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Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia e Primo Ciclo d’Istruzione
dei Comuni di Forno di Zoldo, Zoldo Alto, Zoppè di Cadore
P.zza D.Alighieri,1 - 32012 Forno di Zoldo (BL) - tel 043778141 -fax 043778137
e mail: [email protected] – sito web:www.zoldoscuola.eu
Anno Scolastico 2013/2014 - Anno VII - Numero 1 - GENNAIO 2014
ANCORA TAGLI
Chiusa anche la scuola di Zoppè
Anche quest’anno la scuola di Zoldo si è avviata con nuovi tagli .
Il plesso di Zoppè di Cadore, attivo da quasi
200 anni, è stato chiuso con decisione dell’Ufficio Scolastico Territoriale.
La notizia non ha sorpreso, visto che gli alunni iscritti sarebbero stati solo tre, ma è comunque una perdita importante per il nostro
territorio, che sta tentando di resistere al progressivo spopolamento dei nostri paesi.
EMERGENZA NEVE
Dal 30gennaio al 1 febbraio, una eccezionale nevicata ha portato numerosi disagi nelle nostre valli dolomitiche: Zoldo e Zoppè sono rimasti isolati per 3
giorni a causa delle slavine che hanno bloccato tutte
le vie di comunicazione (con persone impossibilitate
a rientrare a casa in Zoldo, compreso il nostro dirigente Scolastico, e, viceversa, altre forzatamente
rimaste in valle), alcuni paesi sono rimasti senza energia elettrica, le scuole sono state chiuse.
Per aprire le strade e liberare i tetti dalla neve sono
intervenuti anche i mezzi dell’esercito, oltre che
I Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, il Soccorso
Alpino (nella foto i volontari CNSA al lavoro sul
tetto della scuola di Forno).
RIUNIONE DEL COMITATO DI COORDINAMENTO NAZIONALE
della rete COLORIAMO IL NOSTRO FUTURO
Organizzata dal nostro Istituto, dal 15 al 17 novembre — Articolo a pag.16
La scuola di Zoppè di Cadore
(Continua a pagina 16)
Artisti locali
in mostra
Tutti gli alunni delle nostre
scuole hanno visitato con grande interesse la mostra degli
strumenti musicali
realizzati artigianalmente da
Renzo Lazzarin, allestita nel
municipio di Forno.
Gli articoli a pag. 8 e 11
Note sulle ali di una farfalla
Rimangono perciò in valle due plessi di Scuola Primaria, uno a Forno e l’altro a Fusine,
con circa 100 alunni; nel primo le cinque classi hanno un orario giornaliero di 5 ore, dal Quest’anno il LUNARE è stato
lunedì al sabato; a Fusine, già da due anni, è
dedicato ai fiori spontanei delstato introdotta la settimana corta, con due
rientri al pomeriggio, il lunedì e il venerdì e la nostra valle. Nel calendario,
oltre ai disegni degli alunni, sono
con il sabato libero.
In questo modo i genitori dei nostri alunni stati raccolti circa 50 nomi di
hanno la possibilità di scegliere la scuola con fiori in ladino, molti sconosciuti
l’orario più adatto alle loro esigenze.
dai nostri alunni, ma anche da
Nella Scuola Secondaria per la prima volta le tanti zoldani adulti. Art. pag 12
classi si sono ridotte a tre (prima, seconda e
terza) con poco più di 60 alunni; tutte preveCONSIGLIO COMUNALE
dono il tempo prolungato di 38 ore settimaDEI RAGAZZI
nali, con due rientri pomeridiani.
Il
primo
incontro
del CCR si è
La Scuola dell’Infanzia di Dont mantiene le
due sezioni con 38 alunni, a cui si aggiungo- svolto il 24 ottobre 2013.
no i bambini della scuola di Pieve.
Nel corso della riunione Il miniL’ auspicio di tutti è che la situazione possa
stabilizzarsi e che le nostre scuole, e il no- sindaco Tiziano Costa e gli asstro Istituto Comprensivo, non subiscano sessori hanno esposto le loro
ulteriori ridimensionamenti, ma anzi vengano idee e proposte nei loro campi di
sostenuti e difesi con determinazione dalle competenza; eccone alcuni:
Amministrazioni Comunali locali e da ognuno
AMBIENTE ( Noa Talamini )
di noi.
Scuola dell’Infanzia di Dont
LA NOSTRA CARTA D’IDENTITA’
NOME:
Scuola dell’Infanzia
INDIRIZZO:
DONT, via Brustolon
PROFESSIONE:
Accogliere i bambini e crescere insieme in armonia!
SEGNI PARTICOLARI: Allegra, colorata…a volte poco silenziosa.
Mi piace dipingere, cantare, giocare e ridere in compagnia.
i bambini della scuola il giorno della Festa di Natale
Ciao! Mi conoscete?
Sono la Scuola dell’infanzia di Dont!
Ogni mattina arrivano allegri ed entusiasti 38 bambini che sono stati divisi in due sezioni: i topi
dalla coda riccia e i topi dalla coda diritta.
Quest’anno sono arrivati altri 12 bambini nuovi iscritti: Alice, Anna, Chiara, Emily, Giorgia, Giulia, Marco, Mirko, Samuele, Thomas, Tommy, Valentina. Eccoli!
I bambini sono accolti dalle sorridenti maestre Ester e Laura insieme ai due simpatici maestri Rino
e Vincenzo oltre ai gentili collaboratori scolastici Giacinto e Paola, alle disponibili cuoche Antonella, Lara con l’aiuto dell’allegro Marco.
