Le Proiezioni Ortogonali Presentazione Quando si deve rappresentare un oggetto in modo da averne una visione completa, in cui le dimensioni siano rispettate,

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Le Proiezioni Ortogonali
Presentazione

Quando si deve rappresentare un oggetto in modo da averne una visione completa, in cui le dimensioni siano
rispettate, ci si può avvalere del sistema delle proiezioni ortogonali, che prevede non un solo disegno come avviene
con I'assonometria, ma tre rappresentazioni dell’oggetto stesso:
 di fronte,
 dall'alto,
 di fianco.
Materia: Tecnologia

Istituto comprensivo di Villongo - Scuola secondaria di 1° grado

Prof. Antonino Luvarà

Le Proiezioni Ortogonali
Presentazione

Questo sistema di rappresentazione è detto delle
proiezioni ortogonali perché per eseguirlo occorre
fare riferimento costante a tre piani, detti ortogonali
in quanto posizionati in modo che ognuno si essi
formi un angolo retto con gli altri due. (fig. A).

Materia: Tecnologia

Questi piani sono il:
 Piano Orizzoratale, PO
 Piano Verticale, PV
 Piano Laterale, PL
(fig. B).

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Presentazione

Se tra i tre piani si pone un oggetto qualsiasi,
ad esempio a forma di parallelepipedo, e si immagina di proiettare la forma su ciascuno dei piani, si ottiene che:

 sul piano orizzontale (PO) si proietta la
forma dell’oggetto visto dall'alto, che
assume il nome di pianta (fig. C),

Materia: Tecnologia

 sul piano verticale (PV) si proietta la

forma dell'oggetto si visto di fronte, che
assume il nome di prospetto (fig. D),

 sul piano laterale (PL) si proietta la

forma dell’oggetto visto di fianco, che
assume il nome di profilo (fig. E).

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Presentazione

Insieme delle proiezioni sui tre piani ortogonali (Fig. F)

Materia: Tecnologia

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Presentazione

G

H

La posizione dei tre piani ortogonali è solo
immaginaria: infatti, quando si esegue il disegno
delle tre viste, lo si deve fare su di un foglio piano.
Di fatto è come se due dei tre piani ortogonali
venissero ruotati di 90° fino a disporsi sul piano del
tavolo da disegno (fig. G).

Materia: Tecnologia

Ecco come appare il disegno a rotazione avvenuta: si tratta in
pratica dell'aspetto che assumono i disegni nelle proiezioni
ortogonali (fig. H).

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1. Le linee sottili che uniscono tra loro le varie viste servono per evidenziare i raggi di proiezione dei singoli punti. Esse servono anche come
linee di costruzione geometrica e di riferimento per le dimensioni degli oggetti disegnati.
2. Le linee curve poste tra il piano orizzontale e il piano laterale hanno praticamente la stessa funzione ed èvidenziano nel contempo la
rotazione dei piani.
In conclusione, l'insieme delle linee di riferimento evidenzia che:
3. la larghezza L del parallelepipedo è uguale sia nella pianta che nel prospetto;
4. l'altezza h è uguale nel prospetto e nel profilo;
5. la profondità P è uguale nella pianta e nel profilo.
Materia: Tecnologia

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Presentazione

Esperienza operativa per realizzare un modello rappresentante i tre piani ortogonali
Allo scopo di esaminare meglio i solidi da disegnare in proiezione ortogonale, è ulile costruire un modello costituito da tre pioni di cartone a
forma di quadrato, i cui lati misurano circa 20 centimetri e siano posti ortogonalmente tra di loro.
Per ottenerne una facile piegabilità conviene unire i tre piani con il nastro adesivo telato.

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Quando si deve rappresentare un oggetto in modo da averne una visione completa, in cui le dimensioni siano
rispettate, ci si può avvalere del sistema delle proiezioni ortogonali, che prevede non un solo disegno come avviene
con I'assonometria, ma tre rappresentazioni dell’oggetto stesso:
 di fronte,
 dall'alto,
 di fianco.
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Questo sistema di rappresentazione è detto delle
proiezioni ortogonali perché per eseguirlo occorre
fare riferimento costante a tre piani, detti ortogonali
in quanto posizionati in modo che ognuno si essi
formi un angolo retto con gli altri due. (fig. A).

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Questi piani sono il:
 Piano Orizzoratale, PO
 Piano Verticale, PV
 Piano Laterale, PL
(fig. B).

