Un volontario per amico2 - Osservatorio sull`immigrazione in Piemonte

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Un volontario per amico 2
anno scolastico 2005/2006
Direzione didattica P. Gobetti
Torino
Referenti di progetto:
LVIA : Pino Cravero
D.D. Gobetti: Luisa Piarulli
ACQUA
Qualunque sia il Dio che guida l’uomo, l’acqua nelle sue mani è
strumento di ispirazione: essa è poesia, è musica, è un quadro,
è la Vita stessa.
L’acqua che s’increspa, l’acqua che placida va, l’acqua che disseta,
l’acqua che purifica, lava, lambisce, accarezza, brilla alla luce del
sole o al chiarore della luna, che accompagna un amore sotto le
stelle, l’acqua che dà la Vita.
E allora perché?
Perché non tutti ce l’hanno? Perché alcune popolazioni abbondano
di acqua e altre ne sono povere e carenti?
Nasce come bene per tutti e diventa bene di pochi.
Perché?
Ai bambini bisogna dare delle
risposte!
I bambini non possono comprendere la logica del potere, le lobby dell’economia
e per fortuna sanno dire “questo è giusto”, “questo è sbagliato!”.
Proviamo a dare qualche risposta con l’aiuto dei volontari della Lvia. Ormai i
bambini conoscono bene Pino, Diego, Lucetta e tanti altri.
Ne conosceranno dei nuovi, che racconteranno la propria storia: medici o
casalinghe, non ha importanza perché la sola cosa bella e interessante è di
sapere che tutti, ma proprio TUTTI possono contribuire a rendere questo
mondo migliore.
Quindi cominciamo!!!
Ci accompagnano l’entusiasmo, lo stupore delle domande, la volontà di
comprendere insieme a loro, i nostri PROTAGONISTI, i bambini , che sanno
contagiarci sempre, soprattutto quando dicono: “MA perché NON
FACCIAMO COSI’? E’ FACILE!!!”
ESSI CI INSEGNANO CHE E’ POSSIBILE!
Nasce il PROGETTO
“Sorella acqua”
In orario scolastico: hanno partecipato 21 classi per un
totale di 430 alunni.
In orario post-scolastico: hanno partecipato 63 alunni.
Pino ha realizzato 4 scatoloni che visualizzano il
volume di 300 litri di acqua - la media del consumo procapite degli abitanti di: Canada, Stati Uniti d’America,
Europa, Giappone.
 L’OSM ritiene che 25 litri di acqua siano la quantità
pro-capite necessaria ad ogni individuo.
Pino ha mostrato quanto è grande una tanica di 25 litri.

Nei paesi in via di sviluppo la quantità di acqua
disponibile per ogni persona è di 8 litri, spesso
anche meno.
Ogni famiglia, nei paesi in via di sviluppo, è
formata almeno da 6 persone.
Quindi ogni donna porta a casa , dopo lunghi
percorsi, 25 litri di acqua.
Quell’acqua deve essere sufficiente per: lavarsi, fare
bucato, bere, cucinare, pulire!
I volontari della LVIA hanno costruito 2 PLASTICI,
straordinariamente efficaci per mostrare i vari metodi
utilizzati per dare acqua alle popolazioni:
 Fontane pubbliche collegate agli acquedotti;
 Pompe eoliche o a motore che prelevano acqua dai
pozzi;
 Serbatoi che contengono l’acqua piovana recuperata dai
tetti delle case, delle scuole…;
 Laghi artificiali con dighe di sbarramento in terra
battuta per il recupero dell’acqua piovana.
Tutte queste opere vengono
realizzate con la
collaborazione della gente
locale.
I PLASTICI
Ognuno dei due plastici misura 1x 0,50 e rappresenta una zona
tipica africana.
Il PRIMO PLASTICO riproduce una zona del KENYA (Taraka)
dove sarà realizzato un acquedotto di circa 20 Km, con la presa
dell’acqua in uno dei due fiumi perenni che scendono dal monte
Kenya. Nel plastico sono visibili:
Le 4 scuole con 1400 allievi che beneficeranno dell’acqua
dell’acquedotto.
Le 16 fontane pubbliche che soddisferanno il bisogno di acqua di
circa 6500 persone.
Dighette antierosive.
Terrazzamenti che permettono le coltivazioni.
Plastico dell’Acquedotto
Il SECONDO PLASTICO riproduce una zona (saheliana)
del SENEGAL-BURKINA FASO con modellini di:
 Pompa eolica
 Pompa a mano
 Sistema per il recupero di acqua piovana dai tetti
 Lago artificiale (barrage) dal quale si preleva l’acqua per
l’uso domestico e nel quale vengono allevati pesci.
Il barrage fornisce l’acqua per le risaie, per gli orti e per
le vasche per l’abbeveraggio degli animali.
Plastico Pompa Eolica e Barrages
Il volontario risponde:


