Mega appalto sugli ospedali, il Cns ritenta la scalata

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IL GIORNALE DI LATINA
COOPERATIVE ROSSE
LATINA
LUNEDÌ 13 APRILE 2015
7
L’Asl indice la gara per la manutenzione
Mega appalto
sugli ospedali,
il Cns ritenta
la scalata
Il consorzio bolognese coinvolto in mafia capitale,
fra le sette ditte che hanno presentato le offerte
di MARCO BATTISTINI
L’
Asl indice la gara
per l’affidamento dei servizi manutentivi e accessori di gestione del patrimonio immobiliare, un appalto da oltre 5 milioni di
euro, e si riaffaccia il Cns.
Ben sette le offerte presentate dalle ditte interessate. Fra
queste la Manutencoop spa,
il Cn Costruzioni generale
srl, la Romeo Gestioni, Natuna spa, Mugnai spa, la
Furlan Costruzioni Italia ed
appunto il Consorzio nazio-
nale servizi. La direzione quennale) alla società Cofaaziendale ha nominato una thec servizi spa (capogrupcommissione giudicatrice po) coadiuvata dalla Furlan
delle offerte presieduta Arcadio (mandante). Il tutdall’architetto Daniela Za- to per una somma pari a
ralli. Si tratta di un appalto 6.029.512 euro. A dir il vero
particolarl’operaziomente deli- La gestione del
ne
aveva
cato, oggetuna portata
to già nel patrimonio vale
ben
più
passato di oltre 5 milioni
grande, dal
grossi conmomento
tenziosi amministrativi. Il che venivano ricompresi alpiù rilevante dei quali pro- tri settori di rilievo. A coprio 10 anni fa. Con delibera minciare dal servizio di call
datata 14 aprile 2005, l'Asl center e dall'anagrafe patriassegnò la gestione di tali moniale. Il valore complesservizi (per una durata quin- sivo del mega appalto rag-
giungeva addirittura la si- annuale di circa un milione
gnificativa cifra di 30 milio- d'euro). Il contenzioso fu
ni di euro. L'esito fu pubbli- aperto dai legali Michele De
cato il 19 maggio dello stesso Cilla e Salvatore Napolitaanno. Ma qui cominciarono no. Le contestazioni però
i problemi. La società non riguardano solo l'aggiuC.M.B.
dicazione
(Coop Mu- La magistratura
della Global
ratori
e
La
10 anni fa bocciò service.
Braccianti
Siram spa ha
di Carpi), l’affidamento
infatti imche partecipugnato la
pò alla fase decisiva della ga- delibera Asl, avendo di fatto
ra, impugnò l'esito, lamen- vinto la gara regionale sui
tando come il servizio venne servizi manutentivi dei paassegnato ad una cifra molto trimoni immobiliari delle
più bassa rispetto al prezzo Asl. Secondo la società rod'asta iniziale (differenza mana occorreva tener conto
della “priorità della Regione”, tra l'altro sancita in una
clausola del bando di gara
stesso. Due sentenze, prima
del Tar e poi del Consiglio di
Stato dichiararono l'illegittimità dell'appalto. L'offerta della società aggiudicatrice era stata ritenuta eccessivamente bassa. I giudici del
Tar accolsero il ricorso di
una delle ditte escluse stabilendo che “il procedimento
di verifica dell'anomalia doveva essere rifatto. L'esito
andrebbe rimesso al giudizio
definitivo ed esclusivo della
commissione”.
Cisterna Ambiente fa piazza pulita
Dopo l’addio di Forlenza, rimosso un consigliere vicino alla Coop 29 Giugno
Il Consorzio nazionale servizi (Cns), il cui appalto con
l’Ama – municipalizzata romana rifiuti e ambiente – è
stato commissariato dall’Anticorruzione, è un colosso
della cooperazione associato
a Legacoop e con sede a Bologna. La cooperativa ’29
Giugnò di Salvatore Buzzi è
associata al Cns e lui stesso fino a due settimane fa faceva
parte del Consiglio di sorveglianza
del
consorzio.
All’esplodere dell’inchiesta
su Mafia Capitale il Cns ha
annunciato l’espulsione di
Buzzi, presunto braccio imprenditoriale di Massimo
Carminati. Del Cns si è parlato poi per un appalto da 3
milioni per le pulizie nelle sedi del ministero del Lavoro a
Roma, vinto da Cns e da
un’altra azienda, quindi trasferito dal consorzio alla ’29
Giugnò per inadempienze
della prima società incaricata
da Cns. Un dirigente di Cns,
Salvatore Forlenza, è indagato per turbativa d’asta e si è
dimesso. Come pure è stato
quest’ultimo escluso dalla
Cisterna Ambiente. Nella società mista procede l’opera di
monitoraggio e pulizia interna iniziato già prima che
esplodesse l’inchiesta romana. Un altro componente del
Cda, che aveva avuto rapporti con la coop 29 Giugno sarebbe stato rimosso dall’inca-
rico. Cisterna Ambiente
svolge la raccolta rifiuti dal
2001, è una società peril
51% pubblica e per il 49%
privata.
Recentemente
Eleonora Della Penna ha
garantito all’aula che la
messa in liquidazione di
Cisterna Ambiente non
avrà conseguenze occupazionali: i dipendenti dovranno essere assorbiti dal
futuro gestore del servizio
rifiuti.