ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORBOLO Apprendere in relazione La costruzione di una classe cooperativa “Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo.

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORBOLO

Apprendere in relazione
La costruzione di una classe cooperativa

“Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi,
domani sapranno farlo da soli”
(L. Vygotskij, 1934)
ADRIANO GROSSI
6.11.2013


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Indice
 Dalla scolaresca alla classe
 La gestione della classe come impegno qualificante del lavoro
d’aula in direzione relazionale
 Classi ‘specialmente normali ’ in cui la diversità è un valore
 Fare gruppo
 Osservare le relazioni in classe
 Il test sociometrico e sociogramma
 Prospettive di lavoro: creare, somministrare, tabulare ,
riflettere sugli esiti del test socio-metrico (sociogramma)

Adriano Grossi 6.11.2013


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Insegnare stanca
 Sempre più spesso gli insegnanti riferiscono che non
riescono a far lezione, che gestire la classe logora e
induce al «burnout», che gli studenti sono «lontani» e
disinteressati, che riportare l'ordine con misure
disciplinari e'aleatorio ed effimero.
 Per prevenire il disagio, disaffezione e altre
manifestazioni collaterali (bullismo ), occorre puntare
sulle relazioni.
 Relazioni significative, assertive col docente e positive
coi compagni.
Adriano Grossi 6.11.2013


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Creare, avere relazioni….
 REL-Azioni. Azioni che mutano in rapporto
all’altro.
 Come si fa a mettere in relazione i giovani con
la cultura e il sapere?
 I ragazzi solo…….edonisti o NET?
 Pensate alla giovane protagonista neolaureata
con un prestigioso curriculum del film «Il
Diavolo veste Prada».
Adriano Grossi 6.11.2013


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«Belle relazioni»
Utilità del Cooperative Learning come
paradigma che prevede:
1. la centralità della vita relazionale
fondativa dell’apprendere.
2. Un indiscusso protagonismo dello
studente.
Adriano Grossi 6.11.2013


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Dalle Indicazioni per il curriculo
«Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Imparare
non è solo un processo individuale. La dimensione sociale
dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. In tal
senso, molte sono le forme di interazione e
collaborazione che possono essere introdotte (dall’aiuto
reciproco all’apprendimento cooperativo,
all’apprendimento tra pari), sia all’interno della classe, sia
attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di
classi e di età diverse.
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New media
 A questo scopo risulta molto efficace l’utilizzo
delle nuove tecnologie che permettono agli
alunni di operare insieme per costruire nuove
conoscenze, ad esempio attraverso ricerche sul
web e per corrispondere con coetanei anche di
altri paesi.
 (La scuola come ambiente di apprendimento)

Adriano Grossi 6.11.2013


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Concezione ecologica dello
sviluppo
In ambito ecologico lo sviluppo non
è più un fatto individuale ed interno
al soggetto: è il contesto che innesca
ed orienta l’apprendimento. Quindi
occorre predisporre ambienti curati
per apprendere.
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Orientamento socio-costruttivista
 In didattica sussiste un orientamento sociocostruttivista (Vigotskyi) per il quale
l’insegnamento non è trasmissione ma azione
volta a definire ambienti o setting in cui
avviene l’apprendimento.
 «Area potenziale di sviluppo» che cresce
grazie a partner.
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Prima di accedere alle tecniche
cooperative, indiscusso
riferimento («brand») anche per
i new media, soffermiamoci su
….
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La classe come
gruppo di
apprendimento
Adriano Grossi 6.11.2013


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Dalla scolaresca alla classe
 L'aula scolastica, luogo elettivo del lavoro
dell'insegnante, della didassi,
dell’insegnamento agito.
 E’ dentro a questa superficie di varie
dimensioni, connotata da spazi ed arredi, che
l’insegnante lavora: qui incontra la scolaresca
per trasformarla in classe, in gruppo di
apprendimento.

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La gestione della classe
 Il passaggio dalla scolaresca alla classe comporta la
gestione della classe .
 Il lavoro d’aula come impegno quotidiano a costruire in
classe ambienti di apprendimento e trasformare la classe
in gruppo di apprendimento.
 La classe: da auditorium a laboratorium.

