Transcript Lezione 8

LA LEBBRA
-Coesiste
con la Tbc
-Bacillo di Hansen
Mycobacterium leprae
Gram+ alcool–acido resistente
inalazione o contatto diretto
non facilmente
trasmissibile !
lunga incubazione (anni o decadi)
contatto prolungato
infezione cronica
malattia non fatale
ma grave sfiguramento
Africa
sub-tropicali
Oggi
regioni
tropicali
Asia
Sud-America
zone temperate
-molto più diffusa
Circolo Polare Artico
DNA nei materiali osteo-archeologici
In passato
-assente nel Nuovo Mondo
Introdotta nel primo periodo coloniale (schiavi
negri africani)
Distribuzione della lebbra nel 1992
guarigione
3%
80%
10%
lebbra
tubercoloide
(meno grave)
Infezione
incubazione
(2-7 anni)
lebbra
indeterminata
lebbra
“borderline”
lebbra
lepromatosa
(più grave), la più
diffusa in passato
Forme cliniche della lebbra
Il paleopatologo Moller-Christensen, negli anni ’60, studiò i cimiteri
di alcuni lebbrosari medievali (1250-1550) della Danimarca (ben 650
individui!), individuando la cosiddetta facies leprosa nello scheletro.
naso
spina nasale
riassorbimento e atrofia
apertura piriforme
smussamento margini e base
setto
ossa nasali
pavimento nasale
erosione
perforazione palato
mascellare superiore
riassorbimento
processo alveolare
perdita incisivi
superiori
mani, piedi
perdita dita
tibie
periostite
metatarsali affusolati
cribrosità, irregolarità
-atrofia regioni nasali
Facies leprosa
-riassorbimento alveolare
-caduta denti anteriori
+
-atrofia e riassorbimento elementi piedi e mani
+
-cribra orbitalia
-periostite (tibie e fibule)
-sinusite mascellare
lesioni
non patognomoniche
Distribuzione scheletrica della
lebbra. Le aree colorate in nero
indicano i distretti più
frequentemente colpiti, le aree
tratteggiate indicano i distretti
colpiti solo occasionalmente
Erosione della spina nasale nel cranio di un adulto moderno
Arrotondamento dei margini dell’apertura piriforme con lieve erosione del
processo alveolare superiore (lebbrosario medievale danese da MøllerChristensen)
Esteso riassorbimento dei margini dell’apertura piriforme e del
processo alveolare superiore (lebbrosario medievale danese da MøllerChristensen)
Riassorbimento quasi completo del processo alveolare superiore con perdita
degli incisivi anteriori superiori (lebbrosario medievale danese da MøllerChristensen)
Facies leprosa
A: riassorbimento del processo
alveolare superiore
B: arrotondamento
dell’apertura nasale
Distruzione del palato duro
Avanzamento della lebbra lepromatosa in un Hawaiano di 13 anni.
La foto sulla sinistra è del 1931, quella sulla destra è di due anni dopo.
I mendicanti, fra cui un lebbroso (con evidente facies leprosa),
che invocano la morte (prima metà del XIV secolo)
(Buffalmacco? Trionfo della Morte, Camposanto di Pisa)
Individuo affetto da lebbra e jaws (sifilide non venerea): deformazione e
totale riassorbimento delle falangi distali
Stadi successivi del riassorbimento delle falangi distali della mano
Infezione dei tessuti molli con perdita delle dita secondaria a traumi
involontari dovuti all’anestesia periferica
Rimodellamento dei piedi:
metatarsali erosi e appuntiti,
distruzione delle falangi
Erosione dei metatarsali e scomparsa di alcune falangi
Rimodellamento delle ossa
del piede: distruzione della
diafisi dei metatarsali e
scomparsa delle falangi
Stadi successivi del riassorbimento osseo nelle articolazioni
metatarso-falangee dei piedi con aspetto finale “a punta di
lapis”
Ulcere e deformazione delle dita nel piede di un lebbroso
Edema dei tessuti molli con
deformità delle dita
Cina = fonti letterarie (Confucio), I millennio a.C.
India = fonti letterarie
parola ebraica “tsara’th” = impurità per i luoghi sacri
campagna di Alessandro Magno (327
327--326 a.C.)
Egitto, oasi di Dakleh (II sec
sec.. a.C.)
“elefantiasi
elefantiasi”” (greco), lepra (romano)
4 crani europoidi, di classe gentilizia? con lesioni tipiche
Vangelo di Luca = Lazzaro il mendicante
Egitto, El Bigha (Assuan)
lazzaretto
mummie copte (IV
(IV--VII sec
sec.. a.C.)
