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LA NUOVA
AFRICA
LA NUOVA
AFRICA
Numero
Speciale
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Speciale
Edizione delle ore 16
IN EDICOLA CON
Italia, sale il surplus commerciale
Mgliora a novembre il surplus del
commercio estero extra Ue da parte dell’Italia. Secondo i dati diffusi
dall’Istat, a novembre 2015 gli scambi
di merci con i paesi Extra Ue mostrano
segni di ripresa rispetto al mese precedente, più intensi per l’export (+3,7%)
che per l’import (+1,1%). L’espansione delle vendite è confermata anche
in termini tendenziali (+3%) dopo tre
mesi di consecutive flessioni. L’avanzo commerciale è pari a +3,3 miliardi di euro, con un incremento di 667
milioni di euro rispetto al surplus di
novembre 2014. Il saldo dall’inizio
dell’anno è ampiamente positivo e in
crescita rispetto all’anno precedente:
+27,7 miliardi (era +21,7 miliardi nello stesso periodo del 2014). La crescita congiunturale dell’export è estesa a
quasi tutti i raggruppamenti principali
di beni, con l’eccezione dell’energia
(-11,3%) e dei beni di consumo durevoli (-5,5%). In particolare, si rileva
Domani con MF
Tutte le novità
dal mondo della moda
un forte incremento per i beni di consumo non durevoli (+7,9%). Anche
dal lato dell’import si segnala una crescita congiunturale per gli stessi comparti, con un aumento più marcato per
i prodotti intermedi (+4,3%). Nonostante l’incremento congiunturale di
novembre, la variazione trimestrale
dell’export (settembre-novembre rispetto ai tre mesi precedenti) rimane
negativa (-0,3%), ma diventa positiva (+0,5%) se si escludono i prodotti
energetici. Su base annua, tornano a
crescere a ritmo sostenuto le vendite
verso gli Stati Uniti (+13,2%) dopo
la battuta d’arresto registrata a ottobre. In forte accelerazione anche le
vendite verso Giappone (+21,4%) e
Cina (+6,6%).
3
Martedì 22 Dicembre 2015
n° 466/1
Edizione del pomeriggio di MF, il quotidiano dei mercati finanziari. Reg. al tribunale di Milano n.266 del 14-4-89.
Direttore Responsabile: Paolo Panerai. Milano Finanza Editori Spa, Via Burigozzo 5, 20122 Milano, tel. (02)582191.
C o n c e s sio n a r i a e s clu siva : C l a s s P ub bl ic it à , v i a Bu r igoz z o 8 , 2 0122 M i l a no, t el.(0 2)5821952 4.
L’istituto ha ceduto il 19,9% per 95,5 milioni
Il Banco vende bene Arca
La plusvalenza è stata di 63,8 mln. A comprare, Bper e la Popolare di Sondrio
Milano. Il Banco Popolare ha ultimato la cessione della partecipazione
in Arca Sgr. L’istituto ha venduto la
quota del 19,90% del capitale per 95,5
milioni di euro. E il titolo a
Piazza Affari saliva in mattinata più del mercato dello
0,80% a quota 12,65 euro,
testando il massimo intraday
a 12,68 euro. Il Banco Popolare ha ceduto il 12,332%
del capitale di Arca Sgr alla
Banca popolare dell’Emilia
Romagna a fronte di un corrispettivo pari a 59,2 milioni e, per il
tramite di Holding di Partecipazioni
Finanziarie Banco Popolare, con-
trollata al 100% dalla capogruppo, il
7,568% del capitale di Arca Sgr alla
Popolare di Sondrio per 36,3 milioni. La dismissione dopo che Arca Sgr
ha approvato un progetto di
rivisitazione industriale con
proposta di adozione di un
nuovo modello organizzativo e di governance. Le correlate modifiche statutarie
hanno portato all’esercizio
del diritto di recesso da parte
del BP e all’esercizio del diritto di opzione sulle azioni
oggetto di recesso da parte della Bper
e della Popolare di Sondrio, entrambe
già socie della società.
