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1 2014 Newsletter ASSEGNATE CARICHE E DELEGHE UNPAC PER IL BIENNIO GIUGNO 2014 - GIUGNO 2016 UNPAC è l’Associazione Nazionale che raggruppa le imprese italiane produttrici di ausiliari chimico/conciari; si è affermata quale parte integrante della filiera industriale della pelle stabilendo relazioni continuative verso le altre componenti del settore di riferimento a livello nazionale ed internazionale. Costituitasi nel luglio 2009, è un’associazione fondata da aziende italiane forti e flessibili nel rispondere professionalmente alle richieste della clientela e pronte a salvaguardare gli interessi comuni del proprio settore di competenza. UNPAC Via Dalmazia, 43/C 36078 Valdagno (Vi) Segreteria Operativa Via Roma, 62 • 20027 Rescaldina (Mi) tel 0331 578851 • [email protected] Durante il Consiglio Direttivo della nostra Associazione, svoltosi a Parma il 25 settembre 2014, sono state assegnate Cariche e Deleghe ai Consiglieri CONSIGLIO DIRETTIVO Edgardo Stefani - Presidente Marco Frediani - Vice Presidente Claudio Bortolati - Tesoriere Braggion Pierluigi Ciarlo Luigi Falaschi Giancarlo Gandolfi Antonio Ientile Guido Maraviglia Maurizio Meucci Andrea Montecalvo Antonio Petroselli Remo - Past President Poles Eric Rinaldi Massimo Toscano Claudio Maggioni Maurizio - Segretario del Consiglio Direttivo eletti durante l’Assemblea Ordinaria dello scorso 20 giugno, svoltasi presso il Museo Ferrari di Maranello. DELEGHE Edgardo Stefani e Antonio Gandolfi Relazioni istituzionali e Industriali Pierluigi Braggion e Andrea Meucci Ricerca e Innovazione Coordinamento Commissione Tecnica Antonio Montecalvo e Claudio Bortolati Tesoreria, Economato e Credito Claudio Bortolati e Maurizio Maraviglia Politiche industriali Luigi Ciarlo e Giancarlo Falaschi Materia Fiscale, Lavoro e Formazione Guido Ientile e Claudio Toscano Analisi Economiche e di Mercato Massimo Rinaldi e Marco Frediani Internazionalizzazione e Fiere Remo Petroselli e Eric Poles Comunicazione e Marketing www.unpac.it Newsletter 1 2014 2 IL PUNTO SULLE PELLI METAL FREE Il prossimo 7 novembre 2014, alle ore 17.00 presso l’Auditorium di Chiampo (VI), durante il 42° Convegno Nazionale AICC, Associazione Italiana Chimici del Cuoio, UNPAC, Associazione Nazionale che raggruppa le più importanti aziende italiane produttrici di ausiliari chimico-conciari, nell’ambito delle sue attività a supporto della corretta informazione ed interpretazione delle stringenti normative che sovrintendono l’operato di tutta la filiera pelle europea, interverrà con un importante ed attuale lavoro dal titolo: PELLI METAL FREE. Realtà attuale e sviluppo tecnologico Questa esposizione, a cura di Claudio Bortolati e Marco Frediani, che hanno curato personalmente l’analisi e la realizzazione dello studio, si prefigge di fare il punto della situazione sulla tematica riguardante i metalli pesanti presenti nei formulati chimici e di conseguenza gli effettivi limiti e limitazioni nelle pelli finite, allo scopo di far ben comprendere agli addetti ai lavori lo Stato dell’Arte della materia e la reale sostenibilità delle norme attualmente in essere. Per informazioni relative al Convegno, cui farà seguito una Cena di Gala presso il Ristorante La Pieve di Chiampo, ed alle iniziative ad esso collegate, vi invitiamo a visitare il sito www.aicc.it. La Segreteria di UNPAC resta a disposizione per qualsiasi approfondimento vogliate affrontare. ASSOCIATI ALANCHIM S.r.l. Castelfranco di Sotto (PI) www.alanchim.it ALCOVER ITALIANA S.r.l. Milano (MI) www.alcoverquimica.com CORICHEM S.r.l. Sarego (VI) www.corichem.it FINIKEM S.r.l. Castelfranco di Sotto (PI) www.finikem.it www.finikem.it LETEX S.r.l. Montebello Vicentino (VI) www.letex.it DERMACOLOR S.r.l. Castelfranco di Sotto (PI) www.dermacolor.it GSC GROUP S.p.A. Montebello Vicentino (VI) www.gscspa.it LMF BIOKIMICA S.p.A. Santa Croce sull’Arno (PI) www.lmfbiokimica.it BIO FINLEATHER S.p.A. Santa Croce sull’Arno (PI) www.gruppobiokimica.com DERMAKIM S.r.l. Varese (VA) www.dermakim.it ICAP LEATHER CHEM S.p.A. Lainate (MI) www.icapleather.eu SAMIA S.p.A. Arzignano (VI) www.samiaitaly.com CENTRALKIMICA S.p.A. Castelfranco di Sotto (PI) www.centralkimica.it DERMOCHIMICA S.p.A. Agrate Brianza (MB) www.dermochimica.it IKEM S.r.l. Montorso Vicentino (VI) www.ikemitalia.com SEICI S.p.A. Leinì (TO) www.seici.com CHIME S.p.A. Solofra (AV) www.chimespa.com EXEL TECNOLOGIE S.r.l. Montebello Vicentino (VI) www.exeltec.com KEMIA TAU S.r.l. La Cassa (TO) www.kemiatau.com SILVACHIMICA S.r.l. San Michele Mondovì (CN) www.it.silvateam.com CHIMICA ITALIANA S.r.l. Castelfranco di Sotto (PI) www.chimicaitaliana.it FGL INTERNATIONAL S.p.A. Castelfranco di Sotto (PI) www.fglinternational.com KLF TECNOKIMICA S.r.l. Castelfranco di Sotto (PI) www.klftecnokimica.it TECNOCHIMICA S.p.A. Castelfranco di Sotto (PI) www.tecnochimica.eu CHIMONT INTERNATIONAL S.p.A. Montopoli in Val d’Arno (PI) www.chimontgroup.com TICHEM S.r.l. Turbigo (MI) www.unpac.it Newsletter 1 2014 3 ATTIVITÀ E INIZIATIVE DELLA COMMISSIONE TECNICA UNPAC A SUPPORTO DEL SETTORE CONCIARIO Raoul Sartori - Direttore Ricerca e Sviluppo di SAMIA S.p.A. - Delegato COMMISSIONE TECNICA UNPAC Relazione esposta durante il CONVEGNO AICC TOSCANA, tenutosi il 30 maggio 2014 a San Miniato (PI) che fotografa lo stato dell’arte del lavoro che la Commissione Tecnica UNPAC sta producendo a favore delle concerie. http://www.unpac.it/consiglio.asp?idlink=3&lingua=_ita UNPAC, Associazione Nazionale che raggruppa i produttori italiani di ausiliari chimici per il cuoio, nata per promuovere la qualità, la competenza, la professionalità e l’etica dei prodotti italiani, si è dotata di una Commissione Tecnica, composta da esperti operanti nelle aziende associate, allo scopo di condividere problemi e soluzioni, con l’intento di poter offrire la miglior competenza alle esigenze delle Aziende clienti. Una delle strategie principali della Commissione Tecnica UNPAC è stata quella di definire un tavolo di lavoro congiunto che elabori le problematiche che a cascata si stanno ripercuotendo sulla filiera pelle, coinvolgendo tutti gli attori, fornitori e clienti. È stata attivata perciò una collaborazione tra UNPAC, UNIC e FEDERCHIMICA sul tema CAPITOLATI relativi alla presenza di sostanze chimiche non consentite all’interno dei formulati per la lavorazione delle pelli, per elaborare un documento condiviso e congiunto per un costante monitoraggio sulle problematiche, in funzione della normativa riferita al Reach. L’EREDITARIETA’ DEI CAPITOLATI I “capitolati”, nome con cui vengono definite tradizionalmente le specifiche tecniche di fornitura, oltre ai requisiti tecnici di qualità riguardo a resistenze fisico-meccaniche e del colore, elencano tra i requisiti chimici quasi sempre un serie di sostanze indesiderate, con il limite massimo di concentrazione accettabile sul pellame. Tali capitolati, a volte in origine nemmeno formulati specificatamente per il pellame, vengono più o meno imposti alle concerie che, spesso, li passano pari pari ai fornitori di prodotti chimici, rimbalzando la richiesta di esenzione così come è stata ricevuta, con l’intento di risolvere radicalmente il problema o nella speranza di riuscire a fare la somma degli inquinanti dovuti ai prodotti chimici per poter controllare che il totale di questi rimanga nella pelle prodotta sotto i limiti richiesti, dimenticando che la lunga e complessa lavorazione della pelle non sempre consente una valutazione “a tavolino” sommando gli ingredienti, che i prodotti chimici reagiscono tra loro e con la pelle, che alcune sostanze si trasformano, se ne vanno nell’aria e nell’acqua utilizzata, che anche la pelle grezza contiene composti chimici sia naturali sia non e che possono verificarsi contaminazioni accidentali indesiderate. Prima di promettere la conformità a certi capitolati, qualche determinazione analitica sulla pelle finita e magari anche sugli stadi intermedi è quindi, sostanzialmente inevitabile. DIFFICOLTA’ NEL RECEPIRE I CAPITOLATI Oltre alle difficoltà generate dall’incoerenza dovuta alla traslazione di capitolati per altri settori alla pelle e poi ai prodotti chimici, anche quando questi capitolati sono di fatto coerenti, ne esistono anche altre. Il produttore di chemicals ha due strumenti a disposizione per monitorare la presenza di sostanze indesiderate: quello documentale e quello analitico. CONTROLLO DOCUMENTALE Il controllo documentale, fortemente suggerito dal regolamento CE 1907/2006 (Reach) che si basa sul corretto flusso di informazioni, è il principale strumento di cui ci si può avvalere. La Normativa però, è in continua evoluzione e aggiunge continuamente sostanze da regolamentate, che non sono solo quelle elencate nelle liste Reach SVHC (arrivate oggi a 251), all. XIV e all. XVII, ma comprende anche altre sostanze pericolose (infiammabili, irritanti, nocive, PBT, CMR) diversamente regolamentate. E’ quindi indispensabile un aggiornamento continuo. Come complicazione, spesso non sono ancora stati definiti metodi d’analisi standardizzati, quindi anche se è stabilito il limite, non c’è