Mobilitazione per il punto nascite

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Transcript Mobilitazione per il punto nascite

Valli Giudicarie e Rendena
l'Adige
SANITÀ
giovedì 24 luglio 2014
39
A Tione parti cesarei a quota 23 per cento, meno che a Cavalese
TIONE - Tutto si fa, pur di
difendere l’ospedale, compreso
raccogliere dati di confronto con
altre realtà, dai quali emerge che
Tione ed il suo punto nascite non
sono da buttar via. I parti con
taglio cesareo, per esempio: se al
Santa Chiara di Trento sono 28
su 100 (comprensibile, perché a
Trento arrivano molte
Confronto con i vertici
aziendali sull’ospedale:
le ragioni non convincono
emergenze o comunque
situazioni difficili) a Tione si
scende al 23%, mentre la
percentuale più alta si rileva a
Cavalese. Un altro dato, fornito
dal Ministero della Sanità,
conforta (o forse smarrisce
ancor più) i giudicariesi: il 60%
dei bambini italiani nasce in
strutture con un numero di parti
inferiore a mille, che è la quota
sotto la quale non si potrebbe
tenere aperto un punto nascite.
All’interno di questo 60%, il 70%
nasce addirittura in reparti con
meno di 500 nascite all’anno.
Ricordiamo che quota 500 è la
soglia stabilita dalla Provincia di
Trento sotto la quale si chiude
un punto nascite.
G. B.
Mobilitazione per il punto nascite
Ballardini e Olivieri
sulle barricate a Tione
GIULIANO BELTRAMI
TIONE - Punto nascite ma non solo al
tavolo di confronto sull’ospedale di
Tione voluto dalla Comunità di valle.
Massiccia la presenza dei rappresentanti dell’Azienda sanitaria, dal direttore generale Luciano Flor ai responsabili di vario grado. Per le istituzioni
presente anche il consigliere provinciale Mario Tonina; unico sindaco assente, William Bonomi da Pinzolo.
Una domanda si aggira per la sala: quali i motivi reali per cui si vuole chiudere il punto nascite? «Mancanza di
sicurezza», avevano sentenziato i politici provinciali. «Motivi economici»,
avevano replicato in valle. «Né l’uno,
né l’altro», afferma Flor, incalzato dai
presenti, «ma perché non si trovano
operatori intenzionati a venire negli
ospedali di periferia».
Inutile dire che la spiegazione non convince i giudicariesi. «Il problema - scatta Olivieri - sta nell’incapacità dell’Azienda sanitaria di istituire una pianta organica per dipartimenti. Un unico dipartimento provinciale di ginecologia e ostetricia (metto lì numeri
del tutto indicativi) potrebbe avere 50
ginecologi, 100 ostetriche e 200 oss
che girano secondo le necessità». Questa, fra l’altro, dovrebbe essere la concezione della rete ospedaliera predicata dal presidente provinciale Ugo
Rossi. «Evitate di parlare di sussidiarietà e di specializzazione se non siete in grado di spostare sul territorio
nemmeno un operatore. Su questo terreno la politica si gioca l’autonomia
trentina», parola di Olivieri.
E poi è proprio vero che nessuno vuole venire a Tione? «Nel 2012 abbiamo
annullato un concorso per il ruolo di
primario a Tione, perché nessuno dei
partecipanti era meritevole», sostiene Flor. Qualcuno gli fa notare che dal
2012 ad oggi probabilmente si poteva
organizzare almeno un altro concorso. Quindi si chiede al nuovo prima-
TIONE
rio di medicina, Eugenio Dipede, perché ha accettato di passare da Savona a Tione. «Perché ero stanco di veder massacrare la sanità, con tagli di
posti e di degenze», risponde. Come
dire? C’è chi sta peggio.
A difendere in maniera secca il punto
nascite tionese è Nicoletta Gottardi, ginecologa, oggi libera professionista,
ma per oltre 15 anni dentro l’ospedale. Invitata dalla presidente della Comunità Patrizia Ballardini, sostiene che
«è impensabile chiudere il punto nascite. Ci sono emergenze come il distacco della placenta per le quali se
non si interviene in pochi minuti si
mette a repentaglio la vita della donna. Me ne sono andata dall’ospedale
perché avevo capito che l’Azienda non
aveva alcuna intenzione di investire».
