I Libri Sapienziali - ADI Venezia Mestre

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Transcript I Libri Sapienziali - ADI Venezia Mestre

Le Sezioni della Bibbia
I Libri Poetici o
Sapienziali
 La sapienza biblica è la capacità di prendere delle
decisioni nella vita in linea con la volontà di Dio
 Questo comporta la conoscenza e l’applicazione
della verità di Dio alla propria vita per prendere le
decisioni giuste
 La sapienza biblica non è teorica e astratta ma si
evidenzia solo quando una persona pensa e agisce
secondo la verità nelle scelte della vita quotidiana
 Il primo passo della sapienza è la conoscenza e il
timore di Dio: «Il principio della saggezza è il
timore del SIGNORE, e conoscere il Santo è
l’intelligenza» (Proverbi 9:10)
 I libri sapienziali usano diversi metodi per
comunicare la saggezza:
 Sapienza proverbiale: ebraico ‫ מׁשלי‬meshallim
(modi di dire, parabole, massime) - saggezza
prudenziale attraverso aforismi facili da
ricordare che trattano atteggiamenti e
comportamenti pratici nella vita quotidiana
 Sapienza speculativa: affronta gli argomenti
usando monologhi e dialoghi per sviluppare un
ragionamento e arrivare a una conclusione
 Sapienza lirica: un poema che usa un linguaggio
figurativo per illustrare un argomento
 Si fa un cattivo uso dei libri sapienziali in tre modi:
 Spesso si leggono i libri «a spizzichi e bocconi», o
per singoli versetti, perdendone il messaggio
complessivo
 Talvolta si fraintendono i termini e categorie
della sapienza e gli stili e modi letterari della
sapienza. (Per esempio, lo «stolto» non è chi è
poco intelligente o istruito ma chi rifiuta Dio.)
 Soprattutto in Giobbe, si tende a non seguire il
ragionamento, prendendo per verità biblica una
rappresentazione errata della vita. Bisogna
sapere chi parla, e perché, e vedere il giudizio
finale sul discorso.
 Poesia: la poesia aiuta a ricordare meglio
 Il parallelismo sinonimico: il secondo verso ripete o
rinforza il significato del primo verso
«O SIGNORE, la tua benevolenza giunge fino al cielo,
la tua fedeltà fino alle nuvole» (Salmi 36:5)
 Il parallelismo antitetico: il secondo verso contrasta il
pensiero del primo per rafforzarne il messaggio
«Un figlio saggio rallegra suo padre,
ma un figlio stolto è un dolore per sua madre» (Prov. 10:1)
 Il parallelismo sintetico: il secondo verso aggiunge
ulteriori informazioni al primo
«Confida nel SIGNORE con tutto il cuore
e non ti appoggiare sul tuo discernimento» (Proverbi 3:5)
 Linguaggio figurativo (parlare per immagini)
 Similitudine: «Ecco, il mio intimo è come vino
rinchiuso, è simile a otri pieni di vino nuovo, che
stanno per scoppiare» (Giobbe 32:19)
 Metafora: «O mia sorella, o sposa mia, tu sei un
giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte
sigillata» (Cantico dei Cantici 4:12)
 Acrostici: iniziare i versetti con le lettere successive
dell’alfabeto ebraico (es. Proverbi 31:10-31)
 Allitterazione: una serie di parole che iniziano con la
stessa lettera dell’alfabeto ebraico (non riusciamo a
riprodurre questo nelle traduzioni in lingua italiana!)
 Ripetizione: usare più volte la stessa parola per
creare un ritmo (es. Ecclesiaste 3:1-8)
 Sequenza numerica:
«Ci sono tre cose che non si saziano mai,
anzi quattro, che non dicono mai: “Basta!”
Il soggiorno dei morti, il grembo sterile,
la terra che non si sazia d’acqua,
e il fuoco che non dice mai: “Basta!”»
(Proverbi 30:15-16)
 Giobbe visse ai tempi dei patriarchi nel nord
dell’Arabia
 Il libro può essere stato scritto a quei tempi (sarebbe
il primo libro della Bibbia), oppure ai tempi di
Salomone o dopo l’esilio sulla base di fonti antiche
 La tradizione ebraica assegna il libro a Mosè
 «Il lettore del libro di Giobbe impara quello che dice
la sapienza del mondo - apparentemente logica ma
di fatto errata - e quello che costituisce la saggezza
di Dio, e accresce la fiducia nella sovranità e nella
giustizia di Dio.»
(How to Read the Bible for All Its Worth - Fee & Stuart)
 Il titolo ebraico dei Salmi è ‫ ּתהּלים‬tehillim: “lodi”. Il
titolo nella Versione dei LXX è Ψαλμοί psalmoi: “canti
da accompagnare con strumenti a corda”.
 I Salmi sono spesso pubblicati insieme al NT
 I salmi sono poesie musicali con lo scopo di evocare
sentimenti prima ancora di pensieri e di stimolare
una risposta da parte dell’individuo. È quindi
pericoloso leggere un salmo come se insegnasse
sistematicamente la dottrina (cfr. la narrativa).
 La poesia ebraica parla alla mente attraverso il cuore
(con linguaggio volutamente emotivo) - leggere
quindi le frasi complete e non le singole parole
 Il vocabolario della poesia è volutamente metaforico