accordo sul modo in cui effettuare le misure. La normativa, inoltre, prevede la regolamentazione, l’obbligo ad esempio di dichiarazione, al di sopra di un certo minimo, ma spesso le richieste dei capitolati hanno limiti di gran lunga inferiori a quelli previsti dalla normativa. I documenti, MSDS ad esempio, sia www.unpac.it Newsletter 1 2014 4 Capitolato = Risposta alle Esigenze Informazioni Ereditate Esigenze Normative Capitolato del BRAND Esigenze “Migliorative” Volontarie Esigenze di Mercato Capitolato del BRAND pur conformi alla normativa, raramente contengono informazioni non obbligatorie, quindi richieste al di sotto dei limiti normativi non sono risolvibili in questo modo. Le dichiarazioni richieste ad Aziende fornitrici di materie prime (multinazionali) ad integrazione dei documenti obbligatori, raramente vanno oltre a quanto obbligatoriamente previsto dalla normativa e sono altrettanto poco utili. CONTROLLO ANALITICO Il numero delle sostanze regolamentate è enorme. Il numero delle sostanze consentite, ma di fatto indesiderate è altrettanto ingente. La lista delle sostanze con richiesta di “esenzione” è perciò variabile, a se- Fornitore di Accessori conda della Regolamentazione di riferimento, del Brand, della destinazione d’uso ecc.. Per alcune sostanze, come già accennato, non esistono metodi standardizzati, le analisi rappresentano comunque un costo, necessitano di standard di riferimento e apparecchiature e spesso non esiste nemmeno un laboratorio terzo cui commissionare il lavoro. Non è possibile, comunque, analizzare tutti i lotti di tutti i prodotti per tutte le sostanze indesiderate ed è problematico anche individuare quali siano i prodotti o le materie prime che possano contenere questo o quell’altro contaminante, quando per tali sostanze non sussiste l’obbligo di dichiarazione o non si ha una qualche segnalazione almeno indicativa della presenza di queste. Richieste di Supporto Azienda Manifatturiera Fornitore di Pellame La contaminazione accidentale o il contenuto come impurità è inoltre, casuale, inconsapevole e variabile, pertanto ogni dichiarazione fatta senza un piano di controllo validato statisticamente può essere solo indicativa. A volte viene richiesta l’esenzione assoluta, come “assente” o con limite 0 (zero) che, soprattutto per le sostanze non utilizzate, ma presenti come contaminanti, non può essere mai accettabile. Tutto questo che rende già assai arduo rispondere coerentemente alle richieste contenute nei capitolati ed è ulteriormente complicato dal fatto che alcuni fornitori di chemicals, mostrando un approccio più “leggero” accettando con facilità questi capitolati sottovalutando o azzardando, generano di fatto malintesi e dubbi tra clienti e fornitori. Monitoraggio (e Rimbalzi Tecnici) Conceria Azienda Manifatturiera Conceria Fornitore di Pelli Fornitore di Prodotti Chimici Controllo Documentale Fornitore Prodotti Chimici Controllo Tramite Analisi www.unpac.it Newsletter IL SUPPORTO DI UNPAC Uno dei primi argomenti affrontati sono stati appunto i capitolati sempre più complessi che le Concerie chiedono di sottoscrivere. La Commissione Tecnica UNPAC ha già collaborato con UNIC per l’ultima revisione del ”Capitolato Pelli e Sostanze Chimiche” che UNIC aggiorna ormai regolarmente due volte all’anno. La collaborazione è quindi continua e proseguirà anche per le prossime revisioni. Durante questo stesso lavoro è nata anche una proficua collaborazione con Federchimica. L’ottimo lavoro del Capitolato UNIC considera le sostanze indesiderate con riferimento alla normativa cogente e ne indica, ove possibile, limiti e metodi per la pelle e offre un’indicazione della possibile presenza di queste nelle differenti tipologie di pellame, rappresentando un utile strumento soprattutto per il cliente della conceria ed anche per la conceria stessa. Una delle ambizioni UNPAC è di arrivare ad un capitolato che, sulla base di quello UNIC, lo affianchi, ma in una versione suddivisa per fasi di lavorazione della pelle, più utile per i tecnici 1 2014 5 Una delle strategie principali della Commissione Tecnica UNPAC è stata quella di definire un tavolo di lavoro congiunto che elabori le problematiche che a cascata si stanno ripercuotendo sulla filiera pelle, coinvolgendo tutti gli attori, fornitori e clienti. È stata attivata perciò una collaborazione tra UNPAC, UNIC e FEDERCHIMICA sul tema CAPITOLATI relativi alla presenza di sostanze chimiche non consentite all’interno dei formulati per la lavorazione delle pelli, per elaborare un documento condiviso e congiunto per un costante monitoraggio sulle problematiche in funzione della normativa riferita al Reach. Commissione Tecnica UNPAC Coordinatori: Lombardia - Piemonte: Veneto: Toscana: Braggion P., Rinaldi M. Bienati A., Giovando S., Maraviglia M., Rama A. Lovato G., Nogarole M., Pellegrini T., Sartori R. Nuti F. della conceria. Un altro obiettivo, ancora più ambizioso, è l’elaborazione delle Linee Guida dei Prodotti Chimici per la Pelle, per orientare l’attenzione della conceria sul possibile contenuto di sostanze indesiderate nei prodotti chimici. Tali Linee Guida, partendo inizialmente dalle sostanze indesiderate e dai limiti di queste definiti dalla normativa, per poi estendersi ad altre sostanze indesiderate e a limiti richiesti al settore, si propongono di indicare quali prodotti del ciclo della pelle possano plausibilmente contenere tracce di tali sostanze, suggerendo i metodi di analisi più adatti, i limiti di rilevabilità e di accettabilità. Questo lavoro, tutt’altro che rapido e semplice, porterebbe all’elaborazione di un Capitolato di Riferimento delle sostanze indesiderate nei Prodotti Chimici per la Pelle, che semplificherebbe la risposta alle richieste delle Concerie e potrebbe essere proposto come riferimento alle Concerie e ai Brand. Conclusioni I confronti corretti tra tutti gli attori della filiera sulle esigenze e sulle problematiche del mondo della pelle, offrono l’occasione per: - far scaturire strategie per l’innovazione; - dare sicurezza alla filiera sia per l’ambiente di lavoro che per la regolarità delle forniture nei confronti della normativa e dei sempre più stringenti “capitolati”; - portare ad una semplificazione della burocrazia documentale. UNPAC ha fatto propri questi propositi, per continuare ad alimentare la passione per la vera pelle in un mondo in cui “sostenibilità” è diventata la parola chiave. www.unpac.it Newsletter 26.3.2014 IT 1 2014 6 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 90/1 REGOLAMENTO EUROPEO 301/14 RIGUARDANTE LA DETERMINAZIONE II DEL CROMO ESAVALENTE IN ARTICOLI REALIZZATI IN CUOIO E PELLI. (Atti non legislativi) A partire dal 1 maggio 2015 non potranno essere messi in commercio articoli realizzati in cuoio che contengano Cromo VI in concentrazioni pari o superiori a 3 mg/kg, vale a dire 0,0003% sul peso secco della pelle. REGOLAMENTI http://newsletter.echa.europa.eu/documents/6362380/20590848/newsletter_2014_issue_2_april_en.pdf http://www.iultcs.org/pdf/IUR-1_Chromium%20and%20leather%20research_A%20balanced%20view%20of%20facts_Aug-2013_corr.pdf REGOLAMENTO (UE) N. 301/2014 DELLA COMMISSIONE del 25 marzo 2014 che modifica l’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), per quanto riguarda i composti del cromo VI (Testo rilevante ai fini del SEE) nell’Unione ha già elaborato e dato ampia attuazione a misure volte a controllarne e ridurne al minimo la for mazione. LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registra zione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle so stanze chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commis sione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (1), in particolare l’articolo 68, paragrafo 1, (3) Il 28 novembre 2012 il Comitato per la valutazione dei rischi ha adottato per consenso il parere sulla restrizione proposta nel fascicolo conforme all’allegato XV. Secondo tale parere detta restrizione costituisce la misura più ap propriata a livello dell’Unione, in termini sia di efficacia sia di fattibilità, per affrontare i rischi individuati rappre sentati dai composti del cromo VI contenuti nel cuoio. Nel suo parere il Comitato per la valutazione dei rischi ha tuttavia proposto di modificare tale restrizione sop primendo la nozione di contatto diretto e prolungato con la cute originariamente contenuta nel fascicolo con forme all’allegato XV. (4) La restrizione proposta riguarda il rischio di sensibilizza zione cutanea indotto dal contatto diretto o indiretto della cute con articoli in cuoio o articoli con parti in cuoio contenenti cromo VI. Nei soggetti già sensibilizzati tale contatto può provocare una risposta allergica anche a concentrazioni inferiori rispetto a quelle necessarie all’in duzione di detta sensibilizzazione. (5) La restrizione proposta dovrebbe riguardare gli articoli in cuoio e gli articoli con parti in cuoio, utilizzati da con sumatori o lavoratori, che vengono a contatto con la cute in condizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedi bili. (6) Il metodo di riferimento EN ISO 17075 è l’unico metodo di analisi attualmente disponibile e