AUDIT ARSAN GENUA RIZZOLO Definitiva 2014x

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Transcript AUDIT ARSAN GENUA RIZZOLO Definitiva 2014x

Napoli 27-28 Febbraio 2014

Audit In Medicina Generale

SAVERIO GENUA GIOVANNI RIZZOLO

PRESENTAZIONE E GENERALITA’ SULL’AUDIT COME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALE UNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIA GPG: IL FUTURO DELL’AUDIT IN MEDICINA GENERALE

WE CANNOT CHANGE THE PAST

BUT YOU CAN CHANGE THE FUTURE- Pat Patfoort Il termine

audit

, dal latino

audio

, richiama ad un processo di e .

L’

AUDIT CLINICO

è un

approccio progressivo e rigoroso

, che implica sia nel suo svolgimento che nell’ attuazione del piano d'azione .

• • L’

audit

: Nel breve termine, fornisce una migliore qualità delle cure.

favorisce lo sviluppo della qualità.

visibilità ed un miglioramento nella Nel medio lungo termine, accelera l'acquisizione di conoscenze e competenze e II coinvolgimento dei partecipanti deve essere: • preciso, condiviso e evidente.

Il principale successo

fiducia

dell’

audit clinico

è correlato alla creazione di un

clima di

che permette di stimolare nei professionisti il desiderio di valutare e di innovare.

Introduzione

Tutte le tipologie di audit hanno alcune caratteristiche comuni : •derivano da un basato su criteri o standard espliciti e stabiliti a priori; •richiedono , , e un’accurata e producono un •sono .

; ; ,

Introduzione

I benefici dell’ audit in quanto processo di miglioramento della qualità sono:

  Sviluppo dell'apertura al  Garanzia di applicazione delle     (cura del paziente e fornitura di servizi) , comprensione delle loro aspettative o dei danni ai pazienti , dei reclami, dei risarcimenti.

Introduzione

Cosa NON è l’ audit clinico ?

   NON è una semplice raccolta di dati questa è una parte dell’audit (confronto tra pratica clinica e standard);

NON è la discussione di casi clinici

, di definizione di standard di confronto

procedure

, di

casistiche

senza

NON è ricerca clinica

(gli standard sono noti)

Cos’è l’audit clinico ?

 Una specifica forma di focalizzato su

tematiche cliniche

,

governato dai professionisti sanitari

e

Storia ed evoluzione

I primi tentativi di processo di miglioramento sistematico della qualità applicato all’assistenza sanitaria:  1853-1855, impone guerra di Crimea . L’infermiera procedure sanitarie di igiene e raccoglie i dati di mortalità dei pazienti . Il tasso scende dal 40% al 2% (metodo e comparabilità)  1912, il dottor valuta gli esiti dei pazienti chirurgici, per individuare gli errori in ogni singolo percorso clinico (qualità ed efficacia delle cure)  1919, definisce un pannello di 5 standard ospedalieri minimi, tra i quali è compreso l’audit clinico (riunioni periodiche per discutere i casi)

Definizione

“ L’AUDIT CLINICO è un processo finalizzato a migliorare le cure offerte al paziente ed i risultati ottenuti, attraverso il confronto sistematico delle prestazioni erogate con criteri espliciti, l’implementazione di cambiamenti a livello individuale e di team e il successivo monitoraggio dei fattori correttivi introdotti ”

(National Institute for Clinical Excellence, - Principles for best practice in clinical audit, 2002)

“Metodologia di analisi strutturata e sistematica per migliorare la qualità dei servizi sanitari applicata dai professionisti attraverso il confronto sistematico con criteri espliciti dell’assistenza prestata, per identificare scostamenti rispetto a standard conosciuti o di best practice, attuare le opportunità di cambiamento individuato ed il monitoraggio dell’impatto delle misure correttive introdotte” -

Ministero della Salute - 2006

Classificazione

• da : revisione, sulla base di criteri espliciti, delle attività svolte

attori interni all’organizzazione

, allo scopo di esaminare e

valutare l’appropriatezza erogate.

,

l’efficacia

,

l’efficienza

nonché la

sicurezza

delle

prestazioni

I report prodotti a seguito di un audit interno si configurano come indicazioni finalizzate al miglioramento.

• l’intera organizzazione, : sono

verifiche esterne

che coinvolgono solitamente

effettuate da organismi o enti terzi indipendenti

, sulla base di criteri espliciti (es. Joint Commission International, Canadian Council, Ente di Certificazione ISO, sistemi di accreditamento istituzionale).

Audit clinico

Audit interno

Ambito sanitario

Audit clinico

Audit clinico e clinical governance

L’audit,

vista la sua importanza

è considerato come una delle colonne della clinical governance

, “

sistema attraverso il quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei loro servizi e garantiscono elevati standard assistenziali creando le condizioni ottimali nelle quali viene favorita l’eccellenza clinica

” L’audit rappresenta un tentativo delle organizzazioni sanitarie nel creare e nel rendere conto (accountability) di un sistema centrato sui bisogni del paziente, dove la sicurezza e la qualità delle cure e dei servizi forniti raggiungano i massimi livelli rispetto alle risorse disponibili.

