La classe quarta A del Plesso di Almenno S

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Transcript La classe quarta A del Plesso di Almenno S

“Regoliamoci!”
5^ edizione del concorso nazionale
Anno scolastico 2010-2011
"Beni confiscati alle mafie e territorio:
il sogno si fa segno"
Abbiamo conosciuto, attraverso la lettura del libro
“ Per questo mi chiamo Giovanni”, la storia di Giovanni
Falcone, prima bambino felice e poi uomo buono, di
grandi valori, coraggioso. Un uomo che ha sacrificato la
vita per combattere la mafia.
Abbiamo capito che nel nostro paese esistono
organizzazioni che vogliono prendere
il posto della legge.
Abbiamo conosciuto figure di persone “nobili d’animo” che
hanno lottato e lottano ancora
per trovare il modo di rompere le catene
che costringono le persone ad un modo di pensare
contrario alla legalità e alla giustizia.
“ La mafia, però, c’è anche a scuola,
è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri,
è nel silenzio di complicità che ne avvolge le cattive azioni.
La mafia è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi,
anche se ci chiede di fare delle scelte difficili
e di subirne le conseguenze”.
I bisogni che hanno portato le nostre
maestre alla scelta di aderire al concorso sono stati:
aprire le nostre menti,
stimolare la nostra curiosità,
cercare di farci capire e porci dei perché,
perché tanto male e prepotenza,
verso un innocente,
verso i giudici,
perché il segreto
perché la minaccia,
perché sostituirsi allo Stato,
perché rubare agli altri e
arricchirsi facendo del male ….
“Nel dolore dei giorni in cui poi arrivavano notizie tristi, non
potevamo capire. Parlare, ascoltare, raccontare, disegnare,
… ci ha aiutato a pensare.
Non possiamo ancora capire bene, ma riflettendo insieme,
riusciamo a sopportare ciò che ci turba e ci fa paura.”
Ci sono storie che nei libri di testo non troveremo mai.
Storie portate a noi dal vento e ascoltate.
Storie vicine e storie lontane.
Storie intrecciate ad un filo, storie di bimbi,
amati da chi le storie le vive solo per un tempo
e da chi invece le vive da sempre.
Storie che ogni giorno ci rapiscono il cuore.
Storie di famiglie in difficoltà, temporaneamente
non in grado di occuparsi dell’educazione
e delle necessità materiali e affettive dei propri bambini.
Abbiamo scoperto che la legge tutela il minore in
situazione di difficoltà. Sancisce il diritto
fondamentale del minore ad una propria famiglia,
all’educazione, a che gli sia garantita la possibilità di un
armonico sviluppo della sua personalità
ed una crescita normale in una famiglia
affettuosa ed accogliente.
Il nostro sogno farà segno solo se
nella nostra vita incontreremo
bambini felici, sereni e socievoli
e da grandi vivremo con persone buone,
di grandi valori e ideali.
Abbiamo voluto raccontare le nostre storie,
un po’ vere e un po’ no,
fantasticare e sognare che
un giorno dopo l’altro
quel filo intrecciato si sciolga.
E le nuvole, che si mettono lì tra noi e il cielo,
vanno per lasciarci soltanto una voglia di pioggia
e poi finalmente il sereno.
C’è un posto a Berbenno che aspetta
i bambini tristi e soli
come quelli che abbiamo descritto nelle nostre storie.
Noi sappiamo che ci sono tanti Marco, Giovanni,
Greta, William, Chiara, Sami e Albert, Gabriele … che non
trovano un nido accogliente, una mamma paziente, un
papà tranquillo.
Quel nido li aspetta:
è grande, è colorato, è caldo.
Li aspetta per proteggerli e amarli mentre
attraversano la loro tempesta.
“Un minore temporaneamente privo di un ambiente
familiare idoneo può essere affidato
a un’altra famiglia
o a una persona singola
o a una comunità di tipo familiare
che gli assicuri il mantenimento,
l’educazione,
l’istruzione e le relazioni affettive
di cui ha bisogno ( art. 2)”
Marco
In una casa lontana lontana, due genitori, come ce ne sono
tanti, continuano a litigare per nulla e a dirsi le parole più
brutte, loro che si amavano tanto! Max, il papà, picchia
continuamente e con cattiveria Maria, sua moglie. Non la
rispetta più. Come sempre fa, Marco, il loro bambino
dolcissimo, per non sentire tutte quelle cattiverie, si nasconde
impaurito sotto le scale che portano in camera. La vicina di
casa sente la voce di Max urlare e pensa a Maria e al suo
bambino.
Anche la maestra Luisa si accorge che Marco non è più lo
stesso bambino di una volta, è triste e all’intervallo sta
sempre seduto a guardare il soffitto.
La voce gira e, come il vento porta via le foglie, il tempo
passa e tutto va.
