafora, il pesce è ciò che
nutre chi eroga servizi IT.
Una delle differenza rispetto
ai tempi del grande filosofo
cinese è che non è più sufficiente imparare una tecnica
di pesca e vivere di quella
per tutta la vita.
I pesci cambiano natura e gli
altri pescatori sono sempre
più agguerriti, mettendo così
a repentaglio la capacità di
alimentarsi.
Quindi bisogna costantemente cercare nuovi strumenti per pescare meglio.
Il primo passo per farlo è lo
studio continuo delle acque
in cui si opera. Questo consente di individuare ami ed
esche all’altezza della sfida.
Ma ami ed esche da soli
non bastano: bisogna saperli usare.
Per questo è fondamentale che alla scelta di ami ed
esche si accompagni l’apprendimento.
Ho partecipato a una gara di
pesca e, con una lenza identica a quella del proprietario
della barca, ho preso la metà
dei pesci: so di che cosa parlo
:)
Il compito di Achab è aiutare i propri clienti a trovare nuovi ami e nuove
esche e insegnare a usarli
in modo da massimizzare
l’investimento.
Abbiamo aggiunto due nuovi prodotti al nostro portfolio,
Autotask Endpoint Management e Datto, per migliorare
la qualità e la redditività di
chi eroga servizi di gestione
di endpoint (server, client e
dispositivi mobili) e di business continuity.
Li abbiamo poi completati,
insieme al resto dell’offerta,
con una serie di webinar e di
corsi che stanno avendo un
notevole successo. La pre-
sentazione su come contrastare i CryptoVirus ha avuto
più di novecento iscritti! Per
la formazione abbiamo affiancato ai corsi tradizionali
(in aula, presso la sede del
cliente o via desktop sharing)
il corso on line di Webroot
per una massima flessibilità
nella fruizione.
Per una buona pesca l’aspetto tecnico è necessario
ma non è sufficiente: bisogna
anche vendere i propri prodotti. E anche sotto questo
aspetto Achab è presente per
aiutare i propri clienti con il
corso di vendita e gli eventi
in partnership.
L’amico pescatore mi ha
spiegato che augurare buona
pesca porta male per cui lo
penso soltanto e ti auguro,
invece, buone feste e buon
lavoro nel 2016!
Andrea Veca
CEO di Achab
www.achab.it/andreaveca
www.facebook.com/andreaveca
www.linkedin.com/in/andreaveca
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Le novità in casa Achab
Business continuity, l’assicurazione
sulla vita dell’azienda firmala con Datto
Marco Gallazzi
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inalmente ce l’abbiamo fatta o, per meglio
dire, ce l’avete fatta! Non è
stato facile ma la consapevolezza dell’importanza del
backup inizia a diffondersi tra i clienti. Un colpo di
CryptoLocker, quanto basta
di vostra insistenza, un tocco
di educazione e sensibilizzazione e… alla fine, la necessità di avere un backup
dei propri dati sta raggiungendo un po’ tutti. Sì, lo so,
non proprio tutti, ma non si
può vincere sempre ;)
Ora il passo successivo: ma
il backup dei dati è davvero sufficiente? Per molte
aziende sì, ma non per tutte.
Ad esempio, per alcune
realtà è necessario proteggere anche l’operatività e la
continuità di servizio e ciò ci
introduce verso altri due concetti fondamentali: business
continuity e disaster recovery. Queste parole spesso
generano terrore nei clienti
e spaventano i tecnici e i rivenditori più esperti perché
richiamano alla mente un
grosso lavoro di configurazione, hardware e software,
ovvero ore passate a mettere
a punto la soluzione perfet-
4
AchabMagazine
ta bilanciando tutte le componenti. E a quale prezzo
poi? “La Business Continuity è roba da grandi aziende”
direte voi.
Per valutare la fondatezza di quest’ultima affermazione bisogna analizzare le
conseguenze di un fermo
dei sistemi di un’impresa:
cosa comporta la rottura del
server intorno a cui ruotano gli ordini, le fatture e i
D.D.T.? Se il cliente risponde “Nulla” vuol dire che possono permettersi un giorno
di fermo macchina senza
grosse criticità – segnatevelo
e ricordateglielo la prossima
volta che vi chiama perché
la stampante è senza toner e
tutta l’azienda è ferma se non
risolvete subito il problema
– altrimenti, iniziamo a fare
le cose seriamente e calcoliamo i mancati introiti, gli
stipendi pagati ai dipendenti che guardano uno schermo
nero, i ritardi di consegna e,
a questo punto, le cifre iniziano a girare vorticosamente. Se poi, oltre al danno economico aggiungiamo anche
il danno di immagine e la
possibilità che i clienti si rivolgano alla concorrenza…
Siamo ancora sicuri che
la business continuity non
serve ed è solo per le grandi
aziende?
I video di Datto
Non hai potuto seguire o ti
sei perso alcuni passaggi
dei webinar che abbiamo
erogato su Datto? Niente
paura, visualizza il Qr Code
sul tuo smartphone o segui
il link delle sessioni di tuo
interesse.
Backup, disaster recovery o
business continuity?
www.achab.it/RipartireConDatto
Hybrid Cloud backup: cos'è e
perché serve davvero
www.achab.it/HybridCloudBackup
Cinque errori da evitare se offri
business continuity ai tuoi clienti
www.achab.it/CinqueErrori
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“Ma tanto a me non è
mai successo”. Alzi la mano
chi non si è mai sentito rispondere così quando ha
proposto un antivirus, il
backup o l’archiviazione
dell’email. Però, magari,
hanno l’assicurazione sulla
casa, contro il furto dell’auto
e sugli infortuni… “Ti è mai
capitato di morire?” “No” risponderai. “Ma l’assicurazione sulla vita ce l’hai!”. È
in quest’ottica che bisogna
vedere la business continuity, come l’assicurazione
sulla vita dell’azienda. Pensare che sia troppo costosa
vuol dire sottovalutare e sottostimare la propria impresa
e l’attività che porta avanti.