Ambiti di utilizzo

L‘

AUDIT CLINICO

è una metodologia che si focalizza su specifici problemi clinico/ assistenziali o su aspetti della pratica corrente che vengono valutati in

termini di struttura, processo o esito

Ciò che lo caratterizza è la competenza clinico-assistenziale dei partecipanti, la confidenzialità dei risultati e l’ esplicito interesse al miglioramento La sua principale caratteristica è quella di fondarsi sul

professionali con standard di riferimento confronto delle pratiche

Ambiti di utilizzo

La richiesta di effettuare un audit può avere origine : 

Dalla direzione aziendale

. Vanno immediatamente consultati i professionisti coinvolti per sapere se condividono l’esistenza della criticità e la sua priorità.

Dai professionisti

(operatori). Va interessata la direzione aziendale per valutare il possibile impatto dell’audit sui altri servizi e sulle risorse e obiettivi dell’azienda Devono essere precisati il contesto, le motivazioni, gli obiettivi e i beneficiari

CICLO DELLA QUALITÀ IN 4 FASI

REALIZZAZIONE

Definizione obiettivi

 Definizione obiettivi specifici per migliorare la pratica clinica  Percorso logico: o per migliorare ...

o per rafforzare ...

o per assicurare … o per cambiare …  Gli obiettivi devono diventare il focus dell’attività

Scelta dei contenuti

• • scegliere un argomento su cui applicare l'audit scegliere campi di importanza strategica per la medicina generale sia per la prevalenza della patologia che per l'impatto economico che tale patologia comporta la patologia che si desidera sottoporre ad audit deve essere chiaramente diagnosticabile Ad esempio si può fare un audit sui pazienti: •

ipertesi

diabetici

infartuati

• • sullo

scompenso cardiaco

sui pazienti

anziani

sottoposti a

vaccinazione antinfluenzale

Se si decide di fare un audit sulla gestione del

colon irritabile

subito che le difficoltà iniziano già nella codifica diagnostica si capisce

Valutazione esistente

 Raccolta o di: Prassi derivanti da consuetudini servizio o della struttura) o Documentazione esistente (cultura del (procedure, protocolli, schede, moduli per la segnalazione eventi)  Verifica dell’implementazione raccomandazioni di regolamenti e

Valutazione esistente

Occorre chiedersi se:

 il gruppo ha un reale interesse per il tema dell’audit ?

 la “valutazione dell’esistente” prende in considerazione quali sono le modalità di attività all’interno della struttura , rispetto al tema?

 la documentazione è aggiornata ?

 Utilizzare l’esistente , eventualmente con adeguamenti  Tenere conto dell’esistente ( protocolli , attrezzature , organizzazione ) documenti , strutture ,

Selezione criteri, standard e indicatori

 Selezione di

criteri

,

standard

o Evidenziare e (dove e come)

indicatori

in grado di: lo scostamento dalle pratiche in uso o Definire i risultati attesi  Revisione da parte del gruppo di: o Fonti di riferimento (pertinenza, adeguatezza, completezza, aggiornamento) o Chiarezza e validità dei criteri o Correlazione con raccomandazioni e normativa

Selezione criteri, standard e indicatori

Gerarchia di criteri, standard e indicatori

a) evidence based practice b) linee guida e raccomandazioni c) percorsi diagnostico terapeutici d) standard nazionali e internazionali e) best practice di altre realtà (benchmarking)

Criterio Parametro definibile e misurabile dell’assistenza sanitaria che descrive la qualità dei servizi

Irvine and Irvine; 1991

Criterio

"spulciare" la letteratura per determinare ciò che la comunità scientifica ha stabilito essere buona pratica clinica Esempio: vogliamo fare un audit sui

pazienti infartuati

Vi è ampia dimostrazione che alcuni interventi riducono la mortalità nei pazienti post-infartuati: la

somministrazione di:

antiaggreganti

betabloccanti

statine

acidi grassi n-PUFA

Questi vengono detti in gergo tecnico "

criteri

".

Conviene scegliere non più di 3-4 criteri con cui poi confrontare la propria pratica.

Si devono scegliere criteri forti, cioè criteri che hanno dimostrato di portare ad un evidente beneficio clinico • • • Altri esempi di audit: somministrazione di aceinibitori e betabloccanti nello scompenso cardiaco trattamento ottimale della pressione arteriosa nei diabetici vaccinazione antinfluenzale negli anziani e nei soggetti a rischio

Standard Livello di cura che deve essere raggiunto per ogni criterio individuato

Irvine and Irvine; 1991

Standard

Per esempio stabilire che, nel giro di un determinato periodo (6-12 mesi, per dire) porteremo la percentuale di pazienti che assumono statine all'80%, che assumono antiaggreganti al 90%, che assumono betabloccanti all' 80% (dopo aver escluso ovviamente quelli che non tollerano o che hanno controindicazioni al trattamento).