2
Durante la settimana, nelle due sezioni, vengono proposte attività diversificate (storie, giochi, canti, filastrocche, attività manuali e di
pasticciamento…) in base alle stagioni e alle
diverse ricorrenze.
L’organizzazione flessibile e attenta ai diversi
bisogni dei bambini permette ai singoli di lavorare con tutti gli insegnanti e con i compagni di
diverse età di entrambi le sezioni.
La settimana a scuola in particolare è organizzata in questo modo:
il lunedì è il giorno dell’attività motoria e della lettura ad alta voce che si svolge in due grandi
gruppi omogenei per età; il martedì mattina arriva la maestra Claudia per proporre l’attività di
educazione religiosa; il mercoledì si lavora tutta la mattina con i compagni della propria sezione; il giovedì e il venerdì mattina lavoriamo in 4 piccoli gruppi partecipando a turno ai diversi
progetti: progetto di educazione musicale, progetto sui colori e sulle tecniche graficopittoriche, progetto sulle emozioni e uno sulla sicurezza a scuola e a casa.
Dimenticavo…i bambini grandi nel pomeriggio svolgono le specifiche attività di precalcolo- prelettura e prescrittura in preparazione ad un sereno inserimento alla Scuola Primaria ed in particolare il lunedì pomeriggio muovono i primi passi di approccio alla lingua inglese.
Ci vediamo sul prossimo numero del giornalino con altre sorprese. A presto!!!
Anche quest’anno abbiamo festeggiato alcune ricorrenze particolarmente sentite.
L’insieme dei lavori di noi bambini
svolto a scuola insieme agli insegnanti, alla collaborazione degli operatori della scuola, alla disponibilità e l’impegno dei genitori hanno
contribuito alla riuscita di tali Feste.
Infine la partecipazione di nonni, zii
e le persone a noi più care ha permesso di rendere queste giornate
dei momenti davvero di Festa.
CASTAGNATA
Il giorno 11 novembre in occasione della Festa di San Martino abbiamo fatto con la collaborazione
dei genitori la consueta Castagnata dedicata ai nonni. Papà Rudy ha procurato le castagne e si è prodigato per cuocerle nel cortile della scuola a cui noi bambini abbiamo assistito cantando.
Mamme e nonne ci hanno preparato deliziose prelibatezze dolci e salate che abbiamo consumato all’interno della scuola poiché il tempo non è stato particolarmente clemente, e dove abbiamo proposto
ai nostri nonni un indovinello, una filastrocca e canzoni dedicate alla castagna.
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Scuola dell’Infanzia di Dont
S. NICOLO’
Il 6 dicembre siamo arrivati
con i pulmini a Fusine dove
abbiamo avuto la fortuna anche quest’anno di poter vedere S. Nicolò con il suo asinello
ed il suo aiutante.
Aveva un sacco pieno di doni
per noi!.... Che emozione appena l’abbiamo visto!... Abbiamo potuto vederlo da vicino, rivolgere a lui qualche parola ed accarezzare il suo asinello!
Per salutarlo e ringraziarlo gli
S. Nicolo’ a Fusine
abbiamo cantato una canzone
a lui dedicata, accompagnati dalla chitarra del maestro Rino.
Ad attenderci c’erano anche le nostre mamme, papà, nonni e nonne.
All’esterno vi era un tavolo di dolci anche per noi e all’interno le mamme ci hanno fatto
trovare del tè e della cioccolata calda con i biscotti!
Speriamo di poterlo rivedere anche il prossimo anno!
Lunedì 16 dicembre è arrivato a scuola
Babbo Natale!
...degli scampanellii sempre più vicini ed…..eccolo…..è arrivato Babbo Natale con una
grande gerla!
Appena è entrato ci sono
stati occhi luccicanti e
bocche aperte…..che emozione! Gli abbiamo fatto
alcune domande incuriositi …. poi ci ha distribuito i
regali!
Babbo Natale a scuola
A tal proposito ci ha spiegato che l’acquisto del dono ricevuto ha contribuito
ad aiutare anche altri
bambini, bisognosi d’aiuto
e di cure in Paesi meno
fortunati del nostro, attraverso l’Associazione di E-
mergency.
Per ricambiare la visita che Babbo Natale ci ha fatto gli abbiamo recitato poesie e cantato una canzone!
Speriamo che venga a trovarci anche il prossimo anno!
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Scuola Primaria di Fusine
USCITA A ZOPPE’
VISITA ALLA MOSTRA “SENZA SCARPET NO SE CAMINA” E AL MUSEO
Mercoledì 18 settembre siamo andati a Zoppè. Quando siamo arrivati c’ era il signor
Giulio che ci aspettava; prima ci ha accompagnato alla mostra nei locali della scuola
Primaria.
Abbiamo visto le foto e immagini
antiche di Zoppè e dei suoi abitanti che indossavano i scarpet.
In seguito siamo andati nella Sala
Consiliare del Municipio di Zoppè,
dove sono stati proiettati due filmati che parlavano dei primi alpinisti che hanno scalato il Pelmo e
dei carbonai che facevano il
poiat.
Al termine di questa visita ci siamo recati al museo etnografico
per vedere le varie fasi della lavorazione degli scarpet.
E’ stata veramente un’ uscita interessante ed istruttiva.
