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Piano di eliminazione
del morbillo
e della rosolia congenita
anni 2003-2007
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Piano di eliminazione del morbillo e
della rosolia congenita
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Programma
di
eliminazione
del Morbillo
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L’eliminazione del morbillo in Italia
rappresenta attualmente una priorità nel
campo delle malattie infettive prevenibili
con vaccinazione
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•La vaccinazione contro il morbillo è raccomandata nel nostro
Paese dal 1979 ed è stata inclusa nel calendario Nazionale dal
1999.
•La legge 27 dicembre 2002 n° 289 individua, nei livelli
essenziali di assistenza sanitaria, tra le attività di prevenzione
rivolte alla persona, le vaccinazioni obbligatorie e
raccomandate.
•Il P.S.N. 2003-2005, come raccomandato dall’OMS, intende
raggiungere l’obiettivo della eliminazione del morbillo entro il
2007.
•Oltre all’offerta routinaria della vaccinazione, l’attuazione del
programma di eliminazione del morbillo e della rosolia
congenita, prevede una campagna straordinaria di vaccinazione
per i bambini che frequentano le scuole elementari e medie.
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Livello politico - Decisione di
eliminare morbillo e rosolia
congenita
• Stato-Minist. Salute
Regioni e Prov. Autonome
• Piano Naz. Vaccini 1998-2000
Circol. e Delib. Regionali
• Circol. Minist. MRP 13/99
• D.P.R. 26/2001 L.E.A.
• P.S.N. 2003-2005
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Accordo - L.E.A.
Documento Assessori 6/11/02
Accordo Ministero Salute e Regioni
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Epidemiologia
Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa che continua ad essere una
importante causa di morbosità e di mortalità sia nei paesi industrializzati che nelle nazioni in
via di sviluppo.
30 milioni casi/anno/nel Mondo
875.000 decessi
(50-60% dei 1.600.000 morti causate da malattie infettive prevenibili con le
vaccinazioni)
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Per prevenire il morbillo, da oltre 30 anni sono disponibili vaccini efficaci e
sicuri.
A tale scopo, nel 2001 l’OMS ha messo a punto un piano strategico per
assicurare a livello mondiale la riduzione della mortalità da morbillo
L’attuale obiettivo della Regione Europea dell’OMS, infatti, è interrompere
la trasmissione indigena dell’infezione entro il 2007 e certificarne
l’eliminazione entro il 2010.
La situazione europea, tuttavia, è estremamente disomogenea: accanto a
Nazioni che hanno già eliminato il morbillo, o sono prossime a farlo, ve ne
sono altre in cui questo continua ad essere un importante problema di sanità
pubblica.
L’Italia, in particolare, è una delle nazioni a maggior rischio.
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Il morbillo è notificabile in Italia dal 1888; è quindi disponibile una serie storica
di dati che copre un periodo di oltre 100 anni. La malattia mostra un andamento
oscillatorio tipico , con picchi epidemici ogni due-tre anni.
Negli anni ’60, immediatamente precedenti l’introduzione della vaccinazione,
venivano notificati in media 74.000 casi per anno (corrispondenti ad
un’incidenza di circa 150 casi per 100.000 abitanti).
Dall’introduzione della vaccinazione,
progressivamente diminuito.
il
numero
di
casi
notificati
è
incidenza media di 81 casi per 100.000 negli anni ’80.
41 casi per 100.000 negli anni ’90 .
Tuttavia in Italia, con differenze tra una Regione e l’altra, la copertura vaccinale
è tuttora scarsa e sono ancora presenti ampie quote di popolazione suscettibili
all’infezione.
A conferma di ciò, nel 2002 si è verificata nel nostro Paese una vasta epidemia
con oltre 30.000 casi stimati, centinaia di ricoveri ed alcuni decessi.
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Notifiche dei casi di morbillo in Italia
dal 1976 al 1998
(1976 - 1996: Fonte ISTAT)
(1997 - 1998: Fonte Ministero della Sanità)
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Morbillo: vaccinazione.
Fino a tutti gli anni ’80 sono stati utilizzati vaccini antimorbillo non combinati,
mentre dai primi anni ’90 sono disponibili vaccini combinati anti morbillo-rosoliaparotite.