Questi obiettivi che mi propongo sono detti "standard"

Indicatore

Una informazione o una variabile selezionata

che consente di descrivere fenomeni complessi

e misurare variazioni in relazione ai criteri definiti, allo scopo di orientare decisioni volte ad ottenere o mantenere cambiamenti.

Può essere espresso sotto forma di percentuale, tasso o media

Christian Adamo e Ulrich Wienand

Indicatore

• • • • • •

Un buon indicatore deve essere: pertinente al fenomeno da analizzare rilevante dal punto di vista clinico valido (oggettivo) riproducibile e rilevabile senza variazioni in contesti diversi discriminante praticabile o facilmente disponibile

Selezione indicatori

 Indicatori relativi a struttura ( risorse logistiche , strumentali ed umane); relativamente semplici (non richiedono identificazione dei pazienti); in questo caso lo standard può coincidere con l’indicatore  Indicatori relativi a processo ( di cura , decisionali, di comunicazione); complessi per tempi e interpretazione dei dati (scarsa qualità). I più utilizzati nell’audit clinico  Indicatori relativi a

risultato

(impatto dei processi su evoluzione o stato clinico dei pazienti; rilevazione dell’esperienza dei pazienti; valutazione dei costi )

Individuare l’indicatore

Individuati i pazienti infartuati dobbiamo determinare che percentuale di essi rispetta i criteri contro cui avevamo deciso di confrontarci Per esempio potremmo trovare che solo il 50% dei nostri infartuati assume statine, il 60% assume antiaggreganti e il 40% assume betabloccanti

Raccolta dati

 rappresenta la fase di "misura"  condiziona analisi dei risultati e proposte di miglioramento  deve rispettare la normativa sulla privacy

Protocollo

1. campo di applicazione 2. criteri di inclusione ed esclusione 3 . tipo di studio ; 4. modalità di raccolta dei dati 5. dimensione del campione 6 . periodo di valutazione

Raccolta dati

Dati quantitativi

: informano più sugli esiti che sui processi . La raccolta può essere prospettica o retrospettiva.

Si possono distinguere in :  dati correnti, raccolti ed elaborati per legge (mortalità o morbosità), presenti in documentazione clinica (SDO, CEDAP), ritenuti di scarsa qualità ma, in miglioramento negli ultimi tempi.

 dati specifici per patologia (Registro Tumori)  dati prestazioni assistenziali ( visite specialistiche ambulatoriali, prescrizione farmaci)

Raccolta dati

Dati qualitativi

(in caso siano insufficienti dati quantitativi per informare su indicatori di processo):  narrazione dei professionisti (scarto tra prassi e standard, criticità)  questionari (anche a chi non fa parte del gruppo di lavoro)

Raccolta dati Gli strumenti per la raccolta dei dati

Tabelle

per i dati quantitativi.

Per ogni criterio deve essere specificata la fonte e il dato numerico corrispettivo.

Questionari

e

Interviste

per i dati qualitativi.

I criteri scelti sono formulati con griglie o matrici a risposta binaria (si/no, presente/assente oppure testo libero).Previsto

uno spazio per commenti, annotazioni, correzioni.

Presente una guida alla compilazione + verifica completezza dello strumento

Analisi dati e valutazione

 Effettuare i calcoli necessari per elaborare i dati  Presentare i risultati in modo chiaro e in forma quantitativa  Identificare e analizzare i punti di forza  Identificare e analizzare gli scostamenti  Condivisione dei risultati  Selezione degli ambiti di miglioramento  Comunicazione e report

Analisi dati e valutazione

Analisi dei dati :

Massima tempestività (situazione si evolve)  Dati originali in 3 forme, con diverse esigenze analisi e calcolo: o Numeri o Tick-box o Testo libero  Dati finali espressi in percentuale (% di compliance) che esprime lo scostamento rispetto a standard

Analisi dati e valutazione

Analisi dei punti di forza

: 

Confronto dei risultati con i riferimenti

Non è sempre raggiungibile uno standard del 100%

Necessario definire a priori il valore dello standard

Analisi dati e valutazione

Analisi dello scostamento

: 

Individuazione degli scostamenti dagli standard

Analisi criterio per criterio

Se coinvolti più dipartimenti, analisi complessiva (punti deboli comuni o divari tra servizi cui corrispondono azioni istituzionali o mirate sui singoli servizi)

Analisi dati e valutazione

In questa fase si rischia di fermarsi al primo livello di interpretazione dei risultati e formulare immediatamente soluzioni senza analizzare le cause delle differenze e senza consultare le parti interessate.

E’ necessaria un’analisi approfondita delle cause degli scarti A questo scopo si utilizzano vari strumenti

ANALISI DATI E VALUTAZIONE

L'audit dovrebbe essere considerato una pratica normale per ogni medico (o gruppo di medici) perché è solo l'autoverifica che permette il miglioramento delle pratiche mediche L'audit costituisce anche un potente metodo di

aggiornamento “sul campo”

sicuramente più efficace di tanti corsi ECM di dubbia utilità

Noi medici sentiamo il bisogno di valutare e controllare quello che facciamo?

