Sandro Pignotti

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Tomorrow never knows
La mostra di Valerio Veneruso inaugura la sezione project space della A plus A, intesa come un luogo di
sperimentazione dedicato ai giovani artisti selezionati per i loro progetti innovativi. La galleria A plus A
sin dalla sua fondazione a Venezia ha ospitato numerose proposte di artisti creando un laboratorio
attivo e di ricerca. Gli interventi sono curati sia dalla A plus A, sia da esterni e sia dagli studenti della
School for Curatorial Studies Venice, la scuola nata nell’ambito della galleria, come centro di
formazione professionale nell’ambito delle arti contemporanee.
La personale di Valerio Veneruso aperta fino al 12 aprile è il risultato di una approfondita ricerca che
l’artista ha condotto sul concetto della morte e le forme della sua rappresentazione. Originariamente si
ispira alla locuzione latina: Et in Arcadia ego. L’espressione è un memento mori che ricorda la presenza
della morte nella vita dell’uomo. La frase appare per la prima volta come un’iscrizione in alcuni dipinti
barocchi del Seicento, per ritornare nello scrittore moderno Johann Wolfgang von Goethe che la usò in
una traduzione letterale tedesca — "Auch ich in Arkadien" come motto per la prima pubblicazione del
suo Viaggio in Italia. Il percorso della mostra vorrebbe condurre lo spettatore a capovolgere le paure di
fronte a un evento come la morte, trasformandole. Per cui l’esposizione deve essere recepita come una
celebrazione della vita umana, che senza la morte non sarebbe possibile.
La mostra Tomorrow never knows traspone queste connotazioni storiche e allegoriche nell’adesso.
Ancora oggi il teschio, assieme a lucifero, è la figura allegorica più comune nell’immaginario collettivo.
Esse rappresentano anche la forma in cui il pensiero della finitezza umana è mercificata e
commercializzata. In quest’ottica l’esistenza, sin dall’inizio del Novecento, si configura sotto il segno
della frantumazione e delle macerie, come l’arte. Oggi gli emblemi barocchi si ripresentano come merci
e beni di consumo. La merce e la sua pubblicità rimpiazza ovunque forme tradizionali e storiche della
rappresentazione allegorica. Oggi pensare alla morte è talmente comune e ricorrente, da tramutarsi in
una vera e propria armatura allegorica, un rivestimento contemporaneo per sentirsi immuni e
intoccabili. Nonostante le sue rappresentazioni siano onnipresenti, il significato intimo dell’arte antica di
morire bene, sembrano esclusi dal discorso contemporaneo.
In questo contesto Veneruso introduce un elemento nuovo. La personale Tomorrow never knows è
infatti influenzata da una ricerca dell’artista sul Bardo Todol, che in tibetano significa “Liberazione con
l'Ascolto", noto nei paesi occidentali come il Libro tibetano dei morti. l testo descrive le esperienze che
la coscienza vive dopo la morte, o meglio nell'intervallo di tempo che secondo la cultura buddhista sta
tra la morte e la rinascita. Questo intervallo si chiama, in tibetano, bardo. Tomorrow never knows è
anche il titolo di una canzone scritta da John Lennon per l’album Revolver. Il titolo è stato scelto proprio
perché è aperto a molteplici interpretazioni, e il riferimento a un brano musicale rimanda a una forma di
“ascolto”. Come nel brano musicale Tomorrow never knows di Revolver nella mostra di Veneruso non
sono solo presenti le forme occidentali e mercificate della rappresentazione della morte, come per
esempio il teschio, ma si rileva anche una forma spirituale di origine orientale. Senza mistificare la
compresenza dei due elementi, di cui in tutto il Novecento soprattutto nei momenti di crisi si è fin troppo
parlato, proprio questo dualismo molto costruito, è comunque percepibile nella personale di Veneruso
in un percorso artistico insolito, intimo e profondo nell’affrontare il tema della morte, della rinascita e
della vita.
Sandro Pignotti
Tomorrow never knowns
Turn off your mind, relax and float down stream
It is not dying, it is not dying
Lay down all thoughts, surrender to the void
A plus A
Centro Espositivo Sloveno
San Marco 3073,
Venezia 30124, Italia
T/F +39 041 2770466
E [email protected]
It is shining, it is shining
That you may see the meaning of within
It is being, it is being
That love is all and love is everyone
It is knowing, it is knowing
That ignorance and hate may mourn the dead
It is believing, it is believing
But listen to the color of your dreams
It is not living, it is not living
Or play the game existence to the end
Of the beginning, of the beginning
Of the beginning, of the beginning
A plus A
Centro Espositivo Sloveno
San Marco 3073,
Venezia 30124, Italia
T/F +39 041 2770466
E [email protected]