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Orario lezioni.
Lunedì, ore 16.00-18.00, aula b14
Mercoledì, ore 16.00-18.00, aula b14
Venerdì, ore 16.00-18.00, aula b14
Sociologia dei processi
culturali
Sociologia della cultura
Prof. Luca Salmieri
Lezione 1
‘Sociologia della cultura, concetto di
cultura e tradizioni sociologiche
La sociologia della cultura
• La Sociologia ha per lungo tempo lasciato ai margini dei propri
interessi lo studio dei fenomeni e dei processi culturali.
• Tali fenomeni hanno costituito l’oggetto su cui si è sviluppata
l’autonomia disciplinare di un’altra disciplina: l’Antropologia.
• A partire dagli anni ’60 è nata e si è poi affermata la Sociologia
della cultura, una branca della Sociologia dedicata all’analisi dei
processi e dei fenomeni culturali in quanto rilevanti per l’azione
e la vita sociale impiegando metodi, strumenti e tradizione di tipo
sociologico.
• L’evoluzione del concetto e dei significati di cultura è pertanto
avvenuta prima e fuori della Sociologia della cultura. Prima di
affrontare questa evoluzione è necessario chiarire perché la
Sociologia della cultura si distacca dalle definizioni di cultura
elaborate fuori dal suo campo.
La cultura nella Sociologia della
cultura.
• Nella disciplina, la cultura non è essenzialista: non è considerata
come un’entità omogenea e stabile di un popolo, ma come insieme
di processi di significazione emergenti dalle interazioni sociali.
• La disciplina distingue tra cultura e società: due livelli diversi della
realtà che per quanto intrecciati vengono studiati nelle loro
interazioni e separatamente.
• L’interesse si rivolge soprattutto ai processi culturali nelle società
industriali e post-industriali.
Significati classici e concetto
scientifico di cultura.
• Il concetto di cultura è variato nel corso del tempo. Ciascuna
variazione è frutto di slittamenti di significato in risposta alle
trasformazioni sociali.
• Esso nasce in rapporto con l’esperienza e con le variazioni di
linguaggio, a contatto con altri popoli e spesso in riferimento a
visioni politiche ed ideologiche.
• Concezione umanistica: XVIII secolo, Illuminismo. Cultura delle
arti, cultura delle scienze, cultura delle lettere. Campi del sapere.
Appartiene all’uomo, senza distinzioni. Ha legami con l’educazione,
l’affinamento, la conoscenza razionale. Si sovrappone alla nozione
di civiltà. Si inserisce nei processi di civilizzazione. Per Matthew
Arnold (1822-1888): ‘quanto di meglio è stato pensato e conosciuto
nell’arte, nella letteratura e nella filosofia’.
Significati classici e concetto
scientifico di cultura.
• Cultura alta vs cultura bassa (Folk)
• Nel 1744 molto prima della nascita dell’Antropologia, già Johann
Gotfired Herder, intellettuale tedesco, sottolinea la differenza tra i
popoli e tra le fasi storiche di un popolo. La cultura non si basa su
una ragione astratta e identica ovunque, ma nell’intreccio e nel
contrasto tra diverse unità culturali, ciascuna delle quali è una
comunità specifica, un Volk (popolo).
• Nozione tedesca di Kultur in antitesi alla civilizzazione.
Significati classici e concetto
scientifico di cultura.
•
L’entrata in campo delle scienze sociali contribuisce ad uno sguardo più
neutro, più disponibile a registrare l’effettiva varietà dei costumi, delle norme
sociali e delle tradizioni delle varie società umane.
•
Concezione antropologica: con lo sviluppo del colonialismo e delle
spedizioni geografiche si sviluppa in parallelo l’antropologia che si dà come
obiettivo lo studio delle società diverse da quelle occidentali, variamente
designate come culture primitive, altre culture, culture lontane, culture di
società semplici.
•
La cultura è collettiva, non individuale.
•
L’umanità si basa sulle diversità culturali che sono abiti acquisiti e non in
base alle razze. Antropologia contro biologia.
•
Viene vista senza le lenti di ideali normativi e il suo significato diviene
descrittivo. Al centro vi sono i costumi di un popolo, di una tribù, di un
gruppo sociale.
Significati classici e concetto
scientifico di cultura.