L’ ARRAMPICATA SULLA PALESTRA DI ROCCIA
Una nuova interessante esperienza sportiva
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ALCUNI MOMENTI RICREATIVI
Uscite, biscotti e balocchi…
PRIMO GIORNO IN COMPAGNIA
I BISCOTTI DELLA MAMMA
USCI
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USCITA
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“DOI CIACOLE IN COMPAGNIA”
Tradizionale recita di Natale
Il giorno 20 dicembre abbiamo intrattenuto genitori, perenti e alcune autorità con due recite, alcune
poesie e canzoni. La prima scenetta dal titolo “Un
alfabeto per la pace” è stata recitata dai bambini
di prima, seconda e terza; i protagonisti erano gli
abitanti del “Verdebosco incantato, che sanno da
sempre una magia: l’ albero insegna a tutto il creato a vivere in pace ed in armonia”.
La seconda scenetta “La storia del Re”, in lingua ladina locale, è stata recitata da tutti gli
alunni; una storia divertente che narrava di un Re ammalato, perché scontento, e dei suoi
“Famei” che giravano per il Regno in cerca di un uomo felice “L’ Om Felize”, per prendergli
la camicia e portarla al Re, affinché
potesse guarire.
Sono poi seguite canzoni e poesie
in lingua italiana e inglese. Alla fine
gli auguri in tante lingue diverse e
le immancabili scorpacciate al ricco
buffet preparato dalle mamme.
Le due recite sono state nuovamente messe in scena il 24 gennaio nella sala polifunzionale di Fusine in occasione della manifestazione “Be a fan” .
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IL SI GNOR GIUSEPPE
Maestro del lavoro ed esperto in energia elettrica
L’ altro giorno è venuto a scuola il signor Giuseppe, per spiegarci l’ elettricità. E’ un uomo
che ama molto il suo lavoro, intelligente, simpatico, sicuro delle sue parole e contento di
essere venuto a trovarci.
L’ argomento era un po’ difficile, ma l’ abilità di Giuseppe
e gli esperimenti che ci ha
fatto fare, ci hanno permesso di capire come si produce
e come si utilizza l’ energia
elettrica.
Gli alunni di Fusine al Museo dell’ emigrazione
Il giorno 13 novembre 2013, “il Museo interattivo delle Migrazioni (MiM) di Belluno ha aperto le sue porte ad alunni e insegnanti della scuola Primaria di Fusine di Zoldo Alto”, primi visitatori in assoluto. Questa visita ha dato il via alla nuova attività di ricerca sull’ emigrazione storica, che è il filo conduttore del Progetto di plesso “Espressioni creative della
lingua ladina locale 2”, con particolare riferimento alla Val di Zoldo. Gli alunni sono stati
accolti dal direttore della struttura Marco Crepaz e guidati con passione da Luisa Carniel.
I bambini hanno potuto approfondire nel dettaglio storie e tematiche riguardanti i gelatieri,
la vita in miniera, la storia dei flussi migratori ed i lavori dei nostri emigranti per le vie del mondo. La giornata è stata arricchita dalla presenza del presidente della Famiglia emigranti ed ex emigranti della Val di Zoldo Michelangelo Corazza, che ha raccontato storie ed
aneddoti della sua vita da gelatiere. Hanno partecipato alla visita anche gli attori Paola Brolati e Augusto
(Charly) Gamba, i quali stanno allestendo, insieme
alle insegnanti, lo spettacolo teatrale “Ca e la co la
valis in man per se vadagnà al pan”, che verrà messo
in scena dai bambini il 7 e 8 febbraio 2014.
Ecco i commenti dei bambini:
“Verso le nove siamo arrivati a Belluno proprio davanti alla porta del museo. Appena entrati, abbiamo visto grandi disegni colorati sulle pareti e tanti moderni schermi accesi; durante la visita abbiamo osservato delle antiche macchine per fare il gelato e la ricostruzione di una miniera di tanti anni fa. C’ era anche uno schermo in una vecchia valigia, dove si
poteva seguire il racconto di una donna emigrante.”
“Questa gita mi è piaciuta, perché ho scoperto come vivevano e lavoravano gli emigranti.”
“E’ stata una bella giornata, vorrei rifarla!”
Le sculture dell’ Ex Tempore a Belluno
Terminata la visita al Museo MiM di Belluno siamo andati al
Palazzo Crepadona. Siamo entrati in un’ enorme stanza con le
pareti nere, nere, dove erano esposte tante statue di legno. Le
maestre ci hanno spiegato che erano le sculture degli artisti che
avevano partecipato al Concorso della XXVIII Ex Tempore di
San Martino. Io sono rimasta colpita da una statua di donna ed
anche da un’ altra con il cappello di fiori appoggiata su una foglia, erano bellissime, sembravano proprio vere!
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Scuola Primaria di Fusine
Spettacolo teatrale
“Ca e là co la valis in man per se vadagnà al pan”
Anche quest’ anno noi alunni di Fusine, insieme alle insegnanti ed agli esperti Paola Brolati
e Augusto Charly Gamba, stiamo preparando uno spettacolo teatrale che andrà in scena il
7 e 8 febbraio. La tematica riguarda l’ emigrazione degli Zoldani, ma anche quella dei Bellunesi e dei Veneti, che nell’ arco di un secolo ha visto partire dalla loro terra circa 3, 3 milioni
di abitanti. Gli emigranti hanno raggiunto terre vicine e lontane, spinti dal bisogno di guadagnarsi il pane, in particolare: città del Veneto, dell’ Italia, Impero Austroungarico, Belgio,
Francia, Germania, Svizzera, America, Brasile, Australia.
Ecco alcuni commenti: “Lo spettacolo con Charly e Paola è bello, impariamo molte cose e ci
divertiamo.”