Per aiutarvi a sensibilizzare i vostri clienti su quanto
è importante la loro azienda, fino a ogni singola ora,
abbiamo preparato per voi
un calcolatore dei costi di
down di un sistema che trovate sul sito di Achab al seguente link:
http://www.achab.it/rtocalculator
“Va bene, mi hai convinto, ma resta sempre una soluzione molto complessa,
che non mi posso permettere di gestire, con troppi dettagli da implementare e che
richiede troppo tempo, che
non c’è, da dedicarle!” dirai.
“E se esistesse una soluzione che ti consenta di fornire
il servizio di business continuity e disaster recovery in
maniera facile, senza perder-
ci la testa e a un costo fisso?
Magari sia in locale sia replicato in cloud? Che ti permetta di gestire la ripartenza delle macchine anche da
remoto senza doverti recare
fisicamente dal cliente? E
visto che ci siamo, mettiamoci anche che, se sei preso
da problematiche più gravi
o sei in vacanza, questa soluzione si avvale di un supporto in grado di far ripartire il cliente al tuo posto? Se
esistesse, la adotteresti?”.
“Sogni?” Mi dirai. “No! È
Datto”.
Tutto quello che ho appena descritto è incluso nella
soluzione Datto per la business continuity e il disaster
recovery e funziona più o
meno così. È sufficiente installare nella sede del cliente
un device fisico su cui vengono effettuati tutti i backup
e le immagini delle macchine; il contenuto viene poi replicato nel cloud offerto da
Datto. In caso di incidente
IT si può scegliere se creare,
in soli quattro click, la copia
virtuale delle macchine da
locale o dal cloud. Inoltre, in
caso di necessità, il suppor-
to è disponibile 24/7 ma soprattutto si tratta di un’unica
soluzione e tutto compreso!
Anche nella peggior situazione possibile, ci si può sempre
affidare al cloud illimitato
offerto da Datto e continuare a far lavorare il cliente.
I vantaggi sono evidenti:
tutto è più facile, gestibile e
flessibile e permette di concentrarsi solo sul servizio da
erogare. Sì, hai capito bene,
solo sul servizio, perché
Datto è destinato solo agli
MSP nel pieno rispetto del
canale. Con Datto puoi erogare il servizio di business
continuity ai tuoi clienti
nelle modalità e alle condizioni che preferisci; libero
sfogo, dunque, alla fantasia
nell’inventare pacchetti di
servizi su misura del cliente.
I contro? Non li so, quando
li trovate mandate un’email
a [email protected].
Con Datto la business continuity e il disaster recovery
non sono stati mai così facili!
www.achab.it/Datto
IN PRIMO PIANO
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Le novità in casa Achab
Gestione degli endpoint dal cloud:
efficiente, facile e veloce con AEM
Claudio Panerai
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utotask Endpoint Management (AEM) è
una piattaforma cloud per la
gestione del parco IT che
ti permette di monitorare,
gestire e tenere sotto controllo, da un’unica interfaccia web, tutti i dispositivi che devi gestire: server,
workstation, notebook, dispositivi mobili e di rete.
Se dovessi fare un elenco
di tutte le feature messe a disposizione da AEM probabilmente non basterebbero
le due pagine che ho a disposizione; inoltre elencare sinteticamente le funzionalità è un esercizio sterile e fine a se stesso perché a
ogni nuova release esse aumentano di numero e potenza.
Tuttavia posso dirti i tre
aspetti che, secondo me, non
possono prescindere da una
piattaforma per la gestione
degli endpoint; essa deve:
• aumentare l’efficienza
di chi lavora, riducendo gli
sprechi di tempo e permettendo di lavorare meglio e
con meno stress;
• migliorare l’erogazione
dei servizi IT per avere clienti più felici;
• aumentare i margini,
aspetto non trascurabile.
Essendo una piattaforma
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AchabMagazine
di vero cloud, con AEM non
ti devi più preoccupare di
gestire server, fare backup,
aggiornare i sistemi, bensì
puoi concentrarti solo su
due elementi fondamentali:
l’interfaccia web, per accedere all’area di amministrazione, e gli agenti, da
distribuire sui tuoi endpoint
per gestire le reti. Gli agenti
sono disponibili per piattaforma Windows, Mac OS e
Linux; tutti gli altri dispositivi, come router, firewall,
stampanti, host VMware,
vengono gestiti e monitorati tramite un agente già presente all’interno della rete.
Velocità di accesso
alle informazioni dei
sistemi
Quando fai assistenza su un
PC le prime cose che vuoi
conoscere sono: lo stato del-
l’antivirus, le informazioni
tecniche, le note lasciate dai
colleghi (ad esempio se il PC
in questione non deve essere
mai riavviato in orario lavorativo), quali sono le ultime
attività eseguite sul dispositivo e se è stato aggiunto o rimosso del software causa di
qualche problema. Bene, con
AEM tutte queste informazioni sono istantaneamente
e automaticamente disponibili non appena ti colleghi a una macchina e senza
intralciare l’attività del legittimo proprietario.
Velocità di accesso
alle macchine
È innegabile che non appena si presenta un inconveniente devi collegarti velocemente alla macchina coinvolta. AEM non solo dispone di strumenti come VNC,
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I video di AEM
RDP e il nuovissimo Splashtop, ma consente anche di lavorare in remoto, senza interagire con l’utente, anche per
effettuare operazioni come
trasferimento file, riavvio
dei servizi, modifica del registro di sistema e altre attività di monitoraggio.
Semplicità nelle attività quotidiane
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Per uno strumento di gestione reti ed endpoint è fondamentale la capacità di
aiutare nelle attività quotidiane: verificare sia i task
programmati per la sera
precedente sia l’output di
un comando inviato su una
macchina. Dall’interfaccia
utente di AEM puoi vedere
con evidenti colori, verde,
arancione o rosso, se l’attività interessata è andata a
buon fine o meno.
