rappresentazioni paterne in gravidanza: la maturita

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RAPPRESENTAZIONI
PATERNE IN GRAVIDANZA:
LA MATURITA’ GENERATIVA
Claudio Longobardi, Camilla Cristina Scalco
Dipartimento di Psicologia
Università degli studi di Torino
L’interesse per la figura del padre, e per il suo ruolo nello
sviluppo del bambino, ha sostenuto l’attenzione della ricerca
psicologica soltanto a partire dagli anni ‘60 (Lamb, 1997),
come riflesso dei cambiamenti socio-culturali che in quegli
anni caratterizzavano la società (Cabrera, Tamis-Le Monda,
2004).
I radicali cambiamenti in campo giuridico (legge sull’aborto,
legge sul divorzio), insieme con la ridefinizione del ruolo
sociale femminile, hanno determinato uno sbilanciamento
degli equilibri tradizionali relativamente ai ruoli di genere, per
cui anche la figura maschile si è trovata in condizione di dover
individuare alternativi canali di sviluppo.
Tali cambiamenti hanno imposto la necessità di indagare sui
nuovi ruoli genitoriali che conseguono dalla comparsa di
nuove strutture familiari.
Questo crescente interesse, a sua volta, ha generato
nuove definizioni e concettualizzazioni del padre,
più flessibili ed espanse rispetto al passato:
- PADRE BIOLOGICO (colui che ha generato il
bambino e lo riconosce come proprio);
- PADRE SOCIALE (colui che presenta le
caratteristiche parentali che lo rendono “come un
padre” per il bambino);
- PADRE LEGALE (che può prendere decisioni circa
la vita del proprio figlio nonostante il divorzio)
(Seltzer, 1998);
- Vi sono poi i cosidetti STEPFATHER, “sconosciuti
legali” (Mahoney, 1994), che esercitano il loro ruolo
senza che le norme legali li riconoscano.
Una situazione socio-culturale del genere, ed il delinearsi
di diverse sfumature del costrutto di figura paterna,
sono state il catalizzatore per lo sviluppo di progetti di
ricerca volti a cogliere il valore dell’influenza del padre
sullo sviluppo sociale, cognitivo ed emotivo del
bambino.
Una comprensione approfondita della paternità, però, non
può non tenere conto delle modalità (e quindi dei
vissuti) con cui gli uomini costruiscono e definiscono il
loro ruolo genitoriale, a partire dal momento in cui, con
il concepimento, apprendono che stanno per diventare
padri (Marsiglio, 2004).
L’uomo si troverebbe di fronte alla necessità di una
costruzione sociale della propria identità genitoriale,
emotivamente e cognitivamente più complessa di
quella cui deve fronteggiare la donna, proprio per la
diversità biologica che lo priva del riferimento fisico
preparatorio (la gravidanza), (Smorti, 1997).
Seidler (1992) evidenzia come l’identità maschile non
possa avere basi profonde perché costruita sulla
negazione dell’esperienza emotiva e corporea.
OBIETTIVI DELLA RICERCA
confrontare le rappresentazioni mentali
di uomini e donne che stanno diventando
genitori;
individuare i nodi tematici del vissuto
degli uomini in attesa del loro primo figlio.
IL CAMPIONE
34 coppie:
- in attesa del loro primo figlio;
- in assenza di patologie psichiatriche;
- in assenza di patologie gravidiche (per il
sottocampione femminile).
LO STRUMENTO
IRMAG (P)
Intervista per le Rappresentazioni Materne
(e Paterne) in Gravidanza;
(Ammaniti, M.; Candelori, C.; Pola,
M.; Tambelli, R.; 1995)
METODO
I soggetti sono stati intervistati
individualmente presso il loro domicilio:
- tra il settimo e l’ottavo mese di gravidanza;
- a due mesi dalla nascita del bambino.
Tutte le interviste sono state audio-registrate e
trascritte integralmente.