riconosciuto a livello internazionale in grado di rilevare la presenza di cromo VI nel cuoio, compreso quello contenuto in articoli in cuoio. Il limite di determinazione del metodo di riferi mento EN ISO 17075 è pari a 3 mg/kg (0,0003 % in peso) di cromo VI sul peso totale secco del cuoio. A fini di monitoraggio e attuazione è quindi giustificato fissare tale soglia per la restrizione dell’immissione sul mercato degli articoli in cuoio o di quelli con parti in cuoio è quindi giustificato ai fini di verificabilità e attua bilità. considerando quanto segue: (1) (2) Il 19 gennaio 2012 il Regno di Danimarca ha presentato, a norma dell’articolo 69, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1907/2006, un fascicolo all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (di seguito «l’Agenzia») al fine di avviare la procedura di restrizione di cui agli articoli da 69 a 73 del regolamento in questione (di seguito «fasci colo conforme all’allegato XV»). In tale fascicolo viene dimostrato che l’esposizione al cromo VI, ove contenuto negli articoli in cuoio o negli articoli con parti in cuoio che vengono a contatto con la cute, comporta un rischio per la salute umana. I composti del cromo VI possono determinare nuovi casi di sensibilizzazione e provocare una risposta allergica. Il fascicolo dimostra che occorre intervenire a livello dell’Unione. I composti del cromo VI si possono formare nel cuoio mediante l’ossidazione dei composti del cromo III ag giunti in alcuni processi di concia per favorire la retico lazione delle subunità del collagene al fine di aumentare la stabilità dimensionale del cuoio nonché la sua resi stenza all’azione meccanica e al calore. Secondo quanto riportato nel fascicolo conforme all’allegato XV i mecca nismi e le condizioni che determinano la formazione del cromo VI sono noti e la maggior parte delle concerie (1) GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1. www.unpac.it Newsletter L 90/2 IT 1 2014 26.3.2014 7 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea In base al parere del comitato per la valutazione dei conomico della restrizione, compresa la disponibilità di rischi, la soglia di 3 mg/kg (0,0003 % in peso) di cromo alternative, è stato preso in considerazione. IT peso totale secco del cuoio L 90/2 Gazzetta ufficiale ad dell’Unione 26.3.2014 VI sul corrisponde espo europea sizioni superiori al livello più basso a cui si osserva un (12) La restrizione relativa all’immissione di articoli usati sul effetto avverso in grado di provocare una reazione. Se mercato imporrebbe un onere eccessivo sui consumatori parere di tale per comitato, questa soglia (7) In base al condo parereil del comitato la valutazione dei dovrebbe conomico che dellarivendono restrizione,talicompresa la disponibilità di articoli. Inoltre, data la natura di tali esserediefficace % nel rischi, la soglia 3 mg/kgall’80 (0,0003 % ridurre in peso)l’insorgenza di cromo di nuovi alternative, operazioni, è stato preso in considerazione. sarebbe difficile fare rispettare detta restrizio casi di dermatite allergica dovuta all’esposizione al cromo VI sul peso totale secco del cuoio corrisponde ad espo ne. Di conseguenza, quest’ultima non si applica agli arti VI contenuto articoli sizioni superiori al livelloinpiù bassoinacuoio. cui si osserva un coli relativa in cuoioall’immissione o a quelli condiparti in cuoio (12) La restrizione articoli usatiche sulerano nella effetto avverso in grado di provocare una reazione. Se fase di usounfinale nell’Unione prima dell’applicazione del mercato imporrebbe onere eccessivo sui consumatori condo di tale comitato, questa presente regolamento. L’efficacia della restrizione sul soglia numerodovrebbe dei casi di allergia che rivendono (8) il parere tali articoli. Inoltre, data la natura di tali essere efficace all’80 % ridurre l’insorgenza di nuovi da cromo puònelessere determinata tenendo sotto controllo operazioni, sarebbe difficile fare rispettare detta restrizio casi di dermatite allergica dovuta all’esposizione al cromo i casi di dermatite allergica dovuta all’esposizione al ne. Di conseguenza, quest’ultima non si applica agli arti (13) È opportuno prevedere un periodo di dodici mesi dall’en VI contenuto in articoli in cuoio. cromo VI. Qualora la prevalenza dell’allergia non dimi coli in cuoio o a quelli con parti in cuoio che erano nella trata in vigore del presente regolamento al fine di con nuisca o qualora divenga disponibile un metodo d’analisi fase di uso finale nell’Unione prima dell’applicazione del sentire alle parti interessate di adottare le misure neces in grado di individuare quantitativi inferiori di cromo VI presente regolamento. L’efficacia della restrizione sul numero dei casi di allergia (8) sarie per conformarsi al regolamento, anche per quanto e tale metodo sia riconosciuto comecontrollo affidabile, sarà op da cromo può essere determinata tenendo sotto riguarda gli articoli già presenti nella catena di approvvi tale restrizione. i casi di portuno dermatiteriesaminare allergica dovuta all’esposizione al gionamento, scorte comprese. (13) È opportuno prevedere un periodo di dodici mesi dall’en cromo VI. Qualora la prevalenza dell’allergia non dimi trata in vigore del presente regolamento al fine di con nuisca divenga disponibile un per metodo d’analisi Il 6 marzo 2013 il Comitato l’analisi socioeconomica sentire (9) o qualora parti interessate di adottare le misure neces (14)alleOccorre quindi modificare di conseguenza il regolamento in grado dihaindividuare quantitativi di sulla cromo VI adottato per consensoinferiori il parere proposta di re sarie per conformarsi al regolamento, anche per quanto (CE) n. 1907/2006. e tale metodo sia riconosciuto come affidabile, sarà op strizione di cui al fascicolo conforme all’allegato XV. riguarda gli articoli già presenti nella catena di approvvi portuno riesaminare restrizione. Secondo iltale parere di tale comitato la restrizione, quale gionamento, scorte comprese. (15) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi modificata dal Comitato di valutazione dei rischi, costi al parere del comitato di cui all’articolo 133 del regola misura più appropriata a livello dell’Unione Il 6 marzo tuisce 2013 illaComitato per l’analisi socioeconomica (9) (14) Occorre quindi modificare di conseguenza il regolamento mento (CE) n. 1907/2006, individuati in termini di proporzio ha adottatoper peraffrontare consensoi rischi il parere sulla proposta di re (CE) n. 1907/2006. nalità tra vantaggi e costi socioeconomici che essa com strizione di cui al fascicolo conforme all’allegato XV. Secondo ilporta. parere di tale comitato la restrizione, quale HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: (15) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi modificata dal Comitato di valutazione dei rischi, costi al parere del comitato di cui all’articolo 133 del regola tuisce livello dell’Unione Il Forumpiùperappropriata lo scambio ad'informazioni sull’applicazione (10)la misura Articolo 1 mento (CE) n. 1907/2006, per affrontare i rischi individuati in termini di proporzio è stato consultato nel corso della procedura di restrizio nalità tra vantaggi e costi socioeconomici che essa com L’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 è modificato ne. porta. conformemente del presente regolamento. HA ADOTTATO IL PRESENTEall’allegato REGOLAMENTO: (7) (10) (11) (11) L’8 aprile 2013 l’Agenzia ha trasmesso alla Commissione Il Forum per lo scambio d'informazioni sull’applicazione Articolo 1 Articolo 2 i pareri del Comitato per la valutazione dei rischi e del è stato consultato corso dellasocioeconomica, procedura di restrizio Comitatonelper l’analisi in base ai quali la Il presente regolamento entra in vigoreè modificato il ventesimo giorno L’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 ne. Commissione ha concluso che la presenza di composti successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione conformemente all’allegato del presente regolamento. del cromo VI negli articoli in cuoio e in quelli con parti europea. in cuoio che vengono a contatto con la cute comporta L’8 aprile 2013 l’Agenzia ha trasmesso alla Commissione un rischio inaccettabile per la salute umana che deve Articolo 2 i pareri del Comitato per la valutazione dei rischi e del essere affrontato a livello dell’Unione. L’impatto socioe Esso si applica dal 1o maggio 2015. Comitato per l’analisi socioeconomica, in base ai quali la Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno Commissione ha concluso che la presenza di composti successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione del cromo VI negli articoli in cuoio e in quelli con parti europea. presente con regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in in cuoio che vengono aIl contatto la cute comporta degli Stati membri. un rischio inaccettabile ciascuno per la salute umana che deve essere affrontato a livello dell’Unione. L’impatto socioe Esso si applica dal 1o maggio 2015. Fatto a Bruxelles, il 25 marzo 2014 Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Per la Commissione Il presidente IT 26.3.2014 Fatto a Bruxelles, il 25 marzo 2014Gazzetta ufficiale dell’Unione europea José Manuel BARROSO L 90/3 Per la Commissione ALLEGATO Il presidente Manuel Nell’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006, colonnaJosé 2, voce 47,BARROSO sono aggiunti i seguenti paragrafi 5, 6 e 7: «5. Gli articoli in cuoio che vengono a contatto con la cute non possono essere immessi sul mercato se contengono cromo VI in concentrazioni pari o superiori a 3 mg/kg (0,0003 % in peso) sul peso totale secco del cuoio. 