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Se tra i tre piani si pone un oggetto qualsiasi,
ad esempio a forma di parallelepipedo, e si immagina di proiettare la forma su ciascuno dei piani, si ottiene che:

 sul piano orizzontale (PO) si proietta la
forma dell’oggetto visto dall'alto, che
assume il nome di pianta (fig. C),

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 sul piano verticale (PV) si proietta la

forma dell'oggetto si visto di fronte, che
assume il nome di prospetto (fig. D),

 sul piano laterale (PL) si proietta la

forma dell’oggetto visto di fianco, che
assume il nome di profilo (fig. E).

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G

H

La posizione dei tre piani ortogonali è solo
immaginaria: infatti, quando si esegue il disegno
delle tre viste, lo si deve fare su di un foglio piano.
Di fatto è come se due dei tre piani ortogonali
venissero ruotati di 90° fino a disporsi sul piano del
tavolo da disegno (fig. G).

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Ecco come appare il disegno a rotazione avvenuta: si tratta in
pratica dell'aspetto che assumono i disegni nelle proiezioni
ortogonali (fig. H).

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1. Le linee sottili che uniscono tra loro le varie viste servono per evidenziare i raggi di proiezione dei singoli punti. Esse servono anche come
linee di costruzione geometrica e di riferimento per le dimensioni degli oggetti disegnati.
2. Le linee curve poste tra il piano orizzontale e il piano laterale hanno praticamente la stessa funzione ed èvidenziano nel contempo la
rotazione dei piani.
In conclusione, l'insieme delle linee di riferimento evidenzia che:
3. la larghezza L del parallelepipedo è uguale sia nella pianta che nel prospetto;
4. l'altezza h è uguale nel prospetto e nel profilo;
5. la profondità P è uguale nella pianta e nel profilo.
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forma di quadrato, i cui lati misurano circa 20 centimetri e siano posti ortogonalmente tra di loro.
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con I'assonometria, ma tre rappresentazioni dell’oggetto stesso:
 di fronte,
 dall'alto,
 di fianco.
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Questo sistema di rappresentazione è detto delle
proiezioni ortogonali perché per eseguirlo occorre
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in quanto posizionati in modo che ognuno si essi
formi un angolo retto con gli altri due. (fig. A).

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Questi piani sono il:
 Piano Orizzoratale, PO
 Piano Verticale, PV
 Piano Laterale, PL
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ad esempio a forma di parallelepipedo, e si immagina di proiettare la forma su ciascuno dei piani, si ottiene che:

 sul piano orizzontale (PO) si proietta la
forma dell’oggetto visto dall'alto, che
assume il nome di pianta (fig. C),

Materia: Tecnologia

 sul piano verticale (PV) si proietta la

forma dell'oggetto si visto di fronte, che
assume il nome di prospetto (fig. D),

 sul piano laterale (PL) si proietta la

forma dell’oggetto visto di fianco, che
assume il nome di profilo (fig. E).

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La posizione dei tre piani ortogonali è solo
immaginaria: infatti, quando si esegue il disegno
delle tre viste, lo si deve fare su di un foglio piano.
Di fatto è come se due dei tre piani ortogonali
venissero ruotati di 90° fino a disporsi sul piano del
tavolo da disegno (fig. G).

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Ecco come appare il disegno a rotazione avvenuta: si tratta in
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1. Le linee sottili che uniscono tra loro le varie viste servono per evidenziare i raggi di proiezione dei singoli punti. Esse servono anche come
linee di costruzione geometrica e di riferimento per le dimensioni degli oggetti disegnati.
2. Le linee curve poste tra il piano orizzontale e il piano laterale hanno praticamente la stessa funzione ed èvidenziano nel contempo la
rotazione dei piani.
In conclusione, l'insieme delle linee di riferimento evidenzia che:
3. la larghezza L del parallelepipedo è uguale sia nella pianta che nel prospetto;
4. l'altezza h è uguale nel prospetto e nel profilo;
5. la profondità P è uguale nella pianta e nel profilo.
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forma di quadrato, i cui lati misurano circa 20 centimetri e siano posti ortogonalmente tra di loro.
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 dall'alto,
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fare riferimento costante a tre piani, detti ortogonali
in quanto posizionati in modo che ognuno si essi
formi un angolo retto con gli altri due. (fig. A).

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 Piano Verticale, PV
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 sul piano orizzontale (PO) si proietta la
forma dell’oggetto visto dall'alto, che
assume il nome di pianta (fig. C),

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 sul piano verticale (PV) si proietta la

forma dell'oggetto si visto di fronte, che
assume il nome di prospetto (fig. D),

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La posizione dei tre piani ortogonali è solo
immaginaria: infatti, quando si esegue il disegno
delle tre viste, lo si deve fare su di un foglio piano.
Di fatto è come se due dei tre piani ortogonali
venissero ruotati di 90° fino a disporsi sul piano del
tavolo da disegno (fig. G).