E la guardia medica pediatrica? Assente, per cui nel fine settimana bisogna
andare a Trento. Anche questo è un
segnale. Ma non solo punto nascite,
si diceva, in quella che appare come
la smobilitazione generale dell’ospedale. «Da tre anni ci raccontate - osserva Patrizia Ballardini - che Tione
deve essere un’eccellenza per ortopedia, punto di riferimento provinciale,
poi sentiamo l’assessore dire la stessa cosa di Cavalese. Che facciamo?».
«Problema serio», risponde Flor, «perché da Tione se ne sono andati 4 ortopedici negli ultimi due anni».
Tornando al punto nascite, si può fare un passo indietro? Invitata anche
Wanda Chiodega, coordinatrice delle
ostetriche del Distretto centro-sud, responsabile del consultorio di Tione,
per raccontare l’esperienza, fatta con
il compianto primario Mari, di sinergia fra consultorio e ostetriche dell’ospedale: un ipotesi da ripetere in
caso di chiusura definitiva.
Contro la smobilitazione, mobilitazione. Così decidono al termine dell’incontro gli amministratori presenti. Come? Con documenti dei Consigli comunali, raccolta di firme... Mobilitazione, insomma.
IN BREVE
COMANO TERME
Girlesque a Castel Restor
Questa sera, alle ore 21, a
Castel Restor è in
programma il concerto
della Girlesque Street
Band, l’unica street band
italiana tutta al femminile.
Quattordici giovanissime
musiciste toscane strizzano
l’occhio alla Burlesque, ma
solo con qualche lontana
reminiscenza. L’ingresso è
libero. In caso di maltempo
lo spettacolo si terrà presso
il teatro tenda di Ponte
Arche. Per informazioni: tel.
0465 702626 [email protected]
Il tavolo di confronto sull’ospedale di Tione con il dirigente Luciano Flor
TIONE
Paoli, medici Cisl, difende la categoria
«Not e protoni: madri di tutte le sventure»
Il medico Nicola Paoli
TRENTO - Nicola Paoli, segretario della Cisl
medici del Trentino, difende la categoria,
ritenuta da più parti (ultimo Marcello Mosca,
capogruppo Upt in Comunità) rea di scoraggiare
la scelta dell’ospedale di Tione. «Se c’è una
categoria professionale estremamente
danneggiata e a rischio lavorativo, a Tione, è
quella dei medici, in sotto-organico (direzione di
distretto, ortopedia, pronto soccorso,
ginecologia, radiologia, anestesiologia,
medicina), che stanno facendo salti mortali per
tenere in piedi la struttura». Di chi le
responsabilità? Secondo Paoli «del direttore
generale dell’Azienda sanitaria e di chi decise,
tanti anni fa, per la costruzione del NOT e di
Protonterapia, madri di tutte le nostre attuali
sventure sanitarie». Quanto alle case della
salute, «dovevano essere, secondo normativa
nazionale, autogestite dai medici di medicina
generale», invece «sono affittate agli stessi da
parte dell’Azienda sanitaria».
Diciannove famiglie coltivano gli appezzamenti da 25 metri quadri che il Comune ha concesso
Orti comunitari, formula vincente a Sesena
DENISE ROCCA
TIONE – Passando dalla
ciclabile che costeggia
l’abitato di Tione si vede
facilmente: ha cambiato
decisamente aspetto una
parte di Sesena, prima regno
di erba alta e terreni incolti.
Da quache mese sono
comparse file ordinate di
piantine. Orti comunitari, per
chi pur vivendo in valle non
ha un appezzamento di
terreno vicino casa per
coltivare ortaggi: l’idea è
venuta ad un ingegnere
urbanista, Adriano Accili,
presidente dell’associazione
Robin Hood. E da urbanista,
ci spiega qualche regola: «La
riqualifica del territorio è uno
degli obiettivi del progetto, ed
è buona prassi nella
progettazione urbanistica
prevedere anche orti
comunitari oltre al verde per
bambini e famiglie. Una
buona prassi raccomandata
ma ancora non considerata
nella fase di progettazione nel
nostro Paese, diversamente
da paesi come la Germania e
la Norvegia dove accade
normalmente quando si
progettano riqualifiche o
nuove aree».