Una donna che non poteva avere figli sente la notizia e
ne resta sconvolta. Subito si presenta davanti ai genitori
del dolce bambino e chiede e richiede l’affido di Marco.
Dopo un po’ di tempo, finalmente, lo ottiene. Marco parte
con questa donna, dolcissima come lui. La donna si
chiama Monica, lei è tranquilla, lei è leggera, lei trasmette
al bambino delle emozioni d’amore e di sicurezza.
Ogni sera Monica si siede sul lettino di Marco e
resta lì finché lui si addormenta.
Un bel giorno le telefonano i genitori del bambino e
assicurano che non litigano più e che si amano ancora
tanto, tanto come prima. Marco è felice di rivedere i suoi
genitori insieme, ma anche tanto triste di lasciare Monica.
Così ogni estate la famiglia va a trovare Monica,
“ la vicemamma”.
Ilaria
Un giorno il ministro decise di mettere un cartello su
tutti gli alberi della contea. Il biglietto diceva così:
-Cercasi vicemamma per il piccolo principe William.
Dopo un’ora al castello arrivarono centinaia di dame,
governanti e un serva bellissima,
dai lunghi capelli marroni
come la terra.
William la scelse tra tutte le altre e con lei tornò a sorridere.
Dopo un po’ di tempo, però, tornarono mamma e papà e
William fu molto felice.
Gabriele
Daniela e Federica
Chiara era una bambina di tre anni, era magra, aveva i
capelli color carota che incorniciavano un visino dolce e
tenero e due occhioni blu spalancati sul mondo. Il suo
nasino a patatina era ricoperto di lentiggini, così pure
tutto il suo viso. Era tenera e dolce e voleva sempre
giocare con i suoi pupazzi. Chiara amava tantissimo le
coccole della sua nonna che la calmavano quando era
agitata e spaventata. Lei piangeva sempre ogni volta che
i suoi genitori alzavano la voce, così avevano deciso di
separarsi per un po’. Un giorno Chiara raccontò alla
maestra un brutto sogno: - Ero in casa da sola e non
trovavo più mamma e papà. Avevo tanta paura!
La maestra la coccolò tra le sue braccia, la cullò fino a
farla addormentare. Nei giorni seguenti Chiara non volle
mangiare, non volle disegnare né parlare più. Allora la
maestra parlò con la direttrice, che avvertì il giudice
perché la situazione familiare di Chiara era difficile e la
faceva soffrire tanto.
La famiglia fu chiamata e spiegò cosa li portava a litigare
sempre, anche in presenza della loro bambina. Chiara fu
presto portata in un’altra casa per
vivere un momento tranquillo finché non si fossero
chiarite le cose tra i suoi genitori.
Helena
Sami e Albert
C’era una volta una coppia di sposi che desiderava tanto
adottare dei bambini. Un giorno Walter e Miriana
andarono in un orfanotrofio e chiesero informazioni alla
direttrice. Ella rispose che c’erano due fratellini e li portò
a vedere: erano così belli, ma sperduti e tristi. Decisero di
adottarli entrambi. Quando giunsero a casa i bambini
erano molto agitati e ammutoliti. La giovane coppia
dovette dimostrare loro tanto amore: coccolarli, giocare e
cucinare insieme. Un giorno, finalmente, tutto cambiò
perché i bambini capirono di avere una mamma e un
papà amorevoli.
Da quel giorno sono una famiglia felice e bellissima.
Viola e Camilla
Gabriele
C’era una volta un bambino di nome Gabriele. I suoi
genitori litigavano sempre, finché divorziarono. Il
bambino andò a vivere dalla nonna, in un paese lontano
dal suo. Così perse i suoi compagni di scuola, i suoi
amici e non poteva più allenarsi e giocare con loro. Si
intristì e diventò silenzioso e solitario. La nonna non
sapeva più cosa fare, chiese aiuto ai servizi
sociali del comune.
Tutti si commossero per la triste storia di Gabriele e il
sindaco decise di intervenire usando la casa confiscata
alla mafia per farne una casa accogliente per tutti i
bambini che erano soli e, quindi, anche per Gabriele.
In quella casa serviva anche una vicemamma.
 Allora il comune inviò una lettera a tutte le famiglie della
provincia con scritto: “ Tutte le donne sono invitate a fare
da “vicemamma” ai bambini ospitati. Chi vuole essere la
vicemamma si presenti in comune”.
 Una donna che aveva buon cuore decise di farlo lei, si
presentò e fu scelta perché tutti sapevano che era molto
buona. I bambini erano felici di avere una vicemamma
tanto amorevole! I genitori di Gabriele fecero pace, non
tornarono assieme però andava con loro spesso.
Finalmente dopo qualche mese tornò a vivere con la sua
mamma. Gabriele fu molto felice, ma una parte di lui era
triste per tutti i bambini che erano ancora senza mamma.
