Virgilio e Omero affinità e differenze

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Transcript Virgilio e Omero affinità e differenze

UTEM – Università della terza età
Montebelluna
Sessione primaverile 2012-2013
L’”ENEIDE” DI VIRGILIO
Virgilio e Omero: affinità e differenze. La
missione di Enea
Docente: Innocenza Indelicato
Rileggere l’Eneide
Publio Virgilio Marone
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Nasce ad Andes (Mantova) nel 70 a.C.
Studia a Roma e a Napoli
Pubblica le Bucoliche nel 39 a.C.
Entra nel circolo di Mecenate
Compone le Georgiche ( 38 - 29 a.C.)
Lavora alla composizione dell’ Eneide
Muore a Brindisi nel 19 a. C.
Virgilio 70-19 a.C.
Mantua me fecit
Calabri rapuere
Tenet nunc Partenope.
Cecini pasqua, rura, duces.
L’epoca
• Ascesa di Cesare
• Guerra fra Cesare e Pompeo (Farsalo 48
a.C)
• Assassinio di Cesare (44 a.C)
• Ottaviano e Antonio trionfano a Filippi
contro Bruto e Cassio (42 a.C.)
• Battaglia di Azio (Ottaviano sconfigge
Antonio (31°a.C.)
Così comincia l’Iliade
Canta, o dea, l’ira di Achille figlio di Peleo,
rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei
e molte anime forti di eroi sprofondò nell’ Ade,
e i loro corpi fece preda dei cani
e di tutti gli uccelli; si compiva il volere di Zeus, dal
primo istante in cui una lite divise
l’Atride, signore dei popoli e Achille divino.
Ma chi fu, tra gli dei, colui che li spinse a contesa?
Così comincia l’ Odissea
L’uomo ricco di astuzie raccontami o Musa, che a
lungo
errò dopo ch’ebbe distrutto la rocca sacra di Troia;
di molti uomini le città vide e conobbe la mente
lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi..
Anche a noi di’ qualcosa di queste avventure, o
dea, figlia di Zeus
Così comincia l’Eneide
Armi e l’uomo io canto che primo dai lidi di Troia,
per fato profugo, giunse in Italia e alle spiagge
lavinie
lui, assai vessato da forza divina, per memore ira
di Giunone spietata, in terra e sul mare; e anche in
guerra
molto soffrì, fino a quando fondò una città, ed i
suoi
dei venne a portare nel Lazio
e da ciò la stirpe latina,
e i padri albani, e le mura dell’alta Roma
discesero.
Musa, le cause ricordami: per quale offesa al
suo nume
o qual dolore, a un eroe così pio, degli dei la
regina
tanto snodarsi di eventi, tanto affrontare
travagli
abbia imposto. E’ possibile ai cuori celesti
tanta ira?
Altre affinità
con i poemi omerici
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La guerra di Troia come sfondo
Il viaggio di Enea(libri 1-6)ricorda l’Odissea
La guerra (libri VI-XII) ricorda l’Iliade
Le peregrinazioni in balia di un dio nemico
La visita al mondo dei morti
I duelli fra eroi
La descrizione delle armi
Un amore che si abbandona
Polifemo … e altri personaggi
La presenza degli dei
Giunone:
divinità avversa e
nemica principale di
Enea, gelosa del suo
successo
La presenza degli dei
Venere:
è la madre di Enea che lo
aiuta in tante occasioni
La presenza degli dei
Giove:
garante del volere del Fato, compare come
un'entità astratta e imparziale che
rappresenta l'equilibrio nella lotta fra le
due dee.
La presenza degli dei
Nettuno (Poseidone ),dio del mare;
Eolo,figlio di Poseidone, dio dei venti;
Mercurio, divinità latina, originaria del
Lazio;
servono per realizzare il volere di chi è più
potente.