- cercare lo scopo della metafora, non prenderla
letteralmente
Sono parole dette a Dio o a proposito di Dio e non
sempre parole di Dio alle persone. Fanno comunque
parte della Parola di Dio.
I salmi sono di diversi tipi - chiedersi prima di
leggere “Quale tipo di salmo è?”
Ogni salmo ha una struttura formale e va trattato
come un insieme, non come singoli versetti
Le intestazioni hanno note sull’autore o indicazioni
musicali - non sono parte del testo originale ispirato
Libro I
1-41
Libro II
42-72
Libro III
73-89
Libro IV
90-106
Libro V
107-150
41
31
17
17
44
Scrittori
Principalmente
Davide
Principalmente
Davide e i Figli
di Core
Principalmente
Asaf
Principalmente
anonimo
Principalmente
Davide o
anonimo
Nome divino
predominante
YHWH
(«il SIGNORE»)
El/Elohim
(«Dio»)
El/Elohim
(«Dio»)
YHWH
(«il SIGNORE»)
YHWH
(«il SIGNORE»)
Gli Esseri
Umani e la
Creazione
Liberazione e
Redenzione
Culto e
Santuario
Il Deserto e le
Vie di Dio
La Parola di
Dio e la Lode
Genesi
Esodo
Levitico
Numeri
Deuteronomio
Totale Salmi
Temi
frequenti
Somiglianza
al Pentateuco
 Alleluia o Canti di Lode: Sottolineano il nome, la
maestà, la bontà, la grandezza e la salvezza di Dio (es.
8; 21; 33-34; 103-106; 111-113; 115-117; 135; 145 -150)
 Canti di Ringraziamento: Parlano degli atti di
salvezza, liberazione, aiuto o soccorso di Dio verso un
individuo o verso Israele come nazione (es. 18; 30; 34;
41; 66; 92; 100; 106; 116; 118; 124; 126; 136; 138)
 Canti di Preghiera e di Supplica: Comprendono
espressioni di dolore, richieste a Dio perché risponda
ai bisogni, il desiderio della presenza di Dio e della
comunione con Lui e preghiere per il popolo di Dio
(es. 3-6; 13; 43; 54; 67; 69-70; 79-80; 85-86; 88; 90; 102; 141143)
 Canti Penitenziali: Essere penitenti significa
esprimere un sincero dolore per il peccato. Questi
salmi mettono l’enfasi sull’ammettere e confessare i
peccati con un atteggiamento di profondo dolore e
rammarico (es. 32; 38; 51; 130)
 Canti di Storia Sacra: Questi ricordano i rapporti di
Dio con Israele come nazione (es. 78; 105-106; 108; 114;
126; 137)
 Canti di Insediamento del Signore sul Trono: Questi
dichiarano con forza che “il SIGNORE regna” (es. 24; 47;
93; 96-99)
 Canti Liturgici: La liturgia è l’ordine o le fasi della
cerimonia per un culto pubblico di adorazione. Questi
salmi furono composti per culti, cerimonie,
celebrazioni o feste speciali (es. 15; 24; 45; 68; 113-118;
questi ultimi sei si cantano ogni anno durante la
celebrazione della Pasqua ebraica)
 Canti di Fiducia e di Devozione: Questi esprimono la
fiducia dell’individuo nell’integrità di Dio (cioè, la
verità del Suo carattere) e il potere della Sua presenza,
e la devozione sincera verso Dio (es. 11; 16; 23; 27; 31-32;
40; 46; 56; 62-63; 91; 119; 130-131; 139)
 Canti dei Pellegrinaggi: Chiamati anche “I canti di
Sion” o “I Canti dell’Ascensione”, questi venivano
cantati dai pellegrini durante il loro viaggio a
Gerusalemme per le feste annuali della Pasqua, della
Pentecoste e delle Capanne (es. 43; 46; 48; 76; 84; 87;
120-134)
 Canti della Creazione: Descrivono l’opera creativa di
Dio nei cieli e sulla terra (es. 8; 19; 29; 33; 65; 104)
 Canti di Sapienza e di Istruzione: Considerazioni sulle
attività e propositi di Dio che insegnano il bene e il
male secondo le norme di Dio (es. 1; 34; 37; 73; 112; 119;
133)
 Canti Reali o Messianici: Descrivono certe esperienze
dei re Davide e Salomone che hanno un significato
profetico e che sono adempiute in Gesù il Messia (es.
2; 8; 16; 22; 40-41; 45; 68-69; 72; 89; 102; 110; 118)
 Canti Imprecatori: Imprecare significa invocare una
maledizione o un giudizio. Questi salmi invocano la
maledizione o il giudizio di Dio sui malvagi (es. 7; 35;
55; 58; 59; 69; 109; 137; 139:19-22). I salmi imprecatori
aiutano a esprimere la rabbia parlando con Dio e non
agendo contro le persone (vedi Efesini 4:26-27)
 I salmi forniscono delle parole adatte che possiamo
usare per esprimerci nella lode e nell’adorazione
personale e comunitaria
 I salmi ci mostrano come possiamo rapportarci a
Dio in modo onesto e aperto, parlando con il cuore
 I salmi dimostrano l’importanza della riflessione e
della meditazione sulle cose che Dio ha fatto per
noi. Invitano alla preghiera, a pensare alla Parola di
Dio e ad avere comunione consapevole con altri
credenti.
 «Dio diede a Salomone sapienza, una grandissima
intelligenza e una mente vasta com’è la sabbia che
sta sulla riva del mare … Era più saggio di ogni altro
uomo … e la sua fama si sparse per tutte le nazioni
circostanti. Pronunziò tremila massime e i suoi inni
furono millecinque» (1 Re 4:29-32)
 «L’Ecclesiaste, oltre a essere un saggio, ha anche
insegnato al popolo la scienza, e ha ponderato,
scrutato e messo in ordine un gran numero di
sentenze. L’Ecclesiaste si è applicato a trovare parole
gradevoli; esse sono state scritte con rettitudine, e
sono parole di verità» (Ecclesiaste 12:11-12)
 Tre libri sapienziali sono attribuiti a Salomone:
 Proverbi: «Proverbi di Salomone, figlio di Davide,
re d’Israele» (Proverbi 1:1)
 Ecclesiaste: «Parole dell’Ecclesiaste, figlio di
Davide, re di Gerusalemme …Io, l’Ecclesiaste,
sono stato re d’Israele a Gerusalemme»
(Ecclesiaste 1:1,12)
 Cantico dei Cantici: «Il Cantico dei Cantici di
Salomone» (Cantico dei Cantici 1:1)
 Secondo la tradizione ebraica, Salomone scrisse
Cantico dei Cantici da giovane, Proverbi a mezza età
e Ecclesiaste durante gli ultimi anni della sua vita
 Sono spesso parabolici (cioè, figurativi)
 Possono usare un linguaggio molto specifico, o




