MONTE CARASSO - parrocchia

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Bollettino
parrocchiale
Monte Carasso
SANTI Bernardino e Girolamo
1 / 2014
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Lettera del parroco
L
a Risurrezione di Gesù è una verità
“democratica”? Può cioè essere stabilita sulla base della decisione di una
maggioranza?
“I sommi sacerdoti e gli anziani... deliberarono di dare una buona somma di
denaro ai soldati dicendo: «Dichiarate:
i suoi discepoli sono venuti di notte e
l’hanno rubato, mentre noi dormivamo.
E se mai la cosa verrà all’orecchio del
governatore noi lo persuaderemo e vi
libereremo da ogni noia». Quelli, preso
il denaro, fecero secondo le istruzioni
ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.” (Vangelo
secondo Matteo capitolo 28)
Fin dall’inizio non è stato così, e probabilmente solo in qualche epoca o regio-
ne limitata una votazione su “Gesù è
davvero risorto?” avrebbe una maggioranza di favorevoli. Tuttavia è proprio
questo il punto centrale da cui dipende
tutta la vita cristiana. La vita morale
cristiana (cosa è bene e cosa è male, anche negli aspetti più intimi della nostra
vita) è una conseguenza della Risurrezione di Gesù: I sacramenti – cosa significano davvero e le conseguenze che
ne derivano – pure. In un’epoca in cui è
l’opinione pubblica a stabilire ciò che è
moderno (dunque vero) e ciò che è ormai superato (dunque sbagliato) Gesù
risorto vuole davvero rinnovare la nostra vita, ma con la luce, eterna, della
fede in Lui.
don Matteo
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Benvenuto vescovo Valerio!
“S
ono grato anzitutto al Signore per
la sua chiamata, che accolgo sapendolo incrollabilmente fedele a ogni
sua promessa. Ringrazio poi il Santo Padre, Papa Francesco, e tutti coloro che
con Lui hanno voluto vedere in me la
possibilità – lontanissima da ogni mia
immaginazione – di affidarmi questo
servizio nella Chiesa che è a Lugano;
una follia, vi confesso, per quello che
conosco di me stesso, ma anche – ho subito pensato – una straordinaria occasione offertami per esprimere concretamente, in un nuovo e più impegnativo
servizio, tutto il mio amore per questa
2
realtà diocesana, in tutte le sue varie
componenti”.
Così, lunedì 4 novembre 2013, nell’affollata aula magna del Seminario San Carlo a Lucino, mons. Valerio Lazzeri si è
presentato, dopo che mons. Pier Giacomo Grampa aveva dato l’annuncio ufficiale della nomina del suo successore
sulla cattedra di San Lorenzo.
Attinente di Dongio, nato il 22 luglio
1963, mons. Valerio ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 2 settembre 1989;
ha conseguito la licenza in teologia a
Friborgo e il dottorato a Roma presso il
Pontificio Istituto “Teresianum”.
Docente e vicerettore al Papio (19911993), addetto alla segreteria della Congregazione per l’educazione cattolica in
Vaticano (1993-1999), collaboratore parrocchiale a Locarno (1999-2009), canonico dal 2010 del Capitolo della cattedrale, docente alla Facoltà di teologia,
vicario moniale, direttore spirituale in
Seminario, membro di diverse commissioni diocesane.
“Tutti conosciamo – ha sottolineato
mons. Grampa – la preparazione teologica, la finezza spirituale, la bontà di
questo nostro sacerdote, che ha avuto
modo di fare esperienze in diocesi e a
Roma. Ringraziamo il Santo Padre per
questo nomina, ringraziamo don Valerio che ha avuto la generosità di accettare. Ci disponiamo ad accoglierlo e ad
offrire tutta la nostra preghiera, il nostro sostegno, il nostro aiuto e la collaborazione più piena e generosa”.
Non impedias musicam: originale e suggestivo il motto episcopale del nostro
nuovo Vescovo. “Non disturbare la musica”: un passaggio tolto dal libro del Siracide e inserito nel contesto conviviale
di un banchetto, dove un concerto musicale è “sigillo di smeraldo su guarnizione d’oro”. Un invito che diviene subito
programma e impegno: “mi ricorderà
costantemente che non ho scritto io la
partitura di ciò che insieme dobbiamo
suonare. Avrò, certo, la parola a disposizione, per insegnare, santificare e governare, ma non per entrare in concorrenza con la musica di Dio solo pensata
ed eseguita”.
Una promessa: “posso unicamente promettervi di servirla, questa musica del
Vangelo di Gesù, di non disturbarla nella
sua armonia”; e un invito: “insieme, con
la forza dello Spirito Santo, potremo fare qualcosa di importante per rivelarne
la bellezza, renderla udibile a tutti, farla
riconoscere e – speriamo – sempre di
più farla amare”.