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Gestire la classe
 L’insegnante (team docente, consiglio di classe,
l’equipe pedagogica ) si impegna ad essere una
guida verso sicuri obiettivi di apprendimento
(competenza curriculare) e a definire relazioni
positive ed assertive con ciascun allievo.
 Docente, meritevole di fiducia grazie ad una
condotta equa e leale.
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Gestire la classe
 Tutte le ricerche sulla gestione della classe
evidenziano l’importanza del coinvolgimento
dell’intero gruppo classe nella vita e nelle
scelte didattiche.
 Quindi: creare forme di interazione tra alunni
per configurare la classe come aggregato
socialmente rilevante , ordinato nel quale gli
allievi partecipano e sono coinvolti nelle
attività di studio
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Buone relazioni, buon
apprendimento
 Oggi ancora più importante è sostanziare il curriculo con
scelte relazionali che permettono di configurare il clima
di classe.
 La dinamica di gruppo è fondamentale al fine di un buon
insegnamento e, soprattutto, di un buon apprendimento.
 Senza la creazione di una relazione di classe positiva, si
rivela inutile ogni riflessione sul come insegnare, come
costruire situazioni che consentano apprendimento,
come procedere in maniera efficace.

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Clima di classe
Qual è la percezione soggettiva
che gli studenti hanno dei
docenti, delle discipline e dei
compiti di apprendimento?

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Clima di classe
«Gli insegnanti devono assumere
comportamenti non discriminatori, essere
attenti ai bisogni di ciascuno, accettare le
diversità presentate dagli alunni disabili e
valorizzarle come arricchimento per l’intera
classe, favorire la strutturazione del senso di
appartenenza, costruire relazioni socio-affettive
positive». Linee guida MIUR Integrazione
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Un buon clima dipende
dall’impiego di tecniche che
facilitano una chiara
organizzazione della vita di
gruppo.
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Classi oggi: eterogenee, colorate e
plurali
 Classi oggi : «speciale normalità » in cui il «normale» si
intreccia con quote di specialità, di specificità, di
diversità e lo «speciale» incontra i bisogni del normale,
dello sviluppo di tutti ( bisogni di crescita, di
accoglienza, di pieno sviluppo).
 E tutto senza confini o confini che mutano: pensiamo
ai BES a cui siamo chiamati a dare risposte in termini
normali.
 Quindi disabili, svantaggiati, alunni con DSA , BES ci
chiedono risposte speciali, ma senza abbandonare la
normalità.
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«Guardare sotto»
Gli insegnanti sono chiamati a «guardare sotto» alla
diversità che non è più solo evidente, ma nascosta
cercando quello che non si vede
Diverso= da di-versus (voltato dall’altra parte).
Diversità non è solo patologia, ma è rispetto della
persona del suo modo di essere e di apprendere (stili
di apprendimento, le molte intelligenze, stili
attributivi….).
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Classe inclusiva
Lo sforzo di costruire la classe come gruppo
per apprendere aggiunge oggi un singolare
valore aggiunto: operare per l’inclusione.
Inclusione= in-claudo (non «chiudo dentro»,
ma faccio in modo che ciascuno si senta parte
di un gruppo, a prescindere dalle «sue «
diversità.)
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Attenzione!
Inclusione non significa presenza
fisica continua in classe per 40 ore,
ma «ritorni», nati in ambiente
specifico, che promuovono
l’autostima e la partecipazione del
soggetto.
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Fare gruppo
 Apprendere insieme in un clima di
solidarietà.
 Ma …………… la collaborazione non
nasce spontaneamente, per creare un
gruppo è indispensabile condividere uno
scopo, riconoscere il proprio ruolo e
ritenersi capaci di realizzarlo.
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Fare gruppo
 Nella sua definizione più generale il gruppo è
visto come "un insieme di persone unite fra
loro da vincoli naturali, da rapporti di
Fare
gruppo
interesse, da scopi o idee comuni ecc…“.
 Ma un gruppo è più, è qualcosa di diverso
della somma delle sue singole componenti,
come K. Lewin, ha ampiamente dimostrato,
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Fare gruppo
 Il gruppo dovrebbe avere un obiettivo comune riconosciuto
da tutti i membri.
 È proprio l’adesione agli obiettivi principali che porta i
soggetti coinvolti, in questo caso, alunni ed insegnanti, ad
impegnarsi per la loro realizzazione.
 Ciascuno deve trovare il modo di esprimere le sue
potenzialità ed integrarle con quelle degli altri in modo da
sviluppare anche un senso d’interdipendenza con gli altri
membri favorendo così il senso d’appartenenza al gruppo.