Ed ecco che a Tione, dove
rispetto ad altri centri ci sono
molti più condomini, gli orti
comunitari a Sesena, nella
periferia della località
giudicariese, hanno avuto
successo. 19 famiglie si sono
prese gli appezzamenti di 25
metri quadri messi a
disposizione, oltre all’area
comune dove tutti assieme si
è deciso di piantare zucche
quest’anno. L’identikit del
coltivatore medio: padre o
madre di famiglia, lavoratore,
sui quarant’anni e figli piccoli
al seguito che strappano
erbacce (a volte anche
qualcos’altro) e pasticciano
con la terra, in affitto o in
condominio. Ci sono anche
qualche coppia di anziani e
qualche famiglia straniera, un
paio di famiglie della vicina
Preore. Tre settimane fa il
Comune ha finito di sistemare
le recinzioni, cosa che fa ben
sperare gli organizzatori che
Gli orti comunitari
di Sesena: 19
famiglie coltivano
gli appezzamenti
di 25 metri quadrati
messi a disposizione
dal Comune
Foto D. Rocca
la concessione d’uso del
terreno verrà rinnovata alla
scadenza di settembre, anche
per il prossimo anno. Intanto
si pensa già al futuro:
ortoterapia, laboratori per i
bambini, qualche lezione
sulle erbe officinali, e un altro
terreno a S. Vigilio, proprio di
fronte a questo, di proprietà
del Comune di Tione e una
parte di quello di Preore per
allargare la cosa visto che
l’interessamento di chi passa
STORO
Racconti di guerra
«1914-’15: Baionet Auf!»:
Mauro Neri racconta la
partenza per la guerra dei
contadini-soldati dei nostri
paesi, i primi scontri, le
prime comunicazioni alle
famiglie. Lo spettacolo,
proposto dall’associazione
Il Chiese nell’ambito del
piano culturale del Comune
di Storo, è in programma
questa sera, alle 20.30,
nella piazza del Comune e
sarà accompagnato dai
canti del Coro Valchiese.
L’ingresso è libero. In caso
di pioggia si trasferirà al
Teatro oratorio.
STENICO
Il te dei matti al Castello
Ancora un appuntamento
riservato prevalentemente
ai bambini nel programma
della rassegna
«Dicastelincastello»
promossa dal Servizio
attività culturali della
Provincia e curata dal
Centro servizi culturali S.
Chiara in collaborazione
con Museo Castello del
Buonconsiglio e
Coordinamento Teatrale
Trentino. L’evento è in
calendario domani a Castel
Stenico, con inizio alle ore
16.30. «Il te dei matti» è
uno spettacolo realizzato
dalla Scuola di circo «Bolla
di sapone» di Trento diretta
da Tommaso Brunelli.
SPIAZZO
Canti in trincea
Oggi alle 21, al teatro
parrocchiale, è in
programma Canti in
trincea: una serata in
memoria della Grande
Guerra con i canti del coro
«Croz de la Stria» e lettura
di brani tratti da diari di
guerra.
di lì è alto, dicono. Le idee
non mancano al vulcanico
Accili, che ha pensato da
ingegnere quando ha deciso
di portare in valle un’idea che
pareva potesse avere un
senso solo in città, ma anche
con uno sguardo un po’ da
sociologo: «È diventato, come
speravamo – analizza - anche
uno spazio di integrazione
sociale. Mi ha chiamato una
signora che il marito è partito
alle sette per annaffiare l’orto
e l’ha trovato ancora a
chiacchierare agli orti alle 22.
Si fermano, chiacchierano, si
conoscono e quando uno va
in vacanza, ad annaffiare il
suo orto si occupano i vicini
di terreno». Gli orti
comunitari promossi dalla
Robin Hood, che li ha
realizzati con l’aiuto del
Comune e dell’associazione
Mosaico, sono pronti per
l’inaugurazione, che sarà
sabato 26 luglio, alle 15.
VILLA RENDENA
Al via Sport Weekend
Al via questa oggi la
seconda edizione di Sport
Weekend. Dalle 18 gli
appassionati del boulder e
dell’arrampicata potranno
infatti approfittare della
parete allestita dai ragazzi
dell’associazione Velaja. Nei
prossimi giorni, nell’ambito
della manifestazione, anche
tornei di calcetto e green
volley.