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CALENDARIO
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Delle principali feste e ricorrenze
Aprile 2014
Giovedì 17 GIOVEDÌ SANTO
ore 19.30 S. Messa della Cena del Signore
Venerdì 18
VENERDÌ SANTO della Passione del Signore
ore 15.00 Celebrazione della Passione del Signore
ore 19.30 Via Crucis dalla chiesa parrocchiale
alla chiesa della Ss.ma Trinità
Sabato 19
SABATO SANTO
ore 21.00 Veglia Pasquale nella notte santa
Domenica 20 DOMENICA DI PASQUA
ore 10.00 S. Messa solenne
ore 18.00 Vespri e Benedizione eucaristica
Lunedì 28
ASSEMBLEA PARROCCHIALE ORDINARIA
ore 20.00 in sala parrocchiale
Maggio 2014
Sabato 10
ore 17.00 celebrazione della CRESIMA degli adolescenti
Domenica 11 ore 10.00 PRIMA COMUNIONE dei bambini
Giovedì 29 ASCENSIONE DEL SIGNORE
orario festivo
Giugno 2014
Domenica 8 SOLENNITÀ DI PENTECOSTE
orario festivo
Giovedì 19
SOLENNITÀ DEL “CORPUS DOMINI”
ore 19.00 S. Messa e processione
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Agosto 2014
Venerdì 15
ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA
ore 11.00 S. Messa nella cappella di Mornera
Domenica 17 FESTA DI SAN BERNARDO
ore 11.00 S. Messa nella chiesa di San Bernardo
Settembre 2014
Domenica 14 FESTA DELLA MADONNA DELLA VALLE
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VITA PARROCCHIALE
Dalla pubblicazione
dell’ultimo bollettino
Jarno Emanuele
Giudici
di Marco e Maura
21 settembre 2013
HANNO RICEVUTO
IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO
Amalia Lazzarotto
di Mariano e Nadia
15 settembre 2013
James Spadini
di Nicola e Tiffany
28 settembre 2013
Ginevra Maria
Luisa Cartolari
di Roberto e
Maria Chiara
7 settembre 2013
Giada Romina
Viehweg
di Tino e Ines
3 novembre 2013
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HANNO CELEBRATO IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
Raffaele Di Nardo e Maris Biaggi
Edoardo Buzzi e Linda Morisoli
Michele Tundo e Eleonora Paterniti
Christian Carabelli e Joelle Rohrbach
Gianfranco Pitta e Manuela Perna
Daniele Gianolini e Chiara Saggio
20 luglio 2013
31 agosto 2013
7 settembre 2013
14 settembre 2013
14 settembre 2013
21 settembre 2013
HANNO FESTEGGIATO L’ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO (compiuto nel 2013)
Domenica 24 novembre 2013
Graziella e Fausto Morisoli Marilena e Ilario Locarnini Paola e Michele Morisoli Fabrizio e Fanny Cereghetti 50 anni
45 anni
25 anni
20 anni
HANNO TERMINATO IL LORO CAMMINO TERRENO E RICORDIAMO
NELLA PREGHIERA:
Ottorino Biondina (1947)
13 luglio 2013
Eugenio Morisoli
(1935)
7 agosto 2013
Fernanda Colla (1933)
15 ottobre 2013
Pio Lino Barloggio
(1933)
28 ottobre 2013
Roberto Delcò
(1939)
6 novembre 2013
Biagino Gioli(1942)28 novembre 2013
Giuseppina Pellegrini
(1916)
1 dicembre 2013
Remo Rossini(1930)12 dicembre 2013
Jacques Dittli(1924)4 febbraio 2014
Pio Sciaroni(1928)5 marzo 2014
■
Consiglio parrocchiale (e coniugi) al... lavoro...
6
■ Dopo qualche decennio in montagna S. Crescenzio è tornato... a casa
(in sacrestia con le altre reliquie)
■
Anche concluso l’ANNO DELLA FEDE uno
dei migliori e più semplici aiuti per nutrirla e
rinsaldarla rimane l’ascolto di RADIO MARIA,
che trasmette 24 ore su 24. Talvolta la liturgia
è trasmessa in diretta dalla nostra diocesi e intervengono anche docenti della Facoltà di teologia di Lugano. È possibile ascoltarla quasi
dappertutto sulle seguenti frequenze FM:
Bellinzona/Locarno 107.700
Lugano 101.100
Lugano Nord 104.500
Chiasso 105.700 – 105.900
Sulla rete via cavo Cablecom 100.900 collegando l’antenna della radio al cavo con l’apposita
prolunga. In internet: PC o wireless radio internet: www.radiomaria.it
Il sito internet www.parrocchia-montecarasso.ch, regolarmente aggiornato,
comprende tra l’altro il calendario settimanale, alcuni degli avvisi messi all’albo e i
precedenti numeri del Bollettino parrocchiale.
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PER UN SORRISO
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VARIA
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Segnalazione libraria
molto interessante per comprendere
meglio la nostra chiesa di San Bernardo
(documentata nell’opera)
L’immagine dei santi nelle Alpi
occidentali alla fine del Medioevo
N
ato dal vasto e pluriennale progetto
di censimento e studio della scultura tra XIII e XVI secolo nell’area delle Alpi occidentali (www.sculpturealpes.
com), il volume fa da catalogo alle sei
esposizioni temporanee incentrate sul
8
culto dei santi nell’antico ducato di Savoia, corrispondente a territori italiani,
svizzeri e francesi, che si sono svolte
nell’estate 2013 ad Aosta, Susa, Annecy,
Chambéry, Sion e Ginevra.