Per quanto riguarda il calendario di vaccinazione, fino al 1998 era raccomandata la
somministrazione di una dose all’età di 15 mesi. Nel 1999, con l’emanazione del
nuovo calendario per le vaccinazioni in età evolutiva, è stata indicata la possibilità di
anticipare la somministrazione della prima dose a 12 mesi.
Contemporaneamente, il Ministero della Salute ha raccomandato la vaccinazione dei
bambini più grandi ancora suscettibili e l’introduzione di una seconda dose all’età di
5-6 anni o a 11-12 anni, limitatamente alle Regioni in cui la copertura vaccinale entro
i 2 anni ha raggiunto l’80% .
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Programma
di
eliminazione
della Rosolia
Congenita
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La rosolia
Epidemiologia.
La rosolia, come il morbillo, è soggetta a notifica
obbligatoria e presenta un andamento ciclico con picchi epidemici ogni
2-4 anni.
Nonostante l’introduzione della vaccinazione, dal 1971 al 1996
l’incidenza della malattia è rimasta pressoché stabile;
L’ultima epidemia si è verificata nel 1997, con oltre 34.000 casi notificati.
Dal 1998 in poi si è assistito ad una riduzione di incidenza.
Negli ultimi anni però si è verificato uno spostamento verso l’alto
dell’età media dei casi notificati di rosolia.
Nel 1996 il 13,5% dei casi notificati interessava donne in età compresa
fra 20 e 40 anni.
Questo dato è preoccupante, se si considerano le possibili
conseguenze dell’infezione acquisita durante la gravidanza.
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Sieroepidemiologia. Un indagine sieroepidemiologica condotta nel 1996
in varie nazioni europee ha evidenziato che nel nostro Paese, erano
suscettibili oltre il 25% dei bambini tra 2 e 14 anni, il 10% delle ragazze
tra 15 e 19 anni di età e il 7% delle donne tra 20 e 39 anni. Questi valori
sono superiori ai livelli di suscettibilità stabiliti per controllare
efficacemente la rosolia congenita (< 5% di donne suscettibili in età
fertile).
Sorveglianza della rosolia congenita. In Italia la SRC è stata soggetta a
notifica obbligatoria tra il 1987 e il 1991; sono stati riportati 53 casi nel
1988, 76 nel 1989 66 nel 1990 e 20 nel 1991. Dal 1992, la rosolia
congenita rientra, come ogni altra malattia infettiva non specificatamente
identificata, nella V classe di notifica. Questa mancata identificazione
specifica ha portato ad una pressochè completa mancanza di
segnalazioni; non sono quindi disponibili dati annuali di incidenza.
Dall’esame delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) nazionali
emerge tuttavia che casi di rosolia congenita continuano a verificarsi, nel
1999 risultano 29 ricoveri con diagnosi principale di dimissione di rosolia
congenita.
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della rosolia congenita
La sorveglianza della rosolia congenita deve essere migliorata: si
propone che tutti i casi di infezione rubeolica in gravidanza siano
inclusi nella classe III di notifica (malattie per cui sono previste
documentazioni particolari). In questo modo la ASL potrà identificare i
casi di rosolia in donne gravide e seguirli attivamente per valutare
l’esito della gravidanza stessa.
In conclusione:
Le coperture vaccinali raggiunte nei nuovi nati hanno ridotto la
circolazione della rosolia, ma non l’hanno interrotta, e le donne in
gravidanza non sono tutte protette.
Questo fa sì che il rischio di rosolia congenita sia ancora
significativamente presente nel nostro Paese.
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S.R.C.
nel 1988: 53 casi; nel 1989: 76 casi; nel 1990: 66 casi; nel 1991: 20 casi.
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Rosolia: vaccinazione.
In Italia il vaccino antirosolia è stato introdotto nel 1972.
Inizialmente la vaccinazione è stata raccomandata solo per le ragazze in
età pre-pubere.
Negli anni ‘90, con l’introduzione dei vaccini combinati MPR, si è passati a
vaccinare tutti i bambini di entrambi i sessi al di sotto dei due anni di età.