6. Gli articoli con parti in cuoio che vengono a contatto con la cute non possono essere immessi sul mercato qualora una di queste parti in cuoio contenga cromo VI in concentrazioni pari o superiori a 3 mg/kg (0,0003 % in peso) sul peso totale secco di tale parte in cuoio. 7. I paragrafi 5 e 6 non si applicano all’immissione sul mercato di articoli usati già nella fase di uso finale nell’Unione prima del 1o maggio 2015». www.unpac.it Newsletter 1 2014 8 FINANZA AGEVOLATA A FAVORE DELLE IMPRESE SIMEST HA RIAPERTO L’ATTIVITÀ DI RICEZIONE DI NUOVE DOMANDE RIGUARDANTI I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LA PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE PMI ESPORTATRICI FINALITÁ DEL FINANZIAMENTO Il finanziamento è volto a stimolare, migliorare e salvaguardare la solidità patrimoniale delle imprese esportatrici per accrescere la loro capacità di competere sui mercati esteri. BENEFICIARI PMI aventi sede legale in Italia, costituite in forma di società di capitali, che abbiano realizzato in ciascuno dei tre esercizi finanziari precedenti a quello di presentazione della domanda, un fatturato estero la cui media sia pari ad almeno il 35% del fatturato aziendale totale. Al momento dell’erogazione del finanziamento le imprese beneficiarie devono essere costituite in forma di SPA. LIVELLI DI SOLIDITÁ PATRIMONIALE Il livello di solidità patrimoniale di riferimento (di seguito “livello soglia”) è posto uguale a 0,80 per le imprese industriali/manifatturiere e 1,00 per le imprese commerciali/di servizi. Domande di PMI con livello di solidità patrimoniale superiore a 2,00 non sono ammissibili. Il livello soglia è ricavato dal rapporto tra patrimonio netto e attività immobilizzate nette, sulla base dell’ultimo bilancio approvato prima dell’esame, da parte del Comitato, della domanda di finanziamento. MISURA DEL FINANZIAMENTO Il finanziamento è deliberato dal Comitato nel limite del 25% del patrimonio netto del richiedente, risultante dall’ultimo bilancio approvato prima dell’esame della domanda di finanziamento da parte dello stesso Comitato e nel rispetto del regolamento UE “de minimis”. Il finanziamento non può comunque su- perare l’importo di 300.000,00 euro. CONDIZIONI DEL FINANZIAMENTO Nel caso in cui l’impresa presenti un livello di ingresso uguale o superiore al livello soglia di 0,80 e di 1,00, il Comitato Agevolazioni, sulla base di criteri connessi alla consistenza patrimoniale, finanziaria ed organizzativa del richiedente, può valutare se chiedere l’eventuale rilascio di garanzia e la relativa misura. Nel caso in cui l’impresa presenti un livello di ingresso inferiore al livello soglia di 0,80 per le imprese industriali/ manifatturiere e ad 1,00 per le imprese commerciali/di servizi la stessa, per garantire il rimborso del 100% del finanziamento concesso, dovrà prestare fideiussione bancaria o assicurativa conforme allo schema pubblicato. EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO L’erogazione del 100% del finanziamento concesso avviene in un’unica tranche (entro 6 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento). Il tasso di interesse applicato è, attualmente, allo 0,50 per tutta la durata. RIMBORSO DEL FINANZIAMENTO prima fase: preammortamento Il preammortamento decorre dalla data di erogazione e termina alla fine del secondo esercizio intero dell’impresa, successivo alla data di erogazione stessa. Al termine di tale fase, la SIMEST verifica il bilancio relativo al suddetto esercizio ai fini del calcolo del livello di solidità patrimoniale, senza considerare, nelle immobilizzazioni nette, gli incrementi per costi di ricerca, sviluppo e pubblicità contabilizzati nelle immobilizzi immateriali nei periodi considerati. Seconda fase: rimborso Ipotesi a: imprese che al termine della prima fase hanno rispettato il loro obiettivo, migliorando il proprio livello di ingresso, fino a raggiungere / superare il livello soglia, o mantenendolo/superandolo, se già uguale o superiore al livello soglia. La fideiussione, eventualmente acquisita, viene svincolata, ed il rimborso avviene in 5 anni ad un tasso agevolato pari allo 0,50%; ipotesi b: imprese che al termine della prima fase non hanno raggiunto il livello soglia, o, pur rispettando il livello soglia, registrano una flessione. Tali imprese non accedono alla seconda fase e rimborsano il finanziamento in un’unica soluzione; Imprese che al termine della fase di erogazione registrino una flessione contenuta nei limiti del 5%, rispetto al livello di ingresso, e purchè siano rispettati i livelli soglia di 0,80 e 1,00. Tali imprese possono presentare garanzia o proroga di quella eventualmente già rilasciata, ottenendo il prolungamento di un anno della fase di erogazione e preammortamento, al fine di poter nuovamente raggiungere, nell’esercizio successivo, il livello iniziale d’ingresso; verifica ulteriore: durante la fase di rimborso la Simest verifica unicamente il bilancio relativo al secondo esercizio successivo a quello della prima verifica, applicando le stesse modalità di calcolo utilizzate per la verifica di cui alla prima fase. Qualora da tale ulteriore verifica risulti una flessione del livello d’ingresso, l’agevolazione è revocata ed il restante rimborso del finanziamento continuerà a tasso di riferimento. www.unpac.it Newsletter 1 2014 9 FINANZIAMENTI AGEVOLATI A FAVORE DELLE PMI PER LA PRIMA PARTECIPAZIONE A FIERE/MOSTRE EXTRA UE SCHEDA SINTETICA Si informa che SIMEST ha aperto l’attività di ricezione di domande riguardanti i finanziamenti agevolati per la realizzazione di iniziative promozionali per la prima partecipazione a fiere e mostre sui mercati extra UE. FINALITÁ DEL FINANZIAMENTO Il finanziamento è volto a promuovere la partecipazione di imprese che si affacciano per la prima volta al mondo delle fiere e delle mostre, in Paesi che non sono membri dell’Unione Europea. BENEFICIARI PMI aventi sede legale in Italia, in forma singola o aggregata, ivi comprese quelle a partecipazione giovanile o femminile. Nel caso di imprese aggregate, la domanda di finanziamento agevolato, è presentata dalla società capofila, corredata dal mandato sottoscritto dai partner. SPESE AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO Una spesa si considera ammissibile al programma se strettamente collegata alla partecipazione di fiere/mostre e se sostenute nel periodo di realizzazione del programma, che decorre dalla data di presentazione della domanda fino a 18 mesi dopo la data della stipula del contratto di finanziamento. Inoltre, tutte le spese inserite nei preventivi, devono essere suddivise per singola fiera/mostra e riguardano: 1. Spese di funzionamento (affitto e allestimento dello spazio espositivo, gestione, trasporto e assicurazione all’interno della fiera/mostra, compensi al personale esterno); 2. Spese per attività promozionali (consulenze, realizzazione di materiale pubblicitario e promozionale, partecipazione a business meeting, convegni, work-shop e similari riconducibili alla fiera/mostra); 3. Spese per interventi vari (spese non documentabili con fattura, ammesse nella misura forfettaria del 20% della somma delle spese previste per il funzionamento e le attività promozionali). È consentita una compensazione tra gli importi delle singole voci di spesa fino ad un massimo del 30%. MISURA DEL FINANZIAMENTO Il finanziamento può coprire fino ad un massimo dell’85% delle voci di spesa ritenute ammissibili, nel rispetto delle disposizioni del regolamento UE “de minimis”. L’importo del finanziamento non può essere superiore ad euro 100.000,00 per ciascuna PMI o aggregazione di PMI riconducibili alla stessa proprietà. Per queste ultime, l’importo massimo del finanziamento non può comunque superare euro 300.000,00 (nel caso di due PMI aggregate, euro 200.000,00 e nel caso di tre o più PMI aggregate, euro 300.000,00) CONDIZIONI DEL FINANZIAMENTO Il finanziamento è concesso alle seguenti condizioni: · Il periodo di utilizzo del finanziamento, in cui vengono effettuate le ero- gazioni, decorre dalla data di stipula del contratto e termina 24 mesi dopo tale data; · Il preammortamento decorre dalla data di stipula del contratto e termina 24 mesi dopo tale data. · Il rimborso del finanziamento avviene in un periodo di 2 anni a partire dal termine del periodo di preammortamento e di utilizzo, mediante rate semestrali posticipate costanti in linea capitale; · Il tasso agevolato è pari allo 0,50% annuo. · Per garantire il rimborso del 100% del capitale, dei relativi interessi e degli oneri accessori, i beneficiari devono prestare una o più delle seguenti garanzie: fideiussione