Ciascuna mostra illustra la produzione
di statue di santi e le specifiche devozioni mettendo in rilievo le differenze locali
e analizzando sia il contesto artistico e
le pratiche religiose, sia l’iconografia e la
simbologia legata agli attributi – che nel
caso dei santi più venerati registra notevoli varianti – attraverso il confronto
con dipinti, oreficerie e tessuti. Il MuséeChâteau di Annecy, in collaborazione
col Museo Civico d’Arte Antica di Torino, esamina il ruolo di Sant’Antonio abate come taumaturgo, in relazione alla
fondazione di enti ospedalieri sui due
versanti alpini; il Museo del Tesoro della
cattedrale di Aosta illustra il culto di
santi “locali” come San Grato e Sant’Orso; il Museo Diocesano di Susa espone
materiali sui santi legati ai passi alpini e
al tema del transito e del viaggio (San
Gottardo, San Bernardo, San Cristoforo); il Musée Cantonal d’Histoire di Sion
indaga il rapporto tra devozione e potere devozione rispetto al culto di San
Maurizio e San Teodulo; il Musée d’art et
d’histoire di Ginevra si concentra su San
Pietro, patrono della città e della diocesi, e sulle sante più venerate nel ducato:
Barbara, Maria Maddalena, Caterina e
Margherita. La molteplicità delle sedi ha
permesso di esaminare la diffusione geografica della devozione sui due versanti
delle Alpi, e di studiare, nelle analogie e
nelle differenze, i modi della rappresentazione dei santi alla fine del Medioevo.
a cura di Marie Claude Morand, Simone Baiocco
Uomini e santi
Edizione: Officina Libraria 2013
248 pp. 230 ill. a colori e bn
ISBN: 978-88-97737-13-1
Prezzo: 28,00 €
■
“EVANGELII GAUDIUM”: il Papa offre una chiave di lettura
per evangelizzare nei tempi moderni
L
’Esortazione apostolica “Evangelii
gaudium” (Eg) offre una ermeneutica su come annunciare il Vangelo nella
società postmoderna e nei suoi cinque
capitoli Papa Francesco non solo indica
un modello preciso di Chiesa “aperta”,
“gioiosa”, che sappia incontrare i lontani, fedele al Vangelo e con un rapporto
preferenziale per i poveri.
L’incipit dell’Esortazione si apre con un
messaggio che è un inno alla felicità e
alla gioia: “La gioia del Vangelo riempie
il cuore e la vita intera di coloro che si
incontrano con Gesù”.
In questo documento il Papa dona ai cristiani la chiave di lettura per annunciare
la buona e bella notizia a tutti gli uomini
e le donne della società postmoderna:
“stato permanente di missione” (25),
vincendo “il grande rischio del mondo
attuale”: quello di cadere in “una tristezza individualista” (2).
9
Questa “tristezza” assale anche i cristiani, chiamati a vivere in un contesto culturale inedito – la società postmoderna
– e il confronto con la cultura del secolarismo, del pluralismo religioso e culturale e dell’indifferentismo.
Già Max Weber e più recentemente Marcel Gauchet (1985) hanno descritto il
“disincanto del mondo” verso la religione della nostra società.
Dinanzi a questa realtà, il Papa invita a
“recuperare la freschezza originale del
Vangelo” Gesù non va imprigionato entro “schemi noiosi” (11).
I cristiani sono chiamati ad “una conversione pastorale e missionaria, che
non può lasciare le cose come stanno”
(25) e una riforma delle strutture ecclesiali perché “diventino tutte più missionarie” (27).
Questo richiamo Papa Francesco lo fa
prima di tutto a se stesso, ricordando il
bisogno di “una conversione del papato”
perché sia “più fedele al significato che
Gesù Cristo intese dargli e alle necessità attuali dell’evangelizzazione”.
In tal senso si comprende perchè il Papa
chiede di valorizzare concretamente il
“senso di collegialità” (32).
Collegialità e sussidiarietà sono fondamentali: “una salutare decentralizzazione” (16) e in questa opera di rinnovamento scrive Papa Francesco: “La
Chiesa deve accettare questa libertà
inafferrabile della Parola, che è efficace
a suo modo, e in forme molto diverse,
tali da sfuggire spesso le nostre previsioni e rompere i nostri schemi” (22).
In altre parole non bisogna aver timore
di rompere con le consuetudini storiche
della Chiesa “non direttamente legate al
nucleo del Vangelo” (43).
Altro input per l’evangelizzazione in una
società multiculturale in un mondo globalizzato: “Questo Popolo di Dio si incarna nei popoli della Terra, ciascuno
dei quali ha la propria cultura” (115): “la
diversità culturale non minaccia l’unità
della Chiesa” (117).
E cioè evangelizzare non significa imporre determinati codici culturali, per
quanto queste siano storicamente evo-
 10 
lute. Difatti il rischio è di sacralizzare
una cultura, di cadere nel fanatismo
scambiato per fervore religioso (117).
Al centro dell’Esortazione c’è il verbo:
“uscire”. Papa Francesco chiede che le
chiese abbiano sempre “le porte aperte”
perché l’uomo e la donna del nostro
tempo, sempre più “isole sperdute”
nell’oceano della massa anonima, non
incontrino anche “la freddezza di una
porta chiusa”.
Secondo il Papa, nemmeno le porte dei
sacramenti si dovrebbero mai chiudere.
L’eucarestia stessa “non è un premio per
i perfetti ma un generoso rimedio e un
alimento per i deboli”.
Tutto questo comporta “anche conseguenze pastorali che siamo chiamati a
considerare con prudenza e audacia”
(47). Papa Francesco ribadisce un concetto più volte ribadito nel suo pontificato:” Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci
nelle strutture che ci danno una falsa
protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli,
mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: “Voi
stessi date loro da mangiare” (Mc
6,37).”
