Dr. D.Flecca - RADIOLOGIA INTERVENTISTICA della MAMMELLA

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Transcript Dr. D.Flecca - RADIOLOGIA INTERVENTISTICA della MAMMELLA

CAMPAGNA NAZIONALE
di prevenzione del tumore al seno
RADIOLOGIA INTERVENTISTICA
Dr.ssa Dorina Flecca
Radiologa Senologa ULSS 7
Comune di Susegana
Nastro rosa 2014
RADIOLOGIA
INTERVENTISTICA
DELLA MAMMELLA
Cos’è?
Qualsiasi atto mini - invasivo
eseguito sulla ghiandola
mammaria che ha lo scopo di fare
diagnosi di natura di una
alterazione o nodulo mammario e
quindi di pianificare un corretto
iter terapeutico

PERCHE’ SI FANNO LE
PROCEDURE
INTERVENTISTICHE ?
Caratterizzare noduli
 Caratterizzare microcalcificazioni
 Valutare distorsioni o asimmetrie
parenchimali
 Ispessimenti cicatriziali
 Caratterizzazione linfonodale
 Analisi del liquido intracistico

La scelta del metodo migliore
viene personalizzata dal
medico radiologo sulla base:
- delle caratteristiche del reperto
patologico
- delle sue dimensioni
- del metodo con il quale tale reperto
è meglio visualizzabile
COME SI SVOLGONO ?


UTILIZZO DI US
(GUIDAECOGRAFICA)
UTILIZZO DI RX (GUIDA
STEREOTASSICA)
QUALI SONO?
•
•
UTILIZZO DI US
AGOASPIRATO
MICROBIOPSIA
AGOASPIRATO
COS’E’?

Indagine semplice, minimamente invasiva che
attraverso l’utilizzo di un comune ago (da iniezione)
consente, mediante aspirazione, l’analisi di cellule
prelevate:
- da un nodulo
- da una cisti
- area di tessuto mammario sospetta
- linfonodi sospetti ecograficamente
AGOASPIRATO
COME SI ESEGUE?


Pz stesa sul lettino (ecografico)
in posizione supina
Non è necessaria alcuna anestesia;
l’esame è poco fastidioso
AGOASPIRATO
COME SI ESEGUE?

Sotto guida ecografica si
inserisce l'ago nella lesione o
area sospetta e si aspira una
piccola quantità di cellule
AGOASPIRATO



Alla fine della procedura si estrae l'ago ed il
materiale prelevato sarà fissato su vetrini.
Le complicanze sono irrilevanti ed il rischio
di diffusione a distanza delle cellule
tumorali è nullo.
La paziente può da subito riprendere le sue
normali attività ed il prelievo non lascia
reliquati a distanza di tempo.
AGOASPIRATO: VANTAGGI