Attualmente la vaccinazione anti-rosolia rientra, insieme ai vaccini per
morbillo e parotite, fra i vaccini previsti dal calendario nazionale per tutti i
nuovi nati, all’età di 12 –15 mesi.
Nei nuovi nati, quindi, la copertura vaccinale per la rosolia è pressochè
sovrapponibile a quella rilevata per il morbillo.
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In Toscana i dati epidemiologici delle tre malattie infettive (morbillo, rosolia e
parotite) nel periodo 1999-2002, mostrano per morbillo e rosolia una netta
riduzione di casi; ciò in relazione all’andamento delle coperture vaccinali che sono
passate dal 68,34% nel 1999 all’84,68% nel 2002, grazie anche alla campagna di
vaccinazione straordinaria contro morbillo, parotite e rosolia intrapresa dalla
Regione Toscana nel 1999.
L’effetto di tali livelli di copertura parziale è stata la creazione, per quanto riguarda
il morbillo, di una quota di soggetti immuni appartenenti alle coorti più giovani
insufficiente a provocare l’eliminazione della trasmissione ma determinante nel
ridurre la circolazione virale. La ciclicità delle epidemie di morbillo è stata
modificata dalla campagna di vaccinazione (allungamento del periodo
interepidemico), anche se nella primavera del 2002 si è verificata una
recrudescenza con sensibile aumento dei casi di morbillo.
Anche la distribuzione dei casi di rosolia ha risentito del raggiungimento di
coperture elevate.
Diversa è la situazione per quanto concerne la parotite che risulta scarsamente
condizionata dai programmi di vaccinazione.
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Coperture vaccinali per MPR a 24 mesi
Coorti di nascita 1997-2000
Toscana, 1999-2002
Copertura vaccinale
Stima
regionale
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Copertura vaccinale
Copertura vaccinale
Copertura vaccinale
1999
2000
2001
2002
Coorte di nascita 1997
Coorte di nascita 1998
Coorte di nascita 1999
Coorte di nascita 2000
68,34
78,48
84,01
84,68
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Obiettivi del piano di
eliminazione: entro il 2007
• raggiungere e mantenere l’eliminazione del
morbillo a livello nazionale, interrompendone la
trasmissione indigena
• ridurre e mantenere l’incidenza della Sindrome da
Rosolia Congenita (SRC) a valori inferiori a 1
caso ogni 100.000 nati vivi
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Obiettivi intermedi entro il 2003
• migliorare la notifica dei casi di morbillo e rosolia,
la accuratezza della diagnosi e dell’indagine
epidemiologica anche attraverso il ricorso alla
conferma di laboratorio
• introdurre a livello nazionale la sorveglianza delle
infezioni congenite da rosolia e delle sue
manifestazioni cliniche
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Obiettivi intermedi entro il 2004
• raggiungere e mantenere una copertura vaccinale
dell’85% per il MRP entro i due anni di vita, in
ogni regione italiana
• accertare lo stato immunitario verso la rosolia nel
95% delle donne gravide
• dotare tutte le ASL di anagrafi vaccinali
informatizzate e collegate con le anagrafi di
popolazione
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Obiettivi intermedi entro il 2005
• raggiungere e mantenere una copertura vaccinale
del 90% per una dose di MRP entro i due anni di
vita, in ogni regione italiana
• ridurre a meno del 5% la proporzione di donne in
gravidanza suscettibili alla rosolia
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Obiettivi intermedi entro il 2006
• raggiungere e mantenere in ogni regione italiana
una copertura vaccinale media del 95% per una
dose di MRP entro i due anni di vita,con coperture
medie non inferiori al 90% in ogni distretto
• raggiungere una copertura vaccinale del 95% per
almeno una dose di MRP nei bambini fra 3 e 15
anni di età, in ogni regione italiana
• raggiungere e mantenere in ogni regione e
provincia autonoma un tasso di incidenza del
morbillo inferiore ad un caso ogni 100.000
abitanti
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Obiettivi intermedi entro il 2007
• raggiungere e mantenere in ogni regione italiana
una copertura vaccinale almeno del 90% per la
seconda dose di morbillo somministrata all’età di
5 - 6 anni
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Strategie di vaccinazione
• raggiungere e mantenere nel tempo coperture vaccinali > o
= al 95% entro i due anni per una dose di MRP
• vaccinare sia i bambini oltre 2 anni di età che gli
adolescenti ancora suscettibili, effettuando una attività
straordinaria di recupero
• introdurre la seconda dose di MRP
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Migliorare l’offerta della prima dose
• Offrire la prima dose di vaccino MRP a 12
mesi o comunque entro il 15° mese.
