Diritto aereo o diritto spaziale per i voli suborbitali? Il punto di vista

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Diritto aereo o diritto spaziale per i voli suborbitali? Il
punto di vista del giurista
di
prof. Gabriella Catalano Sgrosso
Università di Roma Italia
La cancellazione del programma Constellation negli USA, dopo il ritiro dello Space Shuttle dalla
vita operativa, ha portato l’attenzione verso sistemi di trasporto spaziale maggiormente flessibili e a
più basso costo. Una particolare attenzione viene data, in questa fase di transizione, ai “voli
suborbitali”, che sono voli spaziali, che raggiungono lo spazio andando anche oltre i 100Km dalla
Terra, ma la cui orbita interseca l’atmosfera o la superficie del corpo da cui è partito il veicolo.
Dopo aver introdotto le linee fondamentali del diritto dello spazio accennando alle cinque
Convenzioni delle N.U. che regolano i rapporti degli Stati nello spazio, l’A.vuole approfondire
alcune tematiche giuridiche specifiche dei voli suborbitali.
I voli abitati hanno una più concreta applicazione ed interesse commerciale nei voli turistici e di
trasporto, ipersonici. Il recente terzo test di prova dello Space Ship Two (SS2) della Virgin Galactic,
destinato al trasporto a pagamento di turisti nello spazio, il rilancio del ritorno della NASA, con un
proprio vettore, il SLS-Orio, l’utilizzo dei razzi per la ricerca scientifica in microgravità, il
promettente mercato dei voli intercontinentali, che ridurrebbero notevolmente, con un volo
suborbitale a velocità ipersonica e semibalistico, la durata del volo, fanno focalizzare l’attenzione
su questo tipo di volo e, per quel che ci riguarda, sui problemi giuridici connessi.
Gli aspetti giuridici che il paper vuole affrontare sono legati alla particolare configurazione di questo
veicolo che naviga tra lo spazio aereo e lo spazio extra-atmosferico. I problemi si manifestano
quando il veicolo spaziale si sgancia dall’aereo di trasporto nello spazio aereo o atterra con volo
orizzontale in aeroporti spaziali.
Tutto questo nuovo settore commerciale, legato al turismo spaziale ed al trasporto con voli
ipersonici pone il problema della qualificazione dei trasportati, se da considerarsi come passeggeri
e, come tali, trattarli secondo il diritto aereo, non essendoci norme in materia nel diritto spaziale e
se l’approccio del consenso informato dei pericoli possa essere sufficiente o non sia preferibile
l’obbligo di una assicurazione.
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Occorre soprattutto studiare se possono essere sufficienti leggi nazionali in materia, come il U.S.
Commercial Space Launch Amendment Act del 2004 o è preferibile orientarsi verso una
legislazione internazionale più omogenea, creata in una collaborazione tra gli enti interessati:
l’European Aviation Safety Agency(EASA), l’International Civil Aviation Organisation (ICAO) e
l’ESA, già coinvolta in questa nuova competenza spaziale dal Trattato di Lisbona. Collaborazione
che può iniziare in campo europeo, ma può proficuamente estendersi a livello mondiale.
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