Lo strumento prevede un’analisi del materiale
narrativo attraverso 7 dimensioni per le
rappresentazioni di sé come madre/padre e 7 per le
rappresentazioni del bambino.
Ogni dimensione viene codificata su una scala a 5
punti (da Povera: 1; a Molto Accentuata: 5).
In base allo scoring delle diverse scale si ottengono 3
possibili categorie di classificazione.
LE DIMENSIONI:
Ricchezza delle percezioni,
Aperture al cambiamento,
Intensità dell’investimento,
Coerenza,
Differenziazione,
Dipendenza sociale,
Dominanza delle fantasie.
LE CATEGORIE DI CLASSIFICAZIONE SONO:
1. Rappresentazioni Integrate/Equilibrate:
I soggetti hanno rappresentazioni ricche, investite
affettivamente, flessibili rispetto al cambiamento e
coerenti nella narrazione. Hanno un buon adattamento
alla nuova esperienza.
2. Rappresentazioni Ristrette/Disinvestite:
I soggetti razionalizzano presentando rigidità,
autoaffermazione e talvolta astrattezza.
3. Rappresentazioni Non Integrate/Ambivalenti:
I soggetti hanno tendenze diverse nei confronti
dell’esperienza, fornendo un quadro oscillante e poco
integrato.
RISULTATI
25 coppie (entrambi i membri uomo e donna) hanno
rappresentazioni Integrate/Equilibrate;
Nelle restanti coppie del campione hanno
rappresentazioni:
- Non Integrate /Ambivalenti: 6 donne;
- Ristrette/Disinvestite: 1 donna e 3 uomini.
Dopo la nascita del bambino la totalità degli
individui ha rappresentazioni
Integrate/Equilibrate.
I punteggi relativi alle sette dimensioni evidenziano
differenze significative tra il sottocampione
femminile e quello maschile.
- Le donne ottengono punteggi sistematicamente
più elevati nelle dimensioni Ricchezza delle
Percezioni, Apertura al cambiamento, Intensità
dell’Investimento, Emergenza delle Fantasie e
Differenziazione. In particolare nelle prime
dimensioni elencate le differenze di scoring sono
rispettivamente di (+ .42) e (+ .77).
- Gli uomini hanno punteggi più alti nelle
dimensioni Coerenza (+ .70) e Dipendenza Sociale
(+ .59).
Considerato il contenuto narrativo che viene
misurato dalle differenti dimensioni, si evince che,
nel campione del presente studio pilota, gli uomini
tendono ad avere una maggiore integrazione ed
equilibrio formale delle narrazioni relative alle
tematiche che sono legate alla strutturazione della
nuova identità in senso prettamente sociale
(Dipendenza Sociale).
Inoltre l’aspetto formale della narrazione mette in
evidenza una maggiore linearità (Coerenza), che
può essere considerata indice, tra le altre cose, di
una maggiore libertà dalle fantasie e
dall’emotività, tipiche della gravidanza.
CONCLUSIONI
Il bambino reale sembra essere un elemento
organizzatore positivo della nuova struttura
famigliare e di coppia di uomini e donne
che diventano genitori.
Il passaggio alla genitorialità, a conferma di quanto
dimostrato sperimentalmente dagli ideatori dello
strumento, per i soggetti di sesso maschile,
sembra essere caratterizzato più dall’assunzione di
una nuova identità sociale che non dalla
ristrutturazione emotiva ed affettiva.
La nuova identità è fortemente influenzata dalla
rappresentazione mentale e simbolica del proprio
genitore di sesso omologo, la quale viene riletta e
ri-significata sulla base della funzione sociale e
culturale che la figura del padre racchiude a livello
simbolico.
QUALI AREE TEMATICHE
DELLE RAPPRESENTAZIONI MASCHILI
SI POSSONO ASSOCIARE A FATTORI
DISCRIMINANTI
IL PROCESSO DI COSTRUZIONE
DELL’IDENTITA’ GENITORIALE
RISPETTO A QUELLO DELLE DONNE?