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2014
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ASSEGNATE CARICHE E DELEGHE UNPAC
PER IL BIENNIO GIUGNO 2014 - GIUGNO 2016
UNPAC è l’Associazione
Nazionale che raggruppa le
imprese italiane produttrici di
ausiliari chimico/conciari;
si è affermata quale parte
integrante della filiera
industriale della pelle stabilendo
relazioni continuative verso le
altre componenti del settore di
riferimento a livello nazionale
ed internazionale.
Costituitasi nel luglio 2009,
è un’associazione fondata
da aziende italiane forti
e flessibili nel rispondere
professionalmente alle richieste
della clientela e pronte a
salvaguardare gli interessi
comuni del proprio settore
di competenza.
UNPAC
Via Dalmazia, 43/C
36078 Valdagno (Vi)
Segreteria Operativa
Via Roma, 62 • 20027 Rescaldina (Mi)
tel 0331 578851 • [email protected]
Durante il Consiglio Direttivo della
nostra Associazione, svoltosi a Parma
il 25 settembre 2014, sono state assegnate Cariche e Deleghe ai Consiglieri
CONSIGLIO DIRETTIVO
Edgardo Stefani - Presidente
Marco Frediani - Vice Presidente
Claudio Bortolati - Tesoriere
Braggion Pierluigi
Ciarlo Luigi
Falaschi Giancarlo
Gandolfi Antonio
Ientile Guido
Maraviglia Maurizio
Meucci Andrea
Montecalvo Antonio
Petroselli Remo - Past President
Poles Eric
Rinaldi Massimo
Toscano Claudio
Maggioni Maurizio - Segretario
del Consiglio Direttivo eletti durante
l’Assemblea Ordinaria dello scorso 20
giugno, svoltasi presso il Museo Ferrari
di Maranello.
DELEGHE
Edgardo Stefani e Antonio Gandolfi
Relazioni istituzionali e Industriali
Pierluigi Braggion e Andrea Meucci
Ricerca e Innovazione Coordinamento Commissione Tecnica
Antonio Montecalvo e Claudio Bortolati
Tesoreria, Economato e Credito
Claudio Bortolati e Maurizio Maraviglia
Politiche industriali
Luigi Ciarlo e Giancarlo Falaschi
Materia Fiscale, Lavoro e Formazione
Guido Ientile e Claudio Toscano
Analisi Economiche e di Mercato
Massimo Rinaldi e Marco Frediani
Internazionalizzazione e Fiere
Remo Petroselli e Eric Poles
Comunicazione e Marketing
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IL PUNTO SULLE PELLI METAL FREE
Il prossimo 7 novembre 2014, alle ore
17.00 presso l’Auditorium di Chiampo
(VI), durante il 42° Convegno Nazionale AICC, Associazione Italiana Chimici
del Cuoio, UNPAC, Associazione Nazionale che raggruppa le più importanti aziende italiane produttrici di ausiliari chimico-conciari, nell’ambito delle
sue attività a supporto della corretta
informazione ed interpretazione delle
stringenti normative che sovrintendono l’operato di tutta la filiera pelle
europea, interverrà con un importante
ed attuale lavoro dal titolo:
PELLI METAL FREE.
Realtà attuale e sviluppo tecnologico
Questa esposizione, a cura di Claudio
Bortolati e Marco Frediani, che hanno curato personalmente l’analisi e la
realizzazione dello studio, si prefigge
di fare il punto della situazione sulla
tematica riguardante i metalli pesanti presenti nei formulati chimici e di
conseguenza gli effettivi limiti e limitazioni nelle pelli finite, allo scopo di
far ben comprendere agli addetti ai
lavori lo Stato dell’Arte della materia
e la reale sostenibilità delle norme attualmente in essere.
Per informazioni relative al Convegno,
cui farà seguito una Cena di Gala presso il Ristorante La Pieve di Chiampo,
ed alle iniziative ad esso collegate, vi
invitiamo a visitare il sito www.aicc.it.
La Segreteria di UNPAC resta a disposizione per qualsiasi approfondimento
vogliate affrontare.
ASSOCIATI
ALANCHIM S.r.l.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.alanchim.it
ALCOVER ITALIANA S.r.l.
Milano (MI)
www.alcoverquimica.com
CORICHEM S.r.l.
Sarego (VI)
www.corichem.it
FINIKEM S.r.l.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.finikem.it
www.finikem.it
LETEX S.r.l.
Montebello Vicentino (VI)
www.letex.it
DERMACOLOR S.r.l.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.dermacolor.it
GSC GROUP S.p.A.
Montebello Vicentino (VI)
www.gscspa.it
LMF BIOKIMICA S.p.A.
Santa Croce sull’Arno (PI)
www.lmfbiokimica.it
BIO FINLEATHER S.p.A.
Santa Croce sull’Arno (PI)
www.gruppobiokimica.com
DERMAKIM S.r.l.
Varese (VA)
www.dermakim.it
ICAP LEATHER CHEM S.p.A.
Lainate (MI)
www.icapleather.eu
SAMIA S.p.A.
Arzignano (VI)
www.samiaitaly.com
CENTRALKIMICA S.p.A.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.centralkimica.it
DERMOCHIMICA S.p.A.
Agrate Brianza (MB)
www.dermochimica.it
IKEM S.r.l.
Montorso Vicentino (VI)
www.ikemitalia.com
SEICI S.p.A.
Leinì (TO)
www.seici.com
CHIME S.p.A.
Solofra (AV)
www.chimespa.com
EXEL TECNOLOGIE S.r.l.
Montebello Vicentino (VI)
www.exeltec.com
KEMIA TAU S.r.l.
La Cassa (TO)
www.kemiatau.com
SILVACHIMICA S.r.l.
San Michele Mondovì (CN)
www.it.silvateam.com
CHIMICA ITALIANA S.r.l.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.chimicaitaliana.it
FGL INTERNATIONAL S.p.A.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.fglinternational.com
KLF TECNOKIMICA S.r.l.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.klftecnokimica.it
TECNOCHIMICA S.p.A.
Castelfranco di Sotto (PI)
www.tecnochimica.eu
CHIMONT INTERNATIONAL S.p.A.
Montopoli in Val d’Arno (PI)
www.chimontgroup.com
TICHEM S.r.l.
Turbigo (MI)
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ATTIVITÀ E INIZIATIVE DELLA COMMISSIONE TECNICA UNPAC
A SUPPORTO DEL SETTORE CONCIARIO
Raoul Sartori - Direttore Ricerca e Sviluppo di SAMIA S.p.A. - Delegato COMMISSIONE TECNICA UNPAC
Relazione esposta durante il CONVEGNO AICC TOSCANA, tenutosi il 30 maggio 2014 a San Miniato (PI)
che fotografa lo stato dell’arte del lavoro che la Commissione Tecnica UNPAC
sta producendo a favore delle concerie.
http://www.unpac.it/consiglio.asp?idlink=3&lingua=_ita
UNPAC, Associazione Nazionale che
raggruppa i produttori italiani di ausiliari chimici per il cuoio, nata per promuovere la qualità, la competenza, la
professionalità e l’etica dei prodotti
italiani, si è dotata di una Commissione Tecnica, composta da esperti
operanti nelle aziende associate, allo
scopo di condividere problemi e soluzioni, con l’intento di poter offrire la
miglior competenza alle esigenze delle Aziende clienti.
Una delle strategie principali della
Commissione Tecnica UNPAC è stata
quella di definire un tavolo di lavoro
congiunto che elabori le problematiche che a cascata si stanno ripercuotendo sulla filiera pelle, coinvolgendo
tutti gli attori, fornitori e clienti.
È stata attivata perciò una collaborazione tra UNPAC, UNIC e FEDERCHIMICA sul tema CAPITOLATI relativi
alla presenza di sostanze chimiche
non consentite all’interno dei formulati per la lavorazione delle pelli, per
elaborare un documento condiviso e
congiunto per un costante monitoraggio sulle problematiche, in funzione
della normativa riferita al Reach.
L’EREDITARIETA’ DEI CAPITOLATI
I “capitolati”, nome con cui vengono
definite tradizionalmente le specifiche
tecniche di fornitura, oltre ai requisiti
tecnici di qualità riguardo a resistenze
fisico-meccaniche e del colore, elencano tra i requisiti chimici quasi sempre un serie di sostanze indesiderate,
con il limite massimo di concentrazione accettabile sul pellame.
Tali capitolati, a volte in origine nemmeno formulati specificatamente per
il pellame, vengono più o meno imposti alle concerie che, spesso, li passano pari pari ai fornitori di prodotti
chimici, rimbalzando la richiesta di
esenzione così come è stata ricevuta,
con l’intento di risolvere radicalmente
il problema o nella speranza di riuscire
a fare la somma degli inquinanti dovuti
ai prodotti chimici per poter controllare che il totale di questi rimanga nella pelle prodotta sotto i limiti richiesti,
dimenticando che la lunga e complessa lavorazione della pelle non sempre
consente una valutazione “a tavolino” sommando gli ingredienti, che i
prodotti chimici reagiscono tra loro
e con la pelle, che alcune sostanze si
trasformano, se ne vanno nell’aria e
nell’acqua utilizzata, che anche la pelle
grezza contiene composti chimici sia
naturali sia non e che possono verificarsi contaminazioni accidentali indesiderate.
Prima di promettere la conformità a
certi capitolati, qualche determinazione analitica sulla pelle finita e magari
anche sugli stadi intermedi è quindi,
sostanzialmente inevitabile.
DIFFICOLTA’ NEL RECEPIRE
I CAPITOLATI
Oltre alle difficoltà generate dall’incoerenza dovuta alla traslazione di capitolati per altri settori alla pelle e poi ai
prodotti chimici, anche quando questi
capitolati sono di fatto coerenti, ne
esistono anche altre.
Il produttore di chemicals ha due strumenti a disposizione per monitorare
la presenza di sostanze indesiderate:
quello documentale e quello analitico.
