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AREA DI DELEGA: ENTI PUBBLICI
Consigliere delegato: Dott.Giosuè Boldrini
CORSO AVANZATO – II Livello
La Revisione negli Enti Locali
Modena 9 Novembre 2010
Docente : Dott. Luciano Salsi
Dottore Commercialista ed Esperto Contabile – Revisore
Contabile
1
ARTICOLO
OGGETTO
Art.152,comma 2
Conto consolidato
Art. 167
Ammortamento dei beni
Art. 227
Rendiconto della gestione
Art.229, comma 7
Coefficienti delle quote
ammortamento
Art.230
Conto del patrimonio e conti
patrimoniali speciali
Art.233
Conti degli agenti contabili interni
Art.160
Approvazione dei modelli
2
→
Il conto del patrimonio rileva i risultati della gestione patrimoniale e
riassume la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio,
evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso, rispetto
alla consistenza iniziale.
→ Il patrimonio degli Enti Locali è costituito dal complesso dei beni e
rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza di ciascun ente,
suscettibili di valutazione, attraverso la cui rappresentazione contabile
ed il risultato finale differenziale è determinata la consistenza netta
della dotazione patrimoniale.
→ Gli Enti Locali includono nel conto del patrimonio i beni del demanio,con
specifica distinzione, ferme restando le caratteristiche proprie, in
relazione alle disposizioni del Codice Civile.
3
→ Gli Enti Locali valutano i beni del demanio e del patrimonio,
comprensivi delle relative manutenzioni straordinarie.
→ Gli Enti Locali provvedono annualmente all’aggiornamento degli
inventari
→ Il regolamento di contabilità definisce le categorie di beni mobili
non inventariabili in ragione della natura dei beni di facile
consumo o di modico valore.
→ I modelli relativi al conto del patrimonio sono approvati con il
regolamento di cui all’articolo 160.
 L’inventariazione dei beni di un Ente Locale è uno
strumento indispensabile per un’ effettiva politica di
valorizzazione del Patrimonio.
 L’inventario può essere definito come un elenco ordinato,
di carattere quali-quantitativo e costituisce la base per la
determinazione della consistenza del Patrimonio dell’Ente.
 Le nuove regole di amministrazione degli Enti locali
attribuiscono un ruolo fondamentale alla gestione del
Patrimonio, e di conseguenza, agli Inventari.
 Negli Inventari vengono descritti e VALUTATI i Beni
Mobili ed Immobili, i diritti reali, i crediti ed i debiti con
scadenza negli esercizi futuri.
5
 Finalità Giuridica : consiste nella necessità di disporre di
elementi riguardanti i diritti e gli obblighi relativi ai beni
rilevanti nell’inventario.
 Finalità Conservativa e di controllo: si sostanzia nella
creazione di un sistema di attribuzioni di specifiche
responsabilità ai Dirigenti.
 Finalità economico-finanziaria: lo scopo è quello di
rilevare in maniera analitica il valore economico delle
componenti attive e passive del Patrimonio, a valere sul
conto economico.
 Finalità amministrativa : permette all’Ente l’esatta
conoscenza del Patrimonio ai fini della formazione di
decisioni strategiche.
6
 L’Inventario deve essere costantemente aggiornato, sia
in tema di nuove acquisizioni sia in tema di dismissioni.
 Il valore dei beni iscritti deve essere incrementato dalle
manutenzioni straordinarie;
 In presenza di rilevante inflazione monetaria ( od ogni 10
anni) occorre procedere ad una revisione straordinaria del
valore dei beni fisici.
7
I parametri di Riferimento
– Beni Immobili
 Rendita Catastale
…………………
 Valore Catastale
… ……………………
 Valore d’acquisto
……………………….
 Reddito Dominicale
……………………….
 Reddito Agrario
 Aliquota di ammortamento
………………………
………………………
Note Tecniche:
8
I parametri di Riferimento
– Beni Mobili
 Valore di acquisto
………………………
 Valore Commerciale
………………………
 Aliquota di ammortamento
………………………
Note tecniche :
9
•
Titolo di proprietà del bene;
•
Deliberazione del Decreto di classificazione del bene
tra quelli ad uso pubblico per natura;
•
Eventuale esistenza di concessioni,
temporanee, sul bene stesso;
•
Esistenza
di
eventuali
cosiddetti
“elementi
complementari” che contraddistinguono il bene stesso
(usi speciali,eventuali custodie, data e numero di
iscrizione nel catalogo del patrimonio artistico e
architettonico);
•
Descrizione
esistenti.
delle
eventuali
permanenti
pertinenze
o
qualora
10
Oltre a quanto previsto per i beni demaniali,
occorre inserire:
o Titolo giuridico a fronte del quale il bene è a
disposizione dell’ente:piena proprietà,usufrutto,
uso, etc.;
o Indicazioni delle parti del bene risultanti
disponibili e, quindi, oggetto di parziale o totale
utilizzazione;
o Eventuale ipoteca esistente sul bene stesso;
o Eventuali oneri reali gravanti sul bene
(censi,canoni o altri pesi reali ) con l’indicazione
dell’ammontare annuo.
11
Denominazione Bene…..
- Numero d’inventario…………………
-Servitù
……………………………….
-Classificazione
-Localizzazione
