Allenatori e genitori - FIBS

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Transcript Allenatori e genitori - FIBS

San Martino, 15 Marzo 2014
Dott.ssa Serena Rosson
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È convinto che le continue critiche stimolino il figlio a dare di più
Crea per il figlio condizione di disagio e umiliazione
Inibisce l’iniziativa del figlio che teme di sbagliare e ricevere critiche
Quando il figlio comincia a demotivarsi, compra il suo impegno
con offerte di vario tipo
• Finisce per accontentarsi anche solo di un pò di impegno
(Prunelli et All. 2011)
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Probabile ex sportivo
Vuole dare consigli tecnici all’allenatore e al figlio
Può costringere il figlio ad allenamenti extra a casa
Punta al gesto tecnico anche quando il figlio non è ancora pronto
Insegna giochi e manovre sleali per raggiungere il successo
Non rispetta le regole
Può arrivare a mettere il figlio contro i compagni
Generalmente, fornisce al figlio tutte le soluzioni
(Prunelli et All. 2011)
• Ha un atteggiamento ingiustificato di protezione, difesa e
sostituzione verso il figlio
• Al figlio descrive un mondo pericoloso, difficile e ostile
trasmettendogli le proprie paure e insicurezze
• Scoraggia il figlio a provare, a mettersi alla prova
• Mette il figlio in condizione di fragilità e incapacità passando
il messaggio che la responsabilità è di qualcun altro
• Convince il figlio che la furbizia è l’arma vincente che diventa un boomerang
• Passa sopra a qualsiasi mancanza di impegno o interviene con
piccole punizioni a mancanze anche gravi favorendone il ripetersi
«tanto non ce la può fare» o «è colpa degli altri»
(Prunelli et All. 2011)
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È il genitore con l’illusione del «figlio campioncino»
Prepara e porta la borsa al figlio
Non pretende gratitudine
Non insiste a che il figlio rispetti le regole
Non aiuta il figlio ad integrarsi e cooperare col gruppo
Costruisce per il figlio l’illusione di essere migliore degli altri senza reali meriti
Non aiuta il figlio a lottare per conquistare le cose
(Prunelli et All. 2011)
• È il genitore che aiuta il figlio a diventare come lo vorrebbe e
non ciò che potrebbe diventare
• Continua a decidere per il figlio convinto di sapere cosa sia meglio per lui
• Inibisce la creatività e l’iniziativa del figlio
• Adultizza il figlio
• Si aspetta che il figlio sia responsabile e determinato come un adulto
• Usa la punizione, anche solo verbale, per correggerlo
ed esprime la sua delusione
• Valuta solo i risultati concreti e la sua obbedienza
• Non tiene conto dell’impegno e delle intenzioni del figlio
(Prunelli et All. 2011)
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Non si preoccupa della vita sportiva del figlio
Non offre sostegno affettivo all’impegno del figlio
Tratta ili figlio come un adulto che sa già quello che vuole
Mette davanti all’impegno sportivo del figlio le proprie esigenze
Non cerca un colloquio con l’allenatore
Non offre collaborazione alla società sportiva
(Prunelli et All. 2011)
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Quando il ruolo di genitore e dirigente accompagnatore coincidono
Rappresenta un punto di riferimento per l’intero gruppo
Raccoglie i bisogni del singolo e della squadra
Supporta l’allenatore nel processo educativo
Si trova in una situazione di conflitto d’interessi
(Prunelli et All. 2011)
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È il genitore che si limita ad essere presente
Non ha bisogno dei successi del figlio per nutrire la propria autostima
Si interessa dei progressi sportivi del figlio
Offre un supporto affettivo nel momento del disagio e delle difficoltà
È contento se il figlio si diverte e se esprime le sue possibilità
Rispetta i limiti del figlio
Pretende che il figlio si assuma le responsabilità delle proprie azioni
Ha una visione allargata dello sport come modello per la vita
Cerca un colloquio con l’allenatore rispettandone la competenza
Offre collaborazione alla società nelle sue possibilità
(Prunelli et All. 2011)
• Stile comunicativo verbale/non verbale
• Professionalità (aggiornamenti,
esperienza s.c.)
• Rete professionale (fisioterapisti,
logopedisti, psicomotricisti,
nutrizionisti)
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Colloqui di accoglienza e conoscenza
Riunioni di gruppo (inizio, durante, termine)
Schede allievi
Diari dell’attività
Lista comportamenti desiderati
Presentazione e discussione del
progetto pedagogico
«CHI HA DECISO CHE VS. FIGLIO FACESSE SPORT?»
OBIETTIVO: indagare la motivazione
• Cosa ha spinto l’allievo a decidere di praticare un determinato sport?
• Nella decisione c’ è l’appoggio dei genitori?
• Quali fattori motivano e sostengono la decisione?