CONTROLLO DOCUMENTALE
Il controllo documentale, fortemente suggerito dal regolamento CE
1907/2006 (Reach) che si basa sul corretto flusso di informazioni, è il principale strumento di cui ci si può avvalere.
La Normativa però, è in continua evoluzione e aggiunge continuamente
sostanze da regolamentate, che non
sono solo quelle elencate nelle liste
Reach SVHC (arrivate oggi a 251), all.
XIV e all. XVII, ma comprende anche
altre sostanze pericolose (infiammabili, irritanti, nocive, PBT, CMR) diversamente regolamentate. E’ quindi
indispensabile un aggiornamento continuo.
Come complicazione, spesso non
sono ancora stati definiti metodi d’analisi standardizzati, quindi anche se è
stabilito il limite, non c’è accordo sul
modo in cui effettuare le misure.
La normativa, inoltre, prevede la regolamentazione, l’obbligo ad esempio di
dichiarazione, al di sopra di un certo
minimo, ma spesso le richieste dei capitolati hanno limiti di gran lunga inferiori a quelli previsti dalla normativa.
I documenti, MSDS ad esempio, sia
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Capitolato = Risposta alle Esigenze
Informazioni Ereditate
Esigenze
Normative
Capitolato
del
BRAND
Esigenze
“Migliorative”
Volontarie
Esigenze di
Mercato
Capitolato
del
BRAND
pur conformi alla normativa, raramente contengono informazioni non obbligatorie, quindi richieste al di sotto
dei limiti normativi non sono risolvibili
in questo modo.
Le dichiarazioni richieste ad Aziende
fornitrici di materie prime (multinazionali) ad integrazione dei documenti
obbligatori, raramente vanno oltre a
quanto obbligatoriamente previsto
dalla normativa e sono altrettanto
poco utili.
CONTROLLO ANALITICO
Il numero delle sostanze regolamentate è enorme.
Il numero delle sostanze consentite,
ma di fatto indesiderate è altrettanto
ingente.
La lista delle sostanze con richiesta di
“esenzione” è perciò variabile, a se-
Fornitore di
Accessori
conda della Regolamentazione di riferimento, del Brand, della destinazione
d’uso ecc..
Per alcune sostanze, come già accennato, non esistono metodi standardizzati, le analisi rappresentano
comunque un costo, necessitano di
standard di riferimento e apparecchiature e spesso non esiste nemmeno un
laboratorio terzo cui commissionare
il lavoro. Non è possibile, comunque,
analizzare tutti i lotti di tutti i prodotti per tutte le sostanze indesiderate
ed è problematico anche individuare
quali siano i prodotti o le materie prime che possano contenere questo o
quell’altro contaminante, quando per
tali sostanze non sussiste l’obbligo di
dichiarazione o non si ha una qualche
segnalazione almeno indicativa della
presenza di queste.
Richieste di Supporto
Azienda
Manifatturiera
Fornitore di
Pellame
La contaminazione accidentale o il
contenuto come impurità è inoltre,
casuale, inconsapevole e variabile,
pertanto ogni dichiarazione fatta senza un piano di controllo validato statisticamente può essere solo indicativa.
A volte viene richiesta l’esenzione assoluta, come “assente” o con limite 0
(zero) che, soprattutto per le sostanze
non utilizzate, ma presenti come contaminanti, non può essere mai accettabile.
Tutto questo che rende già assai arduo
rispondere coerentemente alle richieste contenute nei capitolati ed è ulteriormente complicato dal fatto che alcuni fornitori di chemicals, mostrando
un approccio più “leggero” accettando
con facilità questi capitolati sottovalutando o azzardando, generano di fatto
malintesi e dubbi tra clienti e fornitori.
Monitoraggio
(e Rimbalzi Tecnici)
Conceria
Azienda
Manifatturiera
Conceria
Fornitore di
Pelli
Fornitore di
Prodotti
Chimici
Controllo
Documentale
Fornitore
Prodotti
Chimici
Controllo
Tramite
Analisi
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IL SUPPORTO DI UNPAC
Uno dei primi argomenti affrontati
sono stati appunto i capitolati sempre
più complessi che le Concerie chiedono di sottoscrivere.
La Commissione Tecnica UNPAC ha già
collaborato con UNIC per l’ultima revisione del ”Capitolato Pelli e Sostanze
Chimiche” che UNIC aggiorna ormai
regolarmente due volte all’anno.
La collaborazione è quindi continua e
proseguirà anche per le prossime revisioni. Durante questo stesso lavoro è
nata anche una proficua collaborazione con Federchimica.
L’ottimo lavoro del Capitolato UNIC
considera le sostanze indesiderate con
riferimento alla normativa cogente e
ne indica, ove possibile, limiti e metodi per la pelle e offre un’indicazione della possibile presenza di queste
nelle differenti tipologie di pellame,
rappresentando un utile strumento
soprattutto per il cliente della conceria ed anche per la conceria stessa.
Una delle ambizioni UNPAC è di arrivare ad un capitolato che, sulla base
di quello UNIC, lo affianchi, ma in una
versione suddivisa per fasi di lavorazione della pelle, più utile per i tecnici
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Una delle strategie principali della Commissione Tecnica UNPAC è stata quella di
definire un tavolo di lavoro congiunto che elabori le problematiche che a cascata si
stanno ripercuotendo sulla filiera pelle, coinvolgendo tutti gli attori, fornitori e clienti.
È stata attivata perciò una collaborazione tra UNPAC, UNIC e FEDERCHIMICA sul
tema CAPITOLATI relativi alla presenza di sostanze chimiche non consentite
all’interno dei formulati per la lavorazione delle pelli, per elaborare un documento
condiviso e congiunto per un costante monitoraggio sulle problematiche in funzione
della normativa riferita al Reach.
Commissione Tecnica UNPAC
Coordinatori:
Lombardia - Piemonte:
Veneto:
Toscana:
Braggion P., Rinaldi M.
Bienati A., Giovando S., Maraviglia M., Rama A.
Lovato G., Nogarole M., Pellegrini T., Sartori R.
Nuti F.
della conceria.
Un altro obiettivo, ancora più ambizioso, è l’elaborazione delle Linee Guida dei Prodotti Chimici per la Pelle,
per orientare l’attenzione della conceria sul possibile contenuto di sostanze
indesiderate nei prodotti chimici.
Tali Linee Guida, partendo inizialmente dalle sostanze indesiderate e dai limiti di queste definiti dalla normativa,
per poi estendersi ad altre sostanze
indesiderate e a limiti richiesti al settore, si propongono di indicare quali
prodotti del ciclo della pelle possano
plausibilmente contenere tracce di tali
sostanze, suggerendo i metodi di analisi più adatti, i limiti di rilevabilità e di
accettabilità.
Questo lavoro, tutt’altro che rapido e
semplice, porterebbe all’elaborazione
di un Capitolato di Riferimento delle sostanze indesiderate nei Prodotti
Chimici per la Pelle, che semplificherebbe la risposta alle richieste delle
Concerie e potrebbe essere proposto
come riferimento alle Concerie e ai
Brand.
Conclusioni
I confronti corretti tra tutti gli attori
della filiera sulle esigenze e sulle problematiche del mondo della pelle, offrono l’occasione per:
- far scaturire strategie per l’innovazione;
- dare sicurezza alla filiera sia per l’ambiente di lavoro che per la regolarità
delle forniture nei confronti della
normativa e dei sempre più stringenti “capitolati”;
- portare ad una semplificazione della
burocrazia documentale.
UNPAC ha fatto propri questi propositi, per continuare ad alimentare la passione per la vera pelle in un mondo in
cui “sostenibilità” è diventata la parola
chiave.
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26.3.2014
IT
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
L 90/1
REGOLAMENTO EUROPEO 301/14 RIGUARDANTE LA DETERMINAZIONE
II
DEL CROMO ESAVALENTE IN ARTICOLI
REALIZZATI IN CUOIO E PELLI.
(Atti non legislativi)
A partire dal 1 maggio 2015 non potranno essere messi in commercio articoli realizzati in cuoio che contengano
Cromo VI in concentrazioni pari o superiori a 3 mg/kg, vale a dire 0,0003% sul peso secco della pelle.
REGOLAMENTI
http://newsletter.echa.europa.eu/documents/6362380/20590848/newsletter_2014_issue_2_april_en.pdf
http://www.iultcs.org/pdf/IUR-1_Chromium%20and%20leather%20research_A%20balanced%20view%20of%20facts_Aug-2013_corr.pdf
REGOLAMENTO (UE) N. 301/2014 DELLA COMMISSIONE
del 25 marzo 2014
che modifica l’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle
sostanze chimiche (REACH), per quanto riguarda i composti del cromo VI
(Testo rilevante ai fini del SEE)
nell’Unione ha già elaborato e dato ampia attuazione a
misure volte a controllarne e ridurne al minimo la for­
mazione.
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registra­
zione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle so­
stanze chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per
le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e
che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il
regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la
direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commis­
sione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (1), in
particolare l’articolo 68, paragrafo 1,
(3)
Il 28 novembre 2012 il Comitato per la valutazione dei
rischi ha adottato per consenso il parere sulla restrizione
proposta nel fascicolo conforme all’allegato XV. Secondo
tale parere detta restrizione costituisce la misura più ap­
propriata a livello dell’Unione, in termini sia di efficacia
sia di fattibilità, per affrontare i rischi individuati rappre­
sentati dai composti del cromo VI contenuti nel cuoio.
Nel suo parere il Comitato per la valutazione dei rischi
ha tuttavia proposto di modificare tale restrizione sop­
primendo la nozione di contatto diretto e prolungato
con la cute originariamente contenuta nel fascicolo con­
forme all’allegato XV.