• Introdurre in tutte le ASL sistemi di anagrafe
vaccinale, in grado di identificare i non vaccinati
ed invitarli attivamente (chiamata attiva)
• Sollecitare coloro che non si presentano alla
vaccinazione
• Coinvolgere i Pediatri di libera scelta ed i Medici
di Medicina Generale, in modo da ridurre le
opportunità mancate.
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Migliorare l’offerta della prima dose
• Informare adeguatamente le famiglie sui benefici e i rischi
da vaccino MRP e sui rischi del morbillo, rafforzando la
fiducia nelle vaccinazioni
• Garantire l’accessibilità dell’informazione anche a gruppi
di popolazione di lingua non italiana conducendo eventuali
attività vaccinali mirate
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Attività straordinaria di recupero dei
suscettibili
bambini in età prescolare: coorti 1998 - 2001
Offerta della vaccinazione MRP nel corso delle occasioni opportune (gli
altri appuntamenti vaccinali previsti dal calendario nazionale per l’età
evolutiva):
• - quarta dose antipolio nel terzo anno di vita
• - quarta dose DTP a cinque - sei anni
adolescenti
• - richiamo dT-dTPa a 13-15 anni
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Campagna straordinaria di
recupero
• Bambini sc. elementari
Bambini sc. Medie
• primavera 2004
primavera 2005
• coorti 1997 - 1993
coorti 1992 - 1991
• 5 coorti
2 coorti
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Campagna straordinaria di
recupero
• Offerta attiva di una dose di vaccino MRP a tutti i
bambini che frequentano la scuola elementare e media
sia che abbiano eseguito una dose di MRP sia che non
siano stati vaccinati in precedenza
• La chiamata alla vaccinazione viene organizzata
attraverso le scuole, e le vaccinazioni vengono effettuate
presso le ASL
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Introduzione seconda dose
La seconda dose di vaccino MPR ha lo scopo di proteggere verso il
morbillo i bambini che non hanno risposto alla prima dose.
Si stima che corrispondano a circa il 5% dei vaccinati.
Anche se questa percentuale è molto bassa , data l’elevata
contagiosità del morbillo, porta all’ accumularsi nel tempo di un bacino
di suscettibili in cui possono verificarsi nuove epidemie.
La somministrazione della seconda dose proteggerà il 95% di coloro
che non hanno risposto alla prima vaccinazione. L’offerta di due dosi,
quindi, è in grado di proteggere verso il morbillo il 99% dei vaccinati.
L’inserimento di una seconda dose di MPR offre dei vantaggi
anche per quanto riguarda la prevenzione della SRC, perché
facilita l’interruzione della trasmissione del virus rubeolico.
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Introduzione seconda dose
La somministrazione di due dosi, tuttavia, è indicata solo in presenza
di coperture vaccinali elevate per la prima dose. Non sarebbe infatti in
alcun modo utile vaccinare con due dosi solo una parte della
popolazione. Le raccomandazioni nazionali attualmente in vigore
prevedono l’introduzione della seconda dose solo dopo aver raggiunto
una copertura dell’80% per la prima. L’esperienza maturata in molte
Regioni evidenzia come programmi routinari siano in grado di
raggiungere con una certa facilità coperture del 80% ma sia molto
difficile superare questa quota di protezione e raggiungere le coperture
necessarie alla eliminazione. Si ritiene opportuno prevedere che la
introduzione della seconda dose sia conseguente al raggiungimento di
livelli di protezione con la prima dose compatibili con la eliminazione.