bancaria, fideiussione assicurativa, fideiussione di confidi convenzionati con SIMEST, fideiussione di intermediari finanziari convenzionati con SIMEST e pegno su titoli di Stato. · Il Comitato può accordare alle PMI beneficiarie una riduzione delle garanzie fino ad un massimo del 60% del finanziamento in relazione all’affidabilità delle stesse, con particolare riguardo alla loro capacità di rimborsare il finanziamento medesimo. EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO L’erogazione avviene per tranches, ovvero con un primo anticipo che sarà compreso tra un minimo del 20% ed un massimo del 30% del finanziamento concesso, erogato entro 3 mesi dalla stipula del contratto. Successivamente, l’importo a saldo è erogato previa consegna delle garanzie e dell’idonea documentazione di spesa. www.unpac.it Newsletter 1 2014 10 FINANZIAMENTI FINO A 200MILA EURO PER START UP CHE PUNTANO AI MERCATI EXTRA-UE Simest ha attivato un Fondo start up destinato a favorire piccole e medie imprese italiane nella fase di avvio di progetti di internazionalizzazione in nazioni extra-UE. L’intervento consiste nella partecipazione fino al 49% del capitale della start up costituita appositamente per il progetto di internazionalizzazione, con un tetto massimo di investimento pari a 200mila euro. La durata della partecipazione sarà di 2, 4 o 6 anni. “Il Fondo rotativo Start-up – spiegano i dirigenti di Simest - è finalizzato alla realizzazione di interventi – a condizioni di mercato – per favorire la fase di avvio di progetti di internazionalizzazione promossi in Paesi al di fuori dell’Unione Europea. Soggetti destinatari dell’intervento del Fondo sono imprese di nuova costituzione (avvenuta non prima di 18 mesi dalla presentazione della domanda di partecipazione del Fondo Start-up) la cui sede è in Italia o in altro Paese dell’Unione Europea, appositamente costituite – nella forma di società di capitali – da raggruppamenti di pmi o singole pmi operanti in Italia per la realizzazione del progetto di internazionalizzazione. L’intervento del Fondo Start-up è previsto – nella forma di una partecipazione societaria – nell’impresa di nuova costituzione che realizzerà il progetto di internazionalizzazione delle pmi partecipanti”. Per accedere al fondo è necessario compilare una domanda e allegare adeguata documentazione sull’azienda e sul pro- getto di internazionalizzazione, in particolare: - motivazioni strategiche all’origine del progetto di internazionalizzazione, con indicazione del paese/paesi (aree) di interesse e dei principali fattori di successo dell’iniziativa proposta; - piano industriale corredato dal piano economico e finanziario articolato su un orizzonte di 3/4 esercizi (con esplicitazione delle ipotesi di sviluppo seguite); - partner esteri (ove previsti: sede, attività/prodotti, ultimo bilancio) e relativi accordi (in fase di negoziazione o già formalizzati: Memorandum of Understanding, lettere di intenti, accordi di JV…); - risorse umane / management previsto per la realizzazione del progetto. FINANZIAMENTO UNICREDIT ALLE IMPRESE ESPOSITRICI A THEMICAM CREDITO ROTATIVO PER LA PARTECIPAZIONE A THEMICAM ANCI Servizi, ente organizzatore di theMICAM, ha siglato un accordo con UniCredit per il sostegno alle piccole e medie imprese italiane che puntano sull’innovazione e sulla ricerca di nuovi mercati grazie alla partecipazione alla rassegna internazionale della calzatura di Milano. Finalità della linea di credito L’accordo prevede la messa a disposizione di linee di credito dedicate, Supercash rotativo a tasso fisso, per far fronte sia a spese/investimenti legati alla partecipazione a theMICAM, sia a finanziare il ciclo produttivo generato da tale partecipazione come l’acquisto di scorte, l’anticipo di ordini, fatture e contratti. Modalità d’uso La linea di credito è utilizzabile in tutto o in parte attraverso singoli finanziamenti di durata sino a 6 mesi erogabili nei limiti d’importo del plafond concesso, pari a min. 20.000€. La linea può essere utilizzata in momenti differenti e ciascun utilizzo potrà essere richiesto in momenti successivi alla concessione. Il rimborso delle singole rate di ammortamento ripristina la disponibilità del plafond, permettendo l’erogazione di nuovi finanziamenti, secondo la formula del credito rotativo. Tasso applicato Il tasso è parametrato al tasso Euribor 12 mesi maggiorato di uno spread variabile a partire dal 2,40 % in ragione del profilo di rischio assegnato dalla Banca all’impresa richiedente. Come accedere alla linea di credito Le aziende che entrano in contatto con Unicredit per richiedere il finanziamento devono qualificarsi come espositori theMICAM tramite la presentazione della notifica di assegnazione alla mostra rilasciata dall’ente organizzatore. Consulta il sito di Unicredit per avere maggiori dettagli e per fissare un appuntamento [email protected] - fax 051 0936059 Area Economica e Servizi alle Imprese - [email protected], tel. 02 43829231 www.unpac.it Newsletter 1 2014 11 IL RILANCIO DELL’ECONOMIA AGEVOLATO DAL DECRETO “SBLOCCA ITALIA” Executive Summary: Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 212 del 12 settembre 2014, il decreto “Sblocca Italia” (decreto-legge del 12 settembre 2014 n. 133) introduce nuove discipline normative nel campo delle infrastrutture, dell’energia, dell’edilizia, nel mondo delle imprese e in materia di fondi Ue. Con 45 articoli e 10 Capi, si interviene sulle aree di maggiore interesse strategico per il rilancio dell’economia nazionale. Sono previsti 8 punti di interesse: 4. Sblocco-burocrazia: previste procedure semplificate per i cantieri minori e riduzione dei casi in cui è necessaria l’autorizzazione paesaggistica; 1. Sblocca-cantieri: per quanto riguarda le opere infrastrutturali si seguono quattro criteri: semplificazione burocratica, cantierabilità delle opere, aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali e semplificazione edilizia. Le opere riguardano le ferrovie, le strade, le opere nelle grandi aree urbane (Torino - passante ferroviario e metropolitana, Firenze - tramvia, Roma - metropolitana, Napoli - metropolitana), gli aeroporti di Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno; 6. Sblocca export: lancio di un “piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia” per oltre 270 milioni di euro nel triennio 2015-2017, la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy, e un potenziamento degli strumenti di contrasto all’Italian sounding nel mondo; 2. Sblocca-comuni: rispetto alle richieste ricevute dai comuni verrà avviata una procedura per lo sblocco del patto di stabilità interno e il finanziamento di piccole opere immediatamente completabili entro il 2014, nonché verranno convocate Conferenze di servizi per risolvere i nodi burocratici; 3. Sblocca reti: per quanto riguarda la banda ultralarga gli operatori che decidono di investire nelle cosiddette “aree a fallimento di mercato” (aree dove gli operatori non riescono a portare la banda a 100Megabit), è previsto un credito d’imposta a valere sui tributi IRES e IRAP per il 30% del costo dell’investimento; 5. Sblocca edilizia: semplificazioni per le procedure in caso di lavori di ristrutturazione e sgravi fiscali per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico degli edifici, previsto inoltre un Regolamento Edilizio Unico uguale per tutti i Comuni; 7. Sblocca Bagnoli: la misura, pensata anzitutto per l’ex area industriale di Bagnoli-Coroglio (NA), ma estensibile anche a ulteriori contesti della stessa categoria, mira a dare una prospettiva di riqualificazione e di sviluppo di un’area storicamente critica sotto il profilo ambientale e del tessuto urbano; 8. Sblocca energia: previste misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. Tali opere, consentono al Governo di procedere nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale, valorizzazione dei giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio nazionale. Nella versione finale del Decreto, come previsto - e contrariamente a quanto annunciato in un primo momento - non ci sono le norme per stabilizzare detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica (c.d. eco bonus): queste potrebbero arrivare con la prossima Legge di Stabilità. ANALISI PUNTI DI MAGGIORE INTERESSE Potenziamento opere infrastrutturali strategiche e potenziamento reti autostradali: Le disposizioni sono volte ad una semplificazione e razionalizzazione in materia di realizzazione di opere infrastrutturali strategiche nonché al potenziamento della rete autostradale ed aeroportuale. Con l’obiettivo di favorire il potenziamento e la funzionalità infrastrutturale, il decreto prevede l’apertura entro il 2015 dei cantieri di due opere ferroviarie ritenute strategiche: l’alta velocità Napoli-Bari (valore 6,7 miliardi) e il collegamento Palermo-Messina Catania (valore 5,2 miliardi). Verranno inoltre sbloccati gli interventi su cinque aeroporti (per 4,6 miliardi) e la defiscalizzazione degli investimenti privati per l’autostrada Orte-Mestre. Sulla cantierabilità delle opere, si disciplina lo sblocco di opere già finanziate, mediante l’immissione di nuovi