………………………….. -Tipo di concessione ………………………..
…………………………….. -Concessionario
……………………………
-Modalità di accesso………………………… -Scopo della concessione(titolo
gratuito od oneroso)………………………….
-Tipologia di terreno o
architettonica (fabbricati)…………….. -Numero della concessione ………………
-Esposizione e di tipo coltura
-Durata di anni (concessione
………………………
(terreni)
…………………………… temporanea)
-Titolo di provenienza ……………………
-Vincoli
………………………………
-Reddito prodotto dalla
concessione
……………………..
12
-Numero d’inventario
Denominazione Bene…..
……………………… -Numero dell’ordine di acquisto…………
-Classificazioni
…………………….
-Fornitore
-Localizzazioni
……………………..
-Numero,data e n°di protocollo
fattura d’acquisto
…………..
-Centro di costo
…………………….
-Modello
……………………..
-Stato di conservazione …………………..
-Provenienza
…………………….
………….
-Data consegna/installazione/
collaudo/garanzia
……………
-Data e termine di iscrizione nei
pubblici registri
…………….
- Prezzo d’acquisto
……………..
-Vita utile del bene
……………..
13
-Numero progressivo del
credito/titolo
Tipologia credito…..
-Numero rate da riscuotere………………….
…………………
-Persona/ente/azienda/ debitore
…………………
-Natura del credito
………………….
-Ammontare originario
…………………….
-Natura della garanzia del credito
……………………
-Natura del titolo di derivazione del
credito
……………………
-Numero rate totali in cui si articola il
rientro del credito
……………………
-Numero rate riscosse …………………….
-Ammontare dell’attivo
………………….
N°/scadenza/ammontare/estinzione
rate riscosse
……………........
-N°/scadenza/ammontare/estinzione
rate riscosse c/interessi …………………..
-Eventuali patti speciali
…………………..
-Data estinzione credito ……………………
-Modificazioni:eventuali elementi che
hanno modificato le caratteristiche
del credito in oggetto
………..............
14
Tipologia debito…..
-Numero progressivo del debito/onere
………………………
-Persona/ente/azienda creditrice……….
-Numero rate da pagare ……………………
-Natura del debito
-N°/scadenza/ammontare/estinzione
rate c/interessi
………………………
………………………
-Ammontare originario ………………………
-Natura della garanzia al credito…………
-Natura del titolo da cui è derivato il
debito
……………………….
-Numero rate totali
………………………..
-Numero rate pagate
…………………………
-Ammontare del passivo ……………………..
-N°/scadenza/ammontare/estinzione
rate da pagare in conto interessi……………
-Eventuali patti speciali ………………………..
-Data di estinzione del debito………………..
-Modificazioni
……………………..
15
Tipologia ipoteca…..
-Numero progressivo dell’ipoteca o
del vincolo
…………………….
-Persona/ente che ha operato
l’iscrizione
……………………
-Titolo costitutivo
……………………..
-Oggetto del debito …………………..
-Data
……………………….
-Scadenza del debito …………………..
-Caratteristiche del titolo……………….
-Somma iscritta
……………………
-Data registrazione rogito………………. - Indicazioni aggiuntive ……………………
16
Denominazione bene…..
-Numero di polizza …………………………
-Data del deposito ………………………….
-Descrizione e classificazione…………
-Valore reale o stimato……………………
-Natura del deposito…………………………
-Depositante
………………………..
-Scopo
- Restituzione
……………………….
…………………………
17
A) Individuazione;
B) Classificazione;
C) Inventariazione;
D) Descrizione;
E) Valutazione;
F) Riepilogativa;
G) Controllo;
H) Revisione.
18
 Art. 230 del TUEL
 Principio Contabile n° 3 dell’Osservatorio.
 Beni demaniali :
acquisiti prima del 18 Maggio 1995: residuo debito dei mutui;
acquisiti dopo tale data : valutazione al costo.
 Terreni:
acquisiti prima del 18 Maggio 1995: Valore catastale rivalutato;
acquisiti dopo tale data : valutazione al costo.
 Fabbricati
acquisiti prima del 18 Maggio 1995: Valore catastale rivalutato;
acquisiti dopo tale data : valutazione al costo.
19
 Beni mobili :
Sono valutati al costo. Il costo è rappresentato dal
prezzo effettivo di acquisto, comprensivo degli oneri
accessori di diretta imputazione. Se il bene non viene
impiegato in un servizio rilevante ai fini Iva, l’imposta
costituisce un costo da capitalizzare.
Se il bene è costruito in economia, il valore comprende
tutti i costi diretti sostenuti per la realizzazione del bene.
Il valore dei beni è incrementato dalle MANUTENZIONI
STRAORDINARIE. Sono tali quelle che accrescono la vita
utile del bene o che ne incrementano la produttività.
20
 Immobilizzazioni Immateriali :
Sono valutati al costo sostenuto o di acquisizione,
comprensivo degli oneri accessori di produzione.
Il valore iscritto è rettificato dagli ammortamenti, le cui
quote sono rapportate al periodo di effettivo utilizzo.
 Immobilizzazioni finanziarie:
Le partecipazioni devono essere valutate ex art. 2426 cc:
 Metodo del costo di acquisto;
 Metodo del patrimonio netto.
21
 Crediti :
Sono valutati al valore nominale.
Per i Crediti di dubbia esigibilità ( incapacità di
riscuotere) occorre:
 Stralciarli dal Conto ( Crediti inesigibili);
 Creare apposito Fondo svalutazione crediti.
 Debiti :
Sono valutati secondo il valore residuo.
 Rimanenze, Ratei e Risconti:
Sono valutati secondo le norme del Codice Civile.
22
23
1