“Charly e Paola ogni volta ci fanno fare cose
nuove!”
“Nello spettacolo cantiamo anche alcune canzoni molto sentimentali!”
Assieme a Charly, un paio di volte è venuto
anche Fabrizio Del Longo detto Bitty.
E’ un batterista esperto, che ci ha insegnato a
seguire il ritmo e ci ha fatto scoprire il cajon,
uno strumento a forma di scatola, sul quale ci
si siede e si suona battendo le mani.
VISITA ALLA MOSTRA
“Note sulle ali di una farfalla”
dell’ architetto Renzo Lazzarin
Abbiamo potuto apprezzare le creazioni artistiche
del maestro liutaio, che ci ha spiegato come le ha
realizzate. Gli strumenti erano costruiti con grande
abilità e precisione e siamo rimasti affascinati dalla
sua bravura.
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Scuola Primaria di Forno
Scuola di roccia
PROVE DI ARRAMPICATA
Nei primi giorni di scuola, noi di
terza, quarta e quinta abbiamo potuto provare l’arrampicata sportiva sulla palestra di roccia di Forno. Grazie alla guida alpina Cristian ci siamo arrampicati sulle
due pareti artificiali; una era più
facile, ma l’altra era anche sporgente e era difficile arrivare fino in cima. Qualcuno però ce l’ha fatta!
I TERREMOTI IN ITALIA
Nel mese di ottobre abbiamo visitato una mostra sui terremoti a Longarone,
presso il palazzo delle fiere. Siamo stati divisi in due gruppi e ognuno ha seguito una guida. Abbiamo potuto osservare la ricostruzione della terra dal
nucleo più interno fino alla crosta terrestre. Da qui noi abbiamo capito che il
terreno sotto i nostri piedi si muove continuamente. La crosta che forma i
continenti e il fondo del mare è rotta in vari pezzi. (detti placche) che si
muovono in continuazione.
Sotto la crosta c’è uno strato detto mantello che è di roccia incandescente
e densa dove appoggiano le placche , cioè i continenti e anche il mare. Sotto
il mantello c’è il nucleo esterno e infine al centro della terra c’è un nucleo
duro e tremendamente caldo. Quando le placche si spingono tra loro significa che dall’ interno della terra
la roccia si rompe e butta fuori una “forza enorme” che arriverà in superficie e farà tremare tutto. Abbiamo capito anche che ci sono 2 modi per misurare i terremoti:
-la scala Richter, che calcola l’energia e cioè la grandezza di un terremoto (magnitudo)
-la scala Mercalli che invece misura l’intensità di un terremoto e cioè gli effetti che questo produce
sulle cose o persone. Abbiamo provato con uno strumento costruito appositamente che i terremoti non
sono mai uguali e nemmeno l’ intensità. Abbiamo potuto vedere anche come oggi si possano costruire le
case antisismiche.
Siccome i terremoti non si possono prevedere bisogna conoscere come comportarsi in caso esso avvenga
e cosa mettere nel kit di emergenza: acqua -documenti- cerotti- pila- radio- telefono-disinfettantecoltellino….
Questo kit deve essere tenuto vicino alla porta o in un posto all’esterno della casa.
Non bisogna mai usare gli ascensori.
Infine, dopo aver visto le foto dei terremoti avvenuti in Italia dal 1915 a oggi, siamo saliti nella stanza
sismica.
Qui abbiamo sperimentato vari gradi di scosse
sismiche. A me è piaciuto
molto visitare la mostra
e secondo me sarebbe
piaciuta anche ad altri
visitatori.
Classe 5^
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LA CASTAGNATA DI SAN MARTINO
Sabato sedici novembre i maestri con alcuni genitori hanno organizzato la castagnata per festeggiare San Martino.
Due genitori quella mattina hanno cotto tante castagne sul fuoco, per
tutti i bambini, poi ce le siamo mangiate tutte a ricreazione!
Siamo rimasti fuori, in cortile, per un’ora; mentre eravamo lì mangiavamo e giocavamo; quando volevamo ancora altre castagne ce le
prendevamo nel nostro bicchiere.
Faceva un po’ freddo, ma, visto che c’era il bidone con il fuoco acceso, potevamo andare lì vicino per scaldarci un po’.
Quel giorno mi sono divertita un sacco!!!
Una bambina di Classe terza
Teatro a Dont
AHI, AHI, AHI, SI SCIOLGONO I GHIACCIAI!!!
Poco prima delle vacanze di Natale, siamo andati a Dont per
vedere uno spettacolo teatrale.
Lo spettacolo si intitolava “Ahi, ahi, ahi, si sciolgono i ghiacciai”
ed era presentato dalla compagnia “Gli alcuni” di Treviso.
La storia che ci hanno raccontato parla di un pupazzo di neve
che si sta sciogliendo perché la temperatura del nostro pianeta
si sta alzando.
Dei giovani esquimesi cercano di salvarlo con ogni mezzo, ma
non ci riescono fino a quando non interviene il Vecchio dei
Ghiacci che spiegherà loro cosa sta succedendo in realtà.
Lo spettacolo ci è piaciuto moltissimo anche perché gli attori
Gli Alcuni al teatro di Dont
hanno saputo coinvolgerci con giochi, canzoncine e interventi
vari.
A me è piaciuto tanto quando il Vecchio dei Ghiacci e i cuccioli sono caduti nella trappola preparata
dalla maga Cornacchia.