In questo si manifesta una grande minaccia il “grigio pragmatismo della vita
quotidiana della Chiesa, nel quale tutto
apparentemente procede nella normalità, mentre in realtà la fede si va logorando” (83).
Allo stesso tempo il Papa invita a non lasciarsi prendere da un “pessimismo sterile” (84) e invita i cristiani ad essere
sempre segno di speranza (86) attraverso la “rivoluzione della tenerezza” (88).
Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium” ci invita al discernimento e alla
responsabilità: “Esorto tutte le comunità
ad avere una sempre vigile capacità di
studiare i segni dei tempi. Si tratta di una
responsabilità grave, giacché alcune realtà del presente, se non trovano buone
soluzioni, possono innescare processi di
disumanizzazione da cui è poi difficile
tornare indietro. È opportuno chiarire
ciò che può essere un frutto del Regno e
anche ciò che nuoce al progetto di Dio”.
Il Papa non nasconde il disappunto verso quei cristiani che “si sentono superiori agli altri”, perché “irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico
proprio del passato” e “invece di evangelizzare classificano gli altri”. Valutazione negativa anche verso coloro che
hanno un “cura ostentata della liturgia,
della dottrina e del prestigio della Chiesa, ma senza che li preoccupi il reale inserimento del Vangelo” nei bisogni della
gente (95).Questa “è una tremenda corruzione con apparenza di bene… Dio ci
liberi da una Chiesa mondana sotto
drappeggi spirituali o pastorali!” (97).
Il Successore di Pietro ricorda l’importanza della predicazione e ricorda a chi
predica di parlare ai cuori delle persone, evitando il moralismo e l’indottrinamento (142). “Un predicatore che non si
prepara non è spirituale, è disonesto ed
irresponsabile verso i doni che ha ricevuto” (145). La predicazione offra “sempre speranza” e non lasci “prigionieri
della negatività” (159).
Patologie contrarie all’evangelizzazione
toccano anche le comunità ecclesiali divise da invidie e gelosie: “Chi vogliamo
 11 
evangelizzare con questi comportamenti?” (100).
Di fondamentale importanza è far crescere la responsabilità dei laici, finora
tenuti “al margine delle decisioni” a causa di “un eccessivo clericalismo” (102).
Un nuovo riconoscimento viene proposto alla “presenza femminile più incisiva nella Chiesa”, in particolare “nei diversi luoghi dove vengono prese le
decisioni importanti” (103). Alla evangelizzazione sociale il Papa dedica addirittura due dei cinque capitoli del documento. Il secondo e il quarto per
l’esattezza.
Sono parole incarnate dalle quali emerge chiaramente l’esperienza di pastore
vissuta nella sua Argentina colpita dalla
drammatica crisi economica del 2002;
ed è chiara la sua critica al “feticismo
del denaro” e “alla dittatura di un’economia senza volto e senza scopo veramente umano, nuova e spietata versione
dell’adorazione dell’antico vitello d’oro”.
Papa Bergoglio definisce l’attuale capitalismo finanziario come “ingiusto alla
radice” (59): “questa economia che uccide” perché prevale la “legge del più forte”, scrive. Denuncia in maniera profetica la cultura dello “scarto” che ha
creato “qualcosa di nuovo” e drammatico: “Gli esclusi, che non sono sfruttati
ma rifiuti, avanzi” (53). Afferma che fintanto che non si risolveranno i problemi
dei poveri, dando delle regole “all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le
cause strutturali della inequità non si risolveranno i problemi del mondo e in
definitiva nessun problema”. Infine indica proprio nell’inequità, la radici dei
mali sociali.
La Chiesa non può restare indifferente a
tali ingiustizie: “L’economia non può più
ricorrere a rimedi che siano un nuovo
veleno, come quando si pretende di aumentare la redditività riducendo il mercato del lavoro e creando un tal modo
nuovi esclusi”, afferma il Pontefice. Ampio spazio è dedicato poi alla denuncia
della “nuova tirannia invisibile, a volte
virtuale” in cui si vive è quella a “un
mercato divinizzato, dove regnano speculazione finanziaria, corruzione ramificata, evasione fiscale egoista” (56).
Come disse Giovanni Paolo II, la Chiesa
“non può né deve rimanere al margine
della lotta per la giustizia” (183). Una
pagina è dedita all’ecumenismo che è
“via imprescindibile dell’evangelizzazione”. Dagli altri c’è sempre da imparare.
Per esempio “nel dialogo con i fratelli
ortodossi – osserva il Santo Padre – noi
cattolici abbiamo la possibilità di imparare qualcosa di più sul significato della
collegialità episcopale e sulla loro esperienza della sinodalità” (246). Il dialogo
interreligioso è a sua volta “una condizione necessaria per la pace nel mondo”
e non oscura l’evangelizzazione (250251). Nel rapporto col mondo il cristiano dia sempre ragione della propria speranza, ma non come un nemico che
punta il dito e condanna (271).
Verso la conclusione la “Evangelii Gaudium” ci lascia due stupende indicazioni per l’annuncio della buona notizia:
“Può essere missionario solo chi si sente bene nel cercare il bene del prossimo,
chi desidera la felicità degli altri” (272).
“Se riesco ad aiutare una sola persona a
vivere meglio, questo è già sufficiente a
giustificare il dono della mia vita” (274).
