articolo 2d - ISTITUTO COMPRENSIVO CURTATONE e MONTANARA

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CAMPIONATO GIORNALISMO
MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2014
Scuola Media
Curtatone
Pontedera
Diversi fuori, ma uguali dentro
Viaggio fra gli adolescenti vittime e carnefici fra pregiudizi e solitudine
LA REAZIONE
Nei panni
degli esclusi
Ascoltiamoli
LASCIAMO spazio a chi
non ne ha mai: ascoltiamo
ciò che provano gli esclusi.
Mettiamoci nei panni degli
altri. Per capire che cosa provano i ragazzi e le ragazze
che non vengono accettati
dal gruppo dei compagni abbiamo provato a porci dal loro punto di vista. Come ci
sentiremmo se fossimo stranieri e arrivando in una scuola italiana non fossimo in grado di capire nemmeno una
parola delle lezioni e delle
conversazioni dei compagni? Sicuramente saremmo a
disagio, ci vergogneremmo,
senza capire le parole ci accorgeremmo che alcuni ci
prendono in giro, ridono di
noi approfittando della nostra incapacità di difenderci.
Vorremmo forse darci alla fuga, tornare nel nostro paese,
reagire in qualche modo alle
offese, ma non sapendo esprimerci verbalmente ci chiudiamo in noi stessi o ci mettiamo a piangere oppure aggrediamo chi ci ha fatto sentire diversi.
PENSANDO a questo ci siamo resi conto che abbiamo
escluso e ferito ragazzi come
noi. Non abbiamo capito che
la diversità di qualunque tipo può essere una fonte di ricchezza che ci insegna ad apprezzare gli altri nei loro limiti e nelle loro qualità. Ancora
più difficile è mettersi nei
panni dei diversamente abili, molti di loro soffrono maggiormente l’esclusione e la solitudine anche se inseriti insieme agli altri. L’Italia, a livello legislativo, è più avanzata rispetto ad altri paesi riguardo all’inclusione dei ragazzi con bisogni educativi
speciali, ma nella realtà mancano mediatori culturali,
computer per la videoscrittura, attrezzature per superare
le barriere architettoniche.
Soprattutto manca una mentalità aperta all’accoglienza e
alla condivisione delle esperienze che non escluda e trovi nella diversità risorse utili
per tutti.
GIUDICARE senza conoscere allontana gli uni dagli altri, creando solitudine. «Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Nonostante l’articolo 3 della Costituzione italiana e la storia
insegnino che la discriminazione
è un comportamento orribile e
condannato, ancora oggi è diffusa
nella realtà quotidiana in forme
meno eclatanti, ma ugualmente
offensive. Chi discrimina, giudica, allontana e a volte giunge a
maltrattare gli altri per le loro ‘diversità’. Un bambino straniero arriva in Italia, ma le scuole tendono a rifiutare la sua iscrizione, dicendo che non hanno posto. In
una classe di una scuola primaria
di Napoli, sei ragazzi su venti sono stati ritirati dai propri genitori
a causa della presenza di un bambino autistico.
AI BAMBINI disabili vengono
tagliate le ore di sostegno. Una ragazzina filippina, in una scuola di
Messina viene presa in giro dai
biamo paura di distinguerci dal
gruppo e di essere noi stessi esclusi.
SCHERNO Additati e derisi, il primo passo della discriminazione
compagni per i suoi occhi e il suo
modo di parlare. Un ragazzo quattordicenne si è gettato dalla finestra per la sua omosessualità. Questi sono solo pochi esempi di quello che accade nel mondo ogni
giorno. Non è tollerato chi appare
diverso. In tutti gli ambiti della società le persone vengono trattate a
seconda dell’aspetto esteriore,
non viene, invece, mai considerato quello interiore che ne rivelerebbe il valore vero. Cosa porta a
fare questo? Siamo vittime dei nostri pregiudizi che ci fanno evitare quelli che all’apparenza sono
estranei alle nostre abitudini e alla realtà che viviamo. Senza riflettere non proviamo a conoscere
chi è ai margini della società, ab-
IMITIAMO gli adulti perché fin
da piccoli siamo stati inconsapevolmente abituati a questi atteggiamenti. Può succedere anche a
noi di essere testimoni o attori di
un gesto di discriminazione. Molti ragazzi sono emarginati da tutti
senza che nessuno se ne renda
conto, ad esclusione della vittima.
Accade spesso che una persona
con problemi psicologici, fisici o
semplicemente per l’abbigliamento o l’aspetto estetico non venga
invitata dal gruppo e rimanga da
sola. Questa non sembra cattiveria ma è comunque un’ingiustizia
che è presente nel mondo degli
adolescenti. E’ importante che a
scuola si parli di queste problematiche e si insegnino i valori fondamentali della vita stessa. Anche la
famiglia ha un ruolo importantissimo per far capire ai propri figli
di non dare troppa importanza alle cose materiali, ma di vedere
l’aspetto umano di ogni persona.
LA PAROLA ALL’ESPERTO DISABILI E STRANIERI FRA DISAGIO SCOLASTICO E DISCRIMINAZIONI
E-book e Skype armi contro l’emarginazione
L’INCONTRO Tendere la
mano, un valore universale
PER sapere come è la situazione nella nostra scuola, abbiamo intervistato la professoressa M. A. che
si occupa del disagio scolastico e degli alunni diversamente abili. La professoressa ci ha spiegato che
esistono diversi tipi di disabilità. Chi ha una
disabilità grave non si rende conto e non si può
esprimere come vorrebbe. Per questo non è facile
capire come si sente, ma a volte ci possiamo rendere conto se è felice o triste. Chi ha una disabilità
lieve può manifestare disagio: non lo dice espressamente, ma magari attraverso un comportamento o
una battuta.
Anche altri ragazzi a volte si sentono esclusi. È accaduto che un ragazzo non è andato in gita e dopo
ha fatto capire che si sentiva isolato dai compagni
e li aveva sentiti parlare negativamente di lui.
Un’altra ragazza straniera non ha partecipato ai
giorni bianchi perché non veniva invitata dalle
sue compagne e nessuno la salutava.
RIGUARDO ai ragazzi disabili non abbiamo ancora tutte le strutture necessarie per permettere loro di svolgere i vari tipi di attività in sicurezza. Oggi si stanno adottando molte strumentazioni utili
per loro, ma sono sopratutto le famiglie a spingere
in questa direzione. Ci sono anche progetti in fase
di attuazione che si propongono di includere tutti,
come la lettura di libri con E-book e la possibilità
di assistere da casa alle lezioni con Skype.
I più discriminati sono comunque gli stranieri che
sono visti come persone sane che disturbano, mentre i disabili sono oggetto di compassione e tenerezza.
LA REDAZIONE
QUESTA pagina è stata realizzata degli
alunni della II D della media «Curtatone e
Montanara» di Pontedera: Asimi Etmond,
Asimi Kristina, Badalassi Edoardo,
Bevilacqua Luca, Bilancia Lorenzo, Buglioni
Alessio, Busdraghi Roberta, Buti Emanuele,
Casalini Margherita, Ciacchini Filippo,
Dalipi Feralbo, De Luca Roberto, Di Quinzio
Viola, Fantozzi Matteo, Ferdani Anna,
Ferretti Michele, Fiorentini Fabio, Mattei
Gaia, Niccolai Elisa, Novi Valeria,
Pietrantonio Giovanni, Qaisi Ginan,
Sandroni Nicola, Taliani Erica, Testai Giada.
Tutor Paola Carlotti, preside Cristina
Duranti.