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Ecco come appare il disegno a rotazione avvenuta: si tratta in
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ortogonali (fig. H).

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1. Le linee sottili che uniscono tra loro le varie viste servono per evidenziare i raggi di proiezione dei singoli punti. Esse servono anche come
linee di costruzione geometrica e di riferimento per le dimensioni degli oggetti disegnati.
2. Le linee curve poste tra il piano orizzontale e il piano laterale hanno praticamente la stessa funzione ed èvidenziano nel contempo la
rotazione dei piani.
In conclusione, l'insieme delle linee di riferimento evidenzia che:
3. la larghezza L del parallelepipedo è uguale sia nella pianta che nel prospetto;
4. l'altezza h è uguale nel prospetto e nel profilo;
5. la profondità P è uguale nella pianta e nel profilo.
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forma di quadrato, i cui lati misurano circa 20 centimetri e siano posti ortogonalmente tra di loro.
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con I'assonometria, ma tre rappresentazioni dell’oggetto stesso:
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 di fianco.
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fare riferimento costante a tre piani, detti ortogonali
in quanto posizionati in modo che ognuno si essi
formi un angolo retto con gli altri due. (fig. A).

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 Piano Orizzoratale, PO
 Piano Verticale, PV
 Piano Laterale, PL
(fig. B).

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Se tra i tre piani si pone un oggetto qualsiasi,
ad esempio a forma di parallelepipedo, e si immagina di proiettare la forma su ciascuno dei piani, si ottiene che:

 sul piano orizzontale (PO) si proietta la
forma dell’oggetto visto dall'alto, che
assume il nome di pianta (fig. C),

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 sul piano verticale (PV) si proietta la

forma dell'oggetto si visto di fronte, che
assume il nome di prospetto (fig. D),

 sul piano laterale (PL) si proietta la

forma dell’oggetto visto di fianco, che
assume il nome di profilo (fig. E).

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G

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La posizione dei tre piani ortogonali è solo
immaginaria: infatti, quando si esegue il disegno
delle tre viste, lo si deve fare su di un foglio piano.
Di fatto è come se due dei tre piani ortogonali
venissero ruotati di 90° fino a disporsi sul piano del
tavolo da disegno (fig. G).

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Ecco come appare il disegno a rotazione avvenuta: si tratta in
pratica dell'aspetto che assumono i disegni nelle proiezioni
ortogonali (fig. H).

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1. Le linee sottili che uniscono tra loro le varie viste servono per evidenziare i raggi di proiezione dei singoli punti. Esse servono anche come
linee di costruzione geometrica e di riferimento per le dimensioni degli oggetti disegnati.
2. Le linee curve poste tra il piano orizzontale e il piano laterale hanno praticamente la stessa funzione ed èvidenziano nel contempo la
rotazione dei piani.
In conclusione, l'insieme delle linee di riferimento evidenzia che:
3. la larghezza L del parallelepipedo è uguale sia nella pianta che nel prospetto;
4. l'altezza h è uguale nel prospetto e nel profilo;
5. la profondità P è uguale nella pianta e nel profilo.
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Esperienza operativa per realizzare un modello rappresentante i tre piani ortogonali
Allo scopo di esaminare meglio i solidi da disegnare in proiezione ortogonale, è ulile costruire un modello costituito da tre pioni di cartone a
forma di quadrato, i cui lati misurano circa 20 centimetri e siano posti ortogonalmente tra di loro.
Per ottenerne una facile piegabilità conviene unire i tre piani con il nastro adesivo telato.

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Quando si deve rappresentare un oggetto in modo da averne una visione completa, in cui le dimensioni siano
rispettate, ci si può avvalere del sistema delle proiezioni ortogonali, che prevede non un solo disegno come avviene
con I'assonometria, ma tre rappresentazioni dell’oggetto stesso:
 di fronte,
 dall'alto,
 di fianco.
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Questo sistema di rappresentazione è detto delle
proiezioni ortogonali perché per eseguirlo occorre
fare riferimento costante a tre piani, detti ortogonali
in quanto posizionati in modo che ognuno si essi
formi un angolo retto con gli altri due. (fig. A).

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Questi piani sono il:
 Piano Orizzoratale, PO
 Piano Verticale, PV
 Piano Laterale, PL
(fig. B).

