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Da sx Luigi, Marco e Lorenzo Biagioni
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L
uigi e Lorenzo Biagioni erano ancora ragazzetti quando il padre Marco, nel 1990,
fondò a Montemurlo, (nei dintorni di Prato) l’azienda che porta nel
nome le loro iniziali, Luilor. Era
un destino segnato, evidentemente, e anche fortunato: oggi i due figli lavorano col padre, condividono
la gestione commerciale e tecnica
con lui e con il responsabile commerciale ­
dottor Stefano Morotti
(che collabora da quattro anni, ed
è diventato praticamente uno di famiglia) e insieme hanno visto crescere l’azienda fino alle dimensioni
attuali. Che sono significative a livello economico (un fatturato di 16
milioni, una previsione sul 2014 di
18-19, un export che vale in media
l’80%) ma che colpiscono immediatamente anche nei risvolti qualitativi. Luilor è un’azienda giovane, dinamica, “colorata”: non solo
perché produce tessuti con una finezza e una creatività costanti, ma
addetti - spiega il titolare, affiancato dai figli - sono fondamentali per la qualità del prodotto. Abbiamo tutto personale qualificato,
quasi esclusivamente toscano, con
un grande know-how. Dal canto
suo, con un corposo investimento, l’azienda recentemente ha rinnovato il parco macchine acquistando una decina di telai di ultima
generazione, potendo quindi annoverare attualmente cinquantaquattro macchinari all’avanguardia. Alcuni di questi dispongono
di particolari riduzioni in grado
di produrre tessuti finissimi. Anche questo permette di ottenere
la grande qualità che caratterizza i
nostri prodotti”. Fedele alla plurisecolare tradizione pratese, Luilor
disegna, produce e commercializza
tessuti: puntando da sempre su un
prodotto di alta gamma, e operando principalmente con una tipologia particolare di clientela, quella
dei cosiddetti editori tessili, cioè -
L’arte fine
del tessitore
Creatività, know-how e una presenza in tutto
il mondo per prodotti di alta gamma
perché anche i singoli dettagli dall’arredo di tutti gli interni, all’ariosità delle nuovissime macchine
produttive, fino alla presenza di un
insolito e suggestivo “archivio tessile” - fanno capire che qui si lavora bene. E l’atmosfera che si respira, incontrando alcuni dei circa
60 dipendenti, lo dimostra immediatamente: colpisce anche il fatto della giovane età media (sotto i
40 anni), che vale sia per gli addetti alla produzione che per il settore creativo. E negli ultimi sei mesi, a conferma della netta crescita,
l’azienda ha assunto sei nuove persone, tutte sotto i trent’anni. “L’esperienza e la manualità dei nostri
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per intenderci - coloro che editano i book con i campioni di stoffa. “Sono quasi tutti interlocutori
esteri e - racconta Marco Biagioni
- la nostra crescita degli ultimi anni ha fra gli ingredienti fondamentali anche un nuovo modo di relazionarci con il mercato globale, da
quando i miei figli e Morotti sono
entrati in azienda. Abbiamo deciso infatti che fosse strategico organizzare una presenza diretta sui
vari mercati, e dividendoci le trasferte andiamo a contattare personalmente i vari clienti in giro per il
mondo. Questa modalità - abbinata ovviamente alla qualità del prodotto - sta dando frutti notevoli a
livello commerciale: i clienti ci conoscono meglio, imparano a fidarsi, a scegliere assieme a noi le nuove collezioni, che ormai sono quasi
completamente customizzate sulla
base dei loro desideri”. Da un lato,
insomma, c’è un contatto costante,
che si abbina alla velocità delle forniture e dei servizi. Dall’altro, ovviamente, sta il prodotto, che raggiunge standard elevatissimi sia in
termini di qualità che in termini di
innovazione. “La creatività è un altro dei nostri punti di forza. Siamo
davvero al top come tipologia e numero di nuove proposte, e abbiamo un ottimo ufficio tecnico, in cui
lavorano persone di enorme esperienza e di gran gusto. Del resto,
noi possiamo competere proprio
su questo aspetto: filati nuovi, colori innovativi, finissaggi, sono tutti aspetti che caratterizzano molto
il ‘made in Italy’, e sui quali la concorrenza globalizzata fatica a fronteggiarci”. Con questi ottimi presupposti, le prospettive di sviluppo
sono decisamente rosee per la crescita recente anche in un altro settore merceologico, che è quello dei
mobilieri: grandi aziende a livello
mondiale che utilizzano le creazioni di Luilor per realizzare divani e poltrone, mobili di gran classe
in cui la qualità e l’aspetto del tessuto hanno una rilevanza assoluta.
Poi, nel guardare avanti, la famiglia
Biagioni allarga lo sguardo al potenziamento di un grande mercato,
quello statunitense. “Entro il 2015
vorremmo consolidare la nostra
presenza negli Usa - chiude Biagioni senior - anche in questo caso,
la scelta che abbiamo fatto è quella di andare direttamente di persona dai clienti in loco, organizzando visite specifiche e proponendo
loro nuovi prodotti pensati specificamente per quel particolare mercato. Del resto - e questo vale per
tutti i settori - il gusto dell’acquirente finale si crea assieme al cliente: noi facciamo le nostre proposte,
e assieme si decide come realizzarle. Ed è un bel lavoro, che va amato e che fornisce grandi soddisfazioni”.
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