fondi. La condizione per fare ripartire i lavori sarà che i cantieri aprano entro date certe nell’arco di 10 mesi dall’approvazione del decreto. Si prevedono, inoltre, commissari straordinari e poteri sostitutivi del premier per aggirare blocchi e rallentamenti: in particolare per le ferrovie Napoli-Bari e Palermo-Messina-Catania il commissario è individuato nell’ammi- www.unpac.it Newsletter nistratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato. Opere incompiute (art. 4, commi 1-4) Nel decreto trovano spazio una serie di misure destinate a favorire il completamento delle opere incompiute segnalate dai Comuni a Palazzo Chigi tra il 2 e il 15 giugno scorso. Nel dettaglio, in caso di ostacoli derivanti dal mancato concerto tra le amministrazioni sarà possibile riconvocare la Conferenza di Servizi in modo da superare l’empasse con il dimezzamento dei tempi ordinari. Sarà, inoltre, sempre possibile ricorrere alla cabina di regia di Palazzo Chigi per sbrogliare la situazione. I pagamenti delle opere segnalate potranno essere escluse dal patto di stabilità (fino a un massimo di 250 milioni di euro) a seguito di un’istruttoria che accerti che le opere siano state approvate nel piano triennale, che i pagamenti riguardino opere realizzate, in corso di realizzazione o immediatamente cantierabili e che il saldo delle fatture avvenga antro il 31 dicembre 2014. Con decreto, da emanare nei successivi 15 giorni, saranno individuati i comuni che beneficeranno dall’esclusione dal patto e per quali importi. Pagamenti (art. 4, commi 5-7) Viene riconosciuta l’esclusione dal patto di stabilità per i pagamenti in conto capitale, eseguiti dagli enti locali dopo l’entrata in vigore del decreto. L’esclusione opera fino a un massimo di 300 milioni e varrà per gli anni 2014 (200 milioni) e 2015 (100 milioni). L’esclusione si applica a pagamenti certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2013. Inoltre, il pagamento deve riferirsi a fatture o richieste di pagamento emesse (e riconosciute) prima della stessa data. L’esclusione dal patto prevista per il 2014 è riservata per 50 milioni ai pagamenti dei debiti delle Regioni. L’ultima novità riguarda la possibilità per 1 2014 12 gli enti locali di utilizzare lo spazio finanziario di un miliardo (850 milioni) per i Comuni e 150 (per le Province), concesso in deroga al patto dalla legge 183/2011, per effettuare pagamenti in conto capitale relativi a tutto il 2014, invece che ai soli primi sei mesi dell’anno. Concessioni autostradali (art. 5) “Al fine di assicurare gli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture autostradali nazionali” “i concessionari di tratte autostradali nazionali possono, entro il 31 dicembre 2014, proporre modifiche del rapporto concessorio anche mediante l’unificazione di tratte interconnesse, contigue, ovvero tra loro complementari”, “nel rispetto dei principi dell’Unione europea”. Nel dettaglio, si tratta dell’ipotesi di allungamento delle concessioni per una serie di società autostradali (ad esempio Autovie Venete) per le quali la scadenza ravvicinata rende impossibile finanziare con le banche il piano di investimenti, oppure la copertura degli investimenti è possibile solo grazie ad aumenti tariffari pesanti. Sconti fiscali per la banda ultralarga (art. 6) Il Decreto sblocca-Italia, introduce in via sperimentale, fino al 31 dicembre 2015, un credito d’imposta ai fini Ires e Irap per le imprese che realizzano investimenti nelle reti telematiche a banda ultra larga. Il bonus spetta nel limite massimo del 50% del costo dell’investimento. Viene poi previsto che non si applicano le imposte di registro e di bollo per la registrazione dell’atto con cui proprietario e inquilino si accordano per la riduzione del canone di un contratto di locazione ancora in essere. Un’altra novità è l’ampliamento della nozione di interventi di manutenzione straordinaria, in cui ora rientrano anche quelli che consistono nel frazionamento o accorpamento di unità immobiliari, anche se variano le superfici delle singole unità immobiliari, purché però non venga modificata la volumetria complessiva degli edifici e sia mantenuta l’originaria destinazione d’uso. Tra le condizioni quella che si tratti di “interventi infrastrutturali nuovi e aggiuntivi non già previsti in piani industriali o finanziari approvati entro il 31 luglio 2014. Il credito d’imposta non costituisce ricavo ai fini delle imposte dirette e dell’IRAP ed e’utilizzato in sede di dichiarazione dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Per ottenere i benefici l’operatore interessato alla realizzazione dell’investimento deve dare evidenza pubblica all’impegno che intende assumere, manifestando il proprio interesse per la specifica area attraverso prenotazione tramite apposito formulario pubblicato sul sito web dedicato alla classificazione delle aree ai fini del Piano Strategico banda ultralarga del Ministero dello Sviluppo Economico. Sullo stesso sito sarà segnalata la conclusione dei lavori, che dovrà avvenire: - entro 9 mesi dalla data di prenotazione nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti: investimento non inferiore a 200 mila euro; - entro 12 mesi dalla data di prenotazione, nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 10.000 abitanti: investimento non inferiore a 500 mila euro; - entro 12 mesi dalla data di prenotazione, nei comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti: investimento non inferiore a 1 milione di euro Il termine di completamento e’ esteso a 24 mesi per investimenti superiori a 10 milioni di euro e a 30 mesi per investimenti superiori a 50 milioni di euro. Lavori urgenti per scuole, dissesto, terremoto, beni culturali (articolo 9) L’articolo 9 del decreto introduce una serie di nuove deroghe al codice degli www.unpac.it Newsletter appalti per riscrivere le regole di affidamento degli interventi urgenti, elevando fino alla soglia comunitaria (che attualmente è fissata a 5,2 milioni) la possibilità di ricorrere alla trattativa privata (procedura negoziata senza bando) invitando un minimo di tre imprese (cinque in caso di scuole tutelate dai Beni culturali). Una procedura che in casi normali è attivabile solo per le opere fino a un milione di euro e con invito rivolto a un minimo di 10 soggetti (cinque sotto i 500mila euro) Per le scuole, dove nella maggioranza dei casi sono in ballo lavori di piccola manutenzione, una novità ancora più dirompente è la possibilità concessa al funzionario che svolge il ruolo di responsabile del procedimento (solitamente il preside) di affidare in via fiduciaria diretta - cioè senza alcuna consultazione di mercato - lavori fino a 200mila euro: importo quintuplicato rispetto al valore normale di 40mila euro. Tra le deroghe alle procedure ordinarie per agevolare l’assegnazione degli appalti urgenti, l’art.9 disciplina la possibilità di assegnare il contratto senza aspettare i canonici 35 giorni dall’aggiudicazione e scavalcando anche il caso di ricorso al Tar. I lavori di estrema urgenza potranno poi anche essere affidati senza richiesta di garanzia a corredo dell’offerta, pubblicando un bando solo sul sito web della stazione appaltante, senza passare per la Gazzetta Ufficiale e dimezzando i temi di ricezione delle offerte. Infrastrutture, potenziamento Cassa Depositi (art. 10) Si disciplina il via libera per Cassa Depositi e prestiti all’utilizzo delle risorse del risparmio postale per finanziare investimenti pubblici e privati nel settore immobiliare, energia, ambiente, calamità naturali e protezione civile, trasporti, piani europei, ricerca, educazione nonché per il finanziamento di operazioni ad alto profilo di rischio allo scopo di sostenere operazioni «di interesse eco- 1 2014 13 nomico generale». Le norme del decreto rendono dunque molto più ampia e flessibile la “gestione separata” di Cassa Depositi, quella cioè che trae risorse da emissioni garantite dallo Stato (al 95% circa risparmio postale), e soggetta per gli impieghi a decreti di indirizzo del Ministro dell’Economia. Infrastrutture, estensione della defiscalizzazione (art. 11) Sconti fiscali per le infrastrutture in project financing, sotto forma di credito di imposta Ires e Irap fino a un massimo del 50%, non più solo per gli interventi strategici nazionali di legge obiettivo, ma per tutte le opere pubbliche. Tale normativa non si limita solo alle opere di importo superiore ai 200 milioni, ma per quelle sopra i 50 milioni. Fondi europei (art.12) Per non incorrere nelle sanzioni previste dall’ordinamento dell’Unione europea, in caso di inerzia, ritardo o inadempimento delle amministrazioni pubbliche responsabili dell’attuazione di piani, programmi ed interventi cofinanziati dall’Ue, il presidente del Consiglio può proporre al Cipe il definanziamento e la riprogrammazione delle risorse non impegnate, anche prevedendone l’attribuzione ad altro livello di governo. Il presidente esercita anche poteri ispettivi e di monitoraggio, volti ad accertare il rispetto della tempistica e degli obiettivi dei piani, programmi ed interventi finanziati dall’Ue. Ed, eventualmente, esercita poteri