RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE

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RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE
a cura del Dipartimento della Comunicazione della
UIL FPL di Roma e Lazio
dal 04 luglio 2014 al 11 luglio 2014
La rassegna stampa di questa settimana parte parlando del VI Congresso della UIL di Roma
e del Lazio che ha visto la conferma del Segretario uscente, Pierpaolo Bombardieri, eletto
all’unanimità dai delegati presenti al Crowne Plaza Hotel di Roma. Come possiamo leggere
su “Il Tempo” del giorno 10 luglio scorso, Bombardieri schiera una squadra rinnovata dagli
innesti di Pierluigi Talamo, Laura Latini e di Paolo Dominici, già Segretario della UIL FPL
di Roma e del Lazio, che raggiunge questa importante carica dopo le dure battaglie negli
ambiti della Sanità e del Terzo Settore. “Sono emozionato - spiega Dominici - e forse anche
un po’ impaurito. La mia elezione a segretario confederale, che si succede in ordine di tempo
a quella di segretario della UIL FPL, impone una rapida presa di coscienza e un’assunzione
di responsabilità visti i problemi che affliggono il lavoro e la società. Entro in una segreteria
motivata, piena di stimoli e voglia di fare. Dobbiamo stare tra la gente, con la gente, restituire
un senso collettivo a questa nostra storia democratica, mettere insieme tutte le forze dandoci
un obiettivo comune in un quadro di partecipazione: lavoro e welfare, temi per i quali ci
batteremo ogni giorno, stando tra i lavoratori e con i lavoratori.”
Passando a parlare di Sanità locale fa molto scalpore l’approvazione da parte del Mef e del
Ministero della Salute, dei piani operativi presentati dall’ Amministrazione Zingaretti.
Parliamo di dieci punti che come obiettivo avrebbero quello del rilancio della Sanità e del
pareggio di bilancio da ottenere entro la fine del 2015. Nella Cronaca di Roma de “la
Repubblica” dello scorso 9 luglio infatti possiamo renderci conto delle manovre regionali
che sono state rese effettive dal Governo. Il suddetto pareggio di bilancio dovrebbe arrivare
in seguito a tre fattori: 400 milioni di euro che arriveranno dalle casse dello stato in seguito
al ricalcolo della popolazione da parte dell’Istat, 61 milioni di euro derivanti da una
razionalizzazione della spesa farmaceutica e ben 278 milioni di euro frutto di tagli a beni e
servizi sanitari. Oltre a questo assisteremo alla fusione delle Asl RmA ed RmE,
all’accorpamento di Ifo e Spallanzani e ad una “nuova mission” per CTO e San Filippo Neri,
con quest’ultimo che va a perdere il proprio status di Azienda Ospedaliera per diventare un
polo per l’alta Chirurgia e per le patologie cardiovascolari. Tra gli altri provvedimenti
l’abolizione delle macroaree ed il potenziamento della sanità in tutto il resto del territorio
regionale, con l’apertura dell’Ospedale dei Castelli fissata per il 2016, oltre alla revisione
delle regole con interventi di gestione, criteri di remunerazione e trasparenza. Un
cambiamento radicale, dunque, definito dalla Regione come “una rivoluzione per la Sanità
del Lazio.” Rimanendo sulla Sanità locale, da segnalare l’articolo uscito l’11 luglio 2014 sul
“Corriere di Viterbo”, nel quale si parla delle colpe della politica provinciale proprio sotto il
punto di vista sanitario. Ad accusare i politici, in questo caso, è il sindacalista ospedaliero
della UIL FPL, Massimo Paolini, che descrive i mali della sanità viterbese partendo
dall’insufficienza dei posti letto, inferiore sia alla media nazionale che alla media regionale,
e passando per il blocco del turn over e quindi delle sostituzioni. Di questi disagi viene
incolpata la politica, rea di non concedere le risorse necessarie per lo sviluppo della sanità
nella Provincia di Viterbo. Causato da queste problematiche è “l’esodo” di molti cittadini di
questa zona della Regione Lazio verso l’Ospedale di Orvieto, situato in Umbria. Stando alle
statistiche infatti, il 40% dell’utenza del suddetto Ospedale proviene dal Lazio e più
precisamente da Viterbo e Provincia. Chiudiamo con la Sanità prendendo spunto dalle
parole del Segretario della UIL FPL di Rieti, Domenico Teodori, che commenta sul “Corriere
di Rieti” dell’11 luglio u.s. la decisione di Zingaretti di firmare un decreto che va a declassare
il Laboratorio Analisi dell’Ospedale reatino “San Camillo De Lellis”. “E’ l’ennesima offesa
alla dignità di una popolazione. – ha commentato Teodori – Un territorio che ha la sventura
di avere rappresentanti politici ed istituzioni non in grado di rappresentare al meglio le
aspettative di chi li ha eletti.”
Continuando a parlare della Regione, su “Il Messaggero” dello scorso 6 luglio possiamo
leggere della volontà da parte della maggioranza del Consiglio Regionale di modificare le
norme riguardanti i vitalizi che permetterebbero di risparmiare in maniera importante alla
Regione Lazio. Si tratta di una battaglia condivisa dalla maggioranza e anche dal Movimento
5 Stelle, che da tempo porta avanti la causa alla Pisana. La proposta della maggioranza
prevede l’innalzamento dell’età per ricevere la pensione dai 50 anni ai 65, come accade per
tutti i cittadini. Insieme a questo fattore verrà proposto di non poter cumulare il vitalizio dei
vecchi Consiglieri Regionali con quelli di altre eventuali cariche ricoperte. In questo modo
si potrebbero risparmiare circa 8 milioni di euro, una signora cifra visto anche il momento
che vivono le casse della nostra Regione. Tratta, invece, di stipendi dei dipendenti della
Regione l’articolo uscito su “Il Tempo” lo scorso 9 luglio. Parliamo, in questo caso, di salari
accessori dei dipendenti regionali che potrebbero essere tagliati proprio come si era già
paventato per Roma Capitale. In questo senso iniziano le proteste dei dipendenti che
potrebbero vedersi ridurre uno stipendio di 1500 euro fin sotto la soglia dei mille, un taglio
davvero inaccettabile visto anche l’assenza completa di tagli agli stipendi più ricchi,
iniziando da quelli dei dirigenti. Passando a parlare del Comune di Roma e, più
precisamente, dell’Ama. La municipalizzata dell’ambiente, infatti, vive un periodo di crisi
viste anche le condizioni di diverse strade capitoline, invase da sacchetti dell’immondizia, e
deve prepararsi a fare i conti con gli effetti dell’ormai famosissimo “Decreto Salva-Roma”.
Come leggiamo tra le pagine dedicate alla Capitale dal “Corriere della Sera” dell’11 luglio
2014 infatti, quando il suddetto piano di rientro verrà reso effettivo l’Ama dovrà garantire
un risparmio di circa 93 milioni di euro, circa il 12% della spesa complessiva del servizio
rifiuti. Una scelta davvero audace, imposta dal nuovo Assessore al Bilancio Silvia Scozzese,
che potrebbe aggravare ancora di più le difficoltà della municipalizzata, già troppo evidenti
in questo periodo.