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Se tra i tre piani si pone un oggetto qualsiasi,
ad esempio a forma di parallelepipedo, e si immagina di proiettare la forma su ciascuno dei piani, si ottiene che:

 sul piano orizzontale (PO) si proietta la
forma dell’oggetto visto dall'alto, che
assume il nome di pianta (fig. C),

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 sul piano verticale (PV) si proietta la

forma dell'oggetto si visto di fronte, che
assume il nome di prospetto (fig. D),

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La posizione dei tre piani ortogonali è solo
immaginaria: infatti, quando si esegue il disegno
delle tre viste, lo si deve fare su di un foglio piano.
Di fatto è come se due dei tre piani ortogonali
venissero ruotati di 90° fino a disporsi sul piano del
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ortogonali (fig. H).

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1. Le linee sottili che uniscono tra loro le varie viste servono per evidenziare i raggi di proiezione dei singoli punti. Esse servono anche come
linee di costruzione geometrica e di riferimento per le dimensioni degli oggetti disegnati.
2. Le linee curve poste tra il piano orizzontale e il piano laterale hanno praticamente la stessa funzione ed èvidenziano nel contempo la
rotazione dei piani.
In conclusione, l'insieme delle linee di riferimento evidenzia che:
3. la larghezza L del parallelepipedo è uguale sia nella pianta che nel prospetto;
4. l'altezza h è uguale nel prospetto e nel profilo;
5. la profondità P è uguale nella pianta e nel profilo.
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Esperienza operativa per realizzare un modello rappresentante i tre piani ortogonali
Allo scopo di esaminare meglio i solidi da disegnare in proiezione ortogonale, è ulile costruire un modello costituito da tre pioni di cartone a
forma di quadrato, i cui lati misurano circa 20 centimetri e siano posti ortogonalmente tra di loro.
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Quando si deve rappresentare un oggetto in modo da averne una visione completa, in cui le dimensioni siano
rispettate, ci si può avvalere del sistema delle proiezioni ortogonali, che prevede non un solo disegno come avviene
con I'assonometria, ma tre rappresentazioni dell’oggetto stesso:
 di fronte,
 dall'alto,
 di fianco.
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Questo sistema di rappresentazione è detto delle
proiezioni ortogonali perché per eseguirlo occorre
fare riferimento costante a tre piani, detti ortogonali
in quanto posizionati in modo che ognuno si essi
formi un angolo retto con gli altri due. (fig. A).

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Questi piani sono il:
 Piano Orizzoratale, PO
 Piano Verticale, PV
 Piano Laterale, PL
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Se tra i tre piani si pone un oggetto qualsiasi,
ad esempio a forma di parallelepipedo, e si immagina di proiettare la forma su ciascuno dei piani, si ottiene che:

 sul piano orizzontale (PO) si proietta la
forma dell’oggetto visto dall'alto, che
assume il nome di pianta (fig. C),

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 sul piano verticale (PV) si proietta la

forma dell'oggetto si visto di fronte, che
assume il nome di prospetto (fig. D),

 sul piano laterale (PL) si proietta la

forma dell’oggetto visto di fianco, che
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La posizione dei tre piani ortogonali è solo
immaginaria: infatti, quando si esegue il disegno
delle tre viste, lo si deve fare su di un foglio piano.
Di fatto è come se due dei tre piani ortogonali
venissero ruotati di 90° fino a disporsi sul piano del
tavolo da disegno (fig. G).

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Ecco come appare il disegno a rotazione avvenuta: si tratta in
pratica dell'aspetto che assumono i disegni nelle proiezioni
ortogonali (fig. H).

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1. Le linee sottili che uniscono tra loro le varie viste servono per evidenziare i raggi di proiezione dei singoli punti. Esse servono anche come
linee di costruzione geometrica e di riferimento per le dimensioni degli oggetti disegnati.
2. Le linee curve poste tra il piano orizzontale e il piano laterale hanno praticamente la stessa funzione ed èvidenziano nel contempo la
rotazione dei piani.
In conclusione, l'insieme delle linee di riferimento evidenzia che:
3. la larghezza L del parallelepipedo è uguale sia nella pianta che nel prospetto;
4. l'altezza h è uguale nel prospetto e nel profilo;
5. la profondità P è uguale nella pianta e nel profilo.
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Presentazione

Esperienza operativa per realizzare un modello rappresentante i tre piani ortogonali
Allo scopo di esaminare meglio i solidi da disegnare in proiezione ortogonale, è ulile costruire un modello costituito da tre pioni di cartone a
forma di quadrato, i cui lati misurano circa 20 centimetri e siano posti ortogonalmente tra di loro.
Per ottenerne una facile piegabilità conviene unire i tre piani con il nastro adesivo telato.

Materia: Tecnologia

Istituto comprensivo di Villongo - Scuola secondaria di 1° grado

Prof. Antonino Luvarà