RASSEGNA STAMPA EUROPEA

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RASSEGNA STAMPA EUROPEA
n. 2/2014
10 febbraio – 11 marzo 2014
Commissione: la rosa dei candidati
A 75 giorni dalle elezioni europee, è ormai delineato il quadro dei candidati alla presidenza
della Commissione europea per le maggiori famiglie politiche europee, popolari, socialisti,
liberali, sinistra e verdi. I conservatori non avranno un candidato e neppure gli euro-scettici. I
socialisti e democratici propongono Martin Schulz : nel 2000 Schulz viene eletto presidente
della delegazione dei socialdemocratici tedeschi al PE, quattro anni dopo guida il gruppo
socialista a Strasburgo, carica che ha mantenuto fino alla sua elezione alla presidenza del
Parlamento europeo nel gennaio 2012. Il Partito popolare europeo sostiene la candidatura di
Jean-Claude Juncker : l'ex presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker è stato infine
preferito dai popolari al commissario al Mercato interno Michel Barnier. nel 2005 divenne il
primo presidente permanente dell'Eurogruppo, carica che ha lasciato nel 2012. Per l’Alleanza
dei democratici e dei liberali per l'Europa si presenta Guy Verhofstadt: nel 2009 Verhofstadt
venne eletto europarlamentare e presidente del gruppo politico Alde. Per la Sinistra Unitaria
Europea, Sinistra Verde Nordica il candidato è Alexis Tsipras : nel 2009 inizia la sua carriera
di parlamentare con Syriza, un partito di sinistra radicale ellenico, che è oggi il secondo
partito in Grecia. Sono due i candidati dei Verdi, selezionati tramite le primarie online, che si
contenderanno alle urne la candidatura alla presidenza della Commissione europea : José
Bové, francese, agricoltore, classe 1953, è un attivista, sindacalista e esponente del
movimento no global ; e Franziska Maria Keller, nata nel 1981, tedesca, che è la più giovane
candidata ed anche l'unica donna.
Fonte: Euractive Italia, 7 marzo 2014
Un'Europa maggiormente innovativa ma con notevoli differenze regionali
L'Europa sta colmando il proprio divario sul piano dell'innovazione con gli Stati Uniti e col
Giappone, ma le differenze sul piano della resa innovativa tra gli Stati membri dell'UE sono
ancora considerevoli e si riducono soltanto lentamente. A livello regionale, il gap
dell'innovazione si sta allargando e in quasi un quinto delle regioni dell'UE il rendimento
innovativo è peggiorato. Queste sono le principali risultanze del Quadro di valutazione
"L'Unione dell'innovazione" 2014 e del Quadro dell'innovazione regionale 2014 della
Commissione europea. La graduatoria generale all'interno dell'UE rimane relativamente
stabile: la Svezia è in posizione di punta, seguita da Danimarca, Germania e Finlandia, i
quattro paesi che investono maggiormente nella ricerca e nell'innovazione. Il Portogallo,
l'Estonia e la Lettonia sono i paesi che hanno registrato i maggiori miglioramenti. Gran parte
dei progressi sono stati determinati dall'apertura e dall'attrattiva del sistema di ricerca dell'UE
nonché dalla collaborazione all'innovazione aziendale e dalla commercializzazione dei saperi,
come risulta da una misurazione basata sugli introiti di provenienza estera per licenze e
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brevetti. Tuttavia, la crescita della spesa pubblica di R&S è stata controbilanciata da un calo
degli investimenti di venture capital e degli investimenti per l'innovazione non R&S nelle
imprese.