 12 
Carmine Tabarro, Zenit.org
10 Piazze per 10 Comandamenti:

il Manifesto finale
i è conclusa domenica 6 ottobre, in
piazzale Michelangelo a Firenze,
l’iniziativa itinerante “10 Piazze per
10 Comandamenti”, che dal 2012 ha attraversato l’Italia, passando per Roma,
Napoli, Verona, Milano, Bari, Genova,
Cagliari, Palermo, Bologna, Torino e
Firenze. Il progetto era del Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la
Promozione della Nuova Evangelizzazione, sotto l’egida della CEI. Una “rilettura” dei Dieci Comandamenti,
inaugurata alla vigilia del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione e dell’Anno
della Fede indetto da Benedetto XVI,
che ha visto la partecipazione di
100.000 persone presenti nelle Piazze
con numerosi testimoni del mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport,
del giornalismo, della musica.
Ma il RnS non interrompe qui il suo
cammino, pubblicando il Manifesto fi-
S
nale del Progetto al Paese. Il Manifesto
trae origine dalle domande e dalle attese di tanta gente incontrata nel cammino lungo questi 13 mesi e vuole dare
voce a migliaia di uomini e donne, noti e meno noti, che hanno creduto, sperato e amato, piazza dopo piazza, comandamento dopo comandamento, e
che vogliono fecondare questo tempo di
crisi dell’umano con una rinnovata vita spirituale e con un rinnovato idealismo cristiano. È un manifesto che
vuole raccogliere le diverse istanze e
urgenze della società italiana. È soprattutto un impegno che il Rinnovamento ha preso con le città e nelle città, alla fine di ogni serata e che oggi
diventa un impegno per il Paese intero. E per chiunque abbia a cuore la
riumanizzazione e il bene dell’Italia, e
non solo. E davvero… l’Amore dia senso alla nostra vita! Di seguito il testo
integrale.
1. Io sono il Signore Dio tuo
Accogliendo questo comandamento,
noi rinnoviamo la nostra fede in Dio
che è Padre, venuto a noi nel Figlio Gesù, vivente in noi mediante lo Spirito Santo. Noi crediamo che il nome di
Dio è amore; che in Lui è la vera vita
sulla terra e sarà anche la nostra vita
eterna in cielo.
Facciamo appello a tutti i credenti, perché insieme alla tutela dei diritti
dell’uomo si procurino prima, sempre e
in ogni luogo di custodire e far rispettare i diritti di Dio, Creatore dell’uomo,
Signore della storia, Misericordia infinita. Sia fatto conoscere che ogni amore,
per il prossimo e per se stessi, discende
dall’Amore di Dio.
Non avrai altro Dio all’infuori di me
Accogliendo questo comandamento,
noi rinunciamo ad ogni forma di idolatria, alla tentazione di sfidare Dio
e di offuscarne bellezza e bontà. Non
vogliamo fabbricare dei a nostra immagine e somiglianza, dei che non
possono salvare e che immiseriscono
l’uomo.
 13 
Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo della cultura e dell’educazione, del mondo della tecnica e
della scienza, perché il bene grande della ragione e dell’intelletto siano usati al
servizio dell’uomo e non per asservirlo
a ideologie e idolatrie. Chiediamo che
la centralità dell’uomo nel creato e la
promozione della sua dignità integrale
e trascendente siano poste a base della
costruzione del bene comune e del progresso umano.
3. Ti ricorderai di santificare
le feste
Accogliendo questo comandamento,
noi vogliamo onorare la domenica come giorno del Signore, come tempo del
riposo e come spazio di amicizia e di
solidarietà. Ai nostri figli vogliamo
insegnare l’amore per le sante tradizioni e alimentare in loro la memoria
del passato.
Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo del lavoro e del volontariato sociale, perché rispettino
e facciano rispettare il giorno del riposo settimanale, in primis la domenica.
Chiediamo che l’uomo non sia valutato
solo per la produzione di beni materiali,
ma anche spirituali e relazionali, che sia
difeso il diritto al lavoro, con condizioni eque e sostenibili, e che la festa, anche per chi non crede, sia il tempo per
la cura di sé, dei propri cari, di chi invoca aiuto.
2. Non nominerai il nome
di Dio invano
Accogliendo questo comandamento,
noi ci impegniamo a procurare a Dio,
con la nostra vita, onore e non disonore, lode e non bestemmia. Il nome di
Dio è salvezza, misericordia, giustizia e pace; altri nomi non gli appartengono; altri nomi sfigurano il Suo
volto.
Facciamo appello a tutti i sacerdoti, perché testimonino con gioia il privilegio di essere mediatori di Dio, senza conformarsi allo spirito del mondo,
confidando nella sorprendente assistenza dello Spirito Santo. Ad ogni uomo,
specie ai più deboli e lontani da Dio, sia
annunciato il Vangelo di Gesù, mostrata la Sua opera di salvezza, proposta l’esperienza del Suo amore.
 14 
4. Onorerai Tuo padre e
Tua madre
Accogliendo questo comandamento,
noi ribadiamo che “padre e madre”
sono un uomo e una donna che generano alla vita dei figli e con essi formano una famiglia. “Uomo e donna”
diversi per natura, che nel matrimonio possono vivere l’esperienza dell’amore di Dio come dono e impegno.
