Il biofeedback
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Transcript Il biofeedback
08/03/2014
Laurea Specialistica in Scienza e
Tecnica dello Sport
Corso di:
PSICOLOGIA E PEDAGOGIA DELLO SPORT
Il biofeedback
Docente:
Prof. Francesco Di Russo
Contatti:
E-mail: [email protected]
Home-page: www.webalice.it/fdirusso
Che cos’è il biofeedback
Nell’organismo esistono alcune funzioni che sfuggono al
controllo cosciente della persona.
Di norma sono prodotte dal sistema nervoso autonomo o
neurovegetativo (per esempio il respiro o il battito
cardiaco)
altre invece diventano automatiche con l’educazione,
come nel caso del controllo degli sfinteri, che si
apprende in tenerissima età.
Tuttavia è dimostrato che anche alcune funzioni
autonome sono influenzate da atti di cui la persona è
consapevole.
Per esempio, l’ira fa aumentare le pulsazioni cardiache
Che cos’è il biofeedback
In molte situazioni si riesce a controllare certe funzioni
“nascoste” soltanto che quasi sempre il soggetto non sa
come ha fatto.
Scopo del biofeedback è rendere manifesto come si
ottiene questo risultato.
Uno degli esperimenti più classici è quello della
pressione arteriosa:
(al soggetto si applica uno sfigmomanometro collegato a
un campanello ed ogni volta che la pressione arteriosa
scende al di sotto di un livello stabilito, il campanello
suona)
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Che cos’è il biofeedback
Letteralmente significa retroazione biologica.
Il Biofeedback sono informazioni biologiche sugli stati del
nostro corpo.
Queste informazioni sono percepite mediante un
dispositivo che rileva e monitorizza le risposte
psicofisiologiche, di cui il soggetto non è consapevole e
che non controlla coscientemente
Biofeedback training: tecnica che
usa il biofeedback per insegnare al
soggetto come controllare processi
psicofisiologici involontari mediante
l’esercizio.
Che cos’è il biofeedback
si impara a influenzare le risposte fisiologiche che
normalmente non sono sotto il controllo volontario
che normalmente sono controllate facilmente, ma (per
trauma/ disturbo) attualmente sono scarsamente
controllate
usato nel trattamento di problemi di
salute (ipertensione, mal di testa da
tensione, emicrania, ansia, insonnia)
Recentemente usato anche per
migliorare le prestazioni atletiche
Storia del biofeedback
Anni 40: Iniziano i primi studi
Anni 60: introdotto
Anni 70: prime applicazioni allo sport (Zaichkowsky, 1975)
anni 80: la psicologia dello sport usa il biofeedback per
l’applicazione sullo stato di arousal degli atleti
Anni 90: prevalentemente in sport closed skill (Collins,
1995)
attualmente: parte di un programma complesso di training
mentale
la tecnica interessa molto agli atleti
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Risposte PsicoFisiologiche
rapporto mente-corpo
approccio psicofisiologico: ogni cambiamento dello stato
fisiologico è associato ad un parallelo cambiamento dello
stato mentale/emozionale, consapevole o inconsapevole
e allo stesso modo, un cambiamento dello stato mentale
emozionale …. (Andreassi, 2000)
indici fisiologici e psicologici
Ad es. in paracadutisti:
la frequenza del battito aumenta e
simultaneamente aumenta l’ansia
(Falk e Bar Eli, 1995)
Biofeedback e Sport
Nonostante il crescente interesse da parte
dei ricercatori il biofeedback, nel mondo dello
sport, è ancora poco conosciuto e non
applicato in modo ampio.
Ad oggi l'utilizzo del biofeedback non è
ancora considerato parte integrante
dell'ordinaria preparazione sportiva, sia
mentale che fisica
Molti atleti e allenatori non ne conoscono
l'importanza e le potenzialità nei processi di
allenamento.
