"La Stampa" del 28/10/2009

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Transcript "La Stampa" del 28/10/2009

La stagione
al Pannunzio
Quarantatré stagioni e
non sentirle: il Centro
Pannunzio sbarca su
Facebook e adotta un
notiziario a colori,
spedito via mai!. Parte da
queste due novità la
ricetta anti-aging di una
delle storiche realtà
culturali cittadine. Nella
sede di via Maria Vittoria
35H, la nuova
programmazione parte
quest'oggi (ore 18) con
una riflessione su «Il
testamento biologico, la
libertà di coscienza,
l'articolo 32 della
- -~-----~------ -----_. -- ._--._-ne griot, del dialetto wolof
che non si sa come entreranno dentro la lingua salentina, napoletana. Il SenegaI e il Sud Italia: in un solo
spazio scenico, nello spettacolo «AfroTaranta» suonato, cantato e ballato domani
dalle 18 al Sermig (via Andreis 18/28) dai musicisti torinesi de La Paranza del Geco e dal gruppo Bay Goor
Faal, una ventina di artisti
senegalesi originari di Louga e per lo più residenti a
Torino. Ad un certo punto
perché questa fusione di radici e riti tribali avverrà al
termine di un pomeriggio
(dalle 15 alle 19; ingresso libero) ideato per la presentazione del progetto «Seno-
J.-
- -
-
._ .•.•
-
- ---
tiene a Louga, cittadina
del
Quattro Fondazioni
bancarie si sono unite
per progetti in Senegal
e in Nord Uganda
Nord del Senegal da cui provengono la maggior parte dei
migranti della comunità senegalese piemontese, e che è
un'anima di Babacar Sarr.
Leader dal passato politico e
oggi di progetti sociali e associazioni che coinvolgono i villaggi senegalesi nello sviluppo del turismo responsabile,
e soprattutto
le donne nei
progetti di mìcrofinanza, di
accoglienza territoriale, sarà
uno degli ospiti della giornata. Tarantelle e pizzi che, il
ballo «ncopp» o tammurro incrociati con il bakou e lo
mballah del Senegal chiuderanno fra i colori degli abiti
tradizionali e una musica che
si amplifica nello stomaco la
serie di interventi sulla prima esperienza di collaborazione bancaria per un programma di cooperazione internazionale. Obiettivi comu-
nì per Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma,
Fondazione Cariplo e Fondazione dei Paschi di Siena, affiancate da Cìsv, Associazione senegalesi di Torino, associazione Trait d'Union e Viaggi Solidali. «Un lavoro che
mette a disposizione del SenegaI e anche del Nord Uganda 11 milioni e 100 mila euro
in tre anni» dice Marzia Sica,
project manager per il Sene-
..2i - .&..0 PROGETTO PER UNA SCUOLA TECNICA IN UGANDA
_
l'aiuto al ritorno dei profughi
ai villaggi d'origine, con la costruzione di pozzi, la promozione delle attività agricole e
l'assistenza sanitaria nei villaggi e nei grandi ospedali. In
Senegal con la prospettiva di
migliorare le condizioni delle
popolazioni rurali attraverso lo sviluppo dell'agricoltura e della zootecnia, e sostenendo l'accesso al credito e
l'attività in espansione del turismo responsabile. Su quest'ultima parte con Babacar
Sarr ne discuteranno alle 16
Katia Bouc, Mamadou Samb
e Fall Ousseynou. Altri interventi saranno di Antonella
Ricci, la stessa Marzia Sica,
Piera Gioda, Mohamadou
Sarr e Simona Guida.
.2:00.9
._L~KPA
Costituzione»,
argomento che viene
affrontato da Luisella
Battaglia del Comitato
nazionale di Bioetica.
Altro tema di attualità,
nell'incontro del 4
novembre: Riccardo de
Caria e Michele Varia
discuteranno del valore
del posto fisso, di
precarietà e flessibilità in
Italia. Quest'annostagione caratterizzata
dal centenario della
nascita di Mario
Pannunzio - vedrà il
Centro in prima fila nella
promozione di eventi
celebrativi, a Torino come
nel resto della penisola.
Inoltre, a fine novembre
comincerà la serie di
incontri organizzati con il
Circolo Ufficiali, e ospitati
nelle sale di corso
Vinzaglio 6. Info:
www.centropannunzio.it.
[E.D.S.]
Cottolengo e Piazza dei Mestìerì
in aiuto ai ragazzi di padre John
Don Scalabrini
ha costruito
scuole e collegi
a Kampala
«Sono diventato prete a 28
anni per andare in Africa»,
padre John (Giovanni) Scalabrini scelse Kampala per fondare la sua città dei ragazzi.
Era il 1964 e nei cinema parrocchiali si proiettavano ancora le imprese di padre Flanagan (interpretato da Spencer Tracy) nel recupero di
adolescenti
abbandonati.
«Mi chiedevano - dice ai gìo-
vani della Piazza dei Mestieri,
in via Durandi - perché non
avevo seguito l'apostolato se alabriniano del Beato Giovanni
Battista Scalabrini che fu il Padre dei migranti in giro per
l'Italia, e rispondevo: "Sono già
io Scalabrìni?». Prete combonìano, da 45 anni evangelizza
ed educa i bambini dell'Uganda. Con Torino ha un rapporto
profondo grazie al contributo
di lavoro ed economico che gli
arriva da 5 mila piemontesi dei
100 mila benefattori italiani. E
ieri si è incontrato con don Andrea Bonsignore, direttore scolastico del Cottolengo, con i dirigenti Dario Odifreddi e Cristiana Poggio della Piazza dei
Mestieri per un progetto di so-
lidarietà puntato sul «modello
Torino». Che cos'è? Lo spiegano i promotori dell' Associazione Italia-Uganda,
Salvatore
Fabio di Pavia, e gli amici torinesi Emanuela Amari, Riccardo Rossotto, Patrizia Morelli e
Gianfranco Ugo: «Il "summit"
torinese mette a confronto diverse esperienze del voiontariato. Quella di padre J ohn che
a Kampala ha dato vita a un
asilo, una scuola elementare e
una superiore con un collegio
che accoglie 2.200 ragazzi e ragazze; quella di don Andrea
che al Cottolengo dirige una
scuola per 200 bambini, il 60%
dei quali straniero; quella della Piazza dei Mestieri, che organizza corsi di formazione
Giovanni di Piazza dei Mestieri con padre John Scalabrini e don Andrea
per ristorazione, pasticceria,
panificazione, acconciature e
grafica, con un ristorante, un
pub, fabbriche di birra e di
cioccolato, gestite dai ragazzi
e competitive sul mercato.
Esportando
queste esperienze dal Dna torinese, aggiunge Rossotto, si può costruire una scuola tecnica a Kam-
pala che offra sbocchi professionali per i ragazzi ugandesi.
Dalla scuola di padre John
stanno uscendo giovani con un
mestieri e anche professionisti, medici, tra cui c'è che si afferma come Mìchael Ochan Kìlama, che a Milano coordina
una ricerca su farmaci per malattie cardiovascolari.
[l. BOR.]