sostitutivi. Project bond (art. 13) Diventa senza scadenza (prima fissata in tre anni dal decreto sviluppo 83/2012) la misura che equipara il trattamento fiscale del project bond ai titoli di Stato. Inoltre vengono aggiunte le sostituzioni e il trasferimento delle garanzie tra le operazioni soggette a imposte di registro, ipotecarie a catastali in misura fissa. Tra gli aggiustamenti normativi al project bond viene disciplinata, inoltre, la possibilità di ampliare il capitolo delle garanzie. Le garanzie, reali e personali «e di qualunque altra natura» che assistono le obbligazioni e i titoli di debito potranno essere costituite «anche in favore dei sottoscrittori o anche di un loro rappresentante che sarà legittimato a esercitare in nome e per conto dei sottoscrittori tutti i diritti, sostanziali e processuali, relativi alle garanzie medesime». Viene inoltre ampliato il perimetro dei possibili sottoscrittori delle emissioni, includendo oltre agli investitori qualificati anche le società «e altri soggetti giuridici» da questi controllate. Rilancio settore edilizia e immobiliare e sostegno alle produzioni nazionali Semplificazione in edilizia privata (art. 17): La norma che contiene il mosaico delle novità in tema di semplificazione nell’campo dell’edilizia privata è l’art.17 . L’art.17, modifica in più punti il Testo Unico per l’edilizia, con l’intento dichiarato di provare a rilanciare il settore e “al fine di semplificare le procedure edilizie e ridurre gli oneri a carico dei cittadini e delle imprese, nonché di assicurare processi di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo al recupero del patrimonio edilizio esistente e alla riduzione del consumo di suolo”. Nel dettaglio: Modifica dell’art. 3 del TUE: ampliato il concetto di manutenzione straordinaria: il decreto va a modificare la nozione di manutenzione straordinaria di cui al comma 1 lett. b) (TUE), nella quale scompare il riferimento alle superfici sostituito da quello alla volumetria complessiva. Di conseguenza, si amplia l’utilizzo della comunicazione inizio lavori (CIL), al posto del permesso di costruire, con cui il www.unpac.it Newsletter cittadino interessato trasmette all’amministrazione comunale i dati identificativi dell’impresa alla quale intende affidare la realizzazione dei lavori, unitamente ad una relazione tecnica provvista di data certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma di un tecnico abilitato, il quale assevera, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti e che per essi la normativa statale e regionale non prevede il rilascio di un titolo abilitativo. Viene precisato, inoltre, che rientra nella manutenzione straordinaria l’intervento consistente nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico, purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso. Nuovo art. 3 bis: interventi di conservazione: “Lo strumento urbanistico individua gli edifici esistenti non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione. In tal caso l’amministrazione comunale può favorire, in alternativa all’espropriazione, la riqualificazione delle aree attraverso forme di compensazione rispondenti al pubblico interesse e comunque rispettose dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa. Nelle more dell’attuazione del piano, resta salva la facoltà del proprietario di eseguire tutti gli interventi conservativi, ad eccezione della demolizione e successiva ricostruzione non giustificata da obiettive ed improrogabili ragioni di ordine statico od igienico sanitario”. La norma disciplina una verifica urbanistica diretta ad individuare edifici esistenti, presumibilmente in disuso o fatiscenti, non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione; detti edifici 1 2014 14 potranno essere espropriati o, preferibilmente, riqualificati da parte dei proprietari con modalità agevolate non individuati dalla norma. Modifiche all’art. 6 in materia di CIL: Quale conseguenza diretta della scomparsa al riferimento alle superfici di cui al nuovo art. 3, si modificano anche l’art. 6 comma 2 lett. a) e lett. e-bis) in materia di utilizzo della comunicazione inizio lavori. La CIL non può essere utilizzata per le modifiche di parti strutturali dei fabbricati adibiti ad esercizio di impresa, esattamente come previsto per la manutenzione straordinaria degli edifici in generale. Anche in questa ipotesi con la CIL il cittadino interessato trasmette all’amministrazione comunale i dati identificativi dell’impresa alla quale intende affidare la realizzazione dei lavori, unitamente ad una relazione tecnica provvista di data certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma di un tecnico abilitato, il quale assevera, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti e che per essi la normativa statale e regionale non prevede il rilascio di un titolo abilitativo. In aggiunta, con l’evidente finalità semplificatoria, il decreto ha modificato il comma 5 del citato art. 6, precisando che l’aggiornamento catastale avviene d’ufficio, con il Comune che trasmette, a tal fine, la comunicazione inizio lavori all’Agenzia del Territorio. Ulteriore novità riguardano le lett. b) e c) del comma 6: le Regioni a statuto ordinario non potranno più individuare ulteriori interventi edilizi per i quali l’interessato deve allegare l’asseverazione alla CIL né stabilire contenuti ulteriori dell’asseverazione rispetto a quelli minimi previsti dal T.U., ma possono disciplinare legislativamente le modalità di controllo. Incentivi per la realizzazione di immobili da dare in affitto (articolo 21) Il decreto introduce una deduzione Irpef sull’acquisto di immobili residenziali da parte di coop e privati (escluse ora le Onlus) a condizione che si tratti di una casa da destinare all’affitto per almeno otto anni. La norma riguarda gli acquisti effettuati dal primo gennaio 2014 al 31 gennaio 2017. Il bonus è pari al 20% del prezzo risultante dall’atto di compravendita oppure calcolato sull’ammontare complessivo delle spese di realizzazione con un tetto massimo di 300mila euro, da ripartire in quote uguali per un periodo di 8 anni. Rimanendo nel tetti massimo di 300mila euro, è possibile sfruttare la deduzione anche per l’acquisto di due immobili invece che uno solo. Tra le condizioni da rispettare per poter ottenere il bonus figurano anche la classe energetica degli immobili, che deve essere A o B; la categoria catastale, che deve essere una A (abitazioni) con esclusione di A8, A9 e A1 (ville e case storiche o signorili). Conto Termico L’articolo 22 prevede che entro la fine dell’anno MiSE e Ministero dell’Ambiente emanino un decreto per semplificare l’accesso agli incentivi per famiglie ed imprese. Piano di Supporto al made in Italy: Previsto un piano straordinario di supporto all’internalizzazione delle imprese (finanziato con 130 milioni di euro per il 2015, 50 milioni per il 2016 e 40 milioni per il 2017, cui si aggiungono 44 milioni in due anni per l’agroalimentare). Obiettivo: l’aumento dell’1% di Pil nel triennio 2015-2017 (50 miliardi di export in più) e 20mila nuove imprese esportatrici rispetto alle 70mila attuali. Nel dl anche investimenti per l’estrazione di idrocarburi www.unpac.it Newsletter 1 2014 15 AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE PER LA REGISTRAZIONE DI MARCHI COMUNITARI E INTERNAZIONALI La Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico e l’Unioncamere intendono supportare le imprese di micro, piccola e media dimensione nella tutela dei marchi all’estero attraverso alcune misure agevolative che mirano a sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese. Il programma - in favore del quale è destinato un finanziamento complessivo di € 4’500’000,00 - prevede due linee di intervento: Misura A) Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi comunitari presso UAMI (Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno) attraverso l’acquisto di servizi specialistici Misura B) Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi internazionali presso OMPI (Organizzazione Mon- diale per la Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di servizi specialistici Le domande di agevolazione possono essere presentate a partire dal 120° giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del comunicato relativo al bando ad esse inerente sino all’esaurimento delle risorse disponibili. ANALISI MACROECONOMICA DEI SETTORI INDUSTRIALI IN ITALIA Euler Hermes Italia L’indice Pmi dell’Eurozona rallenta a sorpresa a giugno e le borse europee peggiorano. La lettura flash dell’indice Pmi composito dell’area euro di giugno ha mostrato un dato in calo a 52,8 da 53,5 di maggio, ai minimi dal dicembre scorso. L’export italiano nell’Unione economica e monetaria (UEM) vede in testa la metallurgia, i macchinari e i mezzi di trasporto. Paesi Via Nazionale ridimensiona le attese legate al nuovo sistema di contabilità nazionale che verrà adottato dal prossimo autunno con l’inclusione di alcune attività illegali come, traffico di droga, la prostituzione ed il contrabbando di sigarette nella contabilizzazione del Pil italiano. Venti miliardi di nuovi finanziamenti è l’impatto previsto dal ministro dello Sviluppo economico delle norme sul credito non bancario varate con il Dl competitività. Prosegue a pieno ritmo la raccolta del risparmio gestito in Italia. A maggio, in base ai dati Assogestioni, l’industria ha ottenuto flussi netti per 7,145 miliardi dopo i 7 di aprile. Il dato porta il totale di raccolta da inizio anno a 43,6 miliardi. Nei primi 5 mesi del 2014 le fiamme gialle hanno scovato 3.070 evasori totali e sequestrato beni ad evasori fiscali per oltre 460 milioni. Non si applicano sanzioni e interessi per mancato o insufficiente versamento di Imu e Tasi. Lo stesso vale anche per gli enti non commerciali. A stabilirlo è la risoluzione n. 1/DF (prot. 18240) del 23 giugno 2014 del dipartimento Finanze Variazioni SETTORI DI ATTIVITÀ Valori % Quote % ECONOMICA - ISTAT Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14 Gen.