Legge di Stabilità in dirittura di arrivo
E’ in corso in aula al Senato la discussione generale sulla legge di Stabilità. Il
via libera definitivo del Senato, in terza lettura, è previsto entro oggi con il
probabile ricorso al voto di fiducia. Per l’aula sono stati ripresentati i circa
800 emendamenti depositati in commissione e respinti. La manovra è infatti
blindata nella versione licenziata dalla Camera. La Legge di Stabilità 2016
vale 35,4 miliardi, contro i 29,6 inizialmente previsti, il livello di indebitamento netto 2016 sale al 2,4% del pil dal 2,2% del testo originario, mentre
per gli anni successivi si conferma il percorso programmato degli obiettivi di
finanza pubblica. Fra le modifiche che maggiormente hanno determinato le
variazioni dei conti, il pacchetto sicurezza-cultura approvato in seguito agli
attentati di Parigi dello scorso 13 novembre: 2 mld in tutto, la metà per finanziare le misure per la sicurezza, fra cui gli 80 euro alle forze dell’ordine, e
l’altra metà per la cultura (fra le altre norme, un bonus di 500 euro ai 18enni
da spendere in attività culturali). Per questa misura sono state utilizzate le
risorse della cosiddetta clausola migranti, che quindi non andranno a finanziare l’anticipo al 2016 di parte del taglio Ires per le imprese, come inizialmente previsto. Fra le altre variazioni di spesa vi sono 600 milioni annui per
il credito d’imposta a favore delle imprese del Mezzogiorno e 330 milioni in
più per le norme sulle pensioni, di cui 146 per l’elevamento della no-tax area
a 8mila euro. Dei 35,4 miliardi, 16,8 vanno a sterilizzare le clausole di salvaguardia (quindi, niente aumenti di Iva e accise sulla benzina nel 2016).
Atlantia
24,200 -0,6
Autogrill
8,745 -0,4
Azimut
22,760 -0,2
A2a
1,231 -0,7
B Carige
1,264 0,8
B M.Paschi Siena 1,214 1,2
B P Emilia Romagna7,005 0,4
B Pop Milano
0,922 0,2
Banco Popolare 12,650 0,8
Buzzi Unicem
16,610 3,0
FTSE Mib +0.02%
Campari
Cnh Industrial
Enel
Enel Green Power
Eni
Exor
Fiat Chrysler
FinecoBank
Finmeccanica
Generali
7,785 -1,2
6,160 -0,6
3,848 -0,1
1,854 -0,2
13,490 1,0
40,610 -0,5
12,660 -0,5
7,345 -1,3
12,690 -0,5
16,810 0,5
Intesa Sanpaolo
3,118 0,6
Luxottica Group 58,200 0,6
Mediaset
3,710 -1,6
Mediobanca
8,745 -0,3
Mediolanum
7,350 -1,1
Moncler
12,620 0,3
Poste Italiane
7,100 -0,2
Prysmian
19,420 -1,7
Saipem
7,525 1,3
Salvatore Ferragamo21,230 0,8
Snam
4,720 -0,6
STMicroelectronics 6,120 0,9
Telecom Italia
1,124 0,2
Tenaris
10,860 1,7
Terna
4,644 -0,6
Tod’s
71,650 0,1
Ubi Banca
6,235 0,9
Unicredit
5,155 0,7
UnipolSai
2,336 1,1
Yoox Net-a-Porter 32,710-0,9
IN EDICOLA CON
A2A, rinviate le nozze con Linea
Nozze rinviate al 2016. Su richiesta
dei soci di Linea Group Holding, A2a
ha prorogato l’offerta vincolante per
realizzare una partnership industriale
che prevede l’ingresso della
multiutility lombarda nel capitale
sociale di Lgh con una quota del 51%.
