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SINTESI POLICY
DI VALUTAZIONE
E PRICING
Delibera Cda del 19 febbraio 2014
1
INDICE
1.
PREMESSA ....................................................................................................... 3
2.
METODOLOGIA DI PRICING .............................................................................. 3
2.1
PRICING ........................................................................................................... 4
2
1.
PREMESSA
L’approccio metodologico per la valutazione delle obbligazioni emesse da ChiantiBanca è stato
definito sulla base dell’analisi dei seguenti elementi:
• comunicazione Consob 9019104 del 2 marzo 2009;
• “Linee Guida interassociative per l’applicazione delle misure Consob di livello 3 in tema di
prodotti finanziari illiquidi” del 5 agosto 2009 (Abi – Assosim - Federcasse);
• regole in tema di determinazione del Fair Value degli strumenti finanziari stabilite dallo IAS
39 relativamente alla determinazione del Fair Value delle passività finanziarie, fermo il vincolo
dalla necessaria coerenza tra modalità di pricing adottate nei confronti della clientela e
valutazioni di bilancio. Sono state altresì prese in considerazione le posizioni espresse dai
principali organismi tecnici nazionali e comunitari in materia di vigilanza bancaria e
finanziaria (CESR, CEBS, Comitato di Basilea) nonché contabile (OIC, EFRAG) nelle lettere
di commento al discussion paper “Credit Risk in Liability Measurement” pubblicato dallo
IASB nel giugno 2009.
2.
METODOLOGIA DI PRICING
Il processo valutativo dei titoli obbligazionari di propria emissione prevede che il Fair Value sia
determinato mediante la curva dei tassi di riferimento risk free a cui viene applicato uno spread di
emissione che tiene conto del merito di credito.
Il Fair Value è calcolato secondo la tecnica dello sconto finanziario, vale a dire calcolando il
valore attuale dei futuri flussi di cassa dell’ obbligazione.
Pertanto il Fair Value (FV) di un titolo, con valore facciale 100 e che rimborsa 100 a scadenza,
deriva dall’ applicazione della seguente formula:
dove:
TITOLO
Titolo a tasso variabile
Valore
Titolo a tasso fisso
Ci
Titolo Zero Coupon
Ci = 0
C i = ( Fwi + s )
∆t i =
(t i − t i −1 )
base
Nota
è la cedola
i-esima calcolata come
somma dell’ i-esimo tasso Fwi e
dell’eventuale spread s
è il tasso fisso di riferimento del titolo,
costante per tutta la vita del titolo o step
up/ step down
è il tasso fisso di riferimento del titolo,
costante per tutta la vita del titolo o step
up/ step down;
è la i-esima durata cedolare secondo la
convenzione di calcolo utilizzata
3
DFi
è il fattore di sconto al tempo ti del
flusso i-esimo determinato sulla base del
tasso risk-free di mercato, riferito alla
data di valutazione, e dello spread di
emissione (a sua volta pari alla
differenza fra rendimento del titolo e
tasso risk free alla data iniziale di
valutazione)
2.1 PRICING
I prezzi di negoziazione dei prestiti obbligazionari emessi della Banca sono calcolati, almeno
giornalmente, attualizzando i flussi di cassa futuri ai tassi di riferimento, così come definito nel
paragrafo 2.1 .
Ai prezzi (Fair value) così determinati, la Banca applica uno spread denaro (proposte in acquisto)
e lettera (proposte in vendita).
La Banca definisce il livello di bid / ask spread massimo applicabile, in base ai seguenti parametri:
tipologia del prodotto;
vita residua;
quantità dell’operazione e percentuale dell’emissione riacquistata;
contesto di mercato.
Tale spread, comunque, non potrà eccedere in situazioni normali di mercato i seguenti parametri:
-
i 100 b.p. in caso di acquisto del cliente (spread lettera) per le obbligazioni a tasso variabile
e tasso misto
i 100 b.p. in caso di vendita da parte del cliente (spread denaro) per le obbligazioni a tasso
variabile e tasso misto
i 100 b.p. in caso di acquisto del cliente (spread lettera) per le obbligazioni a tasso fisso con
durata residua fino a 5 anni
i 100 b.p. in caso di vendita da parte del cliente (spread denaro) per le obbligazioni a tasso
fisso con durata residua fino a 5 anni
i 125 b.p. in caso di acquisto del cliente (spread lettera) per le obbligazioni a tasso fisso con
durata residua compresa fra 5 e 10 anni
i 125 b.p. in caso di vendita da parte del cliente (spread denaro) per le obbligazioni a tasso
fisso con durata residua compresa fra 5 e 10 anni
i 150 b.p. in caso di acquisto del cliente (spread lettera) per le obbligazioni a tasso fisso con
durata residua superiore a 10 anni
i 125 b.p. in caso di vendita da parte del cliente (spread denaro) per le obbligazioni a tasso
fisso con durata residua superiore a 10 anni.