La valorizzazione del Patrimonio dell’Ente Locale costituisce una
delle novità di maggior rilievo per i Comuni e le Province.

La finalità dichiarata tende a puntare sul Patrimonio dell’Ente in
modo da farne un elemento di ricchezza e di sviluppo.

Gli Enti Locali sono, pertanto, tenuti ad affrontare il tema della
gestione immobiliare in un’ottica economica e nell’ottica della
mission dell’Ente.
24

Piena applicazione del quadro normativo in materia di patrimonio
pubblico ( obbligo giuridico).

Rilevazione generale per la formazione degli Inventari comprensivi di
tutte le attività e le passività ( Ex Art. 230 D.Lgs 267/2000).

Analisi critica del processo valutativo utilizzato dall’Ente per una
corretta valutazione del Patrimonio.
Si attribuisce un ruolo
fondamentale alla gestione del Patrimonio.

Scelta gestionale per l’adozione di un sistema informativo
automatizzato di aggiornamento e di gestione dei dati patrimoniali.
25

Identificazione dei Consegnatari: mediante una
definizione delle procedure di assegnazione dei beni.
trasparente

Definizione delle procedute operative: in tema di inserimento,
variazione e movimentazione della consistenza dei beni.

Definizione della procedura gestionale: per la costante e dinamica
verifica delle consistenze patrimoniali ( rapporti tra l’Ufficio
Finanziario e gli altri Uffici dell’Ente).