(4)
La restrizione proposta riguarda il rischio di sensibilizza­
zione cutanea indotto dal contatto diretto o indiretto
della cute con articoli in cuoio o articoli con parti in
cuoio contenenti cromo VI. Nei soggetti già sensibilizzati
tale contatto può provocare una risposta allergica anche a
concentrazioni inferiori rispetto a quelle necessarie all’in­
duzione di detta sensibilizzazione.
(5)
La restrizione proposta dovrebbe riguardare gli articoli in
cuoio e gli articoli con parti in cuoio, utilizzati da con­
sumatori o lavoratori, che vengono a contatto con la cute
in condizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedi­
bili.
(6)
Il metodo di riferimento EN ISO 17075 è l’unico metodo
di analisi attualmente disponibile e riconosciuto a livello
internazionale in grado di rilevare la presenza di cromo
VI nel cuoio, compreso quello contenuto in articoli in
cuoio. Il limite di determinazione del metodo di riferi­
mento EN ISO 17075 è pari a 3 mg/kg (0,0003 % in
peso) di cromo VI sul peso totale secco del cuoio. A
fini di monitoraggio e attuazione è quindi giustificato
fissare tale soglia per la restrizione dell’immissione sul
mercato degli articoli in cuoio o di quelli con parti in
cuoio è quindi giustificato ai fini di verificabilità e attua­
bilità.
considerando quanto segue:
(1)
(2)
Il 19 gennaio 2012 il Regno di Danimarca ha presentato,
a norma dell’articolo 69, paragrafo 4, del regolamento
(CE) n. 1907/2006, un fascicolo all’Agenzia europea per
le sostanze chimiche (di seguito «l’Agenzia») al fine di
avviare la procedura di restrizione di cui agli articoli da
69 a 73 del regolamento in questione (di seguito «fasci­
colo conforme all’allegato XV»). In tale fascicolo viene
dimostrato che l’esposizione al cromo VI, ove contenuto
negli articoli in cuoio o negli articoli con parti in cuoio
che vengono a contatto con la cute, comporta un rischio
per la salute umana. I composti del cromo VI possono
determinare nuovi casi di sensibilizzazione e provocare
una risposta allergica. Il fascicolo dimostra che occorre
intervenire a livello dell’Unione.
I composti del cromo VI si possono formare nel cuoio
mediante l’ossidazione dei composti del cromo III ag­
giunti in alcuni processi di concia per favorire la retico­
lazione delle subunità del collagene al fine di aumentare
la stabilità dimensionale del cuoio nonché la sua resi­
stenza all’azione meccanica e al calore. Secondo quanto
riportato nel fascicolo conforme all’allegato XV i mecca­
nismi e le condizioni che determinano la formazione del
cromo VI sono noti e la maggior parte delle concerie
(1) GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.
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L 90/2
IT
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26.3.2014
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
In base al parere del comitato per la valutazione dei
conomico della restrizione, compresa la disponibilità di
rischi, la soglia di 3 mg/kg (0,0003 % in peso) di cromo
alternative, è stato preso in considerazione.
IT peso totale secco del cuoio
L 90/2
Gazzetta
ufficiale ad
dell’Unione
26.3.2014
VI sul
corrisponde
espo­ europea
sizioni superiori al livello più basso a cui si osserva un
(12) La restrizione relativa all’immissione di articoli usati sul
effetto avverso in grado di provocare una reazione. Se­
mercato imporrebbe un onere eccessivo sui consumatori
parere
di tale per
comitato,
questa soglia
(7)
In base al condo
parereil del
comitato
la valutazione
dei dovrebbe conomico che
dellarivendono
restrizione,talicompresa
la disponibilità
di
articoli. Inoltre,
data la natura
di tali
esserediefficace
% nel
rischi, la soglia
3 mg/kgall’80
(0,0003
% ridurre
in peso)l’insorgenza
di cromo di nuovi alternative, operazioni,
è stato preso
in considerazione.
sarebbe
difficile fare rispettare detta restrizio­
casi
di
dermatite
allergica
dovuta
all’esposizione
al
cromo
VI sul peso totale secco del cuoio corrisponde ad espo­
ne. Di conseguenza, quest’ultima non si applica agli arti­
VI contenuto
articoli
sizioni superiori
al livelloinpiù
bassoinacuoio.
cui si osserva un
coli relativa
in cuoioall’immissione
o a quelli condiparti
in cuoio
(12) La restrizione
articoli
usatiche
sulerano nella
effetto avverso in grado di provocare una reazione. Se­
fase di usounfinale
nell’Unione
prima
dell’applicazione del
mercato imporrebbe
onere
eccessivo sui
consumatori
condo
di tale
comitato,
questa
presente
regolamento.
L’efficacia
della
restrizione
sul soglia
numerodovrebbe
dei casi di allergia che rivendono
(8) il parere
tali articoli.
Inoltre, data la natura di tali
essere efficace
all’80 %
ridurre
l’insorgenza
di nuovi
da cromo
puònelessere
determinata
tenendo
sotto controllo operazioni, sarebbe difficile fare rispettare detta restrizio­
casi di dermatite
allergica
dovuta
all’esposizione
al
cromo
i casi di dermatite allergica dovuta all’esposizione al ne. Di conseguenza, quest’ultima non si applica agli arti­
(13) È opportuno prevedere un periodo di dodici mesi dall’en­
VI contenuto
in articoli
in cuoio.
cromo
VI. Qualora
la prevalenza dell’allergia non dimi­ coli in cuoio o a quelli con parti in cuoio che erano nella
trata in vigore del presente regolamento al fine di con­
nuisca o qualora divenga disponibile un metodo d’analisi fase di uso finale nell’Unione prima dell’applicazione del
sentire alle parti interessate di adottare le misure neces­
in
grado
di
individuare
quantitativi
inferiori
di
cromo
VI
presente regolamento.
L’efficacia della restrizione sul numero dei casi di allergia
(8)
sarie per conformarsi al regolamento, anche per quanto
e tale
metodo
sia riconosciuto
comecontrollo
affidabile, sarà op­
da cromo può
essere
determinata
tenendo sotto
riguarda gli articoli già presenti nella catena di approvvi­
tale restrizione.
i casi di portuno
dermatiteriesaminare
allergica dovuta
all’esposizione al
gionamento,
scorte
comprese.
(13) È opportuno
prevedere un
periodo
di dodici mesi dall’en­
cromo VI. Qualora la prevalenza dell’allergia non dimi­
trata in vigore del presente regolamento al fine di con­
nuisca
divenga
disponibile
un per
metodo
d’analisi
Il 6 marzo
2013
il Comitato
l’analisi
socioeconomica sentire
(9) o qualora
parti interessate
di adottare
le misure neces­
(14)alleOccorre
quindi modificare
di conseguenza
il regolamento
in grado dihaindividuare
quantitativi
di sulla
cromo
VI
adottato per
consensoinferiori
il parere
proposta
di re­ sarie per conformarsi
al regolamento, anche per quanto
(CE)
n.
1907/2006.
e tale metodo
sia
riconosciuto
come
affidabile,
sarà
op­
strizione di cui al fascicolo conforme all’allegato XV. riguarda gli articoli già presenti nella catena di approvvi­
portuno riesaminare
restrizione.
Secondo iltale
parere
di tale comitato la restrizione, quale gionamento, scorte comprese.
(15) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi
modificata dal Comitato di valutazione dei rischi, costi­
al parere del comitato di cui all’articolo 133 del regola­
misura più
appropriata
a livello dell’Unione
Il 6 marzo tuisce
2013 illaComitato
per l’analisi
socioeconomica
(9)
(14) Occorre quindi
modificare
di conseguenza il regolamento
mento
(CE) n. 1907/2006,
individuati
in termini
di proporzio­
ha adottatoper
peraffrontare
consensoi rischi
il parere
sulla proposta
di re­
(CE) n. 1907/2006.
nalità
tra
vantaggi
e
costi
socioeconomici
che
essa
com­
strizione di cui al fascicolo conforme all’allegato XV.
Secondo ilporta.
parere di tale comitato la restrizione, quale
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
(15) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi
modificata dal Comitato di valutazione dei rischi, costi­
al
parere
del comitato di cui all’articolo 133 del regola­
tuisce
livello dell’Unione
Il Forumpiùperappropriata
lo scambio ad'informazioni
sull’applicazione
(10)la misura
Articolo 1
mento (CE) n. 1907/2006,
per affrontare
i
rischi
individuati
in
termini
di
proporzio­
è stato consultato nel corso della procedura di restrizio­
nalità tra vantaggi
e
costi
socioeconomici
che
essa
com­
L’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 è modificato
ne.
porta.
conformemente
del presente regolamento.
HA ADOTTATO
IL PRESENTEall’allegato
REGOLAMENTO:
(7)
(10)
(11)
(11) L’8 aprile 2013 l’Agenzia ha trasmesso alla Commissione
Il Forum per
lo scambio
d'informazioni
sull’applicazione
Articolo 1 Articolo 2
i pareri
del Comitato
per la valutazione
dei rischi e del
è stato consultato
corso
dellasocioeconomica,
procedura di restrizio­
Comitatonelper
l’analisi
in base ai quali la
Il presente
regolamento
entra
in vigoreè modificato
il ventesimo giorno
L’allegato XVII
del regolamento
(CE) n.
1907/2006
ne.
Commissione ha concluso che la presenza di composti
successivo
alla pubblicazione
nella Gazzetta ufficiale dell’Unione
conformemente
all’allegato
del
presente
regolamento.
del cromo VI negli articoli in cuoio e in quelli con parti
europea.
in cuoio
che vengono
a contatto
con la cute comporta
L’8 aprile 2013
l’Agenzia
ha trasmesso
alla Commissione
un
rischio
inaccettabile
per
la
salute
umana
che
deve
Articolo 2
i pareri del Comitato per la valutazione dei rischi e del
essere
affrontato
a livello dell’Unione.
L’impatto
socioe­
Esso si applica dal 1o maggio 2015.