PRESENTAZIONE E GENERALITA’ SULL’AUDIT COME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALE UNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIA GPG: IL FUTURO DELL’AUDIT IN MEDICINA GENERALE

Esempio di audit sul diabete tipo 2 in Medicina Generale SCELTA DEI CONTENUTI

E' noto che il ottimale.

DM

costituisce una condizione patologica caratterizzata da un

elevato rischio di

microvascolari che macrovascolari e che il

complicanze

sia

controllo del

metabolismo glicemico e dei fattori di rischio associati (ipertensione, ipercolesterolemia, ecc.)

migliora la prognosi

.

Tuttavia la gestione del DM nella pratica è verosimilmente non Scopo di quest’Audit è di verificare la qualità della gestione del DM tipo 2 nella Medicina Generale e di migliorarla. Infatti linee guida ed evidenze di letteratura sono poco applicate anche perché viste come un qualcosa calato dall'alto sulla libertà prescrittiva del medico. Un processo di autovalutazione e di automonitoraggio potrebbe migliorare la qualità dell'assistenza e gli outcomes essendo qualcosa che nasce dagli stessi medici.

INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI

1° criterio: emoglobina glicata Esprime il controllo glicemico nei precedenti 3-4 mesi.

Dovrebbe essere misurata in ogni paziente circa ogni 4 mesi, si considera espressione di buon controllo metabolico un valore inferiore al 7%.

2° criterio:

pressione arteriosa

E' nozione conosciuta che nel diabete tipo 2 il controllo ottimale della pressione riduce le complicanze cardiovascolari come e più del controllo metabolico.

Secondo le linee guida internazionali nel diabete la pressione dovrebbe essere portata a valori inferiori a 130/80 mmHg mentre i farmaci di prima scelta dovrebbero essere gli aceinibitori (o gli antagonisti dell'angiotensina II o ARB in caso di intolleranza agli aceinibitori).

INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI

3° criterio:

colesterolemia

Come per la pressione, anche il controllo di valori elevati di colesterolemia è considerato essenziale nella gestione del diabetico. Le linee guida consigliano di ridurre i valori di LDL colesterolo al d sotto della soglia di 100 mg/dL usando, se è il caso, terapia ipocolesterolemizzante (statine).

4° criterio:

microalbuminuria

La presenza di microalbuminuria (valori decisionali > 30 mg/die) è considerata un marker precoce di danno renale. Le linee guida consigliano di determinare periodicamente la microalbuminenia e di usare un aceinibitore (o un ARB) per valori > 30 mg/dL, anche in presenza di pressione ottimale.

5° crietrio:

esame del fondo oculare

La retinopatia diabetica trae beneficio dal controllo glicemico e dei fattori di rischio ma anche da una sua individuazione precoce che permette di avviare il paziente ad esami di secondo livello (FAG retinica) ed eventualmente al trattamento laser. L'esame del FO dovrebbe essere eseguito ogni 1-2 anni.

INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI

6° criterio:

aspirina

Data la frequenza elevata con cui i diabetici vanno incontro a complicanze cardiovascolari molte linee guida consigliano la somministrazione di ASA a basso dosaggio (75-150 mg/die) in tutti i diabetici o perlomeno in quelli con un altro fattore di rischio associato. Va da sè che se il paziente ha già avuto un evento cardiovascolare l'ASA (o un altro antiaggregante in caso di intolleranza) diventa obbligatorio

ESTRAZIONE DEI DATI

Estrarre dal proprio archivio tutti i pazienti che hanno un Diabete Mellito di tipo 2 L'estrazione può avvenite con due modalità, che tra loro non sono in contrasto: 1.

2.

ricercare tutti i pazienti che hanno avuto una diagnosi codificata di diabete e ricercare tutti i pazienti che nell'ultimo anno hanno ricevuto almeno una prescrizione di antidiabetico orale e/o insulina.

Si può calcolare che un MMG con 1000 pazienti abbia circa 40-50 pazienti diabetici. Una volta estratti i pazienti, ogni MMG dovrà controllare il suo comportamento rispetto ai sei criteri scelti

INDIVIDUARE L’INDICATORE

1° indicatore: • Qual è la

percentuale di pazienti che ha avuto almeno una determinazione della glicoemoglobina nell'ultimo anno

?

• Qual è la percentuale di

pazienti con glicoemoglobina < 7%

2° indicatore: • Qual è la ( percentuale di pazienti che ha una PA ottimale < 130/80 mmHg?) .

Si stabilisce di considerare la media della PAS e della PAD delle ultime sei misurazioni registrate in cartella 3° indicatore: • Qual è la

percentuale di pazienti che ha un livello di LDL colesterolo < 100 mg/dl

?

INDIVIDUARE L’INDICATORE

4° indicatore: • Qual è la

percentuale di pazienti a cui è stata determinata la microalbuminuria almeno una volta nell'ultimo anno

?