Finalità amministrativa : Gestione Integrata del Patrimonio dell’Ente.
26
Censimento
dei beni
Controllo di
gestione
Attività di
bilancio
SISTEMA
INFORMATIVO
PATRIMONIALE
GESTIONE
INTEGRATA
Censimento
Dati Fiscali
economici
Censimento dei
contratti
Ottimizzazione
degli usi
Valorizzazione
dei beni
Conto di
patrimonio
Dismiss.,permute
regolarizzazioni
Piani operativi
di intervento
Manutenzione
programmata
 Caricamento della Bolla di consegna;
 Verifica della fattura di acquisto e dei visti di congruità e
coerenza;
 Emissione dei buoni di consegna ai Consegnatari e relativa
attribuzione del numero di Inventario e correlata
classificazione;
 Passaggio automatico in inventario mediante l’indicazione
di tutti i dati sensibili.
28
o
Compilazione delle schede di consistenza da utilizzare per
verbalizzare la consegna dei beni ai singoli Consegnatari e
per effettuare le opportune verifiche a fine anno;
o
Analisi dei beni individuati in : CLASSI – SPECIESOTTOSPECIE;
o
Elenco dei beni presenti nei diversi Uffici e nei diversi
Edifici;
o
Elenco dei beni classificati per Fornitore e per anno di
acquisto.
29
 Identificazione dei locali : si procede alla individuazione
dei locali in cui sono contenuti beni di proprietà
dell’Ente.
 Si procede con la rilevazione –etichettaturaclassificazione- catalogazione dei beni mobili presenti,
attribuendo a ciascun articolo il numero di inventario , la
qualità e lo stato di conservazione.
 Si compilano le schede di rilevazione per edificio/locale
alla presenza del Consegnatario.
 Per i beni mobili aventi interesse artistico e/o culturale
si provvederà a produrre la documentazione fotografica.
30
*
Elenco sintetico dei Fabbricati/Terreni.
*
Dati caratteristici: localizzazione, classamento,
destinazione d’uso e valorizzazione.
*
Scheda analitica di ogni bene portante tutte le
informazioni presenti nella Banca dati.
*
Rilevazione fotografica del bene.
31
→ Si eseguono le visure presso gli UTE competenti.
→ Si evidenziano gli estratti di Partita Catastale relativa ad
ogni unità immobiliare registrata.
→ Si rilevano le ipoteche attive e passive esistenti a carico
dell’Ente per ciascun cespite registrato.
→ Si rilevano le servitù attive e passive iscritte per ciascun
cespite registrato.
32
A) STRADE e PIAZZE:
Si rilevano la denominazione, il tipo, i parametri tecnici, la
qualità del fondo e lo stato del manto, ecc.
B) CANALI:
Si rilevano i riferimenti di localizzazione, tipo ed uso, lo
stato di manutenzione,ecc.
C) FOGNATURA:
Si rilevano la localizzazione della tratta,il tipo di tubazione e
lo stato di manutenzione,ecc.
33
D) ACQUEDOTTO:
Si rilevano la localizzazione della tratta,
il diametro medio della tubazione, il
numero di utenze servite, la portata di
utenza annua, ecc.
E) GASDOTTO:
Si rilevano la localizzazione della tratta,
il numero di utenze servite, il tipo della
tubazione e lo stato di conservazione,ecc.
34
→ Il valore residuo dei beni in inventario viene
costantemente aggiornato, in modo tale da
ottenere la valutazione del singolo bene sempre
aggiornato ed allineato e coerente con la
contabilità dell’Ente.
→ Il valore di inventario dei beni mobili e fabbricati
verrà poi annualmente aggiornato in base ai
coefficienti previsti di ammortamento e specificati
dall’Art. 229 del Tuel.
35
1) Definizione :
L’ammortamento ha come finalità la ripartizione di un
costo, effettuato un un determinato esercizio, nei vari
esercizi in cui il bene viene utilizzato e produce i suoi
effetti ( Valenza economica).
2) Definizione :
L’ammortamento ha come finalità l’accantonamento di
una quota nei vari esercizi in cui il bene viene utilizzato
e produce i suoi effetti, al fine della ricostituzione del
bene in caso di sua sostituzione
( Valenza finanziaria).
36
 I Conti d’Ordine sono delle annotazioni di memoria.
Costituiscono delle annotazioni di corredo della situazione
patrimoniale-finanziaria esposta nello Stato Patrimoniale,
ma non costituiscono attività e passività in senso stretto.
-
Vi rientrano:
Gli impegni per opere da realizzare;
I conferimenti in aziende speciali;
I beni di terzi;
I costi di esercizi futuri.
37

I Ratei ed i Risconti inseriscono a quote di costi o di proventi comuni a
due o più esercizi.

