Piasteù - Antropologia Alpina

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Transcript Piasteù - Antropologia Alpina

TOPONOMASTICA
Nome ufficiale del comune
Usseglio
Nome L.M. (escolo dou pò)
Nome L.M. (normalizzata)
Useui
Microtoponimo
Nome ufficiale
Piazzette
Nome tradiz. L.M. (escolo dou pò)
Nome tradiz. L.M. (normalizzata)
‘l Piasteù (a Piazzette) / ‘l Piastù (nelle altre frazioni)
Coordinate UTM GPS ED1950
32 T 362581 5009802
Quota in m CTR 1:10000
1247
Eventuale significato
Centro abitato caratterizzato da aree pianeggianti e/o da spazi
terrazzati artificiali
Descrizione geografica
Il toponimo indica una frazione che sorge sulla sinistra
orografica della Stura (l’Àiva Gront), sul versante Ovest del
cordone morenico che sbarra verso valle la piana di Usseglio.
L’abitato si sviluppa quasi interamente a Est della strada
provinciale che proviene da Saletta (1054 m, ultima frazione
del Comune di Lemie) e che, dopo una ripida salita a tornanti,
aggira il cordone e prosegue verso Pianetto (lou Piinèi).
Comprende la cappella San Vito (festa 15 giugno), citata dalle
visite pastorali del 1674 (“Vidit capellam SS. Viti et Modesti
in reg.e dell’Alpete [!]”), 1730 (“ad dictas regionem de
Placettij [...] uisitauit Cappellam sub titulo S.S. Viti, Martini,
et Rochi”), 1787 (“SS. Vito, Martino, e Rocco nella regione
detta le Piazzette”), 1769 (“S. Viti in regione dicta le
Piazzette”), trasformata in rettoria con scuola nel 1719. 400 m
a Nord-Est sorge isolata e sopraelevata la cappella San
Desiderio (San Dé, 1314 m), al confine con il territorio di
Lemie.
Parte turistico - storico etnografica
Nella prima attestazione nota, risalente al 1435, il toponimo è
espresso al singolare: “Guillelmo ferrerio de Plazetia”,
mentre è al plurale nel catasto del 1682-1683 (italianizzato in
Piazzette) e nelle visite pastorali del 1730 (de Placettis) e
1769 (Piazzette). Gli studiosi locali di toponomastica fanno
derivare Piasteù (femminile plurale) dal latino plǎtēa seguito
da un suffisso diminutivo plurale (< latino -ittus), con
riferimento alle vaste aree pianeggianti e/o ai piccoli spazi
terrazzati cintati da muretti a secco adiacenti l’abitato: si
tratterebbe dunque di un geomorfonimo che descriverebbe
tanto l’insediamento quanto i suoi dintorni. La voce italiana
piazza (attestata alla fine del XIII secolo nel Novellino: “li
cavalieri adunati trassero per le vie e per le piazze”, “alla
piazza del ponte”) deriva dal latino dotto plǎtēa = ‘via larga,
piazza pubblica’, femminile sostantivato < greco platùs =
‘largo, ampio, vasto’; a tale significato, comunemente
accettato (cf. i toponimi savoiardi la Place e la Placette), si
aggiunge quello di ‘luogo del mercato’, sebbene in questo
caso tale funzione non sia documentata. Per plǎtēa il latino
tardo offre altri possibili significati: non solo locus vacuus,
ma anche ager incultus, ager cum mansione seu domo (1212),
pecia, lemma usatissimo nei documenti medioevali (con le
varianti petia, pecium, petia terrae = francese pièce de terre),
via publica (con diretto riferimento al latino classico); platea
fortis corrisponde invece a arx, castrum, locus munitus.
L’antichità dell’insediamento è suggerita dal ritrovamento,
avvenuto nel 1850, di una epigrafe romana (C.I.L. V, II, n.
6948, fine I secolo a.C. / inizio I secolo d.C.) presso la
cappella San Desiderio e dalla cappella stessa, prima chiesa di
Usseglio e una delle più antiche della valle di Viù,
menzionata già nel XII secolo (“ecclesiam beati desiderij in
loco oxelli contructam”), ma probabilmente di origini
altomedioevali. All’inizio del XX secolo, il teologo Pietro
Giacomelli scrive nelle sue memorie di avere individuato alle
Piazzette un edificio del XV secolo, a due piani, con cantina,
balcone in pietra e colonnato, denominato Palàs, la cui
esistenza
potrebbe
essere
indice
dell’importanza
amministrativa della località.
Contenuti multimediali
Lapide che reca la più antica testimonianza scrittoria di
Usseglio (fine I secolo a.C. / inizio I secolo d.C), una epigrafe
romana rinvenuta nel 1850 presso la cappella San Desiderio
di Piazzette: «IOVI OP(TIMO) • M(AXIMO) / CLODIVS /
CASTVS / VECATI • F(ILIVS) / VETERANV[S] /
V(OTVM) S(OLVIT) L(AETUS) L(IBENS) M(ERITO) /
M[IL](ITAVIT) AN(NOS) • XXVI» (trascrizione e foto
Maurizio Rossi). Piasteù.mp3
Bibliografia
Donazione del vescovo di Torino Milone all’abate di San
Giacomo di Stura della chiesa San Desiderio di Usseglio,
senza data, ma del 1170-1187 (Archivio Arcivescovile di
Torino, Carte antiche, 5.22.2).
Registro della Comunità, del 1682-1683 (Archivio Storico
Comunale di Usseglio, Faldone 228). [Rubrica e f. 36r, 123v,
126v].
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di Usseglio. Torino: Università di Torino [tesi di laurea
magistrale in Dialettologia, sotto la direzione di Tullio
Telmon].
TERRACINI B. s.d.². Il parlare d’Usseglio. S.l.: s.e. [p. 99].
Compilatore e data
Anna Gattiglia - Maurizio Rossi, 09.02.2014
Note
Nell’indicazione delle coordinate UTM è utilizzato il map datum “European 1950” (ED1950), in
quanto è quello coerente con la maggior parte delle carte topografiche in circolazione (le carte più
recenti utilizzano il map datum WGS84, ma sono per ora meno diffuse).
Le quote sono desunte dalla Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000 (aggiornamento 2001).