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6 Focus Abruzzo - Molise - Lazio / Medicina & Ricerca
Eventi
Lunedì 27 ottobre 2014
■■ UNIROMA2 / Il nuovo approccio di Tor Vergata per questa malattia genetica
■■ uniroma2 / Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche premia il merito
Contro l’atassia di Friedreich
Fondi europei per la ricerca in Italia
L’équipe di Testi per ridurre la distruzione della frataxina
Il rettore Novelli: “Premiamo chi porta finanziamenti”
I
P
l gruppo di ricerca diretto dal professor Roberto
Testi al Dipartimento di
Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma
Tor Vergata, sta lavorando
alla messa a punto di una
terapia per l’atassia di Friedreich: una grave malattia
genetica ancora priva di
una cura efficace che colpisce i bambini e giovani
adulti.
Chi ne è colpito perde progressivamente e irreversibilmente la capacità di
coordinare i movimenti, di
camminare, di articolare
la parola e riduce di molto
l’aspettativa di vita. La causa è l’incapacità di produrre
quantità sufficienti di frataxina. Per questo i laboratori
di ricerca di tutto il mondo
sono impegnati nell’obiettivo di aumentare la produzione di questa proteina nei
pazienti. Invece l’approccio
di Testi e del suo gruppo è
radicalmente diverso. Dato che qualunque proteina del nostro corpo viene
continuamente
prodotta
ma anche distrutta, invece
di sviluppare metodi per
aumentare la produzione
di frataxina, il gruppo ita-
Roberto Testi, direttore del
Laboratorio di trasduzione
del segnale e della
divisione Malattie rare del
dipartimento di Biomedicina
e prevenzione, presso
l’Università di Roma Tor
Vergata, dove ricopre anche
la carica di professore
ordinario di Immunologia
presso la facoltà di Medicina
liano cerca di rallentarne la
distruzione, ottenendo così
un aumento dei suoi livelli
nei pazienti.
L’innovatività e l’unicità
dell’approccio da Testi è finanziato da Telethon Italia,
dalla Friedreich Ataxia Research Alliance (Usa) e da
AtaxiaUk (Uk). Inoltre, lo
European Research Council
ha recentemente attribuito
al professor Testi l’Erc Advanced Grant, il finanziamento più prestigioso in
Europa.
Un altro approccio innovativo dal gruppo di ricerca di
Tor Vergata punta a capire
se i farmaci già in commercio per altre terapie, possano essere efficaci anche per
l’atassia di Friedreich. Questo permetterebbe di arrivare a una possibile terapia
in tempi e con costi ridotti.
Il gruppo ha recentemente
proposto che l’Interferon
gamma possa essere tra
questi. Uno studio clinico
pilota, in cui l’Interferon
gamma è stato somministrato a un piccolo gruppo
di bambini con atassia di
Friedreich si è appena concluso a Philadelphia con
risultati incoraggianti. Ora
seguirà uno studio clinico
definitivo su un più ampio gruppo di pazienti. Se
si confermasse l’efficacia
terapeutica dell’Interferon
gamma, i pazienti potrebbero accedere a una cura in
tempi molto rapidi.
Per ulteriori informazioni
consultare il sito Internet:
http://www.labst.org.
er dare un segnale all’insegna della meritocrazia
e dell’incentivazione, il professor Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma,
Tor Vergata, ha recentemente
utilizzato una norma di nuova introduzione che consente
agli atenei italiani di chiamare nel ruolo di professore
i vincitori di finanziamenti
particolarmente prestigiosi
in ambito europeo e internazionale.
è successo, per esempio, a
Francesco Ricci, ricercatore
del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche
dell’Università di Roma, Tor
Vergata che nel 2013 è risultato tra gli 8 vincitori italiani di
un finanziamento Erc Starting
Grant di 1,5 milioni di euro.
“Pochi mesi dopo la notizia
della vincita del finanziamento - racconta Francesco
Ricci - insieme ad altri due
colleghi del Dipartimento di
Fisica, Mauro Sbragaglia e
Luca Biferale, anch’essi vincitori di altri due finanziamenti
Erc, Tor Vergata ha dato il via
libera al nostro passaggio di
ruolo a professore associato.
E, nel caso di Biferale all’epoca già associato, a professore
ordinario”.
“L’obiettivo di questa scelta è
chiaro - spiega il rettore Novelli-. Vogliamo premiare chi
porta finanziamenti importanti e riconoscimenti prestigiosi al nostro Ateneo. Allo
stesso tempo vogliamo incentivare tutti i validi ricercatori
che lavorano qui a partecipare a nuovi bandi europei creando così un circolo virtuoso
che premi l’eccellenza e porti
risultati e ulteriori finanziamenti”.
L’obiettivo alla base del progetto Erc - di cui il neo professore Ricci è responsabile
- è quello di sviluppare delle
nanomacchine a base di Dna
per: la diagnosi e la terapia mirata del cancro. è un progetto
Francesco Ricci,
per esempio, vincitore
di un finanziamento
Erc Starting Grant,
è diventato
professore associato
multidisciplinare che spazia
nei campi delle nanotecnologie, della bioingegneria e della
chimica - spiega Ricci, “e stiamo già ottenendo risultati interessanti che ci lasciano ben
sperare per il futuro”.
