familiarizzarsi con i concetti di psicodinamica

Download Report

Transcript familiarizzarsi con i concetti di psicodinamica

67
TOPICO
rispetto allo stato di
coscienza
STRUTTURALE
rispetto alle sedi
funzionali
GENETICO
rispetto allo sviluppo
nel tempo
DINAMICO-ADATTIVO
rispetto ai meccanismi
di autoregolazione
ECONOMICO
rispetto al concetto di
energia e di scarica
68
PUNTO DI VISTA STRUTTURALE
Definisce la struttura psichica,
composta da tre "sottostrutture”:
IO - ES - SUPER IO
69
Nel 1922 in “l’IO e l’ES” propone una nuova ipotesi di
funzionamento dell’apparato psichico, definita
modello strutturale.
In basa a questo modello la mente è concepita come
composta da tre strutture: IO-ES-SUPERIO: ogni
struttura ha specifiche modalità di funzionamento ed
interazione
70
PRINCIPIO DI PIACERE e PRINCIPIO DI REALTA’
Sono principi, per Freud, che regolano il funzionamento mentale
PRINCIPIO DI PIACERE:
L’insieme dell’attività psichica ha per scopo di evitare il dispiacere. ll dispiacere è legato
all’aumento delle quantità di eccitazione e il piacere alla loro riduzione, il principio di
piacere è un principio economico.
L’apparato psichico è regolato dall’evitamento o dall’evacuazione della tensione
spiacevole. Interviene in opposizione al principio di realtà.
71
PRINCIPIO DI PIACERE e PRINCIPIO DI REALTA’
PRINCIPIO DI REALTA’:
Modifica il principio di piacere. Nella misura in cui esso riesce ad imporsi come principio
regolatore, la ricerca del soddisfacimento non si effettua più per le vie più brevi e dirette, ma
passa per vie indirette e rinvia il risultato in funzione delle condizioni imposte dal mondo
esterno.
Dal punto di vista economico corrisponde ad una trasformazione dell’energia libera in energia
legata
Dal punto di vista topico caratterizza essenzialmente il sistema preconscio-conscio
Dal punto di vista dinamico la psicoanalisi cerca di fondare l’intervento del principio di realtà su un
certo tipo di energia pulsionale che sarebbe più particolarmente al servizio dell’IO.
72
ES
L’ES costituisce il polo pulsionale della personalità; i suoi
contenuti, espressione psichica delle pulsioni, sono
inconsci, per una parte ereditari e innati*, per l’altra rimossi
ed acquisiti.
Dal punto di vista economico, l’ES per Freud è il serbatoio
primario dell’energia psichica; dal punto di vista dinamico,
esso entra in conflitto con IO e SUPER-IO, che sono, dal
punto di vista genetico differenziazioni dell’ES.
73
Il termine ES è introdotto nel 1922 e Freud lo mutua
da George Groddeck: “sostengo che l’uomo è
animato dall’ignoto, una forza meravigliosa che
dirige ad un tempo ciò che egli fa e ciò che gli
succede. La proposizione ‘io vivo’ è solo
parzialmente corretta: essa esprime soltanto una
parte ristretta e superficiale del principio
fondamentale ‘l’uomo viene vissuto dall’ES” il libro
dell’ES, 1923
74
ES
L’ES è l’istanza psichica completamente inconscia tesa allo scarico della
tensione; non possiede nessuna forma di organizzazione ed è
unicamente rivolta al raggiungimento del soddisfacimento e della
scarica.
La logica è irrilevante
Domina il principio di piacere
È possibile conoscere l’ES solo attraverso l’influenza che esercita sugli
altri due sistemi, io e super-io
75
IO
L’IO è l’agente esecutivo della mente, deputato a mediare tra le richieste
e le pressioni dell’ES, la realtà esterna (richieste dell’ambiente) e il
Super-Io.
Viene identificato con la coscienza, ma il suo funzionamento può essere
inconscio.
È sede della consapevolezza
È la struttura deputata alla percezione sensoriale (da informazioni
sull’ambiente), al pensiero ed alla memoria
Controlla le azioni e la motricità
Esperisce gli affetti
76
IO
È governato dal PRINCIO DI REALTA’
È separato dall’ES in parte dalla barriera della rimozione ed in parte da
altri tipi di DIFESE
Dal punto di vista dinamico, l’Io rappresenta eminentemente nel conflitto
nevrotico il polo difensivo della personalità; egli aziona una serie di
meccanismi di difesa,
difesa che sono motivati dalla percezione di un affetto
spiacevole (segnale di angoscia)
77
IO
Dal punto di vista economico, l’Io appare come un fattore di legame dei
processi psichici; ma nelle operazioni difensive i tentativi di legame
dell’energia pulsionale sono contaminati dai caratteri che specificano
il processo primario: essi assumono un andamento coatto e ripetitivo
Dopo il 1920, l’introduzione della nuova topica presuppone un cambio
nella clinica molto significativo: ci si rivolge precipuamente all’analisi
dell’Io e dei suoi meccanismi di difesa piuttosto che verso la ricerca di
contenuti inconsci
78
IO
L!Io è dunque quella parte della psiche che si
occupa dell!ambiente col proposito di
raggiungere un massimo di gratificazione o
di scarica per l!Es.
