Cicale Benedetta
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L’EVOLUZIONE
DELL’UOMO
LAVORO SVOLTO DALLA
CLASSE IV B
S. Lucia
30/10/2015
Cicale Benedetta docenti Zeni
Buonanno
1
SCIMMIA ANTROPOMORFA
Le scimmie antropomorfe comparvero
sulla Terra circa 15 milioni di anni fa.
Vissero nelle foreste umide e piovose
dell’ Africa. Le scimmie antropomorfe
somigliavano alle scimmie, ma erano
molto più grosse, con un cervello più
grande e le braccia più lunghe e robuste.
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AUSTRALOPITECO
australopiteco visse in Tanzania (Africa) circa
3,5 milioni di anni fa.
► L’
► L’
australopiteco aveva il corpo ricoperto di peli, la
fronte bassa, l’ arcata sopraccigliare sporgente e il
cranio molto più piccolo del nostro. Esso
camminava in posizione eretta, era bipede,
impugnava pietre e rametti. L’ australopiteco si
cibava di frutti, erbe, radici ma probabilmente
anche di piccoli animali che trovava già morti.
► Viveva in gruppo, dormiva sugli alberi ed era
nomade cioè si spostava continuamente per
procurarsi il cibo.
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HOMO HABILIS
L’ homo habilis visse circa 2 milioni di anni fa. Gli scienziati lo
hanno chiamato così perché era abile, cioè in grado di
scheggiare la pietra per fabbricare utensili.
I primi utensili, chiamati chopper, erano ciottoli scheggiati da un
solo lato, realizzati con la selce, un tipo di pietra particolare che
si rompe facilmente. Forse i nostri antenati hanno dapprima
usato schegge e pietre spezzate trovate a terra, o magari ottenute
cercando di rompere qualcosa . Poi però , si sono accorti della
loro utilità e hanno cercato di crearli intenzionalmente. Con i
chopper era capace di estrarre radici dal terreno , di scuoiare il
cadavere di un animale e di tagliarlo a pezzi. Cominciò così a
nutrirsi non solo di bacche e frutti che raccoglieva, ma anche di
carne.
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HOMO ERECTUS
Circa 1,5 milioni di anni fa comparve in Africa
l’ homo erectus .
Esso camminava ormai in posizione eretta ed era
alto circa un metro e settanta, aveva gambe lunghe,
bacino stretto e il cervello due volte più grande di
quello dell’ australopiteco.
L’ homo erectus sapeva costruire con la pietra
strumenti e armi scheggiati da entrambe le facce:
l’amigdala , la punta e il raschiatoio.
Con alcuni di questi strumenti andava a caccia e a pesca.
La carne delle prede da lui cacciate diventava il suo pasto.
L’homo erectus fu il primo uomo a saper utilizzare e
controllare il fuoco che gli serviva per allontanare le belve feroci,
per riscaldarsi, per cuocere i cibi e per illuminare.
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HOMO SAPIENS
L’ homo sapiens comparve in Africa e in Europa circa 125.000 anni fa.
Gli scienziati lo hanno chiamato uomo di Neanderthal perché i suoi resti
fossili sono stati ritrovati nella valle tedesca di Neanderthal.
L’homo sapiens cacciava grandi animali e raccoglieva vegetali, lavorava
utensili in pietra che usava per raschiare e preparare le pelli ed è stato il
primo a seppellire i morti.
Esso imparò ad accendere il fuoco probabilmente percuotendo tra loro
due pietre di selce o strofinando tra loro due legnetti.
Intorno al fuoco si riunivano le famiglie per cucinare il cibo e per
riscaldarsi.
Il tempo trascorso intorno al fuoco portò allo sviluppo di un linguaggio più
evoluto.
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HOMO SAPIENS SAPIENS
Circa 50.000 anni fa, comparve in Europa l’homo sapiens sapiens,
chiamato anche uomo di Cro – Magnon, la località francese in cui sono
stati ritrovati i suoi resti fossili.
Quest’uomo era molto intelligente e capace di adattarsi ai cambiamenti
climatici, ben presto si diffuse in tutta la terra.
Esso sapeva costruire utensili molto complessi e fu il primo a dipingere
sulle pareti delle caverne probabilmente perché rappresentare gli animali
e la loro cattura era considerato di buon augurio per la caccia. Questi
uomini vivevano in tribù nelle quali ognuno aveva il suo compito, le donne
accudivano i bambini, cucivano le pelli degli animali per fare tende e vestiti
e raccoglievano frutti, bacche e legna per accendere il fuoco; gli uomini
andavano a caccia in gruppo, costruivano armi e attrezzi e insegnavano ai
più giovani queste attività. La vita in gruppo migliorò ancora di più il
linguaggio che divenne sempre più articolato e preciso.
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PALEOLITICO
Il Paleolitico e il Neolitico rappresentano i due periodi fondamentali della
Preistoria.
Il Paleolitico, età della pietra antica, è un periodo in cui l’uomo scheggiava
la pietra per realizzare i suoi attrezzi. Ha inizio con la comparsa dell’ “homo
abilis” sulla terra, circa due milioni di anni fa e termina circa 10.000 anni fa
con l’inizio dell’era neolitica.
Nel Paleolitico, gli uomini vivevano in tribù e ogni tribù era composta da più
gruppi di famiglie imparentate tra loro.
Gli uomini e le donne avevano compiti diversi: gli uomini andavano a
caccia, costruivano armi e attrezzi e, nel tempo libero insegnavano ai
giovani a scheggiare la pietra e le tecniche della caccia.
Le donne, invece, si prendevano cura dei bambini, raccoglievano frutti ed
erbe, pulivano le pelli, cucivano e cucinavano .
La vita in gruppo favorì lo sviluppo del linguaggio che divenne sempre più
articolato.
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NEOLITICO
Il Neolitico, età della pietra nuova, inizia circa 10.000 anni fa, quando, in seguito ad
importanti cambiamenti climatici, si diffusero sulla terra immense praterie, dove
crebbero nuove piante come il grano e l’orzo.
L’uomo imparò a coltivare la terra e nacque così l’agricoltura; per attendere il
raccolto, da nomade diventò sedentario.
Per facilitare il lavoro nei campi, costruì attrezzi agricoli sempre più sofisticati e
taglienti ed imparò a levigare la pietra.
Probabilmente durante la caccia, si rese conto che alcuni animali potevano essere
addomesticati e così iniziò ad allevare pecore, capre e maiali dai quali poté ricevere
cibo e pellame senza rischiare la vita né il ritorno da caccia a mani vuote.
L’uomo del Neolitico costruì i primi villaggi vicino a corsi d’acqua. Le prime abitazioni
furono capanne, poi palafitte, cioè abitazioni costruite su piattaforme sostenute da
pali conficcati sul fondo di uno specchio d’acqua.
Molti furono i progressi raggiunti anche nel campo dell’artigianato:
l’uomo imparò a costruire oggetti in ceramica e terracotta, nacquero così i primi
artigiani. Le donne scoprirono che il pelo della pecora si poteva trasformare in un filo
sottile, (iniziò così la filatura) e che i fili raccolti potevano essere intrecciati grazie ad
un telaio per ricavarne tessuti e stoffe (nacque cioè la tessitura).
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I lavori degli uomini del neolitico
i lavori degli uomini del neolitico
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Serie1
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agricoltori
pastori
pescatori
cacciatori