Un aiuto per le cose
difficili
Anche se il concetto di
“cose difficili” è assolutamente vago, possiamo convenire che la seguente operazione venga catalogata come difficile: come fai
a installare 7-Zip su tutti
i PC che non lo hanno?
Quest’attività presenta due
livelli di difficoltà: il primo,
riuscire a capire, senza contarli uno per uno, quanti sono
i PC senza il software indicato; il secondo, una volta che
ottieni l’elenco delle macchine, come installare il software senza doverti collegare
su ciascuna di esse.
La risposta al primo problema la ottieni tramite la
funzione filtro: in AEM
puoi chiedere al sistema di
vedere le macchine secondo alcune caratteristiche
particolari, in questo caso
quelle che non hanno 7-Zip.
L’automazione, relativa al
secondo quesito, può essere
eseguita tramite un componente (pacchetto “preconfigurato” per fare una determinata azione) programmato per installare il software in
oggetto. Un componente, sia
esso un monitor, uno script,
un plug-in, è pronto all’uso
e si occupa di fare una specifica attività, ad esempio un
installatore di Adobe Reader
o un monitor per il firewall
e così via.
Ma la vera domanda è: come ottenere questi pacchetti in grado di eseguire delle operazioni in maniera autonoma? Esistono
due luoghi dove procurarseli: ComStore e component
Exchange.
Il primo è integrato in AEM
e ha le stesse identiche funzioni degli store per gli
smartphone: se ti serve una
funzione particolare non disponibile sulla tua piattaforma che vuoi accrescere, puoi
collegarti al ComStore e
scaricarla gratuitamente.
Il component Exchange è
invece il luogo dove la comunità degli utilizzatori di
Autotask scambia (sempre
gratuitamente) i componenti.
Gli eventi online dedicati ad
AEM negli ultimi due mesi
hanno fatto registrare il pieno
di presenze. I webinar trasmessi sono a disposizione di
tutti; da PC, smartphone o tablet, dedica un po’ di tempo al
futuro del tuo business e alla
tua formazione.
Nuove soluzioni a portata di
mano per la business continuity
e la gestione IT
www.achab.it/Webtv-Datto-AEM
Gestione delle reti dal cloud:
efficiente, facile e veloce
www.achab.it/EfficienzaConAEM
Come e perché lo strumento
giusto ti fa risparmiare 1, 10,
100 ore mentre fai assistenza
www.achab.it/RisparmiareOre
Integrazioni
AEM è focalizzato sulla
gestione degli endpoint per
cui non integra direttamente al proprio interno
software di terze parti, ma
grazie ai componenti e alle
integrazioni è in grado di lavorare con soluzioni leader
di mercato come Kaspersky,
Webroot, Datto, VMware e
molti altri.
www.achab.it/AEM
IN PRIMO PIANO
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S T R U M E N T I P E R I PA R T N E R
Achab per te
Achab Open Forum: L’anno della luce
Daria Trespidi
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l 22 e 23 ottobre scorsi
si è svolta la nona edizione di Achab Open Forum
presso l’Hotel Parchi del
Garda di Pacengo del Garda
(Lazise), l’evento annuale
dedicato ai partner di Achab.
Anno dopo anno la partecipazione è cresciuta costantemente e quest’anno,
tra clienti, ospiti stranieri
e achabiani, abbiamo raggiunto quota 170!
Lo slogan di quest’anno era
“L’anno della luce”: ci siamo
ispirati alla decisione delle
Nazioni Unite di nominare il 2015 come “anno della
luce” con l’intenzione di accrescere la conoscenza e la
consapevolezza del pubblico sul modo in cui le tecnologie basate sulla luce promuovano lo sviluppo sostenibile e forniscano soluzioni
alle sfide globali, ad esempio nei campi dell’energia,
dell’istruzione, delle comunicazioni, della salute e
dell’agricoltura. In realtà il
nostro auspicio è di essere
stati un po’ meno fumosi e di
essere riusciti a concretizzare il concetto di “luce” ;)
8
AchabMagazine
Ok, ma come?
Il dato di fatto è che l’ecosistema di Achab, nella
sua semplice complessità, è formato dai vendor e
dai partner che, insieme
ad Achab, generano una
grande quantità di energia
che dobbiamo solo essere
bravi, collaborando, a veicolare positivamente.
Achab Open Forum è il
punto di partenza: due giornate fitte di contenuti e spunti
su cui riflettere e da cui partire per le scelte di business.
Il format
L’evento è iniziato con un
workshop su Windows 10
tenuto direttamente da Microsoft.
A seguire ci sono state le
presentazioni, da parte dei
vendor, dei due nuovi prodotti, Datto e Autotask
Endpoint Management,
che costituiscono una formidabile occasione per chi
eroga servizi IT e vuole aumentare il proprio margine
e la soddisfazione dei clienti.
Purtroppo la tecnologia non
vale molto se non se ne inquadrano i vantaggi in una
Il workshop su Windows 10
e le presentazioni di Datto e AEM
prospettiva per fare business,
così abbiamo affrontato il
delicato tema di come calcolare il costo di un incidente
IT insieme a Renato Castroreale di Sistemi HS mentre
Andrea Veca, il nostro CEO,
ci ha parlato dei vantaggi dell’essere un Managed
Service Provider in uno
scenario come quello che ci
troviamo ad osservare negli
ultimi tempi.
La seconda giornata è stata
dedicata alle testimonianze dirette dei partner di
Achab che hanno gentilmente accettato di condividere i loro trucchi, sia com-
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Sopra: i partner di Achab sul palco di Achab Open Forum 2015
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merciali sia tecnici, per lavorare meglio e guadagnare di più.
Luca Battistini di Battistini S.r.l. e Mauro Brunello di Infotre S.r.l. ci hanno
raccontato la loro esperienza con Webroot; Stefano
Figà-Talamanca di Sensible
Data ha portato un esempio
concreto per l’utilizzo di
MDaemon; Fabio Minisci
di PC System S.r.l. e Andrea
Zorzet di Lithe Informatica S.r.l. hanno condiviso le
tecniche per vendere MailStore.
