Transcript lezione 7

Parte I (I Sensori)
I sensori di velocità
•E’ possibile ottenere una misura di
velocità differenziando l’uscita di un
sensore di spostamento.
Il processo di derivazione
accentua, tuttavia, le
componenti di bassa
ampiezza
ed
alta
frequenza,
sempre
presenti nel segnale!
Si
preferisce,
allora
procedere alla misura
della
velocità
media,
come rapporto tra x e t.
Parte I (I Sensori)
I sensori di velocità
La misura x e t viene fatta con
opportuni pick-up e con contatori
digitali.
I pick-up possono essere:
•a riluttanza variabile
•a effetto Hall
Parte I (I Sensori)
I sensori di velocità angolare
E’ possibile ottenere la misura della
velocità angolare utilizzando i metodi
stroboscopici.
Per velocità molto alte si può
sincronizzare
la
lampada
su
un
sottomultiplo della velocità di rotazione:
r1r2
n
r1  r2
r1rN  N  1
n
r1  rN
In tal modo si riescono a misurare
velocità di rotazione fino a 250000
giri/min.
Parte I (I Sensori)
Sensori di velocità lineare
E’ possibile ottenere una misura diretta
della velocità utilizzando la legge
dell’induzione elettromagnetica.
eo  k ( Blvi )
Questi dispositivi
vengono
utilizzati
per
l’analisi di moti
vibrazionali!
Parte I (I Sensori)
Sensori di velocità lineare
Il valore massimo del campo magnetico
che si può ottenere con un magnete
permanente è di circa 10.000 G. Un
aumento della sensibilità dei dispositivi a
bobina mobile richiede, allora, un
aumento della lunghezza l della bobina.
Per contenere il peso si ricorre a fili sottili,
con un corrispondente incremento della
resistenza (un dispositivo tipico presenta
una resistenza dell’ordine di 500 .
Per evitare effetti di carico occorre,
allora, utilizzare amplificatori di tensione
di impedenza elevata.
Un dispositivo tipico presenta una
sensibilità di 0.05V/(cm/s), con una
corsa massima di 0.05 cm e una linearità
pari a 1%.
Parte I (I Sensori)
I sensori sismici (assoluti)
Vengono utilizzati quando non si dispone di un
riferimento assoluto. E’ possibile ottenere misure
di:
•posizione
•velocità
•accelerazione.
Parte I (I Sensori)
I sensori sismici (assoluti)
Un sensore di posizione assoluto
presenta la seguente funzione di
risposta armonica (il sistema viene
utilizzato per analisi di moti vibrazionali):

xo
j  / n2
 j ) 
xi
 j 2 / n2  2j / n 1
2
con
Ks
B
n 
, 
M
2 KsM
Poiché si vuole un
valore
basso
della
frequenza propria del
sistema, occorre avere
masse grandi o molle
molto cedevoli. Per
motivi di carico, si
preferiscono
piccole
masse.
Parte I (I Sensori)
I sensori sismici (assoluti)
Un sensore di velocità assoluto si ottiene
sostituendo in un sensore di posizione
assoluto il sensore di spostamento
relativo con uno di velocità relativa. La
funzione di risposta armonica diviene:
xo
1
 j  
xi
2 n  j  n2   2 / 

 
Il sistema fornisce una
risposta
di
modulo
constante in un intorno
della pulsazione propria
del sistema. Per rendere
questo intervallo molto
ampio
occorre
aumentare il coefficiente
di smorzamento.
Parte I (I Sensori)
I sensori sismici (assoluti)
I sensori sismici più diffusi sono gli
accelerometri. Le ragioni di tale
diffusione sono:
•la risposta in frequenza va da zero a
un opportuno valore massimo;
•la velocità e la posizione possono
essere ricavarti per integrazione;
•negli organi meccanici le azioni
distruttive sono dovute più alle
accelerazioni che alle velocità o agli
spostamenti.
La funzione di trasferimento vale:
xo
2
s xi

K
D 2 /  n2  2s /  n  1
con K 
1
 n2
Parte I (I Sensori)
I sensori sismici (assoluti)
Gli accelerometri vengono costruiti in
diversi
modelli,
che
differiscono
principalmente per il sensore di
spostamento relativo (potenzionemetro,
strain gage, piezoelettrico) e per i valori
minimi e massimi di accelerazione
misurabile (valori estremi sono 1g,
20.000g).
Molto utilizzati sono i sensori piezoelettrici
che tuttavia non possono misurare
accelerazioni costanti.
Parte I (I Sensori)
Sensori di forza
Misure di forza possono essere ottenute:
•equilibrando la forza con la forza peso
agente su un corpo di massa nota;
•misurando l’accelerazione che la
forza determina su un corpo di massa
nota;
•equilibrando la forza con una forza di
tipo magnetico;
•trasformando la forza in una pressione;
•applicando la forza ad un corpo
deformabile
•misurando
il
cambiamento
di
frequenza di vibrazione di un filo a cui è
applicata la forza.