Facciamo appello a tutte le famiglie,
perché non rinuncino mai a sentirsi
protagoniste in forza della loro soggettività sociale e della loro insostituibile
missione educativa, contando sul mutuo sostegno e sulla ricchezza intergenerazionale. Chiediamo che le coppie
facciano prevalere la riconciliazione
sulla separazione, che i figli rispettino i
loro genitori con uno stile di vita attento alle virtù, e che i nonni siano valorizzati per la loro esperienza e si facciano
difensori dell’amore procreativo di un
uomo e di una donna.
5. Non ucciderai
Accogliendo questo comandamento,
noi confessiamo il nostro amore per
la vita, da difendere e da alimentare
sempre, vita che mai può essere mortificata o messa a morte.
Ed esprimiamo il nostro orrore per i
crimini contro l’uomo, per ogni forma
di sopraffazione, violenza e guerra.
Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo medico e socio-sanitario, perché riconoscano nel sofferente e
nel disabile una richiesta di vita e non
di morte, un supplemento di compassione e di silenzio dinanzi al mistero insondabile della vita umana. Chiediamo che
sia rispettata l’obiezione di coscienza,
senza discriminazioni, dinanzi a pratiche mediche che provocano accanimento, manipolazione e dominio sul corso
della vita, dal concepimento al compimento.
6. Non commetterai atti impuri
Accogliendo questo comandamento,
noi affermiamo il valore della purezza dell’anima e del corpo, dei pensieri
e delle opere, considerando come “impure” tutte le violazioni della dignità
dell’uomo, dallo sfruttamento del corpo e ad un uso improprio della sessualità.
Facciamo appello a tutti i giovani,
perché siano difensori della bellezza
dell’anima e del corpo, dell’amore non
banalizzato a pratica di consumo. Chiediamo che sia promossa nei media, nelle
scuole, nelle famiglie, nelle parrocchie,
un’educazione alla corretta sessualità
e che non si abbia vergogna di indicare
nella purezza una ricchezza morale, un
antidoto all’involgarimento corrente dei
costumi.
7. Non ruberai
Accogliendo questo comandamento,
noi crediamo che Dio è Provvidenza
per tutti. A noi spetta essere generosi
e non avidi, perseguire la gratuità, il
non attaccamento al denaro, la donazione di sé. E non sottrarre i beni che
sono di un altro, impoverire la sua dignità, rubare il suo futuro.
Facciamo appello a tutti gli operato-
 15 
ri del mondo economico e finanziario, perché favoriscano una nuova fiducia sociale fondata su comportamenti
etici, non speculativi e non volti alla ricerca del mero profitto. Chiediamo che
ci sia una equa distribuzione delle ricchezze, che si freni l’insorgenza di nuove povertà e che la società civile, nei
suoi corpi intermedi, non sia privata di
risorse economiche per la crescita delle comunità e lo sviluppo delle buone
prassi.
8. Non dirai falsa testimonianza
Accogliendo questo comandamento,
noi crediamo nel potere liberante della
verità, nel primato della coscienza che
reclama coerenza e trasparenza di vita. Vogliamo rifuggire dalle chiacchiere, dalle maldicenze, dalle calunnie e
dalla bugie, difendendo da ogni errore
la verità su Dio e sull’uomo.
Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo del diritto e della giustizia, perché s’impegnino a difendere
la verità, sempre, senza riduzioni di senso, senza condizionamenti ideologici o
di parte. Chiediamo che sia promossa la
giustizia sociale insieme a quella civile
e penale e che la buona reputazione delle persone, la loro dignità familiare e sociale non siano mai messe a repentaglio
da giudizi sommari e alla fine ingiusti.
9. Non desidererai la donna
del tuo prossimo
Accogliendo questo comandamento,
noi affermiamo il valore della fedeltà
coniugale e della castità sulla bramosia del piacere. Guardando alla tipicità del “femminile”, rifiutiamo ogni
svilimento della dignità della donna,
ogni forma di violenza e discriminazione che la colpiscono.
Facciamo appello a tutti gli operato-
ri del mondo della comunicazione,
perché evitino ogni rappresentazione
strumentale o distorta della realtà, in
ossequio ad una tendenza diffusa ad alimentare desideri irreali, ad una cultura
dell’immagine e della simulazione che
mutano la verità delle cose. Chiediamo,
in special modo, che la donna non sia
cosificata e che la sua dignità non venga
immiserita.
10. Non desidererai le cose
del tuo prossimo
Accogliendo questo comandamento, noi ribadiamo il bene grande della fraternità, della condivisione dei
beni, del rispetto del prossimo, della
compassione umana. Vogliamo rifuggire dall’invidia, dall’avarizia, dalla
schiavitù del possedere le cose, specie
quelle che non ci appartengono.
Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo della pubblica amministrazione, perché s’impegnino a testimoniare l’onestà e il servizio alla gente
come prime espressioni di una credibile
responsabilità civile e politica. Chiediamo l’umiltà di anteporre il bene comune
agli interessi personali e di considerare
imprescindibile una vera libertà dal potere per custodire i beni altrui, della comunità, dello Stato.
1514 – 2014

500 anni di devozione
S
econdo la tradizione, infatti, l’origine della chiesa risale al 1514, quando
una donna di Monte Carasso, Antonia
de Giolis, recatasi con i suoi due bambini nella valle tra Monte Carasso e Sementina a raccogliere legna, si trovò
travolta dall’improvvisa piena del fiume.
All’invocazione di aiuto rivolta alla Madonna, eccole apparire una figura di signora, sopra un masso, che porgendole
le mani l’aiuta a salire, salvandola così
con i suoi due bambini dalla corrente.