Biofeedback e Sport
molto usato in sport closed skill (target sport)
le misure psicofisiologiche utili per diagnosi e intervento
incomprensioni fra praticanti (atleta o allenatore) e
psicologi dello sport
lo psicologo: atteggiamento scientifico,
approccio probabilistico
il praticante: approccio deterministico;
obiettivo migliorare la performance
questi diversi punti di vista sono all’origine
di fraintendimenti e rifiuti
il metodo può apparire troppo scolastico a chi privilegia
l’applicazione (ma non si può fare in modo grezzo)
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Biofeedback e Sport
Nel campo della psicologia applicata allo sport, il BFB è
una delle tecniche più efficaci per facilitare l'apprendimento
dell'autoregolazione dell'attivazione
è stato riconosciuto, infatti, il grande potenziale offerto
dalla psicofisiologia per la comprensione e il miglioramento
della prestazione atletica.
Il BFB, abbinato a tecniche di rilassamento
e/o di attivazione, può essere utilizzato con
successo al fine di ottenere un apprendimento
sistematico del processo di psicoregolazione.
permette all'atleta di definire soggettivamente e affrontare attivamente le situazioni,
considerandone le caratteristiche specifiche.
Biofeedback e Sport
L'utilizzo del BFB consente la realizzazione dei
seguenti obbiettivi :
Controllo dell'attivazione
Riduzione dell'ansia da prestazione,
del dolore e della fatica
Incremento della forza muscolare
Regolazione del ritmo cardiaco
Gestione dello stress
Ottimizzazione della performance
Obbiettivo del training con
biofeedback
giungere all’autoregolazione dell’atleta
(invece che per prove e errori)
funzionare da solo, come con
pilota automatico, utilizzando il
feedback autopercepito
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La tecnica
Tre elementi centrali
- raccolta dati
- analisi ed interpretazione
- presentazione del feedback
interpretazione dei segnali: ci può essere una overinterpretazione
si cercano correlazioni fra misure psicofisiologiche e
misure verbali/ comportamentali
viceversa sarebbe necessario indagare i legami
causali fra gli eventi
Raccolta dati
Il BFB utilizza strumenti dotati di sensori e trasduttori
(convertitori) che forniscono informazioni sullo stato di
funzioni biologiche che solitamente non sottostanno al
controllo volontario.
Attraverso il BFB è possibile identificare
le condizioni psicologiche dell'atleta
associate sia alle prestazioni migliori che
a quelle peggiori
misurare gli effetti delle tecniche di
rilassamento o attivazione.
Raccolta dati
Il sistema può, simultaneamente o separatamente, mostrare
sullo schermo diverse funzioni psico-fisiologiche tra cui:
LA FREQUENZA CARDIACA (HR)
Prevede la misura della frequenza cardiaca del segnale
elettrocardiografico rilevato sulle derivazioni periferiche
(ad esempio mano destra-mano sinistra).
LA CONDUTTANZA CUTANEA (GSR)
utilizza per la rilevazione del segnale due
elettrodi da applicare sulle dita della
mano dominante.
L'ATTIVITÀ ELETTRICA MUSCOLARE (EMG)
attraverso elettrodi posti in prossimità dei muscoli
interessati che rilevano lo stato di tensione del soggetto
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Le apparecchiature
Poligrafo analogico
Poligrafo digitale
Le apparecchiature
Moderni Poligrafi con tecnologia wireless (wi-fi o blue tooth)
Modulo EMG
Modulo
HR
GSR
Temperatura
Modulo
Respiratorio
Le apparecchiature
I sensori
sono di diverso tipo in base alla risposta psicofisiologica da rilevare
EMG
Respiratori
Temperatura
HR
Per incontinenza
GSR
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Le apparecchiature
I sensori EMG
sono posizionati in distretti muscolari distinti
in base al problema.
Le apparecchiature
Il Feedback
Il feedback visivo è realizzato mediante la
rappresentazione a barre su "display" LCD o di simboli di
varia natura su monitor per computer.