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Introduzione seconda dose
• Indicata solo se vi sono elevate coperture 1a
dose (80%)
• - introdotta routinariamente dalla coorte dei nati
nel 2002 (quindi dal 2007)
• - età 5 - 6 anni
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Strategie di vaccinazione contro la
rosolia
• L’obiettivo dei programmi vaccinali contro la
rosolia è prevenire la rosolia congenita
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Sindrome da rosolia congenita
Viene definita come “sindrome da rosolia congenita” (SRC).
La presenza di qualunque sintomo o dato di laboratorio compatibile con
un’infezione rubeolica in utero.
I bambini affetti da rosolia congenita possono presentare:
• più di una manifestazione clinica compatibile con l’infezione intrauterina
a). (cataratta/glaucoma,
retinopatia.
malformazioni
cardiache,
deficit
dell’udito,
b). porpora, epatosplenomegalia, ittero, microcefalia, ritardo dello sviluppo,
meningoencefalite, radiolucenza delle ossa lunghe)
• un singolo sintomo: in particolare, la sordità è il deficit isolato più frequente.
• solo evidenza di laboratorio di infezione congenita.
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Per prevenire l’infezione in gravidanza sono state
adottate differenti strategie vaccinali che prevedevano:
a)
la vaccinazione universale dei bambini nell’infanzia;
b)
la vaccinazione delle donne in età fertile e/o delle ragazze adolescenti
vaccinazione selettiva );
c)
una combinazione delle due strategie
La vaccinazione universale dei bambini ha l’obbiettivo di ridurre la
circolazione del virus ed offrire così una protezione indiretta alle donne in
gravidanza.
Si è visto però che la vaccinazione dei soli bambini, se non vengono
raggiunte e mantenute coperture alte, può determinare un aumento dei casi
di rosolia congenita.
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Infatti, qualora la copertura vaccinale sia insufficiente, la malattia
continua a circolare nella popolazione e colpisce i suscettibili nelle età
in cui essi sono maggiormente rappresentati.
Si verifica dunque uno spostamento verso l’alto dell’età dei casi di
malattia.
La vaccinazione selettiva delle adolescenti e delle donne in età fertile,
invece, lascia suscettibile tutta la popolazione di sesso maschile e
quindi rende largamente possibile la circolazione del virus, col risultato
che possono essere colpite tutte le donne gravide in precedenza
sfuggite alla vaccinazione o comunque vaccinate con una risposta
immunitaria non sufficientemente protettiva.
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Strategie di vaccinazione contro la
rosolia
Per prevenire la rosolia congenita è indispensabile:
• - assicurare elevate coperture vaccinali nei bambini
entro il 2° anno di vita;
• - monitorare la frequenza delle donne in età fertile
suscettibili ed assicurarne la vaccinazione
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Strategie aggiuntive per la
prevenzione della rosolia congenita
• Valutazione della suscettibilità delle donne in età fertile e
vaccinazione delle suscettibili prima di una eventuale
gravidanza
• Valutazione della suscettibilità delle donne in gravidanza e
vaccinazione delle suscettibili nel post-partum e post
interruzione di gravidanza
• Valutazione della suscettibilità ed eventuale vaccinazione del
personale ad elevato rischio professionale
• Attenzione particolare alle donne immigrate
• Coinvolgimento di diverse figure professionali: pediatri, ostetriche,
ginecologi, neonatologi, oftalmologi, audiologi, cardiologi, ecc.
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Sorveglianza morbillo e rosolia
• Segnalazione immediata dei casi sospetti da parte
del medico, con mezzi semplici (telefono, fax, email)
• Conferma di laboratorio
• Indagine dei casi da parte della ASL e profilassi
post-esposizione per il morbillo
• Analisi e ritorno dei dati
• Sorveglianza eventi avversi a vaccino
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Rosa.jpg
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Piano di eliminazione del Morbillo
e della Rosolia Congenita
•Ministero della Salute
•Istituto Superiore di Sanità
•Regioni e Province Autonome
•Aziende Sanitarie (Servizi di
Vaccinazione)
•Pediatri e Medici di Medicina
Generale
•Istituzioni non Sanitarie (Scuole,
Comuni,…)
•Genitori
•Bambini e tutti gli altri soggetti
candidati alla vaccinazione
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FINE
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