lettera al dirigente scolastico - "Enzo Ferrari"

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Transcript lettera al dirigente scolastico - "Enzo Ferrari"

AVVISO PUBBLICO, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie
Sede Legale Comune di Grugliasco - Piazza Matteotti, 50 - 10095 Grugliasco (TO)
Sede Operativa: Viale Cadorna, 21, 50129 Firenze
Tel. 334-6456548 E-mail:
[email protected]
Fax 055-490996 Sito Internet: www.avvisopubblico.it
C.F. 94062420362
Gentile Dirigente Scolastico,
Le alleghiamo il bando del concorso che Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro
le mafie, sta portando nelle regioni del Sud: “Chiamami ancora amore: un altro mondo è possibile”, ideato
dal vicepresidente Piero Gurrieri.
Avviso Pubblico chiama a raccolta i ragazzi e le ragazze delle scuole primarie e secondarie di primo e
secondo grado di Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata per una grande ed importante battaglia di
civiltà necessaria per affermare la cultura della legalità. Abbiamo bisogno del vostro supporto: è importante
che ognuno di voi si attivi concretamente per aiutarci a far arrivare il bando ai docenti e agli studenti in
modo da sollecitare la partecipazione degli istituti.
Nel bando, domandiamo ai ragazzi di esprimersi scegliendo, con l’aiuto dei loro insegnanti, all’interno del
tema unificante “Chiamami ancora amore. Un altro mondo è possibile” una chiave di espressione collegata
al tema connesso ad uno dei seguenti testimonial, che sarà autonomamente scelto dalla Scuola:
ANNA FRANK (Un altro mondo è possibile: il sole oltre una soffitta)
HECTOR PIETERSON (Un altro mondo è possibile: tutti sotto lo stesso cielo)
ILARIA ALPI (Un altro mondo è possibile: la verità rende liberi)
IQBAL MASIH (Un altro mondo è possibile: il tempo per giocare)
KESZ VALDES (Un altro mondo è possibile: la giustizia cammina a fianco dei diritti)
NKOSI JOHNSON (Un altro mondo è possibile: scambiamoci i braccialetti)
OM PRAKASH GURJAR (Un altro mondo è possibile: ragazzi in marcia per i diritti)
PEPPINO IMPASTATO (Un altro mondo è possibile: il silenzio è dolo)
ROSARIO LIVATINO (Un altro mondo è possibile: la giustizia guida i nostri passi)
THANDIWE CHAMA (Un altro mondo è possibile: l’istruzione è la nostra forza).
Crediamo che le istituzioni scolastiche siano ambienti di elezione ove sollecitare studenti, docenti e famiglie
a riflettere sulle tematiche che Avviso Pubblico tratta. La scheda di partecipazione deve arrivare all’indirizzo
[email protected], entro il 30 aprile 2015. Abbiamo anche creato una pagina Facebook:
Chiamami ancora amore: un altro mondo è possibile. Il bando è nel sito di Avviso Pubblico. Lo abbiamo
mandato oggi via mail alle scuole che fanno parte dei Comuni di AP nelle regioni sopra indicate.
Confidando nella Sua sensibilità nel coinvolgere gli studenti in una riflessione attuale e concreta, ci
auguriamo che la sua scuola voglia partecipare a questo importante percorso di creatività e responsabilità.
Cordiali saluti,
Anna Maria De Luca
Dipartimento Formazione di Avviso Pubblico
I TESTIMONIALS
ANNA FRANK
Annelies Marie Frank (Francoforte, 12 giugno 1929 - Bergen-Belsen, marzo 1945) è stata una ragazza ebrea
divenuta simbolo della Shoah per il suo diario e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di
Bergen-Belsen. Visse parte della sua vita ad Amsterdam, nella quale si era rifugiata dopo l’ascesa al potere
dei nazisti.
HECTOR PIETERSON
Hector Pieterson (Sudafrica, 1963 – 16 giugno 1976) è stato un ragazzo vittima degli scontri di Soweto del
1976, divenuto un’icona della lotta anti-apartheid. In suo onore è stato istituito nel 2002 lo H.P. Musem and
Memorial, situato a Soweto. La giornata nazionale della gioventù in Sudafrica è fissata ogni 16 giugno.
ILARIA ALPI
Ilaria Alpi (Roma, 24 maggio 1961 – Mogadiscio, 20 marzo 1994) è stata una giornalista del TG3, uccisa in
Somalia assieme all’operatore Miran Hrovatin. I due avevano scoperto un traffico internazionale di veleni e
rifiuti tossici e radioattivi prodotti nei paesi industrializzati e destinati ai paesi dell’Africa, in cambio di
tangenti e armi scambiate coi gruppi politici locali.