l’iperbole o una serie di tecniche letterarie per fare
una considerazione
Sono espressi per essere facili da ricordare, e vanno
applicati con il buon senso
Sono intensamente pratici, non teorici e teologici
Danno dei buoni consigli per affrontare certi aspetti
della vita in modo saggio ma non li trattano in
modo esaustivo
Non sono delle promesse unilaterali da Dio ma una
guida poetica per un comportamento corretto
 Bisogna leggerli come un insieme. Ogni proverbio
va bilanciato con altri. Ricordiamo che anche
quando si parla di cose materiali la priorità è il
rapporto con Dio.
 Rispecchiano una cultura antica e potrebbero avere
bisogno di una ragionevole “traduzione” per non
perdere il loro significato (es. quando si parla del
«re» potremmo sostituire «persona in autorità»)
 Usati male, possono sembrare giustificare uno stile
di vita crasso e materialistico. Usati bene possono
dare dei buoni consigli pratici per la vita
quotidiana.
 Il titolo del libro in ebraico è ‫( קהלת‬Qohèlet) - «chi




partecipa e si rivolge a un’assemblea». La parola
«Ecclesiaste» deriva dal greco Εκκλησιαστής, spesso
tradotta con «Predicatore»
È un libro molto personale scritto in prima persona
nei primi 10 capitoli
Parla della futilità e perplessità della vita senza Dio
«Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il
discorso: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti,
perché questo è il tutto per l’uomo» (Ecclesiaste 12:15)
Gli ebrei leggono Ecclesiaste durante la Festa delle
Capanne
 Una serie di sei poesie o cantici d’amore scritta per




un matrimonio
Parla della saggezza della fedeltà matrimoniale,
compreso l’aspetto fisico e sessuale
La «Sulamita», una ragazza di campagna, è forse la
prima moglie di Salomone prima che diventasse re
Alcuni «padri della chiesa» hanno imposto una
lettura puramente allegorica, riferendosi all’amore
di Cristo per la Sua sposa, la chiesa, mentre i rabbini
vedono l’amore di Dio per il popolo di Israele
Gli ebrei leggono Cantico dei Cantici durante la
Pasqua