È stata poi la volta del key
note speaker: Vittorio Trecordi, CEO di ICT Consulting S.p.A., che ci ha intrattenuti parlando degli scenari emergenti nel settore delle
telecomunicazioni.
Subito dopo pranzo sono
andate in scena altre testimonianze dei partner: Antonio Pace di Sistemi Open
S.r.l. ha presentato un caso
concreto di utilizzo di BackupAssist mentre Tullio
Cozza di OmniNet S.r.l ha
parlato di come ridurre la di-
mensione di file PDF, JPEG
e TIFF, di tutti i documenti di
Microsoft Office e degli allegati senza comprometterne qualità e usabilità grazie
a NXPowerLite.
L’evento si è concluso con
una presentazione “istituzionale” in cui il CEO e il Managing Director di Achab
hanno raccontato le novità
in casa Achab e quali sono
gli ingredienti utili, nonché
necessari, per far fronte al
cambiamento in atto nel mercato in cui ogni giorno ci troviamo a combattere.
Il key note speaker
Quanto lavoro! Ma
un po’ di relax?!
Quello che non manca mai
ad Achab Open Forum è il
divertimento unito alla possibilità di confrontarsi con
chi fa il nostro stesso mestiere in una cornice rilassata e
informale.
La serata insieme si è svolta
a Lazise nella splendida location della Dogana Veneta
dove, oltre all’aperitivo e alla
squisita cena, ha avuto luogo
il casinò di Achab Open
Momenti di relax
Forum con numerosi tavoli
da Poker, Black Jack e Roulette.
Stiamo già pensando alla
prossima edizione che sarà
la decima. Sarà tutto diverso e decisamente imperdibile. Per saperne di più… stay
tuned! ;)
STRUMENTI PER I PARTNER
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A C H A B O N E PA G E R
L'offerta di Achab in una pagina
Scale Computing HC3 – Storage, server e software di virtualizzazione in un unico
oggetto. Senza costi di licenze software e senza storage da acquistare,
semplifica le infrastrutture virtuali abbattendo i costi di gestione dell’IT.
Webroot – Il primo antivirus senza “firme”.
Leggerissimo e basato sul cloud protegge PC,
server e dispositivi mobili da virus, malware e
attacchi zero-day.
Avira – Antivirus tradizionale e affidabile per PC,
server ed Exchange, ideale anche per sistemi che
non possono collegarsi a Internet.
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MailStore – L’archiviazione della posta elettronica
automatica, semplice e sicura.
Protegge il patrimonio aziendale nel rispetto degli
obblighi di legge.
MDaemon – Il mailserver sicuro e flessibile
progettato per le piccole e medie imprese.
CodeTwo – Email flow, filtro contenuti e content
management per Exchange. Collaborazione e
condivisione dati con Outlook senza Exchange.
SecurityGateway – Il filtro di sicurezza per la posta
elettronica per proteggere il mailserver.
Avira Managed Email Security – Servizio cloud
per la protezione da virus e spam del mailserver.
ACHAB
Dal 1994 Achab distribuisce
prodotti che consentono ai rivenditori
e service provider di offrire alle PMI
italiane soluzioni economicamente
convenienti e tecnologicamente avanzate.
L’offerta Achab copre in maniera efficiente
tutte le principali esigenze delle aziende come
sicurezza, disaster recovery & business
continuity, gestione della rete e delle risorse IT,
virtualizzazione e iperconvergenza, backup,
connettività e messaggistica.
Achab collabora con una rete di partner
qualificati in grado di soddisfare
ogni esigenza degli utenti finali.
Datto – Disaster recovery & business continuity
assicurata con hybrid cloud; ripartenza immediata
in rete locale o in cloud in caso di perdita dei dati,
crash del sistema o di disastro.
BackupAssist – Il backup/restore efficace ed
economico a misura di piccole e medie imprese.
Autotask Endpoint Management – Piattaforma cloud
di RMM (per il monitoraggio, la gestione delle reti e
degli endpoint) facile, flessibile ed economica.
Integrata con Autotask PSA, Webroot e Datto.
RapidFire Tools – Assessment IT veloci, automatici
e non invasivi. Con report chiari e completi service provider e
IT manager possono scoprire subito criticità a livello di asset,
performance e sicurezza.
Kaseya – Soluzione on-premise di RMM (per il monitoraggio,
la gestione delle reti e degli endpoint) completa e pervasiva.
NXPowerLite – Riduce la dimensione dei file
lasciandoli nel formato originale. Recupera spazio su server
e NAS allungandone la vita, abbatte i costi dello storage,
snellisce i client e i server di posta elettronica
diminuendo il peso degli allegati.
Supporto tecnico grat uito e pacchetti di
assistenza per acquisi re informazioni sui
prodotti o per risolvere problemi.
RelayFax – Invia e ricevi i fax dalla casella
di posta elettronica.
Formazione mirata sui prodotti a portfolio per
abbattere i tempi di apprendimento, ridurre i
costi e aumentare l’efficienza.
Webroot Web Security Service – Navigazione
web protetta: content filtering e sicurezza
real-time contro minacce web.
WinGate e WinGate VPN - Proxy server e VPN per
un collegamento a Internet sempre sotto controllo.
Live Chat per assistenza commerciale e tecnica;
webinar tecnici e commerciali; roadshow per
incontrarsi di persona; blog, newsletter e social
network per essere sempre aggiornati.
AchabMagazine
ACHAB ONE PAGE R
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12_sx_Intervista_AEM.ai 1 07/12/2015 12.45.10
I N T E RV I S TA A L C E O
La voce del vostro successo
Achab incontra Mark Cattini,
CEO di Autotask
Cecilia Pirocco
razie Mark per aver risposto alle nostre domande.