RATEI ATTIVI :
Misurano quote di proventi la cui integrale liquidazione avverrà in un
successivo esercizio, ma sono di competenza, per la parte misurata,
dell’esercizio a cui si riferisce il bilancio.

RISCONTI ATTIVI :
Misurano quote di costi rilevanti integralmente nell’esercizio in corso ( od
in precedenti esercizi) e rappresentano la quota parte rinviata ad uno o
più esercizi.
38
 I Ratei ed i Risconti ineriscono a quote di costi o di proventi
comuni a due o più esercizi.
 RATEI PASSIVI :
Misurano quote di costi la cui integrale liquidazione avverrà in
un successivo esercizio, ma sono di competenza, per la
parte misurata, dell’esercizio a cui si riferisce il bilancio.
 RISCONTI ATTIVI :
Misurano quote di ricavi rilevanti integralmente nell’esercizio
in corso ( od in precedenti esercizi) e rappresentano la quota
parte rinviata ad uno o più esercizi.
39
o
Il PATRIMONIO NETTO è la differenza tra le Attività e le Passività di
Bilancio.
o
IL Patrimonio Netto rappresenta l’entità monetaria dei mezzi netti a
disposizione dell’Ente Locale, indistintamente investita, insieme ai mezzi
di terzi, nelle attività patrimoniali.