Prima definizione antropologica:
Edward Burnett Tylor (1871), Primitive culture
La cultura o civiltà, intesa nel suo più ampio senso etnografico, è
quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze,
l’arte, la morali, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità o
abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società
Significati classici e concetto
scientifico di cultura.
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3 componenti: 1) ciò che si conosce e si pensa (saperi, norme e credenze), 2) ciò
che si fa (costumi e abitudini), 3) i materiali che si producono (artefatti: cultura
materiale).
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Caratteristiche:
La cultura è appresa in contrapposizione alle eredità biologiche ed è una
caratteristica umana.
La cultura è un tutto integrato. Rappresenta la totalità dell’ambiente sociale e
fisico che è opera dell’uomo: tutto ciò che l’uomo apprende e crea insieme ai membri
della propria comunità. Comprendendo anche istituzioni, famiglia, parentela,
organizzazione politica e sistema economico, il concetto di cultura finisce per
sovrapporsi interamente a quello di società.
•
La cultura è condivisa: le variabilità individuali sono smussate per dare risalto
alla condivisione tra i membri della cultura. Essa è presentata come più o meno
uniformemente distribuita all’interno della società. Questo è legato al fatto che
l’antropologia per molto tempo si è dedicata allo studio di società molto piccole, in
scala ridotta. Tuttavia, anche nelle tribù e nei gruppi di poco persone in seguito si è
compreso che vi possono essere differenze intraindividuali molto più ampie di quanto
avessero descritto gli antropologi dell’osservazione partecipante.
Tradizioni sociologiche.
•
Tradizione tedesca, Scuola di Chicago e sociologia durkheimiana fanno strada
alla prime considerazione della sociologia su i fenomeni e i processi culturali.
Rapporto tra antropologia e sociologia.
La tradizione tedesca è invece meno toccata dall’antropologia e più legata ai dibattiti
in campo storico-filosofico (idealismo-materialismo e descrizione-spiegazione) ed
economico (marxismo).
La Scuola di Chicago
•
Thomas e Znaniecki, Il contadino polacco in Europa e in America (19181920): la cultura di origine incide sul modo in cui gli immigrati si inseriscono
e si integrano nella comunità locale.
•
Il retroterra e il bagaglio culturale: insieme di atteggiamenti e di valori che
un gruppo immigrato porta con sé in America, tutti i suoi modi di sentire e le
sue consuetudini.
Gli immigrati in America, Thomas (1921). È un
patrimonio non fisso, non stabile, ma che si forma socialmente in funzione
della situazione contestuale.
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Utilizzo del metodo etnografico: materiale autobiografico, documenti
personali, registri di associazioni, verbali di processi, espressioni di valori,
rappresentazioni e credenze comuni
•
La cultura come mediazione e interpretazione
La Scuola di Chicago
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Teoria dell’uomo marginale (Thomas), poi in seguito sviluppata da Robert
Park, principale esponente della Scuola di Chicago: è colui che sperimenta
un’incongruenza tra il sistema culturale della comunità di origine e quello
della società di arrivo, vivendola come duplice perdita: di status e del senso
del proprio sé.
Rapporto tra identità e cultura.
Diversità culturale della vita urbana e metropolitana americana
Comprensione eminentemente culturale della società urbana (un mosaico
di piccoli mondi)
Conflitti, segregazioni, diversità negli stili di vita
Il vicinato come unità di analisi socio-culturale (reti di relazione, similitudine
con i casi dell’antropologia)
La Scuola di Chicago
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Mobilità dei trasporti, mezzi di comunicazione di massa, norme scritte
complesse e valide per tutti coesistono con diversità culturali: ne deriva che
nella società contemporanea non è possibile adottare il concetto di cultura
sviluppato dall’antropologia che invece studiava società su piccola scala
con poca differenziazione sociale, scarsa divisione del lavoro e diffusione di
riti e rituali che cementano la coerenza interna della cultura
Relazioni secondarie (indirette) al posto delle relazioni primarie (face to
face)
Individualizzazione e opinione pubblica
Influenza di Simmel su Park: entrambi prestano attenzione alla
moltiplicazione di stimoli e stili nella vita delle metropoli
Gorge Herbert Mead: interazionismo simbolico. L’uso di simboli
significativi permette all’individuo di imparare ad assumere i ruoli degli altri,
a mettersi nei loro panni e ad avere uno sguardo riflessivo e oggettivo su di
sé. Il pensiero su di sé e quindi l’identità non si formano in solitudine e
introspezione, ma in relazione alle interazioni con gli altri.