Il feedback acustico consiste in un suono variabile in
frequenza (solitamente secondo 3 modalità
selezionabili), riprodotto in un piccolo altoparlante
oppure, in alternativa, in una cuffia.
Tipica modalità di visualizzazione del
Profilo psico-fisiologico
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Esempio di visualizzazione del
BFB cardiaco
Le apparecchiature portatili
Termometro per misurare
la temperatura delle mani
e dei piedi
Strumento per misurare il ritmo
respiratorio e per riuscire ad
abbassare la pressione del sangue.
Le apparecchiature portatili
Misura l’attività elettrica
cerebrale (ritmo alfa).
Strumento per misurare la
conduttanza cutanea (GSR)
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Campi applicativi
Il numero di applicazioni del Biofeedback per la diagnosi e la terapia
è pressoché illimitato.
Il Biofeedback migliora il benessere fisico, psicosomatico e mentale
Tensione muscolare
Emicrania, Mal di testa
Incontinenza
Disturbi circolatori
Tinnito
Dolori di schiena
Riduzione dello stress
Disturbi psicosomatici
procedura di preparazione alla
competizione
Uso del BFB computerizzato e del videoregistratore, abbinati
a tecniche di rilassamento e/o attivazione per simulare le
sensazioni delle situazioni di gara.
Approccio a tre stadi:
PRIMO STADIO: baseline
SECONDO STADIO: l'atleta viene istruito sul BFB, impara la
respirazione e come controllare in modo consapevole le sue
risposte psicofisiologiche
TERZO STADIO: l'atleta impara a modificare volontariamente
i propri livelli di attivazione e a mantenere questo stato per
quanto lo desidera
Studi scientifici di biofeedback
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Biofeedback come cura per l’ansia
Il biofeedback aiuta a diventare coscienti delle risposte
fisiologiche mentre si diventa ansiosi ed aiuta ad imparare
a rilassarsi
Quando il biofeedback può curare l’ansia?
•
In presenza di Problemi di respirazione
che causano l'ansia
•
Quando una persona sperimenta forti livelli di ansia
•
L'ansia perdura molto più a lungo di quanto dovrebbe
•
Le normali risposte del corpo ad una situazione di
emergenza non si interrompono mai.
Biofeedback come cura per l’ansia
Problemi di respirazione che causano l'ansia:
Metà o più delle persone che abitualmente
respirano troppo velocemente con respiri poco
profondi sono ansiosi a causa degli effetti della
loro respirazione sulla chimica dei loro cervelli.
La maggior parte di queste persone non sono
informate che hanno modelli di respirazione errati.
Questi modelli errati sono rilevati facilmente
usando le valutazioni psicofisiologiche e sono
corretti usando parecchi tipi di biofeedback
realizzati per aiutare le persone a normalizzare i
loro modelli di respirazione.
Quando la respirazione è normalizzata, l'ansia va
via.
Biofeedback come cura per l’ansia
Quando le normali risposte del corpo ad una
situazione di emergenza non si interrompono mai.
Ciò può causare usura al corpo.
Le reazioni fisiologiche all’ansia sono valutate esattamente
usando le tecniche di registrazione psicofisiologica in
modo che sia il paziente che il terapeuta conoscono
sempre quando una terapia sta aiutando ed in che misura.
I trattamenti di Biofeedback mostrano al paziente i livelli
anormali di risposta fisiologica.
I pazienti usano questa comprensione per riconoscere
quando stanno diventando ansiosi in modo anormale (così
imparano ad identificare cosa realmente sta causando
l'ansia) e per controllare la loro ansia.
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Evidenze sull'efficacia del biofeedback per
livelli anormali di ansia
La maggior parte mostra che il biofeedback è quasi
equivalente al rilassamento progressivo o alla
meditazione.
Hurley e Meminger (1992) hanno usato il biofeedback
frontale muscolare con 40 soggetti addestrati al test di
verifica ed hanno valutato l'ansia nel tempo usando
l'Inventario di Ansia (STAI).
