il bambino con il pigiama a righe

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COMMENTO DEL FILM “ IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE”
“Il bambino con il pigiama a righe”
Il 27 gennaio del 1945 l’armata rossa libera i prigionieri del campo di
concentramento
nazista
di
Auschwitz.
Sono trascorsi molti anni da allora ed è stata istituita, proprio per non
“dimenticare”, la giornata della memoria. In occasione di questa ricorrenza, tra le altre iniziative, a scuola abbiamo visionato il film “Il bambino con il
pigiama a righe” di Mark Herman.
Il protagonista è Bruno, un bambino tedesco di 8 anni, figlio di un gerarca nazista che controllava un campo di concentramento. Bruno era un
bambino che amava le letture di avventura e sentiva molto la mancanza dei suoi amici che erano rimasti a Berlino. Un giorno Bruno conosce
un bambino ebreo, Shmuel, anch’egli prigioniero di quel campo di concentramento e diventa suo amico al punto di condividere, anche se per
pura fatalità, la sua stessa sorte. Infatti Bruno era entrato in quel campo per aiutare Smuel a ritrovare suo padre, ma entrambi i bambini condividono la sorte di altri prigionieri ebrei uccisi nella camera a gas.
Così anche il figlio del gerarca nazista rimane vittima di tutto il sistema
assurdo e crudele del regimee quando il padre si rende conto di aver
perso suo figlio, impazzisce per il dolore.
Il regista di questo film , a mio parere, ha voluto farci conoscere la
grande tragedia della “Shoa”per il popolo ebreo ma ci ha anche trasmesso un altro messaggio e cioè che tra due persone può sempre nascere un'amicizia, indipendentemente dalle differenze di etnia o di livello sociale: l'amicizia vera non ha confini e, come nel caso dei due protagonisti, può portarci a fare qualsiasi cosa.
MALARA ELISA classe 2^A Bevacqua
“Il bambino con il pigiama a righe”
Sono passati più di 70 anni dalla II Guerra Mondiale e dalla
terribile Shoa. Molti ebrei sono stati deportati nei campi di concentramento, come Dachay, Auschwitz, Bergen/Belsen. I morti
sono stati ben sei milioni. Il regista Mark Herman ha prodotto
nel 2008 il film “Il bambino con il pigiama a righe”, che tratta
proprio della Shoa. Questo film ha un finale molto triste, ma
che purtroppo è collegato alla realtà. Infatti è documentato che
Adolf Hitler deportava gli ebrei in questi campi e che periodicamente venivano gasati e bruciati.
Questo film mi ha fatto capire quanto sia preziosa la vita di ogni uomo e soprattutto dei bambini e quanto sia importante difenderla e tutelarla. I nazisti, invece, hanno fatto tutto il contrario e non hanno avuto pietà nemmeno dei bambini ma, il finale
del film, è stato, a mio parere, una “punizione” per il generale
nazista, il cui figlio è stato vittima innocente della sua crudeltà.
Christian Caridi
Bevacqua II A