Comitato per
l’analisi
socioeconomica,
in base ai quali
la
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno
Commissione ha concluso che la presenza di composti
successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione
del cromo VI negli articoli in cuoio e in quelli con parti
europea.
presente con
regolamento
è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in
in cuoio che vengono aIl contatto
la cute comporta
degli Stati
membri.
un rischio inaccettabile ciascuno
per la salute
umana
che deve
essere affrontato a livello dell’Unione. L’impatto socioe­
Esso si applica dal 1o maggio 2015.
Fatto a Bruxelles, il 25 marzo 2014
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in
ciascuno degli Stati membri.
Per la Commissione
Il presidente
IT
26.3.2014 Fatto a Bruxelles,
il 25 marzo 2014Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
José Manuel BARROSO
L 90/3
Per la Commissione
ALLEGATO
Il presidente
Manuel
Nell’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006, colonnaJosé
2, voce
47,BARROSO
sono aggiunti i seguenti paragrafi 5, 6 e 7:
«5. Gli articoli in cuoio che vengono a contatto con la cute non possono essere immessi
sul mercato se contengono cromo VI in concentrazioni pari o superiori a 3 mg/kg
(0,0003 % in peso) sul peso totale secco del cuoio.
6. Gli articoli con parti in cuoio che vengono a contatto con la cute non possono essere
immessi sul mercato qualora una di queste parti in cuoio contenga cromo VI in
concentrazioni pari o superiori a 3 mg/kg (0,0003 % in peso) sul peso totale secco
di tale parte in cuoio.
7. I paragrafi 5 e 6 non si applicano all’immissione sul mercato di articoli usati già nella
fase di uso finale nell’Unione prima del 1o maggio 2015».
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1 2014
8
FINANZA AGEVOLATA A FAVORE DELLE IMPRESE
SIMEST HA RIAPERTO L’ATTIVITÀ DI RICEZIONE DI NUOVE DOMANDE RIGUARDANTI I
FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LA PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE PMI ESPORTATRICI
FINALITÁ DEL FINANZIAMENTO
Il finanziamento è volto a stimolare, migliorare e salvaguardare la solidità patrimoniale delle imprese esportatrici per
accrescere la loro capacità di competere sui mercati esteri.
BENEFICIARI
PMI aventi sede legale in Italia, costituite in forma di società di capitali, che
abbiano realizzato in ciascuno dei tre
esercizi finanziari precedenti a quello di
presentazione della domanda, un fatturato estero la cui media sia pari ad almeno il 35% del fatturato aziendale totale.
Al momento dell’erogazione del finanziamento le imprese beneficiarie devono essere costituite in forma di SPA.
LIVELLI DI SOLIDITÁ PATRIMONIALE
Il livello di solidità patrimoniale di riferimento (di seguito “livello soglia”) è
posto uguale a 0,80 per le imprese industriali/manifatturiere e 1,00 per le imprese commerciali/di servizi.
Domande di PMI con livello di solidità
patrimoniale superiore a 2,00 non sono
ammissibili. Il livello soglia è ricavato dal
rapporto tra patrimonio netto e attività
immobilizzate nette, sulla base dell’ultimo bilancio approvato prima dell’esame, da parte del Comitato, della domanda di finanziamento.
MISURA DEL FINANZIAMENTO
Il finanziamento è deliberato dal Comitato nel limite del 25% del patrimonio
netto del richiedente, risultante dall’ultimo bilancio approvato prima dell’esame della domanda di finanziamento
da parte dello stesso Comitato e nel rispetto del regolamento UE “de minimis”.
Il finanziamento non può comunque su-
perare l’importo di 300.000,00 euro.
CONDIZIONI DEL FINANZIAMENTO
Nel caso in cui l’impresa presenti un livello di ingresso uguale o superiore al
livello soglia di 0,80 e di 1,00, il Comitato Agevolazioni, sulla base di criteri
connessi alla consistenza patrimoniale,
finanziaria ed organizzativa del richiedente, può valutare se chiedere l’eventuale rilascio di garanzia e la relativa misura. Nel caso in cui l’impresa presenti
un livello di ingresso inferiore al livello
soglia di 0,80 per le imprese industriali/
manifatturiere e ad 1,00 per le imprese
commerciali/di servizi la stessa, per garantire il rimborso del 100% del finanziamento concesso, dovrà prestare fideiussione bancaria o assicurativa conforme
allo schema pubblicato.
EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO
L’erogazione del 100% del finanziamento concesso avviene in un’unica tranche
(entro 6 mesi dalla data di stipula del
contratto di finanziamento). Il tasso di
interesse applicato è, attualmente, allo
0,50 per tutta la durata.
RIMBORSO DEL FINANZIAMENTO
prima fase: preammortamento
Il preammortamento decorre dalla data
di erogazione e termina alla fine del secondo esercizio intero dell’impresa, successivo alla data di erogazione stessa. Al
termine di tale fase, la SIMEST verifica il
bilancio relativo al suddetto esercizio ai
fini del calcolo del livello di solidità patrimoniale, senza considerare, nelle immobilizzazioni nette, gli incrementi per
costi di ricerca, sviluppo e pubblicità
contabilizzati nelle immobilizzi immateriali nei periodi considerati.
Seconda fase: rimborso
Ipotesi a:
imprese che al termine della prima fase
hanno rispettato il loro obiettivo, migliorando il proprio livello di ingresso,
fino a raggiungere / superare il livello
soglia, o mantenendolo/superandolo,
se già uguale o superiore al livello soglia. La fideiussione, eventualmente acquisita, viene svincolata, ed il rimborso
avviene in 5 anni ad un tasso agevolato
pari allo 0,50%;
ipotesi b:
imprese che al termine della prima fase
non hanno raggiunto il livello soglia, o,
pur rispettando il livello soglia, registrano una flessione. Tali imprese non accedono alla seconda fase e rimborsano
il finanziamento in un’unica soluzione;
Imprese che al termine della fase di erogazione registrino una flessione contenuta nei limiti del 5%, rispetto al livello
di ingresso, e purchè siano rispettati i
livelli soglia di 0,80 e 1,00. Tali imprese
possono presentare garanzia o proroga
di quella eventualmente già rilasciata,
ottenendo il prolungamento di un anno
della fase di erogazione e preammortamento, al fine di poter nuovamente
raggiungere, nell’esercizio successivo, il
livello iniziale d’ingresso;
verifica ulteriore: durante la fase di rimborso la Simest verifica unicamente il
bilancio relativo al secondo esercizio
successivo a quello della prima verifica,
applicando le stesse modalità di calcolo
utilizzate per la verifica di cui alla prima
fase. Qualora da tale ulteriore verifica risulti una flessione del livello d’ingresso,
l’agevolazione è revocata ed il restante
rimborso del finanziamento continuerà
a tasso di riferimento.
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1 2014
9
FINANZIAMENTI AGEVOLATI A FAVORE DELLE PMI
PER LA PRIMA PARTECIPAZIONE A FIERE/MOSTRE EXTRA UE
SCHEDA SINTETICA
Si informa che SIMEST ha aperto l’attività di ricezione di domande riguardanti
i finanziamenti agevolati per la realizzazione di iniziative promozionali per la
prima partecipazione a fiere e mostre
sui mercati extra UE.
FINALITÁ DEL FINANZIAMENTO
Il finanziamento è volto a promuovere
la partecipazione di imprese che si affacciano per la prima volta al mondo
delle fiere e delle mostre, in Paesi che
non sono membri dell’Unione Europea.
BENEFICIARI
PMI aventi sede legale in Italia, in forma
singola o aggregata, ivi comprese quelle
a partecipazione giovanile o femminile.
Nel caso di imprese aggregate, la domanda di finanziamento agevolato, è
presentata dalla società capofila, corredata dal mandato sottoscritto dai partner.
SPESE AMMISSIBILI AL
FINANZIAMENTO
Una spesa si considera ammissibile al
programma se strettamente collegata
alla partecipazione di fiere/mostre e se
sostenute nel periodo di realizzazione
del programma, che decorre dalla data
di presentazione della domanda fino a
18 mesi dopo la data della stipula del
contratto di finanziamento.
Inoltre, tutte le spese inserite nei preventivi, devono essere suddivise per singola fiera/mostra e riguardano:
1. Spese di funzionamento (affitto e allestimento dello spazio espositivo,
gestione, trasporto e assicurazione
all’interno della fiera/mostra, compensi al personale esterno);
2. Spese per attività promozionali (consulenze, realizzazione di materiale
pubblicitario e promozionale, partecipazione a business meeting, convegni,
work-shop e similari riconducibili alla
fiera/mostra);
3. Spese per interventi vari (spese non
documentabili con fattura, ammesse
nella misura forfettaria del 20% della
somma delle spese previste per il funzionamento e le attività promozionali).
È consentita una compensazione tra gli
importi delle singole voci di spesa fino
ad un massimo del 30%.
MISURA DEL FINANZIAMENTO
Il finanziamento può coprire fino ad un
massimo dell’85% delle voci di spesa
ritenute ammissibili, nel rispetto delle
disposizioni del regolamento UE “de minimis”.
L’importo del finanziamento non può
essere superiore ad euro 100.000,00 per
ciascuna PMI o aggregazione di PMI riconducibili alla stessa proprietà. Per
queste ultime, l’importo massimo del
finanziamento non può comunque superare euro 300.000,00 (nel caso di due
PMI aggregate, euro 200.000,00 e nel
caso di tre o più PMI aggregate, euro
300.000,00)
CONDIZIONI DEL FINANZIAMENTO
Il finanziamento è concesso alle seguenti condizioni:
· Il periodo di utilizzo del finanziamento, in cui vengono effettuate le ero-
gazioni, decorre dalla data di stipula
del contratto e termina 24 mesi dopo
tale data;
· Il preammortamento decorre dalla
data di stipula del contratto e termina
24 mesi dopo tale data.
