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Fogli o se ttimanal e
PARROCCHIA
B.V.M. del ROSARIO
Anno VIII – n. 26
Via Cavour, 9 – 65123 Pescara tel. 085.4714969
Info: www.pa rrocchiadelrosario.pe.it
E mail: parrdelrosario [email protected]
2° settimana del
Tempo di Quaresima
1° - 7 marzo 2015
Gesù parla di Dio
La sofferenza è una delle cose più difficili da capire. T ante
volte la rif iutiamo e la troviamo incomprensibile. Eppure Gesù, per
dare a noi la vita eterna, ha voluto passare proprio attraverso la
sofferenza. Forse perché la so ffe renza rende umili e ci purifica
dall'orgoglio e dalla prepotenza. Ma questo solo se i momenti di
dolore sono vissuti in unione con le sofferenze di Gesù. È questo il
miglior ascolto della sua parola, quello che permette anche a noi di
giungere alla luce della t rasfigurazione.
Sul monte, quello che g li apostoli v edono è un anticipo del
mattino di Pasqua! Inspiegabile… al punto che ogni paragone è
quasi ridicolo. Il T abor, come qualunque altra esperienza bella e
coinvolgente, è un invito a riprendere il cammino, perché la vera meta
non è il T abor, ma Gerusalemme! Anche per noi oggi. Diamo
concretezza alla nostra
Quaresima, intensifich iamo
la
preghiera e l'ascolto della Parola.
Una donna si recò alla fontana: un piccolo specchio limpidissimo tra
gli alberi del bosco. Mentre immergeva l'anfora per attingere, scorse
nell'acqua un grosso fr utto roseo, così bello che sembrava dire:
prendimi! Allungò il braccio per coglier lo, ma quello sparì e
ricompar ve solo quando la donna ritirò la mano dall'acqua. Così per
varie volte. La donna si mise a prosciugare la f ontana. Lavorò a lungo,
tenendo d'occhio il frutto mister ioso. Q uando ebbe estratto tutta
l'acqua il frutto non c'er a più. Delusa, stava per andarsene via,
quando udì una voce: «Perché cerchi in basso? Il frutto sta lassù...».
La donna alzò gli occhi e vide, appeso ad un ramo, il bellissimo fr utto,
di cui nell'acqua aveva visto soltanto il riflesso...
Dedichiamo tempo sufficiente a Dio!
Il m onaco e la b rocca
C'era un monaco che vive va da parecchi anni i n un monastero: giovane e sube rante e facol toso, ave va l asci ato ogni cosa pe r diventare santo. Aveva sì domato l a carne , ma
una passione ancora re sisteva te nace: l a tendenza ad adirarsi. Se un fratell o nel mietere l asci ava indietro una spiga,
subito gli strappava di mano la fal ce con ge sto i racondo.
Se al vicino di stallo sfuggi va una nota fal sa nel coro, arrotavai denti e gli all ungava una gomitata.
Un gi orno si pre se ntò all'Abate: "Padre - gli di sse - ve do
che non sono fatto per vive re con i fratelli: trovo in loro
conti nue occasioni di peccato. M i ritire rò nel de serto, al di
là del fi ume. L aggi ù, sol o con Di o, non avrò pi ù occasione
di adirarmi ". E pre se con sé una brocca per atti nge re acqua
dal fi ume e se ne partì.
S drai ato sull a tie pida are na, dormì il più bel sonno di
vita sua. Poi cantò i suoi dodi ci sal mi se nza una nota stonata, e pre gò con fe rvore. Com'e ra quieto e felice i n quella
solitudi ne, i n quel silenzio! Ora occorre va andare al fi ume
pe r atti nge re acqua. Andò e tornò, sal meggi ando quasi
come i n e stasi. Ma - che è che non è - la brocca si rovesci ò,
e gi ù tutta l' acqua a correre pe r l'arena. "Pazienza!" disse il
monaco, e rife ce l a via andata e ritorno, quieto come l'oli o,
me ditando sull a morte. Posò a terra la brocca, e di nuovo
quella gli sfuggì di mano. Vi ri mase un po' di umi dore , ma
de ntro ne ppure una gocci a. "M ale di zione! Cos'è mai questo? Il diavolo mi vuole tentare . Orsù, pazie nza!". Trafelato, riprende la via, atti nge e fa ritorno. E la brocca rotol a a
terra una te rza vol ta. "M ale detta sii tu! Vatte ne al di avolo!