Fare gruppo

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Obiettivi
 Migliorare il clima di classe investendo in abilità
sociali che aiutano a stare insieme in gruppo
(capacità di ascoltare, di parlare sottovoce e a
turno, di muoversi in modo ordinato senza fare
troppo rumore, di rispettare le regole e
condividerle) in modo da svolgere ordinatamente
l’attività didattica in maniera continuativa;
 Organizzare la classe in gruppi ( adottare CL e
«piccole pratiche»).
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 Come «fare
gruppo»,
come
trasformare
la classe in
gruppo?
Come
includere?

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 Strategie
collaborative e
cooperative che ci
aiutano a creare
setting specifici


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Cooperative learning
 Il cooperative learning è un metodo d'insegnamentoapprendimento che applica particolari tecniche di
cooperazione all'interno della classe, dirette a piccoli
gruppi di alunni.






Braistorming
Jig saw
Peer turoring
Lavoro a coppie
……….

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Entriamo in classe
 La situazione relazionale (così importante per
fondare l’apprendimento) è COMPLESSA.
 Alcuni alunni sono isolati, altri vengono emarginati.
 L’insegnante, in classe tutti i giorni, vede questi
fenomeni: nota le «affinità speciali» di alcuni allievi,
individua le «cricche», le «cosche», guarda i
sottomessi e i gregari che stanno al gioco dei capi
per sentirsi importanti, coglie scarsa collaborazione
nei gruppi di lavoro.
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Qual è l’assetto sociorelazionale della nostra
classe?
Gruppi, relazione tra i vari alunni: cosa succede?
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ANDARE OLTRE LA DIMENSIONE A OCCHIO
NUDO

Riportiamo alla luce la dimensione
sotterranea di attrazioni e repulsioni
presente in ogni classe individuando
le strategie più adeguate per
promuovere la socializzazione degli
alunni a scuola.


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ANDARE OLTRE LA DIMENSIONE A OCCHIO
NUDO



La conoscenza di cui a scuola si dispone
circa i componenti di un gruppo classe si
limita spesso alle sole manifestazioni
esterne, tali da non essere sufficienti a
cogliere l’effettiva struttura psicosociale
del gruppo e le relazioni esistenti tra le
persone.


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QUINDI RICORRIAMO AL…..


Test sociometrico ideato da Jacob Lévi Moreno
(1892-1974),fondatore della sociometria.



Il test sociometrico di Moreno permette di
individuare le reti di comunicazione ed,
eventualmente,di conflitto, costruite
all’interno dello stesso gruppo e la posizione
in esso ricoperta da ogni singolo soggetto.


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A NOI INTERESSA
PARTICOLARMENTE….


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IL SOCIOGRAMMA DI MORENO È:
Una tecnica che conduce ad una rappresentazione
grafica delle relazioni interpersonali all’interno di un
gruppo.
Può essere utile per evidenziare la posizione di ognuno
nel gruppo e, quindi, comprendere più facilmente quale
debba essere l’azione dell’insegnante per sviluppare un
maggior equilibrio interno e per aiutare alcuni bambini a
risolvere i loro problemi di socializzazione.


