Tecnologie di Internet (CLEI) A.A. 2003-04

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Transcript Tecnologie di Internet (CLEI) A.A. 2003-04

Tecnologie lato Server:
CGI e Perl
Stefano Clemente
[email protected]
© 2005 Stefano Clemente
I lucidi sono in parte realizzati con materiale tratto dal libro di testo adottato tradotto in italiano:
© 2002 Prentice Hall
H. M. Deitel, P. J. Deitel, T. R. Nieto
Internet & World Wide Web – How To Program (Second Edition)
Riferimenti bibliografici
• H. M. Deitel, P. J. Deitel, T. R. Nieto
Internet & World Wide Web – How
To Program (Second Edition)
ed. Prentice Hall 2002
Capitolo 27
• http://www.perl.org
• http://www.activestate.com/perl
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Introduzione
• Perl (Practical Extraction and Report Language) fu creato da
Larry Wall nel 1987 per monitorare progetti software di grandi
dimensioni e generare dei report
− gli obiettivi che Wall si poneva di raggiungere erano di creare un
linguaggio che fosse
• più potente degli script di shell e più flessibile del C
• dotato di grandi capacità di elaborazione di testi
• ma, soprattutto, che rendesse le operazioni della programmazione
comune molto dirette e facili
• CGI (Common Gateway Interface) è un protocollo standard per
permettere agli utenti di interagire con applicazioni su web
server
− CGI è un’interfaccia
• non può essere programmata direttamente
• per interagire con essa bisogna eseguire un programma o uno script
(script CGI)
− Gli script CGI possono essere scritti in diversi linguaggi di
programmazione
• Perl è il più comunemente utilizzato per la sua potenza, flessibilità e infine
per l’elevata disponibilità di programmi
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Introduzione
• Interazione client/server quando il client richiede un documento
che si riferisce ad uno script CGI
• Spesso gli script elaborano informazioni ricavate da FORM
− es. verifica della carta di credito e notifica al cliente dell’avvenuto
pagamento o del rifiuto
• Sul server devono essere concessi i permessi per l’esecuzione
degli script CGI tipicamente file con estensione .cgi o .pl
posizionati in directory particolari (cgi-bin)
• Il risultato restituito dall’applicazione viene inoltrato al client in
forma di (X)HTML e può contenere immagini, audio, XML, Flash
ecc.
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Introduzione
• Applicazioni
− interagiscono con l’utente attraverso
• standard input
• standard output
• Nel caso degli script CGI, Common
Gateway interface è una pipe che redirige
all’applicazione l’input proveniente dal
browser (es. FORM) e redirige al client web
l’output proveniente dall’applicazione
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Installazione di Perl
• Download dal sito
http://www.activestate.com
• ftp://ftp.activestate.com/ActivePerl/Win
dows/5.8
• Versione più recente
− ActivePerl-5.8.4.810-MSWin32-x86.msi
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Installazione di Perl
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Installazione di Perl
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Installazione di Perl
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Installazione di Perl
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Installazione di Perl
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Installazione di Perl
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Installazione di Perl
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Installazione di Perl
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Esempio 1
#!c:\perl\bin\perl.exe
# Esempio slide 6-7: esempio1.pl
# Primo programma in Perl.
print( "Benvenuti in Perl!\n" );
• Le righe che cominciano con “#” sono righe di commento
• “#!” non rappresenta un commento ma un costrutto “shebang”
che nei sistemi Unix e in Apache indica dove si trova l’interprete
Perl
• La riga print stampa a standard output la stringa “Benvenuti
in Perl!\n” dove \n è il newline
• Questo script non usa CGI; può essere eseguito da una finestra
DOS (previa installazione di ActivePerl)
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Esempio 1
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Perl
• Perl è case sensitive
• Ogni comando è concluso da un carattere “;”
• Le parentesi che racchiudono gli argomenti di una
funzione (es. print) non sono obbligatorie, ma
consigliate per maggiore chiarezza
• Perl dispone di tre tipi di dato
− scalare
− array
− hash
e ogni nome di variabile è preceduto da un carattere
speciale che identifica il tipo di dato del valore della
variabile ($=scalare, @=array, %=hash)