(Ad esempio ritardandola)
quindi abbiamo a che fare ogni giorno con
gravi conflitti fra l!Io e l!Es!
79
SUPER-IO
È l’agente o istanza morale dell’apparato psichico
È l’erede del complesso edipico ed attraverso l’incorporazione del divieto
parentale, contiene le norme morali che regolano la condotta (la
coscienza morale stabilisce ciò che la persona deve o non deve fare)
e gli ideali (l’ideale dell’Io prescrive come la persona deve essere)
È il responsabile del senso di colpa e di vergogna
Fenomenologicamente è in parte conscio ed in parte inconscio
COSCIENZA MORALE - IDEALE DELL’IO
80
81
Caso clinico 4: il signor G.
“E tu non lo sai | che il silenzio cresce come un cancro...”
Simon and Garfunkel
82
La differenziazione dell’Io è favorita da un interesse
che il bambino nutre per il proprio ambiente come
possibile fonte di gratificazione
Le parti della psiche che hanno a che fare con
l’utilizzazione dell’ambiente si sviluppano
gradualmente in ciò che chiamiamo IO.
83
Funzioni dell’Io che si sviluppano gradualmente
-
Percezione sensoriale
Ricordi e memoria
Controllo motorio
Pensiero (nasce dall’esitazione tra impulso e azione come prima
dilazione della scarica istintuale
Queste funzioni si sviluppano gradualmente attraverso DUE fattori:
- MATURAZIONE: lo sviluppo, geneticamente determinato, del sistema
nervoso centrale
- ESPERIENZA
84
ESPERIENZA:
- IO Corporeo: relazione del bambino con il proprio corpo: le parti del
corpo forniscono al bambino un mezzo di gratificazione facile e
sempre a disposizione. Il corpo da origine ad una doppia sensazione:
non solo è sentita ma sente
- un altro processo che dipende dall’esperienza e che ha grande
importanza nello sviluppo dell’Io è il processo di IDENTIFICAZIONE con
gli oggetti - di solito persone - dell’ambiente
85
IDENTIFICAZIONE:
processo psicologico con cui un soggetto assimila un aspetto, una proprietà, un
attributo di un’altra persona e si trasforma, totalmente o parzialmente, sul modello
di quest’ultima. La personalità si costituisce e si differenzia attraverso una serie di
identificazioni.
L’identificazione si interseca nell’uso corrente con tutta una serie ci concetti:
Imitazione, empatia, simpatia, contagio mentale, proiezione…
86
IDENTIFICAZIONE
Con persone o
cose fortemente
investite di
energia libidica
LINGUAGGIO
MODELLI
Con persone o
cose fortemente
investite di
energia
aggressiva
IDENTIFICAZIONE
CON
L’AGGRESSORE
87
identificazione con gli oggetti (persone dell’Ambiente
circostante):
-acquisizione del linguaggio
-atteggiamenti fisici
-gli interessi, gli hobbies
-identificazione con l’Aggressore
-perdita dell’oggetto (morte reale dell’oggetto, fantasia che
tale oggetto sia morto, separazione prolungata o
permanente)vi è una forte tendenza ad identificarsi con
l’oggetto perduto
88
Attraverso l’identificazione l’Io si arricchisce sia in
meglio che in peggio
89
MODALITA’ di FUNZIONAMENTO dell’APPARATO PSICHICO: sono 2
processi, 2 modi di scaricare e trattare l’energia psichica, 2 tipi di
pensiero:
IL PROCESSO PRIMARIO: caratteristico dell’ES e dell’IO immaturo
IL PROCESSO SECONDARIO: si sviluppa gradualmente ed è caratteristico
delle operazioni dell’IO sufficientemente maturo
90
IL PROCESSO PRIMARIO
L’Es funziona in conformità col processo primario
durante tutto il corso della vita:
- tendenza alla gratificazione immediata
- facilità con la quale la carica psichica può venir
spostata dal suo primitivo oggetto e scaricata per
altra via (ad esempio il sintomo fobico )
91
IL PROCESSO PRIMARIO
PENSIERO del processo PRIMARIO:
costituisce normalmente il tipo dominante di pensiero per l’Io
immaturo: assenza di ogni negativo, di qualunque forma di
condizionale, è frequente la rappresentazione per allusione o
per analogia, al posto dell’intero può essere usata una parte
dell’oggetto, di un ricordo o di un’idea o viceversa molti
pensieri possono esser rappresentati da uno solo, non viene
usata tanto la rappresentazione verbale quanto in quello
secondario, il senso del tempo non esiste.
