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03/09/2014
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Bluerating - N.8 - Agosto 2014
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agosto 2014
di Marco Muffato
Il momento d’oro della promozione
finanziaria non riguarda solo i big
player del mercato ma anche le realtà di piccola dimensione, che sanno
farsi valere in un comparto che sta
offrendo spazi di crescita a tutti (o
quasi) gli operatori. Tra questi
Copernico, la sim guidata dal fondatore, il presidente e a.d. Saverio
Scelzo. E proprio al numero uno
della società friulana, BLUERATING
ha chiesto di fare il punto su risultati, progetti e strategie societarie.
Grandi e piccoli player della distribuzione finanziaria registrano
anche nel 2014 una crescita nella
raccolta netta e nei ricavi.
Vale anche per Copernico?
Sì, il primo semestre è in linea con le
nostre aspettative di crescita lineare
ma costante. Posso dirmi ottimista
che il budget del 2014 sarà centrato,
con un 10% in più rispetto all’anno
precedente in termini di fatturato e
raccolta. L’anno scorso abbiamo
chiuso con 6 milioni e mezzo, quest’anno riteniamo alla nostra portata
il superamento dei 7 milioni di euro
di fatturato, come conseguenza di
una raccolta netta più alta. Una raccolta netta che l’anno scorso è stata
prossima ai 50 milioni di euro e che
riteniamo potrebbe raggiungere i 55
milioni di euro quest’anno. Risultati
questi che cerchiamo di conseguire
in assenza di politiche di incentivazione su prodotti, scalini provvigionali e simili, garantendo così al promotore finanziario la totale libertà
nel consigliare cosa ritiene meglio
per cliente. Quello che rileva in termini di bilancio, infatti, è il portafoglio gestito in quanto viviamo di
commissioni di gestione rinunciando a commissioni di performance e
front. Se il portafoglio in gestito cresce noi guadagniamo di più.
Quali differenze riscontra tra
Copernico e i competitor nel
reclutamento?
Da sempre la nostra strategia è di
reclutare pf in attività e giovani da
formare. I nostri ingressi sono nell’ordine dei 5-10 promotori all’anno.
Dal 2000 a oggi abbiamo erogato
190 codici e oggi disponiamo di 110
pf, conseguentemente il nostro tur-
Multibrand
a prova di conflitti
d’interesse,
consulenza fee only
e restyling
dei sistemi It.
Così la società
di distribuzione
si prepara
all’appuntamento
della Mifid 2
nover è bassissimo rispetto anche
alle reti di grandi dimensioni. Il fatto
di essere selettivi negli ingressi, ci
preclude la possibilità di prendere
generare più raccolta ma la nostra
scelta aziendale è di investire piuttosto che fare immediatamente utili.
Un esempio? Abbiamo cinque ingegneri che stanno lavorando sulla
reingegnerizzazione di tutti i sistemi
informatici. Investiamo perché è
obiettivo comune del team che tra
dieci anni Copernico possa essere
assai più forte di quella fondata dal
sottoscritto nel 1999.
La Mifid 2 è un vantaggio o un
danno per le reti?
Non so se sarà un vantaggio o meno
per le reti, molto dipenderà dalla
capacità di reagire agli input direttiva. La Mifid 2 spingerà verso la consulenza continuativa, dove la qualità
richiesta dal servizio e il controllo su
questa qualità sarà molto maggiore.
Per quanto ci riguarda, le previsioni
della direttiva sono già nel nostro
Dna perché adottiamo un reale multibrand privo di conflitti d’interesse
e disponiamo nella nostra gamma
dei servizi anche della consulenza
finanziaria fee only.
A proposito di consulenza fee
only, qual è il gradimento dei
clienti?
La nostra consulenza fee only, che
prevede la totale retrocessione degli
inducement al cliente, sta crescendo
del 20% all’anno. Il problema, al
momento, è che non tutti i clienti
sono disposti a pagare la parcella.
Ma sono ottimista sullo sviluppo
futuro di questo servizio.
Aumenta sempre di più il numero
degli ex bancari che diventano pf.
Cosa ne pensa?
Il bancario prima di uscire dalla
banca e diventare pf dovrebbe rifletterci bene. Una cosa fare è fare il
dipendente, altro è lavorare in una
logica di auto imprenditorialità.
Non tutti sono tagliati per questa
scelta, che spesso è subita in quanto
indotta dai conti negativi delle banche e dalle ristrutturazioni aziendali.
Bisogna, invece, essere consapevoli e
convinti di questa scelta, ascoltando
anche più campane. In questo processo di autoanalisi vanno ricomprese anche le ricche offerte economiche delle reti verso alcune tipologie
dei bancari che sono vincolate ai
risultati. I bancari sono proprio sicuri di essere in grado di ottenere questi risultati?
bluerating
1999
Il presidente Scelzo svela le strategie della rete udinese
Copernico pronta
per le sfide future
n
anno di nascita
È l’anno in cui Copernico
inizia la sua attività come
società di intermediazione
50
milioni di euro
È la raccolta netta realizzata
nel 2014 dal gruppo guidato
e fondato da Saverio Scelzo
110
promotori finanziari
Il numero di professionisti
operativi nella rete secondo
i dati di luglio 2014
Si avvicina l’Albo unico dei consulenti finanziari e con esso il cambio di denominazione del promotore in consulente finanziario?
Riflessioni sul tema?
Diventeremo tutti dei consulenti
finanziari? Dal punto di vista semantico ne sono sicuro. Dal punto vista
operativo e sostanziale sono convinto del contrario. Se la consulenza
finanziaria fosse intesa come totale
retrocessione degli inducement al
cliente, con la totale trasparenza
e assenza di conflitti d’interesse, i grandi player del mercato
chiuderebbero immediatamente. Penso, comunque
che nei prossimi anni si
affermeranno piattaforme
d’investimento indipendenti, parte terza rispetto alle
reti e alle società di gestione del risparmio, in grado
di favorire un processo di
selezione delle scelte d’investimento a prova di
conflitti d’interesse e di
prodotti di bandiera.
Saverio Scelzo
@marcomuffato
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