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20 E C O N O M I A & L A V O R O
indice
positivo
L
a componente di innovazione
del modello di business, ma anche le strategie di sviluppo annunciate e l’utilizzo del capitale: sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato ad assegnare a Digital Magics il premio Best Ipo innovative
project, promosso da Ir Top insieme
a Uk Trade & Investment (agenzia governativa britannica per il commer-
Martedì
17 Giugno 2014
È quella di Digital Magics l’Ipo più innovativa
cio e gli investimenti) nell’ambito
della prima edizione dell’Aim Investor day, organizzato nei giorni scorsi presso Borsa Italiana e rivolto alle
Pmi italiane ad alto potenziale di crescita, quelle appunto che sono quotate sull’Aim (mercato alternativo del
capitale).
Digital Magics è un incubatore certificato di start up innovative, quelle
introdotte con il decreto Crescita 2.0
alla fine del 2012 (se ne sono regi-
strate al momento oltre 1.900, di cui
poco più di una sessantina a vocazione sociale). Le sue azioni ordinarie hanno incominciato ad essere negoziate sull’Aim a fine luglio. Nel 2013
la società, che ora capitalizza 26 milioni di euro, ha collocato più di 1,5
milioni di azioni ordinarie di nuova
emissione, per un valore di oltre 10,5
milioni di euro. Lo scorso anno Digital Magics ha investito in 11 nuove
start up per circa 3,5 milioni di euro
e nel suo portafoglio (al 31 dicembre
2013) sono presenti 31 partecipazioni, di cui 10 start up innovative. Il capitale investito netto è pari a 11,2 milioni di euro (quasi raddoppiato rispetto ai 6,3 milioni del 2012) e la posizione finanziaria netta è passata da
un indebitamento di 3,4 milioni di
euro nel 2012 a una liquidità per 2,6
milioni nel 2013.
Particolarmente ambiziosi i piani
della società per il futuro: «Conti-
nueremo a lavorare sul territorio - ha
dichiarato nell’occasione Enrico Gasperini, fondatore e presidente di Digital Magics - con le start up e con le
imprese dell’eccellenza del made in
Italy, dato che Digital Magics è un incubatore italiano nazionale multiterritoriale e multi-settore. Nei prossimi cinque anni investiremo in oltre
100 nuove start up».
Andrea Di Turi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Enrico Gasperini
(Ansa)
L’incubatore italiano di
start-up vince il premio per
il debutto più interessante
Oggi vale 26 milioni
Fincantieri, «varo» in Borsa
PIETRO SACCÒ
MILANO
a prua di un’enorme nave che spunta dalla facciata di Palazzo Mezzanotte, la sede della Borsa italiana, è il
suggestivo e costoso (600mila euro, a quanto pare) spettacolo con cui Fincantieri si è
presentata a Piazza Affari. L’immagine è piaciuta ai passanti e ha fatto sorridere anche
qualcuno degli analisti arrivati a Milano per
ascoltare i manager del gruppo controllato
dallo Stato presentare il progetto per la nuova vita della compagnia di cantieristica navale in cui, con l’operazione di collocamente
L
avviata ieri, entreranno i privati.
Si parte da una promessa: i soldi che arriveranno dalla vendita delle azioni non saranno ridistribuiti tra i soci. Per i primi dividendi, dunque, sarà necessario aspettare almeno tre anni, ha chiarito l’amministratore delegato Giuseppe Bono. I 700 milioni di euro che l’azienda conta di raccogliere mettendo sul mercato il 38,2% delle
azioni (la maggioranza resterà a Fintecna,
la finanziaria della Cassa depositi e prestiti e quindi, in definitiva, del Tesoro) saranno invece usati per rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria della società così da permetterle di sviluppare il
suo portafoglio ordini, fatto di navi da costruire per un incasso totale di 9 miliardi
di euro e di accordi da finalizzare che possono portare contratti per altri 6 miliardi
di euro. Se le cose andranno come previsto, ci sono ottime notizie per i 20mila dipendenti del gruppo di cantieristica e per
gli 80mila dell’indotto: alla fine del 2015 i
cantieri dell’azienda potrebbero tornare
alla piena capacità produttiva.