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IL SOCIOGRAMMA DI MORENO È:
Oltre all’individuazione di alunni in
situazione problematica, il
sociogramma permette anche di
agire in un’ottica di miglioramento
delle attività scolastiche. Dalla
sua interpretazione si evincono
anche delle informazioni sugli
alunni che si preferiscono, o si
trovano bene a lavorare o giocare
insieme. Utilizzando queste
informazioni l’insegnante
potrebbe organizzare le attività
didattiche in modo tale da far
collaborare tra di loro gli alunni
che sono più in sintonia


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Partiamo analizzando i
casi in cui si utilizza
questa tecnica …

Si utilizza principalmente nei contesti scolastici, in
particolare quando si verificano queste specifiche
situazioni:
 relazioni conflittuali;
 presenza di sottogruppi;
 soggetti esclusi;
 mancanza di collaborazione nei gruppi di lavoro


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L’INSEGNANTE PER UTILIZZARE IL SOCIOGRAMMA
DEVE SVILUPPARE LE SEGUENTI FASI:

1.
2.
3.
4.

Costruzione del questionario
Somministrazione del questionario
Lettura dei risultati
Uso dei risultati


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COSTRUZIONE DEL QUESTIONARIO
Il questionario deve essere costruito
dall’insegnante in collaborazione con il
consiglio di classe.

DEVE CONTENERE 4 DOMANDE CHE
POI VERRANNO SOMMINISTRATE AGLI
ALUNNI.


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È IMPORTANTE CHE I BAMBINI SI
TROVINO DI FRONTE A DOMANDE
CHE FANNO PARTE DELLA LORO
ESPERIENZA QUOTIDIANA.

In questo modo lo
svolgimento del
questionario non risulterà
un’attività prettamente
scolastica.


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DOMANDE NO

Chi sono per te i due o tre bambini più simpatici della classe?

Se dovessi fare un gioco, quali sono i due o tre compagni che
vorresti in squadra con te?

Tra i tuoi compagni di classe chi è il tuo migliore amico?


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CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELLE DOMANDE:
 specificità e concretezza;

 domande a risposta aperta fino a 3 scelte;
 alcune domande devono fare riferimento ad un
criterio affettivo (situazione di gioco, tempo
libero), altre ad un criterio funzionale (attività
scolastiche);
 ad ogni domanda deve seguirne una di uguale
contenuto, ma in forma negativa. La forma
negativa permette di distinguere, in fase di
analisi, i soggetti indifferenti da quelli esclusi.


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Un esempio…

Criterio
affettivo

Criterio
funzionale


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SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO

ATTENZIONE!

È importante che la fase di somministrazione del questionario sia
eseguita correttamente allo scopo di evitare condizionamenti di
varia natura che possono invalidare il risultato finale.


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Ecco le poche e semplici
regole che l’insegnante
Anna dovrà seguire …

1. Somministrare il questionario quando tutti gli alunni del gruppo-classe
sono presenti;
2. illustrare con chiarezza e semplicità le finalità e le modalità del test;
3. precisare che la sua esecuzione è facile e che i risultati non saranno
soggetti a valutazione;
4. comunicare che le domande andranno a toccare aspetti personali e per
questo sarà garantita la riservatezza delle risposte. Quindi sollecitare gli
alunni a tenere soltanto per sé le risposte fornite, una volta terminato il
test;


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4. invitare gli alunni a non fare confusione durante lo svolgimento del
questionario;

5. separare i banchi al fine di contenere la curiosità ed evitare che i
bambini sbircino nel foglio del compagno.


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LETTURA DEI RISULTATI

Ora che abbiamo raccolto tutti i
questionari non resta che organizzare ed
analizzare le risposte nel modo più chiaro
e funzionale costruendo:
-LA MATRICE SOCIOMETRICA;
- IL SOCIOGRAMMA A BERSAGLIO.


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LA MATRICE SOCIOMETRICA

La matrice sociometrica rappresenta il
modo più chiaro di sintetizzare
graficamente la situazione di relazioni
esistenti in una classe in base alle scelte
del questionario sociometrico.


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Ecco, questa è la
matrice della
maestra Anna.