• Qual è la

percentuale di pazienti con microalbuminuria > 30 mg/die che assume aceinibitore o ARB

?

5° indicatore: • Qual è la

percentuale di pazienti a cui è stato richiesto un esame del FO almeno una volta negli ultimi 2 anni

?

6° indicatore: • Qual è la

percentuale di pazienti che non ha avuto un evento CV ma con un altro fattore di rischio oltre al diabete che assume un antiaggregante

?

• Qual è la

percentuale di pazienti diabetici che ha avuto un evento CV e che assume un antiaggregante

ANALISI DELLA QUALITA’

analizzare quali sono i

regole di qualità motivi che ci impediscono di rispettare le

esaminare

quali "barriere" impediscono ai nostri indicatori di avvicinarsi ai criteri

Una volta trovate le barriere si studiano i correttivi.

Non è detto che il mancato rispetto di un criterio sia necessariamente espressione di cattiva qualità.

Potrebbe essere per esempio (almeno in via teorica) che il 50% dei pazienti a cui non ho dato una statina non la tolleri oppure abbia avuto delle controindicazioni.

STABILIRE GLI STANDARD

1° standard: glicoemoglobina Si decide di considerare accettabile la determinazione di una glicoemoglobina almeno una volta ogni 6 mesi. Si decide di considerare accettabili valori di glicoemoglobina inferiori a 7,5%.

In caso di mancato raggiungimento di questo obiettivo, oltre ad opportuni consigli circa dieta e attività fisica, si consiglia di passare ad associare sulfaniliurea e metformina se il paziente assumeva un solo antidiabetico orale, fino al massimo dosaggio consigliato, e, in caso di mancato controllo, di associare terapia insulinica.

2° standard: pressione Si decide di considerare accettabili valori di pressione (media delle ultime sei determinazioni) inferiori a 140/90 mmHg In caso di mancato raggiungimento di questo standard si consiglia di aumentare il numero dei farmaci antipertensivi prescritti. I farmaci di prima scelta dovrebbero essere gli aceinibitori (o gli ARB), d associare in caso di necessità a BB, tiazidici, calcioantagonisti, alfabloccanti, altri farmaci.

STABILIRE GLI STANDARD

3° standard:

colesterolemia

Si decide di considerare valori accettabili livelli di

LDL < 120-130 mg/dL colesterolemia totale inferiori a 220-230 mmHg/dL

.

e/o di In caso contrario si suggerisce la somministrazione di una statina a dosi tali da raggiungere i valori desiderati.

4° standard:

microalbuminuria

Si considera accettabile la misurazione della microalbuminuria

all'anno

.

almeno una volta

Nei pazienti con

microalbuminuria > 30 mg/die

è corretto

prescrivere un aceinibitore (o un ARB) anche in presenza di valori pressori normali

5° standard:

fondo oculare

Si dovrebbe prescrivere

un esame del FO almeno ogni due anni

retinopatia, più spesso in caso di retinopatia.

se non vi è

STABILIRE GLI STANDARD

6° standard:

aspirina

• Si dovrebbe

prescrivere ASA o comunque un antiaggregante: in tutti i diabetici che hanno avuto un evento cardiovascolare (infarto, TIA,

ictus),

• che hanno una

cardiopatia ischemica

che hanno una

arteriopatia manifesta fattore di rischio associato

.

agli arti inferiori oppure un

altro

IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD

Una volta determinati gli indicatori e valutato lo scostamento rispetto ai criteri prestabiliti, i MMG applicano a tutti i pazienti con diabete tipo 2 da loro gestiti, le strategie terapeutiche definite con gli standard.

A distanza di 12 mesi una seconda valutazione tramite un nuovo processo di audit (

REAUDIT

) servirà a determinare se l'intervento informativo da una parte e autovalutativo dall'altra è stato in grado di migliorare gli outcomes considerati

CONCLUSIONI

• Questo modello di AUDIT si pone in sostanza due obiettivi: Valutare l'appropriatezza della gestione del paziente con diabete tipo 2 nel contesto della MG (parte osservazionale).

• Valutare se una strategia semplice di informazione dei MMG partecipanti allo studio sia in grado di modificare i comportamenti dei MMG stessi e di migliorare gli esiti conseguenti sulla base di criteri predefiniti.

PRESENTAZIONE E GENERALITA’ SULL’AUDIT COME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALE UNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIA GPG: IL FUTURO DELL’AUDIT IN MEDICINA GENERALE

sezione regione campania S.I.M.G

.