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Tipi di dati
Tipo di
dato
scalare
Formato
nome
variabile
$nome
array
@nome
hash
%nome
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Descrizione
Stringhe, numeri interi,
numeri in virgola
mobile, riferimenti
Lista ordinata di valori
scalari accessibili
attraverso indici
Lista non ordinata di
valori scalari accessibili
per mezzo valori scalari
unici
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Esempio 2
#!c:\perl\bin\perl.exe
# Esempio slide 10-11: esempio2.pl
# Uso delle variabili scalari.
$numero = 5;
print( "Valore della variabile \$numero: $numero\n\n" );
$numero += 5;
print( "La variabile \$numero dopo averle sommato 5 vale: $numero\n" );
$numero *= 2;
print( "La variabile \$numero dopo averla moltiplicata per 2 vale: " );
print( "$numero\n\n\n" );
# Uso di una variabile non inizializzata in una stringa
print( "Uso di una variabile prima dell'inizializzazione: $variabile\n\n" );
# Uso di una variabile non inizializzata in calcoli
$test = $noninizializzata + 5;
print( "Sommando la variabile non inizializzata \$undefined a 5 restituisce:
$test\n" );
# Uso di stringhe in calcoli numerici
$stringa = "questa è una stringa";
$numero += $stringa;
print( "La somma di una stringa a un numero restituisce: $numero\n" );
$stringa2 = "15abcdefghilm1";
$numero2 = $numero + $stringa2;
print( "Sommando $numero a \"$stringa2\" restituisce: $numero2\n" );
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Esempio 2
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undef
• Le variabili non inizializzate valgono undef, che
assume valori diversi a seconda del contesto
− nel contesto numerico undef = 0
− nel contesto stringhe undef = “”
• L’uso di stringhe nel contesto numerico è soggetto alle
seguenti regole
− se la stringa non inizia con nessun numero, viene considerata
undef
− se la stringa comincia con dei numeri viene considerata come
se fosse un numero, ma il suo valore non viene cambiato
• nell’esempio la stringa "15abcdefghilm1" è tradotta nel
numero 15, ma il risultato dell’operazione che la usa è
"15abcdefghilm1"
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Array
• Le variabili array devono avere il nome
preceduto da @
• Ogni elemento è riferito con la sintassi
$<nome>[ <indice> ]
• Il primo elemento ha indice 0
• Non è necessario definire le dimensioni
dell’array
− ogni volta che si cerca di assegnare un valore a un
elemento non definito, l’interprete Perl provvede a
estendere l’array
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Array
• L’inizializzazione può avvenire
− assegnando direttamente un elenco di valori
@<nome> = ( <val_1>, … , <val_n> );
− assegnando un valore ad ogni singolo
elemento
$<nome>[ <indice> ] = <valore>;
− assegnando un elenco “range” attraverso
l’operatore “..”, che comporta
l’assegnazione di tutti i valori compresi tra il
valore iniziale e quello finale
@<nome> = ( <inizio> .. <fine> );
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Array
• Gli elementi di un array possono essere stampati
attraverso la funzione print
print ( “@<nome>\n” );
in questo caso sono stampati per default ognuno
separato dall’altro da uno spazio. Il carattere di
separazione è definito dalla variabile $” e volendolo
modificare basta assegnare un altro valore
$” = “/”;
• Se la funzione print viene invocata senza racchiudere
l’array tra apici, non verrà stampato il carattere di
separazione degli elementi
print ( @<nome> );
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Esempio 3
#!c:\perl\bin\perl.exe
# Esempio slide 16-17: esempio3.pl
# Uso degli array.
@array = ( "Pippo", "Pluto", "Paperino", "Zio Paperone" );
print( "Contenuto dell'array: @array\n" );
print( "Stampa dell'array fuori dagli apici: ", @array, "\n\n" );
print( "Terzo elemento: $array[ 2 ]\n" );
$numero = 3;
print( "Quarto elemento: $array[ $numero ]\n\n" );
@array2 = ( 'A' .. 'Z' );
print( "Elenco delle lettere maiuscole ottenuta con l'operatore
range\n" );
print( "@array2 \n\n" );
$array3[ 3 ] = "Quarto";
print( "Array con un solo elemento inizializzato: @array3 \n\n" );
print( 'Stampa con uso di apici singoli: ' );
print( '@array e \n', "\n" );
print( "Stampa con uso di backslash: " );
print( "\@array e \\n\n" );