Cosa ti ha spinto, a
un certo punto della
tua carriera, a scegliere Autotask per
proseguire il tuo percorso professionale?
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Quando sono stato contattato per diventare amministratore delegato di Autotask, ciò che mi ha colpito sono l’impegno e l’unità
delle persone che lavorano in quest’azienda. Hanno
una passione tale nel soddisfare e superare le aspettative dei clienti e nel fare un
buon lavoro che è inevitabile esserne contagiati.
L’opportunità di lavorare
con un team simile e di aiutare l’azienda a crescere e
raggiungere il suo pieno potenziale è stata la prospettiva
che mi ha maggiormente attratto. Sapevo che mi aspettava un duro lavoro, ma ero
consapevole anche del rovescio della medaglia: tanto divertimento sia a lavorare con
tutte le persone di Autotask
sia a fare di quest’azienda
una realtà di successo.
12
AchabMagazine
E oggi posso dirvi che è
stato esattamente così. E
siamo solo all’inizio, abbiamo così tanto valore e tanta
innovazione da offrire ai
nostri clienti che non vedo
l’ora di assistere al futuro
che verrà.
Quante persone lavorano in Autotask e
cosa le contraddistingue?
Negli ultimi 12 mesi siamo cresciuti del 51% per
un totale di 422 dipendenti in tutto il mondo: Pechino, Chicago, Copenaghen,
Dallas, Londra, Los Angeles, Monaco di Baviera, New
York, San Jose e Sidney. La
nostra forte cultura aziendale
è il fondamento di tutto. Abbiamo lavorato duramente
per creare un buon ambiente
di lavoro e crediamo che sia
importantissimo promuovere il successo dei nostri dipendenti così come fare tutto
il possibile per garantire loro
supporto e apprezzamento
per quello che fanno.
Assumiamo grandi persone e cerchiamo di soddisfare le aspettative che si sono
prefissate ma anche di supe-
Nella foto: Mark Cattini
Presidente e CEO di Autotask,
sul palco di Achab Open Forum
rarle per lasciar esprimere il
loro pieno potenziale. Se si
mettono insieme le persone
giuste le cose buone accadono e la nostra straordinaria
crescita ne è la prova.
Che direzione prenderà lo sviluppo di
Autotask Endpoint
Management in relazione all’andamento
del mercato di riferimento?
I clienti finali sono alla ricerca di un fornitore di ser-
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vizi IT in grado di aggiornarli, renderli competitivi e
di avvantaggiarli attraverso
l’applicazione, con successo, delle nuove tecnologie.
Districarsi in questo percorso, tra la fornitura di servizi
di qualità e l’essere sempre
all’avanguardia, sarà la più
grande sfida per gli MSP.
Ci sono molti vantaggi
nell’utilizzare una soluzione RMM e PSA integrata. Il
maggior impatto, per i nostri
clienti, è nell’efficienza operativa e nella qualità dei servizi offerti al cliente. Pertanto gli MSP che optano per i
sistemi integrati raggiungono profitti più elevati rispetto a coloro che non lo fanno.
Ed è proprio qui che si
concentrano i nostri sforzi
di sviluppo, nel far crescere insieme queste soluzioni, nel modo più trasparente, per aiutare i nostri clienti
a competere in modo più efficace e a tenere il passo con
le esigenze di gestione dei
dispositivi dei loro clienti.
In Autotask abbiamo alzato
l’asticella di ciò che gli MSP
possono fare mettendo insieme i loro sistemi. Ci auguriamo che questo spinga
in avanti l’intero settore.
Perché si dovrebbe
scegliere Autotask
Endpoint Management piuttosto che un
prodotto della concorrenza?
AEM permette di avere visibilità e controllo su tutti gli
endpoint da gestire attraverso una piattaforma cloud-based altamente scalabile. Lo
fa attraverso qualsiasi rete,
su più sistemi operativi tra
cui Windows, OSX, Linux,
iOS e Android. AEM gestisce queste complessità attraverso un’interfaccia snella,
facile da usare e che migliora l’efficienza e la redditività.
L’integrazione con la piattaforma Autotask IT Business Management mette
AEM in una categoria a
parte. Autotask Endpoint
Management sta trasformando radicalmente l’accoppiata
RMM / PSA, ridefinendo i
parametri di questo mondo,
in modo che gli MSP possono realizzare più valore e
svolgere un ruolo più strategico nei confronti dei propri
clienti.
Quali sono i tuoi obiettivi per i prossimi
anni?
Continueremo a far crescere Autotask a livello globale.
È nostra premura arricchire sempre più l’offerta per
soddisfare le esigenze dei
clienti e garantire loro aiuto
per essere sempre un passo
avanti. L’inserimento di una
soluzione di gestione degli
endpoint e di sincronizzazione e condivisione sicura
dei file sono un esempio del
nostro impegno a offrire più
valore ai clienti per consentire di fornire a loro volta
una migliore esperienza ai
propri, in modo da svolgere
un ruolo sempre più strategico e centrale.
Oltre al business e
alla tecnologia, quali
sono le tue passioni?
Spendo più tempo che
posso con la mia famiglia;
mi piace suonare le mie chitarre e tifo per gli Spurs.
www.achab.it/AEM
Gli uffici della sede di Londra di Autotask
I N T E RV I S TA A L C E O
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CASE STUDY
Soluzioni reali per il mondo reale
C’era una volta il problema
degli archivi di posta
Luca Benaglio
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hiedete a qualsiasi regista, e questi vi confermerà come tra i fattori critici che permettono di ottenere una pellicola di successo
vi sia la presenza di una produzione efficiente che completa il tradizionale lavoro
svolto dietro la macchina da
presa. Nel cinema il ruolo
del back office risulta infatti essenziale per quanto sia
poco visibile esternamente
alla struttura produttiva.