Dopo un primo momento di incredulità, viste anche le guarigioni che avvenivano in quel luogo, gli abitanti di Monte
Carasso prestarono fede alla testimo-
nianza della donna ed eressero su quel
medesimo masso una cappella votiva,
nella quale nel 1560 veniva affrescata la
Madonna di Loreto.
Durante la sua visita del 1583 San Carlo
si recò anche in valle, e vista la devozione della gente raccomandò che sul luogo si costruisse un luogo di culto dove
poter celebrare la messa.
Questi due episodi sono rappresentati
sulle due pareti all’interno della chiesa.
Nel 1591 avvolgendo la cappella si edificò l’attuale chiesa, alla quale solo nel
1933 si aggiunse il campanile. La chiesa
venne dedicata alla Natività di Maria, la
cui festa ricorre l’8 settembre.
 17 

LA paginA della generosità
Pro opere parrocchiali - bollettino Totale Fr. 5’450.—
Alexakis Luciana; Aytogan Simon, Bellinzona; Bagnovini Caterina; Biondina Jolanda in mem. del
marito Ottorino; Boschetti Loris; Braghetta Aldo; Brughelli don Tarcisio; Elsa Brunoni, Cadenazzo;
Buri Rolf, Baar; Busacca Roberto; Busacca Salvatore; R.C. in mem. di Maria e Benvenuto Calastri;
Cistaro Giuseppe e Elisa; Emilio Colla in memoria della moglie Fernanda Colla; i genitori al
battesimo di Ginevra Maria Luisa Cartolari; Maria Chiara Camponeschi-Cartolari in occasione del
concerto; Christian Carabelli e Joelle Rohrbach al loro matrimonio; Conza Zichella Giuseppina;
Dall’Ava Anna Maria; Delcò Marisa, Bellinzona,in memoria del marito Roberto Delcò; Deprati Alba
e fam.; Deprati Attilio e Rita, Sementina; Raffaele Di Nardo e Maris Biaggi al loro matrimonio; i
familiari in mem. di Biagino Gioli; il padrino, la madrina e Severina Luzzi al battesimo di Jarno
Emanuele Giudici; fam. Grossi Egidio; Faroldi Teresa; Flachsmann Ines; Grossi Giuliano; Grossi
Pestoni Ester; Grossi Renata; Guidotti Carlo; Guidotti Paolina; Guidotti Pierina; Flavio Guidotti;
Giuseppina Guidotti; i genitori in occasione del matrimonio di Linda Morisoli e Edoardo Buzzi;
Laffranchi Margherita ved. Giovanni; Langensand-Kaufmann Erna, Alpnach Dorf; i genitori al
battesimo di Amalia Lazzarotto; Lehamnn Erica, Bellinzona; Locarnini Ilario e Marilena in mem.
di Ottorino Biondina; Lucia Colombi; Merga Olinto e Rosanna; Monighetti Bruna; Monighetti
Evelina; Monighetti Marina; Romano Monighetti; Morisoli Alessandro; i familiari di Eugenio
Morisoli in mem. del loro caro; Morisoli Paola, Michele e fam.; Nicora Jacopo; P. Benoit Marie
Clement, Romont FR; Pestoni Alda in mem. di Giuseppina Porta; Pestoni Cecilia ved. Emilio;
Pestoni Cecilia ved. Emilio in mem.di Ottorino Biondina; Pestoni Diego; Pestoni Giorgio e Lucilla;
Piccirilli Pierino, in mem. di Rina Bertogliati; Pisciani Carolina, Bellinzona; Gianfranco Pitta e
Manuela Perna al loro matrimonio; Quatraccioni Giuseppe; Rossini Adele; Rossini Agnese; Rossini
Arno e Wanda; Rossini Emma; Rossini Luigi; Rossini Marina e figlie; la moglie e i figli in mem. di
Remo Rossini; Scimonelli Michelangelo; Skory Andrea e Fabiana; Storrer Charles Pierre,
Sementina; Ebe e Fulvio Togni, Bellinzona; Edy G. Togni; Valentini Renata; i familiari in mem. di
Italo Will nel 25° della morte; Giovanna e Sergio Zufferey in mem. propri cari; NN vari
Pro chiesa San Bernardo
Totale Fr. 1’740.—
Alfonso Marco, Granges-Marnand; Bergamini Daniela, Giornico; Bugada Sergio, Cassina D’Agno;
Deprati Attilio e Rita, Sementina; Fiscalini Andrea e Angelina in memoria dei defunti; Foletti
Fausto, Bellinzona; Grossi Luca e Erna; Guidotti Giuseppina; Guidotti Liliana; Guidotti Vittorino;
Guidotti-Lindenmann Elvira; Locarnini Mazzola Simona; Maddalena Elena e Enrico; Marconi,
Lugano; Mettler Rita, Oberriet SG; Morisoli Bruno in memoria di Rossini Ezio; Pellanda Paolo,
Locarno; Precicast SA, Novazzano, restauro affreschi; C. Ramelli, Berna; Ramelli Emilio; Respini
Simona, Sara, Dani; Rossini Elvio; Schlumpf Silvan, Ursina, Lukas, Zürich; Thoma Emily
NN vari
Pro chiesa Madonna della Valle
Totale Fr. 4’230.—
Carlo, Letizia, Teresa, Chiara, Alice e Darma (banco lavoretti); Agostinetti Palmira; Algaba Paola;
Alini Lucina, Sementina; Antonini Piergiorgio; A.R., Besazio; Balzari, Sementina; Bernasconi
 18 
Fiorenza; Bognuda Graziano;Brocco Albina, Sementina; Caretti Rolando e Brigitte; Calastri Elsa,
Sementina; Christian Marie Laube; C.-Monighetti Leda, Cadempino; Corini Francesco, Sementina;
Del Bue Rita, Sementina; Deprati Alba e fam.; Deprati Attilio e Rita, Sementina; Deprati Egidio;
Facchin Elena; Dionigi Giudice, Sementina; Gaggetti Emanuele, Gudo, in memoria 20.mo anniv.