". Una pedata furiosa e l a brocca va i n cento pezzi.
Sferra calci ai frantumi, e solleva un polve rone di sabbi a.
Il pove ro gi ovane ha capito, e torna pi ange ndo al monastero. "Padre mi o, me a cul pa! " di ce all' Abate. "Ho rotto la
brocca a furia di cal ci: ecco qua i cocci. La causa delle mie
collere non è la compagnia de i fratelli: il ne mico (e si
picchi ava il petto) è qu i den tro".
Purifica l’anima mia
Dio onnipotente, eterno, giusto e
misericordioso, concedi a me
misero, di fare sem pre,
per grazia tua, quello che Tu vuoi
e di volere sempre quel che a Te piac e.
Purifica l'anima m ia perc hé,
illuminato dalla luce dello Spiri to Santo
e acceso dal suo fuoco,
possa seguire l'esempio
del Figlio tuo e nostro Signore,
Gesù C risto.
Donami di giungere,
per Tua sola grazia,
a Te, altissimo e onnipotente Dio,
che vivi nella gloria, in perfetta trinità e in
semplice uni tà, per i secoli eterni.
Amen.
San Francesco d’Assisi
G esù prese con se Pietro,
G iacomo e Giovanni e li
condusse su di un alto monte
Preghiera
Quel giorno, sul monte,tu hai regalato ai tre
apostoli un’esperienza st raordinaria: sul tuo volto
e sulle tue vesti hanno visto risplendere la gloria di
Dio, la sua bellezza e la sua bont à.
Quel giorno, sul monte,tu hai rivelato il disegno
di Dio che giungeva finalmente al suo co mpi mento. Quanto era stato o perat o attraverso Mosè per
un solo popolo, Israele, ora raggiungeva t utta
l’uma -nità per una liberazione definitiva. Quanto
era stato annun ciato dai prof eti, da uo mini fedeli e
vigorosi co me Elia, ora diventa realtà, ma pe r
strad e del tutto inedite ed i mp reviste.
Quel giorno, sul monte,tu hai p repa rato i tre
apostoli al momento terribile e sconcerta nte della
tua passione e mo rte e la voce del Padre ha
ricordato loro che la tua pa rola sa rebbe ri mast a
nel moment o oscu ro dello smarri mento la loro
bussola, la loro guida sicura.
Quel giorno, sul monte,tu hai aperto ai t re apo stoli un orizzont e di spe ranza , ancora sco nosciuto, ma decisivo, e hai fatto intra vedere un evento
che avrebb e ca mbiato la st oria.
Guida anche noi, Ge sù, pe rché partecipia mo
alla tua Pasqua.
La “parola” di Papa Francesco
Q uando l a Chiesa te rrena prega, si instaura
una comunione di reciproco servizio e di bene
che giunge fino al c ospetto di Dio. Con i santi che
hanno trovato l a loro pienezza in Di o, formi amo
parte di quella c omuni one nella quale l’indifferenza è vinta dall’amore. Anche noi partecipiamo
dei meriti e della gioia dei santi ed essi partecipano alla nostra lotta e al nostro desiderio di pace e
di riconciliazione.
Ogni comunità cristi ana è chiamata a varcare
la soglia c he la pone in relazione con la società
che la circonda, con i poveri e i lontani. La Chiesa
per sua natura è missionaria, non ripiegata su se
stessa, ma mandata a tutti gli uomini.
Quant o desidero che i luoghi in cui si manifesta
la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre
comunità in particolare, diventino delle isole di
misericordi a in mezzo al mare dell’indiffe renza!
Dal M essaggio di Papa Francesco
per la Quaresima 2015