Campagne imperiali romane nel Nord Europa
Cranio proveniente dall’oasi di
Dakleh (IV secolo a.C.), con
lesioni tipiche: riassorbimento
della spina nasale anteriore, dei
processi alveolari superiori e dei
margini dell’apertura nasale
Ossa dei piedi di un individuo dall’oasi di Dakleh con lesioni
tipiche: metatarsali a “punta di lapis” e rimodellamento delle
falangi prossimali
Inghilterra, Poundbury, romanoromano-britannico (IV secolo d.C.)
arti inferiori e piedi con lesioni tipiche
diffusione nel Medioevo europeo
alcune centinaia di scheletri
declino spontaneo nel Basso Medioevo
America, con gli schiavi negri
Molto rara nel I secolo, secondo la testimonianza di Celso, la lebbra assunse a poco
a poco un'importanza che non aveva mai avuto, inaugurando un nuovo periodo.
La lebbra si diffuse in Europa nel V e VI secolo, e subito si presero drastiche
contromisure di allontanamento e di isolamento dei lebbrosi.
Evoluzione schematica dell’incidenza della lebbra in Europa, dall'inizio
della nostra era, secondo la frequenza delle menzioni (da Biraben, 1993)
A partire dall'VIII secolo, le autorità presero coscienza di una nuova e più grave
ondata della malattia.
Tra il IX e l'XI secolo, la lebbra conobbe un nuovo periodo di regressione, per
aumentare di nuovo nel XII-XIII secolo, in coincidenza con le crociate.
Nel XV secolo la lebbra regredisce spontaneamente ed abbandona l’Europa
mediterranea nel XVII secolo.
Secondo il grande storico della medicina Mirko Grmek (1924-2000), sembra possibile
che il declino della lebbra in Occidente sia legato all'ascesa della tubercolosi, che
coincise con le trasformazioni sociali, economiche e demografiche del XV secolo.
Evoluzione schematica dell’incidenza della lebbra in Europa, dall'inizio
della nostra era, secondo la frequenza delle menzioni (da Biraben, 1993)
Con l’acme dell’epidemia il controllo dei malati venne istituzionalizzato in luoghi
preposti alla loro segregazione, i lebbrosari; nell’XI secolo è attestata in Europa
la costruzione di ben 19.000 lebbrosari.
Si riteneva infatti che questa malattia fosse estremamente contagiosa, mentre
invece oggi è ben noto che il germe della lebbra è caratterizzato da una bassa
infettività.
Ai lebbrosi era precluso l’accesso alle città medievali
L'organizzazione che le autorità
religiose mettono in opera a
partire dal V-VI secolo tiene
conto di due caratteri
fondamentali: l'incurabilità e la
contagiosità, che rende
necessaria la reclusione dei
lebbrosi.
Il Concilio di Lione, del 538,
emanò severe disposizioni per
limitare i contatti con i lebbrosi,
che venivano rinchiusi in appositi
lebbrosari.
In Francia, il primo lebbrosario
viene creato a Saint-Claude nel
460; nel 1226 sono duemila.
Lebbrosario di Sherburn, Durham (fondato nel 1146).
Cause di base
(“primitive”)
Cause
antecedenti
-“Le sei cause non-naturali”
-Predisposizione
1. Aria ambientale
umorale
2. Cibo e bevande
(tipo umorale)
3.“Ripienezza ed evacuazione”
4. Lavoro e riposo (att. sessuale)
5. Sonno e veglia
6. Emozioni
Cause
congiunte
Causa
immediata
(“inerente”)
- Squilibrio di
complessione
- “Cozione” di
bile nera
- Scompenso
nella capacità
assimilativa
-Contatto con i malati
-Seme difettoso
Cause della lebbra secondo la medicina scolastica
Lebbra = malattia incurabile
(predisposizione)
a) Prevenzione
sulle sei cause
non naturali
(lebbra manifesta)
b) Regimen
sulle sei cause
non naturali
(Aria ambientale
Cibo e bevande
“Ripienezza ed evacuazione”
Lavoro e riposo
Sonno e veglia
Emozioni)
c) Evacuazione
senza carne salata
+ purganti
Dieta appropriata senza cibi troppo
caldi o troppo freddi
+ purganti
Dieta: senza cibi salati, acidi, speziati,
troppo caldi o troppo freddi
Astinenza sessuale, castrazione
(Teodorico Borgognoni da Lucca (1206-1298)
Salasso
flebotomia
sanguisughe
coppette
Purganti (deboli e forti)
degli umori
caldi (stufe)
Bagni
frizioni
unzioni
lavaggi
freddi (mare)
oro potabile
d) Rettificazione carne di serpente, di rospo
con antidoti
teriaca
e) Palliazione
correzione di sintomi
per asportare noduli
chirurgia
cauterizzazione per stimolare il flusso umorale
A partire dal Basso Medioevo
invece si assiste ad un declino
nella diffusione della malattia in
Europa.
Questa regressione è da ritenere
spontanea e sarebbe da mettere in
relazione con l’avanzare
dell’urbanizzazione, che avrebbe
favorito la diffusione della
tubercolosi
“immunità crociata”.
È anche possibile che, dopo secoli
di esposizione alla malattia, la
popolazione avesse sviluppato una
maggiore immunità nei suoi
confronti.