Classe 3^
I LUOGHI DELLA MEMORIA
La classe 4^ sui luoghi del disastro
Ai primi di dicembre noi bambini di quarta con il maestro, siamo andati a Longarone con lo scuolabus, a visitare i luoghi che ricordano la tragedia del Vajont, nel
50° anniversario: la diga, la chiesa e il museo.
Ad attenderci davanti alla chiesa c’era la guida, che era
un geologo, che subito ci ha fatto notare che la chiesa
era a forma di onda.
Appena entrati abbiamo potuto ammirare la statua della Madonna della vecchia chiesa, che è stata ritrovata,
dopo alcuni giorni, nel Piave, a molti chilometri di distanza da Longarone.
Però ciò che ci ha interessato di più è stata la diga del
Vajont: è molto alta e imponente, alta 261,660 metri, la
più alta del mondo!
Il momento più emozionante è stato quando
l’abbiamo attraversata
a piedi: abbiamo provato una strana sensazione, cioè quella che
era bello essere sospesi
così in alto, sul vuoto,
ma poi se pensavamo
che degli uomini l’avevano costruita provocando la distruzione
dei paesi e la morte di
tante persone, allora
non ci piaceva più.
Infine siamo tornati a Longarone per visitare il museo
dove abbiamo visto anche la diga e la chiesa di Pirago
in miniatura.
Appese alle pareti c’erano anche molte fotografie di Longarone e dei paesi limitrofi come
erano prima della catastrofe.
A scuola abbiamo ripreso l’argomento ma con
un po’ di tristezza al ricordo di tutte quelle
persone, tra cui molti bambini, morti per colpa
di altri uomini.
Speriamo che non succedano più fatti come
questo.
Classe quarta
10
NOTE SULLE ALI
DI UNA FARFALLA
Il 19 dicembre abbiamo visitato una bellissima
mostra di strumenti musicali presso il Municipio di
Forno di Zoldo.Il bello è che gli strumenti esposto
sono stati fatti da una persona di Zoldo: l’architetto
Renzo Lazzarin ”,che abbiamo avuto il piacere di
conoscere.
È stato proprio lui infatti a presentarci le sue opere
e a raccontarci come si costruiscono.
Ci ha detto che la prima cosa da fare è il DISEGNO dell’ oggetto che si ha in mente di realizzare.
GLI OCCHIALI,
UNA STORIA BELLUNESE!
Oggi è venuto a scuola un “maestro del lavoro” a parlarci dell’occhiale.
Ci ha raccontato che il primo passo della
storia dell’occhiale è stato “lo smeraldo di
Nerone”( al tempo dei Romani) che veniva
usato come lente per vedere meglio.
In un secondo momento nascono le prime
lenti a Murano verso il 1200 e con esse il
primo concetto di occhiale.
Dal 1500 al 1800 in Germania e in Francia
nascono i primi occhiali. Il primo modello
fu quello della “maniglia” cioè quello da tenere in mano. Ci si accorse che questo era
un po’ ingombrante e venne sostituito con
quello che si appoggiava al naso.
Gennaio 2014
Si passa poi alla misura cioè a quanto grande dovrà
essere l’oggetto. A questo punto si sceglie il tipo di
legno che si presta meglio alla sua costruzione:più
il legno è leggero, migliore sarà il suono dello strumento.
Si passa poi alla parte pratica, la più delicata, che
richiede ingegno,passione,pazienza,vista buona,
capacità,concentrazione,voglia di fare, creatività….
Vedere questa mostra è stato bellissimo e ho imparato tante cose: come si realizzano oggetti in legno
e ho potuto capire anche che ci vogliono passione,
creatività, impegno…Mi è piaciuta tantissimo!
Nel frattempo erano sorte le prime scuole e
così l’occhio delle persone dovendo lavorare
di più si indeboliva e la vista ne risentiva.
L’occhiale perciò divenne una necessità, anzi un dispositivo medico.
In provincia di Belluno le prime fabbriche di
occhiali sorsero in Cadore dove, due fratelli
Angelo e Giovanni Frescura provarono a costruirli vicino ad un mulino accanto ad un
torrente e ancora oggi se ne possono vedere
i resti.
Era l’anno 1878 e nasceva il PRIMO OCCHIALE ITALIANO, fatto di legno.
Ancora oggi la più grande industria di occhiali a livello mondiale risiede in provincia
di Belluno, precisamente ad Agordo, dove è
nata e cresciuta.
Noi bellunesi possiamo esserne fieri ed orgogliosi.
Classe 5^
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Recita di Natale
QUELLA NOTTE A BETLEMME
Io nella recita ero la mucca Stella che diceva: “Muuuu, padroncino
Simone!” Prima di andare sul palco avevo un po’ di paura, ma poi,
quando sono andata, mi sono abituata.
Desirèe
Io ero il più piccolo dei fratelli e mi chiamavo Simone, avevo due fratelli che si chiamavano Michele e Giovanni; io ero protagonista.
Antonio
Nela recita di Natale io ero travestito da Beniamino, avevo due fratelli: Michele e Simone. Il nostro padre si chiamava Tobia.
Giovanni
Quel giorno della recita ero nervosa, avevo paura di sbagliare, ma visto che ero in gruppo la mia voce si confondeva con quella dei miei compagni. Gaia
Io nella recita di Natale facevo Bisetta e ero molto, ma
molto agitata! Giulia
Io ero Michele e anche Simone. Sapevo molto bene la
mia parte. Michele
Io ero la narratrice. Prima di andare sul palco avevo un
po’ di paura, ma poi mi è passata e mi sono divertita. Maia
Io ero il papà Tobia e sapevo molto bene la mia parte. Neil
Quella mattina del 21 dicembre ero emozionata, perché c’era la recita. Lucia
Il giorno della recita ero molto felice. Interpretavo la parte di Maria e avevo sulla testa un velo azzurro.