ALLEANZA PER IL DIABETE

PROGETTO DI FORMAZIONE CONTROLLATA RIVOLTO AI MMG

IN COLLABORAZIONE CON SIMG e AMD REGIONE CAMPANIA CONSORZIO CAMPANIA MEDICA COOP.I.MED

ALLEANZA PER IL DIABETE I NUMERI:

13 COOPERATIVE MEDICHE

565 MMG

18 DIABETOLOGI

718.000 CITTADINI ASSISTITI

55.634 PAZIENTI DIABETICI

7,74% PREVALENZA DIABETICI

GLI INDICATORI DI QUALITÀ DELL

ASSISTENZA

• • •

Esempi di indicatori di processo:

Frequenza della misurazione dell ’ HbA1c Frequenza dell ’ esame del fondo dell ’ occhio Frequenza della misurazione della microalbuminuria • Frequenza delle misurazioni della PA

GLI INDICATORI DI QUALITÀ DELL

ASSISTENZA

• • • •

Esempi di misure di outcome intermedio:

Valori medi di HbA1c Proporzione di pazienti con HbA1c <7% Valori medi della PA Valori medi di colesterolemia

GLI INDICATORI DI QUALITÀ DELL

ASSISTENZA

• • • • • •

Esempi di misure di outcome finale:

Mortalità Complicanze Funzionalità Fisica Qualità della vita Costi dell ’ assistenza Soddisfazione per l ’ assistenza sanitaria ricevuta

• • •

Esempio di

report pesante

” Numero pazienti diabetici Numero totale pazienti Numero pazienti con almeno 1 fattore di rischio per diabete • • • • • • • • • • • • • • •

INDICATORI DI PROCESSO

Prevalenza diabetici di tipo 2 Percentuale pazienti diabetici con registrazione dato fumo Percentuale pazienti diabetici con registrazione BMI Percentuale determinazione microalbuminuria Percentuale determinazione creatininemia Percentuale richiesta fondo oculare Percentuale richiesta profilo lipidico Percentuale richiesta Emoglobina glicata Percentuale richiesta Ecg Percentuale misurazione PA Percentuale Hb glicata <=7, >7 e < 8, >8 Percentuale LDL <100 Percentuale PA<=130/80 Numero pazienti in trattamento con metformina o metformina in associazione Percentuale pazienti in trattamento con metformina

sezione regione campania

ALLEANZA PER IL DIABETE

DIABETICI CON REGISTRAZIONE DATO FUMO NELL’ANNO 14.42 S.I.M.G.

DIABETICI CON REGISTRAZIONE BMI NELL’ANNO INSERIMENTO FAMILIARITÀ PER DIABETE DIABETICI CON INSERIMENTO FAMILIARITÀ PER DIABETE DIABETICI A CUI È STATO CALCOLATO IL RISCHIO CV DIABETICI CON MICROALBUMINURIA RICHIESTA 32.47

6.52

16.13

1.25

23.31

DIABETICI CON CREATININEMIA RICHIESTA RICHIESTA FONDO OCULARE RICHIESTA PROFILO LIPIDICO NEGLI ULTIMI 2 ANNI NELL’ANNO 56.27

25.31

54.71

RICHIESTA ECG NELL’ANNO 28.28

DIABETICI CON MISURAZIONE PA NELL’ANNO 33.55

DIABETICI CON RICHIESTA DI ALMENO 1 HBA1C NELL’ANNO 63.27

VALORI DI HBG RAGGIUNTI NELL’ANNO <7 59.83

7-8 >8 25.35

14.81

0

DIABETICI CON LDL < 100 DIABETICI CON PA < 130/80 DIABETICI CON IRC CODIFICATA

20 40

41

60 80

46.85

4.36

7.5%

Mac 2.

Malattie acido correlate in Camapnia

PROGETTO DI FORMAZIONE CONTROLLATA RIVOLTO AI MMG

S.I.M.G.

Obiettivi del Progetto

MAC2

– – – – – – Valutazione ed eventuali correzioni delle definizioni MAC.

Valutazione ed eventuali correzioni dei protocolli diagnostici.

Valutazione ed eventuali correzioni dei protocolli terapeutici.

Valutazione prevalenza ed incidenza della MRGE e Dispepsia in Regione Campania Valutazione dell’utilizzo della diagnostica nella MRGE e nella Dispepsia in Regione Campania Valutazione dell ’ utilizzo dei farmaci antisecretori nella MRGE e nella Dispepsia in Regione Campania

1 3 4 5 6 7 8 9 10

Queries

Numero soggetti diviso per fasce di età (14-25; 26-35; 36-45; 46-55; 56-65; >65) N.ro pazienti con MRGE stratificati x età inferiore o superiore a 45 anni e per indicatore. Indicatori: Reflusso gastroesofageo (530.81); Esofagite (530.1, 530.10, 530.11, 530.19); Pirosi (787.1); Ernia Iatale (553.3) Query 3 bis: n.ro pazienti che hanno almeno una delle condizioni elencate nella query 3 N.ro pazienti con Dispepsia stratificati x età inferiore o superiore a 45 anni e per indicatore. Indicatori: Dispepsia (536.8); Epigastralgia (789.06); Nausea e Vomito (780.0, 787.02, 787.03).

Query 4 bis: n.ro pazienti che hanno almeno una delle condizioni elencate nella query 4 N.ro pazienti affetti da overlap (MRGE + Dispepsia) stratificati x età inferiore o sup a 45 anni: almeno 1 degli indicatori della query 4 + almeno un indicatore della query 5.