IQBAL MASIH
Iqbal Masih (Muridke, 1983 - Lahore, 16 aprile 1995) è un bambino operaio del Pakistan, diventato simbolo
della lotta contro il lavoro infantile. Il 16 aprile 1995 fu assassinato, mentre si stava recando in bicicletta in
chiesa. “Un complotto della mafia dei tappeti”, si disse subito dopo.
KESZ VALDES
Kesz Valdes (Cavite City, Filippine, 26 dicembre 1998) è un ragazzo che, fin dall’età di 7 anni si è impegnato
per aiutare i bambini di strada. Pur adottato da un assistente sociale, ha proseguito il suo impegno
rinunciando ai regali e condividendo anche le scarpe con i compagni.
NKOSI JOHNSON
Nkosi Johnson (Sudafrica, 4 febbraio 1989 - 1 giugno 2001) è stato un ragazzo nato sieropositivo, simbolo
della lotta all’Aids. Nel 2000, durante la conferenza mondiale sull’Aids, salì sul palco e disse: “L’Aids non si
prende toccando, baciando, abbracciando o tenendo per mano chi è ammalato. Prendetevi cura di noi:
siamo esseri umani”.
OM PRAKASH GURJAR
Om Prakash Gurjar (India, 3 luglio 1992) è un ragazzo indiano che fin da piccolo ha combattuto il lavoro
minorile e si è impegnato per far liberare gli schiavi bambini nel suo paese. Ha inoltre lottato per i diritti dei
bambini all’istruzione.
PEPPINO IMPASTATO
Giuseppe “Peppino” Impastato (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978), è stato un giornalista,
attivista e poeta noto per le sue denunce contro la mafia dalla quale fu assassinato il 9 maggio 1978, lo
stesso giorno in cui le B.R. “restituivano” il corpo senza vita del presidente della DC Aldo Moro in via M.
Caetani a Roma.
ROSARIO LIVATINO
Rosario Angelo Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 - Agrigento, 21 settembre 1990) è stato un magistrato
assassinato dalla Stidda. Giovanni Paolo II lo definì “martire della giustizia e indirettamente della fede”. La
sua figura è ricordata nel film “Il giudice ragazzino” (1994). È in corso la causa di beatificazione.
THANDIWE CHAMA
Thandiwe Chama (Zambia, 1991) è una ragazza che ha difeso il diritto dei bambini del suo paese
all’istruzione e per questo, a 16 anni, ha ricevuto il premio internazionale bambini per la pace.
LE VITTIME INNOCENTI
ANNALISA DURANTE
Uccisa a 14 anni (2004) a Forcella, uno dei quartieri più malfamati di Napoli, durante uno scontro a fuoco
tra fazioni della camorra.
ANNALISA ISAIA
Uccisa a 20 anni (1998) a Catania dallo zio con due colpi di pistola alla nuca, in quanto “colpevole” di andare
in discoteca con ragazzi, figli di mafiosi della cosca avversaria.
EMANUELA SANSONE
Uccisa dalla mafia a 17 anni (1896) a Palermo. I suoi assassini sospettavano che la madre li avesse
denunciati per fabbricazione di banconote false.
GELSOMINA VERDE
Uccisa a 22 anni dalla camorra (2004), nel pieno della cosiddetta faida di Scampia. Il corpo venne poi dato
alle fiamme all’interno della sua auto.
GRAZIELLA CAMPAGNA
Uccisa a 17 anni (1985) dalla mafia a Villafranca Tirrena. La sua storia è stata fonte d’ispirazione anche per il
film TV La vita rubata.
LEA GAROFALO
Uccisa a 35 anni (2009) dal compagno, facente parte della ‘Ndrangheta, a Milano. Il corpo venne portato in
un terreno nella frazione di San Fruttuoso (Monza) dove venne bruciato in un barile d’acciaio. La figlia
Denise vive tuttora in regime di protezione.
MARIA CONCETTA CACCIOLA
Indotta al suicidio a 31 anni (2011) dalla ‘Ndrangheta, a Genova. Figlia del cognato del boss Bellocco, capo
dell’omonima cosca di Rosarno, si era presentata spontaneamente ai magistrati per fare alcune
dichiarazioni.
RITA ATRIA
Indotta al suicidio a 18 anni (1992) dalla mafia. Testimone di giustizia, si legò al giudice Paolo Borsellino.
Una settimana dopo la strage di via d’Amelio, Rita Atria si uccise a Roma, dove viveva in segreto,
lanciandosi dal settimo piano di un palazzo.
SILVIA RUOTOLO
Uccisa a 39 anni (1997) dalla camorra a Napoli, mentre tornava nella sua casa nel quartiere Arenella, dopo
essere andata a prendere a scuola il figlio Francesco, di 5 anni. A guardarla dal balcone c’era Alessandra, la
figlia di 10 anni.
TITA BOCCAFUSCA
Indotta al suicidio a 38 anni (2011) dalla ‘Ndrangheta, a Polistena. Moglie di boss, aveva deciso di
collaborare con la giustizia.