Il Fato
Il fato (presenza misteriosa che guida gli
avvenimenti)
La presenza di queste divinità è costante nel
poema e determina tutti gli avvenimenti
E appena fuori di vista dalla Sicilia..
le vele davano liete al largo..
Quando Giunone, serbando eterna la piaga nel
petto,
questo fra sé:”E io vinta, dovrei rinunciare all’impresa
e non poter dall’ Italia il re dei Teucri respingere?
Certo! Lo vietano i fati!... Ma Pallade non ha potuto
degli Argivi bruciare la flotta, e affondarli nel mare ….
E invece io, sorella e sposa di Giove,
e degli dei regina, con un solo popolo tanti
anni di guerra conduco. E chi di Giunone più il nume
può adorare, o darà, supplice offerte alle are?”
Si rivolge a Eolo, re dei venti,lo
blandisce e gli promette qualcosa
di speciale..
“Eolo - a te il re degli uomini e degli dei genitore
diede infatti il placare i flutti o levarli col ventonaviga il mare tirreno una gente che è a me
nemica,
e trasferisce in Italia Ilio e i Penati sconfitti.
Desta nei venti violenza, travolgi e inabissa le
poppe,
e ogni dove disperdili e spargine i corpi nel mare.
Ho sette e sette ninfe al mio seguito, corpi
incantevoli:
la più avvenente di tutte, la splendida Deiopea,
la farò tua, congiungendovi in stabile unione
nuziale,
sì che, per questi tuoi meriti, tutti i suoi anni
trascorra
al tuo fianco e ti renda padre di prole bellissima.
Eolo acconsente e scatena la
tempesta
(I,88..)
E d’un tratto le nubi strappano agli occhi
dei Teucri
cielo e giorno, una fosca notte incombe
sul mare.
Tuonano i cieli e balena di fitte folgori
l’etere
e ogni cosa minaccia agli uomini morte
imminente.
Ma arriva Nettuno, dio del mare
che richiama i venti e calma la
tempesta
(I, 124..)
..e il mare scrutando,
dispersa per l’intera distesa vede la flotta di
Enea,
i Troiani oppressi da flutti e i disastri del cielo.
Né di Giunone, al fratello, sfuggirono le ire e
gli inganni.
Euro e Zefiro chiama a sé, e poi in tal modo
prorompe:
“Dunque vi ha preso una tale fiducia nel
genere vostro?
Ora voi osate, venti, senza il mio assenso
mischiare
cielo e terra e una tale mole levare? E io vi..
Ma innanzi tutto è opportuno calmare le
acque sconvolte …
Così Enea con sette navi
superstiti riesce ad approdare in
Libia …(I,157)
Verso le spiagge vicine gli Eneadi sfiniti si sforzano
di fare rotta, e verso le coste di Libia si volgono.
V’è in un profondo recesso un luogo, in cui un’isola
crea
con la barriera dei fianchi un porto; dal largo
ogni flutto vi si frange..
Di fronte, in basso, un antro formato da scogli a
strapiombo:
Dentro acque dolci e sedili di viva roccia,
dimora delle Ninfe.
Qui approda Enea, dopo aver raccolto, dal numero
intero
sette navi, e con gran desiderio di terra, sbarcati
di quella sabbia bramata i Troiani si appropriano e
posano
sulla spiaggia le membra grondanti di acqua salata
…
Enea non è un eroe nel senso omerico
(coraggio, intraprendenza,curiosità,
decisione..) ma un eroe/uomo con
sentimenti contrapposti, ansie, paure.
Appena approda in Libia incoraggia i
compagni:
“Dà voce a queste parole e, angustiato
da affanni imponenti
simula in volto speranza,nel cuore
reprime il dolore.. “ (I,208)
• Non ha sicurezze ma è in ricerca
• Ha un obiettivo in quello che fa e per
raggiungere questo sa sacrificarsi
• Accetta il dolore,lo affronta anche se non
lo capisce, vuole solo che abbia qualche
finalità
• Non obbedisce ciecamente al fato, ma
assume su di sé consapevolmente il
compito assegnatogli
• Sul valore militare ne prevalgono altri : la
pietà, l’amore della patria, gli affetti
familiari, il senso del dovere, la solidarietà
con il dolore degli altri.