· Il rimborso del finanziamento avviene
in un periodo di 2 anni a partire dal
termine del periodo di preammortamento e di utilizzo, mediante rate semestrali posticipate costanti in linea
capitale;
· Il tasso agevolato è pari allo 0,50% annuo.
· Per garantire il rimborso del 100% del
capitale, dei relativi interessi e degli
oneri accessori, i beneficiari devono prestare una o più delle seguenti
garanzie: fideiussione bancaria, fideiussione assicurativa, fideiussione
di confidi convenzionati con SIMEST,
fideiussione di intermediari finanziari
convenzionati con SIMEST e pegno su
titoli di Stato.
· Il Comitato può accordare alle PMI beneficiarie una riduzione delle garanzie
fino ad un massimo del 60% del finanziamento in relazione all’affidabilità
delle stesse, con particolare riguardo
alla loro capacità di rimborsare il finanziamento medesimo.
EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO
L’erogazione avviene per tranches, ovvero con un primo anticipo che sarà
compreso tra un minimo del 20% ed
un massimo del 30% del finanziamento
concesso, erogato entro 3 mesi dalla stipula del contratto.
Successivamente, l’importo a saldo è
erogato previa consegna delle garanzie
e dell’idonea documentazione di spesa.
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1 2014
10
FINANZIAMENTI FINO A 200MILA EURO PER START UP
CHE PUNTANO AI MERCATI EXTRA-UE
Simest ha attivato un Fondo start up
destinato a favorire piccole e medie imprese italiane nella fase di avvio di progetti di internazionalizzazione in nazioni
extra-UE. L’intervento consiste nella partecipazione fino al 49% del capitale della
start up costituita appositamente per il
progetto di internazionalizzazione, con
un tetto massimo di investimento pari a
200mila euro.
La durata della partecipazione sarà di 2,
4 o 6 anni.
“Il Fondo rotativo Start-up – spiegano i
dirigenti di Simest - è finalizzato alla realizzazione di interventi – a condizioni
di mercato – per favorire la fase di avvio di progetti di internazionalizzazione
promossi in Paesi al di fuori dell’Unione
Europea.
Soggetti destinatari dell’intervento del
Fondo sono imprese di nuova costituzione (avvenuta non prima di 18 mesi
dalla presentazione della domanda di
partecipazione del Fondo Start-up) la
cui sede è in Italia o in altro Paese dell’Unione Europea, appositamente costituite – nella forma di società di capitali –
da raggruppamenti di pmi o singole pmi
operanti in Italia per la realizzazione del
progetto di internazionalizzazione.
L’intervento del Fondo Start-up è previsto – nella forma di una partecipazione
societaria – nell’impresa di nuova costituzione che realizzerà il progetto di
internazionalizzazione delle pmi partecipanti”.
Per accedere al fondo è necessario compilare una domanda e allegare adeguata
documentazione sull’azienda e sul pro-
getto di internazionalizzazione, in particolare:
- motivazioni strategiche all’origine del
progetto di internazionalizzazione,
con indicazione del paese/paesi (aree)
di interesse e dei principali fattori di
successo dell’iniziativa proposta;
- piano industriale corredato dal piano
economico e finanziario articolato su
un orizzonte di 3/4 esercizi (con esplicitazione delle ipotesi di sviluppo seguite);
- partner esteri (ove previsti: sede, attività/prodotti, ultimo bilancio) e relativi
accordi (in fase di negoziazione o già
formalizzati: Memorandum of Understanding, lettere di intenti, accordi di
JV…);
- risorse umane / management previsto
per la realizzazione del progetto.
FINANZIAMENTO UNICREDIT
ALLE IMPRESE ESPOSITRICI A THEMICAM
CREDITO ROTATIVO PER LA PARTECIPAZIONE A THEMICAM
ANCI Servizi, ente organizzatore di
theMICAM, ha siglato un accordo con
UniCredit per il sostegno alle piccole
e medie imprese italiane che puntano
sull’innovazione e sulla ricerca di nuovi
mercati grazie alla partecipazione alla
rassegna internazionale della calzatura
di Milano.
Finalità della linea di credito
L’accordo prevede la messa a disposizione di linee di credito dedicate, Supercash rotativo a tasso fisso, per far
fronte sia a spese/investimenti legati
alla partecipazione a theMICAM, sia a
finanziare il ciclo produttivo generato
da tale partecipazione come l’acquisto
di scorte, l’anticipo di ordini, fatture e
contratti.
Modalità d’uso
La linea di credito è utilizzabile in tutto
o in parte attraverso singoli finanziamenti di durata sino a 6 mesi erogabili
nei limiti d’importo del plafond concesso, pari a min. 20.000€. La linea può
essere utilizzata in momenti differenti
e ciascun utilizzo potrà essere richiesto in momenti successivi alla concessione. Il rimborso delle singole rate di
ammortamento ripristina la disponibilità del plafond, permettendo l’erogazione di nuovi finanziamenti, secondo
la formula del credito rotativo.
Tasso applicato
Il tasso è parametrato al tasso Euribor
12 mesi maggiorato di uno spread variabile a partire dal 2,40 % in ragione
del profilo di rischio assegnato dalla
Banca all’impresa richiedente.
Come accedere alla linea di credito
Le aziende che entrano in contatto
con Unicredit per richiedere il finanziamento devono qualificarsi come
espositori theMICAM tramite la presentazione della notifica di assegnazione alla mostra rilasciata dall’ente
organizzatore.
Consulta il sito di Unicredit per avere
maggiori dettagli e per fissare un appuntamento [email protected] - fax 051 0936059
Area Economica e Servizi alle Imprese
- [email protected],
tel. 02 43829231
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1 2014
11
IL RILANCIO DELL’ECONOMIA
AGEVOLATO DAL DECRETO “SBLOCCA ITALIA”
Executive Summary:
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 212
del 12 settembre 2014, il decreto “Sblocca Italia” (decreto-legge del 12 settembre
2014 n. 133) introduce nuove discipline
normative nel campo delle infrastrutture, dell’energia, dell’edilizia, nel mondo
delle imprese e in materia di fondi Ue.
Con 45 articoli e 10 Capi, si interviene
sulle aree di maggiore interesse strategico per il rilancio dell’economia nazionale. Sono previsti 8 punti di interesse:
4. Sblocco-burocrazia: previste procedure semplificate per i cantieri minori
e riduzione dei casi in cui è necessaria
l’autorizzazione paesaggistica;
1. Sblocca-cantieri: per quanto riguarda
le opere infrastrutturali si seguono quattro criteri: semplificazione burocratica,
cantierabilità delle opere, aumento degli
investimenti privati in infrastrutture autostradali e semplificazione edilizia. Le
opere riguardano le ferrovie, le strade,
le opere nelle grandi aree urbane (Torino
- passante ferroviario e metropolitana,
Firenze - tramvia, Roma - metropolitana,
Napoli - metropolitana), gli aeroporti di
Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno;
6. Sblocca export: lancio di un “piano per la promozione straordinaria del
Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia” per oltre 270 milioni di
euro nel triennio 2015-2017, la realizzazione di un segno distintivo unico per le
produzioni agroalimentari Made in Italy,
e un potenziamento degli strumenti di
contrasto all’Italian sounding nel mondo;
2. Sblocca-comuni: rispetto alle richieste ricevute dai comuni verrà avviata
una procedura per lo sblocco del patto
di stabilità interno e il finanziamento di
piccole opere immediatamente completabili entro il 2014, nonché verranno
convocate Conferenze di servizi per risolvere i nodi burocratici;
3. Sblocca reti: per quanto riguarda la
banda ultralarga gli operatori che decidono di investire nelle cosiddette “aree
a fallimento di mercato” (aree dove gli
operatori non riescono a portare la banda a 100Megabit), è previsto un credito
d’imposta a valere sui tributi IRES e IRAP
per il 30% del costo dell’investimento;
5. Sblocca edilizia: semplificazioni per le
procedure in caso di lavori di ristrutturazione e sgravi fiscali per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico degli edifici, previsto inoltre un
Regolamento Edilizio Unico uguale per
tutti i Comuni;
7. Sblocca Bagnoli: la misura, pensata anzitutto per l’ex area industriale di Bagnoli-Coroglio (NA), ma estensibile anche a
ulteriori contesti della stessa categoria,
mira a dare una prospettiva di riqualificazione e di sviluppo di un’area storicamente critica sotto il profilo ambientale
e del tessuto urbano;
8. Sblocca energia: previste misure che
riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas.
Tali opere, consentono al Governo di
procedere nel rispetto del riparto di
competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli
obiettivi posti dalla Strategia Energetica
Nazionale, valorizzazione dei giacimenti
di idrocarburi presenti sul territorio nazionale.
Nella versione finale del Decreto, come
previsto - e contrariamente a quanto
annunciato in un primo momento - non
ci sono le norme per stabilizzare detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza
energetica (c.d. eco bonus): queste potrebbero arrivare con la prossima Legge
di Stabilità.
ANALISI PUNTI DI MAGGIORE
INTERESSE
Potenziamento opere infrastrutturali
strategiche e potenziamento reti autostradali:
Le disposizioni sono volte ad una semplificazione e razionalizzazione in materia
di realizzazione di opere infrastrutturali
strategiche nonché al potenziamento
della rete autostradale ed aeroportuale.
Con l’obiettivo di favorire il potenziamento e la funzionalità infrastrutturale, il decreto prevede l’apertura entro il
2015 dei cantieri di due opere ferroviarie
ritenute strategiche: l’alta velocità Napoli-Bari (valore 6,7 miliardi) e il collegamento Palermo-Messina Catania (valore
5,2 miliardi). Verranno inoltre sbloccati
gli interventi su cinque aeroporti (per
4,6 miliardi) e la defiscalizzazione degli
investimenti privati per l’autostrada Orte-Mestre.