Pazienti affetti da : Ulcera duodenale ( da 532.0 a 532.9) stratificati x eta sup o inf a 45 anni Pazienti affetti da : Ulcera gastrica ( 531.0-9) stratif x eta sup e inf a 45 anni N.ro diagnosi: Gastrite acuta,(535.0 - da 535.2 a 535.5) cronica (535.1) stratificati x eta sup o inf a 45 anni N.ro diagnosi: K gastrico da (151.0 a 151.9) N.ro diagnosi: K esofago da 150 a 150.9)

12 13

Queries

Visite gastroenterologiche per indicatori delle queries 4 e 5 Rx esofago stomaco duodeno (87.62) nei pazienti con indicatori delle queries 4 e 5 stratif x eta sup o inf a 45 anni 14 15 16 Eco addome superiore (88.74) nei pazienti con indicatori delle queries 4 e 5 stratif x eta sup o inf a 45 anni EGDS (45.13/ 45.16) nei pazienti con indicatori delle queries 4 e 5 stratif x eta sup o inf a 45 anni Urea breath test per Helicobacter(44.19.2) nei pazienti con indicatori delle queries 4 e 5 stratif x eta sup o inf a 45 anni 17 Ricerca Helicobacter nelle feci (90.85.8) nei pazienti con indicatori delle queries 4 e 5 stratif x eta sup o inf a 45 anni 18 Ricovero ordinario o DH in gastroenterologia/chirurgia nei pazienti con indicatori delle queries 4 e 5 stratif x eta sup o inf a 45 anni

Queries

19 Prescrizione antiacidi (A02A) 20 Prescrizione anti-H2 (A02BA) 21 Prescrizione IPP (A02BC) 22 N.ro confezioni (IPP) con Nota 48; N.ro confezioni (IPP) con Nota 01; Rapporto prescrizione note 48 ed 1 (IPP) 23 N.ro prescrizioni per paziente (IPP) con indicatori delle queries 3 e 4 24 N.ro prescrizioni per principio attivo per paziente con indicatori delle queries 3 e 4

GMO.1

Malattie neoplastiche in Campania

PROGETTO DI FORMAZIONE CONTROLLATA RIVOLTO AI MMG

S.I.M.G.

PAZIENTI ONCOLOGICI-FATTORI DI RISCHIO REGISTRATI

Numero pazienti non oncologici ma con almeno un fattore di rischio per tumore (familiarità, fumatore, bmi >25, alcool) Numero pazienti oncologici con registrazione dato fumo Numero pazienti oncologici con registrazione dato familiarità Numero pazienti oncologici con registrazione dato BMI Numero pazienti oncologici con registrazione dato alcool 7665

25,5

4884 2010 6876 2886

16,2 6,7 22,9 9,6 PAZIENTI ONCOLOGICI-Indicatori di screening (solo per gli oncologici incidenti)

Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un esame mammografico negli ultimi 2 anni Numero pazienti incidenti oncologici >50 annicon almeno una colonscopia negli ultimi 2 anni Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un esame di sangue occulto nelle feci negli ultimi 2 anni Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un PSA test negli ultimi 2 anni Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un PAP test negli ultimi 2 anni 282

25,5

20

0,8

164

6,6

807

59,3

49

4,4

Alleanza per il Respiro

La B.P.C.O. e la realtà del Consorzio delle Cooperative Mediche Campane

(con il patrocinio SIMG , SIMER e AIPO )

Utilizzo di strumenti per la più facile e capillare individuazione dei fattori di rischio ( fumatori, esposti professionalmente e/o ambientalmente).

Nella fase successiva alla identificazione dei broncopatici "reali" e alla loro stadiazione secondo i criteri delle linee guida GOLD, sarà necessario rettificare il percorso di gestione della malattia: 1) da un punto di vista funzionale ( con controlli periodici spirometrici, valutazione del grado di dispnea, BMI, eventuali modifiche dello stile di vita come la cessazione, del fumo l'incremento dell'esercizio fisico, la perdita di peso, la modifica sostanziale dell'alimentazione, la bonifica ambientale e lavorativa ove possibile , la riabilitazione respiratoria; 2) da un punto di vista terapeutico, rendendo il trattamento dei pazienti appropriato e, confezionato su misura al nostro paziente come le moderne indicazioni scientifiche consigliano; 3) da un punto di vista del rapporto costo-benefici efficacia secondo cui una terapia adeguata ed un buon recupero funzionale e sociale impedisce o ritarda l'evoluzione del broncopatico verso la insufficienza respiratoria grave che implica disabilità, talora precoce o precocissima e provoca un inevitabile aggravio della spesa sanitaria e previdenzia le.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PERCORSO FORMATIVO implementazione delle Linee Guida GOLD 1. studiare e stadiare la 2. monitorare l’ GRAVITA’ di malattia attraverso lo studio funzionale attuato presso strutture specialistiche di riferimento (BMI, fumo, spirometria con test di reversibilità, test cammino, grado di dispnea, ecc) EVOLUZIONE CLINICA dei pazienti per tutta la durata dello studio 3. valutare la tipologia e la quantità dei FARMAC I prescritti 4. ottimizzare le DIAGNOSI di malattia 5. modificare i valori di PREVALENZA (prevalenza vera) 6. ottimizzare le TERAPIE secondo i criteri della farmacoeconomia e farmacoutilizzazione 7. valutare il tasso di RIACUTIZZAZIONE per B.P.C.O. valutare il tasso di RICOVERI e ACCESSI al P.S.