Questo vale anche per
quella parte di back office
rappresentata dalle infrastrutture IT, divenute ormai
l’ossatura di qualsiasi azienda e sempre più frequentemente chiamate a razionalizzare in chiave moderna le
scelte tecnologiche compiute in passato attraverso
integrazioni ed evoluzioni graduali che garantiscano
continuità operativa e non
costringano gli utenti a modificare processi radicati o
rivoluzionare abitudini consolidate.
Del connubio tra la settima
arte e l’Information Technology parliamo con Sensible
Data, società di consulenza
informatica di Roma che tra
i propri clienti annovera un
nome storico della cine-
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AchabMagazine
matografia italiana come
Filmauro, casa di produzione e distribuzione di proprietà della famiglia De Laurentiis.
La collaborazione tra le
due società è iniziata nel
2006 intorno alla gestione
dell’infrastruttura e del sistema informativo di cui
Sensible Data si occupa attraverso un presidio a tempo
parziale che prevede la presenza diretta di un proprio
tecnico presso il cliente a
giorni e orari prestabiliti.
L’esigenza
Nell’ambiente IT di Filmauro è presente in particolare un server Exchange onpremises intorno al quale,
come spesso accade, negli
anni si erano accumulati numerosi file .PST contenenti gli archivi di posta individuali: “Molti utenti avevano
agganciato al proprio Outlook una quantità variabile di
.PST; altri invece si agganciavano solo all’occorrenza
quando dovevano svolgere
qualche ricerca di archivio”,
ricorda Stefano Figà-Tala-
manca, partner di Sensible
Data. “Anche la collocazione dei file era assolutamente frammentata: alcuni erano
salvati solo localmente sui
PC degli utenti, altri si trovavano sul server e altri ancora
sul NAS”.
Una situazione che si ritrova comunemente nelle
aziende che si avvalgono
di Exchange: le ben note
idiosincrasie legate ai file
.PST come l’impossibilità
di apertura in sola lettura
o la difficoltà di eseguirne i backup a file aperto favoriscono la dispersione
degli archivi, e questa a sua
volta impedisce una gestione omogenea del patrimonio email dell’azienda innescando una spirale negativa
a scapito della produttività degli utenti e della salvaguardia del patrimonio di
informazioni rappresentato
dalla posta elettronica.
La soluzione
Questa congerie di problemi è stata risolta tutta in una
volta nella primavera del
2013 adottando MailStore,
una soluzione che Sensible
Data conosce bene avendone seguito l’evoluzione sin
dalle primissime versioni:
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“La nostra esperienza con
MailStore risale molto indietro nel tempo, ed è un prodotto che ci sembra sia cresciuto
in linea con le esigenze che i
clienti hanno man mano manifestato”, sottolinea Stefano
Figà-Talamanca. “Abbiamo scelto questa soluzione
per Filmauro sia perché la
storia di questo software ci
rassicura sulla sua stabilità, sia perché la distribuzione da parte di Achab
rappresenta una garanzia
in più per evitare il rischio
che il supporto possa venirci meno in un momento critico”.
Centralizzando l’intero archivio di posta aziendale, MailStore permette agli
utenti di accedere con semplicità allo storico email eseguendo le ricerche necessarie ed estendendole, nel
caso di alcuni user autorizzati, anche trasversalmente
all’intero parco delle caselle aziendali comprese quelle
disattivate appartenute a ex
dipendenti: una funzione essenziale per quegli scopi di
conformità regolamentare e
discovery legale contro cui
sempre più aziende si scontrano in mancanza di strumenti adeguati come MailStore.
La nuova soluzione ha risolto criticità anche dal punto di vista della gestione di
sistema, come rileva Roberto Groppi, lo specialista di
Sensible Data che segue Filmauro: “Con MailStore ab-
Stefano Figà-Talamanca,
Socio Fondatore e Direttore dei
Sistemi di Sensible Data
biamo razionalizzato una situazione che vedeva oltre
una cinquantina di caselle Exchange con svariati gigabyte di file .PST archiviati nel corso degli anni per un
totale di 160 GB. Oggi abbiamo trasferito tutto il patrimonio di informazioni
su un NAS esterno semplificandone il backup anche
grazie alle tecniche di compressione e deduplica offerte dall’applicazione. A intervalli regolari procediamo ad
archiviare le email correnti
degli utenti fino a una certa
data, replicando la struttura
individuale delle cartelle di
Outlook all’interno di MailStore per la massima semplicità di utilizzo: quando
si spiega che è sufficiente impostare una ricerca 'in
stile Google', anche l’utente
meno esperto si trova immediatamente a proprio agio”. “L’archiviazione di file
.PST a questi volumi non è
una cosa banale”, conclude Stefano Figà-Talamanca. “Al di là delle funzionalità intuitive di MailStore
che gli utenti apprezzano,
al di là del vantaggio tecnico della deduplica e compressione che fa risparmiare
spazio, mettere in sicurezza decine e decine di .PST
per un’occupazione totale
di 160 gigabyte in crescita
è un risultato ragguarde-
Sensible Data nasce a Roma nel
1996 con l’obiettivo di fornire servizi
e consulenza sull’impiego delle
tecnologie informatiche e delle
telecomunicazioni.
Il team di Sensible Data proviene
dalle più varie esperienze professionali nell’ambito dell’information &
communication technology, con
competenze che spaziano dalla
progettazione, realizzazione e gestione di applicazioni, al Network e
Systems Management, alla consulenza in materia di sicurezza.
http://www.sensible.it
vole. Certo, è un aspetto di
back office che l’utente percepisce poco, ma Filmauro
adesso sa che il proprio archivio di posta è al sicuro per
qualsiasi evenienza. Questa
dovrebbe essere la funzione
della consulenza: far notare
al cliente le criticità meno
evidenti e proporre una soluzione efficace. E in questo
caso MailStore ci ha offerto
la soluzione in un colpo solo
a diversi problemi, ciascuno dei quali rappresenta una
sfida tecnologica in sé”.
www.achab.it/MailStore
CASE STUDY
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CASE STUDY
Soluzioni reali per il mondo reale
Leggerezza, efficacia, praticità:
il cloud sovverte la sicurezza antivirus
Elisa Tassoni
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stel è il primo produttore italiano nel comparto dei mobili per ufficio,
un segmento dove questa
azienda di Thiene ha conquistato negli anni numerose referenze di altissimo livello.