esiste
92
Dal punto di vista economico-dinamico: nel caso del processo
primario, l’energia psichica fluisce liberamente, passando
senza ostacoli da una rappresentazione all’altra secondo i
meccanismi di spostamento e condensazione.
condensazione
Nel caso del processo secondario, l’energia viene legata prima
di scorrere in modo controllato, le rappresentazioni sono
investite in modo più stabile, il soddisfacimento viene
differito, permettendo così l’esecuzione di esperimenti
mentali che saggiano le diverse vie di soddisfacimento
93
L’opposizione tra processo primario e processo secondario corrisponde
a quella tra:
PRINCIPIO DI PIACERE e PRINCIPIO DI REALTA’
L’opposizione tra processo primario e processo secondario corrisponde
a quella tra:
ENERGIA LIBERA e ENERGIA LEGATA
94
SPOSTAMENTO
Meccanismo di difesa: processo inconscio mediante il quale
sentimenti inaccettabili sono sostituiti e investiti in un
oggetto sostitutivo. La rappresentazione disturbante è
separata dal suo affetto che viene spostato su un’altra
rappresentazione meno disturbante, ma legata alla prima
da un elemento associativo.
Il transfert è un classico esempio: i sentimenti nei confronti di
una persona appartenente al passato vengono trasferiti su
una figura del presente. Le fobie sono l’esempio classico
perché l’ansia associata ad una fonte inconscia, davanti al
fallimento della rimozione, è reindirizzata verso un sostituto
95
conscio, spesso di per se inoffensivo
CONDENSAZIONE
Definisce il processo per cui parecchi investimenti (che in
origine appartenevano a rappresentazioni diverse) vengono
unificati entro un unico contenuto psichico
(rappresentazione, immagine) aumentandone così
l’intensità e l’efficacia.
96
IL PROCESSO SECONDARIO
si sviluppa gradualmente e progressivamente durante i primi
anni di vita, è caratteristico dell’IO maturo.
- Capacità di ritardare la scarica di energia fino a quando le
circostanze ambientali non risultano più favorevoli
- Il PENSIERO del processo SECONDARIO è il modo di
pensare ordinario, cosciente, come lo conosciamo
attraverso l’introspezione: fondamentalmente verbale e
rispettoso delle leggi consuete della sintassi e della logica.
97
Come l’Io acquisisce la conoscenza dell’ambiente
ed il dominio su di esso?
Fondamentali alcune funzioni dell’IO:
- percezioni sensoriali
- capacità di ricordare, paragonare e pensare col processo secondario
- controllo motorio e destrezza dei movimenti
- Esame di realtà: si intende la capacità che ha l’IO di distinguere tra gli
stimoli o le percezioni che gli provengono dal mondo esterno , da una
parte, e quelle che gli provengono dai desideri e dagli impulsi dell’ES,
dall’altra
- la confusione tra interno ed esterno sarebbe all’origine dell’allucinazione e del
delirio
- Importante discriminante diagnostico
98
Il senso della realtà si sviluppa gradualmente nel bambino anche grazie
alla FRUSTRAZIONE:
FRUSTRAZIONE attraverso di essa il bimbo impara che alcune
cose del mondo esterno vengono e vanno, che non possono essere
tanto presenti quanto assenti, che esse non sono qui per quanto lui
possa desiderare che lo siano, riconosce che tali cose non fanno
parte del Sé, ma sono invece fuori dal Sé!
Altri stimoli invece provengono dall’interno del corpo: dire se qualcosa è
Sé o non Sé è una parte generale dell’esame di realtà, parte a cui ci
riferiamo come alla capacità di stabilire dei saldi confini dell’IO
Vedi slide 14
99
Come l’Io controlla e domina l’ES? come l’Io si pone quale intermediario
tra l’ES e l’ambiente?
L’Io dilaziona, controlla, o si oppone in qualche modo alla scarica delle
energie dell’Es, anzichè inoltrare o facilitare la loro scarica. Questa
capacità è necessaria ai fini di una buona utilizzazione dell’ambiente.
Se riusciamo ad aspettare un poco, spesso siamo in grado di evitare
qualche spiacevole conseguenza della gratificazione o di aumentare il
piacere che può essere ottenuto.
100
L’Io in certe circostanze può ergersi contro l’Es e può anche
opporsi direttamente alla scarica delle sue energie
pulsionali. Anche se l’Io è originariamente l’esecutore
dell’Es, nel corso della vita comincia a divenire sempre più
un suo controllore.