• Adeguare l’approccio al bambino
(*)
«CHI HA DECISO CHE IL FIGLIO FACESSE SPORT?»
13 coppie
%
PAPA’
5 coppie- 39% (di cui l’80% agonisti o ex-agonisti)
FIGLIO
8 coppie- 61%
MAMMA
0%
(*)Ricerca di Daniele Annese, allenatore calcio adolescenti (Mo)
Campione di 13 coppie: 26 soggetti
«CHE VALORE/SENSO HA LO SPORT PER VOI GENITORI?»
OBIETTIVO:
• Che tipo di valori attribuiscono i genitori allo sport?
(*)
«CHE VALORE/SENSO HA LO SPORT PER VOI GENITORI?»
ORIENTAMENTO
MAMME
13 sogg
PAPA’
13 sogg
Socializzazione e formazione
85%
92%
Occasione per disciplinarsi
46%
23%
Sacrificio e competizione
8%
31%
Benessere fisico
8%
15%
Momento ludico
8%
8%
Propedeuticità alla vita
0%
23%
Le affermazioni delle mamme: « non ti fa stare in strada tutto il giorno, si sta in un gruppo
che ha delle regole»
Le affermazioni dei papà: « si mette alla prova, impara a sacrificarsi, abitua alle tensioni»
(*)Ricerca di Daniele Annese, allenatore calcio adolescenti (Mo)
Campione di 13 coppie
«COSA VI ASPETTATE DAI VS. FIGLI
CHE INIZIANO QUESTO SPORT?»
OBIETTIVO:
• Il genitore è troppo ambizioso?
• Il genitore è eccessivamente pessimista?
(*)
«COSA VI ASPETTATE DAI VS. FIGLI
CHE INIZIANO A PRATICARE SPORT?»
ASPETTATIVE
Non si possono fare
programmi sullo sport
%
54% (agonisti-titolo studio-qualifica
professionale)
Interesse per qualcosa di
diverso dallo sport
38%
Dipende da qualche fattore
19%
(*)Ricerca di Daniele Annese, allenatore calcio adolescenti (Mo)
Campione di 13 coppie
«COSA NE PENSATE DELLA VITTORIA?
E DELLA SCONFITTA?»
OBIETTIVO:
• Capire quando sminuire/stimolare l’importanza del risultato e del successo
(*)
«COSA NE PENSATE DELLA VITTORIA?
E DELLA SCONFITTA?»
ORIENTAMENTO
26 sogg
Vincere è molto importante
38%
È importante che ci siano i 2
momenti sconfitta/vittoria
32%
È importante partecipare e
divertirsi
15 %
Vincere è importante ma non
fondamentale
15%
(*)Ricerca di Daniele Annese, allenatore calcio adolescenti (Mo)
Campione di 13 coppie: 26 soggetti
ORIENTAMENTO ALLA
VITTORIA
AGONISTI
7 sogg
AMATORIALI
8 sogg
NESSUNA
11 sogg
Vincere è molto importante
29%
38%
45%
É importante che ci siano
sconfitta e vittoria
43%
38%
27%
È importante partecipare e
divertirsi
14%
12%
18%
Vincere è importante ma
non fondamentale
14%
12%
9%
(*)Ricerca di Daniele Annese, allenatore calcio adolescenti (Mo)
Campione di 13 coppie: 26 soggetti
«PRIVERESTE DELLO SPORT VS. FIGLIO QUALORA IL SUO
RENDIMENTO SCOLASTICO NON FOSSE SODDISFACENTE?»
OBIETTIVO:
• c’è entusiasmo nel vedere il proprio figlio impegnato in attività extrascolastiche?
• c’è preoccupazione che lo sport possa condizionare negativamente i risultati a scuola?
(*)
«PRIVERESTE DELLO SPORT VS. FIGLIO QUALORA IL SUO
RENDIMENTO SCOLASTICO NON FOSSE SODDISFACENTE?»
26 soggetti
%
SI’
7
27%
NO
19
73%
(*)Ricerca di Daniele Annese, allenatore calcio adolescenti (Mo)
Campione di 13 coppie: 26 soggetti
«COSA NE PENSATE DEI RAPPORTI
TRA VOI GENITORI E LA SOCIETA’ SPORTIVA?»
OBIETTIVO:
• C’è feeling tra le due parti?
• I genitori si sentono considerati e ascoltati?
(*)
«COSA NE PENSATE DEI RAPPORTI
TRA VOI GENITORI E LA SOCIETA’ SPORTIVA?»
Tipo di rapporto
%
Rapporto tra dirigenti e
genitori è freddo e formale
11%
La Società Sportiva deve
coinvolgere di più i genitori
74%
Indifferenza
15%
(*)Ricerca di Daniele Annese, allenatore calcio adolescenti (Mo)
Campione di 13 coppie: 26 soggetti
Dott.ssa Serena Rosson
Psicologo psicoterapeuta
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