Lebbroso con campanello, da una
miniatura del XIV secolo
Serie numerose dei lebbrosari = Danimarca (1250(1250-1550)
-Gran Bretagna
-Polonia
Casi isolati
-Italia (pochi casi)
-Nubia
-Vicino Oriente
forma endemica di lebbra
nel periodo tardotardo-romano
aumento dell’incidenza
picco nel Medioevo
declino
nel XIIIXIII-XIV secolo (Crociate?)
scomparsa nel XVI secolo
ma rimane a lungo nelle regioni scandinave
Secoli
XI
XII
XIII
XIV
XV
XVI
lebbra
molto diffusa
diffusa
tubercolosi
molto rara
rara
rara
scomparsa
frequente
molto frequente
urbanizzazione
inizio
intensa
intensa
in Scandinavia settentrionale e in Islanda (non urbanizzate!)
la lebbra persiste fino al XIX secolo
in Africa (non urbanizzata!)
la lebbra persiste tuttora!
“la lebbra scompare con l’avanzare dell’urbanizzazione e della
tubercolosi””
tubercolosi
Spiegazioni
A)
> primitivo
Mycobacterium tuberculosis =
< adattato all’ospite
> aggressivo
Mycobacterium leprae
= collegamento filogenetico
=
> adattato all’ospite
< aggressivo
declino della virulenza
B) quadro istologico simile = reazione dell’ospite simile
C) immunità crociata = vaccinazione con BCG
tubercolosi
(lebbra)
L’esposizione alla tubercolosi (il superamento del complesso primario)
facile negli affollati centri urbani
riduce le possibilità di contrarre la lebbra
scomparsa della lebbra in Europa
La lebbra è documentata nel
materiale osteoarcheologico a
partire dall’Antichità classica,
aumenta nel Medioevo e
declina nella prima Età
moderna.
Molti AA. riferiscono una
diminuzione della lebbra ed un
aumento della tubercolosi
proprio in questo periodo, ma il
Progetto europeo evidenzia
anche una parallela
diminuzione della tubercolosi.
Sembrerebbe perciò che la
lebbra sia stata presente
indifferentemente sia
nell’ambiente rurale che in
quello urbano e che la
tubercolosi sia aumentata nel
basso Medioevo semplicemente
in seguito alla massiccia
urbanizzazione di questo
periodo.
AAP A Symposium (2009)
Reconstructing Health and Disease in Europe:
The Early Middle Ages through the Industrial Period
Casi paleopatologici italiani
•
•
•
caso da una necropoli celtica del Veneto del III secolo a.C.
caso dalla necropoli di Vicenne (Molise) del VII
VII--VIII secolo d.C.
caso scoperto nel 1998
1998::
Enrico VII di Svevia, figlio di
Federico II
Resti conservati in un sarcofago romano del II secolo d.C. nel Duomo
di Cosenza
Enrico VII di Germania
conosciuto dalle fonti con il soprannome di “sciancato”, morì intorno ai
31 anni, in prigione nei castelli calabresi
Il sarcofago che contiene i resti di Enrico VII nel Duomo di Cosenza
Lo scheletro presenta
• asimmetria delle patelle
• età antropologica conforme a quella attribuita dalla documentazione
storica
riassorbimento della spina nasale
facies leprosa caratteristica
smussamento dei margini
dell’apertura piriforme
erosione del palato duro
infiammazione delle cavità nasali
lesioni alle ossa dei piedi
Buona alimentazione
sviluppo lento della malattia
(Aveva partecipato ad una Crociata
lebbra in Palestina)
forse aveva contratto la
Abnorme sviluppo dell’apice inferiore della rotula sinistra, con estesa
reazione periostitica
Ossa mascellari con riassorbimento completo della spina nasale anteriore
e vistoso rimodellamento dei margini laterali e inferiori dell’apertura
piriforme
Base dell’apertura
piriforme con
riassorbimento
completo della spina
nasale anteriore e
“smussamento” della
base e dei margini
Ossa mascellari con estesa periostite del pavimento delle fosse
nasali
Ossa mascellari con lesioni erosive del palato duro
Particolare del palato duro con le lesioni erosive centrali
Metatarsali del quarto dito con riassorbimento osseo delle epifisi distali
e della falange prossimale
Robert the Bruce,
cast of skull
In 1819 workmen repairing the floor of the abbey uncovered the body and a cast of the skull was taken. It
shows damage to the upper jaw and nose.
Robert I Bruce (Girvan, 11 luglio 1274 – Cardross, 7 giugno 1329) fu re di Scozia dal 1306 al 1329.
Di ascendenza normanna e scozzese fu uno dei più grandi re della Scozia, ed anche uno dei guerrieri più
famosi della sua epoca. Condusse la Scozia contro il Regno d'Inghilterra durante le Guerre di indipendenza
scozzesi. Era il pronipote di Davide I di Scozia e fu spesso in contrasto con l'eroe scozzese William
Wallace.
Il suo corpo è sepolto nell'abbazia di Dunfermline.
Baldovino IV di Gerusalemme, detto il re lebbroso (Gerusalemme, 1161
– Gerusalemme, 16 marzo 1185), re di Gerusalemme dal 1174 alla
morte.