File - MaieuticaMente
Download
Report
Transcript File - MaieuticaMente
I principi gestaltici di
organizzazione
Introduzione ad alcuni concetti
fondamentali
L’uomo possiede meccanismi innati
L’uomo possiede schemi e meccanismi
innati (ovvero: indipendenti dall’esperienza)
per organizzare le informazioni fornite dai
sensi;
Ad esempio nel brano: Le facce sono
“speciali”? Viene riportato uno studio
condotto su bambini appena nati. Si
dimostra: «(…) l’esistenza di un meccanismo
innato per l’identificazione delle facce (…).».
Pag.149.
Come la mente organizza ciò che vede
Ecco almeno 6 leggi
fondamentali che consentono
di spiegare in quale modo
viene organizzata la
percezione visiva del mondo
reale:
legge della vicinanza: gli
elementi tra loro più vicini,
vengono raggruppati e
percepiti come facenti parti di
un unico insieme.
Nella figura le rette non
vengono percepite
singolarmente ma in serie di 2.
Si vedono quindi 4 colonne
strette e non 3 larghe.
Questi principi sono
validi anche per tutti gli
altri organi di senso
Come la mente organizza ciò che vede
legge della chiusura:
abbiamo la tendenza a
completare le figure
incomplete e colmare le
lacune.
Prendiamo ad es. il triangolo di
Gaetano Kanizsa (psicologo
italiano della Gestalt). Noi non
percepiamo 3 cerchi incompleti
e 3 segmenti ad angolo, bensì:
si ha una vivida percezione di
un triangolo luminoso che si
stacca da uno sfondo formato
da 3 cerchi neri.
Osserviamo la figura, si
percepisce una circonferenza
completando le parti mancanti.
Come la mente organizza ciò che vede
legge della somiglianza:
stabilisce che gli elementi che
appaiono identici o quanto
meno si assomigliano,
vengono percepiti assieme.
Nella figura vediamo delle
righe orizzontali alternate di
punti chiari e scuri.
Come la mente organizza ciò che vede
Legge della continuità di
direzione: una serie di elementi
posti uno di seguito all’altro, in una
determinata direzione vengono
percepiti come se costituissero una
unità figurale propria.
Nella figura percepiamo T con Z e X
con Y, ma anche X con Z e T con Y.
Sembra non appartenere: T con X e
Y con Z.
Come la mente organizza ciò che vede
Legge della Pregnanza o della
buona forma: ciò che viene
percepito è la forma migliore
possibile. Il massimo
dell’informazione nella struttura più
semplice e armoniosa. In questo
caso: quando le due figure “A”
vengono unite, allora le si
percepiscono come un cerchio e un
quadrato “B”.
Tendiamo a vedere la
Forma più semplice
Come la mente organizza ciò che vede
Legge di Significato:
sulla base delle nostre
conoscenze possiamo
attribuire dei significati.
In questo caso
riusciamo a riconoscere
la lettera dell’alfabeto
“E”. Il riconoscimento e
il significato dipendono
dalla conoscenza del
codice linguistico.
La percezione per la psicologia della
Gestalt
La percezione (prima degli studi della
Psicologia della “Forma”), era considerata un
processo passivo → la percezione intesa
come fotocopia della realtà.
La percezione, per i teorici Gestalt, è invece
un processo attivo → la nostra mente
interpreta gli stimoli sensoriali fornendo loro
un significato.
Set percettivo
«L’insieme delle tendenze
mentali che modellano la
percezione si chiama
solitamente set percettivo.
(…) La percezione può essere
influenzata dalle emozioni che
proviamo o dai desideri che
abbiamo quando percepiamo.
Conta molto ciò che ci
aspettiamo di vedere. I
suggerimenti ci influenzano
creando in noi certe
aspettative (…)» pag.27
Il set percettivo:
l’appartenenza ad una
cultura, l’umore personale,
lo stato emotivo, i bisogni
inconsci, l’ansia, la
personalità ecc… sono il set
percettivo;
Il set percettivo influenza il
nostro modo di percepire
visivamente,
acusticamente,
olfattivamente, ecc… una
situazione, un dialogo, un
oggetto o un’immagine.
Distinguere figura e sfondo
Nel 1915 lo psicologo
danese Edgard Rubin mise
in luce un processo definito
come: figura/sfondo e
reversibilità.
Una figura emerge dallo
sfondo perché quell’oggetto
è per noi più significativo di
altri.
Il significato che noi
attribuiamo ad una figura o
a un oggetto che emerge
rispetto al resto
dell’ambiente dipende dal
nostro set percettivo
Quando un oggetto è isolabile?
a)
b)
Deve avere 2 caratteristiche:
Un contorno netto: se i contorni sono
sfumati dobbiamo esplorare l’oggetto con
più attenzione come nel caso del
mimetismo animale;
Estraibilità: la sua struttura per colore,
luminosità, consistenza, forma: deve essere
separabile da uno sfondo e dal resto degli
oggetti.