Fonte: Rappresentanza italiana Commissione europea, 4 marzo 2014
Ricerca: Italia resta sotto media Ue innovazione
C'è chi scende e chi sale nella classifica degli innovatori stilata dalla Commissione, che valuta
gli sforzi compiuti dai paesi membri in tema di ricerca, sia pura che applicata. Quest'anno
l'Italia si conferma in testa al terzo gruppo, quello degli innovatori moderati, posizionandosi al
quindicesimo posto. Ma la performance italiana è comunque inferiore a quella della media
Ue. L'analisi di Bruxelles, l'Innovation Union Scoreboard, classifica i paesi membri in quattro
gruppi. Sul gradino più alto ci sono i cosiddetti "leader dell'innovazione", paesi che vantano
una performance superiore rispetto alla media Ue almeno del 20%. Sono, nell'ordine, Svezia,
Danimarca, Finlandia e Germania. Niente di nuovo rispetto all'anno passato. Lanciano
l'"inseguimento" gli "Innovation followers", che comprendono, nell'ordine: Lussemburgo,
Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Irlanda, Austria, Francia, Estonia, Cipro e Croazia. La loro
prestazione è superiore a quella della media europea al massimo del 20%. Il terzo gruppo,
quello guidato dall'Italia, rappresenta gli "innovatori moderati", la cui performance è inferiore
alla media Ue in una percentuale che oscilla tra il 50 e il 90% della media Ue. Dopo di noi:
Repubblica Ceca, Spagna, Portogallo, Grecia, Ungheria, Slovacchia, Malta Ungheria,
Lettonia e Polonia. Fanalino di coda, gli "innovatori modesti", nell'ordine: Romania, Lituania
e Bulgaria.
Fonte:Euaractive Italia, 4 marzo 2014
Get Smart: Commissione Ue, raccolta dati sulle citta' intelligenti
La Commissione europea invita i soggetti coinvolti nella creazione di città intelligenti a
pubblicare i dati sulle iniziative messe in campo in materia di ICT, energia e mobilità.
La sfida lanciata ad amministrazioni cittadine, piccole e grandi imprese e altre organizzazioni
è quella di rendere pubblici i loro piani in materia di utilizzo dell'ICT, efficienza energetica,
promozione delle rinnovabili e mobilità sostenibile, in modo che tutte le parti interessate alla
diffusione delle città intelligenti possano imparare le une dalle altre e far crescere il mercato
delle smart cities.
La condivisione di queste idee nutrirà il Partenariato per l'innovazione europea sulle città e le
comunità intelligenti e reti quali la Piattaforma degli stakeholder per le città intelligenti,
il Patto dei Sindaci e CIVITAS.
Inoltre, secondo Bruxelles, partecipare a questo 'movimento di pianificazione aperto' aiuterà
gli attori interessati a trovare nuovi partner e ad accedere a finanziamenti.
La Commissione analizzerà le iniziative raccolte e dal mese di giugno promuoverà i migliori
progetti.
Fonte: Fasi.biz, 25 febbraio 2014
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Da 2015 studenti svizzeri fuori da Erasmus. Nessun problema per anno accademico in
corso
Gli studenti svizzeri saranno esclusi dall'Erasmus a partire dal prossimo anno accademico
2014/2015. Lo ha annunciato un portavoce della Commissione Ue. Dopo il referendum sulla
libera circolazione con cui la Svizzera ha deciso di bloccarla, sono saltati una serie di accordi
stretti con l'Ue tra cui quelli su ricerca ed istruzione. E questo ha bloccato la partecipazione di
Berna ai nuovi programmi in materia, Horizon 2020 ed Erasmus+.
Ormai, ha quindi chiarito il portavoce, è "totalmente chiaro che gli studenti svizzeri non
potranno beneficiare del programma Erasmus al prossimo rientro accademico". Nessun
problema, invece, per gli universitari in mobilità per l'anno in corso, che rischiano di essere
gli ultimi svizzeri a poterne approfittare.
Fonte: Ansa Europa, 26 febbraio 2014
EVENTI
Info day: EU funding for tourism
Bruxelles, 20 marzo 2014
Il quadro finanziario pluriennale dell'UE per il periodo 2014-2020 comporta una
semplificazione a vari livelli: fusione di programmi di finanziamento UE per un più facile
accesso alle informazioni, l'armonizzazione delle procedure applicative, ... Questo quadro
finanziario introduce anche la possibilità di sostenere nuovi tipi di azioni.
Raccogliere e comprendere queste informazioni è più facile di prima, ma rimane una sfida
per gli enti pubblici e privati promuovere le destinazioni turistiche o lo sviluppo di servizi
turistici. La giornata informativa sarà quindi concentrata sui più importanti programmi UE per
il settore del turismo, circa le questioni pratiche:
- tipo di azioni legate al turismo ammissibili al finanziamento;
- tipo e il livello di finanziamento
- chi può applicare;
- come applicare.