Bono vuole ripartire dalla grande storia del
gruppo. «Abbiamo costruito nella nostra
storia più di 7 mila navi, è un "know how"
che ci deve essere riconosciuto», e che magari non è pienamente espresso attual-
Siemens-Mitsubishi
si lanciano su Alstom
La tedesca Siemens e la giapponese
Mitsubishi hanno confermato le voci
degli ultimi giorni presentando un’offerta congiunta da 7 miliardi di euro
(9,53 miliardi di dollari) per il colosso
francese Alstom. È un’offerta in concorrenza con quella degli americani General Electric. In base all’intesa Siemens comprerebbe la divisione turbine a gas di Alstom, accompagnando la
proposta a «una garanzia occupazio-
mente nei bilanci, ha spiegato l’amministratore delegato. Oggi Fincantieri è il quarto costruttore di navi al mondo. Il terzo, aveva fatto notare il presidente Vincenzo Petrone, è grande il doppio. Per questo la crescita è indispensabile. Secondo i piani, sta
arrivando. L’aumento del fatturato previsto
per i prossimi anni è del 50%. Si creerà un
giro di affari sufficiente a fare espandere anche i margini di guadagno. Fincantieri ha avuto nel 2013 un utile operativo lordo pari
7,8%, dei 3,8 miliardi di euro fatturato. Si
tratta di «una profittabilità che non ci soddisfa» ha chiarito Bono.
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nale di tre anni dopo il closing in Francia e Germania», e dall’impegno che la
sede centrale della nuova società resti
in Francia. Mentre Mitsubishi aprirebbe tre joint venture nelle divisioni Nucleare e Vapore, Reti energetiche e Idroelettrico e acquisterebbe una partecipazione diretta del 10%. Inoltre Siemems intende discutere la possibilità di
creare un «forte campione europeo» attraverso una fusione con Alstom nel
settore dei treni. L’americana General
Electric ha offerto 16,9 miliardi di dollari per l’acquisizione del settore elettrico di Alstom.
L’onorificenza
Il progetto
Salerno laurea
Bonanni
in management
Spontini porta
in Giappone
la pizza milanese
SALERNO
DAVIDE RE
MILANO
edico questa laurea a tutti
gli edili che ho conosciuto
nella mia lunga attività», ha
detto il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni, ricevendo la Laurea magistrale Honoris causa in Consulenza e
Management aziendale, ieri mattina,
all’Università degli Studi di Salerno.
«Nell’edilizia – ha aggiunto Bonanni –
ho lavorato per molti anni e anche a livello confederale risento tantissimo di
quella cultura. Si tratta di un lavoro faticoso e umile ma quelle persone rappresentano il nervo della struttura morale e civile d’Italia». Il segretario, poi,
ha ricordato la figura di Marco
Biagi, il giuslavorista ucciso dalle
Br con il quale ha
lungamente collaborato, sottolineandone «l’idea di flessibilità
governata, con
Raffaele Bonanni
un nuovo impianto di diritti e doveri». Infine, si è
soffermato sul fatto che la laudatio sia
stata tenuta dal ministro dell’istruzione Stefania Giannini: «Significa riconoscere non tanto la mia persona,
quanto i valori che esprimono tutte le
persone come me impegnate sul versante sociale. Spero di essere all’altezza di ripagare questa altissima dimostrazione».
Alla cerimonia è intervenuto anche il
Rettore dell’ateneo salernitano, Aurelio
Tommasetti: «Nel segretario generale
Cisl, Raffaele Bonanni, si vuole riconoscere un uomo attento ai problemi, un
uomo proteso al dialogo e non all’esasperazione dello scontro. Il conferimento di tale laurea vuole testimoniare un’attenzione da parte della nostra
Università verso il mondo del lavoro e
verso le organizzazioni sindacali».
«D
alla bottega di qualità alla marca
internazionale. Anche Spontini ci
prova. La storica pizzeria milanese, infatti, ha deciso di allargarsi in Giappone, dove è prevista l’apertura di cinque
punti vendita in tre anni. La prima pizzeria sarà inaugurata vicino a Omotesando,
una delle principali vie dello shopping di
Tokyo, le successive nelle zone di Harajuku,
Omotesando o Meguro, quelle dei negozi
italiani di moda, tanto per intenderci.
L’avventura nipponica è stata voluta da un
team di investitori giapponesi facenti capo alla Japan residential development, che
si occupa della gestione di residenze condominiali e
del ristorante italiano Canoviano
Aoyama. La prima
di Spontini Japan
è pensata come una "casa della pizza": un edificio su
due piani con cucina e forno a legna visibili dall’esterno,
per trasmettere l’immagine del "fatto in
casa", di grande impatto sulla clientela
femminile giapponese. Il locale potrà ospitare fino a 600 persone sedute al giorno, con un prezzo medio della pizza di 1000
yen (poco meno di 8 euro).
Spontini progetta di crescere anche nella
"sua" Lombardia e in altre nazioni, dove
porterà il suo prodotto, la pizza al trancio,
alta e croccante, fatta con prodotti di qualità. Non cederà a contaminazioni alimentari del luogo (cambieranno solo i formati da normale e abbondante a small,
medium e large) e inalterate rimarranno
anche le politiche di "pricing", ovvero la
capacità di offrire un pasto a prezzi molto
competitivi, esaltando l’idea del fast food
italiano: un menù minimalista, economico e veloce costruito intorno alla pizza.
D
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