Le scorse settimane, ha fatto sapere
la società, «hanno visto una proficua
attività di condivisione degli obiettivi
che hanno portato a un rafforzamento
delle basi su cui costruire la nuova
sfida industriale congiunta». Ora la
scadenza dei termini per l’accettazione
dell’offerta è fissata per il 12 gennaio
2016 al fine di consentire ai soci il
completamento degli ultimi passaggi
dell’iter di approvazione. Nelle
settimane successive, e
auspicabilmente entro la fine di
gennaio, saranno realizzate le attività
propedeutiche alla conclusione
definitiva dell’operazione, ha precisato
il gruppo. Tutti gli azionisti di Linea
Group, i Comuni di Cremona, Crema,
Lodi, hanno approvato l’operazione.
Manca solo l’ok dell’assemblea dei
soci di Cogeme, l’utility che raggruppa
70 Comuni nelle province di Brescia
e Bergamo con in testa Rovato e che
controlla il 31% di Linea Group, che
dovrà esprimersi il prossimo 11 di
gennaio, ma a questo punto si tratta
solo di una passaggio formale.
L’offerta di A2a per il 51% di Lgh
dovrebbe essere pari a 127 milioni di
euro in parte in contanti (53,56%) e
in parte in carta (46,44%), utilizzando
le azioni proprie in portafoglio.
Mentre per quanto riguarda la
governance, la proposta presentata da
A2a prevede un cda a 13 con 7
membri di nomina del socio di
maggioranza, fra cui l’amministratore
delegato, e 6 di nomina dei soci di
minoranza fra i quali il presidente. I
soci di minoranza manterranno,
inoltre, la prerogativa di nominare i
presidenti delle società prodotto
controllate da Lgh, secondo il criterio
della collocazione territoriale della
sede. L’offerta contempla, infine,
l’ipotesi di procedere a una fusione
per incorporazione di Lgh in A2a ,
trascorsi tre anni dall’integrazione.
Dopo l’annuncio del rinvio delle
nozze, il titolo A2a cedeva lo 0,65%
e scivola a quota 1,232 euro.
22/12/2015 13:25:44
News
Martedì 22 Dicembre 2015
Kepler apprezza il piano di Rcs
Non smette di correre il titolo Rcs a
Piazza Affari all’indomani della
presentazione del piano industriale
2016-2018. Dopo il +12% della
vigilia, l’azione questa mattina
guadagnava un altro +4,97% a 0,5705
euro. Ingenti gli scambi pari a 11,4
milioni di pezzi, in pratica il 2,20%
del capitale. I target della società
editoriale prevedono per il 2016 ricavi
stabili e in linea con le attese degli
analisti, un ebitda margin al 10%
superiore alle stime e un rapporto
debito netto su ebitda a 4 volte in linea
con le previsioni. Mentre per il
triennio 2016-2018 la società si
aspetta una lieve crescita media annua
dei ricavi dell’1,5%, un ebitda per il
2018 intorno a 140 milioni di euro
(ebitda margin al 13%), parecchio
sopra le attuali previsioni degli
analisti, e un rapporto debito netto su
ebitda a 2 volte, che implica un debito
netto al di sotto di 300 milioni di euro
nel 2018, a fronte di stime per 2,5
volte. «Il nuovo piano industriale di
Rcs è dettagliato, focalizzato sulla
riduzione dei costi, sulla generazione
di cassa, sulla razionalizzazione del
capex mentre non è necessario alcun
aumento di capitale sociale, almeno
nel breve termine», commentano
stamani gli analisti di Kepler
Cheuvreux che hanno quindi
confermato le stime di utile per azione
2015-2018, a sconto del 15% sugli
obiettivi al 2018 per includere il
rischio di esecuzione del piano. Dalla
presentazione di ieri, proseguono gli
analisti di Kepler Cheuvreux, sono
emersi alcuni aspetti positivi: il piano
è dettagliato con obiettivi specifici
anche per il 2016; il recupero della
redditività (ebitda margin al 13% nel
2018 contro il 7% del 2015) sarà
trainato principalmente dai costi
piuttosto che dai ricavi, che sono
difficili da prevedere; vi è un forte
focus sulla generazione di cassa, che
dovrebbe essere in pareggio a partire
dal 2016 e positiva da lì in avanti, e
sulla razionalizzazione del capex che
dovrebbe scendere a 25 milioni di
euro l’anno (dimezzato rispetto al
livello del 2015). In quarto luogo,
sostengono gli analisti di Kepler
Cheuvreux, non è necessario alcun
aumento di capitale sociale almeno
nel breve termine, grazie alla
generazione di cassa; infine, ci sono
alcuni potenziali miglioramenti non
inclusi nel piano (consolidamento per
quanto riguarda la stampa, condizioni
migliori dalla rinegoziazione del
debito, potenziale partnership nello
sport). «Restiamo più cauti
sull’evoluzione dei ricavi che
comunque dovrebbero essere guidati
anche dalle nuove iniziative»,
aggiunge Kepler.
