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Fatto da Ludovica,Greta e Angela Maria
CAUSA MITOLOGICA SCOPPIO GUERRA DI TROIA
 Alle nozze di Teti e Peleo erano stati invitati tutti gli dei. I due sposi si
dimenticarono però di invitare la dea Eris, la Discordia. Allora lei si autoinvitò e
come dono regalò una mela d’oro sulla quale era scritto:”Alla più bella”. Dato
che nessuno sapeva a chi darla venne deciso di far fare questa scelta a Paride,
figlio del re Priamo, re di Troia. Il ragazzo era però stato allontanato dalla città
perché l’Oracolo aveva detto che in futuro avrebbe incendiato Troia. Arrivate da
Paride, Era, Afrodite e Atena(Pallade) gli offrirono dei doni per farsi scegliere.
Era gli promise il dominio su tutta l’Asia, Afrodite la donna più bella del mondo
in sposa ed Atena l’invincibilità in guerra. Paride offrì la mela ad Afrodite. Il
suo dono però non arrivò subito,ma solo quando Paride fu riammesso nella
reggia di Troia e il padre gli disse di andare a fare visita al re Menelao, fratello di
Agamennone, che regnava a Micene insieme alla moglie Elena.. Paride si
innamorò proprio di Elena e i due fuggirono all’insaputa di tutti. Quando
Menelao viene a sapere del fatto accaduto si sente offeso e chiede aiuto al
fratello Agamennone, che si mette a capo della spedizione e che, volendo
vendicare il fratello, raduna gli eserciti di tutte le città stato greche. Si scatena
così la guerra contro Troia.
CAUSA REALE SCOPPIO GUERRA DI TROIA
 Troia si trovava in un punto strategico, era infatti affacciata sul primo dei due
stretti che mettono in comunicazione il Mare Egeo con il Mar Nero, sullo . La
sua posizione era favorevole perché in quel luogo passavano molte navi che
trasportavano le merci dall’Occidente all’Oriente. I Troiani avevano il pieno
controllo sull’accesso al Mar Nero, inoltre qualche volta pretendevano anche il
pagamento di un tributo. L’espansione dei Greci era perciò limitata, nella
direzione del Mar Nero ,dalla presenza di Troia , che impediva il passaggio tra i
due mari o lo consentiva solo a prezzo di pesanti tributi. Per questo si pensa
che i Greci abbiano attaccato Troia per motivi economici e commerciali.
I PRINCIPALI PERSONAGGI GRECI DELL’ILIADE
 ACHILLE:figlio del re Peleo e della divinità marina Teti. E’ il più forte guerriero tra quelli
che combattono contro Troia. Achille appena nato fu immerso nelle acque di un fiume
sacro che resero invulnerabile il suo corpo a eccezione del tallone, rimasto asciutto
perché impugnato dalla madre.
 AGAMENNONE:re di Argo e di Micene è il capo dell’ intera spedizione. Dato che la sua
autorità è grande si dimostra spesso superbo e prepotente, come quando il sacerdote
Crise volle riscattare la figlia Criseide, schiava di Agamennone, ma lui glielo nega .
 ULISSE :Re dell’isola di Itaca,oltre a essere un valoroso guerriero si distingue tra tutti per
astuzia di ingegno e astuzia insuperabile.
 PATROCLO:principe di Loclide è cresciuto insieme a Achille,a cui è legato da una forte
amicizia . Sarà proprio la sua morte avvenuta per mano di Ettore a scatenare la crudele
vendetta di Achille
I PRINCIPALI PERSONAGGI TROIANI DELL’ILIADE
 PRIAMO:è il vecchio re di Troia, padre di numerosi figli. la sua sorte è tra le più tristi , perché la
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città su cui regna è destinata a essere distrutta e quasi tutti i suoi figli moriranno.
ECUBA:moglie di Priamo ne condivide il tragico destino.
ETTORE:è la più nobile figura del poema. Uomo mite e generoso sa essere un terribile
guerriero. Non ama la guerra, non si aspetta da essa fama o ricchezza. A spingerlo ogni giorno
in prima fila sul campo di battaglia , dove si rivela il più forte difensore della città assediata ,è la
necessità di difendere la propria famiglia e la propria patria, anche a costo della vita.
ANDROMACA: moglie di Ettore, è un personaggio dolce e infelice che vive in apprensione per
la sorte del marito e del piccolo figlio Astianatte.
CASSANDRA:figlia di Priamo, è una sacerdotessa con il dono della profezia, ma è anche colpita
dalla maledizione di non essere mai creduta. Inutilmente predice ai suoi concittadini la
sconfitta e la distruzione di Troia.
PARIDE:è uno dei tanti figli di Priamo. Avendo rapito Elena è il principale responsabile della
guerra.
ELENA:moglie di Menelao è perciò greca ma dopo il suo rapimento vive a Troia. La sua
eccezionale è la causa del conflitto ma in realtà tutti sanno che la guerra di Troia è voluta dagli
dei e dal Fato, entità misteriosa che stabilisce il destino degli dei e degli uomini.
ENEA:è figlio della dea Afrodite ,sempre pronta a soccorrerlo nei momenti di difficoltà.
Combatte con valore, ma in questo poema ha un ruolo secondario. Il suo ruolo importante è
all’interno dell’Eneide.
GLI DEI SCHIERATI CON I GRECI E CON I TROIANI
 In Grecia gli dei erano ritenuti immortali e dotati di straordinari poteri. Gli dei vivevano
sul monte Olimpo. Venivano però rappresentati come tutti gli uomini, cioè con le loro
stesse passioni, qualità e vizi. Nel corso della guerra di Troia gli dei non esitavano a
schierarsi con i Greci o con i Troiani. Si schierano con i Troiani Apollo, che scatenerà una
pestilenza nell’accampamento dei Greci per richiesta del sacerdote Crise per il mancato
riscatto della figlia Criseide; Afrodite (Venere), madre di Enea e corresponsabile, insieme
con Paride, del rapimento di Elena; Ares (Marte), il feroce dio della guerra. Stanno invece
dalla parte dei greci Atena (Minerva), dea della saggezza ed Era (Giunone),moglie di
Zeus, entrambe offese dal giudizio di Paride, Poseidone (Nettuno), dio del mare;Teti,
madre di Achille; Efesto (Vulcano),che ad Achille fabbricherà le armi. Zeus (Giove),
signore degli dei, si pone al di sopra degli eventi, accettando o respingendo di volta in
volta le richieste dei vari dei, preoccupati di tutelare gli eroi da loro protetti. Al di sopra
di tutti, uomini e dei, vi è il Fato. È il Favo che orienta e decide le sorti degli uomini e
nessun dio, neppure Zeus, può cambiarlo.
IL PROEMIO
 Nella mitologia greca si pensava che le arti e le scienze fossero protette da nove divinità
femminili,dette Muse. Una di queste,Calliope,era ritenuta l’ispiratrice della poesia epica.
È appunto a Calliope che si rivolge Omero nel proemio, l’introduzione al suo poema. Si
tratta di un invocazione con cui il poeta chiede di essere aiutato nell’ impresa di cantare
le conseguenze provocate dall’ira del grande eroe greco Achille.