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Esempio 3
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Esempio 4
#!c:\perl\bin\perl.exe
# Esempio slide 18-19: esempio4.pl
# Uso degli array e operatori di confronto su stringhe.
@frutta = qw( mela pera banana );
foreach $elemento ( @frutta ) {
if ( $elemento eq "mela" ) {
print( "La stringa '$elemento' corrisponde alla stringa 'mela'\n"
);
}
if ( $elemento ne "mela" ) {
print( "La stringa '$elemento' non corrisponde alla stringa
'mela'\n" );
}
if ( $elemento lt "mela" ) {
print( "La stringa '$elemento' e' minore della stringa 'mela'\n"
);
}
if ( $elemento gt "mela" ) {
print( "La stringa '$elemento' e' maggiore della stringa
'mela'\n" );
}
}
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Esempio 4
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Operatori di confronto
• Gli operatori di confronto eq (equal), ne
(not equal), lt (less than) e gt (greater
then) sono per il confronto di stringhe
• Gli operatori destinati al confronto
numerico sono ==, !=, <, <=, >, >=
• L’uso di un operatore di confronto
stringhe per confrontare numeri (o il
viceversa) è un errore nel programma
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Operatori di confronto stringhe:
match
• Un operatore molto potente per il confronto delle stringhe è
l’operatore m// (match), utile per cercare determinati elementi
all’interno di una stringa, che richiede due operandi
• Per verificare se $stringa1 contiene <stringa>, si usa
l’operatore m// con <stringa> come primo operando che
compare tra i caratteri / dell’operatore, $stringa1 come
secondo operando che è assegnato all’operatore di confronto
attraverso l’operatore =~ (operatore di binding)
$stringa1 =~ /<stringa>/; cerca in tutta la stringa
$stringa1 =~ /^<stringa>/; cerca all’inizio della stringa
$stringa1 =~ /<stringa>$/; cerca alla fine della stringa
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Operatori di confronto stringhe:
match
• Confronti più sofisticati possono essere eseguiti su
− tutte le parole che compongono una stringa (word boundary)
− sulle restanti parti (nonword boundary)
• Con word boundary si intende la porzione di una
stringa compresa tra un carattere alfanumerico e un
carattere non alfanumerico
• I caratteri alfanumerici sono
−
−
−
−
numeri da 0 a 9
caratteri alfabetici minuscoli
caratteri alfabetici maiuscoli
underscore (_)
• Questo tipo di ricerca è effettuata attraverso la
specifica del simbolo \b all’interno dell’operatore
match
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Operatori di confronto stringhe:
match
• Nella modalità word boundary si possono cercare le
parole che cominciano finiscono con certe lettere
utilizzando la sequenza di escape
− \w per un singolo carattere
− \w+ per più caratteri
i risultati sono memorizzati nelle variabili di Perl $1,
$2, …
• Si possono aggiungere dei modificatori alla stringa da
cercare che modificano il processo del confronto
− se la stringa da cercare è “computer” e si vuole ignorare il
controllo delle maiuscole/minuscole si scriverà la stringa come
/computer/i
− se si vuole che la ricerca restituisca tutti gli elementi trovati e
non si fermi al primo, bisogna aggiungere il modificatore g
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match: quantificatori
Quantificatore
{n}
Descrizione
Esattamente n volte
{m,n}
{n, }
+
*
Tra m e n volte
n o più volte
Una o più volte (= {1, })
Nessuna o più volte (= {0, })
?
Una o nessuna (= {0, 1})
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match: simboli
Simbolo
Descrizione
^
All’inizio della riga
$
Alla fine della riga
Simbolo
\d
Descrizione
Cifra (0-9)
\D
Non cifra
\b
word boundary
\s
Spazio
\B
nonword boundary
\S
Non spazio
\w
carattere alfanum parola
\n
newline
\W
Carattere non parola
\t
tab
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match: modificatori
Modificatore
Descrizione
g
Esegue la ricerca di tutte le occorrenze e non solo
della prima
i
Ricerca case insensitive
m
Non ignora i newline
s
Ignora i newline trattandoli come spazi
x
Ignora gli spazi
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Esempio 5
#!c:\perl\bin\perl.exe
# Esempio slide 27-28: esempio5.pl
# Uso dell'operatore m// (match).
$search = "Now is is the time";
print( "Test string is: '$search'\n\n" );
if ( $search =~ /Now/ ) {
print( "String 'Now' was found.\n" );
}
if ( $search =~ /^Now/ ) {
print( "String 'Now' was found at the beginning of the line." );
print( "\n" );
}
if ( $search =~ /Now$/ ) {
print( "String 'Now' was found at the end of the line.\n" );
}
if ( $search =~ /\b ( \w+ ow ) \b/x ) {
print( "Word found ending in 'ow': $1 \n" );
}
if ( $search =~ /\b ( \w+ ) \s ( \1 ) \b/x ) {
print( "Repeated words found: $1 $2 \n" );
}
@matches = ( $search =~ / \b ( t \w+ ) \b /gx );
print( "Words beginning with 't' found: @matches\n" );
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Esempio 5
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Variabili hash
• Le variabili di tipo hash devono avere il nome
preceduto da %
• Un hash è un insieme non ordinato di coppie
di valori scalari
• Ogni elemento dell’hash è acceduto per mezzo
di una chiave, una stringa unica per tutto
l’hash che è associata a quell’elemento
• L’hash è anche detto array associativo a
causa del fatto che chiavi e valori sono
associati a coppie
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Variabili hash
• L’accesso ad un elemento dell’hash avviene
con la sintassi
$<nome_hash>{ <nome_chiave> }
• La funzione keys restituisce un array non
ordinato che contiene tutte le chiavi dell’hash
es: keys ( %<nome_hash> )
• Volendo ottenere un array per ordine di chiave
si può utilizzare la funzione sort
es: sort ( keys ( %<nome_hash> ) )
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