Il Patrimonio Netto viene distinto in due classi:
- Netto Patrimomiale;
- Netto dei Beni Demaniali.
40
 L’attivo circolate è costituito da :
 Rimanenze dei beni;
 Crediti;
 Attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni;
 Disponibilità liquide.
41
I DEBITI FUORI BILANCIO 1/10
o
Il debito fuori bilancio è costituito da obbligazioni pecuniarie, relative al
conseguimento di un fine pubblico ma non perfezionate contabilmente, per
cui il riconoscimento della loro legittimità da parte dell’Ente fa coincidere i
due aspetti giuridico e contabile in capo al soggetto che l’ha riconosciuto.
o
Trattasi delle cosiddette “ Spese Occulte” di cui si viene a conoscenza a
Sentenza e di cui non si tiene conto e non si rileva a chiusura esercizio in
sede di formulazione del Conto Consuntivo.
o
o
Gli Enti per far fronte a tali debiti hanno impiegato:
- Avanzi di amministrazione
- Risorse Proprie
- Ricorso ad indebitamento
42
I DEBITI FUORI BILANCIO 2/10
o
Definizione :Il debito fuori bilancio scaturisce da un procedimento
di spesa che, anzichè concretizzarsi attraverso la normale gestione
di Bilancio, avviene al di fuori dei procedimenti fissati dalla
normativa vigente.
o
Le Passività Pregresse : Si intendono come tali le spese maggiori
rispetto agli impegni già assunti ( es. parcelle di legale che
pervengono all’Ente dopo diversi anni e di importo più elevato).
o
A parere della Corte dei Conti la maggiore spesa rispetto ad un
impegno inferiore rappresenta un Debito fuori Bilancio che deve
essere riconosciuto da parte del Consiglio Comunale.
43
I DEBITI FUORI BILANCIO 3/10
o
Nell’attuale sistema giuscontabile sono riconoscibili i debiti fuori
bilancio derivanti da:
o
Sentenze esecutive ( Sentenze passate in giudicato e Sentenze
immediatamente esecutive).
o
Copertura di disavanzi di Consorzi, Aziende Speciali ed
Istituzioni ( nei limiti degli obblighi posti dallo Statuto).
o
Ricapitalizzazione di Società di Capitali.
o
Acquisizione di beni e Servizi in violazione della normativa vigente.
44
I DEBITI FUORI BILANCIO 4/10
o
La procedura per il riconoscimento è la seguente:
o
La proposta della Deliberazione spetta al Responsabile del
Servizio di competenza.
o
Al riconoscimento della legittimità e contestuale finanziamento di
tali debiti deve provvedersi con proceduta d’urgenza.
o
E’ competente il Consiglio Comunale/Provinciale anche nel caso in
cui in bilancio siano previsti stanziamenti generici o specifici per
sopperire a tali fattispecie debitorie.
45
I DEBITI FUORI BILANCIO 5/10
o
ACQUISTI DI BENI E SERVIZI IN VIOLAZIONE DEGLI
OBBLIGHI NORMATIVI
Viene richiesta la presenza di due requisiti:
o
L’esistenza della UTILITA’ consiste nella verifica della presenza
di potenziale o reale possibilità di un beneficio a favore
dell’Ente o dei Cittadini. L’assenza di utilità impedisce il
riconoscimento del debito.
o
L’esistenza dell’ARRICCHIMENTO deve misurare l’incremento
patrimoniale vero e proprio, oppure il risparmio di spese che
diversamente sarebbero state dovute.
46
I DEBITI FUORI BILANCIO 6/10
o
LA LEGITTIMITA’ DEL RICONOSCIMENTO DEL DEBITO
FUORI BILANCIO.
Proposta di un Gruppo Consigliare:
o
Il procedimento di spesa che ha portato a contrarre il debito è
stato cagionato unicamente dal Responsabile dell’Area ,che non
ha provveduto in tempo debito a porre in essere gli atti di
impegno e di liquidazione.
o
I correlati pagamenti non sono stati effettuati nemmeno a
seguito di notifica del Decreto Ingiuntivo.
A seguito di ciò, il Responsabile di Area avrebbe potuto
avanzare la proposta di riconoscimento.
o
47
I DEBITI FUORI BILANCIO 7/10
o
LA LEGITTIMITA’ DEL RICONSOSCIMENTO DEL DEBITO
FUORI BILANCIO ( segue).
o
Secondo i principi contabili non è riconoscibile come debito fuori
bilancio l’onere per interessi e spese ed esborsi in generale
causati da ritardati pagamenti.
o
A seguito del grave comportamento omissivo attuato dal
Responsabile, il Comune dovrà pagare un importo superiore a
quello originario.
o
SI ESPRIME PARERE CONTRARIO AL RICONOSCIMENTO DEL
DEBITO.
48
I DEBITI FUORI BILANCIO 8/10
o
IL RUOLO E LA COMPETENZA DEL COLLEGIO DEI REVISORI.
o
E’ OBBLIGATORIO IL PARERE DELL’ORGANO DI REVISIONE
SUL DEBITO FUORI BILANCIO?
o
Corte dei Conti – Seziona Regionale Campania : il parere del
Collegio dei Revisori è obbligatorio solo sulla proposta del
Bilancio di previsione e dei documenti allegati, NON ESISTE
ALCUNA PREVISIONE LEGISLATIVA CHE PRESCRIVA
L’OBBLIGO DI PARERE IN QUESTA MATERIA.
49
I DEBITI FUORI BILANCIO 9/10
o
IL RUOLO E LA COMPETENZA DEL COLLEGIO DEI REVISORI
( Segue).
o
I Provvedimenti correlati ai debiti fuori bilancio vanno trasmessi
alla Procura Generale della Corte dei Conti ed agli organi di
controllo ( Art. 239, comma 1 lettera b) TUEL) : quindi anche
al Collegio dei Revisori. Quindi DOPO LA DELIBERA
CONSIGLIARE.
o
Se il Consiglio Comunale/Provinciale vuole rendere obbligatorio il
parere preventivo dell’Organo di Revisione DEVE inserire
specifica norma nello Statuto o nel Regolamento.
50
I DEBITI FUORI BILANCIO 10/10
o
Considerazioni finali:
o
Si ritiene opportuno prevedere nel Bilancio di Previsione apposito
Fondo od Accantonamento, in armonia con i principi di prudenza,
completezza e veridicità del bilancio.
o
E’ opportuno che il Collegio dei Revisori venga coinvolto in itinere
al Procedimento di Riconoscimento dei debiti fuori Bilancio,
tenuto conto del ruolo e delle competenze dell’Organo di
revisione.
51
A cura di: Dott.Luciano Salsi
Dottore Commercialista Revisore contabile
Via Galliera,22 Bologna
tel:051/0954305 fax 051/0954306
E mail : [email protected]
52