L’acqua viene prelevata dalle pozze create dalle
piogge e dagli scarsi corsi di acqua, si presenta di
colore marrone, perché assume la colorazione
della terra e naturalmente sarà fonte di malattie.
La maggior parte delle malattie, in Africa, deriva
dall’acqua!!
I bambini della scuola dicono…





Non è possibile bere acqua sporca!!
Com’è possibile tanta differenza??
Ma è un’ingiustizia!
Ma l’acqua non basta!
Non ci posso credere!
Ogni alunno viene invitato a sollevare la tanica di 25 litri


È pesantissima!
Ma come fanno??
Facciamo
qualcosa!
Proposte



Realizzare un disegno sull’acqua:
a che cosa serve? Perché è un elemento vitale?
Perché c’è chi ne ha e chi non ne ha?....................
Progettare un modo per portare acqua pulita a
chi non ne ha.
Progettare un sistema per dare acqua a tutte le
popolazioni della Terra.
IDEA !!!!!



Costruiamo un acquedotto che dall’Italia porti
l’acqua, che noi abbiamo in abbondanza, in
Kenya, in Tanzania, in Burkina Faso.
Non compriamo acqua ma beviamo quella
dell’acquedotto, così con i soldi risparmiati
possiamo costruire almeno 15 Km di
acquedotto.
Ridiamo giustizia agli abitanti della Terra!
IL CONCORSO
“Progetta un sistema per portare
l’acqua dove questa non arriva!”
I bambini, si sa, sono fonti meravigliose di idee, di
curiosità, di soluzioni che all’apparenza stravaganti,
sono in realtà logiche e lineari.
Così è stato proposto il concorso.
Inutile dire che sono giunti un mare di disegni, con
soluzioni che sono autentiche opere di ingegneria.
L’universo interiore e cognitivo del bambino, rispecchia
senz’altro un’umanità che difficilmente si ritrova
nell’universo adulto!
Il laboratorio in orario extrascolastico
ore 16.30/18.00 – a rotazione hanno partecipato gruppi di 23
bambini ciascuno per un totale di 4 incontri. In totale hanno
partecipato a questo laboratorio 63 bambini


I bambini hanno costruito un plastico con carta e
cartoncino;
Il plastico rappresenta un’area rurale africana completa
di:
- pompa eolica con relativo serbatoio;
- scuola con impianto per il recupero dell’acqua
piovana e serbatoio.
E le famiglie?



Il modellino è stato portato a casa.
I genitori sono stati stimolati a chiedere: che
cos’è? Che cosa vuol dire? Perché?
Altre volte, il modellino non è stato terminato a
scuola (per assenze e/o ritmo individualizzato
del bambino): i genitori hanno aiutato i bambini
a terminarlo.
Infine…
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

Tutti i lavori, alla fine dell’anno sono stati messi in mostra.
Abbiamo invitato classi e bambini di altre scuole a visitare la
mostra.
Ogni classe che ha partecipato in orario scolastico, ha ricevuto
un attestato di partecipazione.
Ogni bambino che ha partecipato in orario extrascolastico ha
ricevuto un attestato di partecipazione.
I protagonisti dei percorsi sono stati relatori alla conferenza
dei bambini che si è tenuta alla fine dell’anno scolastico.
Che cosa è rimasto…

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
Una gran voglia di continuare questo lavoro!
Il bisogno di parlarne ancora!
L’amicizia con i volontari.
Il desiderio di diventare volontario da grande!!!
La scoperta che anche adesso possiamo essere
volontari, aiutando a distanza le persone che
hanno bisogno di tutti noi!
La certezza che dobbiamo impegnarci per un
mondo più giusto!