Tuttavia, al verificarsi di “condizioni di stress” del mercato di seguito dettagliate, rilevabili da fonti
ufficiali (es: Bloomberg, Il Sole 24 Ore), la Banca potrà aumentare lo spread previsto degli
strumenti finanziari di propria emissione.
4
Condizioni di stress
Soglia 1
Variazione Eur 6m < - 0,63501%
Soglia 2
Variazione Eur 6m < - 1,43733%
Oppure
Oppure
Variazione giornaliera
del tasso Euribor6m
Variazione Eur 6m > + 0,96962% Variazione Eur 6m > + 1,77194%
Variazione Irs 5 < - 3,02249%
Variazione Irs 5 < - 6,16610%
Variazione giornaliera
dell’Interest Rate Swap
sulla scadenza dei 5 anni
Variazione giornaliera
del rendimento dei BTP
Italiani sulla scadenza
dei 5 anni
Oppure
Oppure
Variazione Irs 5 > + 3,26473%
Variazione Btp 5 < - 2,86762%
Variazione Irs 5 > + 6,40833%
Variazione Btp 5 < -5,74050%
Oppure
Oppure
Variazione Btp 5 > + 2,87814%
Variazione Btp 5 > + 5,75102%
Tabella 1
NOTA: I calcoli per la determinazione delle soglie applicate sui tre parametri sono nel foglio di lavoro “Policy di
Pricing Calcolo parametri di stress.xls” che analizza gli ultimi 3 anni di rilevazioni e pone la soglia 1 al “sigma” della
distribuzione normale di probabilità e la soglia 2 a “2*sigma”.
In particolare con riferimento alle condizioni di stress di cui alla Tabella 1:
al superamento della soglia 1 di almeno uno dei parametri sopra riportati la Banca potrà
aumentare lo spread massimo denaro/ lettera previsto in situazioni normali di mercato fino
ad un ammontare massimo di 200 b.p.;
al superamento della soglia 2 di almeno uno dei parametri la Banca potrà aumentare lo
spread massimo denaro/ lettera previsto in situazioni normali di mercato fino ad un
ammontare massimo di 400 b.p..
Per quanto concerne le quantità, la determinazione dello spread è definita in funzione
dell’ammontare della singola operazione e/o in percentuale dell’ammontare totale della singola
emissione.
In particolare la Banca potrà aumentare lo spread in base alla seguente griglia:
Quantità
Per singola operazione
Percentuale totale della
singola emissione
Percentuale totale delle
emissioni già riacquistate
Livello 1
Euro 250.000,00
Livello 2
Euro 1.000.000,00
10%
20%
5%
8%
tra il livello 1 e il livello 2 delle quantità definite per operazione e/o percentuale
totale: aumento dello spread denaro/lettera previsto in qualsiasi situazione di mercato
o di stress fino ad un ammontare massimo di 200 b.p.;
oltre il livello 2: aumento dello spread denaro/lettera previsto in qualsiasi situazione di
mercato o di stress fino ad un ammontare massimo di 400 b.p..
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Al verificarsi di ulteriori condizioni di “stress sistemico” del mercato di seguito dettagliate,
rilevabili da fonti ufficiali (es: Bloomberg, Il Sole 24 Ore), la Banca potrà variare il frozen spread
previsto per gli strumenti finanziari di propria emissione.
Condizioni di stress sistemico
Soglia
Differenziale tra BTP benchmark a 5 anni
(funzione GTBPGR5 Index di Bloomberg) e
tassi risk free di pari scadenza (funzione
EUSA5 Index di Bloomberg) rilevato su base
giornaliera.
75 punti base
Tabella 2
In particolare, con riferimento alla condizione di stress di cui alla Tabella 2:
• per le emissioni, tutte quotate con la metodologia del frozen spread, al verificarsi della
condizione di stress sistemico indicata, la Bamca, oltre all’ammontare del frozen spread
applicato all’emissione, potrà intervenire sullo spread da aggiungere/togliere al tasso
risk free, ricalcolandolo fino al massimo del differenziale fra il rendimento del BTP
benchmark di pari vita residua ed il tasso risk free equivalente, al netto del frozen
spread applicato all’emissione (ovvero il differenziale fra tasso rendimento del titolo e
tasso risk free al momento dell’applicazione della metodologia).
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