Wenck, Leu e D'Amato (1996) hanno addestrato 150
studenti al biofeedback termico e muscolare ed hanno
trovato una riduzione significativa dell'ansia di stato ed
ansia di tratto.
Evidenze sull'efficacia del biofeedback
per livelli anormali di ansia
Romney e Roome (1985) hanno confrontato rilassamenti
muscolari progressivi con l’addestramento al biofeedback
muscolare di 30 bambini ed hanno trovato un vantaggio
per il biofeedback
Scandrett, Bean, Breeden, & Powell (1986) hanno trovato
un certo vantaggio di rilassamento muscolare progressivo
con il biofeedback EMG nella riduzione dell'ansia in
pazienti adulti psichiatrici ricoverati ed esterni.
Vanathy, Sharma e Kumar (1998), applicando il
biofeedback EEG al disturbo generalizzato di ansia, hanno
confrontato i livelli aumentati di onde alfa con i livelli
aumentati di theta. Entrambe le procedure erano efficaci
nel far diminuire i sintomi.
Evidenze sull'efficacia del biofeedback
per livelli anormali di ansia
Rice, Blanchard e Purcell (1994) hanno studiato la
riduzione dell'ansia generalizzata confrontando i gruppi
che hanno provato biofeedback . Tutti i gruppi di
trattamento hanno avuti diminuzioni paragonabili e
significative di ansia.
Risultati simili sono stati ottenuti da Sarkar, Rathee e
Neera (1999) confrontando la risposta del disturbo di ansia
generalizzata alla farmacoterapia ed al biofeedback; i due
trattamenti hanno avuti effetti simili sulla riduzione dei
sintomi.
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Evidenze sull'efficacia del biofeedback
per livelli anormali di ansia
Hawkins, Doell, Lindseth, Jeffers e Skaggs (1980),
concludono da uno studio con 40 schizophrenici
ospedalizzati che il biofeedback termico e le istruzioni
di rilassamento hanno avuto un effetto equivalente
sulla riduzione di ansia.
Fehring (1983) ha dimostrato che aggiungendo il
biofeedback GSR alla tecnica di rilassamento tipo
Benson riduceva i sintomi di ansia più del rilassamento
da solo."
Emozione pre-gara e attività
inferire gli stati mentali dagli stati fisiologici
Hanin (1995) ha usato una varietà di indici periferici
di eccitazione in combinazione con self-perceived
rating per stabilire la Individual Zona di Optimal
Functioning (studio hokey)
EEG e PE
Ritmo alfa (8-13 Hz)
indice dell’attenzione visiva (stato di riposo)
indicatore di self-talk se presente a certi elettrodi
T3 e C3 vicini all’area del linguaggio Broca e
Wernike. Self-talking associato con emozioni negative
(Hatfield, 1984)
associazione fra alfa power nell’emisfero sinistro e
buona prestazione in target sports
shooting, Hatfield Landers et al., 1984;
golf Crews e Landers, 1993;
karatè Collins Powell e Davis, 1990;
calcio penality taking Collins Powell e Davis, 1991;
sollevamento pesi Gannon, 1991.
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Direzione dei cambiamenti psicofisiologici
attesi rispetto alla baseline in un test di SRT
Risposta fisiologica
HR
GSR
EMG
riposo
cala
cresce
cala
tensione
cresce
cala
cresce
riscaldamento
cala
cresce
cala
competizione
cresce
cala
cresce
Conclusioni
lo stress psicologico durante l’allenamento e la gara
possono essere ridotti con biofeedback
le sperimentazioni sono limitate, ci vorrebbero più dati
funziona meglio se è parte di un intervento più completo
non si può concludere per una relazione causale fra
biofeedback e performance; però
- HR, EEG, respiro:
in compiti di mira task
(arco, tiro, golf)
- T, EDA, EMG
in sport di concentrazione
(ginnastica)
- EMG, GSR
in sport di combattimento
(judo, wrestling)
- EMG, GSR, respiro
in nuoto, biatlon
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