Numeroe
Special
Domanda fiacca, l’industria non smaltisce
Cina debole, produce troppo
E anche il settore immobiliare è ingolfato di case vuote. Listini sopra la parità
Milano. Borse cinesi in recupero a
fine sessione dopo aver aperto in
rosso. La causa è un comunicato del
Central Economic Work Conference,
pubblicato dall’agenzia di stato
Xinhua nella giornata di ieri, che
evidenzia due problemi
importanti nell’economia
del Paese. Da un lato la
sovraproduzione
industriale, dall’altro
l’eccesso di offerta di
abitazioni sul mercato. Il
documento intero non è
stato reso noto, ma sono
alcuni passaggi. Alle ore
7:50 italiane l’Hang Seng
scambiava a +0,06%,
Shanghai era positiva per
lo 0,15% mentre il Nikkei cedeva lo
0,15% a pochi minuti dalla chiusura.
Nel frattempo lo yuan onshore,
scambiato all’interno della Cina, è ai
minimi contro il dollaro dal 2011
attorno a 6,4783. Intanto il petrolio si
sta stabilizzando in Asia vicino ai
valori minimi registrati ieri mattina,
col Brent europeo mai così basso da
11 anni (36,52 dollari il barile nelle
ultime ore) e il Wti americano a 34,66
dollari il barile, ai minimi dalla crisi
finanziaria del 2008. Del resto
l’Arabia Saudita continua ad
aumentare l’export di greggio,
facendo così concorrenza all’interno
dello stesso cartello dell’Opec. A
ottobre le esportazioni sono cresciute
del 3,6% rispetto a
settembre a quasi 7,4
milioni di barili al giorno.
Il Paese ha incrementato
l’export addirittura del
6,8% a ottobre rispetto al
dato di un anno prima
anche se i prezzi, nel
frattempo, sono scesi del
42%. Intanto lo yen
giapponese si è indebolito
dello 0,1% a quota 121,21
contro il dollaro nelle
scorse ore dopo il mini
rally di venerdì scorso, quando la
decisione della Boj di non espandere
in maniera incisiva il programma di
acquisto di obbligazioni l’anno
prossimo aveva scontentato il
mercato. E dopo il crollo del 9,8%
ieri, anche oggi Toshiba ha lasciato
sul terreno un altro 11,1%. Il gigante
giapponese prevede di chiudere
l’anno fiscale (a fine marzo 2016) con
perdite nette per 4,5 mld di dollari.