Maria — classe 1^
Io ero un angelo; sapevo molto bene la mia parte. Alessandro — classe 1^
CULTURA LOCALE — Al lunare del doimilecatordes
Inte l lunare aon scrit così:
I fior di prai
A duti i sa bel i fior, chi che cres sui prai, inte
l bosch o anca sui giaroign e su le crode de le
noste montagne e anca chi che se somena
int’ i ort da fior, inte ort o che se met fuora
sui barcoign e i pioi, co l é la bona stagion.
Na ota, i é doraa anca par fa damagnà o par
fa varì da calche malatia o i è curava su par i
dorà inte giesia o co l era le prozesioign.
Noi aon zercà de catà fuora i nomi ladin dei
fior salvarech che é indiferenti dal talian, che
cotainc se à desmentegà o anca no à mai sentù.
No n é stat fazile, anca se ne à daidà i nost parent, parchèche s aon incort che cotainc fior i à
an nome diferente da n pais a chel autre o anca, al contrare, che an nome sol al va ben par pi
de n fior.
Al LUNARE al caté andoe che i vent giornai in Zoldo, osenò inte scola, dal For.
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Scuola Secondaria “Dante Alighieri” di Forno
Senza scarpet… no se camina
All’ inizio dell’ anno scolastico, il 13 settembre 2013, noi alunni della terza A, insieme ai compagni di prima e di seconda,
ci siamo recati a Zoppè accompagnati dai
prof. S. Dal Zotto, P. M. Maizza e G. Sagui. Lo scopo dell’ uscita era visitare la
mostra Senza scarpet…no se camina. Arrivati a destinazione ci siamo divisi in tre
gruppi e, alternativamente, ci siamo recati
nella sala consiliare del Municipio, alla
mostra e al museo. Alla mostra, allestita
nei locali della Scuola elementare, siamo
stati accolti dal signor Giulio Mattiuzzi
che ci ha raccontato tante cose sugli scarpet. Sapevamo già che sono delle scarpe di velluto, realizzate con tanti strati sovrapposti di
tela trapuntata a mano con lo spago. Sapevamo anche che le
donne lavoravano ininterrottamente per produrre queste umili
calzature destinate a tutti i loro famigliari. Ciò che ci ha stupito sono state le fotografie: gli scarpet venivano davvero usati in tutte le occasioni… perfino per scalare le nostre montagne!
Alla mostra abbiamo anche potuto ammirare le opere di undici artisti che hanno presentato, degli scarpet, le loro originali
interpretazioni.
Al museo etnografico abbiamo avuto la possibilità di osservare tanti attrezzi da lavoro e utensili vari utilizzati dai nostri
nonni nella loro vita quotidiana.
Nella sala consiliare abbiamo assistito alla visione di un filmato sulle carbonaie, i poiat.Ci ha colpiti soprattutto la grande attenzione che i carbonai dovevano dedicare ad ogni singola fase della lavorazione per evitare che il carbone prendesRomaneto di Pauli, impegnato se fuoco: dovevano controllare il poiat anche di notte! L’ uniin una arrampicata con gli scar- co aspetto negativo dell’ uscita didattica a Zoppè è che faceva molto meno caldo che in Zoldo e molti di noi erano in mapet ai piedi, negli anni ‘50!
niche corte… comunque, è stato un problema piccolo, di poco conto. Questa visita è stata molto interessante perché ci ha permesso di approfondire alcuni interessanti aspetti della cultura locale.
Enrico, Ernesto, Silvano
Gennaio 2014
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UNA GIORNATA
A VENEZIA
Il 18 novembre 2013, insieme alla mia classe e
alla 3A, siamo andati a Venezia per visitare la
Biennale d'Arte.
In corriera, tra le urla di qualche compagno e il
silenzio di un altro, io ero lí seduta, un
po´agitata, anche se a Venezia ero stata già
stata un milione di volte!
Quando la corriera si è finalmente fermata …
alla fine della strada in mezzo al mare, ho tirato un sospiro di sollievo, perché ormai ero stufa di stare seduta.
Ci siamo incamminati verso piazzale Roma e attraversato "il ponte di vetro" - ci siamo ritrovati in mezzo alle calli di Venezia.
plausi.
Mentre camminavamo verso la Biennale, Federica, Maria Laura e io ci siamo fatte una bellissima foto davanti al mare, che terrò sempre
con me per ricordare questa splendida giornata.
A pochi metri dalla Biennale abbiamo attraversato un quartiere, che non sembrava affatto
veneziano, anzi sembrava di essere a Belluno!
In Biennale, siamo entrati in un mondo tutto
contemporaneo!
Purtroppo eravamo molto di fretta e per ogni
installazione riuscivamo a fare solo una
"considerazione di gruppo", non abbiamo avuto
il tempo per farci un´idea propria, per costruirci un´immagine dell'opera nella nostra
testa!
Mentre ritornavamo verso la corriera, il cielo
diventava scuro e Venezia accendeva le luci,
Mentre camminavamo verso piazza San Marco, mostrando tutta la sua bellezza di notte.
io, mano nella mano con Federica, mi guardavo In corriera, mentre guardavo all´orizzonte
attorno come se fossi in un posto nuovo!
quella magica città, mi sono accorta che visitaArrivati in piazza San Marco, sono rimasta co- re Venezia con i propri amici é bellissimo, perme al solito senza fiato! L´ultima volta che ci
ché ogni istante - ogni momento ti rimane denero stata era il 9 novembre, in occasione della tro e così porti con te un pezzo di quella città.
laurea di mia zia, quando i cappelli dei laureati
Alunna di classe 2^A
che volavano in aria riempivano la piazza di ap-
Ancora una volta …
NO ALLA GUERRA!