PROCEDURA POCO INVASIVA, SEMPLICE
E VELOCE
COMPLICANZE IRRILEVANTI
LA SENSIBILITA' DELL'ESAME
CITOLOGICO PER CARCINOMA E' DEL 90%
LA PREDITTIVITA’ DI UN REFERTO
POSITIVO E’ > 99 %
AGOASPIRATO: SVANTAGGI
•
•
•
•
Elevata percentuale di inadeguati (2-30 %)
Elevata percentuale di falsi negat. (5-20%)
Non consente di valutare parametri biologici
Non consente di differenziare le forme “IN
SITU” da quelle INVASIVE
GUIDA US:MICROBIOPSIA
• Procedura interventistica che permette
l’analisi istologica della lesione attraverso il
prelievo di campioni di tessuto
• Nel caso di tessuto maligno consente una
valutazione della sua attività biologica e della
sua invasività
• Permette di programmare l’iter terapeutico più
accurato
MICROBIOPSIA
come si esegue ?
• Ago tranciante comandato da un meccanismo
a molla; esso ha un calibro > rispetto a quello
dell’agoaspirato
• Paziente stesa supina sul lettino
• Disinfezione della cute e desensibilizzazione
mediante anestesia locale della regione di
interesse
MICROBIOPSIA
come si esegue?
• Sotto guida ecografica l’ago viene
introdotto attraverso la cute nella sede
della lesione.
MICROBIOPSIA
• Vengono effettuati in genere 3 o più prelievi
successivamente raccolti in provetta ed
inviati al laboratorio di anatomia patologica
per l’analisi istologica
• Non si richiedono punti di sutura
• E’ sufficiente accurata medicazione e
ghiaccio (per evitare il formarsi di
ematoma)
MICROBIOPSIA
• COMPLICANZE:
• procedura virtualmente priva di
complicanza gravi
• la complicanza lieve più frequente
(<10%dei casi) è la comparsa di piccolo
ematoma
• persistenza di leggero fastidio per alcune
ore nella zona del prelievo
MICROBIOPSIA: VANTAGGI
• valutazione istologica della lesione
• conoscenza di invasività o meno della lesione
• determinazione dei marcatori prognostici e
predittivi di risposta terapeutica nelle donne in
età premenopausale ed in tutte le candidate al
trattamento chemioterapico neoadiuvante
• basso numero di esami inadeguati
• tipizzazione di aree con microcalcificazioni, di
asimmetria e di distorsioni ghiandolari
apprezzabili all’esame ecografico
GUIDA STEROTASSICA: VAB
cos’è?
• Agobiopsia completamente controllata dal
computer che consente un prelievo
multiplo di tessuto mammario quando si
sospettano lesioni tumorali per:
- microcalcificazioni
- aree di distorsione ghiandolare
- qualsiasi area ritenuta sospetta all’esame
mx (R3, R4, R5) e non visibile all’ecografia
VAB: come prepararsi?
Interrompere l’assunzione di
farmaci o supplementi alimentari
che possono causare sanguinamenti
almeno 4-7 gg prima dell’esame
VAB: come si esegue?
La paziente sarà invitata a sdraiarsi sul
lettino d’esame prona, con il seno
posizionato all’interno dell’apertura
del lettino d’esame
VAB
• Il seno verrà compresso e per tutta la durata
dell’esame
• Si effettueranno delle proiezioni
mammografiche ( a +15° e -15°) per
localizzare il punto preciso in cui prelevare i
campioni
VAB: cos’è?
• Attraverso i calcoli effettuati sulle due riprese
radiologiche +15 e –15, si trasmettono al driver dei
valori numerici che regolano il posizionamento e la
profondità dell’ago.
• Questo permette maggior precisione nell’operazione
di inserimento dell’ago: è il sistema computerizzato
con misurazioni precise (stereotassi) a valutare
profondità e posizione dell’ago per un’aspirazione
più efficace del tessuto da esaminare
VAB
• Il medico procede
alla pulizia e
desensibilizzazione
del sito del prelievo
per mezzo di
anestetico locale.
VAB
• Stabilite le coordinate del punto preciso che
si vuole analizzare si introduce l’ago nel
seno e si esegue rx di controllo
• Accertati della corretta posizione dell’ago
sulla lesione si procede al prelievo dei
campioni nel sito stesso
VAB
• Alla fine della
procedura verrà
inserito nella sede
del prelievo un
marcatore in titanio
(clip) amagnetico
visibile
ecograficamente
CLIP: E’ composta da un tampone in collagene
bioriassorbibile con inglobata una clip in titanio; una volta
posizionata il collagene si espande e la clip rimane al
centro della cavità
VAB: vantaggi
• Dimensioni e spessore dei frustoli superiori
alla biopsia percutanea, consentendo un
campionamento maggiore dell’area sospetta
• Ha una SE > di circa un 5% rispetto alla
core-biopsy
• Nei casi di Ca in situ è meglio possibile
stabilire il grado di invasività tumorale
VAB: SVANTAGGI
• Maggior costo
• Maggiori disagi per la paziente
• Maggior durata dell’esame (circa 30 minuti
vs 10 minuti della core-biopsy)
• Maggiore incidenza di ematomi (comunque
riassorbibili in poche settimane)
CONCLUSIONI
Per tutte le lesioni ritenute sospette ecomammograficamente è NECESSARIO
effettuare prelievo cito-istologico (dipende
da caso a caso) per una corretta
caratterizzazione e per dare avvio
tempestivamente ad un corretto iter
terapeutico.
Sezione Provinciale di Treviso onlus
GRAZIE !
Nastro
rosa
Comune di Susegana
2014