L’Arabia tiene sotto scacco il petrolio
Petrolio stabile in Asia, di nuovo in leggera flessione dopo l’apertura, oggi,
dei listini europei. Le quotazioni sono vicine ai valori minimi registrati ieri
mattina, col Brent europeo mai così basso da 11 anni (36,52 dollari il barile
nelle ultime ore) e il Wti americano a 34,66 dollari il barile, ai minimi dalla
crisi finanziaria del 2008. Del resto l’Arabia Saudita continua ad aumentare
l’export di greggio, facendo così concorrenza all’interno dello stesso cartello
dell’Opec. A ottobre le esportazioni sono cresciute del 3,6% rispetto a settembre a quasi 7,4 milioni di barili al giorno. Il Paese ha incrementato l’export addirittura del 6,8% a ottobre rispetto al dato di un anno prima anche se
i prezzi, nel frattempo, sono scesi del 42%. Del resto la guerra per il controllo del mercato mondiale è viva più che mai, se si pensa che venerdì scorso il
presidente americano Barack Obama ha firmato una legge storica, che
toglie dopo 40 anni il divieto per i produttori Usa di esportare petrolio. E
mentre Brent e Wti scendono, la Cina continua a riempire i porti di scorte a
basso prezzo. A novembre Pechino ha importato 27,3 milioni di tonnellate
di crude, in rialzo del 7,6% anno su anno. Oggi dalla Russia giunge la notizia che la produzione di greggio potrebbe scendere a partire dal 2017, a
causa di un regime fiscale sfavorevole. E’ quanto afferma Alexander Novak,
ministro dell’Energia al Cremlino, in un’intervista con la rivista economica
russa Kommersant. «Dal 2017 vi è il rischio di una diminuzione della produzione» ha dichiarato Novak. Quest’anno l’output di greggio ha segnato
un’impennata con picchi record, ma la volontà del ministro delle Finanze,
Anton Siluanov, di alzare la tassazione sulle industrie di settore per finanziare il deficit di bilancio potrebbe frenare questo trend. Nonostante la recessione economica e le sanzioni occidentali, il settore estrattivo russo è uno dei
pochi ad aver beneficiato in patria della debolezza del rublo. Il deprezzamento della valuta ha fatto aumentare i ricavi delle compagnie export-oriented russe, che vendono le proprie commodity in cambio di valute più forti.
Buzzi, per Sacci parola ai creditori
L’autorità antitrust italiana ha dato
il via libera all’offerta presentata da
Buzzi Unicem per l’acquisto del
ramo d’azienda relativo alle attività di cemento e calcestruzzo di
Sacci. Con una quota di mercato
di circa il 6%, l’acquisizione farà aumentare la quota di mercato
in Italia di Buzzi dal 17% al 23%,
soprattutto nell’Italia centrale, una
zona in cuiBuzzi Unicem ha una
presenza relativamente bassa. Allo stesso tempo, Buzzi Unicem ha
alzato la componente variabile minima della sua offerta da 25 milioni
di euro a 35 milioni, incrementando la probabilità che l’affare vada
in porto. «L’offerta leggermente
migliorata riflette il crescente impegno dell’azienda per finalizzare
questo accordo che sarebbe positivo sia per Buzzi Unicem con il
raggiungimento di sinergie di costo sia per l’industria che potrebbe
godere di una migliore disciplina
sui prezzi», sintetizzano gli analisti
di Mediobanca Securities (rating
outperform e target price a 17,40
euro). L’offerta presentata lo scorso 14 settembre includeva, infatti, un prezzo fisso di 74 milioni di
euro più un prezzo variabile legato
all’ebitda generato dalle attività italiane di Buzzi più Sacci in quattro
anni non inferiore a 25 milioni di
euro. «Sulla base di un contributo
da Sacci di 15 milioni di euro a livello di ebitda, comprese le sinergie, il multiplo pagato aumenta da
7 a 8 volte l’enterprise value/ebitda», spiegano in una nota di oggi
gli analisti di Kepler Cheuvreux.