9. valutare i dati MORTALITA’ 10. valutare i dati di SPESA 11. rilevare le COMORBILITA’

rilievi dal data base del consorzio anni 2009-2011

NUMERO PAZIENTI ESPOSTI FATTORI DI RISCHIO M 18624

REGISTR.DATO FUMO FUMATORI REGISTRAZIONE BMI

INDAGINI

SPIROMETRIA EMOGASANALISI

TERAPIE

R03 J01

RICOVERI DECESSI

9399 4387 10142 2098 1633 14563 17490 12743 0

F 13981

7463 2640 8168 1297 822 11956 14037 9326 0

TOTALE TOT 32605

16862 7027 18310 3395 2455 26519 31527 22069 0

% 4,3%

51,7% 21,6% 56,2% 10,4% 7,5% 81,3% 96,7% 67,7% 0,0%

rilievi dal data base COOP.I.MED anni 2009-2011

NUMERO PAZIENTI ESPOSTI FATTORI DI RISCHIO

REGISTR.DATO FUMO FUMATORI REGISTRAZIONE BMI

INDAGINI

SPIROMETRIA EMOGASANALISI

TERAPIE

R03 J01

RICOVERI DECESSI M 1364

321 114 386 137 248 622 665 666 0

F 896

177 17 247 56 127 422 444 399 0

TOTALE TOT 2260

498 131 633 193 365 1044 1109 1065 0

% 4,2%

22,0% 5,8% 28,0% 8,5% 16,2% 46,2% 49,1% 47,1% 0,0%

U SOCIETA' ITALIANA DI MEDICINA GENERALE

OBIETTIVO GENERALE • Analisi della Banca Dati del Consorzio Nazionale delle Cooperative Mediche tramite le seguenti operazioni: Valutazione della prevalenza e dell’incidenza della IBP nel territorio della ASL delle singole Cooperative del Network; • Valutazione della dinamica tra trattamento della IPB e incidenza del cancro della prostata nella popolazione sottoposta ad osservazione • Valutazione dell’appropriatezza nella gestione dei pazienti affetti da IBP; • Rilevazione dei dati di farmaco economia, farmaco utilizzazione e farmaco epidemiologia relativi al trattamento della IPB; • Rettifica, ove necessario, della gestione della IBP tramite l’ attuazione di seminari organizzati con la metodica didattica della “revisione tra pari” e rivolti congiuntamente ai MMG della Cooperativa e agli Urologi operanti sul territorio nel quale si svolge l’attività assistenziale sui pazienti portatori di IPB.

INDICATORI DELLO STUDIO

1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

PSA totale, libero e frazionato Esame chimico fisico delle urine Ecografia sovra pubica Ecografia prostatica transrettale con volumetria Uroflussometria con valutazione del residuo pos-minzionale Esami bioptici Testosterone totale plasmatico Modalità terapeutica 9.

Chirurgia endoscopica o laparotomica 10. Alfa –litici 11. Inibitori della 5 alfa reduttasi 12. Terapia di combinazione 13. Nutraceutici 14. Profilo lipidico (Colesterolo LDL, HDL ,VLDL, trigliceridi) 15. Profilo glicemico 16. Diagnostica -terapia DE

INDICATORI DI PROCESSO DIAGNOSTICI INDICATORI DI PROCESSO DIAGNOSTICI N° PRESCRIZIONI DI PSA IN PAZIENTI CON IPB ANNO 2011 N

°

PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UN PSA TOTALE, LIBERO E FRAZIONATO 2011 N° PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA VISITA UROLOGICA 2011 N

°

PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA UROFLUSSIMETRIA N

°

PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA ECOGRAFIA SOVRA PUBICA N

°

PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA ECOGRAFIA PROSTATICA TRANSRETTALE 2011 2011 2011 TOTALE 42932 23100 4891 1208 4348 1103 N

°

PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UN ESAME DI TESTOSTERONE TOTALE N

°

PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UN DOPPLER PENIENO 2011 2011 451 192 Percentuale su Pz con problema attivo

76 % 41 % 8,7 % 2,1 % 7,8 % 4,1 % 0,8 % 0,3 %

STUDIO IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA TERAPIE Pazienti con problema attivo di IPB : 55852 Pazienti con problema attivo di IPB in terapia: 17528

Percentuale di pazienti in terapia: 31 % Percentuale di pazienti senza terapia: 69 %

PRESENTAZIONE E GENERALITA’ SULL’AUDIT COME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALE UNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIA GPG: IL FUTURO DELL’AUDIT IN MEDICINA GENERALE