Sulla cantierabilità delle opere, si disciplina lo sblocco di opere già finanziate,
mediante l’immissione di nuovi fondi. La
condizione per fare ripartire i lavori sarà
che i cantieri aprano entro date certe
nell’arco di 10 mesi dall’approvazione del
decreto. Si prevedono, inoltre, commissari straordinari e poteri sostitutivi del
premier per aggirare blocchi e rallentamenti: in particolare per le ferrovie
Napoli-Bari e Palermo-Messina-Catania
il commissario è individuato nell’ammi-
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nistratore delegato del gruppo Ferrovie
dello Stato.
Opere incompiute (art. 4, commi 1-4)
Nel decreto trovano spazio una serie di
misure destinate a favorire il completamento delle opere incompiute segnalate
dai Comuni a Palazzo Chigi tra il 2 e il 15
giugno scorso. Nel dettaglio, in caso di
ostacoli derivanti dal mancato concerto tra le amministrazioni sarà possibile
riconvocare la Conferenza di Servizi in
modo da superare l’empasse con il dimezzamento dei tempi ordinari. Sarà,
inoltre, sempre possibile ricorrere alla
cabina di regia di Palazzo Chigi per sbrogliare la situazione.
I pagamenti delle opere segnalate potranno essere escluse dal patto di stabilità (fino a un massimo di 250 milioni
di euro) a seguito di un’istruttoria che
accerti che le opere siano state approvate nel piano triennale, che i pagamenti
riguardino opere realizzate, in corso di
realizzazione o immediatamente cantierabili e che il saldo delle fatture avvenga
antro il 31 dicembre 2014. Con decreto,
da emanare nei successivi 15 giorni, saranno individuati i comuni che beneficeranno dall’esclusione dal patto e per
quali importi.
Pagamenti (art. 4, commi 5-7)
Viene riconosciuta l’esclusione dal patto
di stabilità per i pagamenti in conto capitale, eseguiti dagli enti locali dopo l’entrata in vigore del decreto. L’esclusione
opera fino a un massimo di 300 milioni
e varrà per gli anni 2014 (200 milioni) e
2015 (100 milioni). L’esclusione si applica
a pagamenti certi liquidi ed esigibili alla
data del 31 dicembre 2013. Inoltre, il pagamento deve riferirsi a fatture o richieste
di pagamento emesse (e riconosciute)
prima della stessa data. L’esclusione dal
patto prevista per il 2014 è riservata per
50 milioni ai pagamenti dei debiti delle
Regioni.
L’ultima novità riguarda la possibilità per
1 2014
12
gli enti locali di utilizzare lo spazio finanziario di un miliardo (850 milioni) per i
Comuni e 150 (per le Province), concesso
in deroga al patto dalla legge 183/2011,
per effettuare pagamenti in conto capitale relativi a tutto il 2014, invece che ai
soli primi sei mesi dell’anno.
Concessioni autostradali (art. 5)
“Al fine di assicurare gli investimenti
necessari per gli interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture
autostradali nazionali” “i concessionari
di tratte autostradali nazionali possono, entro il 31 dicembre 2014, proporre
modifiche del rapporto concessorio
anche mediante l’unificazione di tratte
interconnesse, contigue, ovvero tra loro
complementari”, “nel rispetto dei principi dell’Unione europea”.
Nel dettaglio, si tratta dell’ipotesi di allungamento delle concessioni per una
serie di società autostradali (ad esempio
Autovie Venete) per le quali la scadenza
ravvicinata rende impossibile finanziare
con le banche il piano di investimenti,
oppure la copertura degli investimenti è
possibile solo grazie ad aumenti tariffari
pesanti.
Sconti fiscali per la banda ultralarga
(art. 6)
Il Decreto sblocca-Italia, introduce in via
sperimentale, fino al 31 dicembre 2015,
un credito d’imposta ai fini Ires e Irap per
le imprese che realizzano investimenti
nelle reti telematiche a banda ultra larga.
Il bonus spetta nel limite massimo del
50% del costo dell’investimento. Viene
poi previsto che non si applicano le imposte di registro e di bollo per la registrazione dell’atto con cui proprietario
e inquilino si accordano per la riduzione
del canone di un contratto di locazione
ancora in essere. Un’altra novità è l’ampliamento della nozione di interventi di
manutenzione straordinaria, in cui ora rientrano anche quelli che consistono nel
frazionamento o accorpamento di unità
immobiliari, anche se variano le superfici
delle singole unità immobiliari, purché
però non venga modificata la volumetria
complessiva degli edifici e sia mantenuta
l’originaria destinazione d’uso.
Tra le condizioni quella che si tratti di “interventi infrastrutturali nuovi e aggiuntivi non già previsti in piani industriali o finanziari approvati entro il 31 luglio 2014. Il
credito d’imposta non costituisce ricavo
ai fini delle imposte dirette e dell’IRAP
ed e’utilizzato in sede di dichiarazione
dei redditi e dell’imposta regionale sulle
attività produttive.
Per ottenere i benefici l’operatore interessato alla realizzazione dell’investimento deve dare evidenza pubblica
all’impegno che intende assumere, manifestando il proprio interesse per la
specifica area attraverso prenotazione
tramite apposito formulario pubblicato
sul sito web dedicato alla classificazione delle aree ai fini del Piano Strategico
banda ultralarga del Ministero dello Sviluppo Economico.
Sullo stesso sito sarà segnalata la conclusione dei lavori, che dovrà avvenire:
- entro 9 mesi dalla data di prenotazione
nei comuni con popolazione inferiore a
5.000 abitanti: investimento non inferiore a 200 mila euro;
- entro 12 mesi dalla data di prenotazione, nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 10.000 abitanti: investimento non inferiore a 500 mila euro;
- entro 12 mesi dalla data di prenotazione, nei comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti: investimento non
inferiore a 1 milione di euro
Il termine di completamento e’ esteso a
24 mesi per investimenti superiori a 10
milioni di euro e a 30 mesi per investimenti superiori a 50 milioni di euro.
Lavori urgenti per scuole, dissesto, terremoto, beni culturali (articolo 9)
L’articolo 9 del decreto introduce una
serie di nuove deroghe al codice degli
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appalti per riscrivere le regole di affidamento degli interventi urgenti, elevando
fino alla soglia comunitaria (che attualmente è fissata a 5,2 milioni) la possibilità
di ricorrere alla trattativa privata (procedura negoziata senza bando) invitando
un minimo di tre imprese (cinque in caso
di scuole tutelate dai Beni culturali). Una
procedura che in casi normali è attivabile solo per le opere fino a un milione di
euro e con invito rivolto a un minimo di
10 soggetti (cinque sotto i 500mila euro)
Per le scuole, dove nella maggioranza dei
casi sono in ballo lavori di piccola manutenzione, una novità ancora più dirompente è la possibilità concessa al funzionario che svolge il ruolo di responsabile
del procedimento (solitamente il preside) di affidare in via fiduciaria diretta - cioè senza alcuna consultazione
di mercato - lavori fino a 200mila euro:
importo quintuplicato rispetto al valore
normale di 40mila euro.
Tra le deroghe alle procedure ordinarie
per agevolare l’assegnazione degli appalti urgenti, l’art.9 disciplina la possibilità di
assegnare il contratto senza aspettare i
canonici 35 giorni dall’aggiudicazione e
scavalcando anche il caso di ricorso al
Tar. I lavori di estrema urgenza potranno
poi anche essere affidati senza richiesta
di garanzia a corredo dell’offerta, pubblicando un bando solo sul sito web della
stazione appaltante, senza passare per la
Gazzetta Ufficiale e dimezzando i temi
di ricezione delle offerte.
Infrastrutture, potenziamento Cassa
Depositi (art. 10)
Si disciplina il via libera per Cassa Depositi e prestiti all’utilizzo delle risorse
del risparmio postale per finanziare investimenti pubblici e privati nel settore
immobiliare, energia, ambiente, calamità
naturali e protezione civile, trasporti,
piani europei, ricerca, educazione nonché per il finanziamento di operazioni
ad alto profilo di rischio allo scopo di
sostenere operazioni «di interesse eco-
1 2014
13
nomico generale».
Le norme del decreto rendono dunque
molto più ampia e flessibile la “gestione
separata” di Cassa Depositi, quella cioè
che trae risorse da emissioni garantite
dallo Stato (al 95% circa risparmio postale), e soggetta per gli impieghi a decreti
di indirizzo del Ministro dell’Economia.
Infrastrutture, estensione della defiscalizzazione (art. 11)
Sconti fiscali per le infrastrutture in
project financing, sotto forma di credito
di imposta Ires e Irap fino a un massimo
del 50%, non più solo per gli interventi strategici nazionali di legge obiettivo,
ma per tutte le opere pubbliche. Tale
normativa non si limita solo alle opere di
importo superiore ai 200 milioni, ma per
quelle sopra i 50 milioni.
Fondi europei (art.12)
Per non incorrere nelle sanzioni previste
dall’ordinamento dell’Unione europea,
in caso di inerzia, ritardo o inadempimento delle amministrazioni pubbliche
responsabili dell’attuazione di piani,
programmi ed interventi cofinanziati
dall’Ue, il presidente del Consiglio può
proporre al Cipe il definanziamento e la
riprogrammazione delle risorse non impegnate, anche prevedendone l’attribuzione ad altro livello di governo. Il presidente esercita anche poteri ispettivi e di
monitoraggio, volti ad accertare il rispetto della tempistica e degli obiettivi dei
piani, programmi ed interventi finanziati
dall’Ue. Ed, eventualmente, esercita poteri sostitutivi.