Strumenti dell’interazione: vari tipi di linguaggio.
Durkheim: la società come
comunità simbolica.
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La sociologia nasce con Emile Durkheim (1858-1917).
Antropologia e sociologia non sono due discipline diverse:
semplicemente la prima studia le società semplici la seconda quelle
complesse. Cambia il tipo di analisi, ma non la teoria generale cui si
deve pervenire (esempio nel confronto tra religioni). Citazione pagina 31.
Influenza sulla antropologia successiva: Durkheim applica questo approccio
allo studio delle credenze religiose primitive e sulla sua scia faranno così
una serie di antropologi francesi del periodo (Mauss, Granet). L’influenza si
risente anche in Levi-Strauss e Radcliffe-Brown.
Durkheim non usa quasi mai il termine cultura (visto che studia la società),
preferisce insistere sul fatto che qualunque tipo di società ha
fondamentalmente un carattere simbolico che è ciò che consente alla
società di restare coesa ed integrata. Sono i simboli a costituire il cemento
di una società. Per Durkheim i simboli sono credenze e rituali condivisi
che svolgono la duplice funzione di rappresentare la società e di
consentire la comunicazione tra i suoi membri.
Durkheim: la società come
comunità simbolica.
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La cultura è data da coscienza collettiva e rappresentazioni collettive.
Le rappresentazioni collettive hanno un carattere cognitivo e morale. Sono
legate alla società, sono il frutto di cooperazione e hanno anche carattere
istituzionale. La cultura dunque oltre ad essere comune e comunicabile, ha
anche un carattere oggettivo e istituzionale. Per la prima volta si suggerisce
che le norme e le categorie mentali hanno bisogno del supporto dei rituali
per mantenersi in vita e diffondersi. Le credenze comuni (senso comune)
non sono importanti per il grado di verità, ma lo sono in quanto fattore di
ordinatore e regolativo.
Società pre-industrialiSocietà post-industriali. Differenziazione
sociale, divisione sociale del lavoro  dalla solidarietà meccanica alla
solidarietà organica.
-La coscienza collettiva (cultura) cambia nella forma e nei contenuti: nella
forma diminuisce per il numero di elementi che compongono, per l’opacità e
l’indeterminatezza; nel contenuto cambia perché i valori e le credenze
religiose cedono il posto a valori scientifici ed individualisti
(secolarizzazione).
Durkheim: la società come
comunità simbolica.
-In sintesi la cultura possiede diverse caratteristiche e funzioni. Caratteristiche: è
comune, comunicabile, collettiva, oggettiva, istituzionale, esteriore e obbligatoria.
-Funzioni cognitive, morali, ordinatrici e regolative.
Società e cultura esistono solo grazie agli individui, ma hanno un carattere
talmente oggettivo ed esterno che possono essere indagati senza passare per
l’azione del singolo.
Tradizione sociologica tedesca
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Dibattito metodologico. Dilthey: scienze dello spirito diverse dalle scienza della
natura. Le seconde hanno un metodo nomotetico, il soggetto è diverso dall’oggetto di
studio. Le prime hanno un metodo idiografico, storico, volto a studiare aspetti per
certi versi irripetibili.
Mentre nelle scienze della natura si possono spiegare i fenomeni, cioè è possibile
individuare le cause e gli effetti e persino riprodurre entrambi per verificare la validità
delle correlazioni, nelle scienze dello spirito si può al massimo comprendere i
fenomeni, ma non è facile spiegarli e riprodurli in termini causali.
Simmel (1858-1918), di fronte alla tradizione del pensiero di Dilthey, sostiene che
interpretazione e spiegazione non sono in contrapposizione, ma due metodi che
fanno parte del medesimo discorso conoscitivo e che in quanto tali possono fondersi.
Le scienze, in qualunque campo operino, si fondano sempre su ipotesi che valgono
sino a prova contraria. Sono sempre provvisorie e il loro contenuto frammentario.
Non si può mai aspirare alla verità.
