federica gonzato, nicoletta martinelli, claudia mangani, marco baioni

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Transcript federica gonzato, nicoletta martinelli, claudia mangani, marco baioni

L’insediamento palafitticolo del laghetto del Frassino.
Indagini archeologiche e progetto di valorizzazione
F. Gonzato1, N. Martinelli2, C. Mangani3, M. Baioni4, C. Balista5
Fig. 1. Planimetria dei due siti individuati al
Frassino.
Fig. 2. Le prime quattro sezioni ritraggono
l’andamento delle stratificazioni archeologiche
secondo andamenti trasversali alla riva lacustre,
mentre la quinta un andamento parallelo alla riva.
Il sito palafitticolo del Laghetto del Frassino (IT-VN-05,
Peschiera del Garda, VR – Frassino I) è parte componente del
sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco
alpino” dichiarato dall’UNESCO nel 2011 patrimonio
dell’umanità.
A seguito delle indagini archeologiche preventive condotte fra
2011 e 2012 nella fascia perispondale sudoccidentale del
laghetto del Frassino (Gonzato, Balista cds), si è potuto definire
con maggior precisione l’estensione del giacimento preistorico
già noto (Salzani, Evans, Fozzati 1991), delineare l’antica
sponda del lago e riconoscere un nuovo sito asciutto
perispondale che, in parte, si sovrappone al precedente.
In base alla caratterizzazione di dettaglio del contenuto di 20
carotaggi, è stato possibile definire la distribuzione in areale e in
quota delle stratificazioni archeologiche conservate nel
sottosuolo. Queste presenze sono segnalate da due diverse
colorazioni: con il colore rosso sono state distinte le
stratificazioni del sito umido palafitticolo e con il colore blu
quelle del sito asciutto perispondale (Fig. 1 e 2).
Le stratificazioni di questo nuovo sito asciutto non si
accrescono in diretta sovrapposizione ai depositi del sito più
antico, ma restano separate dall’interposizione di depositi
lacustri nel settore perilacuale, a loro volta sostituiti da un
orizzonte di torbe fogliettate (erbacee) in quello più rilevato. La
geometria e la composizione di questi depositi attestano che i
due siti sono separati diacronicamente dalle unità stagno-lacustri
e palustri riferibili ad un’avvenuta regressione lacustre: vale a
dire che l’abbandono del sito palafitticolo è segnato dapprima da
un incremento dei livelli del lago e quindi da un successivo
decremento, che porta ad un estendersi della nuova torbiera
perilacuale verso il lago, prima che sulle retrostanti sponde
asciutte inizino ad accrescersi i livelli abitativi del nuovo sito
“asciutto”.
1. Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, [email protected]
2. Dendrodata s.a.s., Verona, [email protected]
3. Museo Civico Archeologico “G. Rambotti”, Desenzano del Garda, [email protected]
4. Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, [email protected]
5. GeoArcheologi Associati s.a.s., Padova, [email protected]
Partecipano alla campagna di scavo:
Ilaria Albertini, Vanessa Baratella,
Claudio Bovolato, Omar Larentis,
Diego Voltolini e GEB archeologia
di F. Gulino e F. Redolfi Riva.
L'intervento di scavo effettuato dalla Soprintendenza per i
beni Archeologici del Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Veneto, con la collaborazione in cofinanziamento del Museo Civico Archeologico "Giovanni
Rambotti" di Desenzano, del Museo Archeologico della
Valle Sabbia di Gavardo, della Dendrodata s.a.s. e
GeoArcheologi Associati - tutt'ora in corso - si pone
l'obiettivo di datare il nuovo sito e capirne la relazione con
quello già indagato e attualmente in gran parte sommerso.
Considerando che quest'ultimo, sulla base dei materiali
archeologici recuperati, è stato collocato fra la fine
dell’antica età del Bronzo e la fase iniziale della media età
del Bronzo e ha fornito datazioni dendrocronologiche tra il
1709 e il 1637 cal BC ±12 anni (Martinelli, Kromer, 1999)
e, verificato che le due fasi di frequentazioni (rosso e blu)
Fig. 3. Alcuni campioni di carote eseguite
sono separate da uno iato di non frequentazione, il nuovo
nell’area perispondale, con il particolare
insediamento asciutto si collocherebbe in una fase del
dell’elemento ligneo intercettato dal
Bronzo medio iniziale, ipotesi che necessita di ulteriori
carotaggio
approfondimenti alla luce dei materiali che si stanno
recuperando in questi giorni.
Data l'importanza e l’unicità del sito archeologico,
inserito, inoltre, in un particolare contesto
naturalistico-ambientale, è necessaria una sinergia
Fig. 4. Proposta per la realizzazione dei pannelli Unesco per
la valorizzazione dei siti palafitticoli lombardi
di interventi, privati e pubblici, per la tutela e la
corretta valorizzazione dell’area. A tal fine, la
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Veneto sta predisponendo, in collaborazione con
gli Enti territoriali, ma anche con privati, percorsi
tematici all'interno dell'oasi, ove saranno installati
totem con pannelli che spiegano la dinamica e la
tipologia degli insediamenti nell'età del Bronzo
con un focus speciale sulle palafitte ed in
particolare sul contesto del Frassino, secondo il
progetto condiviso ed elaborato dalla
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Lombardia (si veda come esempio il pannello
proposto per il sito del Lucone di Polpenazze –
BS, fig. 4). Si sta inoltre valutando l'opportunità di
predisporre una struttura a basso impatto
ambientale, utile per le attività didattiche e
divulgative, che riproduca tramite ologramma il
paleoambiente e l’insediamento palafitticolo.
F. Gonzato, C. Balista, cds. Carotaggi geognostici presso la sponda sudoccidentale del laghetto del Frassino, in L. Fozzati , G. Leonardi e
N. Martinelli, Wetlands. Palafitte e siti umidi nell’età del Bronzo del Veneto: territori e cronologia assoluta, in M. Cupitò et al.,
Preistoria e Protostoria del Veneto, XLVIII Riunione Scientifica IIPP, Padova 5-9 Novembre 2013, cds
N. Martinelli, B. Kromer, 1998. High precision 14C dating of a new tree-ring Bronze Age chronology from the pile-dwelling of Frassino I
(Northern Italy). In: EVIN J, dir. Actes du 3ème Congrès Internacional 14C et Archéologie (Lyon, 6-10 avril 1998). Mémoires de la Société
Préhistorique Française XXVI:119-22.
L. Salzani, S. Evans, L. Fozzati, 1991. Peschiera. Palafitta dell’età del Bronzo nel lago del Frassino. Campagne di scavo 1989-1990, in
QAV: 105-123.