I programmi trattati comprendono:
- COSME, Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale,
Programma Europa creativa
http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=7252&lang=en&title=Info-Day%3A-EUfunding-for-tourism-
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ReACT4ECONOMY. Governance economica e futuro dell'Unione europea
Roma, 28 marzo 2014
Il 28 marzo 2014 a Roma l'ultimo evento della campagna di informazione del Parlamento
europeo "Agire Reagire Decidere". Esponenti del mondo economico e culturale italiano
dialogano con rappresentanti istituzionali e giornalisti sul futuro dell'economia europea. Nel
quadro della campagna di informazione del Parlamento europeo in vista delle elezioni
europee di maggio 2014, Roma partecipa alla campagna "Agire Reagire Decidere"
con ReACT4ECONOMY, una conferenza-dibattito sulle sfide in termini economici e sociali
che si presenteranno al nuovo Parlamento che si insedierà a luglio.
Questo è l'ultimo evento della fase "ReACT", volta a creare interazione con il pubblico e
informazione sui 5 temi che secondo il Parlamento europeo oggi riguardano più da vicino i
cittadini europei: lavoro, ambiente, relazioni internazionali, fondi europei ed economia.
L'iniziativa è realizzata in collaborazione con FORMEZ PA - Europe Direct Roma, Agenzia
Sviluppo Lazio - Europe Direct Lazio. E' previsto un intermezzo della Compagnia teatrale il
Ratto
d'Europa
(ERT
Emilia
Romagna
Teatro
Teatro
di
Roma).
La partecipazione è libera, solo su prenotazione e fino ad esaurimento posti. Per informazioni
contattare la Segreteria organizzativa: Martina Trecca, tel. 06 3222712 [email protected]
H2020 Societa’ sicure: Information Day
Bruxelles, 1 aprile 2014
Questa giornata informativa fornisce dettagli su: H2020-DRS-2014, H2020-FCT-2014 e
H2020-BES-20.014, i bandi pubblicati l'11 dicembre 2013 sotto il pilastro sfide della società:
Società sicure - Proteggere la libertà e la sicurezza dell'Europa e dei suoi cittadini.
Queste calls offrono nuove opportunità di finanziamento a istituti di ricerca, università,
industrie, PMI, organizzazioni della società civile e altre parti di sicurezza.
L'evento aiuterà a preparare la proposta, offrendo:
- Informazioni sulle calls e le novità di H2020
- Possibilità di Networking
- Le risposte alle domande legate
- I dettagli sulle condizioni giuridiche e procedurali
http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=7316&lang=it&title=Information-Day-onHorizon-2020-Secure-societies-calls
IN BREVE DAI TERRITORI UE
Accordi di partenariato: situazione attuale
La Commissione europea sta analizzando gli accordi di partenariato ufficiali, ricevuti dai 10
Stati membri, in cui vengono delineati i piani di investimento per i Fondi strutturali e di
investimento europei. Stati membri che hanno consegnato gli accordi: Polska 10/01 ; France
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14/02 ; Latvija 15/02 ; Portugal 04/02 ; Lietuva 04/02 ; Slovensko 14/02 ; Suomi - Finland
17/02 ; Deutschland 26/02 ; Eesti 28/02 ; Danmark 05/03.
Sia i servizi sia il commissario della politica regionale dell’UE, Johannes Hahn, hanno
sottolineato che la qualità ha priorità sulla rapidità. Le restanti 18 proposte di accordi di
partenariato ufficiali dovranno essere presentate alla Commissione entro il 22 aprile, in modo
da poter essere adottate il prima possibile al fine di avviare i fondi per il programma.
Fonte : DG REGIO, Commissione europea, 6 marzo 2014
6° Vertice delle Regioni e delle Città: allarme sulla strategia di crescita dell'UE
Nel summit europeo di Atene il Comitato delle regioni ha sottolineato con forza che non sarà
posssibile raggiungere gli obiettivi di crescita e occupazione della strategia Europa 2020
mantenendo l’attuale approccio “totalmente sordo alle istanze territoriali”. Regioni e città
dell’ UE, nella cosiddetta "Dichiarazione di Atene", propongono un piano di riforma in sette
punti:
1. Conferire alla strategia una dimensione territoriale: occorre stabilire obiettivi differenziati
sul piano territoriale,
2. Programmi nazionali di riforma in partenariato: la partecipazione degli enti locali e
regionali all'elaborazione dei programmi nazionali di riforma è ancora limitata: vengono
consultati, ma non sono considerati partner ai fini della definizione degli obiettivi.