Il 4 novembre 2013 siamo stati invitati dal Sindaco
Camillo De Pellegrin a partecipare alla Commemorazione dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre,
tenutasi dinanzi al Municipio di Forno di Zoldo.
(Continua a pagina 16)
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TEMPO PROLUNGATO:
Riflessioni dei ragazzi di prima media
Secondo me, il prolungato è carino, perchè si imparano
molto cose, ma sarebbe bello che gli orari si adattassero
un po’ di più alle nostre esigenze (ad esempio sarebbe
meglio iniziare l’ora di studio assistito alle 14 invece che
alle 16!). Nonostante questo, partecipiamo anche a dei
laboratori divertenti (teatro, ‘scarpet’, scacchi, …).
(Chiara)
Io consiglio a tutti di venire al tempo prolungato, perché
si fanno i compiti insieme e partecipiamo al corso di teatro con A. Rossi. È molto divertente: si chiacchiera molto
e si mangia insieme!
(Elisa A)
Secondo me, il tempo prolungato è una vera barba. All’inizio non volevo farlo, perché un paio di ragazzi hanno
detto che era brutto, quando ho provato mi sembrava bello, ma quando è cominciata la scuola, non mi è più piaciuto perché facevamo cose noiose. Ci sono delle cose
belle, per esempio lo studio assistito, e delle cose brutte
(ad esempio, le lezioni di Cittadinanza e Costituzione).
(Mattia)
Ciao io sono Gabriele Campo Bagatin: secondo me, il
prolungato è bello e anche brutto. È bello perché si fanno
attività extrascolastiche e si fanno i compiti in gruppo;
però mi piacerebbe giocare all’aperto e andare in bici in
autunno e in primavera, mentre in inverno vorrei andare
con il bob!
Il tempo prolungato lo immaginavo brutto e impegnativo,
invece si è rivelato interessante e molto bello, perché ci
sono progetti molto interessanti, ad esempio il corso di
teatro(…). Il tempo prolungato è un modo per stare in
compagnia e se non riesci a fare i compiti c’è sempre
qualcuno che ti aiuta.
(Stella)
Il tempo prolungato è una cosa che non mi piace, perché
è noioso: si studia e si fanno i compiti, poi basta! L’unica
cosa bella è il corso di teatro!
(Aaron)
Il tempo prolungato è un modo per conoscersi di più, però si dovrebbe fare un’ora di studio assistito in più, perché a qualcuno un’ora sola non basta, anche perché certi
compagni fanno troppa confusione (…)
(Elisa D)
Il prolungato non mi piace, perché io vorrei stare a casa e
fare i compiti tranquillamente e non in mezzo alla confusione (…)
(Giulia D)
Il tempo prolungato a volte è noioso e a volte no. Sinceramente non capisco perché lo facciamo: perché abbiamo
due rientri fino alle 17 e il sabato siamo ancora a scuola?
Le settimane così sono pesanti, però ci sono delle attività
molto belle, come il teatro e altri laboratori. L’ultima ora
di studio assistito è molto difficile.
(Lara F)
Il prolungato lo credevo brutto e noioso, invece si è rive-
Gennaio 2014
lato bello e divertente (…) E’ un’occasione per stare in
compagnia e per divertirsi.
(Akemi)
Quando dovevo scegliere se fare il tempo prolungato o
no, la mia idea era di non farlo. I miei genitori mi hanno
convinta a votare per il sì. All’inizio non mi piaceva, ma
poi ho visto che si possono fare delle attività divertenti:
teatro, corso di scarpet, passeggiate, … l’ora di studio
assistito a volte basta e avanza, invece altre volte ne servirebbe un’altra!
(Lara L)
A me il tempo prolungato non piace, a parte quando si fa
teatro, scarpet e passeggiate all’aperto. L’ora di studio
assistito è troppo corta, certe volte non riesci a finire i
compiti e te li devi finire a casa. Per chi abita lontano c’è
la mensa. Io sono fortunato perché d’inverno al venerdì
non faccio il prolungato.
(Lorenzo)
Al prolungato mi diverto tantissimo, anche perché sto in
compagnia dei miei compagni (…). Il lunedì e il venerdì
abbiamo l’ora di studio assistito: è molto bello perché i
nostri professori ci lasciano fare i compiti a gruppi oppure a coppie. In autunno abbiamo fatto delle belle uscite e
in primavera inizieremo il corso di scarpet.
(Sofia)
A me il prolungato non piace molto, anche se ci si diverte
e c’è teatro, che a me piace, ma alla fine sono sempre ore
di scuola in più.
(Marco P)
Prima di frequentare le medie, non sapevo come fosse il
prolungato, quindi ho chiesto il parere a chi lo stava già
frequentando: mi hanno dato tutti pareri diversi, ma poi
mia mamma mi ha detto che valeva la pena di provarci.Agli alunni di quinta direi che varrebbe la pena di farlo!
(Raul)
Il prolungato non mi piace, perché per il sabato hai tanto
da studiare, ma mi piace il fatto di stare con gli amici.