Allora decise con la sua mamma di portare con sé un
altro bambino che aveva bisogno d’amore.
Tommaso
Storia vera di un nonno
*testimonianza*
Abbiamo due nipotine che amiamo tantissimo. Una volta,
tutte le domeniche andavamo da loro per pranzare
insieme. Nel pomeriggio poi uscivamo tutti a fare una
bella passeggiata, al parco, oppure al lago o in
montagna, se il tempo era bello. Erano giornate
stupende, stare insieme li rendeva felici e le bambine
intanto crescevano. Ora ci vediamo sempre di meno,
perché il papà e la mamma non stanno più insieme. Noi
e le nostre nipotine soffriamo per questa lontananza e
speriamo soltanto che tutto questo finisca presto, come
un brutto sogno. Per aiutare le nostre nipotine a superare
questo triste momento della loro vita, abbiamo deciso di
fare i vicegenitori. Così le bambine non soffriranno più la
lontananza dai loro amati nonni.
Questo è il nido accogliente e si trova a Berbenno.
La posizione incantevole della casa di Berbenno lascia
intravedere la possibilità di attivare un nuovo servizio,
poco presente in provincia di Bergamo, un servizio per
tutte quelle situazioni familiari che necessitano di risposte
immediate e che promuova l’accoglienza familiare.
Abbiamo provato a rendere meno triste questa bellissima
casa, l’abbiamo colorata e resa più allegra.
Qui torneranno i bimbi a sorridere,
a correre e a giocare.
Qui ritroveranno la serenità perduta.
Qui, giorno dopo giorno,
ritorneranno a essere felici.
E noi saremo contenti!!!
Abbiamo giocato poi a fare anche
gli architetti e, partendo dalla planimetria,
abbiamo progettato gli ambienti
di questa casa. Non è stato facile,
ma ci abbiamo provato!
camera
balcone
camera
camera
camera
terrazzo
bagno
Federica
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ca
me
ra
balcone
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terrazzo
bagno
balcone
Sara e Camilla
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terrazzo
bagno
balcone
Mirko
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terrazzo
bagno
balcone
Kevin
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terrazzo
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bagno
balcone
Andrea e Rino
balcone
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terrazzo
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bagno
balcone
Gabriele
bagno
bagno
cucina
sala polifunzionale
Rino e Andrea
cucina
bagno
bagno
sala polifunzionale
Ilaria e Sara
bagno
cucina
bagno
sala polifunzionale
Federica e Daniela
bagno
sala polifunzionale
bagno
cucina
Tommaso
terrazzo
Sala relax
garage
bagno
Kevin
Facsimile
Infine abbiamo voluto costruire una
giostra della felicità
Materiale utilizzato:
° bottiglie
Collocazione:
Appena terminata sarà
collocata sul terrazzo della
casa di Berbenno
di plastica di
varie misure e colori
° materiale di riciclo
° peluche
Fasi operative del progetto:
Conversazioni guidate, riflessioni, discussioni sui temi
trattato ( mafia e affido);
racconti di storie vere e inventate che contribuiscono a
creare un clima di ascolto e di confronto;
lettura della storia “Una vice mamma per la principessa
Martina”di Beatrice Masina
Costruzione di storie
Ascolto di una testimonianza
Progettazione ambienti della casa, interni ed esterni
Utilizzo di:
Paint, programma di grafica semplice
Power Point, programma per presentazioni
Costruzione della giostrina della felicità
SCHEDA INFORMATIVA SUL BENE IMMOBILE
Ubicazione: Berbenno- Valle Imagna-Bergamo
Indirizzo: Via Milano ,53
Zona: PERIFERICA e di villeggiatura
Tipologia/descrizione: Villetta su tre piani: piano
seminterrato, piano primo, piano rialzato. Sono
presenti balconi e terrazzi.
Utilizzo: destinato per il progetto “Comunità familiare”.
Non è stata ancora individuata la famiglia affidataria.
Stato di manutenzione: buono
Agibilità: SI
Noi speriamo che un giorno dopo l’altro
questi bambini possano dimenticare e
ritornare a essere felici nella loro vera casa
con il proprio papà e la propria mamma.
La legge n. 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati
alle mafie prevede l'assegnazione dei patrimoni e delle
ricchezze di provenienza illecita a associazioni,
cooperative, Comuni, Province e Regioni, in grado di
restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di
promozione sociale e lavoro.
Belotti Andrea
Berizzi Sara
Bonfanti Kevin
Capelli Daniela
Capelli Erik
Capelli Paola
Caruso Sofia
Ciancio Camilla
Culatti Alessio
Lomboni Mirko
Manzoni Tommaso
Micheletti Sara
Muttoni Ilaria
Nacchia Bonaventura
Nodari Chiara
Pagani Ivan
Panzeri Gabriele
Signorelli Federica
Tintori Viola
Verzeri Helena