Nel nostro caso la
classe è composta
da 10 bambini i cui
nomi sono elencati,
nella matrice, sia
orizzontalmente
che verticalmente.
Ciascun bambino
ha scelto o rifiutato
2 o 3 bambini per
un’attività di gioco.

Le scelte compiute si segnano nelle righe: in tal modo leggeremo sulle
colonne tutte le scelte e i rifiuti ricevuti da ogni singolo bambino.
Ovviamente nessun bambino può scegliere o rifiutare se stesso.


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La matrice sociometrica contiene
tutti i dati che consentono di
costruire la situazione della classe:
può però essere utile raffigurare
visivamente il raggruppamento delle
scelte compiute, con il
Sociogramma.

Quindi non è
finita!


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L’insegnante Anna
ha costruito questo
Sociogramma …


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ATTENZIONE!

La matrice ed il Sociogramma vanno costruiti per entrambi
i criteri, affettivo e funzionale, e successivamente
comparati tra loro per giungere ad una visione d’insieme
del gruppo-classe.


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USO DEI RISULTATI

Adesso è arrivato il momento di
capire quali sono le posizioni
che ogni bambino ricopre
all’interno del gruppo classe ed
i rapporti interpersonali che li
legano

Le insegnanti sono riunite in consiglio di
classe e stanno analizzando le posizioni
rilevate dal Sociogramma.


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Generalmente emergono
5 diverse posizioni:
 ISOLATO: Soggetto privo di qualsiasi riconoscimento dai compagni e
quindi non nelle condizioni di instaurare alcun tipo di legame all’interno
della classe.
 MARGINALE: La cui presenza all’interno della classe non è
fondamentale. La sua posizione non è centrale nella rete delle
relazioni.
 EMARGINATO: Non è considerato positivamente dai suoi compagni.
 POPOLARE: Viene riconosciuto da molti compagni, ma non ha
necessariamente legami.
 LEADER: È il più riconosciuto dal gruppo ed ha molti legami con i
compagni.


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Torniamo al Sociogramma che
ha costruito l’insegnante Anna …

Provate ora a capire che posizione ricopre
Luigi, avendo ricevuto 5 preferenze di cui 3
da lui ricambiate e, nessun rifiuto.

LEADER

POPOLARE


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BRAVO, è la
risposta esatta!

Infatti il leader oltre ad essere il soggetto più
scelto, spesso contraccambia le scelte ricevute.

Il popolare, pur essendo anche lui molto scelto
dai componenti del gruppo, non contraccambia
le stesse preferenze.


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PECCATO!
Hai sbagliato!

Il popolare, pur essendo molto
scelto, non ricambia le stesse
preferenze ricevute.


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… un altro piccolo test …

Se Francesca non ha ricevuto nessuna scelta e nessun
rifiuto, mentre Andrea non ha ricevuto nessuna scelta e ha
ricevuto 5 rifiuti, chi dei due è l’emarginato e chi è l’isolato?

Andrea emarginato
e
Francesca isolata

Andrea isolato
e
Francesca emarginata


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GIUSTO!

Francesca risulta isolata dal gruppo in quanto non viene in
alcun modo considerata (né per le scelte né per i rifiuti).

Andrea risulta emarginato dal gruppo in quanto ha ricevuto
molti rifiuti e nessuna scelta. Viene in qualche modo
considerato, anche se negativamente.


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Ora l’insegnante Anna può tirare le somme per delineare le
diverse posizioni dei bambini all’interno del gruppo – classe:
 Luigi è il leader perché ha ricevuto molte scelte, la maggior
parte delle quali sono ricambiate;
Martina e Viola sono popolari perché hanno ricevuto molto
scelte anche se non ricambiate;
Francesca è isolata perché non ha ricevuto né scelte né rifiuti;
Marco e Federica sono marginali perché hanno ricevuto un
numero di scelte sensibilmente inferiore alla media;

Andrea è emarginato perché ha ricevuto il maggior numero di
rifiuti.


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… il mio lavoro è terminato!
Adesso tocca a voi
insegnanti, partendo da
questa analisi, progettare
un’efficace strategia
d’intervento …


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