Weber (1864-1920) è quasi dello stesso avviso, soltanto che propone un metodo più
rigoroso per fondere interpretazione e spiegazione: con la prima si punta a formulare
un’ipotesi, con la seconda si verifica la sua tenuta, costruendo prove per mettersi al
riparo dalla confutabilità.
Tradizione sociologica tedesca
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In questo modo, le basi su cui era nata la sociologia, cioè un certo positivismo e
la visione di Durkheim non vengono del tutto abbandonate, ma vengono saldate
con questa impostazione ‘tedesca’ per la quale, oltre alle strutture della
società, sono altrettanto importanti gli insiemi dei significati soggettivi che
muovono l’azione sociale. Per Weber gli esseri umani sono esseri culturali.
Per Weber la sociologia e le altre scienze sociali non devono occuparsi dell’intera
realtà sociale, ma dell’agire sociale. Bisogna considerare l’agire sociale come
l’agire riferito all’atteggiamento di altri individui e orientato nel suo corso in base
a questo.
• Gli uomini sono esseri culturali nel segno che danno sempre uno o più
significati al proprio comportamento o a quello degli altri. A differenza di
Durkheim, Weber utilizza il termine cultura e ne dà anche una definizione: ‘Una
sezione finita dell’infinità priva di senso del divenire del mondo, alla quale è
attribuito senso e significato dal punto di vista dell’uomo”. Con questa definizione
Weber offre sia uno spunto metodologico, sia uno visione di cosa deve essere
inteso per cultura rispetto alla società.
• Differenza tra Weber e Durkheim: per il primo il dinamismo, le contraddizioni, i
conflitti e le mediazioni muovono la scena culturale, per il secondo la cultura è
un sistema coerente, chiuso e statico.
Tradizione sociologica tedesca
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Metodologia di Weber: i dati empirici vengono selezionati sulla base dei valori
che ispirano il sociologo. I valori qui non sono da intendere nel senso di moralità,
norme o orientamenti personali del sociologo, ma ciò che egli ritiene centrale da
esaminare per valutare un fenomeno.
Il terreno intellettuale tedesco, oltre ad aver fatto fiorire il dibattito sul rapporto tra
scienze dello spirito e scienze della natura, aveva da tempo sviluppato il
rapporto di opposizione tra idealismo e materialismo. Sono le idee, i pensieri,
le filosofie e quindi in un certo senso anche la cultura a muovere la storia, il
cambiamento, i rapporti sociali ? Oppure sono i rapporti sociali, le strutture, le
condizioni materiali, l’organizzazione socioeconomica ad essere il motore della
storia e quindi a spiegare anche la cultura, le idee, le filosofie, le religioni e così
via?
Certo Weber ha molto contrasto il determinismo economico, ai suoi tempi
ormai in auge in Europa e soprattutto in Germania. Al tempo stesso, Weber era
altrettanto contrario a favorire il determinismo opposto, cioè quello delle idee. Il
determinismo economico non è sostituito da quello culturale.
Tradizione sociologica tedesca
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Secondo Simmel, nella cultura moderna esiste uno iato, una incommensurabilità
tra cultura oggettiva e cultura soggettiva.
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Per Simmel l’individuo moderno è preso tra eccedenza e atrofia culturale tra
cultura oggettiva e cultura soggettiva.
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Viene meno l’equivalenza tra cultura e tradizione (tipica della prima
antropologia). La cultura non è solo abitudine, consuetudine, eredità sociale, ma
è anche innovazione, creatività ed implica un ruolo attivo delle idee-
Tradizione sociologica tedesca
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L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1906). Mostra in modo
originale come determinati tipi di cultura si legano e si incastrano con la realtà
sociale. Ma il fatto di mettere in luce come anche i fattori culturali possano
contribuire allo sviluppo di un certo tipo di capitalismo porta alla astrazione di
una delle tante concause e non alla causa ultima.
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Esiste quindi un condizionamento reciproco tra aspetti dell’economia e caratteri
della cultura, tra elementi pratici del sociale ed elementi che hanno a che fare
con idee e valori.
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Società e cultura sono distinte non nella realtà delle cose, ma a livello analitico,
cioè dal punto di vista dell’analisi e dei metodi di analisi
La realtà non è un oggetto separato dagli altri oggetti sociali
Le concezioni del mondo - come le chiama Weber - sono pubbliche e non
individuali
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