x Gentihni, tra un mese via airabbattimento

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x Gentihni, tra un mese
via airabbattimento
PAOLO
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È un capitolo della storia di Riva che
si chiude. Un capitolo durato oltre sessantanni, dal dopoguerra ai giorni nostri. In principio fu l'intraprendenza e
lo spirito imprenditoriale di Paolo Zon
tini, padre di Gianni Zontini, che eresse quei capannoni alla fine degli anni
Quaranta e lì, fino all'ex Marietti, realizzò un grande mobilificio. Poi venne
la famiglia Eleggi e l'essicatoio della
«Tabacchi spa». Fino a tempi più recenti, al 1978 per la precisione quando fu Emilio Gentilini (padre di Ivo e
Bruno) ad acquistare quei capannoni
e ad avviare due anni più tardi in viale Rovereto l'attività di distribuzione
alimentare all'ingrosso oggi conosciuta con il nome di «Pregis spa» e che dal
2008 si è trasferita in via S. Andrea, al
Fangolino (raddoppiando tra l'altro
dipendenti e mezzi).
I capannoni a metà tra viale Rovereto
e via Padova hanno ormai le ore contate. Entro il mese di novembre la nuova proprietà dell'area (la «La.Pe. srl»
di Lazzara, Pederzolli e Miorelli) darà
il via ai lavori di demolizione e bonifica dell'area per predisporre il cantie-
re vero e proprio che dovrebbe portare, nel giro di un anno o poco più,
alla realizzazione del nuovo centro
commerciale destinato ad ospitare anche il terzo Superstore del Trentino a
marchio Coop.
Sul futuro centro commerciale e sull'insediamento di un Superstore i consiglieri del gruppo «Progetto per Riva
- Rivanità» (Carlo Modena, Mauro Pederzolli, Luca Grazioli ed Enzo Bassetti) hanno presentato un'interrogazione chiedendo delucidazioni in merito
all'annuncio fatto a Trento dai vertici
di Sait e Coop. Per il Comune, è questa in buona sostanza la risposta dell'amministrazione comunale, «superstore o megastore» non cambia nulla.
«Dal punto di vista normativo -recita
una nota di Palazzo Pretorio - le attività commerciali si distinguono in attività al dettaglio e all'ingrosso; le attività di commercio al dettaglio a loro
volta si distinguono in esercizi di vicinato (fino a 150 metri quadrati di superficie di vendita), in medie strutture di vendita (dai 151 ai 1500 metri quadrati) e grandi strutture di vendita (oltre 1501 metri quadrati). Il piano di lottizzazione indica un'area commerciale multifunzionale, comprendente «una
grande struttura di vendita di livello
...intermedio, jnediesunerfici di vendi-
ta, commercio al dettaglio e superfici
terziarie». La superficie a disposizione per la «grande struttura di vendita
di livello intermedio» è di circa 1.900
metri quadrati, destinati non a nuovi
insediamenti - precisa il Comune - ma
al trasferimento di attività già presenti in altre parti della città, rispetto alla quale ad oggi, peraltro, non c'è ancora nessuna richiesta di insediamento. Si possono utilizzare termini come
megastore e superstore - osserva ancora l'amministrazione comunale senza che la scelta lessicale influisca
minimamente sulle caratteristiche».
Modena e colleghi chiedevano anche
quanti «consiglieri che hanno votato
il piano di lottizzazione sono soci Coop». Il Comune ribatte affermando che
«gli atti di lottizzazione approvati hanno carattere generale e non sono direttamente collegati all'insediamento
di aziende di distribuzione o società
specifiche (quindi nemmeno della Coop), e che al momento della trattazione in Consiglio la questione era inesistente; in tutti i casi - conclude la nota di Palazzo Pretorio - nell'eventualità di consiglieri comunali che siano
anche soci Coop, secondo il Testo unico sull'ordinamento dei Comuni non
si verificherebbe il caso di incompatibilità».