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TUTORING E
PEER TUTORING
2013-2014
Iniziative del
Liceo De
Sanctis per
l’intercultura
DUE TIPOLOGIE DI INTERVENTO
Tutoring
Interventi in forma
di laboratorio per lo
sviluppo e il
potenziamento della
lingua italiana come
veicolo di studio
Microlingua e
linguaggi settoriali
Peer tutoring
Volontariato presso
altre scuola
(secondaria di 1°)
Peer tutoring
all’interno
dell’Istituto fra
studenti (per il
supporto linguistico)
Presenza di due studenti
neo arrivati
Necessità di una prima
alfabetizzazione (lingua per
la comunicazione, poi per lo
studio)
Mediatore linguistico in
modalità peer
Occasione di crescita per
entrambi
PEER
TUTORING
Fu n z i o n e d i
M e d i a to r e
l i n g ui s t i c o
Pe r i n e o
a r r i va t i
PEER TUTORING
Per i neo arrivati: più
facile ambientazione
conoscenze
veicolate anche
attraverso la lingua
madre
maggiore
familiarità con
l’ambiente
scolastico
Per il tutor:
valorizzazione del
plurilinguismo
(Linee guida
febbraio 2014)
Maggiore sicurezza
Consolidamento
delle proprie
competenze
linguistiche in L2
LEZIONE TIPO
Docente: «facilitatore»
Lavoro di gruppo: un tutor con due studenti
Comunicazione mista (lingua madre e L2)
Studio delle regole (morfosintassi)
Dif ferenze fra i due sistemi (inizialmente sul piano fonetico)
Descrizione ed analisi degli errori ricorrenti (grazie
all’esperienza del tutor)
Esercizi con l’ausilio di alcuni programmi su piattaforme
dedicate
Prove di verifica in classe (insegnante curricolare) coerenti
con quanto svolto durante il laboratorio
FASI OPERATIVE
PEER TUTORING SCUOLA MEDIA AMALDI
A)ANALISI DEI FABBISOGNI
B)DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
C)QUESTIONARI DI FINE CORSO
Iniziativa più estesa dello scorso anno
30 ragazzi e 42 volontari
2 volte a settimana dal gennaio ad aprile
Stabilità di massima dei gruppi e della relazione
Brevi riunioni periodiche con i volontari
4 docenti coinvolti (responsabilità dei minori )
Quest’anno mettiamo « a sistema» il progetto…
PEER TUTORING SCUOLA MEDIA
ASPETTI ORGANIZZATIVI E DIDATTICI
A)ANALISI DEI FABBISOGNI
1)riunioni con i docenti dell’I.C. Via Cassia Km.18,700:
Per formalizzare una scheda di rilevazione dei fabbisogni
formativi
per produrre un documento di sintesi sul profilo dell’intero
gruppo coinvolto nel peer-tutoring, con l’indicazione delle
singole dif ficoltà (referente:prof.ssa Timpano)
2)predisposizione di una scheda per ogni singolo alunno,
suddivisa in tre parti, dove inserire all’inizio i dati
identificativi del ragazzo (nome, classe frequentata, dif ficoltà
e docente di riferimento), poi il tipo di lavoro svolto (in
generale durante il tutoring), infine il risultato ottenuto
(progresso)
ASPETTI DIDATTICI
B)DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
1)definizione di uno standard di registro (spor tello didattico)
dove collocare le firme dei volontari e le materie af frontate
scheda di assegnazione dei gruppetti di studenti al tutor (in
continuità per quanto possibile: lo studente tutor indica sul
registro le materie /gli argomenti, da riportare in seguito
sulla scheda individuale dello studente.
2) definizione di una scheda (da inserire nel registro) per la
rilevazione/annotazione delle dif ficoltà incontrate, da far
compilare periodicamente ai tutors, per verificare e
correggere il tiro in corso d’opera.
Tali dati potrebbero essere incrociati con analoghe rilevazioni
dei docenti dei ragazzi tutorati, in corso d’opera, per avere dei
risultati parziali (e di nuovo correggere il tiro)
C)QUESTIONARI DI FINE CORSO
1)preparazione di tre questionari di fine corso, per i tutors, per i
tutorati e anche per gli insegnanti dei tutorati, con l’obiettivo
specifico di capire/verificare se è avvenuto un miglioramento
negli studenti. I docenti coinvolti in quest’ultimo questionario
dovrebbero essere gli stessi che hanno contribuito a redigere la
scheda iniziale dove compaiono le difficoltà dei tutorati.
Obiettivo: completare la scheda personale dello studente
tutorato.
In tutte le fasi descritte sarebbe opportuno coinvolgere non solo
i docenti dei due istituti, ma anche i volontari, per comprendere
nel concreto le modalità operative e le singole specifiche
criticità.
Sarebbe opportuno dunque effettuare delle RIUNIONI con gli
studenti, sempre verbalizzate sul registro, all’inizio e in corso
d’opera, nonché alla fine del progetto.
NOTA SULL’ANALISI DEI RISULTATI ATTESI
L’analisi dei risultati formativi (di per sé missione assai
ardua) , in un’attività come questa risulta piuttosto ardua e
complessa da ef fettuare, per due fondamentali motivi:
1)il recupero di queste competenze avviene sul lungo periodo
e quindi è dif ficilmente verificabile nel breve (2/3 mesi di
tutoring)
2)uno degli obiettivi del peer-tutoring è proprio quello di
favorire l’integrazione e l’intercultura, per favorire un miglior
risultato scolastico: pertanto l’attività stessa, cioè il fatto che
gli studenti (grandi e piccoli), di diversa estrazione culturale e
linguistica, stiano insieme e collaborino per migliorare,
interagiscano per un comune obiettivo, è già di per sé un
grande risultato. Questa attività raf forza l’autostima,
favorisce l’integrazione e lo spirito collaborativo, predispone
positivamente allo studio.
IL VERO RISULTATO
Il grado di soddisfazione e di benessere globale degli studenti
(grandi e piccoli) si evince non soltanto dai questionari di fine
corso, ma soprattutto dall’osservazione diretta delle attività in
corso d’opera: basta guardare con discrezione le due aule dove
sono riuniti i ragazzi (una ventina di volontari del De Sanctis e
circa trenta studenti della scuola media), per scoprire che tutti,
con serietà, concentrazione e buon umore, sono intenti a
studiare, composti, sorridenti, sereni ed impegnati. Tale
situazione, che difficilmente un questionario potrà mai
esprimere, potrebbe essere filmata o fotografata, ma l’immagine
non sarebbe comunque esaustiva. E’ l’esperienza stessa che
rappresenta un momento di crescita per tutti, sul piano
personale e didattico , forse non valutabile in termini quantitativi
(voti e giudizi scolastici), ma saldamente impressa nel vissuto di
tutti i partecipanti, docenti inclusi.