3. Fare della governance multilivello l'approccio standard ;
4. Allineare il semestre europeo ad investimenti reali a lungo termine: il semestre europeo,
ossia il coordinamento annuale delle politiche strutturali e di bilancio degli Stati membri,
dev'essere maggiormente allineato agli obiettivi previsti dalle iniziative faro della strategia
Europa 2020 ;
5. Utilizzare meglio le iniziative faro per rafforzare il coordinamento delle politiche: le sette
iniziative faro devono costituire una leva per rafforzare il coordinamento delle politiche a tutti
i livelli in vista della realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020.
6. Mobilitare finanziamenti per gli investimenti a lungo termine, garantendo una migliore
qualità della spesa ;
7. Rafforzare la capacità amministrativa per un'attuazione più efficace: l'UE e gli Stati membri
devono incoraggiare e sostenere gli scambi di esperienze e l'apprendimento reciproco.
Occorre infine creare una Piattaforma per l'innovazione nel settore pubblico che svolga
un'azione di promozione e coordinamento.
Fonte : Comitato delle Regioni, 7 marzo 2014
Finanziamento della ristrutturazione energetica degli edifici con i fondi della politica di
coesione
Aiutare le autorità di gestione a pianificare e distribuire gli investimenti in energia sostenibile
negli edifici nell’ambito dei rispettivi programmi operativi della politica di coesione: questo è
il principale obiettivo della guida tecnica sul finanziamento della ristrutturazione energetica
degli edifici con i fondi della politica di coesione. Affrontare la questione del consumo
energetico negli edifici europei è imprescindibile. Quasi il 40% del consumo energetico
finale, come pure il 36% di tutte le emissioni di gas serra, è attribuibile ad abitazioni, uffici,
esercizi commerciali e altri edifici appartenenti al settore pubblico e privato. Affinché
l’Unione europea raggiunga gli obiettivi climatici ed energetici fissati per il 2020, si impone
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un aumento significativo e prolungato degli investimenti pubblici e privati.Nel periodo 20142020, i fondi della politica di coesione svolgeranno un ruolo di rilievo nella ristrutturazione
degli edifici, in quanto è prevista l’assegnazione di almeno 23 miliardi di euro per
investimenti a favore della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, in
cui rientrano l’efficienza energetica e l’impiego di energia rinnovabile negli edifici. La guida
informa le autorità di gestione dei requisiti europei in materia di edifici ed efficienza
energetica, fornisce un elenco di approcci di buone pratiche e studi di casi ed esamina i diversi
meccanismi di finanziamento che le autorità di gestione possono utilizzare per finanziare i
progetti di energia sostenibile con l’obiettivo di promuovere investimenti su larga scala nella
ristrutturazione energetica degli edifici e per attirare maggiori investimenti da parte del settore
privato.
La guida Tecnica della DG Energy della Commissione europea è disponibile al link:
http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/studies/pdf/financing_energy_renovatio
n.pdf
Fonte : Commissione europea, DG REGIO, 19 febbraio 2014
Connecting Europe Facility: ok definitivo al pacchetto per le reti digitali
Via libera definitivo dalla plenaria del Parlamento europeo alla componente
digitale del Connecting Europe Facility, il pacchetto di investimenti diretto a migliorare le
infrastrutture e i servizi nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia. La
dotazione del Connecting Europe Facility, in italiano Meccanismo per collegare l'Europa, è
pari a circa 33 miliardi di euro a prezzi correnti (29,3 miliardi a prezzi del 2011), di cui:

26,2 miliardi di euro (23,2 miliardi di euro a prezzi del 2011) per il settore dei
trasporti,

5,8 miliardi di euro (5,1 miliardi a prezzi del 2011) per il settore dell'energia,

1,1 miliardi di euro (un miliardo a prezzi del 2011) per le telecomunicazioni.
Gli eurodeputati hanno stabilito che la maggioranza dei finanziamenti supporterà
infrastrutture digitali, piattaforme pan-europee e servizi pubblici transfrontalieri
di eProcurement, eHealth eOpen Data. Il 15% del bilancio è stato invece destinato ai progetti
per la banda larga, con l'impegno a garantire che gli strumenti finanziari a sostegno del settore
"non distorcano indebitamente la concorrenza, non riducano gli investimenti privati né creino
disincentivi a investire nei confronti degli operatori privati".
Fonte: Fasi.biz del 27 febbraio 2014
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Redazione:
Annachiara Stefanucci
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e-mail: [email protected]
Tel. +32.2.5035128
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