-Apr.13 TOTALE 53.906.252 3,2 100,0 Prodotti delle attività manifatturiere 51.397.8123,6 95,3 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 7.305.645 3,6 13,6 Macchinari ed apparecchi n.c.a. 7.281.574 6,4 13,5 Mezzi di trasporto 5.534.271 7,4 10,3 www.unpac.it Newsletter del Mef. Cuochi, camerieri e simili in vetta tra le 4 professioni che occupano saldamente le prime posizioni della graduatoria per numero di assunzioni previste. Settori La produzione chimica in Italia nel primo quadrimestre è cresciuta del 2,9%, confermando un andamento piu’ dinamico rispetto alla media manifatturiera. Crescita moderata per l’export, soprattutto per la chimica fine e specialistica. Ai primi posti per destinazioni nel primo trimestre 2014 Germania, Francia e Spagna (valori in euro). Il settore della chimica fine e delle specialità è un settore molto composito che riguarda la produzione di singole sostanze chimiche molto pure, intermedi, materie prime, principi attivi, additivi, ausiliari, coadiuvanti tecnologici, enzimi e catalizzatori. Proprio la chimica è il settore più importato dall’UEM, anche se in calo nel primo quadrimestre 2014, così come gli articoli farmaceutici. Nel quarto trimestre 2013, sono 160.525 le convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà di unità immobiliari. Sempre in diminuzione se confrontate allo stesso trimestre del 2012 (-8,1%). 1 2014 16 Variazioni SETTORI DI ATTIVITÀ Valori % Quote % ECONOMICA - IMPORT DALL’UEM Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14 Gen.-Apr.13 TOTALE 53.290.699-1,3 Prodotti delle attività manifatturiere 47.922.916 -1,2 Sostanze e prodotti chimici 8.061.482 -3,6 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 6.078.799 5,6 Mezzi di trasporto 5.995.971 2,0 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 5.333.611 -6,4 Macchinari ed apparecchi n.c.a. 4.297.925 3,3 291 Autoveicoli 4.212.144 10,9 Articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici 3.571.733 -14,1 Aziende L’accordo che sana il contenzioso sul sistema di riscossione della ecotassa tra il governo francese e il consorzio Ecomouv, controllato al 70% dal gruppo Atlantia e per il resto da Thales, Sncf, Sfr e Steria, vale 850 milioni di euro. Atlantia è specializzata in gestione e sfruttamento in concessione di reti autostradali.Oracle, società di software, con sede in California, nella Silicon Valley, fondata nel 1977 da Larry 100,0 89,9 15,1 11,4 11,3 10,0 8,1 7,9 6,7 Ellison, acquisirà Micros Systems (Columbia, Maryland, USA), nell’ambito di un’operazione da 5,3 miliardi di dollari, con l’obiettivo di espandere il proprio business nel settore alberghiero e della distribuzione. Telecom Italia ha siglato un accordo biennale con A2A (azienda di servizi di pubblica utilità che opera nei settori produzione elettricità, vendita elettricità e gas, reti elettricità e gas, teleriscaldamento, ciclo idrico) per l’acquisto di energia elettrica ‘pulita’, ovvero prodotta esclusivamente da sole fonti rinnovabili. I 500 lavoratori cassintegrati di Mirafiori passeranno allo stabilimento Maserati di Grugliasco. Il mercato pneumatici per Pirelli è salito a maggio del 6% annuo nel segmento ricambi consumer in Europa, registrando però un calo del 3% nel primo equipaggiamento. I soci Camfin (Nuove partecipazioni, Intesa Sanpaolo e Unicredit) hanno definito l’accordo per l’ingresso nel capitale dei russi di Rosneft. www.unpac.it Newsletter 1 2014 17 2014-15: economia mondiale attesa in crescita Previsioni di crescita del PIL mondiale: +3.1% in 2014 e +3.3% in 2015 Eurozone America del Nord In 2014 uscita dalla stagnazione grazie alla domanda interna 2.6 2010 2.7 1.9 2011 2013 2010 2.9 3.1 2014 2015 1.8 2012 1.9 1.6 Uscita dalla recessione nel 2014 ma persiste il rischio di una «ricaduta» 2011 4.4 2010 America Latina La vulnerabilità finanziaria pesa sulle prospettive economiche, ma la crescita è pronta per una ripresa progressiva 5.9 4.2 2.6 2.6 2010 2011 2012 2013 © Copyright Euler Hermes 2012 -0.5 2013 -0.6 2012 3.5 2014 2015 Trend divergenti: il Giappone con lʼAbenomics vs la crescita moderata di Cina e India 0.9 1.3 7.8 2014 2015 2010 Europa orientale 4.7 2011 2.1 1.7 2012 2013 Africa 3.1 Asia 4.8 4.7 4.7 4.8 4.7 2011 2012 2013 2014 2015 Ripresa guidata dallʼuscita dalla recessione della Eurozone e dalla ripresa della domanda interna 2.7 2.9 2014 2015 Crescita duratura ma al di sotto delle potenzialità a causa di tensioni politiche 5.8 4.8 2010 1.0 2011 2012 4.0 4.9 5.1 2013 2014 2015 Source: Euler Hermes 7 Rischio Insolvenze: nel 2014 in lieve calo Nel 2014, le insolvenze a livello mondiale dovrebbero diminuire dellʼ1%. Il trend resterà il 24% sopra la media pre-crisi. In Italia lʼindicatore rimarrà stabile ma su alti livelli (Dso in miglioramento) Le Insolvenze aziendali nel 2014 Insolvenze aziendali e Pil mondiale © Copyright Euler Hermes 2012 Sources: Euler Hermes 8 www.unpac.it Newsletter 1 2014 18 I mancati pagamenti nelle Regioni Frequenza Mancati pagamenti (%) Severità Mancati pagamenti (%) (2013 vs 2012) Abruzzo Emilia R. Molise -6 Trentino AA Umbria Puglia -14 Veneto Lombardia Piemonte Friuli VG Umbria -7 Campania Trentino AA Lazio -23 Toscana Toscana -19 Veneto Emilia R. Campania -34 -30 -13 Piemonte -25 Valle d'Aosta 13 Puglia -24 Liguria 15 14 Lombardia -17 Marche 20 Sicilia -16 Calabria 24 Sardegna -14 -18 Liguria -25 Calabria Molise -1 12 -15 Abruzzo -35 -6 2 -14 Basilicata -25 72 24 Valled'Aosta -14 58 26 Marche -15 Sardegna Sicilia Lazio 5 -14 Friuli Basilicata -10 -4 ( 2013 vs 2012) -47 -32 1. Decisi incrementi negli importi medi di Lazio, Friuli, Umbria e Marche. 2. Veneto, Emilia e Piemonte tra le regioni con entrambi gli indicatori in contrazione. © Copyright Euler Hermes 2012 © Copyright Euler Hermes 19/06/2014 9 I mancati pagamenti nei settori «domestic» Frequenza Mancati pagamenti (var %) Severità Mancati pagamenti (var %) (2013 vs 2012) (2013 vs 2012) Carta 10 Siderurgia 8 Chimica -6 Costruzioni -6 Sistema Casa -8 Automotive -10 Food -12 Commodities -12 Meccanica -22 Tessile Trasporti -32 -46 Commodities 43 Siderurgia 22 Sistema Casa 9 Meccanica 9 Automotive 3 Food -3 Costruzioni -5 Tessile -7 Trasporti -7 Chimica Carta -8 -46 Performance ancora lontane dal livello pre crisi per Siderurgia, segnali positivi per Automotive e Meccanica © Copyright Euler Hermes 2012 © Copyright Euler Hermes 19/06/2014 10 www.unpac.it Newsletter 1 2014 19 I mancati pagamenti nei settori «export» Frequenza Mancati pagamenti (var %) Severità Mancati pagamenti (var %) (2013 vs 2012) Automotive 73 Costruzioni Food Chimica -3 -22 Commodities -23 14 Food 10 Carta -18 Meccanica 63 22 Costruzioni -14 Chimica 70 Automotive -12 Sistema casa Carta Trasporti 8 Trasporti Siderurgia (2013 vs 2012) 7 Tessile -19 Sistema Casa -27 Siderurgia -33 Meccanica -37 Commodities -24 -34 -38 Tessile -40 Trend significativamente migliori sui mercati export © Copyright Euler Hermes 2012 © Copyright Euler Hermes 19/06/2014 11 Esportazioni per aree e settore: variazioni% GenMar 2013 VS 2014 (fonte ISTAT) Esportazioni per ripartizione territoriale e per settore di attività economica - Istat Variazioni percentuali. Gennaio-marzo 2014/Gennaio-marzo 2013 SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA C Prodotti delle attività manifatturiere CB Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 14 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 15 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 291 Autoveicoli TOTALE © Copyright Euler Hermes 2012 Italia nordoccidentale RIPARTIZIONI TERRITORIALI Italia centrale Italia nordItalia orientale meridionale e insulare ITALIA 2,5 4,5 -0,8 -3,4 1,9 4,1 5,4 5,4 -1,6 4,6 7,3 1,3 7,2 -5,2 3,9 -2,9 10,2 3,6 -0,1 4,5 38,6 2,2 -6,3 13,1 17,3 1,7 4,5 -0,9 -3,3 1,5 18 www.unpac.it Newsletter 1 2014 20 Distribuzione per Grade, Buyers ed esposizione Sector Tanning & Leather Nr buyers Total Exposure (M€) 958 446 1910 - Preparazione e concia del cuoio 651 378 5124 - Comm. ingr. di pelli anche pellicceria e cuoio 307 67 Total EHI 305.636 © Copyright Euler Hermes 2012 © Copyright Euler Hermes 19/06/2014 67.969 19 Distribuzione per Grade: esposizione globale e del PTF © Copyright Euler Hermes 2012 © Copyright Euler Hermes 19/06/2014 20 www.unpac.it