Paola bene - Ordine dei Medici di Cosenza

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PAOLA Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per i trenta indagati nella “Paola bene” coinvolti nell’inchiesta antidroga denominata “Hammer”. Il 24 ottobre
prossimo si terrà l’udienza
preliminare innanzi il giudice
del Tribunale di Paola per decidere il rinvio a giudizio o il
proscioglimento per ogni singolo imputato. Trenta gli avvisi di garanzia notificati alla fine del 2012 dai carabinieri della compagnia di Paola a presunti spacciatori di droga, ma
anche ad insospettabili pusher, a semplici assuntori di
stupefacenti ed a soggetti accusati di favoreggiamento personale e violazione della legge
sulle armi, residenti tra Paola,
Fuscaldo e Cetraro. L’inchiesta “Hammer”, istruita dalla
procura della Repubblica di
Paola, è coordinata dal sostituto procuratore Roberta Carotenuto per fatti accertati nel
periodo che va dal 2008 al
2011 sul litorale tirrenico che
va da da Paola a Cetraro. Nella vicenda sono coinvolti, a vario titolo, soggetti della cosiddetta “Paola bene”, cioè medici, imprenditori, professionisti
in genere, impiegati, ma anche
pregiudicati e soggetti noti alle forze dell’ordine per fatti di
droga. Numerosi sono anche
gli indagati a piede libero residenti a Fuscaldo, tra cui soggetti considerati “intranei” al
locale clan di ’ndrangheta denominato “Martello” (alcuni
ancora detenuti per i fatti di
“Tela del Ragno”) ed anche
persone benestanti e studenti
Spaccio di droga
Trenta imputati
nella “Paola bene”
Il pm chiede il rinvio a giudizio per tutti
Il 24 ottobre udienza dal giudice paolano
Paola; A.P., di 38 anni, di Fuscaldo; O.L.V., di 33 anni, di
Paola. E, ancora, due uomini
di Paola meglio noti come “i
fratelli Escobar”: F.S., di 43
anni, e G.S., di 45 anni. Seguono, ancora, i nomi di: R.P.,
paolana di 30 anni; F.M., fuscaldese di 24 anni; F.O., di
anni 26, di Fuscaldo; A.P., 26
anni, di Fuscaldo; A.M.D.D.,
fuscaldese di 25 anni; R.M., di
anni 33, di Fuscaldo; C.S., vecchia conoscenza delle forze
dell’ ordine, di anni 26, fuscaldese; M.S., di anni 46, pregiudicato di Paola; F.A. R., di anni 27, di Paola; M.S., cetrarese
di anni 24; K.Q., paolano di
anni 28; M.E.M., di Paola, di
anni 26; D.Q., di Fuscaldo, di
anni 22. Tra gli assuntori di
droga (marijuana e canapa indiana), invece, risultano molti
soggetti della cosiddetta “Paola bene”, figli di noti e facoltosi imprenditori, professionisti,
impiegati pubblici. I carabinieri sono stati messi sulle tracce
dei pusher grazie alle spifferate di C.S., un fuscaldese intercettato nel 2008, in un posto
di blocco con la droga.
Guido Scarpino
servizio idrico
giudiziaria
Omicidio colposo
Condanna confermata
PAOLA La Corte d’Appello di Catanzaro ha
confermato la condanna a un anno e otto mesi di
reclusione a carico della ginecologa paolana
Emira Ciodaro, accusata di omicidio colposo, disponendo il risarcimento del danno a favore della parte civile per complessive 77 mila euro. In sede di appello, dunque, è stata ratificata la condanna di primo grado, richiesta a suo tempo dal
pubblico ministero paolano Maria Camodeca.
La parte civile era rappresentata dall’avvocato
fuscaldese Filippo Apicella del foro di Paola. Il
giudizio penale riguarda il decesso di una neonata, avvenuto in una clinica sanitaria privata convenzionata del Tirreno
cosentino nel 2005. La
La ginecologa ginecologa paolana era
paolana Emira in casa quando è stata
da un’inferCiodaro dovrà contattata
miera della struttura
risarcire anche sanitaria, preoccupata
per le condizioni di
77mila euro
una partoriente. Per i
sanitari in servizio si
trattava di insofferenze cardiache. Col passare
delle ore la situazione cominciava a diventare
sempre più preoccupante. Il triste epilogo è stato la morte della neonata “strangolata” dal cordone ombelicale. Tecnicamente la piccola è deceduta per “ipossia”, una condizione patologica
che determina la mancanza di ossigeno nell’intero corpo. La madre della bambina si era costituita parte civile ed oggi ha ottenuto il risarcimento.
Giovanni Folino