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Dite: «è faticoso
frequentare bambini». Poi aggiung et e: « Perch é
bisogna mettersi
al loro livello, abbassarsi, curvarsi,
farsi piccoli».
Ora avete torto.
Non è questo che
più stanca.
È piuttosto il fatto
di essere obbligati
ad innalzarsi fino
all’altezza dei loro
sentimenti.
È nell’assemblea del
“fare” che l’idea prende
corpo. A volte l’idea non
accontenta o non trova
l’accordo. Ogni bambino
può lanciare la sua. Così
le idee volano, rimbalzano, si ammucchiano, si
rialzano, si disfano lentamente o si dileguano.
Questa volta l’idea è di
fare nel parco della
scuola un laghetto d’acqua fresca per gli uccellini
che hanno sete.
Le idee adesso si chiamano. Suggeriscono casette e nidi sugli alberi...
E poi le fontane, che debbono essere grandi e vere
e lanciano acqua in alto...
Janusz Korczàck
Loris Malaguzzi, I cento linguaggi dei bambini, 1996
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Signori architetti
che fate progetti
di case e palazzi,
di torri e terrazzi,
di seminterrati,
di interi isolati,
di grandi cantieri,
di enormi cantieri…
che bravi che siete!
Talvolta però
- scusate un po’ siete anche distratti.
Scordate, difatti,
che in quei palazzoni
ci debbono stare,
bambini a dozzine.
Si gioca… sul tetto
nel vostro progetto?
Un pezzo di prato
l’avete lasciato?
Su, siate gentili,
fate anche cortili.
Pensateci un poco
ai campi da gioco…
Lasciateci appena
lo spazio, che poi
a far l’altalena
pensiamo da noi,
sarà cura nostra
farci anche una giostra.
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Gianni Rodari
Sguardi
che cambiano il mondo
Abitare
insieme
le città
delle bambine
e dei bambini
XXX RIDEF
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Rencontre International
des Educateurs Freinet
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Reggio Emilia 2014
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Sguardi
che cambiano
il mondo.
Abitare
insieme
le città
delle bambine
e dei bambini
Reggio Emilia 2014
«Posso riassumere in tre parole tutto quello che ho imparato sulla vita: si va avanti!»
Robert Frost, poeta (1874-1963)
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