«Crediamo che questo aumento
del prezzo abbassi la probabilità
sia che il tribunale ritenga l’offerta di BuzziUnicem inadeguata sia
che venga aperta un’offerta competitiva». Così il mercato comincia a
credere che Buzzi Unicem riuscirà
ad acquisire gli asset di Sacci e a
Piazza Affari il titolo stamani balza
del 3,54% a quota 16,59 euro. Per
dare alle parti abbastanza tempo
per valutare l’offerta, la sua validità è stata prorogata dal 31 marzo al
31 maggio. L’esito dell’offerta dipende comunque dallo svolgimento della procedura di concordato.
Il prossimo passaggio del processo
di acquisizione è previsto per il 18
gennaio quando il piano concordatario di Sacci sarà sottoposto al voto dei creditori nell’udienza fissata
dal Tribunale di Roma. L’eventuale esito positivo della votazione dei
creditori di Sacci sarà ulteriormente
soggetto all’omologazione da parte
del Tribunale di Roma. «Il prossimo passo fondamentale è il voto dei
creditori: banche e fornitori.
LA NUOVA AFRICA
IN EDICOLA CON
4
22/12/2015 13:25:44
News
Lunedì 18 Dicembre 2015
Laurent Mazzone, naso e creativo francese
Nettare di profumo
Elabora essenze attraverso gli estratti, la forma più pura ed esclusiva
Milano. Affascinato dalla moda, dopo l’esperienza a New York, nel 1998 il
francese (di origini italiane) Laurent Mazzone apre
la prima delle sue boutique a Grenoble.Piccoli
spazi per chi ama il pret
a porter, cui Mazzone abbina fin dall’inizio candele profumate che lui stesso realizza. Col tempo
e con lo studio Mazzone
diventa un creatore di essenze esclusive, di nicchia,
anche perché ama lavorarer con gli estratti, la forma più pura dei profumi.
Come in Malefic Tattoo, in
cui sono abbinati, nel cuore, gli intensi oud e labdano, resi molto sensuali dal
castoreum usato come base assieme all’ambra.
Da non perdere in TV
Linea Mercati Notte – Class Cnbc ore 22.00
Le principali notizie economico finanziarie della giornata. In diretta
tutti gli aggiornamenti di Borsa delle principali piazze Mondiali.
Partita Doppia– Class Cnbc ore 21.00
Da non perdere questa sera “Partita Doppia”. Condotto da Andrea
Cabrini, il talk show settimanale di Class Cnbc approfondisce i grandi
temi economici, politici e finanziari italiani e internazionali con l’aiuto
dei maggiori e più qualificati esperti e le interviste esclusive di Class
Cnbc.
QUESTA SERA SULLE TV DI
Canale 55
17.00 Alert Mercati
18.00 Report - Il Tg della Finanza
Ospite: F. Fonzi (Credit Suisse)
A. Babbini (Banca Cesare Ponti)
21.00 Partita Doppia di A. Cabrini
22.00 Linea Mercati Notte
22.30 Italia Oggi TG
17.00 Class Horse Tv Live.
La finestra sulla redazione del Canale dedicato al mondo del
cavallo a 360 gradi.
17.30 Special Class: la Guida del Cavaliere
Alla scoperta dell’unica raccolta organica dei principali
recapiti di tutti i comparti del mondo equestre italiano
20.05 Special Class: Conferenza stampa Ippica 2015
Ancora tagli per il mondo dell’Ippica
Canale 56
18.00 Fashion Dream
18.15 Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
21.00 Breakout
22.00 Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
23.30 Fashion Dream
LA NUOVA AFRICA
COME E DOVE
TECNOLOGIE E CONSUMI
SPINGONO GLI AFFARI
Numero
Speciale
MF-Milano Finanza presenta la seconda edizione di MF
Africa-Italia, un numero speciale con tutte le informazioni
per fare business sostenibile nei paesi a maggior
crescita del continente africano. I settori più promettenti,
i personaggi più influenti e tutto quello che c’è da sapere per
fare affari e investire nelle nuove economie del continente.
IN EDICOLA CON
5
22/12/2015 13:25:45