L’azienda è attualmente impegnata in una grossa commessa per un prestigioso
cliente statunitense; il contratto, vinto dopo una gara
non facile, rappresenta un
successo per il Made in
Italy.
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L’esigenza
Questa commessa, sarebbe complicata da seguire in
assenza di un’ossatura informatica sempre a punto
capace di supportare efficacemente tutti gli aspetti
dell’attività aziendale. Nel
caso di Estel, una tale infrastruttura IT è divisa in due
ambienti: sul primo, basato
su Solaris 10, si trova il gestionale Oracle eBusiness
Suite insieme a Nicim, un
applicativo specifico dedicato alla produzione; il secondo, invece, è composto
da tre server fisici che ospitano 30 server Windows virtualizzati assegnati al resto
dei servizi IT come posta
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AchabMagazine
elettronica, file server e database server cui fanno capo
300 postazioni, comprese
quelle delle filiali italiane
ed estere, e i computer portatili degli agenti.
Grande attenzione viene dedicata all’aspetto
della sicurezza grazie alla
collaborazione con OmniNet S.r.l., società costituita
da IT Value Added Reseller, che nel 2014 ha contribuito a risolvere un annoso
problema riguardante virus
e malware.
“In questi dieci anni abbiamo cambiato parecchio sul
fronte antivirus”, ricorda
Massimo Faccipieri, responsabile IT di Estel. “In
origine ci avvalevamo di
uno dei più diffusi prodotti antivirus del mercato: un’applicazione che nel
tempo è cresciuta di peso
e dimensioni diventando
un ostacolo al buon funzionamento della nostra infrastruttura. A quel punto siamo
passati a una soluzione che
veniva offerta pacchettizzata insieme con il programma
di licenze a volume proposto dal vendor del nostro sistema operativo: una scelta
rivelatasi fonte di problemi,
con un crescente prolungamento dei tempi di rileva-
Massimo Faccipieri,
IT Director di Estel Group S.r.l.
mento delle infezioni”.
La soluzione
L’alternativa proposta da
OmniNet era indirizzata a
evitare le due principali problematiche – farraginosità e scarsa efficacia – sperimentate sino a quel momento da Estel. “Quando
OmniNet ci ha consigliato
Webroot eravamo diffidenti, dal momento che si trattava di una soluzione che
non conoscevamo”, afferma Erasmo Perniola, specialista IT di Estel. “Abbiamo quindi chiesto di poterla
collaudare per due mesi in
modo da verificarne il comportamento sul campo. I test
ci hanno dimostrato che si
trattava di un prodotto affidabile e abbiamo deciso
di adottarlo all’interno del
nostro ambiente con un contratto triennale per 250 licenze iniziali”.
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Webroot ha subito dimostrato di saper mantenere
le sue promesse facendosi
apprezzare per il software
compatto, l’estrema rapidità di installazione anche in
ambienti estesi, la minima
occupazione di risorse e
l’impatto pressoché nullo
sulle performance dei PC.
Nell’arco di un anno Webroot ha già dimostrato il proprio valore bloccando per tre
volte gli attacchi di CryptoLocker.
Non sorprende dunque che
Estel abbia recentemente
voluto ampliare la copertura di Webroot con altre 40
licenze: in questo caso, tra
l’altro, le licenze aggiuntive
sono state fatte rientrare nel
medesimo triennio di validità delle licenze originali in
modo da allineare a un’unica
scadenza l’intero parco installato. Un elemento di flessibilità in più in un mercato
dove i termini di licenza vengono spesso mantenuti rigidi
e confusi per imbrigliare il
più possibile i clienti.
Ma Estel è rimasta colpita anche da un’altra caratteristica di Webroot. “Inizialmente nutrivamo qualche preoccupazione circa
l’opportunità di adottare
una soluzione basata su
cloud”, osserva Faccipieri. “Pensando alla quantità
di client che fanno capo al
nostro ambiente, temevamo
di arrivare a una saturazione
della banda di rete disponibile. Già in passato la nostra
prima soluzione antivirus ci
aveva costretti ad accettare una enorme mole di dati
in ingresso a ogni aggiornamento delle segnature, ma
anche in questo campo Webroot ha dimostrato la propria validità: controllando il
traffico in transito attraverso il firewall abbiamo visto
come l’applicazione movimenti complessivamente 100 MB di dati al giorno
– con una media di 500 MB
alla settimana per 300 postazioni – il che è nulla rispetto a prima”.
Soddisfazione viene espressa anche per la rapidità di scansione: il ricorso ai
checksum MD5 evita infatti
di dover trasferire tutti i singoli file sul cloud limitandosi invece a confrontare brevi
stringhe di caratteri. Anche
in questo ambito Webroot
conferma la propria spiccata caratteristica di software
leggero e veloce per la protezione più trasparente possibile dei moderni PC.
OmniNet S.r.l. è un’azienda nata
nel 1998 dall’esperienza informatica
acquisita direttamente nell’industria
del nord-est Italiano.
Costituita da professionisti dell’IT e
Value Added Reseller, OmniNet è in
grado di progettare e realizzare
sistemi di trasmissione dati su LAN
e WAN fino al consolidamento e la
virtualizzazione dell’intera infrastruttura informatica.
http://www.omni-net.it
Conclusione
“Rispetto a prima abbiamo
ottenuto anche la possibilità di gestire tutti i client da
remoto controllando eventuali infezioni con l’opzione
di intervenire per ripulire i
PC in tempo reale, evidenziare i casi di aggiornamenti non andati a buon fine
ecc.”, conclude Faccipieri.