Project bond (art. 13)
Diventa senza scadenza (prima fissata in
tre anni dal decreto sviluppo 83/2012)
la misura che equipara il trattamento
fiscale del project bond ai titoli di Stato. Inoltre vengono aggiunte le sostituzioni e il trasferimento delle garanzie
tra le operazioni soggette a imposte di
registro, ipotecarie a catastali in misura
fissa. Tra gli aggiustamenti normativi al
project bond viene disciplinata, inoltre,
la possibilità di ampliare il capitolo delle
garanzie. Le garanzie, reali e personali «e
di qualunque altra natura» che assistono
le obbligazioni e i titoli di debito potranno essere costituite «anche in favore dei
sottoscrittori o anche di un loro rappresentante che sarà legittimato a esercitare in nome e per conto dei sottoscrittori tutti i diritti, sostanziali e processuali,
relativi alle garanzie medesime». Viene
inoltre ampliato il perimetro dei possibili
sottoscrittori delle emissioni, includendo oltre agli investitori qualificati anche
le società «e altri soggetti giuridici» da
questi controllate.
Rilancio settore edilizia e immobiliare e sostegno alle produzioni nazionali
Semplificazione in edilizia privata (art.
17):
La norma che contiene il mosaico delle novità in tema di semplificazione
nell’campo dell’edilizia privata è l’art.17 .
L’art.17, modifica in più punti il Testo Unico per l’edilizia, con l’intento dichiarato
di provare a rilanciare il settore e “al fine
di semplificare le procedure edilizie e
ridurre gli oneri a carico dei cittadini e
delle imprese, nonché di assicurare processi di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo al recupero del patrimonio edilizio esistente e alla riduzione del
consumo di suolo”.
Nel dettaglio:
Modifica dell’art. 3 del TUE: ampliato
il concetto di manutenzione straordinaria:
il decreto va a modificare la nozione
di manutenzione straordinaria di cui al
comma 1 lett. b) (TUE), nella quale scompare il riferimento alle superfici sostituito da quello alla volumetria complessiva.
Di conseguenza, si amplia l’utilizzo della
comunicazione inizio lavori (CIL), al posto del permesso di costruire, con cui il
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cittadino interessato trasmette all’amministrazione comunale i dati identificativi
dell’impresa alla quale intende affidare la
realizzazione dei lavori, unitamente ad
una relazione tecnica provvista di data
certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma di un tecnico
abilitato, il quale assevera, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati
e ai regolamenti edilizi vigenti e che per
essi la normativa statale e regionale non
prevede il rilascio di un titolo abilitativo. Viene precisato, inoltre, che rientra
nella manutenzione straordinaria l’intervento consistente nel frazionamento o
accorpamento delle unità immobiliari
con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del
carico urbanistico, purché non sia modificata la volumetria complessiva degli
edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso.
Nuovo art. 3 bis: interventi di conservazione:
“Lo strumento urbanistico individua gli
edifici esistenti non più compatibili con
gli indirizzi della pianificazione. In tal
caso l’amministrazione comunale può
favorire, in alternativa all’espropriazione,
la riqualificazione delle aree attraverso
forme di compensazione rispondenti al
pubblico interesse e comunque rispettose dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa. Nelle
more dell’attuazione del piano, resta salva la facoltà del proprietario di eseguire
tutti gli interventi conservativi, ad eccezione della demolizione e successiva ricostruzione non giustificata da obiettive
ed improrogabili ragioni di ordine statico
od igienico sanitario”.
La norma disciplina una verifica urbanistica diretta ad individuare edifici
esistenti, presumibilmente in disuso o
fatiscenti, non più compatibili con gli
indirizzi della pianificazione; detti edifici
1 2014
14
potranno essere espropriati o, preferibilmente, riqualificati da parte dei proprietari con modalità agevolate non individuati dalla norma.
Modifiche all’art. 6 in materia di CIL:
Quale conseguenza diretta della scomparsa al riferimento alle superfici di cui
al nuovo art. 3, si modificano anche l’art.
6 comma 2 lett. a) e lett. e-bis) in materia di utilizzo della comunicazione inizio
lavori.
La CIL non può essere utilizzata per le
modifiche di parti strutturali dei fabbricati adibiti ad esercizio di impresa,
esattamente come previsto per la manutenzione straordinaria degli edifici in
generale. Anche in questa ipotesi con
la CIL il cittadino interessato trasmette all’amministrazione comunale i dati
identificativi dell’impresa alla quale intende affidare la realizzazione dei lavori, unitamente ad una relazione tecnica
provvista di data certa e corredata degli
opportuni elaborati progettuali, a firma
di un tecnico abilitato, il quale assevera,
sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi
vigenti e che per essi la normativa statale e regionale non prevede il rilascio di
un titolo abilitativo.
In aggiunta, con l’evidente finalità semplificatoria, il decreto ha modificato il
comma 5 del citato art. 6, precisando
che l’aggiornamento catastale avviene
d’ufficio, con il Comune che trasmette,
a tal fine, la comunicazione inizio lavori
all’Agenzia del Territorio.
Ulteriore novità riguardano le lett. b)
e c) del comma 6: le Regioni a statuto
ordinario non potranno più individuare
ulteriori interventi edilizi per i quali l’interessato deve allegare l’asseverazione
alla CIL né stabilire contenuti ulteriori
dell’asseverazione rispetto a quelli minimi previsti dal T.U., ma possono disciplinare legislativamente le modalità di
controllo.
Incentivi per la realizzazione di immobili da dare in affitto (articolo 21)
Il decreto introduce una deduzione Irpef sull’acquisto di immobili residenziali
da parte di coop e privati (escluse ora le
Onlus) a condizione che si tratti di una
casa da destinare all’affitto per almeno
otto anni.
La norma riguarda gli acquisti effettuati dal primo gennaio 2014 al 31 gennaio
2017. Il bonus è pari al 20% del prezzo
risultante dall’atto di compravendita oppure calcolato sull’ammontare complessivo delle spese di realizzazione con un
tetto massimo di 300mila euro, da ripartire in quote uguali per un periodo di 8
anni.
Rimanendo nel tetti massimo di 300mila
euro, è possibile sfruttare la deduzione
anche per l’acquisto di due immobili invece che uno solo. Tra le condizioni da
rispettare per poter ottenere il bonus
figurano anche la classe energetica degli
immobili, che deve essere A o B; la categoria catastale, che deve essere una A
(abitazioni) con esclusione di A8, A9 e A1
(ville e case storiche o signorili).
Conto Termico
L’articolo 22 prevede che entro la fine
dell’anno MiSE e Ministero dell’Ambiente emanino un decreto per semplificare
l’accesso agli incentivi per famiglie ed
imprese.
Piano di Supporto al made in Italy:
Previsto un piano straordinario di supporto all’internalizzazione delle imprese
(finanziato con 130 milioni di euro per il
2015, 50 milioni per il 2016 e 40 milioni
per il 2017, cui si aggiungono 44 milioni in
due anni per l’agroalimentare).
Obiettivo: l’aumento dell’1% di Pil nel
triennio 2015-2017 (50 miliardi di export
in più) e 20mila nuove imprese esportatrici rispetto alle 70mila attuali. Nel dl
anche investimenti per l’estrazione di
idrocarburi
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1 2014
15
AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE PER LA REGISTRAZIONE DI
MARCHI COMUNITARI E INTERNAZIONALI
La Direzione Generale per la Lotta
alla Contraffazione – UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico e
l’Unioncamere intendono supportare
le imprese di micro, piccola e media
dimensione nella tutela dei marchi
all’estero attraverso alcune misure
agevolative che mirano a sostenere
la capacità innovativa e competitiva
delle imprese.
Il programma - in favore del quale è
destinato un finanziamento complessivo di € 4’500’000,00 - prevede due
linee di intervento:
Misura A) Agevolazioni per favorire
la registrazione di marchi comunitari
presso UAMI (Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno) attraverso
l’acquisto di servizi specialistici
Misura B) Agevolazioni per favorire la
registrazione di marchi internazionali
presso OMPI (Organizzazione Mon-
diale per la Proprietà Intellettuale)
attraverso l’acquisto di servizi specialistici
Le domande di agevolazione possono essere presentate a partire dal 120°
giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana del comunicato
relativo al bando ad esse inerente
sino all’esaurimento delle risorse disponibili.
ANALISI MACROECONOMICA
DEI SETTORI INDUSTRIALI IN ITALIA
Euler Hermes Italia
L’indice Pmi dell’Eurozona rallenta a
sorpresa a giugno e le borse europee
peggiorano. La lettura flash dell’indice
Pmi composito dell’area euro di giugno ha mostrato un dato in calo a 52,8
da 53,5 di maggio, ai minimi dal dicembre scorso.
L’export italiano nell’Unione economica e monetaria (UEM) vede in testa la
metallurgia, i macchinari e i mezzi di
trasporto.
Paesi
Via Nazionale ridimensiona le attese
legate al nuovo sistema di contabilità nazionale che verrà adottato dal
prossimo autunno con l’inclusione di
alcune attività illegali come, traffico di
droga, la prostituzione ed il contrabbando di sigarette nella contabilizzazione del Pil italiano.
Venti miliardi di nuovi finanziamenti
è l’impatto previsto dal ministro dello
Sviluppo economico delle norme sul
credito non bancario varate con il Dl
competitività.
Prosegue a pieno ritmo la raccolta del
risparmio gestito in Italia. A maggio,
in base ai dati Assogestioni, l’industria
ha ottenuto flussi netti per 7,145 miliardi dopo i 7 di aprile. Il dato porta il
totale di raccolta da inizio anno a 43,6
miliardi.
Nei primi 5 mesi del 2014 le fiamme
gialle hanno scovato 3.070 evasori
totali e sequestrato beni ad evasori
fiscali per oltre 460 milioni. Non si applicano sanzioni e interessi per mancato o insufficiente versamento di
Imu e Tasi. Lo stesso vale anche per gli
enti non commerciali. A stabilirlo è la
risoluzione n. 1/DF (prot. 18240) del 23
giugno 2014 del dipartimento Finanze
Variazioni
SETTORI
DI ATTIVITÀ
Valori %
Quote %
ECONOMICA
- ISTAT
Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14
Gen.-Apr.13
TOTALE
53.906.252 3,2
100,0
Prodotti delle attività manifatturiere
51.397.8123,6 95,3
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti
7.305.645
3,6
13,6
Macchinari ed apparecchi n.c.a.