• Non è un vincitore ma un vinto che ha una
missione da compiere
Profezia di Giove che parla
a Venere
I, 286…
O Citerea, non temere, a te restano i fati dei tuoi
saldi, vedrai le città e di Lavinio le mura promesse
ed Enea dall’animo grande su in alto, alle stelle del
cielo.
innalzerai…
E il giovane Ascanio, che ora è chiamato anche Iulo..
munirà Alba Longa con grande potenza di mura.
Qui per trecento anni interi sotto la stirpe di Ettore
si regnerà, finché Ilia sacerdotessa e regina
genererà, concepiti da Marte, una prole gemella.
Poi fiero in fulvo mantello di lupa (l’avrà per nutrice).
Romolo erediterà quella gente..
E dal proprio nome darà loro nome Romani..
E nascerà, troiano, da bella origine, Cesare
-che arginerà con l’oceano il suo impero, e la fama
con gli astriGiulio, con nome da quello del grande Iulo disceso.
Carico delle spoglie d’Oriente …..
Si addolciranno allora, finite le guerre, i tempi aspri;
… e le porte funeste di Guerra
ferrei serrami avran chiuso, e l’empio Furore là
dentro
stando sulle armi spietate, avvinto sul dorso con
cento
nodi di bronzo, nel volto cruento avrà fremiti
orrendi.”
Profezia di Anchise
che mostra ad Enea
i suoi discendenti
(VI,791)
Ora di qua piega gli occhi: questa gente considera
e i tuoi Romani: Qui è Cesare e tutta la stirpe di
Iulo,
sotto la vasta volta del cielo votata a venire.
Questo, questo è quell’uomo che spesso
ti senti promettere,
Cesare Augusto, di stirpe divina, che i
secoli d’oro
fonderà nuovamente nel Lazio …
Cesare Augusto di qua, che gli Itali guida allo
scontro..
Ritto sull’alta poppa le tempie felici gli irradiano
duplici fiamme e sul capo si schiude la stella
paterna …
E di là Antonio, con forze barbare e le armi più
varie..
porta con sé l’Egitto e le forze d’Oriente..
E lo segue (quale infamia) una coniuge egizia..
Quali le differenze?
Nell’opera:
Virgilio sa realizzare una profonda
compenetrazione fra mito e storia che non era
certamente omerica.
Ritrova nel mito le origini, le radici, la garanzia di
una presenza superiore nella storia umana
Il mito non serve solo a spiegare le origini ma a
dare un modello etico/politico
Enea è il padre della patria, Augusto realizza quel
modello nel modo migliore.
Quali le differenze?
Dal punto di vista stilistico:
Virgilio non descrive con oggettività, ma in
modo soggettivo immedesimandosi nei
personaggi, nei loro sentimenti , nel loro
dolore.
Enea è quindi l’eroe/uomo che
riflette Virgilio con la sua
sensibilità umana, l’aspirazione
alla pace e la sua adesione ai
principi dello stoicismo
Che si pone interrogativi angosciosi
a cui, come Virgilio, non trova una
risposta definitiva e che lo
rendono vicino all’uomo di tutti i
tempi.
• Con spirito diverso, per trovare “l’uomo” e
sentirlo vicino a noi.
• Per questo l’opera ha avuto fortuna, non
solo nel Medio Evo (ricordiamo Dante) ma
ancora ai nostri giorni.
Così Dante (Inferno, I,79..)
“Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte
che spandi di parlar sì largo fiume?”
rispos’io lui con vergognosa fronte.
“O degli altri poeti onore e lume,
vagliami il lungo studio e ‘l grande amore
che m’ha fatto cercar lo tuo volume.
Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore;
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stilo che m’ha fatto onore …