COME MAI?
L’Io per funzionare utilizza l’energia dell’Es, quindi lo sviluppo
dell’Io indebolisce l’energia pulsionale dell’ES
COME FA?
Tramite i meccanismi di difesa!
101
Processi per lo sviluppo e il funzionamento dell’IO finalizzati al
dominio dell’ES
- Neutralizzazione dell’energia pulsionale
- Identificazione
- Gratificazione in fantasia
- Sviluppare angoscia
102
Processi per lo sviluppo e il funzionamento dell’IO
- Neutralizzazione dell’energia pulsionale
- l’energia pulsionale, che altrimenti avrebbe premuto imperiosamente al
fine di scaricarsi subito, con la neutralizzazione diviene utilizzabile
dall’Io per portare avanti i suoi diversi compiti e desideri in accordo
col processo secondario
- è una trasformazione progressiva e non improvvisa
- Senza tale energia l’Io non sarebbe in grado di funzionare
103
Processi per lo sviluppo e il funzionamento dell’IO
- identificazione
- L’individuo diventa simile ad un oggetto: il DIVENTAR SIMILE produce
modificazioni dell’Io e le cariche psichiche, prima legate ad un
oggetto, si attaccano totalmente o in parte alla copia di tale oggetto
nell’Io.
104
Processi per lo sviluppo e il funzionamento dell’IO
- Gratificazione in Fantasia
- una fantasia, una rêverie, un sogno ad occhi aperti, un sogno, nel
quale sono rappresentati come realizzati uno o più desideri dell’ES da
luogo ad una gratificazione parziale degli impulsi dell’ES tanto da
rendere relativamente facile per l’IO bloccarlo e controllarlo:
- Una rêverie quindi può essere trasformativa nel senso che prepara un
cambiamento o può inibirne la forza e la trasformazione
105
Processi per lo sviluppo e il funzionamento dell’IO
- Sviluppare ANGOSCIA
- È una delle caratteristiche decisive che contribuiscono a rendere l’IO
capace di controllare l’ES
- Da un punto di vista diagnostico la tipologia dell’angoscia ci da
informazioni importanti
106
PRIMA TEORIA sull’ANGOSCIA
L’angoscia è il risultato da un ingorgo della libido e da una sua
inadeguata scarica. la libido non scaricata si trasforma in angoscia.
SECONDA TEORIA sull’ANGOSCIA
Inibizione, sintomo, angoscia; 1926
basata sull’ipotesi strutturale: Freud collega la comparsa dell’angoscia
con le situazioni traumatiche (la psiche viene sopraffatta da un
afflusso di stimoli interni o esterni troppo grande) e situazioni di
pericolo.
pericolo Nel corso della crescita il bambino impara ad anticipare
l’avvento di una situazione traumatica ed a reagire ad essa con
angoscia, prima che diventi traumatica.
107
L’angoscia- segnale è determinata da una situazione di pericolo o
dall’anticipazione del pericolo, la sua produzione è una funzione
dell’io e serve a mobilitare le forze al servizio dell’io per fronteggiare
o evitare la situazione. L’angoscia-segnale è spiacevole e il dispiacere
mette in azione il PRINCIPIO del PIACERE (la nostra mente tende ad
operare in modo tale da ottenere il piacere e da evitare il suo
opposto!) che darà la forza all’io per controllare l’emergenza
improvvisa o l’azione continuata di qualsiasi impulso dell’Es che possa
originare situazioni di pericolo.
108
Le situazioni traumatiche (nel senso* inteso da Freud) si può produrre a
qualsiasi età. Certo tali situazioni si producono molto più spesso nei
primi tempi della vita, perché allora l’IO non si è ancora sviluppato.
Quanto più l’IO è sviluppato, tanto più diviene capace di padroneggiare o
di scaricare gli stimoli che gli arrivano, sia di origine interna che
esterna:
SOLO QUANDO TALI STIMOLI NON POSSONO ESSERE ADEGUATAMENTE
PADRONEGGIATI O SCARICATI, LA SITUAZIONE DIVENTA TRAUMATICA E
SI SVILUPPA ANGOSCIA
109
Nel corso della crescita il bambino impara ad anticipare l’avvento di una situazione
traumatica, ed a reagire ad essa con angoscia, prima che diventi traumatica:
ANGOSCIA SEGNALE
È determinata da una situazione di pericolo o dall’anticipazione del pericolo
Freud delineò una serie di tipiche situazioni di pericolo
- separazione: perdita dell’oggetto amato o del sostegno dell’oggetto
- Perdita dell’amore dell’oggetto
- Angoscia di castrazione
- Angoscia della colpa o della disapprovazione e punizione da parte del super-IO
110