La ricerca paga e
fa trovare lavoro.
Francesco Ricci,
grazie alla vincita di
un finanziamento
Erc Starting Grant
di 1,5 milioni di
euro, è passato
da ricercatore a
professore associato.
Assunti insieme a
lui altri due colleghi
vincitori di altrettanti
finanziamenti
■■ NEUROMED / L’Irccs è un protagonista italiano della ricerca e della cura contro le malattie neurologiche che opera in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale
Dal laboratorio scientifico al letto del paziente
La struttura è un centro di eccellenza costantemente aggiornato, con reparti e sale operatorie attrezzate con le più moderne tecnologie
L
e malattie che coinvolgono il sistema nervoso rappresentano, a livello mondiale, una delle più grandi sfide
che la scienza e la medicina
hanno di fronte. E proprio in
questo campo è particolarmente prezioso il concetto di
ricerca traslazionale, che rappresenta la base sulla quale
l’Istituto di Ricovero e Cura
a Carattere Scientifico (Irccs) Neuromed di Pozzilli (Is)
fonda tutte le proprie attività. È una strada nella quale i risultati delle ricerche
scientifiche raggiungono nel
più breve tempo possibile il
paziente, mentre dalla stessa
attività clinica tornano indietro nuove idee e domande per
le innovazioni del futuro. Un
vantaggio cui si aggiunge un
costante impegno nella didattica, grazie ai rapporti con
istituzioni scientifiche e accademiche come l’Università La
Sapienza di Roma.
Il risultato è un centro di eccellenza, che opera in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale e che svolge
attività di ricerca, diagnosi e
cura nell’ambito dei disturbi
neurologici, delle patologie
neurochirurgiche e oncolo-
tà, vero fattore di eccellenza
per l’Istituto. Ma sono molti
i campi che contribuiscono a
fare del Neuromed un centro
di riferimento nel panorama
italiano. Come nel caso della
terapia chirurgica dell’epilessia farmacoresistente. Oppure
dell’ictus cerebrale, per il quale l’Istituto viene classificato
dal progetto “Dove mi curo”,
basato sulle rilevazioni Agenas, tra i primi in Italia per la
sicurezza delle cure prestate
ai pazienti. Sempre per questa
patologia, Neuromed è centro
coordinatore del progetto Remolic - Rete Molisana dell’Ictus Cerebrale.
La sede di Neuromed
giche, delle malattie croniche
degenerative e di quelle rare
del sistema nervoso.
In una struttura ospedaliera
costantemente
aggiornata,
l’approccio al paziente rifugge da ogni semplicismo: la
neurochirurgia, per esempio,
si avvale di sale operatorie
attrezzate con le più moderne tecnologie per affrontare
tutte le patologie neurochirurgiche cerebrali e spinali:
neuro-vascolare, aneurismi
e stenosi carotidee; patologia
neoplastica,
malformativa,
discale e vertebrale; patologia del sistema nervoso periferico. Completano questo
quadro un reparto di terapia
neurointensiva,
un’intensa
attività di neuroriabilitazione
e una neuroradiologia dotata di apparecchiature per la
risonanza magnetica, anche
aperte per pazienti claustrofobici e obesi, di Tac spirale
multistrato, angiografo biplano, Spect e Pet-Tc. Tutto in un
quadro di multidisciplinari-
Il quadro è poi arricchito da
una costellazione di centri per
lo studio e la cura di specifiche
patologie nervose, ad esempio
Alzheimer, epilessia, dolore
cronico, disturbi del sonno,
cefalee, sclerosi multipla, malattia di Parkinson e disturbi
del movimento. La cura e la
ricerca nel campo delle malattie rare rappresentano un
altro aspetto importante, con
una particolare attenzione
alla Corea di Huntington, patologia ereditaria nella quale
gioca un ruolo fondamentale
il Centro di genetica molecolare, struttura impegnata nella diagnosi e nella consulenza
Una sala
di medicina
nucleare
per tutte le malattie genetiche.
Parallele e in piena sintonia
con l’ampia offerta clinica,
le attività scientifiche del
Neuromed sono di livello internazionale. Nei laboratori
dell’Istituto, infatti, si portano avanti ricerche che abbracciano tutti i campi delle
patologie neurologiche, dalle
basi molecolari agli studi su
nuove tecniche diagnostiche,
interventistiche e riabilitative.
Proiettato nel futuro c’è il progetto Cyberbrain, nato dalla
collaborazione tra Fondazione Neuromed, Fondazione
Neurone, Albany Medical
Center e Iemest, destinato
allo studio delle possibilità di
interfacciamento tra cervello
e computer.
La conoscenza dei fattori di
rischio delle malattie, e quindi la prevenzione, è infine una
parte fondamentale della medicina moderna. Anche qui
l’Irccs di Pozzilli è in prima
linea, con costanti attività rivolte alla popolazione e con
il progetto epidemiologico
Moli-sani, che studia venticinquemila persone, trasformando la regione Molise in
un grande laboratorio scientifico.