“Certo, anche altri prodotti
sul mercato che si avvalgono di piattaforme cloud offrono questo genere di funzionalità, ma la leggerezza
di Webroot è un elemento in
più rispetto alla concorrenza. Possiamo affermare che
il rapporto qualità/prezzo
di questa soluzione sia decisamente a favore di Webroot”.
www.achab.it/Webroot
Erasmo Perniola,
Tecnico IT di Estel Group S.r.l.
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L 'ANG O LO DE I TE CNI C I
Soluzioni a portata di mano
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Inverse Chain Technology:
una nuova strategia di backup?
L’automazione in cloud
Luca Biffi
Roberto Arvigo
opo il backup incrementale e differenziale, ecco una nuova strategia di
backup: l’Inverse Chain Technology.
L’Inverse Chain Technology, adottata dai
dispositivi Datto, deriva dalla più tradizionale tecnologia dei backup (per immagini)
incrementali di ShadowProtect.
ShadowProtect crea un set di backup costituito da un primo full seguito da una catena
di immagini incrementali. Se un singolo incrementale viene perso o danneggiato, la
catena è compromessa.
ShadowSnap converte il backup full, prodotto da ShadowProtect, nel dataset di una
VM funzionante. In seguito effettua uno ZFS
point-in-time snapshot per creare il primo
punto di ripristino. Ciascun incrementale
successivo è utilizzato per aggiornare il dataset stesso, creando poi un nuovo punto di
ripristino. In questo modo la nuova catena è
costituita da un backup completo, aggiornato
con le ultime modifiche, e una serie di snapshot incrementali che permettono di percorrere la catena a ritroso (da cui il nome della
tecnologia) per ripristinare i punti precedenti.
Inverse Chain Technology eredita i vantaggi del backup incrementale migliorando
l’affidabilità della catena: l’eliminazione di
uno o più punti di ripristino intermedi non
pregiudica l’integrità della catena stessa o il
restore immediato di ciascun punto di ripristino.
erché scegliere Autotask Endpoint Management? In poche righe non posso
descriverne tutti i pregi, mi limiterò quindi
a dire che con AEM si possono costruire
componenti, ovvero script, che permettono di automatizzare tantissime operazioni
di manutenzione periodica.
Ad esempio si possono creare componenti che verificano i log e che ci avvertono se i
backup falliscono, altri che lanciano periodicamente un chdsk, altri ancora che controllano se l’antivirus è aggiornato.
Ho impiegato solo un paio d’ore per sviluppare il componente del chkdsk, nonostante fosse il primo che scrivevo in AEM, infatti
è possibile scrivere codice in 8 linguaggi diversi, compresi i comandi Shell, PowerShell
e VBScript. In conclusione, non si deve imparare tutto da zero.
Ma c’è di più: il parser dei log può essere
creato per cercare una stringa da inserire ogni
volta che lo si schedula, quindi il codice diventa riutilizzabile, ad esempio tutti i giorni
alle 9:00 cerca “error” nei log del backup e
“malfunction” in quelli del server di posta,
ma è sempre lo stesso script.
Ultimo vantaggio nello sviluppare componenti di AEM è che, avendo a disposizione
lo StdIO e lo SteERR dopo l’esecuzione, si
ha uno strumento veramente valido per fare
il debugging.
www.achab.it/Datto
www.achab.it/AEM
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AchabMagazine
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Perché archiviare la posta
di un server in cloud
Webroot e il Process Hollowing?
Furio Borsi
Alessio Urban
uando decidiamo di utilizzare un mailserver in modalità SaaS, di norma lo
facciamo per toglierci l’onere della gestione.
Nella migliore delle ipotesi abbiamo solo
un’interfaccia user-friendly che ci permette la configurazione, la creazione degli account, la definizione di regole di content filtering e l’implementazione di policy di sicurezza.
Perché allora dovremmo preoccuparci di
archiviare la posta, tanto più che i cloud provider spesso propongono opzioni di high
availability, failover e backup direttamente
disponibili nell’offerta?
La risposta è molto semplice: pur avendo
la proprietà legale dei dati che risiedono
nel cloud, non li possediamo fisicamente e
soprattutto non sappiamo cosa succederà
quando un giorno decideremo di non usufruire più del servizio.
Inoltre, anche se potessimo scaricare periodicamente il database di posta, qualora ce ne
fosse la possibilità, non è molto più semplice
intercettare il singolo messaggio e archiviarlo su un nostro server?
In questo modo potremo accedere ai nostri
dati in qualunque momento, mettendoci
anche al riparo da cancellazioni involontarie o dolose.
Quindi, anche se per la nostra azienda scegliamo un cloud-mailserver, MailStore è la
soluzione!
l Process Hollowing è una nuova tecnica molto usata nelle infezioni più recenti di tipo ransomware e che consiste nel
nascondersi all’interno di un processo legittimo per iniettare del codice malevolo in grado
poi di lanciare processi per criptare i dati importanti presenti sia su una macchina sia su
una rete.
Come funziona questa tecnica usata dagli
sviluppatori dei crypto malware di ultima generazione? Il codice eseguito in memoria da
un processo legittimo viene modificato con
codice malevolo sostituito a runtime, ossia in
memoria; in questo modo gli antivirus non
vedono alterazioni al processo e l’infezione
può propagarsi facendosi scudo con questa
tecnica.
Contromisure? Dotarsi di un buon antivirus come Webroot, sempre aggiornato grazie all’utilizzo del cloud, e che ha recentemente potenziato l’euristica locale, indispensabile per aumentare la probabilità di
detection su comportamenti come il Process
Hollowing.
Tuttavia, oltre a ciò, è indispensabile una
buona educazione informatica dell’utente,
come non cliccare su link e allegati sconosciuti o non aprire bollette mai richieste.
www.achab.it/MailStore
www.achab.it/Webroot
L'ANGOLO DEI TECNICI
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Grazie a tutti i partecipanti!
Distribuiamo software e serenità
Achab S.r.l.
piazza Luigi di Savoia, 2
20124 Milano
tel 02 54108204
http://www.achab.it
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