morte di Maria e Lucio Gaggetti; Galbusera Armida, Sementina; Gariboldi Doris; Gazzaniga
Giovanni; Giacolini Emilio; Gianola Remo; Giovannacci Agnese; Grossi; Grossi Fernando; Grossi
Giuliano e Angela; Grossi Luciano; Grossi Michela; Grossi Nicola; Grossi Pia, Sementina; Grossi
Renata; Grossi Silvano; Guidotti Anna Grossi; Guidotti Carla; Guidotti Donatella; Guidotti F.;
Guidotti Giuseppina; Guidotti Maria Elena; Guidotti Paolina; Guidotti Vittorino; Heidelbach
Bernhard; Irene Locarnini Nani; Lehmann Erica, Bellinzona; Locarnini Maccagni Paola; Locarnini
Mauro, Sementina; Maddalena Enrico; Malandra Fausto, Sementina; Malandrini Giovanna e fam.
in mem. di Angela Monighetti; Moser Franco; Marco Croce, Sementina; Merga Olinto e Rosanna;
Milani Giorgio e Liliana, Sementina; Melera T. in mem. di Angela Monighetti; Monighetti Mattia e
Loredana; Morisoli Carmen, Sementina; in mem. di Peter Monighetti, le fam. Guidotti, Melera,
Pedrazzoli e Malandrini; Morisoli Edi; Morisoli Giuseppina; Morisoli Remo e Nadia; NN in ricordo
cari defunti; Nani Valentino; Navatta Francesca, Sementina; Negrini Marzio; Nicora Jacopo;
Otupacca Antonio; Pagani Luigi, Sementina; Palumbo Filomena; Pasotti Graziella, Sementina;
Paul und Margrit Richard; Pedrazzini Sandro e Pedrazzini-Pesce Francesca; Pedrazzoli; Pedrazzoli
Annamaria in mem. di Angela Monighetti; Pepe Gerardo, Sementina; Pestoni Alda; Pestoni Diego;
Pestoni Gianni, Sementina; Piccirilli Egidio e Maria, Sementina; Porta Giuseppina, Contone;
Rapetti Franca; Rossi Ettore; Rossi Rocco e Giuliana; Rossini Agnese; Rossini Arno e Wanda;
Rossini Cesarina; Rossini Daria; Rossini Stefano; Rossini Will Ilde; Rusconi Feliciano, Sementina;
S. A.; Schorno Alessia e Amanda; Scimonelli Michelangelo; Tanner-Delmenico Luca e Lisa; Ugazio
Francesco e Marzia; Unione Sportiva Monte Carasso; Vanessa, Andrea, Marina, Emma;
Wolfensberger Curzio; Zgraggen Franco; NN vari
Pro chiesa SS.ma Trinità
Totale Fr. 210.—
Agostinetti Palmira; Bernasconi Fiorenza; Gazzaniga Giovanni; Grossi Nicola; Morisoli Fernando;
Nani Valentino; Pedrazzoli; Schorno Alessia e Amanda; NN vari
Pro cappella della Madonna di Lourdes Totale Fr. 90.—
Marcionetti Katia (rosario)
*NB i nomi, anche se con più versamenti, sono elencati una volta sola. La trascrizione
dei versamenti avviene con scanner e alcuni nomi risultano talvolta
incomprensibili: chiediamo venia per errori o omissioni.
Un sentito grazie a tutti!
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www.parrocchia-montecarasso.ch
Ss. MESSE FESTIVE
Sabato e vigilia
ore 18.00 / Domenica e festa
ore 10.00
Calendario settimanale (foglio giallo) all’albo parrocchiale e sul sito internet
CONFESSIONI
~ 30 min. prima o al termine di ogni Santa Messa.
Negli altri momenti accordandosi con il parroco.
BATTESIMI
Sabato o domenica in chiesa parrocchiale.
Annunciarsi alcune settimane prima.
MATRIMONI
Annunciarsi al parroco al più tardi 6 mesi prima
e prevedere la partecipazione a un corso per fidanzati.
MALATI E ANZIANI Per ricevere l’Unzione degli infermi, la Comunione,
Parroco:
o una visita, annunciarsi (o segnalare) la prima volta al parroco.
don Matteo Pontinelli
Casa parrocchiale
El Cunvént 9
6513 Monte Carasso
Tel. 091 825 82 90
[email protected]
Offerte:
CCP 65-6841-1
a favore di:
CH86 8034 4000 0010 8730 1
PARROCCHIA DI MONTE CARASSO
Consiglio parrocchiale: Andrea Skory, presidente; Paola Morisoli, segretaria;
Andrea Ghirlanda, Luca Grossi, Anissia Monighetti, Roberto Robbiani, membri.