Nelle stagioni calde facciamo passeggiate e raccontiamo
storie o cantiamo. Il teatro non mi piace molto, perché
devi girare intorno. L’ora di studio assistita è molto corta…
(Mirco)
Io quando ero in quinta elementare non volevo assolutamente fare il prolungato, però poi la maggioranza delle
mamme hanno scelto di farlo… quest’anno ho capito che
il prolungato è utile, perché si fanno tante attività: passeggiate, teatro, attività di scienze, ascolto di storie della
tradizione, … C’è qualche cosa però che non mi piace,
ad esempio l’ora di studio assistito spesso non basta per
finire tutti i compiti. Comunque ve lo consiglio!
(Marika)
Il prolungato…un’esperienza da vivere insieme ai
tuoi amici (…) Quando il sole splende e il ghiaccio e la
neve non hanno ancora preso il sopravvento, si fanno
passeggiate tra le frazioni…un’occasione per conoscere
www.zoldoscuola.eu
(Continua a pagina 16)
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COMITATO DI COORDINAMENTO NAZIONALE della rete COLORIAMO IL NOSTRO FUTURO
l’incontro annuale del Comitato di Coordinamento Nazionale della Rete “Coloriamo il nostro futuro” , si è svolto quest’anno presso la sede della nostra scuola, dal 15 al 17 novembre 2013.
Hanno partecipato i Dirigenti Scolastici e i Docenti Referenti regionali rappresentanti di Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo e Veneto per discutere delle attività della Rete e per
organizzare il 14° Convegno Nazionale dei minisindaci, in programma il
prossimo maggio, in Campania, nel
Parco Regionale Taburno Camposauro, in provincia di Benevento.
Gli ospiti si sono anche incontrati nella
sala consiliare di Forno con i sindaci
della valle e con il nostro minisindaco
Tiziano accompagnato dai suoi assessori (nella foto a sinistra).
due ore alla settimana di studio assistito, può capitare
gli angoli suggestivi del nostro paese e per sfoggiare le di non riuscire a fare tutto. (Alice)
nostre capacità canore e poetiche!
E chiudiamo con una riflessione in rima baciata di
(Sara)
Marco S:
Il tempo prolungato è abbastanza bello, perché impari
Se veramente ti vuoi divertire,
molte cose. Per esempio quest’anno impareremo a fare
al tempo prolungato devi venire!
‘scarpet’, teatro e esperimenti di scienze. Ci vorrebbeQualche volta si va in aula lim,
ro però più voglia e entusiasmo da parte degli alunni!!!
altre volte si guarda un film;
(Naike)
ci sono teatro e altri laboratori,
Per me il prolungato è bello perché si può trascorrere
i compiti li fai con i professori!
più tempo con gli amici, si fa teatro e presto imparereSpesso passeggiamo
mo a fare un piccolo scarpet; però devo dire che c’è
E tutti insieme ci divertiamo!
bisogno di sapersi organizzare perché, anche se ci sono
(Continua da pagina 15) TEMPO PROLUNGATO
(Continua da pagina 1) CCR
migliorare la raccolta differenziata nelle aule - organizzare giornate ecologiche - sistemare il campetto di Zoppè;
SPORT ( Alice Zuanon)
Zuanon settimana bianca - corsi di equitazione - di nuoto - di pattinaggio;
GIOVANI ( Morgana Villa ) fare ricreazione e
lezioni all ’ aperto, quando possibile - organizzare
una festa di fine anno - imparare nuove tecniche
artigianali e artistiche tradizionali - proporre la visita di istruzione a Monaco di Baviera e Vienna;
SCUOLA ( Federico Dal Mas ) dotare ogni aula
di un orologio e di materiale geometrico - sistemare il materiale della palestra - fornire i tavoli per la
mensa al plesso di Fusine.
La giunta si riunirà nei prossimi giorni per decidere quali sono le proposte da portare avanti nel
corso dell ’ anno scolastico.
(Continua da pagina 14) NO ALLA GUERRA
La maggior parte dei presenti erano anziani che facevano parte del gruppo degli alpini, infatti portavano il tipico cappello di colore verde militare, con una piuma (di aquila, di corvo o d’oca) posta sulla
parte sinistra, rivolta all’indietro e lunga dai 25 ai 30 cm circa. Qualche cappello aveva appuntate anche
delle spille di metallo, forse ricevute per il coraggio dimostrato in guerra, e un piccolo pezzo di stoffa con i colori della bandiera italiana. Si notava che gli anziani erano orgogliosi di indossare quel cappello, ma soprattutto di
essere presenti alla Cerimonia.
Siamo stati accolti calorosamente dal Sindaco. A rappresentare gli alunni dell’Istituto c’erano il Dirigente Scolastico M. Pisello e il Minisindaco T. Costa. Don Elio ha dato inizio alla cerimonia salutando tutti i presenti, ha
espresso qualche considerazione e infine ha dato la sua benedizione. Il Sindaco ha esordito dicendo che era molto felice del fatto che noi ragazzi fossimo presenti, perché siamo il Futuro della nostra Valle. A noi spetterà il
compito di difendere i valori della Libertà, della Democrazia e della Patria, per i quali nel passato sono state sacrificate tante vite umane, anche tra gli abitanti di Zoldo.
Per noi alunni è stata un’occasione preziosa per riflettere ancora una volta sull’importanza del rispetto reciproco,
indispensabile per garantire la Pace. In questo modo infatti potremo onorare il sacrificio di chi ha dato la vita
per costruire la nostra Patria e per garantire a noi tutti un futuro sicuro.
Morgana e Maria Laura di 2^A
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