7.281.574
6,4
13,5
Mezzi di trasporto
5.534.271
7,4
10,3
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del Mef. Cuochi, camerieri e simili in
vetta tra le 4 professioni che occupano saldamente le prime posizioni della
graduatoria per numero di assunzioni
previste.
Settori
La produzione chimica in Italia nel primo quadrimestre è cresciuta del 2,9%,
confermando un andamento piu’ dinamico rispetto alla media manifatturiera. Crescita moderata per l’export,
soprattutto per la chimica fine e specialistica. Ai primi posti per destinazioni nel primo trimestre 2014 Germania,
Francia e Spagna (valori in euro).
Il settore della chimica fine e delle
specialità è un settore molto composito che riguarda la produzione di
singole sostanze chimiche molto pure,
intermedi, materie prime, principi attivi, additivi, ausiliari, coadiuvanti tecnologici, enzimi e catalizzatori.
Proprio la chimica è il settore più importato dall’UEM, anche se in calo nel
primo quadrimestre 2014, così come
gli articoli farmaceutici. Nel quarto
trimestre 2013, sono 160.525 le convenzioni notarili per trasferimenti di
proprietà di unità immobiliari. Sempre in diminuzione se confrontate allo
stesso trimestre del 2012 (-8,1%).
1 2014
16
Variazioni
SETTORI
DI ATTIVITÀ
Valori %
Quote %
ECONOMICA
- IMPORT DALL’UEM Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14Gen.-Apr.14
Gen.-Apr.13
TOTALE
53.290.699-1,3
Prodotti delle attività manifatturiere
47.922.916
-1,2
Sostanze e prodotti chimici
8.061.482
-3,6
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 6.078.799
5,6
Mezzi di trasporto
5.995.971
2,0
Metalli di base e prodotti in metallo,
esclusi macchine e impianti
5.333.611
-6,4
Macchinari ed apparecchi n.c.a.
4.297.925
3,3
291 Autoveicoli
4.212.144
10,9
Articoli farmaceutici, chimico
medicinali e botanici
3.571.733
-14,1
Aziende
L’accordo che sana il contenzioso sul
sistema di riscossione della ecotassa
tra il governo francese e il consorzio
Ecomouv, controllato al 70% dal gruppo Atlantia e per il resto da Thales,
Sncf, Sfr e Steria, vale 850 milioni di
euro. Atlantia è specializzata in gestione e
sfruttamento in concessione di reti
autostradali.Oracle, società di software, con sede in California, nella Silicon Valley, fondata nel 1977 da Larry
100,0
89,9
15,1
11,4
11,3
10,0
8,1
7,9
6,7
Ellison, acquisirà Micros Systems (Columbia, Maryland, USA), nell’ambito di
un’operazione da 5,3 miliardi di dollari,
con l’obiettivo di espandere il proprio
business nel settore alberghiero e della distribuzione.
Telecom Italia ha siglato un accordo
biennale con A2A (azienda di servizi
di pubblica utilità che opera nei settori produzione elettricità, vendita
elettricità e gas, reti elettricità e gas,
teleriscaldamento, ciclo idrico) per
l’acquisto di energia elettrica ‘pulita’,
ovvero prodotta esclusivamente da
sole fonti rinnovabili.
I 500 lavoratori cassintegrati di Mirafiori passeranno allo stabilimento Maserati di Grugliasco.
Il mercato pneumatici per Pirelli è salito a maggio del 6% annuo nel segmento ricambi consumer in Europa,
registrando però un calo del 3% nel
primo equipaggiamento.
I soci Camfin (Nuove partecipazioni,
Intesa Sanpaolo e Unicredit) hanno
definito l’accordo per l’ingresso nel
capitale dei russi di Rosneft.
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1 2014
17
2014-15: economia mondiale attesa in crescita
Previsioni di crescita del PIL mondiale: +3.1% in 2014 e +3.3% in 2015
Eurozone
America del Nord
In 2014 uscita dalla
stagnazione grazie alla
domanda interna
2.6
2010
2.7
1.9
2011
2013
2010
2.9
3.1
2014
2015
1.8
2012
1.9
1.6
Uscita dalla
recessione nel
2014 ma persiste il
rischio di una
«ricaduta»
2011
4.4
2010
America Latina
La vulnerabilità finanziaria pesa
sulle prospettive economiche, ma
la crescita è pronta per una ripresa
progressiva
5.9
4.2
2.6
2.6
2010
2011
2012
2013
© Copyright Euler Hermes 2012
-0.5
2013
-0.6
2012
3.5
2014
2015
Trend divergenti: il Giappone con
lʼAbenomics vs la crescita moderata di
Cina e India
0.9
1.3
7.8
2014
2015
2010
Europa orientale
4.7
2011
2.1
1.7
2012
2013
Africa
3.1
Asia
4.8
4.7
4.7
4.8
4.7
2011
2012
2013
2014
2015
Ripresa guidata dallʼuscita dalla
recessione della Eurozone e dalla
ripresa della domanda interna
2.7
2.9
2014
2015
Crescita duratura ma al di
sotto delle potenzialità a
causa di tensioni politiche
5.8
4.8
2010
1.0
2011
2012
4.0
4.9
5.1
2013
2014
2015
Source: Euler Hermes
7
Rischio Insolvenze: nel 2014 in lieve calo
Nel 2014, le insolvenze a livello mondiale dovrebbero
diminuire dellʼ1%. Il trend resterà il 24% sopra la media
pre-crisi. In Italia lʼindicatore rimarrà stabile ma su alti
livelli (Dso in miglioramento)
Le Insolvenze aziendali nel 2014
Insolvenze aziendali e Pil mondiale
© Copyright Euler Hermes 2012
Sources: Euler Hermes
8
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1 2014
18
I mancati pagamenti nelle Regioni
Frequenza Mancati pagamenti (%)
Severità Mancati pagamenti (%)
(2013 vs 2012)
Abruzzo
Emilia R.
Molise
-6
Trentino AA
Umbria
Puglia
-14
Veneto
Lombardia
Piemonte
Friuli VG
Umbria
-7
Campania
Trentino AA
Lazio
-23
Toscana
Toscana
-19
Veneto
Emilia R.
Campania
-34
-30
-13
Piemonte
-25
Valle d'Aosta
13
Puglia
-24
Liguria
15
14
Lombardia
-17
Marche
20
Sicilia
-16
Calabria
24
Sardegna
-14
-18
Liguria
-25
Calabria
Molise
-1
12
-15
Abruzzo
-35
-6
2
-14
Basilicata
-25
72
24
Valled'Aosta
-14
58
26
Marche
-15
Sardegna
Sicilia
Lazio
5
-14
Friuli
Basilicata
-10
-4
( 2013 vs 2012)
-47
-32
1. Decisi incrementi negli importi medi di Lazio, Friuli, Umbria e Marche.
2. Veneto, Emilia e Piemonte tra le regioni con entrambi gli indicatori in contrazione.
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9
I mancati pagamenti nei settori «domestic»
Frequenza Mancati pagamenti (var %)
Severità Mancati pagamenti (var %)
(2013 vs 2012)
(2013 vs 2012)
Carta
10
Siderurgia
8
Chimica
-6
Costruzioni
-6
Sistema Casa
-8
Automotive
-10
Food
-12
Commodities
-12
Meccanica
-22
Tessile
Trasporti

-32
-46
Commodities
43
Siderurgia
22
Sistema Casa
9
Meccanica
9
Automotive
3
Food
-3
Costruzioni
-5
Tessile
-7
Trasporti
-7
Chimica
Carta
-8
-46
Performance ancora lontane dal livello pre crisi per Siderurgia, segnali positivi per Automotive e Meccanica
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10
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1 2014
19
I mancati pagamenti nei settori «export»
Frequenza Mancati pagamenti (var %)
Severità Mancati pagamenti (var %)
(2013 vs 2012)
Automotive
73
Costruzioni
Food
Chimica
-3
-22
Commodities
-23
14
Food
10
Carta
-18
Meccanica
63
22
Costruzioni
-14
Chimica
70
Automotive
-12
Sistema casa
Carta
Trasporti
8
Trasporti
Siderurgia
(2013 vs 2012)
7
Tessile
-19
Sistema Casa
-27
Siderurgia
-33
Meccanica
-37
Commodities
-24
-34
-38
Tessile -40

Trend significativamente migliori sui mercati export
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11
Esportazioni per aree e settore: variazioni% GenMar 2013 VS 2014 (fonte ISTAT)
Esportazioni per ripartizione territoriale e per settore di attività economica - Istat
Variazioni percentuali. Gennaio-marzo 2014/Gennaio-marzo 2013
SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA
C Prodotti delle attività manifatturiere
CB Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori
14 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in
pelliccia)
15 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
291 Autoveicoli
TOTALE
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Italia nordoccidentale
RIPARTIZIONI TERRITORIALI
Italia centrale
Italia nordItalia
orientale
meridionale e
insulare
ITALIA
2,5
4,5
-0,8
-3,4
1,9
4,1
5,4
5,4
-1,6
4,6
7,3
1,3
7,2
-5,2
3,9
-2,9
10,2
3,6
-0,1
4,5
38,6
2,2
-6,3
13,1
17,3
1,7
4,5
-0,9
-3,3
1,5
18
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1 2014
20
Distribuzione per Grade, Buyers ed esposizione
Sector
Tanning & Leather
Nr
buyers
Total Exposure
(M€)
958
446
1910 - Preparazione e concia del cuoio
651
378
5124 - Comm. ingr. di pelli anche pellicceria e cuoio
307
67
Total EHI
305.636
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67.969
19
Distribuzione per Grade: esposizione globale e del PTF
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